.:: Ciak, azione! ::.
Autore: Rogiari2001, vittima di improvvisa follia! Ogni tanto, in
mezzo a poderose fanfic drammatiche, ci vuole una ficlet divertente
e romantica...
Sommario: Alla fine della quinta stagione, Buffy si sacrifica al posto
di Dawn, chiudendo con il suo sangue il portale che farà “sanguinare
le dimensioni una addosso all’altra”. E morirà nel
farlo...oppure no?
Shipper: B/S, all’incirca...
Rating: non vietato. Stavolta sono buona.
Spoiler: fino a 5.22 “The Gift”, poi diventa AU.
Disclaimer: Tutto di Joss Whedon, ME, e quant’altri lo possiedono
e NON lo trasmettono in Italia…Qualsiasi coincidenza con persone
e fatti reale...è assolutamente voluta!
Feed – back: sempre super gradito a rogiari@inwind.it,
o pubblicamente sulle liste dove la fanfic è pubblicata
PROLOGO
“Dawn, ricorda sempre quanto ti voglio bene. Te ne vorrò
sempre. Ma devo farlo. La cosa più difficile in questo mondo
è viverci”
Gli occhi azzurri colmi di lacrime, Dawn annuiva, mentre sua sorella,
la sua Buffy, la teneva per le spalle, narrandole con dolcezza i suoi
ultimi pensieri, mormorandole le sue ultime parole. Presto, tutto sarebbe
finito.
E Buffy non sarebbe più.
La cacciatrice chiuse gli occhi un istante. Un solo istante.
Poi, si fece coraggio.
Death is your gift. La morte è il tuo dono.
Senza più pensare, Buffy corse lungo la passerella della torre,
e si gettò nel luccicante abisso dimensionale.
Il dolore fu sopraffatto dalla dolce oscurità della morte. Almeno
così le parve, mentre cadeva e cadeva, avvolta da correnti mistiche
di inaudita potenza.
E quindi cadde al suolo, un povero corpo, nulla più.
Grazie a Dio, era finita.
“E’ perfetto” pianse il regista “Semplicemente
perfetto. Elizabeth, sei meravigliosa”.
Ma non c’era tempo per la commozione delle maestranze.
Bisognava riprendere gli Scoobies al colmo della disperazione. William
stava facendo meraviglie con le sue lacrime: il suo solito talento,
affinato dagli anni trascorsi alla Julliard. Il cuore degli spettatori
si sarebbe spezzato al solo vederlo piangere. Ma non meno commovente
era la maschera di dolore virile e contenuto di Rupert, o quella –
sempre toccante – di Willow e di Tara. Anya, come al solito, era
deliziosa, e così Alex.
Attori fantastici. Un cast ideale. Una grande storia.
“Buffy, the vampire slayer” sarebbe stato il film dell’anno.
E la Fox aveva già messo in pre- produzione il seguito: “Buffy,
e la rivincita del Male”.
“STOOP” urlò il regista, mentre Joss, il padrone
di tutto, il produttore esecutivo, rideva soddisfatto già pensando
alla marea delle royalties che, negli anni, gliene sarebbero venute
solo dalla vendita di DVD, cassette VHS, libri e gadgets.
Buffy era una miniera d’oro.
Prima parte.
Il risveglio.
Buffy aprì gli occhi.
Questo doveva essere il paradiso.
O l’inferno.
Più probabile: uomini e donne si affaccendavano con il make –
up, i cavi, le telecamere.
Cosa diavolo stava succedendo? Era già arrivata la TV? Sapevano
dell’apertura dimensionale? Era stato il drago alato,vero? Qualcuno
doveva aver visto il drago, ed aveva chiamato i reporter...oh, cielo!
Smarrita, Buffy si guardò intorno. O questa era una tridimensionale
visione dell’aldilà, oppure...lei non era morta. Ma com’era
possibile? Cadendo da quell’altezza? Venendo risucchiata in quei
vortici dimensionali?
Spike si alzò da terra, si asciugò le lacrime con una
mano e le tese l’altra per aiutarla a rialzarsi.
“Fantastico lavoro, amore. Sei sempre la migliore”
Buffy lo fissò stupita, mentre lui, come se niente fosse, si
allontanava e si metteva nelle mani di una truccatrice.
Un uomo sconosciuto, con una corta barba bionda, le corse incontro.
“Beth...finalmente ci sei! Dobbiamo assolutamente parlare dello
script del prossimo film...ma non prima che tu ti sia rifocillata ed
abbia riposato un po’. Sei stata meravigliosa, oggi. Ma lo sai,
vero?”
“Beth?” chiese lei, smarrita. “Io sono Buffy”
“Già” rise l’uomo. “Nessuno potrebbe
negarlo, dopo oggi. Buffy the vampire slayer. Avanti, sbrigati, c’è
un inviato del Sun a cui avevi promesso un’intervista”
“Un’intervista?” si stupì Buffy. “Chi
diavolo è lei, e di cosa sta parlando?”
L’uomo la fissò e sorrise, comprensivo. Queste star...
“Giles!” gridò Buffy, disperata, e corse verso l’uomo,
circondato dai sarti che gli stavano aggiustando la linea della giacca.
“Sta bene? Mio Dio, ti ringrazio! Sta succedendo qualcosa di stranissimo...”
Rupert le sorrise. “Davvero, oggi c’è un’atmosfera
fantastica. Devo dire che le riprese sono filate estremamente lisce.
Stai bene? Ti vedo un po’ stanca”
“Le riprese?” Buffy scosse il capo. “Mio Dio, Giles,
ma che sta dicendo! Sono appena caduta da quaranta metri, e lei mi parla
di riprese....che diavolo sta succedendo?”
Rupert la fissò senza capire. “Mia cara, non capisco di
cosa tu stia parlando. Nessuno è caduto da quaranta metri, tanto
meno tu. La tua controfigura ha semplicemente fatto un tuffo in piscina,
ed il computer ha fatto il resto. Sei un po’ scossa. E’
stata una scena emotivamente coinvolgente, lo comprendo”.
Qualcosa stava andando storto. Orribilmente storto. Non ci voleva una
grande intelligenza per capirlo.
Solo una persona poteva aiutarla.
Cercò tra i camper che erano improvvisamente comparsi tutto intorno
alla torre di Glory, e che non aveva assolutamente notato prima, e finalmente
vide la testa rossa che cercava. Willow avrebbe messo tutto a posto.
Se solo si fosse staccata dall’uomo a cui stava infilando la lingua
in gola.
Lo stupore di Buffy fu muto, senza parole.
“Willow” la chiamò dopo che si fu ripresa. “Ma
tu...Tara...”
Willow la fissò senza capire. Buffy sollevò lo sguardo
verso l’uomo che Willow stava baciando e di nuovo non credette
ai suoi occhi. “Wes....WESLEY?!”
Willow stava baciando Wesley, il suo antico osservatore? Willow? La
sua amica lesbica? E WESLEY?
“Beth...qualcosa non va?” chiese Wesley. “Sono appena
tornato da Santa Monica, sai, giravamo gli esterni per il finale di
stagione di Angel, ed allora ho pensato di fare un salto qui...per rivedere
Willow.”
“Sì, beh...immagino che anche il tuo ragazzo sia ansioso
di rivederti. Non appena finisce di girare quel film con Jennifer Love
Hewitt”
“Il mio...ragazzo?” chiese Buffy, sempre più incredula.
“Ri...Riley?”
“Ahh, Riley” rise Wesley. “Beth, sei uno spasso. Lo
sai che ora Riley esce con Gwineth”
“Gwineth Paltrow” precisò Willow.
Buffy prese una sedia, e ci si lasciò cadere sopra. Non era possibile.
Ecco come era la vita dopo la morte. Un incubo privo di senso. Totalmente
privo di senso.
Eppure, nemmeno in vita aveva mai sognato di essere una star del cinema.
Dio sapeva che aveva già abbastanza responsabilità ed
eccitazione così, come cacciatrice di vampiri...
La cacciatrice di vampiri! Qui stavano girando un film, ed invece questa
era la sua vera vita!
Un sospetto atroce cominciò ad attanagliarle il cuore. Ripensò
ai discorsi di Anya sulle miriadi di dimensioni...ed a quanto le aveva
rivelato il generale dei cavalieri di Bisanzio, in quella stazione di
servizio abbandonata nel deserto. L’apertura del portale mediante
il sangue di Dawn avrebbe fatto sanguinare le dimensioni una indosso
all’altra....dimensioni a volte diversissime, a volte identiche,
se non per pochi, trascurabili dettagli. Cominciò a pensare a
quello che poteva essere successo nel lasso di tempo trascorso tra l’apertura
del portale, e la sua morte, che l’aveva definitivamente richiuso.
Poteva essere successo di tutto.
Ne erano emerse creature aliene, e poi un drago alato. Una pioggia di
fuoco, la High School era stata definitivamente distrutta.
E questa poteva essere un’altra dimensione, una dimensione dove
la sua vita era solo un sogno di celluloide, scivolata per fato od errore
su quella reale, a cui lei – ne era certa – ancora apparteneva.
Aveva voglia di vomitare.
Tutto ciò in cui aveva creduto, tutti quelli a cui aveva voluto
bene, non erano più niente: solo sogni mediatici e comparse.
La sua intera esistenza: una grandiosa finzione.
Voleva morire davvero, almeno avrebbe trovato la pace.
Ma, per qualche strana ragione, viveva ancora. E, se era ancora Buffy
Summers, avrebbe trovato il modo per ritornare alla sua realtà.
Capì che doveva imparare il più possibile su quella nuova
dimensione prima di studiare le sue nuove mosse. Si lasciò docilmente
condurre da una truccatrice nel camper più grosso: in fondo,
era lei la star dello show. E la lasciò chiacchierare a ruota
libera.
Capì così che stavano girando un film dal titolo “Buffy,
the vampire slayer”, che faceva seguito ad una serie televisiva
durata quattro anni, di enorme successo. Gli attori erano talmente popolari,
che – salvo poche eccezioni – portavano nello show il loro
vero nome. William – detto Spike – e Rupert Giles erano
due famosissimi attori inglesi venuti dal teatro. Willow era un enfant
prodige della televisione americana, ed Anya ed Alex avevano lavorato,
rispettivamente, in “Beverly Hills” e “Dawson Creek”.
Insomma, delle star.
Ma la star più lucente era lei. Protagonista l’anno prima
della nuova versione di “Superman”, nei panni di Miss perfezione
Lana Lang, era una star fin dall’infanzia, come e più di
Willow. Fidanzatissima con un’altra star di film giovanilistici,
Robert Hoover Jr., era prossima alle nozze.
A Buffy venne voglia di urlare.
Robert stava girando a Miami un film con Reese Whiterspoon e Jennifer
Love Hewitt, che lei stessa – a detta dell’estetista –
odiava, e lei si stava annoiando.
La truccatrice non immaginava nemmeno quanto. Ma non riuscivano a capire
come tutto ciò fosse falso...come fosse solo il riflesso distorto
di una realtà lontana in un vetro colorato?
Quando ne ebbe abbastanza, si alzò. Voleva stare da sola. Ma
non prima di aver rivisto Dawn. Non importava che non fosse vera. In
fondo, non lo era mai stata. Ma era sempre sua sorella, e lei voleva
accertarsi che stesse bene.
Dawn era nel suo camper, con il suo insegnante di dizione. Stavano lavorando
duramente, nonostante le riprese per quel giorno fossero finite. Era
una gran professionista, malgrado la giovane età. Aveva cominciato
con le soap del pomeriggio, poi, ancora bambina, era approdata al grande
schermo con una serie di film della Disney.
“Beth...sei stata magnifica”
Buffy si perse nella contemplazione del suo giovane, dolce viso. Le
si avvicinò, e la strinse a sé. Assaporò per un
istante, in privato, la gioia di non averla persa. Non del tutto, almeno.
“Ehy, che ti prende?” replicò la ragazzina. “Non
essere emotiva. Lo sai che Mr. Sullivan mi sgrida se salto le lezioni.
Ci vediamo stasera, al party della Fox. Che ne dici?”
Buffy annuì. Dawn, senza nessun’altra evidente emozione,
tornò alla sua lezione.
Party della Fox? Quale dannatissimo party?
“Ci vanno tutti” le spiegò Tara, spazzolandosi i
bei capelli biondi. Buffy era rimasta sconvolta nello scoprire che era
completamente diversa dal...beh, dal personaggio che interpretava. Era
decisa, brillante. E per niente gay. Stava con un ragazzo nero di clamorosa
bellezza. Cantava professionalmente canzoni folk, ed aveva già
diretto un film indipendente che aveva vinto un sacco di premi al Sundance
Festival. “Non puoi non andarci. Trovati un cavaliere. Ho capito
che Robert sta lavorando”.
Buffy annuì, troppo scossa per replicare. Con lo sguardo, si
concentrò sul set, dove le maestranze stavano sgombrando. Era
quasi il tramonto. Il tempo di una doccia, una rapida cena, e poi il
party della Fox...e Dio, aveva bisogna di un appoggio, di qualcuno...
Di Spike.
Spike non poteva essere così diverso, in questa stramaledetta
dimensione, da ignorare il suo grido d’aiuto.
Lo chiamò.
Spike si voltò: stava chiacchierando con uno dei cameramen, e
rideva. Non l’aveva mai visto ridere così tanto...nell’altra
dimensione. Dove era un malvagio vampiro senz’anima.
E non uno stimato e celebre attore teatrale inglese.
“Spike” sussurrò, sollevando lo sguardo su di lui,
fino ai suoi occhi blu che, grazie a Dio, erano sempre gli stessi, solo
più gentili, infinitamente più gentili.
“Beth” sorrise lui. “Non stiamo più recitando.
Puoi chiamarmi William, lo sai”
Lei sentì l’insopprimibile impulso di picchiarlo. Di farlo
ritornare Spike, l’irritante, insopportabile figlio di buona donna
che la teneva viva...ma anche quello Spike non esisteva più.
Doveva rassegnarsi. Pouf, svanito.
“Mi stavo chiedendo...se puoi accompagnarmi al party della Fox”
“E Robbie?” le chiese lui, tranquillo. “Non temi la
stampa? Qualcuno potrebbe inventarsi una rottura.”
“No, siamo solo colleghi. E’ logico che usciamo insieme.”
“Se vuoi. Pensavo di andarci con Harm, ma è a Las Vegas
per un recital. Passo a prenderti a casa tua...alle dieci, che ne dici?”
“Tu esci con Harmony?” si indignò Buffy.
“E’ solo un’amica” si scusò lui con un
adorabile sorriso. “Si, di tanto in tanto, usciamo insieme. Da
quando mia moglie mi ha lasciato...”
“Tua moglie?”
“Dru, naturalmente. La conosci, era anche lei nel cast”
Oddio...
Buffy lo fissò. “Sp...William. Ho bisogno di un amico.
Ti imploro, vieni con me, stanotte. Non posso affrontare questa cosa
da sola”.
Lui la fissò, inclinando il capo.
“Stai bene? Mi sembri turbata. Capisco che la ripresa odierna
abbia preteso molto da te in termini di emotività...però
comprenderai certo che la Fox tiene molto all’occasione di presentare
il film alla stampa”
”Sì. Vieni alle dieci. E parleremo” gli promise Buffy,
sentendosi – malgrado tutto – confortata dal suo gentile
sorriso.
Senza ulteriori resistenze, si lasciò condurre dal suo autista
nella sua villa sul mare.
“Mio Dio, questa casa è enorme” pensò Buffy,
sorseggiando in piscina il cocktail analcolico che la sua cuoca portoricana
le aveva portato su un vassoio di argento. Ecco, in questa dimensione
era una star. Aveva tantissimi soldi, una villa sul mare con piscina
appartenuta a Sylvester Stallone, un fidanzato ricco e celebre almeno
quanto lei, e nessun problema.
Tranne uno. Tornare alla sua realtà.
Piena di sangue, di sudore, di sentimenti potenti. Di odio, di amore,
di passione.
“Il bagno, signora” la avvisò Carmen. Lei sospirò,
e si rilassò nella Jacuzzi. Beh, quanto a dimensioni infernali
poteva capitare anche di peggio, questo era sicuro, ma lei bramava comunque
il ritorno alla sua vera vita.
Una vita nella quale era probabilmente morta, realizzò con improvviso
orrore.
Non poteva essere uscita indenne da quella caduta. Era capitato solo
perché quest’altra dimensione, dove una controfigura si
era tuffata in una piscina al posto suo, era in qualche modo scivolata
sull’altra, quella a lei nota. Non c’era nessun possibile
ritorno.
Si vestì con un abito scollato, un Versace multicolore che le
stava benissimo, chiaramente tagliato su misura, e tirò su i
capelli.
Quando il campanello della porta d’ingresso suonò, precedette
la premurosa Carmen.
“Ciao, Buffy” le disse Spike, e per un istante lei si illuse
che fosse tutto un sogno.
Purtroppo, non lo era.
Spike – anzi, William - era elegantissimo in uno smoking dal taglio
perfetto. Spike non avrebbe mai indossato quello. Lo conosceva abbastanza
per saperlo.
Si fece forze e gli sorrise.
“Sei bellissima” disse lui, e le porse il braccio. Una limousine
inviata dalla produzione li attendeva, e Buffy salì senza fare
ulteriori domande. Voleva in qualche modo godersi quella stranissima
serata, ma prima voleva scoprire se in lui, nel gentile attore inglese,
potesse trovare un amico. Ne aveva disperatamente bisogno.
“William” gli disse. “Supponiamo che questa dimensione
non sia reale. E che io sia veramente Buffy. La scena che abbiamo girato
oggi era reale: si è davvero aperto un portale, e qualcosa è
accaduto. Una dimensione fittizia, quella dove tutti noi siamo degli
attori si è sostituita a quella reale...che è quella di
Buffy. Quella che è...la mia”.
William scoppiò a ridere. “Sei convinta di essere davvero...Buffy?”
Lei lo fissò in tralice, da sotto le lunghe ciglia. “E
se fosse?”
Lui sorrise, appoggiandosi contro lo schienale dell’auto, il bel
volto rilassato e gli occhi blu che splendevano al buio.
“Non mi stupirei più di tanto. Dopo tutti questi anni...tu
sei Buffy, in un certo senso. E’ la sindrome di Bela Lugosi. Dru
me ne parlava sempre”
“Bela Lugosi?” si stupì lei.
“Sì.” Sorrise William. “Come sai, il padre
di Dru è un attore famoso, ha anche vinto un Oscar. Tempo fa,
girò quel film con Johnny Depp dove lui interpretava Bela Lugosi,
il famoso attore rumeno degli anni 30, celebre per la sua brillante
interpretazione del Conte Dracula. Talmente brillante che si immedesimò
a tal punto nel personaggio da dormire di notte nelle bare...”
“Brr...”rabbrividì Buffy. “Parlavo sul serio,
William. Io sono Buffy. La dimensione rappresentata dal film è
quella reale. E voi tutti siete...reali. Tu sei veramente Spike. Hai
veramente lottato con me, hai amato Dru, sei un vampiro e...”
“...sono disperatamente innamorato di te?” chiese lui, sollevando
un sopracciglio.
Buffy arrossì. Poi, annuì. Si preparò al peggio,
alla sua risata incredula, sarcastica...
Lui rimase mortalmente serio.
“Non stai scherzando, vero? Credi veramente di essere Buffy”
“Sì” sollevò lo sguardo su di lui. “Ne
sono certa”.
Siccome lui non rispondeva, lei gli prese una mano. Era sorprendentemente
calda. Lo fissò. “E’ la prima volta che ti sento...caldo,
al tatto. Quando ci siamo baciati, eri così fresco...come Angel”
“Angel – o meglio Liam - ha il suo show, a Los Angeles”
replicò lui.
“Angel era il mio amante vampiro, ed ha perso l’anima per
me”
“No...” William scosse il capo. “Tu deliri. Ti prego,
dimmi che è una forma depressiva, e che sei in cura da uno psichiatra...”
“No” insistette lei. “Nessun psichiatra. Io sono Buffy.
Ed in quella dimensione, tu sei un vampiro. L’uccisore delle cacciatrici.
William the Bloody”
Lui scosse il capo. “Mio Dio, che uomo da poco sarei allora”
Buffy non disse più nulla. William aveva ragione. Aveva il diritto
lei di sconvolgere le loro vite? Di ridurli a quelli che per loro erano
solo personaggi su di uno schermo? Di negare in radice l’umanità,
la complessità delle loro vite?
Senza rendersene conto, erano già arrivati al Beverly Wilshire,
ed il party stava per cominciare.
Buffy prese il braccio di William e si sforzò di sorridere davanti
ai flash dei reporter. Molti commentarono come sembravano vicini lei
ed il giovane attore inglese. Qualcuno cominciò a pensare di
farne un articolo. Del resto, con Robbie Hoover Jr. lontano...
“Stai meglio?” le chiese lui, appena furono nella sala elegantemente
addobbata.
“Sì” lo confortò lei. “Sei ha qualcuno
da salutare, vai pure.”
“Quella tua idea...
“Non è un’idea” sospirò lei. William
si arrese, e la lasciò nelle mani di Joss, il produttore esecutivo
e l’autore della serie.
“Carissima, stasera sei stata favolosa” le ribatté
l’uomo. Era quello che le aveva parlato per primo sul set. “Vorrei
accennarti i temi del prossimo film. Lo script è già quasi
completo”
“D’accordo” si arrese Buffy, curiosa di conoscere
il suo futuro. Joss la fece sedere in un angolo, con un bicchiere di
Dom Perignon in mano, e allontanò i reporter ansiosi di intervistarla.
“Dunque, Buffy è morta” cominciò Joss. “Morta
davvero. Sul serio. Si sta decomponendo in una bara. E lo faremo vedere”
Buffy rabbrividì.
“Non faremo come con Bobby Ewing in ‘Dallas’”
continuò l’uomo, con entusiasmo. “Nossignore. Una
vera morte. Una vera bara. Poi, Willow farà un incantesimo e
ti resusciterà”
“Ed io sarò felicissima?” chiese Buffy, tutta orecchi.
Era assai probabile che quanto l’uomo le stesse descrivendo fosse
il suo reale futuro nell’altra dimensione, quella vera. Quindi,
le conveniva stare attenta.
“Al contrario!” esclamò lui, soddisfattissimo. “Sarai
infelice e depressa fino alla fine del film. Verrà fuori che
Willow ti ha strappata via dal Paradiso, dove eri felice con tua madre...per
riportarti in una realtà brutale, dove tutti sono infelici e
nessuno ti capisce. Xander lascerà Anya all’altare, Dawn
sarà infelice e cleptomane, Tara verrà uccisa con un colpo
di pistola...gli spettatori non crederanno ai loro occhi!”
Buffy cominciò a piangere piano. Non era questo il futuro che
voleva per sé, e per i suoi amici.Tutto ciò era orribile.
Doveva fermarli, cambiare i loro piani...
“Ed io?!” gli chiese, sollevando su di lui i grandi occhi
verdi che avevano il potere di stregare il suo pubblico.
“Tu?!” ormai lanciato, il produttore non si accorse nemmeno
della sua evidentissima emozione. “Tu cercherai conforto tra le
braccia muscolose di Spike. Ho già in mente per la vostra prima
volta la più erotica e bollente delle scene d’amore mai
apparse in tivù. Faremo scandalo, vedrai. Arriverà un
Emmy, quest’anno, ne sono sicuro. Ma tu lo userai, Spike, solo
come un giocattolo sessuale. Lo esaspererai con la tua freddezza, al
punto che lui tenterà di stuprarti. E poi, lui scapperà
via, andrà in Africa, e qui...”
“Siete un mostro” replicò lei, alzandosi in piedi
e scappando sulla terrazza, incapace di trattenere le lacrime.
Quell’uomo era l’artefice cieco dei loro destini? Era da
quella mente malata che era nato tutto il dolore che aveva permeato
la sua vita? Sua madre, Angel....tutto quanto?
Incapace di contenere le lacrime, Buffy si sporse dal parapetto. Quando
un paio di forti braccia la strinsero per le spalle, si rifugiò
in quell’abbraccio.
Non si sorprese di vedere il bel volto di William. Spike. Il suo giocattolo
sessuale...quell’uomo delirava! Non era da lei, non l’avrebbe
mai usato così. Buffy non usava gli uomini, Buffy faceva solo
l’amore, per amore!
Si abbandonò tra le sue braccia, inondando di lacrime lo sparato
della sua camicia candida.
Nessuno dei due reagì quando il fotoreporter scattò la
foto.
Il giorno dopo, tutta la nazione vide nei giornali del mattino la foto
di Elizabeth Summers – la nota star televisiva e cinematografica
- in lacrime tra le braccia dell’attore inglese e suo compagno
di lavoro William Shelby.
Tutti, compreso il fidanzato di lei, Robbie Hoover Jr.
“Cosa diavolo vuol dire...ero stanca?!” urlò Robbie
al telefono da Miami. “Lo sai che abbiamo avuto buona stampa per
tutto l’anno. Ed adesso, a sei mesi dalle nozze, tu te ne vieni
fuori con questo! Tu e quell’inglese! Abbracciati!! Non è
una scena di quel tuo squallido telefilm per adolescenti!”
“Quel mio squallido...” Buffy si infuriò. Senza conoscerlo,
già odiava e disprezzava questo suo fidanzato. Come osava definire
la sua vita squallida? Ed i suoi filmetti da quattro soldi, allora?
”Calmati, Buffy” si impose “Tutto ciò non è
reale”
“Robbie, quando tornerai da Miami dovremo parlare”
“Allora....è vero!” urlò nuovamente l’attore
dall’altro capo del telefono. “Ti sei innamorata di quel
guitto inglese dai capelli platinati?!”
“Non è così semplice” replicò Buffy.
“Ma dobbiamo discuterne.”
“Ne discuterai con i miei avvocati, se tocchi la mia quota del
fondo fiduciario e se fai entrare quel tipo nella mia casa”
Buffy gli tirò giù il telefono in faccia. In quel momento,
del suo isterico fidanzato non poteva importargliene meno.
Aveva un’altra priorità ora: fermare i piani diabolici
di Joss, il produttore, per il nuovo film.
Tre giorni dopo, Buffy stava rilassandosi in piscina, pensando senza
sosta al modo di ritornare nella sua realtà, ma non prima di
aver mandato a monte il progettino di quello scrittore e produttore
da quattro soldi che gestiva le redini della sua vita, quando Carmen
annunciò un visitatore.
William lasciò scorrere il suo sguardo sul corpo minuto ma ben
proporzionato di lei, appena ricoperto nei punti strategici da un minuscolo
bikini fucsia. “Ciao, Buffy” le disse, senza sorridere,
sventolando l’ultima copia di Variety.
Buffy si tirò su, togliendosi gli occhiali da sole e fissandolo.
Com’era strano vedere Spike alla luce del sole! Gli donava, decisamente...ma
i suoi occhi blu erano tempestosi come l’oceano d’inverno.
Prese senza parole la rivista che lui le tendeva. Era in prima pagina.
“Bufera in paradiso. Robbie Hoover Jr. confessa: Beth Summers
mi ha lasciato. Ho il cuore a pezzi. Già si parla dell’intervento
degli avvocati per la liquidazione dei numerosi beni di proprietà
della coppia, tra le più apparentemente inossidabili di Hollywood.
Sembra che la causa della rottura sia da rinvenire nella vicinanza dell’interprete
di “Buffy, the vampire Slayer” all’attore inglese
William Shelby, suo compagno di lavoro nel ruolo del fascinoso vampiro
Spike”.
“E questo sarebbe...Buffy?”
Lei si rimise gli occhiali,e si distese nuovamente sulla sdraio.
“Sono parole di Robbie. Io non c’entro nulla”
“Per quale motivo mi ha avete tirato in mezzo?” si infuriò
William, e lei tornò a guardarlo.Ora sì che era il suo
Spike. “Questo non farà altro che complicare la mia pratica
di divorzio con Dru! E poi, non c’è niente tra di noi:
niente, se non la tua assurda fissazione di essere davvero BUFFY! E
che io sia Spike!”
“Davvero?” chiese Buffy, studiandolo con interesse. “No,
immagino che non ci sia niente tra te e Beth Summers. E credo che Beth
Summers ami davvero quell’idiota irrispettoso del suo fidanzato.
C’è un piccolo problema, però”. Buffy si alzò,
gli andò vicino, sollevando lo sguardo verso il suo. Lui si irrigidì,
visibilmente a disagio per la sua vicinanza. “Io non sono Beth
Summers. Io sono Buffy Summers, e di quel deficiente dalla mascella
quadrata di Robbie vattelapesca non me ne importa assolutamente nulla.
Non farò finta di amarlo per tenere in piedi un’insostenibile
finzione. Voglio tornare nel mio mondo. E nel mio mondo Spike mi ama,
ed io...”
“E tu?”le chiese William, senza addolcire lo sguardo.
“Ed io non posso negare di provare qualcosa per lui. Non è
bello, ma è vero”
“Era solo una battuta ad effetto, Buffy”
“Perché mi chiami Buffy, allora, se non mi credi?”
insistette lei. La sua tensione le si stava in qualche modo, misteriosamente,
comunicando. Sorprendentemente, Buffy desiderò provocarlo.
“Sei più coraggioso, in quella dimensione. A quest’ora,
mi avresti già preso tra le tue braccia...”
Lui scosse il capo. “Non provocarmi, Beth”
“Non sono Beth, e tu lo sai” Buffy alzò le mani,
le portò sul suo petto saldo, appena coperto da una t –
shirt.
William le prese le mani, e dopo una lunghissima esitazione, le staccò
da sé.
“Tu sei matta. I miei legali mi consigliano di indire immediatamente
una conferenza stampa per smentire subito le dichiarazioni del tuo fidanzato.”
“Fallo pure, se lo ritieni” sorrise lei. “Ma ciò
non toglie che io non sono Beth. Quando finalmente lo avrai compreso,
tutto sarà più semplice”
“Tutto?”
“Sì” sorrise lei. “Come fermare Joss dai suoi
piani malvagi per distruggere la nostra vita”
“Joss è un favoloso autore. Ha sempre delle idee così
brillanti. Sa cosa è meglio per noi...per la storia”
“Lo dici tu” lo derise lei. “Non ha capito nulla di
me. E se quello che viene filmato in questa dimensione diventa la realtà
nella mia dimensione, come sembra, dobbiamo intervenire!”
William sollevò gli occhi al cielo. Questa nuova Beth minacciava
di mettere a dura prova la sua salute mentale. Non solo l’aveva
portato all’attenzione del gossip mondiale con la foto e con le
dichiarazioni del suo ex, così dando una preziosa arma a Dru
da giocare nella lunga battaglia che si stava rivelando essere il loro
divorzio, ma lo stava addirittura provocando. Lo stava provocando, vero?
“Farò finta di crederti” le disse. “A patto
che sia chiara una cosa. Recito da quasi vent’anni, ed ho sempre
seguito una precisa politica: mai avere storie di nessun tipo con i
miei colleghi sul set, o sul palcoscenico. Rovinano l’atmosfera,
e creano solo problemi. Ho ceduto un’unica volta, con Dru, e guarda
cos’è capitato. Perciò, basta con le allusioni,
e le confusioni di persona. Io non sono Spike. Ti sarò alleato
in questa...follia, ma basta con le provocazioni, ti prego”
“Prometto” sorrise lei, incrociando di nascosto le dita
dietro la schiena “Parola di giovane marmotta”.
I tempi della produzione cinematografica sono più ristretti
di quello che la gente immagini, e poche settimane dopo, Buffy aveva
già ripreso il lavoro. Lei e William avevano parlato dei piani
di Joss, e William aveva ammesso che, sì, l’idea non sembrava
brillante. La gente amava BTVS ed i suoi personaggi: perché degradarli?
Poteva essere un’idea geniale sulla carta, ma era facile intuire
che avrebbe allontanato l’audience, anziché avvicinarla.
Però, cosa potevano fare? Beth era la star, ma lui era solo un
comprimario, e così gli altri. E Joss aveva fama di non ascoltare
nessuno quando si trattava della storia.
“Possiamo fare molto, invece” replicò Buffy. “Uno
sguardo qui, un’inflessione là...al proposito, ti ho detto
che non so assolutamente recitare?”
William non intendeva più tentare di convincerla della sua follia.
Chissà, cominciava addirittura a dare un 20 % alla probabilità
che lei non mentisse. Stava diventando folle anche lui, era evidente.
“Ti aiuterò io” le disse. “Verrò ogni
sera a casa tua e rileggeremo ogni singola riga del testo che dovrai
recitare. Ci sono delle precise tecniche per fare questo, ed io te le
insegnerò.”
Buffy era riconoscente del suo appoggio e della sua amicizia. I giorni
passavano, e lei gli si stava affezionando sempre più. Si rendeva
conto che quest’uomo tranquillo, professionale, e dall’aspetto
sorprendentemente sexy, non si portava dietro l’orribile passato
tenebroso del suo alter ego..eppure, una qualche parte di lei non riusciva
davvero a distinguerli. Intuiva che anche lui si stava davvero affezionando
a lei, e che ne era anche attratto, ma che teneva fede alla sua stessa
promessa, mantenendo il rapporto su basi essenzialmente professionali.
Ma nessuna promessa tratteneva lei.
I rapporti con gli altri, invece, erano decisamente più superficiali.
Buffy non si sentiva di confidarsi con altri, e li guardava da lontano
con rimpianto, trovandoli così diversi dai suoi cari. Non aveva
però ancora perso del tutto la possibilità di ritornare
al suo mondo. Aveva un’idea, al proposito.
Aveva con riluttanza girato le prime scene del nuovo film. Quella scena
in cui si era disgustosamente ricomposta nella bara non l’aveva
fatta dormire per giorni. Si chiese cosa avrebbe provato, nell’altra
dimensione, a viverla. Tutto il resto era stato relativamente più
facile. Era stato perfino divertente recitare il ruolo della Buffybot:
una volta preso il via, aveva ricordato i manierismi del vero robot,
e ci si era adeguata con notevole entusiasmo, soprattutto quando era
stato il momento di complimentarsi con Spike per i suoi favolosi addominali...
William aveva peraltro messo in luce tutto il proprio talento nella
scena in cui Spike rivedeva per la prima volta Buffy sulle scale. Lo
sguardo dei suoi occhi le aveva spezzato il cuore. Non riusciva a credere
che in questa dimensione lui non l’amasse.
Non si poteva guardare una donna negli occhi così e non amarla.
Era un mestiere orribile, se costringeva a mentire fino a questo punto.
Buffy aveva cominciato a pensarci più di quel che fosse lecito.
Stava sempre con William, lavoravano insieme, studiavano insieme il
copione, si ingegnavano ad aggiungere al loro recitare ogni piccola
sfumatura regalasse al loro rapporto pathos ed autenticità, e
spesso passavano insieme anche i giorni liberi. Robbie era venuto un
giorno che lei era sul set, e si era portato via le sue cose. E la stampa
continuava a parlare della sua affettuosa amicizia con William. Ma lui
non oltrepassava mai quella linea che si era fastidiosamente autoimposto.
Mai. Fino al giorno in cui si incominciò a girare il Musical.
“Non so cantare. E sono terrorizzata” si lamentò
Willow, un’attrice tosta almeno quanto il personaggio che interpretava.
Una che difficilmente si lasciava spaventare dalle cose.
Buffy, con noncuranza, lasciava che le facessero la manicure. “Che
importa?” gorgheggiò, sull’aria di “What can’t
we face if we are together”.
“Importa a me!” intervenne tuonando Joss. “Non so
cosa ti sia successo, Beth, ma non sei più la stessa da quando
Robbie...”
“...mi ha lasciata?” rispose Buffy, facendo spallucce. “Sembrava
avesse una fretta del diavolo. Sembra che ora esca con Tiffany Amber
Thiessen, che Dio la benedica”
“Quella reietta di Beverly Hills” replicò Willow
con astio.
“Dio la benedica” ripeté benignamente Buffy. “Lei
e le sue tette rifatte”
“Tu canterai! E bene!” ripeté Joss. “Almeno
bene quanto stai recitando. C’è qualcosa nella tua interpretazione
che prima non c’era...come un nuovo vigore...una nuova verità...la
mia non era una critica, ma devi prenderne atto: sei più brava
di prima, ma molto meno professionale”
“Non sai quanto hai ragione” commentò Buffy. “Parlami
della scena finale: lo bacio, finalmente?”
“C’è qualcuno che ha una cotta per il suo collega”
canticchiò amabilmente Willow.
“Davvero, cos’è ‘sta storia?” si lamentò
Joss. “Beth! Niente storie tra colleghi! E poi William nega che
ci sia niente tra di voi!”
“Ho solo chiesto quando il mio personaggio – Buffy - bacia
il suo personaggio – Spike –“ precisò Buffy,
già annoiata. “Quando?”
“Domani” ammise Joss, guardandola con sospetto. Beth era
sorprendentemente strana da quando avevano concluso le riprese del primo
film.
“Domani” pregustò Buffy. “Domani lo bacio.
E lui non potrà protestare”.
“Amen” disse Willow. “Allora è vero che hai
una cotta per lui?”
“Proviamolo” disse quella sera Buffy a William, nella sua
piscina, mentre per l’ennesima volta riprovavano la scena della
cripta che, in quanto più lunga, sarebbe stata l’ultima
ad essere girata.
“No” protestò lui, il capo che già gli girava
per l’ottimo vino che Carmen gli aveva servito quella sera.
“Sì” insistette lei, avvicinandoglisi. “Adesso”
“Possiamo provare la dinamica. Trovare un’inquadratura che
dia il meno possibile fastidio alla telecamera.” Replicò
William, cercando di riportare il tutto sui binari della massima professionalità.
“Tipo?” cinguettò lei, mettendogli le mani intorno
al collo. “Così?”
Immobile, gli occhi puro acciaio, William le rispose a pochi millimetri
dalle labbra.
“Così la telecamera vede solo la tua testa. Girati e allontanati”
Riluttante, Buffy si staccò da lui. Retrocesse di qualche passo,
ed altrettanto fece lui. “Stiamo cantando” sussurrò
William “Tu dici che questo non è reale. Io canto che mi
fai sentire vivo”.
“Anch’io mi sento viva, adesso” replicò lei.
Di fronte allo sguardo irritato dell’uomo, sorrise. “Oops.
Dov’eravamo?”
Con uno sforzo tremendo, William si concentrò. Lei non gli stava
certo rendendo le cose facili.
“Allora” insistette. “Ecco. A pochi metri. Avviciniamoci.
Ci guardiamo. Negli occhi. Nei miei puoi vedere tutto l’amore
che nutro per te. Nei tuoi...chissà. Chi si muoverà per
primo? Difficile dirlo. Quasi simultaneamente, ti prendo per le spalle,
e ci baciamo...”
“Sì...”sussurrò Buffy, chiudendo gli occhi.
Dopo un istante, delusa, li riaprì.
“Perfetto, può andare” replicò lui, già
a distanza di sicurezza. “Facciamolo così, domani, e vedrai
che andrà bene”.
Infuriata, lei lo fissò mentre lui raccoglieva le sue cose e
se ne andava. “Che vigliacco...” pensò, mentre si
incollava un falsissimo sorriso sulle labbra e lo accompagnava alla
porta.
Una volta fuori dalla sua lussuosa casa, William si appoggiò
alla porta e sospirò.
Buffy, la vera Buffy, stava decisamente mettendo alla prova il suo equilibrio
mentale. Eppure, quanto la preferiva all’originale Beth Summers...
“Joss, devo parlarti”
L’onnipotente produttore sollevò lo sguardo dagli ultimi
script per fissarlo sul suo attore più talentuoso. William Shelby
lo fissò con coraggio.
“Fai finire questa storia d’amore. Quella tra Spike e Buffy,
intendo”
“E perché mai?” replicò Joss. “I fans
l’adorano, e sta facendo salire i ratings alle stelle. Sei pazzo
se pensi che uccida la gallina dalle uova d’oro”
“Beth Summers la sta prendendo troppo sul personale”
“E tu?”
William sospirò. A quel diavolo di un produttore non si poteva
nascondere nulla.
“Anch’io. Adesso che lo ho ammesso, mi sento solo peggio,
se vuoi saperlo”
“Andiamo!” rise Joss. “Per la stampa scandalistica
sei già da mesi il suo amante, e tutto ciò ci ha oltretutto
procurato un’ottima pubblicità. Cosa ti impedisce di divenirlo
davvero?”
“La mia etica professionale, innanzitutto” replicò
William “E poi circostanze che tu non conosci e che preferirei
tenere private.”
“Sei un professionista, se mai ne sia esistito uno in questo business”
replicò Joss. “Ma a volte queste cose accadono. Se è
vero amore, nulla potrà tornare come prima. Prima o poi vi apparterrete”
“Tu, il re dei cinici¸dici questo?” si stupì
William.
“Non è vero amore tra Buffy e Spike. Lei lo sta solo usando,
e presto sarà evidente anche agli spettatori. Ma tu e Beth siete
persone vere. E quello che c’è davvero tra di voi lo sapete
solo voi due.”
“Come ti sbagli, Joss” replicò sibillinamente William,
lasciando il suo camper e dirigendosi verso il set per la temutissima
scena d’amore davanti al Bronze.
Il suo vero problema era che i piani dimensionali si erano intricati,
ormai ne era intimamente convinto, e se lui era una persona vera, Buffy
non lo era...o viceversa, ma cosa contava?
Lei amava il suo vampiro, Spike, e lui – William Shelby –
era solo un pallido sostituto.
Era un vero peccato, perché lui si stava davvero innamorando.
Buffy si preparò nervosamente per le riprese. Sapeva che lui
sarebbe stato perfetto, professionale come al solito, ma per lei era
diverso. Non le importava un fico secco della scena da recitare, voleva
solo baciarlo, risentire le sue labbra sulle sue, tenerlo nuovamente
tra le sue braccia.
Era tutto così semplice, in fondo.
Non avrebbe potuto amare Spike: era un demone. Ma se ne era sentita
attratta, come mai le era capitato prima. Ma William...William era un
uomo vero, un uomo buono, gentile, un uomo con dei valori. Un ottimo
attore, un gran lavoratore, dedito a promuovere e sostenere molte cause
benefiche. Un uomo di cui Buffy Summers poteva innamorarsi, senza remore.
Un uomo di cui già si stava innamorando.
Al di là del personaggio che interpretava.
Come avrebbe potuto convincerlo che i suoi sentimenti erano sinceri?
“In scena” gridò l’aiuto regista.
Buffy lo fissò, al di là del vicolo. Era così reale...vestito
come Spike, lo spolverino di pelle nera e la camicia rossa sui Levi’s,
era così facile confondere realtà e fantasia, e lei poi
non aveva più alcuna intima certezza su cosa fosse l’una,
e cosa l’altra. Ora voleva davvero solo sentire.
Cominciò a cantare, come era prescritto nella sceneggiatura,
e lui la seguì, con la sua bella voce profonda che le faceva
sempre correre un brivido lungo la schiena. Senza bisogno di riprovare,
fecero quanto studiato insieme la sera prima. Nell’istante prima
del bacio, i loro occhi si incontrarono, e poi nessuno dei due pensò
più a nulla. Non alla scena, non alle telecamere, non alle decine
di persone che li stavano guardando.
Ma solo all’altro.
Buffy si perse nel bacio, nel suo calore, nel suo profumo, nel suo sapore.
Ed altrettanto capitò a William.
E quando la telecamera si fermò, loro erano ancora lì,
l’uno nelle braccia dell’altro.
“Sono incerto. Forse dovremmo girarla di nuovo” mormorò
Joss, lasciando rotolare sullo schermo le immagini, senza sosta.
“Sei matto?” lo sgridò la moglie. “E’
perfetto. Manderà l’America in deliquio. Era dai tempi
di “Via con il vento” che non si aveva un impatto emotivo
del genere sul grande schermo. Quei due sono innamorati pazzi, e tutti
lo capiranno”.
“Appunto” replicò Joss. “Buffy non ama Spike.
Lo sta solo usando”.
“Sei un’idiota se sprechi una chimica del genere”
lo ammonì la moglie. “Lascia l’ambiguità di
fondo di questo rapporto. Altrimenti, diventerà una cosa fredda
e gli spettatori odieranno la tua eroina.”
Joss sapeva che lei aveva ragione. E lasciò la scena così
come era stata girata.
Ma non poteva fare a meno di sentirsi raggirato dai suoi due principali
attori.
Altro che storia di sesso. Quello che gli stavano vendendo, a lui ed
agli spettatori, era il vero amore.
“Non ti sto confondendo con Spike” ripeté Buffy,
stretta a lui sul dondolo che dalla sua terrazza si affacciava sull’oceano.
La notte era fredda. Si erano infilati un maglione addosso, ed avevano
guardato il sole tramontare. E quasi non avevano parlato. Il ricordo
del loro appassionato bacio, di quello che aveva significato per loro,
li tormentava entrambi.
“Non è il solo problema” replicò lui. “Ti
rendi conto che esiste la fondata possibilità che tu abbia problemi
psichiatrici? In fondo, pensi di essere davvero la cacciatrice di vampiri!”
“Sì, sono completamente pazza!” replicò lei
con un sorriso. “Ma credo che tu questo lo sappia già.
Corri il rischio, William”
Il braccio di lui si strinse intorno alle sue spalle. “William.
Questo è il nocciolo del problema, a parte la tua evidente follia.
Io sono William. Questo è quanto posso offrirti. Non sono un
sexy vampiro, come vedi, ma solo un attore inglese di una qualche fama”
“Lo so. Come so che sono...Buffy Summers, e non Beth Summers,
la nota attrice”
“Mi odierò per questo, lo so” replicò lui,
prendendola tra le braccia. “Sei pazza, Buffy. E malata. Ma io
ti amo”
“Ti amo anch’io” replicò lei quietamente, e
rimasero entrambi nella notte, in silenzio, ad assaporare quel momento
di tranquilla felicità.
Nell’altro mondo, quello vero, non sarebbe stato possibile.
“Ho ancora voglia di tornare alla mia realtà?” si
chiese Buffy, nel sole del mattino, osservando William che dormiva tranquillo
nel suo letto. Era perfetto. Era il perfetto amico, il perfetto amore..ed
ora anche il perfetto amante.
E lei lo adorava.
Ma lei non era quella che tutti credevano fosse.
Cosa le offriva la propria dimensione? La morte, un’improvvida
resurrezione, una relazione di solo sesso con demone che assomigliava
solo esteriormente a quest’uomo vibrante, pieno di vita e di poesia.
Eppure, era il suo vero destino, e lei non poteva sfuggirgli ancora
a lungo. Ne aveva il fortissimo presentimento.
Aveva la strana, strisciante sensazione che questo momento di quieta
serenità non sarebbe durato. Sarebbe stato un miraggio, un sogno
della notte...e si sarebbe svegliata nella tenebra, quando Willow, la
vera Willow, l’avesse resuscitata.
“A cosa pensi?” le chiese lui, svegliandosi e sorprendendola.
“A te” mentì lei, sorridendogli. “William...non
lasciarmi mai”
“Non ti lascerò” le disse lui. “Ma ora devo
andare. Altro giorno, altre riprese.”
“E’ la scena dove perdiamo la memoria? Divertente!”
commentò Buffy. “Sono stufa di sembrare depressa. Almeno,
questa volta ci divertiremo un po’! E poi c’è un
altro bacio, ho sentito dire...”
“Facciamo pratica” la provocò lui, alzandosi dal
letto senza nulla indosso e beandosi della espressione felice e soddisfatta
di lei. “Ho un’idea particolare per questo bacio...dimmi
cosa te ne pare”
“Sono tutta orecchi” rise lei.
“Un bacio tira l’altro...”le sussurrò William,
attirandola a sé. “Piccoli baci appassionati, disperati,
senza fiato...così...e così...e così...”
Lei si abbandonò tra la sue braccia, il cuore colmo di amore.
Non aveva mai amato così. Non era mai stata così felice.
La scena al Bronze venne benissimo. La troupe osservò senza fiato
i due amanti che si esploravano, la contenuta urgenza dei loro gesti,
la sensualità a stenti trattenuta del loro sfiorarsi. Era un
bacio che urlava sesso, tenerezza, disperata passione.
“Mio Dio” disse Joss. “Volevo fare “Ultimo Tango
a Parigi” e mi sta venendo fuori “Casablanca”. Quei
due mi stanno rovinando”.
Seconda parte.
Il ritorno.
“Ho cambiato i miei piani” disse Joss, guardando negli occhi
i principali protagonisti del film. “Questo film doveva celebrare
la durezza del vivere, la freddezza del cuore, l’asprezza delle
conseguenze degli errori. Due attori qui presenti hanno vanificato il
lavoro mio e del mio staff di scrittori...e sapete tutti a chi mi riferisco.”
Gli astanti risero. William ebbe la decenza di arrossire, ma Buffy sollevò
il mento, felice di essere pienamente riuscita nel suo intento.
“A questo punto delle riprese, Xander dovrebbe abbandonare Anya
sull’altare. Ma non lo faremo. Xander ed Anya affronteranno il
demone che vuole dividerli e si sposeranno. Saranno Spike e Buffy a
soffrire”
“Che diavolo intendi?” si informò Buffy. “Buffy
e Spike si amano”
“Appunto” replicò freddamente Joss. “Mi avete
convinto con la vostra recitazione alla ‘Titanic’. Il vostro
è vero amore...e solo la morte può spezzarlo. Spike sarà
polvere entro la fine del film”
“No!” gridò Buffy, disperata. “Non puoi farci
questo! Ora ci amiamo! Non puoi farmi soffrire di nuovo così...io
non posso perdere Spike”
“Buffy deve soffrire...lo deve fare per trovare la forza di sconfiggere
i Nerds e salvare il mondo dalla furia cieca di Willow.”
“Idiota presuntuoso” sibilò Buffy. Poi, ad alta voce:
“Uccidi me, piuttosto”.
“Già fatto” la informò Joss. “Due volte.
Una terza sarebbe ridicola”
“Mandami in giro per le dimensioni. Riapri quel portale. Esamina
la storia delle cacciatrici” implorò Buffy. “Tutto,
ma non questo. Non polverizzare Spike. Il pubblico l’adora”
“Il pubblico adora le storie d’amore infelici”
“Non te lo perdoneranno, se lo uccidi! William è il favorito
dai fans!”
Gli altri attori non replicarono. Sapevano bene come fosse soprattutto
il fascino sexy dell’inglese ad attirare orde di ragazzine urlanti
nei cinema.
“Beth potrebbe avere ragione” ammise la moglie di Joss,
la voce della ragione. “E poi, questo finale assomiglia un po’
troppo a Becoming, quando abbiamo mandato Angel all’inferno”
“Ci penserò. Ma resto della mia idea. Spike è kaputt”
“Ed io mi dimetto” replicò Buffy, testarda. Il pericolo
che la morte di Spike sullo schermo potesse significare la sua vera
morte nella sua dimensione la tormentava.
“Miss Summers” replicò freddamente Joss. “Il
tuo contratto ti lega a noi mani e piedi. Rompilo e perderai tutto quello
che hai e non ci sarà più nessuno ad Hollywood che vorrà
lavorare con te!”
Buffy non replicò. Non le importava un fico secco di perdere
il suo villone a Beverly Hills, ma sapeva che non era questa la strada
da percorrere per salvare Spike. Doveva escogitare qualcos’altro.
“Manda Spike in un’altra dimensione, e ci sto” rispose.
“Ma non deve essere una morte definitiva. Lui deve restare vivo
in qualche modo. O così...o Buffy Summers lascia questo baraccone”.
“Beth Summers” corresse Joss, impressionato dalla sua durezza.
Intuì che lei faceva sul serio.
“Ci penserò. Ora gireremo la scena del matrimonio di Xan
e Anya. Ne parleremo ancora, comunque”
“Davvero lasceresti lo show...per me?” le chiese William,
preoccupato. “Sono un attore. Sono preparato all’idea che
il mio personaggio muoia”
“Ma non capisci?” gli sussurrò lui. “Se Spike
muore ...tu muori”
“Sei pazza” replicò lui, senza sorridere. “Ti
prego, dimmi che non credi davvero a questa sciocchezza.”
“Tu sai la verità” replicò lei, infuriata
per la sua incapacità di crederle fino in fondo. “Non ti
ho mai mentito. Ti amo per quello che sei, William, ma voglio bene anche
a Spike, e non voglio perderlo. Se dovessi tornare nel mio mondo...come
potrei sopravvivere senza di te?”
“Non sarei io, e lo sai” sussurrò lui. “Forse,
è lui che ami. Ed io sono solo un comodo sostituto con le sue
fattezze. Sono solo conveniente”
Ferito, William la lasciò sola.
Incapace di reagire di fronte al suo legittimo sconforto, Buffy fissò
Joss. Era tutta colpa sua, di quello scribacchino cinico e spietato.
Ma lei, ancora una volta, l’avrebbe giocato.
Quel giorno, sul set, tirava aria di tempesta. Tutti sapevano ormai
che Beth Summers aveva osato tenere testa all’onnipotente produttore.
E sembrava anche che le cose tra lei ed il suo amante, sia nella vita
che sullo schermo, andassero male.
I due erano rimasti lontani per tutto il giorno. Buffy, splendida nel
vestito verde da damigella che le sarte le avevano cucito indosso, si
rendeva conto sgomenta che William la stava evitando. Proprio ora che
cominciavano a discutere l’idea di andare a vivere insieme...
Lui stava chiacchierando con l’attrice che interpretava la sua
accompagnatrice alle nozze, e faceva finta di non vederla. In verità,
la seguiva dappertutto con la coda dell’occhio.
“Beth, William...tocca a voi!” urlò il regista.
Sospirando, Buffy fece finta di accorgersi solo in quel momento di Spike.
Si diresse verso di lui, negligentemente appoggiato alla parete, e lo
fissò negli occhi.
“Come stai?” gli chiese.
“Bene. Anche tu, vedo. Sei splendente”
“E’ il vestito che è radioattivo”
Risero insieme, con la giusta dose di nostalgica malinconia.
Spike tese una mano e prese la sua.
“STOP!” urlò il regista. “William, non devi
toccarla! Non c’è nel copione! Niente contatto!”
“Buffy, mi dispiace” sussurrò lui. “Non volevo
dire...quello che ho detto. So che i tuoi sentimenti sono sinceri. Lo
sento. E so di non essere solo conveniente, per te”
Joss mise una mano sulla spalla del regista. “Shh. Lasciali continuare.
Va bene lo stesso”
“E’ la cosa meno professionale a cui abbia mai assistito”
si lamentò l’uomo, ma fece continuare le telecamere.
“E’ naturale” replicò lei, tra lacrime di commozione.
“Io ti amo”.
Joss sbiancò. La sua eroina non poteva confidare così
i suoi sentimenti a Spike. Era sbagliato. Era tutto completamente sbagliato.
“Lo so” rispose lui,con una faccia da schiaffi che avrebbe
mandato in deliquio le ammiratrici.
“Allora, non perdere altro tempo, e baciami”
“Con piacere” sorrise lui, chinando il capo. Le loro labbra
si incontrarono con infinita dolcezza.
“Che diavolo sta succedendo?” chiese l’aiuto produttore.
“Questa scena, nello script, è completamente diversa!”
“Chiamatemi Beth Summers” replicò il regista. “Voglio
parlare con lei”
“Mi avete fatto chiamare?” sorrise Buffy, ancora nell’abito
di scena.
“Siediti” le disse Joss, da dietro la sua ampia scrivania
di mogano. “Signorina, io e te dobbiamo parlare. Ci sono cose
che tu non sai”
“Ed anche cose che voi non sapete” replicò lei.
“Davvero?” gli occhi del produttore luccicarono pericolosamente,
divennero improvvisamente più scuri, quasi neri, fino a che le
iridi non ne furono completamente cancellate. Stupita, Buffy lo fissò.
Cielo, stava succedendo qualcosa di strano...anche in questa dimensione
esisteva la magia?
”Non c’è nulla che io non sappia e non controlli..”
“...in questo set?” lo interruppe lei.
“In questo mondo” rispose lui. Improvvisamente, le sue fattezze
mutarono. Divenne piccolo, calvo, e da sotto il soprabito che indossava
spuntò una lunga coda....Buffy, ammutolita, lo fissò.
Era Doc, l’uomo che aveva combattuto sulla torre e spedito a terra,
l’uomo...o meglio, il demone....che aveva ferito Dawn con un coltello.
“Sono io che ho scelto questa dimensione.” Ridacchiò
l’uomo. “Non è stato difficile. Bastava conoscere
le coordinate...et voilà.”
“Credevo fossi morto...la torre..”
“Ci sono ben poche cose che possono uccidermi. Nulla che tu possa
fare. Diciamo che sono invincibile” sorrise sgradevolmente il
demone con le fattezze umane. “Un volo così ha ucciso te
....ma non me”
“Allora, sai...”
“Ho sempre saputo. Dal primo istante. Contavo sul fatto che fossi
abbastanza furba da stare al gioco. Sei ricca, ora, famosa, ed hai persino
trovato l’amore. Perché diavolo mi stai ostacolando?”
“Perché ho la sensazione che ciò che tu fai avvenire
sullo schermo avvenga davvero nella mia realtà”
“La tua sensazione è corretta”
“E questo...da quando?”
“Da quando sei volata giù dalla torre. A Sunnydale, ora,
la vera Sunnydale, tu stai lasciando Spike, dopo averlo usato. E lui
tenterà di stuprarti. Vivrete l’inferno, il più
squallido, desolato, privo di speranza degli inferni”
Buffy sospirò. Almeno, questa bestia non era la causa della morte
di sua madre. Ma non poteva perdonarlo. Era persino più manipolatore
di quel che aveva sempre pensato.
“Adoro essere ricco, potente, famoso” rise il demone. “E’
facile per me assumere questa forma.”
“Cosa ne hai fatto del vero Joss?”
“Non esiste un vero Joss. Tutto è venuto al mondo nel momento
esatto in cui le due dimensioni si sono scambiate di posto. Ed io e
te abbiamo preso parte a questa recita, in mezzo a quei fantasmi”
“Non lo sono!” rispose Buffy, indignata. “Le persone
che amiamo, le persone lì fuori, non sono fantasmi. Sono reali.
Esistevano prima di noi, esisteranno dopo”
“Non c’è un prima, né un dopo. Adeguati, e
se non mi darai fastidio vivrai felice, tranquilla, serena. Avrai tutto
ciò che nella tua vera vita non avresti mai potuto avere”
“Al diavolo!” Buffy lo prese per il collo, ma in questa
dimensione non aveva la forza di una cacciatrice, e dovette far ricadere
le mani, mentre lui ridacchiava. “Sei impotente, vedi? Lo ripeto,
stai al gioco: hai solo da guadagnarci!”
“Fammi tornare nel mio mondo!” implorò lei. “Sono
ancora in tempo per rimettere le cose a posto!”
“No, perché sarò sempre io qui a scrivere il copione”
ridacchiò Doc.
“Nessuno determina il mio destino” replicò Buffy,
a denti stretti. “Nessuno. In nessuna dimensione”
”Lo vedremo. Saresti disposta a lasciare tutto questo? Il tuo
successo? La ricchezza? William Shelby?”
Buffy non rispose.
“La scelta è tua, signorina. Non è facile, ma si
può fare. Posso rispedirti indietro. In una bara, beninteso.
Ma non temere, Willow ti resusciterà, perché così
è scritto. Ma perderai tutto quello che hai qui. Ed io riavrò
la docile, professionale, Beth Summers. Per me è uno scambio
equo, come puoi intuire”
“Lasciami una notte per rifletterci” disse lei, e poi lo
fissò sprezzante. “Ti sei costruito un bell’inferno
a tuo uso e consumo, Doc.Ti auguro di sprofondarci”
Sveglia, nel buio, accanto al corpo caldo del suo amante, Buffy pensava
al da farsi. Dopo le riprese, lei e William erano tornati a casa, abbracciati,
ed avevano fatto l’amore con rinnovato entusiasmo, lieti di essersi
ritrovati dopo la breve lite. Nei gesti di lei c’era una contenuta
disperazione, qualcosa che faceva sì che lei lo amasse come se
fosse l’ultima volta, ma lui non sapeva spiegarsene il perché,
pur percependolo. Buffy gli aveva detto che Joss le aveva parlato di
alcune scene, e null’altro. Ma qualcosa la tormentava, era evidente.
“Come posso lasciarlo?” si chiese Buffy, accarezzandogli
il braccio muscoloso che lui – nel sonno – teneva intorno
alla sua vita in un gesto istintivo di possesso. “E’ l’amore
che ho sempre desiderato. Dolce, intenso, pieno di attrazione sincera,
colmo di passione, eppure fidato, leale, onesto. Cosa mi aspetta nel
mio vero mondo? Orrore, dolore, ferocia, sangue. Un essere senz’anima
che mi ama...almeno quanto quest’uomo buono e vibrante di vita.”
Questo pensiero, sorprendentemente, era come una luce nella notte. Non
lo avrebbe perso del tutto, se andava, perché lui, Spike, sarebbe
stato ancora là, con il suo amore di creatura infernale, immenso
eppure oscuro, eppure vero, non meno vero di questo. Un essere la cui
oscurità rivaleggiava con la propria, un’oscurità
che William Shelby poteva percepire ma non davvero comprendere...
Poteva lasciare che la cupidigia di Doc trasformasse la vita dei suoi
cari, i suoi veri cari, in un inferno? Poteva permettere che la poesia
di quell’amore proibito si tramutasse in odio e disprezzo?
Pensò a William.
Se lei se ne andava, Beth Summers, quella vera, sarebbe tornata. E per
loro sarebbe finita.
Forse.
O forse no.
Forse, se lei si fosse risvegliata accanto a lui, nel loro caldo letto...forse,
dopotutto, c’era in lei, in Beth Summers, qualcosa della vera
Buffy, qualcosa che avrebbe risposto a William, che non era poi così
diverso da Spike...
Buffy si alzò. Gettò un ultimo sguardo colmo di amore
a William, e lo baciò sugli occhi chiusi, e poi sulla bocca.
Lui si mosse nel sonno, innocente come un bimbo, e poi sorrise. Dormiva,
sognava.
E quello che c’era stato tra di loro non era altro che un magnifico
sogno.
Buffy si vestì in fretta, e si diresse veloce verso lo studio
della Fox.
“Ti attendevo” le disse Doc, squadrandola. “Hai preso
la decisione sbagliata. Là dove stai andando non c’è
che dolore.”
“La vita è dolore” rispose lei, pacatamente. “Ma
non esiste altra scelta che viverla.”
”E’ la tua scelta, e la rispetto” rise sinistramente
il demone. “L’hai detto a William?”
“No”
“Meglio. Ciò che non si spiega è sempre meglio accetto
della verità. Orsù, è quasi l’alba. Approfittiamo
della notte per creare il campo dimensionale necessario”
Doc prese da un cassetto un pesante libro di pelle, pelle umana¸
sospettò Buffy, e cominciò a leggere una formula, dopo
aver fatto bruciare alcune erbe. Una strana sonnolenza avvolse Buffy,
e gli occhi le si chiusero.
E poi, cominciò a precipitare....
Epilogo
Once more, with feeling.
Buffy riaprì gli occhi nella bara.
Trattenne il fiato un istante, e la repulsione, e si fece coraggio.
Era come sul set. Solo che questa volta, se Doc non l’aveva imbrogliata,
era reale.
Grazie a Dio, la sua forza di cacciatrice era tornata. Riuscì
con le dita nude a scavare i sei piedi di terra che la separavano dalla
notte in cui, lo sapeva, si sarebbe risvegliata.
Quando ne uscì, si guardò intorno nella notte di settembre,
i capelli sporchi e pesanti davanti agli occhi offuscati.
“E’ l’inferno, questo?”
Grazie a Dio, ora sapeva che non lo era.
Si fece forza, e caracollò sul prato, in lontananza il rumore
delle motociclette degli Hellions che facevano baldoria in città.
Beth Summers aprì gli occhi nel suo caldo letto. Dopo un istante,
sentì due forti braccia maschili che le stringevano la vita,
ed una bocca calda scendere sulla sua. Si perse nel bacio, un lungo
fremito la percorse. Era strano, era abituata all’abbraccio di
Robbie, e non le faceva più da tempo quest’impressione.
Questo era diverso. Era passione.
“Buongiorno” le mormorò una voce maschile, assonnata.
Poi, quelle labbra meravigliose scesero di nuovo sulle sue. Lei spalancò
gli occhi, persa nello sguardo intensamente blu dell’uomo. “Ti
amo” le disse lui, e le sorrise.
“Ti amo anch’io” rispose lei, d’istinto, pensando
ad un sogno, a quei sogni che a volte faceva, e che la facevano risvegliare
piena di sensi di colpa nei confronti di Robbie. Quei sogni in cui l’uomo
che era accanto a lei aveva i capelli biondo platino, gli occhi blu,
ed un super sexy accento inglese...
Poi, chiuse gli occhi, e si lasciò amare.
Se non era un sogno, doveva aver bevuto troppi martini la sera prima...ed
andava bene lo stesso. Perché le sembrava che Robbie l’avesse
lasciata.... e stranamente non le importava nulla.
Perché finalmente erano insieme.
Buffy sconfisse gli Hellions con inaudita facilità e poi abbracciò
i suoi amici.
“Grazie a Dio, sei tornata” pianse Xander, il vero Xander,
ed il cuore di lei si strinse nel vedere quanto gli fosse mancata.
“Sì, sono tornata” mormorò lei. “E lo
devo a voi...al vostro amore, che non conosce ostacoli”
“Eri in una dimensione infernale?” le chiese Anya.
“Qualcosa del genere” rispose Buffy. “Andiamo a casa.
Voglio vedere Dawn”.
“Sta sorprendentemente bene” osservò Tara “Per
essere appena resuscitata”
Willow, felice, annuì. Si sentiva fiera e soddisfatta. Ed aveva
appena deciso che non avrebbe usato più la magia, se non per
cose veramente importanti. Questo, per lungo tempo, sarebbe stato il
suo ultimo incantesimo.
Ci voleva responsabilità, per maneggiare questo tipo di poteri.
Xander strinse Anya a sé. Quella sera stessa, avrebbero annunciato
il loro fidanzamento: quella loro ultima prova li aveva avvicinati ancora
di più.
Buffy sorrise, dirigendosi verso casa, verso Dawn, e Spike. “Eccoti
servito, Doc.” pensò “Non lo sai che Buffy Summers
vince sempre?”
“Non sapevo...di te...di noi...” mormorò Beth, mentre
lui la stava amando. “Io ti ho guardato da lontano per così
tanto tempo...ma tu, Harmony, Dru....e finalmente..siamo insieme...”
Perso nel sapore, nella stretta di lei, William rinunciò a dare
un senso alle sue parole.
“Ti volevo...ma sono una donna fedele...Robbie...e tu non mi sembravi
interessato...e allora....ma grazie al Cielo ora è tutto finito.
Ti amo”
“Ti amo anch’io, Buffy” mormorò William.
“Beth” corresse lei.
Le donne sono proprio un mistero, pensò William. Il gioco era
finito, a quanto pareva, il gioco che doveva esserle servito per trovare
la forza, seria ed integerrima come lei era, di liquidare Robbie e sedurlo.
Bene, era stato un gioco divertente. E quel che contava, come diceva
lei, era che ora stessero insieme.
“Dio, quanto ti amo...” ripeté lui, nascondendo il
capo contro il suo collo profumato. Beth rise di felicità. Non
aveva mai capito quanto lo amasse, prima...ma, cielo, era una donna
davvero fortunata.
Peccato che non ricordasse nulla dell’ultimo anno....
Buffy ed i suoi amici ritrovarono Dawn nei pressi della loro casa.
L’abbraccio tra le due sorelle fu emozionante, colmo di calore.
Buffy le assicurò che non l’avrebbe mai più lasciata.
Mai più.
Erano da poco in casa, intorno a delle fumanti teglie di pizza, che
arrivò Spike. In preda all’ansia, precipitò nel
salotto alla ricerca di Dawn.
“Dawn! Dannazione, mi hai fatto morire di spavento! Ti berrò
il sangue fino all’ultima goccia, se lo rifai...”
“Spike” mormorò Dawn, emozionata. “Non vedi?
E’ tornata!”
“La Buffybot? E allora? Non è la prima volta che la ve...”
Spike si interruppe all’improvviso. Gli bastò uno sguardo
nei limpidi occhi verdi di lei per capire che Dawn aveva ragione. Non
sapeva come, e perché, ma Buffy era tornata.
Buffy lo fissò con emozione, studiando quello sguardo di infinito
amore e commozione che lui le riservò, trovandolo mille volte
più toccante di quello, già perfetto, che le aveva lanciato
William sul set.
“Buffy...”
Lei corse tra le sue braccia, sotto lo sguardo stupito dei suoi amici.
“Spike...” gli disse, stringendolo di nuovo a sé.
Aveva temuto di averlo perso per sempre... “William...”
Le loro lacrime si mescolarono.
Gli altri si fissarono senza parole.
Buffy si staccò da Spike, e si rivolse a loro. Il vampiro ne
approfittò per tagliare la corda, sopraffatto dall’emozione
com’era, ma lei se ne accorse e glielo impedì. “No,
Spike, ti prego. Resta. Devono sapere.”
“Cosa dobbiamo sapere, Buffy?” indagò Willow.
“Spike starà con me. Non come un alleato, o come un amante.
Ma come l’amore della mia vita”
“Eh?” si stranì Xander. “E’ un effetto
della resurrezione?”
“No” rispose Buffy dolcemente. “E’ semplicemente
come deve essere. E nulla ci separerà. Nulla se non noi stessi”
Buffy prese la mano di Spike, stupitissimo, e la strinse. “Se
c’è qualcosa che ho imparato, là dove sono stata
in questi mesi, è che quello che davvero conta è ciò
che abbiamo nel cuore. Siamo noi che guidiamo, noi che andiamo fuori
strada. Non ci sono registi, sceneggiatori, destini che noi non ci facciamo
con le nostre mani. So che amo Spike – William – dal profondo
del cuore. So che lui mi ricambia. Staremo insieme. E miglioreremo insieme
lungo la strada”
Basiti, gli Scoobies rimasero a guardare a bocca aperta mentre Spike
e Buffy, le mani ferite e bendate di lei in quelle di lui, salivano
le scale che portavano alla sua stanza.
FINE.
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