.:: Luna ::.di Ligea Era una serata come tante, passata al Bronze. C’era sempre lei, c’erano Xander e Willow. Ormai erano quattro anni che si ritrovavano insieme in quel locale. Fino a poco tempo prima pensava che si sarebbe sentita vuota senza quelle “riunioni” in un posto normale, da ragazzi normali. Ora invece passare la notte in quel luogo angusto la asfissiava, non lo avrebbe mai detto agli amici, ma lei aveva bisogno si sentire sulla pelle l’aria della notte, aveva bisogno di passeggiare lentamente, con tutti i sensi pronti ad individuare il fruscio di ogni foglia, ogni più lieve movimento, ogni spostamento d’aria. Nella notte si sentiva protetta, era lei la padrona, lì, seminascosta dall’oscurità, si sentiva tranquilla. Tranquilla come non era mai alla luce del sole. Doveva uscire, non ce la faceva più. Si sentiva oppressa, irrimediabilmente oppressa. La musica a tutto volume…le chiacchiere dei ragazzi…i passi di quelli che ballavano…il suono dei bicchieri appoggiati sul tavolino dopo aver bevuto un sorso… sentiva ogni cosa voleva il silenzio …la musica era sempre più alta… aveva bisogno di pensare …i ragazzi urlavano… doveva uscire …la porta sbatteva…. Doveva andarsene Xander e Willow la osservarono preoccupati. Sembrava che Buffy non si sentisse bene, aveva gli occhi chiusi e respirava affannosamente. “Buffy, ti senti bene?” “Sì Willow, ho solo bisogno di un po’ d’aria” Uscì dal locale, la fresca aria della notte la avvolse. Finalmente. I due amici la seguirono all’esterno “Buffy cos’hai?” “Sto bene, avevo solo bisogno di uscire. Tornate dentro ragazzi. E’ ora che la Cacciatrice si rimetta in moto. Vado a fare la ronda.” Si stava già avviando, non aveva nessunissima intenzione di ritornare là dentro. “Buffy, non mi sembra che tu sia nella condizione più adatta per fare la ronda” Willow, apprensiva come sempre. “Non preoccuparti. Il mio sacro compito di prescelta viene prima di tutto, ricordi?” ormai era diventata una scusa molto ricorrente . La sua risposta era sempre la stessa. Si allontanò velocemente. Non voleva ferire gli amici, ma aveva bisogno di silenzio. Di tornare a sentirsi la padrona. Di tornare nel suo mondo. Quello che per anni aveva disprezzato e che aveva tentato di nascondere anche a se stessa dietro un barlume di falsa normalità. Ora però le cose erano tremendamente cambiate. Ora quello che faceva la faceva sentire viva. E lei aveva bisogno di sentirsi viva. Le era necessario. Era arrivata al cimitero. Qualche anno prima non avrebbe mai pensato di poter essere felice di arrivare là. Ora però era tutto cambiato. Lei era cambiata. Alzò gli occhi al cielo, come tutte le notti. La luna era già alta e la sua gelida luce proiettava lunghe ombre scure sulla terra. Amava osservare la luna. Così bella, così eterna. Illuminava
le cose belle e oscurava quelle brutte. Poi, un movimento furtivo alle sue spalle… Finalmente la caccia aveva inizio, vedeva il suo nemico, la sua preda. Il vampiro attaccò per primo, era un principiante, magari si era appena svegliato. In pochi attimi era diventato polvere. Le captava spesso di pensare come sarebbe stata la sua morte, se anche le cacciatici avevano un modo particolare di sparire… C’era qualcuno dietro di lei, si stava avvicinando… applaudiva “Complimenti Cacciatrice, ci hai messo meno del solito” seguì una fredda risata “Non sapevo che fossi tornato in città, ma credevo che ti fosse rimasto abbastanza cervello per capire che non è il caso di girare per il cimitero, a meno che tu non abbia voglia di concludere qui la tua inutile esistenza Spike” “Sai Cacciatrice, ho sempre ammirato la tua innata delicatezza” aveva stampato in viso un sorriso di scherno “Senti, non hai altro da fare, vuoi proprio costringermi ad ucciderti?” “Ehi ragazzina, io e te abbiamo già collaborato una volta, ho un proposta da farti” “Fammi pensare, l’ultima volta che ci siamo visti ho mandato all’inferno il mio fidanzato, nel vero senso della frase… non mi sembra un buon presupposto per iniziare una relazione” Le si era avvicinato, ora poteva vederlo bene. Sempre vestito di nero, con quei capelli impossibili e l’immancabile sigaretta in mano. Aveva sempre trovato particolare Spike, con quello strano modo di fare. “Senti, non mi va di ascoltare la storia triste del tuo povero cuoricino infranto, voglio che la streghetta mi prepari un filtro.” “Cioè, fammi capire, tu vorresti che Willow ti preparasse un filtro, per cosa? Per tentare di far tornare i tuoi capelli del colore naturale?” “ma come siamo spiritose, hai voglia di farti male?…ho bisogno di quello dell’amore eterno” il vampiro cominciava ad averne abbastanza Il sorriso di Buffy divenne più ampio “Ma come, e la tua inseparabile amichetta? D’accordo, non era l’immagine della sanità mentale, ma per uno pazzo come te non era poi così male” Le si avventò contro, una mano stretta incorno al collo. “Senti ragazzina, non ho tempo da perdere con te. Non mi servono i tuoi commenti” Lo fissò negli occhi, erano strani, non sembravano quelli di un vampiro. Erano, come dire, profondi. Sembrava celassero un segreto, che dietro quello sguardo si nascondessero una miriade di sentimenti. Sentimenti, cosa proibita per un essere senz’anima. Gli afferrò il polso e lo scaraventò a terra. La cosa iniziava ad interessarla. Non le era capitato spesso di parlare con un vampiro. “ah, ho capito, benvenuto nel club dei cuori infranti!” “non avevo sperato di poter incontrare la presidentessa in persona. dì un po’, quanto tempo è passato da quando Angel ti ha lasciato, “per il tuo bene” ?” ora si era rialzato. La schiena appoggiata ad un albero. La guardava e sorrideva. Un sorriso freddo e crudele. I suoi occhi la scrutavano dalle tenebre. La luce della luna gli baciava
il volto “dammi una buona ragione per non ucciderti” “Perché se lo fai perderai la grande attrazione della serata – la sua voce era fredda – credi che non mi accorga di come mi guardi? Di come i tuoi occhi cercano i miei. Anche adesso mi stai osservando. E’ curiosità quella riflessa nel tuo sguardo?” cosa diavolo voleva quello stupido vampiro? Non sopportava di averlo intorno. Forse perché anche lui percepiva tutto quello che avveniva intorno a loro. Anche lui sentiva il fruscio di ogni foglia, notava ogni più lieve movimento. Anche lui era il padrone della notte. “Può darsi vampiro. Può darsi. Probabilmente sono molto annoiata e mi andrebbe di sentire una bella storia strappalacrime. Ti va di raccontarmela?” cosa c’è nei tuoi occhi Cacciatrice? Sembra che tu mi stia provocando. Fin dove hai intenzione di spingerti con questo stupido giochetto? Le si era nuovamente avvicinato. Poteva sentire il suo corpo fremere. Osservava il movimento dei suoi occhi. Così estremamente brillanti. “D’accordo Cacciatrice. Ti racconterò la mia storia. Ma ad una condizione: poi tu mi racconterai la tua” anche lei aveva fatto un passo verso il suo strano interlocutore. Voleva
osservarlo da vicino. “Il fatto che ti piace rischiare. Ma soprattutto perché le tragedie sono i tuoi racconti preferiti e io ne conosco parecchie. –poi tornò a fissarla, gelido -Cosa ti fa pensare che arriverai a casa viva?” “Anche tu preferisci i drammi alle commedie” ora erano entrambi lì, a scrutarsi nel buio. Attenti a cogliere ogni minimo movimento dell’altro. La luna splendeva gelida sopra di loro. Come terzo ascoltatore e unico giudice degli avvenimenti che stavano per verificarsi in quella fresca notte d’estate. “Bene Cacciatrice, iniziamo. Sentiamo, che cosa vorresti sapere del sottoscritto?” “Vorrei capitare come mai ritorni qui e mi chiedi aiuto. Credi davvero che io sia disposta a fare da cupido per te e la tua vampira?” “Ma come sei acida. Ti credevo più sensibile con il mio povero cuore spezzato!” il suo sorriso era sempre più ampio. Quella ragazzina era strana, diversa, intrigante. Si divertiva a stuzzicarla per osservare le sue reazioni. “Come nuovo membro del mio club dovresti rendermi partecipe del tuo dolore e spiegarmi cosa ha portato alla rottura della coppia di matti più azzeccata del secolo!” Era incredibile, era in un cimitero a sentire le delusioni amorose di un vampiro che aveva già ucciso due cacciatici. era stranamente eccitante vedersi riflessa nei suoi occhi. Era una strana sensazione, a metà tra lo spavento e la curiosità. Quella situazione la elettrizzava. “Tu non puoi capire, non riesci nemmeno ad immaginare cosa si provi ad amare come ho amato Drusilla. Lei era il mio primo pensiero alla sera e l’ultimo al mattino. Vivevo del suo amore…mi sentivo appagato, pienamente soddisfatto. Tra noi non c’era solo sesso. C’era passione. Poi lei disse che era stanca di me, che non ero abbastanza malvagio per lei. Che l’aiuto che ti avevo dato con Angelus mi aveva indebolito! Non capiva che lo avevo fatto per lei, solo per lei!” poggiava stancamente sul tronco di un albero. Lo sguardo pero nel vuoto, l’aria sognante. Non sapeva come rispondere a quello che le aveva appena rivelato. Sentiva comunque il bisogno di capire cosa intendesse il vampiro. Non poteva credere che il sentimento che legava lei ad Angel fosse lo stesso di Drusilla e Spike. “E’ stano sentir parlare d’amore da un essere come te. Sei un corpo freddo, privo di quello che distingue gli uomini dalle bestie. Un’essere senz’anima non conosce l’amore” “come sei ingenua Cacciatrice. Credi davvero che un sentimento come l’amore non esista in un vampiro?…odio e amore, due sentimenti che vanno oltre ogni essere, capaci di distruggere qualsiasi essere” “Nel male non c’è amore” “Il bene e il male…Credi ancora a queste distinzioni? Tu, che hai amato un vampiro? Sai Cacciatrice, mi è venuto un dubbio. Credi veramente di essere il bene?” “perché mi fai una domanda simile Spike, hai bisogno di morire per saperlo?” “Puoi imbrogliare i tuoi amici Cacciatrice, ma non me. Vedo come ti muovi nell’oscurità, come scruti le ombre, so quello che vedi guardandoti intorno nel buio. Conosco la sensazione di uccidere qualcuno, l’eccitazione che ti cresce dentro, il potere. E sai perché? Perché è quello che sento anch’io. Credi di essere tanto diversa da un vampiro solo perché uccidi creature biologicamente già morte ?” quello che le aveva detto la lasciò senza parole. Le si avvicinò, sentiva il suo respiro sul collo, era elettrizzante. La prese per la vita, quel contatto la fece trasalire, tuttavia non lo rifiutò. Le sussurrò all’orecchio “e sentiamo, come è finita la tua storia con Angelus?” gli si allontanò lentamente. Un sorriso strano sul viso. Sembrava lo volesse provocare ad avvicinarsi di nuovo. “Una volta ritornato dall’inferno abbiamo tentato di rimanere amici, ma i risultati non sono stati lodevoli. Per me ogni occasione era buona per andarlo a trovare. Ben presto la situazione è ritornata quella di prima della sua morte. Naturalmente senza quell’elemento in più…dopo qualche tempo però lui mi dice che “per il mio bene” è meglio che se ne vada, perché lui non potrà mai darmi una vita normale. Se ne è andato il giorno della distruzione del sindaco. Non prima però di avermi concesso uno struggente ballo durante la festa di fine corso!” “Ha sempre avuto una certa propensione per il mordi e fuggi. Naturalmente la vostra è stata una relazione molto appassionata, piena di “ti amo” e “non posso vivere senza di te”. Ho presente lo stile, uguale a quello mio e di Dru” “Non paragonare la mia relazione alla tua” “Perché, cosa c’è di diverso?” “che Angel aveva un’anima che gli permetteva di amarmi con tutta la dolcezza di un uomo vero” “e tu credi davvero che l’amore di un vampiro con l’anima sia più forte di altri? non sai cosa vuol dire essere amati da un demone, con passione, con forza, con desiderio” “per ora credo solo che il suo amore sia più puro” le si avvicinò nuovamente. Voleva toccarla, sentire il suo profumo. Percepire il battito del suo cuore, vedere la sua vena pulsare. “Ma ti mancava qualcosa non è vero?” lo fissò. Lei aveva amato Angel con tutta l’intensità di cui era capace e lui aveva fatto lo stesso. Cosa poteva mancarle? “Te lo leggo negli occhi Cacciatrice. Non fingere con me, a cosa servirebbe?” erano vicini, non si era mosso. La guardava negli occhi con un sorriso enigmatico. Lei lo fissava. Il contatto con quel corpo freddo era così particolare. Così piacevole, così sbagliato. “Ti mancava la passione. Ecco perché non riuscivi a uccidere Angelus. In lui erano racchiusi tutti gli istinti di Angel, quelli selvaggi, quelli sbagliati…ma che dopotutto desideravi. Il tuo bel vampiro pentito era in grado di darti un amore dolce, ma mancava quel fuoco. Lo stesso fuoco che vedo ora nei tuoi occhi” Non riusciva a staccarsi da quegli occhi, voleva allontanarsi, ma non ci riusciva. Si sentiva imprigionata in quello sguardo. “Dì qualcosa Cacciatrice, sai che ho ragione, te lo leggo dentro. Io riesco a percepire ogni tuo sentimento, e vuoi sapere perché?” Le aveva sorriso, un sorriso crudele, un sorriso da vampiro. Ora le bisbigliava all’orecchio, aveva i brividi. Sentiva il suo respiro sulla pelle, vedeva la sua bocca sempre più vicina al collo, ma non riusciva a scostarsi. “Perché siamo uguali” “Cosa te lo fa credere? Amando un essere come Angel io ho capito cosa significa amare le tenebre, ma non ne ho mai fatto parte.” “Tu hai amato solo un essere che non potrà mai essere completamente tenebra. Hai amato Angel, il vampiro pentito, pieno di sensi di colpa, disposto a barattare il tuo amore con una vita solitaria. Angelus era il male, e di lui hai amato solo la passione, mai la tenebra.” Si era leggermente scostata, voleva rituffarsi nei suoi occhi. “Può darsi che io allora non voglia amare le tenebre. Non sono come Drusilla, né come te.” La sua risposta secca non aveva spaventato il vampiro “Tu sei parte delle tenebre. E’ così che ci combatti, sei simile a noi. Smettila di nasconderti dietro a questo barlume di normalità che vuoi portarti dietro. Tu non sei normale, non lo sarai mai, la tua vita è qui…Non dire che questo ti dispiace però” Ora le cingeva la vita con le braccia, non capiva più niente. Cosa stava facendo? Doveva andarsene. La conversazione aveva preso una piega inaspettata. Provò lentamente a liberarsi dalla stretta, lui però non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare. “Stai scherzando con il fuoco vampiro. Lasciami andare.” La sua voce era inaspettatamente calma. Continuava a fissarlo, lui faceva lo stesso. “E sono anche convinto che tu non voglia andartene, vero Cacciatrice? Ti preoccupa ma ti eccita allo stesso tempo” “E tu, che cosa vorresti fare?” la sua voce era stranamente vellutata, sensuale. Lo stava provocando. Lui non riusciva più a trattenersi. Aveva bisogno di possederla, di sentirla veramente sua. Non capiva cosa stava facendo, era comunque la Cacciatrice. Gli piaceva quel contatto, non aveva più intenzione di trattenersi “Farti vedere cos’è la passione” detto questo la sua stretta diventò più forte, le sue labbra fredde le sfioravano il collo e la guancia, fino a raggiungere l’orecchio. “oppure ucciderti” le sfiorò il collo Lo guardò sorridendo, come se volesse sfidarlo “Credo che tu mi stia sottovalutando, mio bel vampiro…” lentamente, lei aveva preso un paletto, che ora gli pungeva il petto. Anche lui sorrise, altrettanto divertito “Bene Cacciatrice, cosa dici se continuiamo il nostro discorso da un’altra parte?” “E dove vorresti portarmi, nella tua cripta?” “mi sembra un’ottima idea” continuavano a guardarsi negli occhi, senza mai allontanare lo guardo, come se fossero ipnotizzati l’uno dall’altra. Sempre vicinissimi, le sue labbra sfioravano quelle di lei. “E tu credi che io venga?” “Certo, se vuoi sentire il resto della storia” non sapeva cosa stava facendo, era là, in un cimitero, avvinghiata
ad un vampiro che gli proponeva di andare nella sua cripta. E stranamente
lei aveva voglia di accettare. Di ritrovare se stessa. Di sentire ancora
il brivido delle sue mani su di lei. “Allora non posso rifiutare” sul viso sempre il solito sorriso, nella voce una punta di malizia. La cripta non distava molto. Appena entrati lui la spinse contro il muro, chiudendo la porta con un piede. Ora erano di nuovo vicini. “dove eravamo rimasti Cacciatrice?” “Ad una interessantissima discussione sulla tua ex” “E come mai ti interessa Drusilla?” Non ce la faceva più ad aspettare, voleva baciarla, non capiva
perché, ma, nel vedere quella ragazzina bionda qualcosa dentro
lo aveva spinto verso di lei. Forse la curiosità, forse i suoi
occhi. Poi la conversazione si era fatta più accesa e, quando
si era avvicinato, lei non aveva rifiutato il contatto con lui, quasi
volesse giocare, la cosa strana era che lui voleva la stessa cosa. Intanto la luna, irriverente e maligna, faceva filtrare i suoi freddi raggi dalla piccola finestra, quasi volendo spiare i due amanti
La mattina dopo, all’alba, si risvegliarono insieme. Lui le cingeva la vita con il braccio, come non la volesse lasciar scappare. Appena sveglia le tornò in mente quella notte, con Angel. Al suo risveglio non lo aveva trovato accanto a lei. Ora però non capiva niente, era distesa…dove? aveva qualcuno vicino, la stava stringendo… Anche lui si stava svegliando, non capiva esattamente cosa fosse successo la notte prima, ricordava solo che era stato bello ed ora non voleva lasciarla andare…chiunque lei fosse Lei decise che era ora di alzarsi, era mattina presto, ma doveva andare a casa e poi all’università. Uscì dal letto e cominciò a vestirsi Lui si strofinò gli occhi ancora impastati dal sonno, indispettito da quel movimento brusco. Poi mise a fuoco la ragazza binda mezza nuda nella sua cripta. Un ampio sorriso gli si stampò in viso. “Buongiorno alla mia Cacciatrice” disse con voce gioviale lei si voltò e tentando di rendersi conto della situazione. Osservò il vampiro che poco fa era disteso accanto a lei…Spike. Ora anche lui si era alzato e le si stava avvicinando con un sorrisetto ambiguo. Con una rapida mossa la abbracciò riprendendo a baciarla con più ardore della notte precedente Dopo una breve esitazione lei rispose al bacio Un attimo…facciamo il punto della situazione, io sono nella cripta di un vampiro, consenziente, lo sto baciando e mi piace farlo, e non so né come né perché sono finita qui Improvvisamente si staccò da lui e gli puntò un dito al petto “Aspetta…cosa diavolo ci faccio qui, mezza nuda e con te?” “E io che ne so? Ho solo ricordi confusi della scorsa notte, ma sono tutti molto piacevoli…” disse tornando a stringerla Nello sguardo di Buffy balenò una luce omicida, tipica di quando non aveva la situazione pienamente sotto controllo “Quindi, ricapitolando, io sono qui, ho passato la notte con te e nessuno dei due ricorda come è successo…evviva! Mi mancavano i soliti misteri settimanali…” il tono della sua voce era tra l’arrabbiato e lo sconfortato Intanto lui continuava a starle pericolosamente vicino… “Visto che sei qui potremmo…” “Senti, non mi sembra proprio il caso… -disse infilandosi i jeans- ora io devo andare all’università, riordinare le idee e capire perché ieri non ti ho ucciso” intanto si era sciolta dal suo abbraccio e stava girando per la stanza in cerca di qualcosa che somigliasse alla sua maglietta Lui la guardava divertito, non gli era mai capitato di vedere la Cacciatrice mezza nuda che girava per la sua cripta…un’esperienza che doveva sicuramente ripetere “Uhm…senti…prima che me ne vada, hai qualcosa di non eccessivamente lugubre da prestarmi, sai, non vorrei uscire in reggiseno…” la sua voce ora era ironica sogghignando Spike le consegnò la sua camicia rossa, le era un po’ grande, ma poteva andare, non era “eccessivamente lugubre” era completamente disorientata…era andata a letto con un vampiro e ora gli aveva chiesto una camicia…doveva essere matta “Bene, ora io vado e mi chiarisco le idee” stava per uscire quando lui catturò nuovamente la sua bocca e lei non seppe rifiutare il bacio ancora ansimante uscì dalla cripta si diresse verso casa, ma cosa diavolo stava facendo? Quello che aveva appena baciato era Spike! I ricordi della notte precedente stavano lentamente riaffiorando…la discussione e tutto il resto Spike stava passeggiando pensoso nella sua dimora, era andato a letto con la Cacciatrice, non che gli fosse dispiaciuto, ma non riusciva a capire come fosse successo. Però ora iniziava a ricordare cosa era accaduto…sì, decisamente un’esperienza che doveva ripetere…quella ragazzina mortale lo aveva intrigato parecchio, e quando si trattava di giocare lui non si tirava mai indietro.
“Ciao Buffy, come stai? Ieri sera non sei tornata a casa…ho provato a chiamarti” Willow sembrava preoccupata “Sì…uhm…dopo la ronda ho fatto due passi ed è arrivata l’alba, sono tornata a casa questa mattina” non voleva raccontare a nessuno quello che era successo la notte precedente, non prima almeno di aver chiarito la situazione con un certo vampiro “Come sei impegnata…ne hai ucciso qualcuno almeno?” “Certo, altrimenti dove sta il bello?” “Ho capito, il solito…a proposito, bella camicia!” “Ah…ehm…sì, grazie” conversando entrarono in classe, pronte a seguire un’estenuante lezione di psicologia con la prof. Walsh. “Questa sera tutti al Bronze?” Xander era inspiegabilmente felice “Per me va bene” rispose Willow, contenta di passare un’altra serata tra amici Buffy non poté fare altro che acconsentire, anche se aveva altri programmi… BRONZE h: 11.15 p.m. Nel frastuono provocato dalla musica e dalle voci Buffy avvertì lo sbattere della porta sul retro, quella usata dalle coppie per andare sul vicolo Quei passi erano inconfondibili, si dirigeva al bar…come sempre. Sentiva i suoi occhi fissarla, aveva capito che lei si era accorta del suo arrivo Non aveva resistito…sapeva dove trovarla. Aveva voglia di vederla…di parlarle…non sapeva perché ma c’era qualcosa che lo spingeva inesorabilmente verso di lei.
ora erano di nuovo vicini, per tutti erano solo un ragazzo e una ragazza che bevevano qualcosa, nessuno sapeva che lui aveva 120 anni e che lei era la Cacciatrice. “Ti sei chiarita le idee?” “Quasi, ma non ho capito un cosa, che ci fai qui?” “Io? Bevo un bourbon…tu invece, perché ti sei precipitata appena mi hai visto entrare?” rideva di scherno “Perché, quando un assassino pluricentenario e a sangue freddo entra in un locale pieno di ragazzi mezzi ubriachi, non lo fa esattamente per bere qualcosa…magari quello è il digestivo” “pensi questo di me tesoro? Ieri mi pareva che fossi di una opinione diversa…” si avvicinò impercettibilmente lei lo guardava negli occhi…ecco cosa la aveva colpita…quello sguardo ipnotico…non voleva staccarsi “ieri sera…che dici di dimenticare quello spiacevole episodio e…” adesso lui era a pochi centimetri dal suo viso, la aveva circondata con le braccia “io direi che potrebbe uscirne qualcosa di interessante…” si allontanò non troppo bruscamente, c’era troppa gente per intavolare un duello con il vampiro, doveva trovare il modo di farlo uscire…ma forse era proprio quello che voleva lui… “sta succedendo come l’altra notte…” “Che vuoi dire?” “Mi stai fissando, ti incuriosisco…vero? Bè, per me è la stessa cosa…voglio capire cosa ha trovato in te Angel, se non sbaglio i patti erano che anche tu mi avresti raccontato la tua storia…non la prendere sul personale però, non ho nessuna intenzione di innamorarmi della Cacciatrice, basta un vampiro strano in famiglia” “Questo dovrebbe rassicurarmi? Chissà perché non
funziona” la musica era diventata insopportabile…anche le parole sussurrate di Spike le davano fastidio…ora non lo sentiva più…tutto si mescolava in un rombo senza fine…doveva uscire lui aveva notato l’espressione strana della ragazza, i suoi occhi non lo stavano più guardando ed avevano una fissità innaturale “Ehi Cacciatrice, che hai?” “devo…devo uscire” ora si era leggermente piegata in avanti, lui le aveva afferrato il braccio e la sorreggeva “Andiamo” “Aspetta…devo avvisare i miei amici” detto questo si avviò al tavolo dove Xander e Willow la guardavano preoccupati. Gli occhi di Spike non la lasciavano un momento. “Ragazzi…al bar ho incontrato un paio di vampiri, devo andare…ci sentiamo domanti” dopo quelle parole pronunciate frettolosamente la Cacciatrice si diresse verso il bar, si sentiva svenire…doveva sbrigarsi Lei e Spike raggiunsero la porta, lui la teneva per le spalle e lei ansimava, quasi le mancasse il respiro Sopra di loro la luna splendeva, bella, sola e sinistra…come l’altra notte Lei si calmò leggermente “Ma cos’hai? Sei la prima ventenne allergica ai locali che vedo!” “senti Spike, lasciamo stare…vediamo di concludere in fetta questa storia” “Ieri però non mi sembravi della stessa idea” di nuovo quella sensazione strana…l’aveva provata anche
l’altra notte…voglia di possedere tutto e tutti…una
nuova energia lei si incamminò verso il cimitero e lui la seguì a qualche passo di distanza, come faceva sempre con le sue vittime… “Vediamo un po’…ora tocca a te raccontarmi la tua struggente storia” erano arrivati al cimitero, nello stesso luogo della notte precedente “prima di cominciare però ti ricordo che: uno, questa sarà l’ultima volta che ci vedremo in condizioni di pace; due, la mia relazione con Angel non deve MAI essere paragonata alla tua con Drusilla” “E perché, se è lecito?” “Perché voi eravate la coppia di matti più azzeccata del secolo! Tu, William-alcolizzato-Sanguinario e la tua Miss Vedo,-Prevedo,-e poi svengo-Drusilla!” “Oh, ma davvero? E che dire di te e Angel? La coppia più squallida del pianeta! Lui Angel-datemi -le -vostre -colpe -mi -dannerò -per –voi, e tu Buffy-oh-mio-Dio-amo-un-vampiro!” aveva stampato in viso un sorriso di scherno “Ma bene, è questo che pensi? – gli aveva puntato l’indice contro il petto- allora direi che la Cacciatrice torna al lavoro” tirò fuori un paletto e gli voltò le spalle “Cacciatrice, sei la persona più strana che abbia mai incontrato, prima critichi la mia Drusilla e poi ti arrabbi?” ma lei aveva alzato una mano in segno di saluto e si era allontanata
Ormai erano passate tre settimane dall’ultima volta che aveva
visto Spike, per la verità aveva evitato di fare la ronda in
quell’ala del cimitero, ora però quegli strani sbalzi di
umore e la sensazione di malessere nei luoghi chiusi, di notte, erano
passati. Finalmente era riuscita a chiarirsi le idee su quanto successo
con il vampiro. Non aveva ancora capito quali sentimenti che la avevano
spinta tra le sue braccia, ma sapeva per certo che era stato un male,
la cosa non si sarebbe più ripetuta…con un vampiro poi…spiacente,
aveva già dato. Quegli occhi…osservarli era stato spaventoso e celestiale allo stesso tempo. Vi aveva visto dentro una miriade di sentimenti…repressi. Repressi da un demone, quello stesso demone che però li liberava, che li conosceva e da cui spesso era sopraffatto In quelle strane notti si era convinta che Spike fosse…diverso. Sembrava quasi guardare in lei e capire…capire cosa provava. Come se un barlume di normalità si fosse acceso in lui, come se una parte di William fosse passata al demone.
* * * Ecco un’altra delle solite serate alla Buffy Summers. Immersa tra le lapidi di un cimitero, per poi correre dai suoi amici al Bronze. Passeggiava lentamente, con i sensi in allerta. Ormai tutti i vampiri della giornata si erano svegliati, ed erano stati polverizzati. Poteva andare ora. Prese la sua borsa e si diresse verso il locale. La luna era alta nel cielo, piena…come tre settimane prima Nel locale la musica era assordante, individuò subito gli amici.
Provò un’inspiegabile tenerezza nel vederli lì,
felici, anche se in una vita avevano visto cose che la gente comune
non immagina nemmeno. “Ciao Buffy! La ronda come al solito?” “come al solito” stavano chiacchierando da quasi un’ora, quando sentì…percepì su di lei due occhi magnetici, che la costrinsero a voltarsi. I loro occhi si incontrarono Come le erano mancati quegli occhi Fece per alzarsi quando una voce la chiamò “Buffy…ciao…ehm, non so se ti ricordi di me…sono Riley, Riley Finn…l’assistente della prof. Walsh” “Ah…ciao Riley” era stata costretta a staccarsi da quello sguardo, ma lo sentiva su di sé, come un richiamo il ragazzo che le aveva appena parlato…lo ricordava…lo vedeva durante le lezioni di psicologia. Un alto, muscoloso ragazzo normale e per bene. Spike, dal bancone del bar vide il ragazzo avvicinarsi a Buffy…lo
colpì un moto di gelosia. Gelosia… perché poi? Però
lo infastidiva vederla chiacchierare amabilmente con quel sempliciotto. “Bè…sai…mi chiedevo se potevo offrirti qualcosa” ora Riley era leggermente arrossito. Buffy sorrise un ragazzo normale, educato e onesto che arrossiva quando la guardava. Fantastico, non chiedeva altro. Esattamente quello per cui Angel la aveva lasciata… Spike la fissò avvicinarsi insieme all’idiota. Ecco…non stava bene…di nuovo quella sensazione…doveva andarsene…fissò Spike per un istante… Lui aveva capito…quello che le era successo anche l’altra sera…doveva uscire…gli stava chiedendo aiuto… “Sai Buffy, non sapevo se avresti accettato…” Mio Dio quanto parlava quel tizio, lei non lo stava più ascoltando… Spike si avvicinò lentamente…il ragazzo smise di parlare “Buffy, finalmente ti ho trovata” disse con voce volutamente preoccupata “ dobbiamo andare, subito. C’è un problema” lei doveva solo stare al gioco “Riley, mi dispiace, devo andare immediatamente. Mi dispiace…facciamo così” gli scrisse su in pezzo di carta il suo numero “chiamami quando vuoi” Spike non smetteva di fissare il ragazzo, ma che diavolo stava facendo la Cacciatrice? Dava il suo numero a quella specie di armadio? I due si avviarono verso l’uscita, lasciando Riley davanti al foglietto che non poteva credere alla sua fortuna Appena fuori, la ragazza, ansimando violentemente, si appoggiò al muro. “complimentoni, ti sei trovata un tipo niente male. Mi sembra che tu abbia dimenticato di accendergli il cervello però” la sua battuta tagliente non fece piacere alla Cacciatrice che, con passo spedito, si allontanò “se tu sei allergico ai tipi per bene non so che farci” “Ed è quello che tu cerchi in un uomo?” “Come tutte le ragazze normali del resto” “Oh ma davvero? E tu credi veramente di essere una ragazza normale?” erano arrivati al cimitero, quando era arrabbiata si dirigeva sempre lì…deformazione professionale. Lei si bloccò di colpo “Vuoi morire Spike?” “Sei davvero così ingenua Cacciatrice? Lo dicevo che ti aveva fatto male stare con Angel. “Trova un ragazzo normale che ti ami alla luce del sole” che belle parole, vero? Ma sai qual è il problema? Che tu non sei e non sarai mai una ragazza normale! Sei la Cacciatrice per Dio! Quante ragazze nomali conosci che hanno sventato l’apocalisse e che passano le loro serate a impalettare vampiri?” “E cosa ci posso fare io? Dimmelo Spike! Non posso passare tutta la vita a uccidere i tuoi simili, ho bisogno di qualcosa che mi tenga viva, che mi tenga legata alla normalità!” I due erano infuriati “Ma quale normalità, il tuo mondo non è quello…lo sai anche tu” “E qual è sarebbe il mio mondo? Vuoi che metta radici in un cimitero?” Ora lui sorrideva sinistramente “Ma cosa credi Cacciatrice, che non me ne sia accorto? Lo vedo come ti muovi, come guardi l’oscurità, come ti piace uccidere. Non negarlo, è nella tua natura” “Non ho scelto io di essere una Cacciatrice! Non sai quante volte ho voluto una vita normale, con un ragazzo normale, con un hobby normale!” ora era davvero arrabbiato, la prese per le spalle “non dire sciocchezze Cacciatrice! Tu hai avuto un dono dalla vita! Come sarebbe stata la tua esistenza normale senza Angel? Tu hai assaporato l’amore di un vampiro! Hai conosciuto delle emozioni che gli altri nemmeno immaginano! Sai cos’è l’oscurità, sai cos’è il potere! Hai una forza che si tramanda da milioni di anni, hai degli amici che ti appoggiano…hai molto di più di una vita normale” lei rimase in silenzio…non sapeva cosa ribattere. Era vero? Forse lei stava rifiutando la sua natura… “ma cosa credi? Che io non abbia mai sofferto? Non sai nemmeno cosa vuol dire perdere la persona che ami!” “Si che lo so! Anche i vampiri provano sentimenti, dovresti saperlo! Hai imparato così poco di noi? Credi che siamo tutti uguali? Che solo con l’anima si possa amare? Certo per il tuo Angel non è stato molto complicato: tu sei stata l’ennesimo segno del rifiuto della sua natura! Un vampiro con l’anima che ama la Cacciatrice! Ma quando è il demone ad amare, il sentimento è molto più forte, molto più vero…” non sopportava più di sentirlo parlare così, iniziarono a combattere. Sopra di loro…solo la luna Il desiderio cresceva in lui…voleva sentire il suo corpo…voleva sentirla sua Ora lei era distesa sopra di lui, pronta a colpirlo. La prese per le spalle spingendola verso di lui. Si baciarono, lei non rifiutò quel contatto, non riusciva a impedirsi di abbracciarlo, di stringersi a lui. Si trascinarono nella cripta, come era già successo in una notte come quella.
Una fievole luce filtrava dall’angusta apertura sopra di loro. Buffy si svegliò lentamente, questa volta ricordava perfettamente cos’era successo. si voltò e lo vide lì, con lei. Non sembrava un vampiro, un demone. Il rapporto tra di loro era sempre stato particolare, sin dalla prima volta che aveva incontrato quello strano vampiro biondo aveva intuito che non si sarebbe liberata di lui molto facilmente. Quella sera, al Bronze, le aveva detto che la avrebbe uccisa… Lentamente anche Spike aprì gli occhi “Buongiorno” disse stiracchiandosi, come se andare a letto con la Cacciatrice e ritrovarsela nella cripta fosse la cosa più normale del mondo “perché? Perché di nuovo? Perché con te?” lei era abbastanza alterata “perché non sai resistere al mio fascino?” tentò di scherzare lui “questa storia deve finire Spike” si alzò e si rivestì velocemente “Cacciatrice, ma che c’è? Non mi sembra che non ti sia piaciuto” “Ma che importa! Si può sapere cosa vuoi da me? Portarmi a letto? Che cosa abbiamo fatto stanotte Spike? Tutti quei bei discorsi sull’amore eccetera, i vampiri possono amare, hanno dei sentimenti…ecco a cosa hanno portato!” “Ci hanno portato a fare l’amore” “Questo non è amore…non può essere amore” maledisse mentalmente Angel “Ripensi a lui vero? A quell’idiota! Ecco a cosa è servita la sua anima! Non puoi paragonarmi a lui, io non sono così…così pazzo! “me ne vado perché così potrai avere un ragazzo normale”, no…se davvero non provi niente per me mi farò da parte, ma non me ne andrò. Potrai pensare che sono un’egoista, ma io non ti lascio ad un ragazzo normale, uno come quel Riley, io so che posso amarti come e più di lui. Troverò il modo di darti quello che desideri…ma non ti libererai di me” quelle parole la lasciarono interdetta…cosa stava dicendo?… lui notò il suo sguardo confuso “non capisci vero? Credi che per me quello che è successo sia solo un diversivo per far scorrere divertendomi l’eternità che ho davanti? Io…io non lo so cosa provo per te, ma so che non ti lascerò uscire da quella porta prima di aver chiarito ogni cosa. Sai…lo diceva anche Drusilla che sono pazzo, che ho un’ossessione per te…” “Spike, io…” non sapeva cosa pensare, la stanza le turbinava attorno. Non capiva più niente. Cosa stava tentando di dirle… “non troverai mai quello che cerchi in un ragazzo normale…vuoi comprensione, vuoi qualcuno che ti aiuti, a cui non devi nascondere niente…” “…E che non sia morto da un secolo” queste parole lo ferirono, allora era così che lo vedeva. Un morto che cammina. Lei notò la tristezza nel suo sguardo, non voleva lasciarlo…ma era la Cacciatrice, e come tale doveva rispettare delle regole “Mi dispiace Spike, quello che è successo è stato uno…sbaglio” la afferrò con forza spingendola alla parete. Cominciò a baciarla brutalmente, lei tentò di resistere, ma presto non potè fare altro che rispondere, presa dalla passione… …passione. Ecco cosa c’era tra lei e Spike, cosa li univa. La passione, quel fuoco che bruciava dentro entrambi e che riuscivano a domare solo stando insieme. Il bene e il male. Il vampiro e la Cacciatrice. Ma lei non poteva…doveva agire per il meglio. Interruppe il bacio “no…” “Ma davvero? A me sembra che tu non abbia molta voglia di andartene” la afferrò per la vita sfiorandole il collo con le labbra “o sbaglio?” fece un blando tentativo di liberarsi dalla stretta. Aveva ragione
lui? Voleva veramente andarsene? Lo guardò negli occhi, poteva vedere il desiderio…il desiderio
per lei…per Buffy…anche se era la Cacciatrice. Lui aveva
accettato la sua natura. Improvvisamente la pervase un moto di rabbia…come si permetteva quel vampiro di trattarla in quel modo…lo scansò violentemente “ma non eri tu quello che mi diceva “non ho intenzione di innamorarmi della Cacciatrice, di matti in famiglia ne basta uno”? “ma io non sono come Angel…ricordalo, non so se sia amore ma questa cosa va chiarita” lei si allontanò, pronta a combattere “Finalmente sei tornata in te Cacciatrice, non sembravi più tu immobilizzata e supplicante.” le sorrideva strafottente “Belle parole…veramente. Non ti credevo così sdolcinato” “Bè…sai com’è…in vita ero un poeta” ora anche lei sorrideva, finalmente… ripresero a lottare, come sempre…il male e il bene…si attirano e si respingono
I due sedevano con la schiena appoggiata al muro. “allora Cacciatrice…che vogliamo fare?” “Ti piace Shackespere?” rispose lei ansimando “se ti riferisci a Giulietta e Romeo mi è sembrato eccessivamente melenso. Di due giovani divisi da sorte avversa…che si amano alla follia…e che solo la morte potrà riunire. Sembrerebbe la storia tua e di Angel; con la differenza che lui è già morto e che quando schiatterai anche tu le vostre anime andranno probabilmente all’inferno” “analisi interessante…anche se il mio futuro non è dei più rosei. Poco tempo fa però ho letto un libro in cui la povera ragazza bistrattata conosceva un principe bello e ricco, si sposavano e vivevano per sempre felici e contenti…che libro credi sia?” “Probabilmente “Cenerentola”…ma sai…non ti donano gli stracci e il tuo principe azzurro sarebbe un po’ disastrato…” “…” lei rimase per qualche istante in silenzio. Il vampiro le si avvicinò lentamente, senza nemmeno sfiorarla “il futuro ti ha dato anche un’altra possibilità…devi solo scegliere cosa preferisci fare della tua vita…” il silenzio cadde nuovamente fra i due, come se fossero precipitati nella voragine dei loro pensieri senza riuscire ad uscirne “sai…stavo pensando…Angel…Riley…il sottoscritto. Direi che siamo 2 a 1 per i demoni!” “Evviva…riduciamo la mia vita ad una partita tra demoni e umani! Chi vince si porta a casa la Cacciatrice” detto questo la ragazza bionda si alzò e si diresse velocemente verso la porta “vado a ripassare letteratura…” * * *
Ripensò meccanicamente al suo ultimo anno al liceo di Sunnydale…i
sui pensieri andarono al giorno dei diplomi…il sindaco…Faith…Angel Era stata una notte magica Passeggiando lentamente per i lunghi corridoi incrociò Willow, era un po’ che non la vedeva in giro, probabilmente era rintanata nel dormitorio a fare esperimenti magici con quella nuova ragazza…Tara Viaggiava ancora nei ricordi, quelli belli e quelli dolorosi…sì…la
sua vita sarebbe stata veramente diversa se, in quel caldo pomeriggio
primaverile, non le avessero detto che lei era destinata ad essere la
Cacciatrice. Aveva vissuto mille avventure…addirittura salvato
il mondo dall’Apocalisse…tutte cose che si leggono nei fumetti
e si vedono nei film. Aveva conosciuto l’amore, l’amore
di un vampiro; la disperazione di perdere la persona amata…e aveva
poi amici che non la avrebbero mai lasciata, con cui condivideva la
sua missione. Forse aveva ragione lui, la sua vita era stata bella,
ricca, degna di essere vissuta…Spike, ma cosa le aveva fatto quel
vampiro? I suoi pensieri correvano lungo il filo dei ricordi che la
legavano a lui…il loro primo incontro…i loro combattimenti…la
loro alleanza…e adesso era tornato a Sunnydale, per chiederle
aiuto…perché?…perché non aveva saputo fermarsi
quelle notti, cosa la aveva attirata? L’oscurità? Forse… Nella sua testa frullavano milioni di perché, di forse…non riusciva a spiegarsi le sue reazioni… Era arrivata in cortile e si era seduta su una panchina, voleva riflettere sulle parole di Spike, sulla scelta che doveva fare… “Ehi…ciao Buffy” “Ciao Riley” il ragazzo le si era avvicinato sorridente come sempre, il sole lo illuminava “allora…come stati?” “Bene grazie…e tu?” quella discussione sembrava fatta da due bambini, Buffy dovette trattenersi per non ridergli in faccia, dopotutto era un bravo ragazzo…le tornarono in mente le parole di Spike “Bene…sai mi chiedevo se tu…se per caso non hai altri impegni…volevi venire al ballo con me” tenne gli occhi bassi, arrossendo vistosamente Lei rimase interdetta, eppure era proprio quello che desideravano tutte…essere portate al ballo da un ragazzo più grande… “Non devi rispondere subito…pensaci” “Devo pensarci Riley…vedi…in questo momento sono in una situazione difficile…” “Ma certo, non ti preoccupare…sappi però che io ci sono” lo guardò allontanarsi e confondersi tra i ragazzi cosa doveva fare?…aveva davanti un perfetto ragazzo di provincia, senza grilli per la testa, onesto, un bravo studente eccetera eccetera, il classico ragazzo che sarebbe piaciuto a sua madre…e Spike, l’esatto contrario dell’uomo ideale…anche perché non era esattamente un uomo…eppure credeva di aver rinunciato a una relazione con esseri non strettamente umani…in fondo non sapeva nemmeno cosa provasse lui…si definiva un tipo originale, chissà cosa gli frullava per la testa. Dopotutto era ancora il vampiro che non era riuscita a uccidere due anni prima. Lei però sentiva qualcosa…qualcosa di più forte dell’antagonismo vampiro-Cacciatrice…che li univa. Anche se non capiva come fosse possibile…tra loro prima c’erano stati solo combattimenti…ma quando era tornato e le aveva chiesto aiuto, quando c’era ancora Angel…sembrava riuscisse a leggerle nell’anima…nemmeno Angel questo era riuscito a farlo…si ritrovò a pensare che lui non la avesse mai capita, tentava…ma tra loro non era mai caduto un muro, con Spike si sentiva diversa, più libera…non temeva il suo giudizio, con Angel invece era come se lui fosse il mentore e lei l’allieva… * * * lui era nella sua cripta, passeggiava nervosamente sorseggiando bourbon. Ma che diavolo stava facendo? Perché era così attratto
da quella fastidiosa ragazzina mortale…lui che aveva amato Drusilla…perché
non riusciva a pensare ad altro che a lei? Sentiva il suo profumo..la
morbidezza della sua pelle…si vedeva riflesso nei suoi occhi…Drusilla
però lo aveva avvertito, gli aveva detto che si sarebbe innamorato
di un’altra…anche quando era con lei gli tornava in mente
la Cacciatrice, allora credeva fosse solo un’ossessione…voglia
di rivalsa, di vendetta…quando poi Drusilla se n’era andata
aveva sentito il bisogno di tornare il quella squallida cittadina che
aveva sempre detestato…perché c’era lei..per vederla… Era ancora immerso nei suoi pensieri quando la porta della cripta si spalancò “posso sapere perché mi hai scardinato la porta?” “dovevo fare un’entrata ad effetto” era lei, il sole che filtrava dall’apertura lo costrinse a scansarsi, nascondendosi nell’ombra “basta che non diventi un’abitudine” lei era lì, poteva vederla, il sole alle spalle che le illuminava i capelli biondi e rendeva ancora più magnetici i suoi occhi. Improvvisamente…anche lui capì…capì perché voleva essere una ragazza normale…perché voleva un ragazzo normale…Lei voleva qualcuno che la guardasse alla luce del sole, non solo a quella fredda della luna. Non era mai stato con una donna che chiedeva questo…la sua vita
era popolata di ombra e oscurità, di vampire…di figlie
delle tenebre…come lui. Ecco cosa lo aveva attirato di Buffy…il
sole, quello che si portava nel cuore anche nei momenti più bui,
anche quando combatteva contro la notte… Era ancora lì, nascosto da un velo di tenebra, che la fissava…i suoi occhi, penetranti come al solito ora erano diventati tristi Anche lei ora lo osservava, immerso nel buio. Quante volte aveva tentato di penetrare in quell’oscurità…lui l’aveva condotta a scoprire cosa realmente era. I due si guardavano, indecisi sul da farsi Si alzò lentamente osservandola come mai aveva fatto prima di allora, con uno sguardo quasi riverente…come se non desiderasse altro che rimanere lì a fissarla per l’eternità “Spike…oggi Riley mi ha chiesto di accompagnarlo al ballo di fine anno” “hai accettato?” “…” “Spike…dicevi davvero oggi? Quando abbiamo parlato di cosa ci è successo?” “Prima o dopo l’incontro di wrestling che mi ha raso al suolo la cripta?” “Spike!” sembrava stesse iniziando a perdere la pazienza la guardò incuriosito “allora credo proprio che tutto questo avrà una svolta positiva” chiuse la porta e lo fissò maliziosamente “ehi Cacciatrice…hai intenzione di dirmi di cosa diavolo stai parlando?” ora gli sorrideva “oggi ho ripassato letteratura…come ti avevo detto” “e a che conclusione si giunta?” “ho capito che la letteratura mi fa schifo…” gli sorrideva complice, sembrava non desiderasse altro che ritornare nell’oscurità, da lui…ora aveva capito in cos aveva sbagliato Angel, non aveva saputo vedere in lei quella parte di tenebra, quella che la aveva attirata da lui chiuse lentamente la porta le si avvicinò prendendola per la vita e sorridendo a sua volta “ok, allora potremmo dedicarci al cinema…casualmente ho qui “Dracula” gli circondò il collo con le braccia sorridendo è il primo ragazzo simpatico che riesco ad accalappiare lo guardò negli occhi…aveva un’espressione strana…quasi fosse la prima volta che la vedeva. Era uno sguardo diverso…diverso da quello triste di Angel, da quello buono di Riley…non sapeva cosa si nascondesse dietro… iniziarono a baciarsi con trasporto sempre maggiore…poi improvvisamente lui si fermò “aspetta…non tentare di distrarmi…che fine fai fare al sempliciotto?” “guarda che è un bravo ragazzo, dolce e sensibile…troverò una scusa non eccessivamente banale…potrei presentarlo a Willow…” senza aspettare che lei completasse la frase riprese a baciarla “aspetta un attimo…- sembrava irritata – tu sei venuto qui per chiedermi di fare un filtro d’amore per Drusilla…guarda che sono contraria alle relazioni a tre” “ti sbagli Cacciatrice…ti ho chiesto un filtro d’amore ma non ho mai detto che era per Drusilla” le sorrise perfido “cosa vorresti insinuare?” era divisa tra rabbia e meraviglia “guarda che sono un tipo originale…la vendetta non deve sempre essere l’eliminazione dell’avversario, lo si può anche plagiare e sottomettere…” “ credo di aver preso troppo in fretta questa decisione – fece lei liberandosi dall’abbraccio – potrei tornare da Riley e…” la afferrò nuovamente facendo finta di non aver sentito “ma a quanto pare non c’è stato bisogno di usare
la magia…è bastato il mio fascino” “perché hai bisogno di me per sentirti viva…qualunque cosa succeda tornerai sempre” lo guardò negli occhi, incapace di resistere al loro richiamo…incredibile…fregata da due occhi azzurri…e lei che credeva di aver chiuso con i demoni * * * era la sera del ballo di fine anno, era riuscita a rifiutare l’invito di Riley senza sembrare maleducata e stava per andare a casa, rassegnata a passare una serata in compagnia di un film in videocassetta. “Ma guarda un po’ chi si vede” una voce familiare alle sue spalle la costrinse a voltarsi “ehi…che ci fai qui? Se non sbaglio la ronda è fra un paio d’ore! Ti sei sentito solo e hai avuto bisogno di raggiungermi per passare con me una splendida serata in compagnia di Tom Cruise?” il vampiro la guardò sinistramente, come se gli frullasse in testa qualcosa ma non volesse svelarla “e se invece piantassi in asso Tom Cruise e venissi con me in un posto?” “dove vorresti portarmi?” la faccenda la aveva incuriosita “credo che siamo ancora in tempo per andare a un certo ballo…sempre che tu mi voglia come cavaliere ” lei sorrideva “E se io rifiutassi?” “Ti perderesti il ballerino migliore della serata” “Allora non posso rinunciare” un’ora dopo erano davanti all’ingresso della palestra, palloncini svolazzavano intorno a loro e molte coppie si dirigevano all’interno anche loro si fecero strada tra la folla per raggiungere la sala era molto bello in smoking, quasi non avesse portato altro tutta la
vita, dalla tasca tirò fuori una rosa “ma come sei galante” “conosco l’educazione madame” tenendosi per mano arrivarono alla sala, lì incontrarono una ragazza amica di Buffy, accompagnata da un tipo alto e muscoloso, probabilmente uno della squadra di football “Ciao Buffy..chi è il tuo fascinoso accompagnatore ? tu invece conosci Gordon…il capitano della squadra di football” sul volto della sconosciuta era stampato un enorme sorriso Spike strinse con forza la mano del ragazzo “Bene Kate, noi andiamo…è stato un piacere” Buffy si allontanò tenendo Spike per un braccio “ti piace esagerare o sbaglio?” “credi che l’abbiano bevuta?” “sembra di sì da come ti stanno fissando” lei ere leggermente contrariata, non le piaceva l’idea di avere gli occhi di quella tipa puntati tutta la serata “è incredibile…” “cosa?” “credevo che queste cose succedessero solo…nei film” “Ti sei immedesimata in cenerentola…ti avverto, l’azzurro non mi dona” “Idiota…intendevo dire che, per una volta, anche la mia storia ha un lieto fine” “oh certo, se innamorarsi di un vampiro sanguinario lo ritieni un lieto fine…” scherzò lui “se è un tentativo di sabotare la mia serata perfetta non sta funzionando…e poi scusa, ma se sei stato tu a portarmi qui!” “L’ho fatto perché sono masochista e mi sono innamorato della ragazza più strana del pianeta…quindi, visto che siamo qui, vediamo di divertirci e di passare una di quelle tue bramate serate normali” le sorrise, dopotutto era contento di essere lì, con lei…di renderla felice, lei che lo era stata così poco negli ultimi mesi Spike si guardò intorno con aria di sufficienza. I ragazzi intono a lui stavano volteggiando goffamente sulle note di un valzer “Voi americani non sapete nemmeno cosa voglia dire ballare” disse prendendola per le braccia e trascinandola sulla pista da ballo effettivamente Spike sembrava veramente sapere quello che faceva. Ballava decisamente bene per essere un vampiro “Dove avresti imparato a ballare?” “ti ricordo che ho passato vent’anni della mia vita nei salotti borghesi” “un perfetto inglese, effettivamente lo smoking ti dona, anche se fa a pugni con i capelli” “Della serie siamo acide per forza? Eppure hai a disposizione il cavaliere più bello della serata!” Lei loro frecciate si erano interrotte, lei ora non lo ascoltava più. Ripensava a Angel…alla serata passata con lui solo un anno prima…ballando come stava facendo con Spike “pensi a lui?” “penso al suo ricordo…a come mi sembra lontano ora” la musica era cessata e i ballerini a si erano fermati “Se vuoi ti lascio immersa nei tuoi tragici pensieri a piangerti addosso…degno della presidentessa del club cuori infranti” “Evviva…mi sono innamorata di un vampiro permaloso e anche un po’ cinico” “meglio permaloso che pieno di sensi di colpa” “Vero” gli aveva sorriso, raramente aveva riso alle battute di Angel, lui non era un tipo da battute. Tra loro c’erano stati solo lunghi sguardi pieni di amore malinconico la serata trascorreva lentamente, ormai erano arrivati tutti e la sala era ghermita di gente “Che dici se ora ce ne andiamo in un luogo più…appartato? Non so cosa ne pensi tu ma questi balli sono veramente di un noia mortale, credo di averne già a sufficienza di una notte da ragazzo normale” “E allora perché mi hai portato qui?” la guardò dolcemente negli occhi “perché era quello che volevi” anche lei sorrise “direi che ne ho abbastanza anch’io…in fondo però l’idea mi è piaciuta: ho fatto invidia a Kate e per la prima volta ti ho visto senza giacca di pelle…mi sembra a abbastanza per una serata. Allora che facciamo, ronda e poi film?” “dipende dal film…con Tom Cruise hai detto? “Intervista col vampiro”?” “credo di avere già un bel vampiro! Veramente io pensavo a qualcos’altro” “tipo?” “non saprei, che dici di “Top Gun”? “sembra promettere bene, vado matto per le storie a lieto fine” di due si scambiarono un’occhiata complice e si allontanarono
nella notte. Su di loro splendeva la luna…chiara e sinistra, che
come sempre vegliava sui due amanti. * * * erano passate omai alcune settimane dalla sera del ballo, i due continuavano a vedersi, di notte. Gli strani malesseri di Buffy però non erano migliorati. Continuava a sentirsi soffocare…quasi fosse una maledizione Spike era comodamente seduto sul divano del soggiorno, guardando la TV. Improvvisamente squillò il telefono “Pronto” “Pronto…Buffy?…sono Angel” la cornetta quasi le cadde dalle mani…quand’era stata l’ultima
volta che l’aveva visto? “Ciao…come mai telefoni?” “Senti…ho bisogno di vederti…subito. Parto ora per Sunnydale, entro sera sarò là. Vediamoci al cimitero” “ma perchè questa fretta?” “Buffy…c’è un problema…ti sei per caso sentita…strana in questi ultimi mesi?” la sua mente si fermò per un attimo…come faceva lui a saperlo? “buffy…ci sei?” “Sì, vediamoci lì” ripose la cornetta, lo sguardo perso nel vuoto. Angel…Angel…stava tornado a Sunnydale. Non riusciva a ragionare. Si diresse lentamente verso il divano. “Era Angel” “Cosa vuole?” i suoi occhi erano diventati di ghiaccio “…sa dei miei malori” “Vi incontrerete?” “Sì…questa sera” “Allora vengo con te” “Non mi sembra proprio una buona idea…cosa potrebbe immaginare…” “Quanto credi che mi interessi su una scala da 1 a 10? Che pensi quello che vuole” rimase interdetta…Angel non sapeva di lei e Spike, come avrebbe reagito?…in lei si accese una punta di vergogna… “…oppure sei tu che non vuoi che io venga? Ma è ovvio…che idiota…è tornato il vampiro bello e buono…” il suo volto era diventato affilato Ma perché doveva vergognarsi? Lui l’aveva lasciata…per un vita normale! Bè, eccola la sua vita normale…a fianco di un vampiro…e la cosa non le dispiaceva affatto Anche il suo sguardo si era fatto di pietra “No, vieni pure, ma lasciami parlare” * * * il tramonto. Il sole stava calando ed era solo un punto rosso nascosto dietro nubi infuocate. Il tramonto. La Notte. I due uscirono da casa Summers, pronti per la ronda. L’aria era elettrica, il silenzio li circondava. Arrivarono al cancello del cimitero, si voltò verso di lui “Non ho bisogno d’aiuto” “Non è per questo che vengo” si erano fissati, sguardi eloquenti. Era incredibile come riuscissero a passare dall’amore più intenso alla rabbia sfrenata. Entrarono Lei camminava spedita tra le lapidi…non si erano dati appuntamento in un luogo preciso…ma lei sapeva perfettamente dove andare… Il vecchio albero contorto. Quello da cui lo vedeva comparire ogni volta che aveva bisogno di lui…aveva sempre accettato il suo aiuto… Spike la seguiva lentamente, alle sue spalle. Sapeva cosa stava provando…percepiva la sua rabbia, la tristezza dei ricordi…per la prima volta nella sua vita non sapeva che fare…non era preparato al ritorno di Angel…era sempre riuscito a mandare in tilt Buffy…a farla dubitare di tutto, tranne che del loro amore… Lei si sedette su una lapide, visibilmente tesa. Lo guardò negli occhi…non aveva più pensato da Angel da quando c’era lui…le aveva stravolto la vita. Poteva capire come si sentiva…era come se lei dubitasse di quello che era successo tra di loro in quegli ultimi mesi. Con lui era tutto tremendamente diverso…meno ragionato, più emozionante…quasi più vero…il loro amore era eterno come quello tra lei ed Angel?…o era solo frutto di una passione sinistra e passeggera?… * * * Fermò la macchina poco distante dal cimitero, avviandosi con passo deciso verso l’ingresso. Doveva avvertirla di ciò che stava succedendo…del rischio che correva…doveva aiutarla…aiutarla…era lì per questo Con passi rapidi e silenziosi si era diretto verso il loro albero…era sicuro di trovarla là…dove si vedevano sempre, dove si amavano liberamente…un segno tangibile del sentimento che li univa… La vide da lontano…così bella…come sempre. Era seduta su una lapide, sembrava tesa…la sua piccola Buffy…sempre preoccupata…ma ora era tornato, e tutto sarebbe andato per il meglio…non sarebbe più stata sola… Si avvicinò lentamente, voleva osservarla…finalmente, dopo tanto tempo…non era cambiata…aspetta però…vicino a lei c’era qualcuno…lo percepiva…chi poteva essere?…istintivamente un moto di gelosia lo pervase, Buffy era sua e solamente sua, nessuno doveva azzardarsi a toccarla…. Scrutò attentamente la sagoma scura che la sovrastava…
“Ti ho sempre guardato così” “Mi infastidisce…perché questa sera sei così asfissiante?” “Non sono io, è perché sei tesa” distolse lo sguardo…non poteva sopportare di vederla così…sembrava una ragazzina in preda al panico per il ritorno del fidanzatino…si sentiva…inadeguato. Come se, all’arrivo di Angel, tutti dovessero farsi da parte…era sempre stato così, anche con Drusilla… lo scosse un moto di rabbia…quante volte era stato paragonato a lui…ma i tempi erano cambiati…lo avrebbe capito anche lui… era vero…si sentiva tremendamente tesa…ma, dopotutto, era l’ennesimo incontro di “lavoro”, solo per parlare di vampiri e demoni “Non sono tesa, solo…” “…irrimediabilmente agitata” “Di te? Sempre stato” ora le sorrideva gentile e scherzoso lei ricambiò il sorriso…come sempre era riuscito a distrarla
Si alzò dalla lapide su cui era seduta…gli occhi sbarrati…il cuore fermo…le faceva sempre lo stesso effetto devastante vederlo… Istintivamente Spike le si avvicinò “ciao Buffy” la sua voce era calda ed emozionata “Ciao Angel” non riusciva a distogliere lo sguardo i due continuavano a fissarsi, come se il tempo si fosse fermato… gli sembrava una magia poterla rivedere… un attimo dopo le abbassò gli occhi, era ritornata in se. “Sei venuto a parlarmi della strana sensazione che provo…” “Cosa ci fa lui qui?” aveva indicato sprezzante Spike Buffy non rispose…cosa avrebbe dovuto dire?…che ora stava con lui?…probabilmente sì… Gli si era avvicinata, ora la sua spalla sfiorava quella del vampiro biondo “Non è importante ai fini della missione, vuoi dirmi quello che sai su…” “Dimmi perché lui è qui!” ora si stava arrabbiando…come si permetteva quel vampiro…non era degno nemmeno di guardarla…ma le cose sarebbero cambiate, ora che era lì… “non sono affari tuoi” la sua voce era ferma, i suoi occhi brillavano di rabbia quella risposta lo lasciò interdetto, il suo sguardo si rabbonì un poco “…Buffy, lo so che ne hai passate tante, ti capisco…forza, vieni…ti riporto a casa” sembrava che il tempo per lui non fosse passato…la trattava ancora come una bambina inesperta che aveva bisogno di essere protetta “Angel…sei qui per un motivo, dimmi tutto quello che sai sui miei malori” la sua voce era diventata improvvisamente fredda fissò sprezzante Spike…cosa aveva fatto alla sua Buffy?… “Ho bisogno di parlarti…in privato” Spike era diventato improvvisamente serio…non aveva nessuna intenzione di lasciarla sola…la guardò negli occhi per cercare di capire cosa provasse… Era confusa…cosa doveva fare?…purtroppo però la situazione andava chiarita… Era sceso un silenzio imbarazzante, nessuno osava parlare… Le si avvicinò lentamente…come per sfiorarla…per dare appoggio…per farle sapere che lui era lì…per lei… Non ho bisogno del tuo aiuto Angel continuava a fissarlo con aria minacciosa “Spike…ti prego…vai” la sua voce era decisa lui la guardò negli occhi…perché?… anche lei lo stava guardano, si accorse della sua espressione…delusa il vampiro biondo si allontanò a passo deciso, scuotendo le braccia. Lei lo vedeva allontanarsi…avrebbe voluto seguirlo…farle capire che doveva risolvere la cosa da sola… “Bene…ora spiegami perché lui è qui, con te” era veramente la stessa ragazzina triste cha aveva lasciato suolo un anno prima? Sembrava che ora avesse una nuova forza…una nuova energia… “ora…” non trovava il coraggio di guardarlo…quasi si vergognasse “ora io e lui stiamo insieme” “come…come è successo?” non poteva credere a quello che aveva sentito “non credo di doverti altre spiegazioni” finalmente era ritornata in sé, non doveva dargli nessuna spiegazione “sì che me le devi! – ora era davvero arrabbiato- io non ti ho lasciato perché tu ti metta con quel…quel pagliaccio! È un vampiro per Dio! Tu meriti di stare con un uomo!” sperava di averla convinta…forse era stato solo un piccolo errore
di un momento di debolezza… “e cosa ti fa pensare di poter venire qui a dirmi con chi devo stare?” “io…tu non sei in grado…” si bloccò “non sono in grado di fare cosa?…non sono in grado di decidere?” ora gli sorrideva, nei sui occhi brillava una nuova luce “ è quello che hai pensato quando mi hai lasciato, vero?” “perché…perché sei così fredda?” la sua voce era ferita lei continuava a sorridere “Perché?…perché tu non puoi venire qui e dirmi cosa devo fare! Ho fatto le mie scelte…credevi che sarei rimasta legata a te per sempre? che tu possa venire qui a dirmi come devo vivere la mia vita, perché tu ti senta in pace con la tua anima?” “Io…io non voglio che tu veda quel vampiro” “sai...è strano…pochi mesi fa ti avrei ascoltato…oggi non mi interessa niente” continuava a fissarlo, ora non aveva la minima esitazione, non c’era più nemmeno vergogna “cosa…cosa ti ha fatto? Tu sei una creatura pura…dolce…lui è un’essere spregevole, senz’anima…” “forse non dovresti sopravvalutarmi in questo modo…salvo il mondo, ma non sono un angelo, lo faccio perché devo, perché è il mio compito…ma con lui mi sento viva, ho bisogno di questo” “appunto! Tra voi c’è solo passione, non un amore dolce come era…” “Come era il nostro?…ho smesso di credere nelle favole quando…quando mi hai lasciata, per andartene…per il mio bene…Dio quanto suona ridicolo!” “E allora adesso tenti di farmela pagare mettendoti con quello?” ora si stava veramente alterando “Non sono condizionata da te fino a questo punto…”quello” è uno che mi è stato vicino, che mi ha fatto sentire…desiderata, dopo che te ne sei andato” “io per te ci sono sempre stato…anche se non stavamo più insieme” “oh, certo…ogni volta che mi sentivo sola, che dovevo prendere decisioni importanti, avrei dovuto alzare il telefono…“ciao Angel, scusa ma mi sento veramente sola da quando non ci sei, ti prego torna da me”…ero disperata, questo sì, ma non fino al punto di umiliarmi così…mi hai fatto stare male, male più di quanto tu immagini…ma mi sono ripresa…da sola” non sapeva che cosa dire…forse era vero…ma ora era lì, per ricominciare “Ora però sono qui, possiamo ricominciare…insieme” le passarono davanti tutti i momenti vissuti con il vampiro…il loro primo incontro…i suoi baci, le sue carezze…la sua morte…il suo ritorno…la loro nuova relazione…e infine il loro, anzi il suo, addio…le loro serate passate a chiacchierare, il suo sguardo triste e malinconico, anche quando la guardava…e la loro notte d’amore…quanto le sembravano lontani quei giorni…ma la domanda era: avrebbe voluto che tutto tornasse come allora? “sai Angel, non credevo che te lo avrei mai detto, pochi mesi fa mi sarei sciolta sotto il tuo sguardo per poi gettarmi tra le tue braccia…ma ora, ora sono stufa che solo tu possa decidere di dare una nuova occasione al nostro rapporto…adesso, mi dispiace – i suoi occhi erano tornati per un attimo quelli brillanti d’amore che lo guardavano pochi anni prima – ma sono io a dirti che non potrebbe funzionare” “è per lui?” la sua voce era sempre piena di rabbia, non lo aveva mai visto così arrabbiato “con lui mi sento viva” lo guardò con aria di fida, quasi volesse provocarlo ad aprire di nuovo bocca era al limite dell’esasperazione, avrebbe fatto di tutto per
convincerla “la vita concede raramente una seconda chance…e poi, come si dice “il mondo è degli audaci”, lui ha rischiato…e ha vinto.” “sei cambiata Buffy” “sono solo cresciuta” gli lanciò un unico eloquente sguardo, poi si girò, andandosene la guardò allontanarsi…cosa le era successo?…ora cosa poteva fare ora?…una cosa era certa, non la avrebbe lasciata quel vampiro * * * si allontanò a passo veloce da lui, nella mente le scorrevano i ricordi di quando lui era ancora a Sunnydale, ancora con lei…si sentiva leggera, come se si fosse tolta un peso… ora non provava più vergogna guardandolo negli occhi, si sentiva finalmente libera da quel vincolo che la teneva incatenata a lui. Doveva andare da Spike, per spiegargli, per…scusarsi Spike passeggiava lentamente tra le lapidi..perché lo aveva cacciato?…perché era così dannatamente orgogliosa da non permettergli di aiutarla?…perché quando c’era Angel le cose dovevano cambiare?…chissà cosa stava succedendo in quel momento, forse erano di nuovo avvinti l’una nell’altro giurandosi eterno amore…il suo viso divenne affilato e rabbioso…non poteva pensare che Buffy, la sua Cacciatrice, fosse tra le braccia di un altro vampiro…sua…ma era veramente stata sua in quei mesi? Oppure lui era solo un passatempo per dimenticare Angel?…non poteva credere questo, no…ricordava la luce nei suoi occhi quando erano stati insieme…lei era diventata sua… lui e la Cacciatrice, chi l’avrebbe mai immaginato? Se glielo avessero detto qualche anno prima non ci avrebbe creduto…ma ora le cose erano cambiate, e lui era stanco di essere sempre secondo a Angel, non aveva nessuna intenzione di lasciarla andare…perché, infondo, anche lei sapeva che erano diventati una cosa sola…perché, qualunque cosa fosse accaduta, lei sarebbe tornata da lui… La luna brillava, bianca e sinistra, sui tre; ognuno in preda a dubbi, rabbia, odio, amore…? Sempre bella, sempre splendente, come non mai letale Angel non si era mosso, sperava ancora che tornasse indietro, da lui… Lei girava nervosamente per il cimitero, sperava di veder comparire la sua ombra scura dietro una di quelle tombe…doveva trovarlo, spiegargli, mettere da parte l’orgoglio… Poi lo vide, passeggiava stancamente…anche lui si accorse della sua presenza, tuttavia non si voltò. Sentiva il suo sguardo sulla schiena, gli chiedeva di girarsi..di guardarla… “Spike” la sua voce era incerta, quasi avesse paura della sua reazione… rimase ancora un attimo voltato…non sapeva come comportarsi “ Spike…possiamo parlare?” si era avvicinata lentamente, avvertiva il suo profumo nell’aria “Certo Cacciatrice, raccontami come tu e il tuo vampiro preferito avete ritrovato la retta via, decidendo di tornare ad essere la coppia più squallida del paese!” era decisamente arrabbiato, una rabbia cieca…oscurata da un sentimento incontrollabile che gli deformava la mente e il cuore…amore lei lo fissò altrettanto scossa…ma cosa diavolo gli era preso, lei era lì per spiegargli tutto… “ehi, sono qui per parlare…ma mi sembra che ti cerchi solo di litigare!” “Ma cosa te lo fa pensare?…il fatto che sono letteralmente fuori di me ?…effettivamente ho avuto momenti migliori…e in quanto alla lite…ci hai proprio azzeccato!” “Ma che diavolo ti prende?” “Ma che diavolo mi prende? Mi prende che appena il tuo ex si ripresenta in città tu gli corri dietro come un cagnolino addomesticato e la cosa mi fa decisamente arrabbiare!” “Oh ma davvero? Se mi facessi parlare scopriresti che non è andata per niente così!” “a no? E allora come è andata? Sentiamo, che cosa vorresti darmi a bere?” i due si guardavano male, come due nemici pronti a combattere “è successo che gli ho detto di andarsene!” “e come mai di grazia? È un’altra di quelle trovate masochiste che vi piace tanto architettare tu e lui, del tipo “ti amo ma non possiamo stare insieme, è meglio che te ne vai così soffrirò in pace cullandomi nel melenso ricordo dei giorni passati insieme”?” “E’ questo quello che pensi? Credevo che tu mi vedessi diversa!” “Ed era così, fino a quando non si è presentato l’idiota con il suo solito passo da bel tenebroso che ti ha letteralmente incantato, così ti sei ammutolita e mi hai cacciato guardandolo come se ti vergognassi di me!” “L’ho fatto perché…non lo so perché! Forse avevo bisogno di affrontarlo da sola!” “Ecco un altro punto cardine della faccenda…tu fai tutto da sola! Non vuoi il mio aiuto…e sei troppo presuntuosa per dire che invece ti serve!” “Allora è questo il problema, il tuo stupido ego non si sente abbastanza appagato perché non hai più vicino la donna debole e bisognosa di aiuto! Io non sono Drusilla!” “Lo so perfettamente che non sei Drusilla! Vorrei solo che ammettessi che non stai con me solo perché non c’è più lui! Tu mi vedi esattamente come quando ci siamo alleati la prima volta…come un oggetto che serve per raggiungere lo scopo primo…lui” “tu credi che io potrei mai usati…per convenienza?” “E perché allora? Perché sono bravo a letto?” “non puoi pensare questo…” abbassò lo sguardo “io ti avevo liberato dalle apparenze che ti opprimevano, che ti rendevano schiava di un mondo non tuo…lui ti ha richiuso in una gabbia piena di emozioni represse… quella in cui è chiuso anche lui” “non è vero…” o forse sì? Perché non riusciva a dirgli cosa provava? “ma guardati, non riesci nemmeno a spiegarti…” la guardava, ora vedeva solo una ragazza triste, l’ombra della Cacciatrice forte e decisa che lo aveva fatto cadere in un sortilegio chiamato amore la luna brillava sopra di loro e illuminava quella fredda notte carica di rabbia d’un tratto lei alzò gli occhi come si permetteva di parlarle in quel modo…ecco di nuovo quella strana forza che la prendeva… gli si avvicinò con passo deciso continuando a fissarlo “E allora Spike liberami di nuovo…aiutami” nei suoi occhi brillava rabbia e sfida “prima è necessario che tu decida…e questo devi farlo da sola. Basta giocare Buffy…ora questa storia si è spinta troppo oltre…lui o io, senza compromessi” la guardò per un istante poi si allontanò, dirigendosi verso la sua cripta. qualunque cosa accada, tu tornerai da me lei rimase a guardarlo, poi alzò gli occhi al cielo, fissando il disco freddo che la illuminava…come la sera di qualche mese fa, quando l’aveva incontrato… * * * dietro un albero una sagoma scura la fissava “Angel, hai intenzione di farti vedere o preferisci rimanere lì a guardarmi?” “Sono venuto qui per un motivo, ricordi?” “Certo, ma la cosa è passata in secondo piano” le sorrideva “allora è meglio che ti siedi e che ascolti…ho una bella storia da raccontarti” ma che diavolo faceva?…perché quel sorrisino affettuoso?…quello poi non le sembrava il momento adatto per parlare di incantesimi… lui però non le lasciò il tempo di replicare e cominciò a parlare “quello che provoca i tuoi malori è una antica maledizione…dobbiamo tornare indietro di alcuni decenni, circa nel 1860. siamo a Londra, anche lì c’era una Cacciatrice…” lei era gia stanca, non era proprio in vena di ascoltare la storiella di Angel… “Angel…tutto questo è molto interessante, ma vorrei sapere solo in cosa consiste la maledizione e come difendermi, la storia non mi ha mai particolarmente attirato” la fissava con lo stesso sguardo paziente di quando la aveva aiutata per la prima volta con i vampiri “e va bene , allora…ti sai cos’è successo a Drusilla vero? – un velo di tristezza gli scese sul volto- quando la sua tribù di zingari mi maledisse…rendendomi l’anima…lanciò anche un altro incantesimo. Contro le cacciatici, che non erano riuscite a proteggere Drusilla da me. La maledizione si abbatte su tutte le prescelte che mi hanno conosciuto e non mi hanno ucciso, si attiva il giorno della vampirizzazione di Drusilla…appunto qualche mese fa ” lei non aveva più fiatato…Drusilla…l’amante di Spike, la donna che aveva amato fino a che lei non lo aveva lasciato…aveva tentato di uccidere Angel per ridarle la forza…si era alleato con lei per evitare che rimanesse con Angelus…l’aveva amata per oltre un secolo…forse le cose non erano cambiate… lui ora la osservava, intuendo in parte i pensieri che la disturbavano “ma…io ti ho…ucciso” “per questo non ti ho avvisato prima…” “in cosa consiste la maledizione?…solo gli strani giramenti di testa o anche dell’altro?” “quello è solo l’inizio…tutto nasce dall’influenza della luna, le strane sensazioni che provi avvengono solo in determinati giorni, quelli della luna crescente. Ora però il ciclo sta per concludersi…la luna calante. Anche ora la luna influenza la tua mente, portandoti a provare sensazioni strane – fece una breve pausa, lanciandogli un occhiata- alla fine…” non concluse la frase, bloccandosi per vedere le sue reazioni cominciava a capire…Spike…quello che provava per lui…la luna…Drusilla…sembravano tanti tasselli di un mosaico, che ora si stava ricomponendo “come finisce la storia?” abbassò lo sguardo “la Cacciatrice diventa schiava della luna… è come una droga…ma dopo…- si costrinse a guardarla- quando la luna sparisce, lei rimane senza la sua luce…e non riesce ad aspettare la prossima luna crescente…morirà Buffy. Tu morirai” poteva vedere lo sconforto negli occhi di Angel, ma lei era ancora troppo confusa per razionalizzare quello che aveva appena sentito “Come…come si può evitare?” sfuggì nuovamente ai suoi occhi “io…io non lo so” i due rimasero in silenzio, con lo sguardo assente e lontano “Mi dispiace…Buffy. Sono di nuovo io la causa dei tuoi problemi” “andiamo da Giles. Troverò un modo” gli passò vicino, sforandogli la spalla e invitandolo a seguirla * * * arrivarono a Magic Box, erano tutti lì Angel si guardò intorno…erano rimasti gli stessi…cresciuti, ma sempre gli stessi. Willow e i suoi libri…Xander con la sua aria svogliata…Giles con l’espressione seria e sempre preoccupata… “Ragazzi…ciao, abbiamo un problema” tutti si erano girati a guardarla, notando subito il nuovo arrivato Angel Superato l’imbarazzo iniziale il vampiro raccontò a tutti della maledizione, Giles lo osservava preoccupato. “Era a conoscenza di questo tipo di incantesimo?” “No…ma troverò qualcosa, la tribù di zingari di Drusilla è famosa per le sue maledizioni” detto questo si diresse verso un ripiano, prendendo alcuni volumi antichi e appoggiandoli sul tavolo. “Qui dovremmo trovare quello di cui abbiamo bisogno” Buffy non li sentiva più…di nuovo quella strana sensazione di soffocamento…si appoggiò al tavolo…respirando affannosamente Corse fuori, non riusciva a rimanere chiusa lì un minuto di più I ragazzi si precipitarono all’esterno, Angel, protettivo, sorresse Buffy, che ansimava furiosamente. Una volta calmata si raddrizzò, fissando i compagni, che a loro volta la guardavano preoccupati “Dobbiamo fare in fretta. La luna sparirà tra poche notti” disse alzando gli occhi al cielo, finalmente rinfrancata dalla luce del disco maledetto * * * Spike era nella sua cripta, gli era successo raramente di rimanere
chiuso in quel buco durante la notte…in genere era in compagnia
di…Buffy…Buffy…sempre lei…non riusciva a pensare
ad altro…anche ora che le cose si erano fatte così complicate,
dopo il ritorno di Angel…sempre lei…chissà perché
quell’idiota aveva un effetto devastate sulle donne…anche
Drusilla non riusciva a resistergli…ma credeva di aver trovato
finalmente quella giusta!…quella giusta per cosa poi, lui era
morto, la vita aveva un’altra consistenza dal suo punto di vista…o
meglio dal punto di vista dei vampiri. Si stupì trovandosi a
pensare di non far più parte di quel gruppo. Non si sentiva più
un vampiro…non come prima almeno. Loro volevano uccidere la Cacciatrice,
lui se n’era innamorato…come Angel…Angel…Angel…Angel…quel
nome lo tormentava da un secolo! Detestava quello che era diventato…tutte
le pene che si era inflitto…tutti i rimorsi…ma soprattutto
non riusciva a capire perché tenesse così tanto alla sua
anima…a cosa gli serviva?…poteva amare benissimo anche da
demone, se solo fosse riuscito a controllarsi…gli portava solo
sofferenza, un elemento proprio della vita umana…ma l’esistenza
umana era ben differente da quella demoniaca, aveva una fine…lui
invece si era condannato alla penitenza eterna…perché?…perché?…per
essere più simile ad un uomo? Per tornare a provare un barlume
di sentimenti umani?…eppure lui le sentiva comunque…anche
da demone…quelle che per un uomo sono così importanti…le
emozioni…ma lei, lei lo sapeva?…sapeva che lui provava qualcosa
di diverso dal semplice istinto? Sapeva che le sue azioni non erano
dettate dal solo desiderio fisico?…era per questo che le piaceva
Angel?…doveva parlarle…spiegarle…era rimasto immobile
già una volta… indossò la giacca e di diresse a passo spedito verso il Magic Box, non gli importava niente se i suoi amichetti non avrebbero approvato la sua presenza…doveva parlarle… * * * Nessuno si decideva a rientrare. Buffy preferiva rimanere all’esterno, ma le ricerche dovevano assolutamente continuare. “Ragazzi…io resto qui, farò due passi” si ritrovò ad essere molto imbarazzata…e il suo disagio crebbe quando incrociò gli occhi di Angel, carichi di disappunto “Ti accompagno” si offrì subito lui, deciso a non farla in nessun modo incontrare con Spike “No, tu devi aiutarli…sei l’unico che conosce la maledizione” Spike era poco lontano, si era improvvisamente bloccato sentendo il vociare sommesso. Un moto d’ira lo percorse…intuendo la presenza di Angel… Lui continuava a guardarla negli occhi,convinto a rimanere con lei “Angel, vai!” il suo tono perentorio lo dissuase dal discutere oltre “Sta lontana da lui” ma lei si era già voltata, avviandosi verso il vicolo buio che la avrebbe condotta lontano dal negozio Spike la seguì con lo sguardo, pronto a raggiungerla. Doveva essere successo qualcosa… “Buffy” la chiamò la ragazza bionda si voltò bruscamente, presa alla sprovvista “cosa sta succedendo?” le si era avvicinato, la sua voce era poco più che un sussurro “cosa dovrebbe succedere?” si era scansata perché è così scostante? Lei lo guardava a metà tra la rabbia e la delusione Tentò di avvicinasi nuovamente, perché era così arrabbiata? Con lui poi? Forse era per quello che si erano detti a cimitero… “Buffy…se è per quello che è successo prima…” non lo lasciò terminare la frase “no! Non è per quello che è successo prima! È perché io detesto essere presa in giro…soprattutto dalle persone di cui mi fido!” era fuori di sé perché diavolo lui era lì…non poteva rimanere nella
sua bella cripta ed evitare di complicare ulteriormente la situazione?…era
piena di problemi fino al collo…Angel…la maledizione…ci
mancava solo il vampiro geloso… Lui la guardava interrogativo “vattene” gli ingiunse la ragazza… più la guardava più si rendeva conto di quanto fosse fragile in quel momento…era esausta…delusa…angosciata…sull’orlo dell’esasperazione… non sopportava di vederla in quelle condizioni, cosa le aveva fatto Angel…quale enorme fardello le aveva scaricato sulle spalle questa volta?…
“non sono affari tuoi! Ma non eri tu che dicevi “che bello
essere la Cacciatrice, con una vita movimentata, piena di sensazioni
forti…tutta lotta e divertimento”, certo! È veramente
divertente! Vuoi sapere l’ultima della serata? – era esplosa
come un fiume in piena, tutto quello che aveva serbato dentro di sé,
per non preoccupare i suoi amici, ora non riusciva più a trattenerlo
– quella simpaticona della tua ex e la sua fottuta tribù
di zingari mi hanno lanciato una bella maledizione…e sai che cosa
gli ho fatto? Un bel niente! Il problema è che Angel ha vampirizzato
Drusilla e così la colpa non è di quell’idiota che
non è riuscita a difendersi, ma è della Cacciatrice che
non ha adempiuto al suo sacro compito e non è riuscita ad uccidere
Angel! Quindi…in conclusione a questa bella favoletta…ogni
Cacciatrice che incontra Angel e non lo fa fuori cade sotto l’influsso
della luna e muore! Contento? Ora sai tutto! E scommetto anche che tu
non ne sapevi niente vero? Che non mi hai portato a letto solo perché
sapevi che poi sarei morta e volevi divertirti un po’! bene, l’hai
fatto…ora vattene…vattene…” lui non si era mosso…non sapeva cosa fare…cosa dire per farle capire che lui era lì…per lei…nonostante le parole cariche di rancore un moto di tenerezza lo invase…non gli era mai capitato di provane per Buffy, per la sua Cacciatrice, forte e decisa…non aveva mai preso in considerazione che, nonostante tutto, era solo una ragazza…che voleva poter vivere la sua giovinezza in pace…ma che era costretta invece a portare sulle spalle i problemi che l’umanità si rifiutava di riconoscere… le si avvicinò, sfiorandole il viso con una mano “io…io non ce la faccio più. Non ho più la forza di combattere, ne contro di te, ne contro la maledizione …sono stanca” era sempre lì, abbandonata a terra, senza la forza di rialzarsi…di combattere contro tutto e tutti come faceva sempre…voleva solo che finisse, in fretta…desiderava quasi che la maledizione la uccidesse…forse in quel modo avrebbe trovato la pace… lui continuava a fissarla, indeciso sul da farsi… una cosa era certa, non la avrebbe lasciata lì…in un vicolo buio, da sola. La prese in braccio, facendole appoggiare il capo sulla sua spalla e si diresse lentamente verso la sua cripta… Aveva avvertito che l’aveva sollevata, ma era troppo debole per protestare…intanto anche quella lunga notte stava per concludersi e il disco bianco lasciava il posto a quello dorato del sole…ancora poco, poi tutto sarebbe finito. * * * Al Magic Box intanto i ragazzi erano sommersi da un mare di libri Angel era immerso nei suoi pensieri…con un pesante volume sotto gli occhi. Era preoccupato per Buffy, ma sapeva che lei sentiva il bisogno di stare sola…per riflettere… si detestava…ancora problemi…non faceva altro che crearle problemi…ma questa volta sarebbe stato diverso, non la avrebbe lasciata sola. “Qui non c’è niente…sai darmi altre notizie sulla maledizione? Qualsiasi cosa…” Giles si tolse gli occhiali, stropicciandosi gli occhi “no purtroppo” erano ore che cercavano anche solo un accenno dell’incantesimo sui polverosi volumi, ma sembrava che non ne fosse rimasta alcuna traccia. Erano sull’orlo dell’esasperazione…ecco cosa aveva Buffy in quei giorni, come mai era sempre assorta…ecco perché rimaneva fuori tutta la notte…perché non si erano accorti di niente…perché non erano riusciti ad aiutarla, a starle vicino… Lei intanto era distesa nel letto di Spike, con gli occhi semichiusi dalla stanchezza e le guance rigate dalle lacrime Lui era le era accanto e la osservava “Perchè mi hai portato qui?” “perché sei più al sicuro e poi dobbiamo parlare” non sapeva più cosa pensare, conosceva l’esistenza di
quella maledizione, certo…ma non credeva che si potesse abbattere
contro di lei…lei aveva ucciso Angelus… “Parlare?” la guardò, era esausta…non aveva nemmeno la forza di alzarsi… “Sì, ma non ora…riposa” le poggiò dolcemente una mano sugli occhi aspettò che si fosse addormentata, vegliando sul suo sonno. Era bello vederla riposare…sembrava un angelo…nonostante gli occhi gonfi la sua espressione era finalmente distesa… si diresse verso il Magic Box * * * ora tutti erano fuori, nel vicolo buio. Gli occhi bassi e i movimenti lenti, ognuno con la mente occupata da tristi pensieri. “Sentite…io vado a cercarla…è quasi l’alba” Gli altri annuirono, dirigendosi silenziosi verso le loro case Sapeva dov’era Buffy…come tutte le notti…quando non voleva pensare…al cimitero Imboccò la strada secondaria per arrivare al campo santo Improvvisamente avvertì un guizzo alle sue spalle Si girò velocemente ma si ritrovò spinto verso il muro … Spike Gli aveva afferrato il bavero della giacca e lo teneva schiacciato contro la parete “Ma bene…chi ho trovato? guarda…il vampiro buono” la sua voce era minacciosa “Che diavolo vuoi Spike” “Che diavolo voglio? Voglio che la lasci in pace! Voglio che la tu smetta di ritornare qui e di farla cadere nell’incertezza…” il vampiro bruno scoppiò a ridere “Ti rode vero? Non sopporti che lei possa essere ancora innamorata di me…con te non ci sarà mai quello che lega me e lei” lo sbattè violentemente contro la parete “non sono qui per parlare di questo…avete trovato un modo per combattere la maledizione?” gli occhi di Angel si oscurarono…come faceva lui a esserne al corrente?… a Spike non sfuggì l’espressione del vampiro, gli sorrise crudelmente “Credevi davvero che bastasse tornare qui per riaverla?” “No…sui libri di Giles non c’è niente che riconduca alla maledizione” “Cosa avete intenzione di fare?” “Ci penseremo domani” “Maledizione! Non potete pensarci domani! Ti rendi conto che lei potrebbe morire?” continuava a tenerlo premuto contro il muro, ma Angel si liberò dalla presa. “Vattene Spike, lei non ha bisogno di te. Ha degli amici pronti a dare la vita per lei…e ha me” “…la causa delle sue sofferenze. I tempi sono cambiati Angel, te ne renderai conto” “cosa vorresti fare sentiamo?” “quello che tu e i suoi fantastici amici non avete ancora avuto il coraggio di fare…chiamare Drusilla. Conosco un incantesimo per trovarla, ma ho bisogno della Rossa…e di te. Ci vediamo al negozio. domani.” Continuando a fissarlo sparì nella notte Buffy si era svegliata nella cripta di Spike Si alzò lentamente dal tetto dirigendosi verso la porta per controllare che ora fosse Dalla fessura penetrò un raggio di luce che illuminò l’antro buio “Ben alzata Cacciatrice” dietro di lei era comparso Spike,
ancora semiavvolto nell’ombra Nel vederlo per un’ istante fu presa dall’imbarazzo…non doveva avergli fatto una buona impressione il giorno prima. Ora probabilmente lui voleva delle spiegazioni…sulla maledizione…su Angel…su di loro… “Spike…io credo che…” non la lasciò terminare la frase Era leggermente sollevata…doveva riordinare le idee… “Al Magic Box?…e tu…vieni?” era non poco stupita, una collaborazione del genere non era nei suoi piani “io e il tuo bel vampirello abbiamo fatto la pace. Fino a che questa storia non sarà conclusa. I tuoi amici non hanno trovato niente su tutti quei libracci impolverati, c’era da aspettarselo. Faremo un incantesimo…per richiamare Drusilla” la fissò attentamente, pronto a cogliere ogni suo fremito Drusilla?…Drusilla sarebbe tornata…non aveva già abbastanza problemi? Le serviva anche una vampira schizofrenica e ninfomane…e per di più ex di Spike?…aveva sempre sostenuto che i problemi non venivano mai da soli È gelosia quella nei tuoi occhi?la stessa che provo io nel vederti vicino ad Angel…la stessa martellante sensazione di essere di troppo…di impotenza…di rabbia…no, non può essere solo passione quella che brucia tra di noi… Il senso di smarrimento durò qualche istante, poi sul suo viso si dipinse la sua solita espressione sicura Sorrise, eccola che di nuovo riprendeva il controllo della situazione… “B-bene…spiegami solo una cosa: a che diavolo ci serve Drusilla?” “ho sempre sostenuto che hai un intuito fuori dalla norma…domanda: per colpa di chi sei stata maledetta?” “Idiota, questo lo ho capito, adesso ti faccio io una domanda: credi davvero che quella vampira schizzata possa saperne qualcosa di maledizioni e affini? E se sì, credi che le verrebbe voglia di compiere la sua buona azione del secolo e dirmi come diavolo faccio a sopravvivere?” “sai qual è il tuo problema? Tu pensi troppo” “ma certo, perché legarsi la testa, in fondo sto solo per morire! E a tutti voi non viene in mente niente di meglio che chiamare la pazza!” “ascolta, una cosa per volta. Ora la chiamiamo, poi vediamo che dice, infine decidiamo come risolvere la faccenda” “mi sembra che ti sia perso un punto però, non è che la chiamiamo e poi, una volta finito, la mettiamo sul primo autobus per il manicomio!” “Buffy, sai una cosa? Mi sembra che dormire ti abbia fatto bene” le sorrise, si decisamente era tornata quella di prima lei ricambiò il gesto, un po’ meno arrabbiata di prima “Effettivamente, dopo una buona dormita si guarda tutto da una prospettiva migliore…spero solo che questo vaga anche per gli atri, perché non so quanto siamo entusiasti della tua collaborazione!” si finse scandalizzato “ non ci posso credere, non sono convinti della mia redenzione? Mi si spezza il cuore!” “idiota” “ti ho già detto che sei bellissima?” le regalò un sorriso smagliante e lei non riuscì a trattenere una risata “è meglio che andiamo” * * * era una giornata umida e nuvolosa, una cappa cerulea oscurava il cielo, non permettendo il filtrare dei raggi solari. I due attraversarono velocemente il cimitero, dirigendosi al negozio, sembrava che l’aria allegra che si respirava fino a un momento prima fosse stata improvvisamente inghiottita dalle nubi Percorsero il resto della strada in silenzio, un velo di tensione li sovrastava…nelle loro menti stava iniziando a concretizzarsi il pensiero che, di lì a breve, si sarebbe scolta una delle più imbarazzanti riunioni della loro vita. ci sarebbero stati tutti…Angel…Xander…Willow…Giles…chissà come avrebbero interpretato il loro arrivo assieme. Buffy camminava vicino a Spike, ora il suo viso aveva perso la radiosa
luminosità di poco prima. Non sapeva cosa pensare, ma soprattutto
come agire. Cosa avrebbe fatto quando gli altri le avrebbero puntato
addosso le loro espressioni inquisitorie, volte a scoprire cosa le era
successo, dove era stata…ma soprattutto perché era con
lui. Lui…che anche ora, anche in quel momento, non l’aveva
lasciata sola. Lui…il “suo” vampiro, l’unico
per cui avesse mai provato qualcosa da quando Angel se ne era andato…quanto
sarebbe stato bello se non fosse mai tornato a sfasciare quel fragile
equilibrio che si era creata. Prima della sua improvvisa telefonata
tutto andava a gonfie vele, ora era ricaduta nel limbo di depressione
in cui si era trovata dopo la sua partenza. Adesso era a fianco di quello
strano vampiro, con capelli biondi e giacca di pelle, così strano,
così diverso dai mostri che conosceva. Dal primo giorno che lo
aveva conosciuto aveva capito che non la avrebbe lasciata in pace tanto
facilmente…ricordava la notte in cui le si era avvicinato, annunciandole
che sarebbe morta per mano sua; oppure quando, nella chiesa sconsacrata,
aveva ridotto Angel in fin di vita per salvare la sua Drusilla…con
quello sguardo fiero, feroce, che trapassava il cuore di chi aveva di
fronte. Sì…era sempre stato diverso dagli altri…diverso
da Angel. Lui la guardava con la coda dell’occhio, pronto a veder scorrere
sul suo viso i sentimenti che la torturavano. Sapeva cosa stava pensando…Angel.
Vedeva la tristezza e lo sperimento nel suo sguardo…sapeva che
quello non era il momento adatto per perdersi in lunghe discussioni
senza fine, ma non riusciva a sopportare che lui fosse tornato a rovinarle
la vita…perché era questo l’unico risultato a cui
era riuscito ad arrivare…rovinarle la vita…che strano, era
sempre riuscito a vedere oltre il velo della Cacciatrice, la aveva sempre
capita meglio di qualunque altro, la aveva sempre sentita vicina…prima
come un pericolo, ora come…non sapeva cosa potevano definirsi
adesso, forse nemmeno prima potevano essere chiamati una “coppia”… Il fiume di pensieri che li divideva interruppe il suo corso quando arrivarono al negozio Lei spinse la porta Il campanello trillò Tutti si voltarono verso i nuovi entrati * * * l’attenzione di tutti era puntata su di loro, Buffy fece scorrere gli occhi sui suoi amici Xander…con il suo solito sguardo ferito quando lei commetteva qualche errore, la fissava con un misto di imbarazzo e accusa Giles…stava pulendo gli occhiali, lo faceva sempre quando era preoccupato e pronto ad una pacata ramanzina Willow…la sua amica, la guardava, triste sì, ma senza rimprovero, con tacita comprensione Angel…nei suoi occhi poteva leggere…leggere un lampo di gioia, con la solita aria del “io te lo avevo detto” Come aveva potuto pensare di tenere per sé la sua relazione? Si sentivano feriti…dalla sua reticenza. Chi erano loro per giudicare? Non sapevano nemmeno cosa era successo! Ma cosa si aspettavano? Che lei gli dicesse “ragazzi, ora vado a letto con un vampiro che a provato a farci fuori tutti…non preoccupatevi però, sembra buono”…era veramente così che vedeva Spike? Solo come uno “temporaneo”? forse però era veramente così, lui sarebbe rimasto? Dopo tutto quello che era successo, dopo tutto quello che si erano detti? Eppure lei serbava una nascosta, irrazionale sicurezza…sarebbe sempre tornato da lei…
“B-bene ora che ci siamo tutti direi che possiamo cominciare” Willow cercava di riprendere le ricerche, silenziosamente eccitata per il nuovo incantesimo che le era stato proposto dopo un ultimo feroce sguardo tra Angel e Spike, il secondo iniziò a parlare “dobbiamo richiamare Drusilla, lei sapeva certamente della maledizione…esiste un incantesimo. Sevono una strega abbastanza potente – fissò Willow – e l’unione del sangue del suo sire e di un suo childe” continuava a fissare Angel * * * tutto era pronto, il cerchio di candele formato. I due vampiri ora avevano i polsi legati e sanguinanti Willow recitò una strana formula Tuus sanguis te vocat Alte fiamme rossastre invasero il cerchio, zampillando fuoco e illuminando sinistramente la stanza Quando le lingue infuocate si placarono videro comparire una figura adornata da veli neri che li fissava “Ehi Drusilla, potevi almeno metterti qualcosa che ti rendesse più visibile…e poi il nero è così passato di moda!” Buffy guardava la fiamma per niente intimorita, scorgeva perfettamente il pallido viso della vampira Ma lei non la ascoltava, il suo sguardo era puntato si Spike, ancora legato ad Angel non c’è che dire, sapeva ancora fare un’entrata ad effetto. Però non le piaceva il modo in cui fissava Spike, e le piaceva ancora meno l’espressione dipinta sul volto del vampiro. Sembrava che la situazione si fosse congelata. Nessuno pareva aver intenzione di muoversi e i due vampiri continuavano a scambiarsi intense occhiate…quasi il tempo si fosse riavvolto fino a tornare a quella sera, quando li aveva visti insieme per la prima volta.
“William, perché sei qui?” la sua voce vellutata invase la stanza William, l’aveva chiamato William…il suo nome da umano, da mortale, da essere con l’anima…lo guardò, nei suoi occhi brillava una nuova luce, come se in lui si fosse accesa una scintilla…un tempo anche lui era mortale…anche lui era un uomo…perché non ci era mai arrivata? Perché non lo aveva mai chiamato William? Lui sembrava essersi dimenticato di cosa stava accadendo, concentrato solo sull’affascinante sagoma vestita di scuro Poi si scosse, cose se fosse tornato alla realtà si slegò dal polso di Angel, avvicinandosi maggiormente alle fiamme “Drusilla, ho bisogno del tuo aiuto” “Per cosa William?” ancora quel nome…il suo nome tutti erano in silenzio attorno al cerchio e ascoltavano la conversazione “per combattere la maledizione di Angel…- fece una breve pausa, quasi si vergognasse di quello che stava per dire – quella che condanna a morte le cacciatici” lo sguardo di Drusilla corse da Buffy a Spike, sperduto “Tu…sento un legame tra te e la Cacciatrice. –continuò dopo un attimo di silenzio – Perché?” la sua voce era diventata quella di una bambina, angosciata ma rassegnata allo stesso tempo lui lasciò sprofondare il silenzio Buffy lo guardava…sembrava si vergognasse…di lei. Guardava Drusilla e lo vedeva riflesso nei suoi occhi scuri…si stava vergognando della loro storia…come era successo a lei con Angel “ti prego…aiutami” era tutto quello che aveva trovato da dire…come spiegarle che si era innamorato della Cacciatrice?…che aveva rinunciato alla caccia per lei?… gli lanciò un’ultima occhiata rassegnata, poi la sua attenzione si spostò su Buffy guardò il soffitto e parlò con voce spiritata poi rise, rise a voce alta e il suono invase la stanza “e ora, piccola Cacciatrice…anche tu sei schiava della luna…della notte…come noi – ruotò gli occhi da Angel a Spike, poi le fece segno di avvicinarsi – ma io lo sapevo sai? Sì, io sapevo prima di Angelus e di William quello che ti sarebbe accaduto…e sapevo anche quello che provava William…per questo l’ho lasciato…per non soffrire – il suo viso era diventato triste – questo è il mio dono per te…tu me li hai portati via, tutti e due…anche loro scopriranno cosa vuol dire perdere la persona che si ama…e lo scoprirai anche tu…” ora aveva uno strano sorriso “ti eri già presa Angelus…perché anche Spike? Perché ti piace strappare il cuore di chi ha solamente quello? – ritornò a guardare il soffitto – tic tac…la luna sta sorgendo…cosa farai Cacciatrice? Perderai Angel o te sessa?” poi le si illuminò lo sguardo “ma c’è un’altra possibilità…liberare Angelus da Angel…farlo tornare umano…caldo…” gli occhi di Buffy si accesero per un istante Drusilla assunse un’espressione di sfida “ ma poi dovrai scegliere…Angel…William…ricorda solo una cosa, la differenza tra amore e passione è quasi più breve di quella tra odio e amore” Il suo sguardo passò da Angel a Spike “Angel…sento l’amore che brucia in te…uccidi Angelus…uccidi il tuo demone…e torna umano…torna con lei…Spike…William, quanta differenza c’è tra il Sanguinario e il poeta? Lei non lo sa…” Fu Angel a interrompere la discussione il sorriso di Drusilla si fece più ampio “cosa uccide un demone?…l’argento…usalo per liberare il tuo corpo…ma c’è da porsi una domanda prima: meriti di tornare in vita? se è così avverrà…altrimenti avrai salvato un’altra vita, non la tua” le fiamme che la circondavano si fecero più alte ad un suo comando poi sparì con un’esplosione, lasciando dietro di se solo un mucchio di cenere che si disperse nell’aria la fugace apparizione della vampira aveva lasciato tutti senza parole fu Angel a prendere la parola per primo Buffy fu pervasa da un leggero tremore “andiamo al cimitero.…è
l’unico posto degno di essere teatro della conclusione di questa
faccenda” I tre si aggiravano silenziosamente tra le lapidi Angel tirò fuori una lama d’argento Buffy e Spike si scambiarono un profondo sguardo, il primo dopo le parole di Drusilla B “…sicuramente ucciderai Angelus…ma Angel?” I due vampiri si scambiarono una fugace occhiata …È il momento di rispondere: cosa sei disposto a fare per lei?… “Non resta che fidarsi” rivolse la lama verso il petto, la luce della luna gli illuminava il bel viso, ora disteso in un’espressione dolce “Ti amo” lei lo fissò, incapace di rispondere fu come un lampo…lei riuscì a scorgere solo un bagliore di lama il suo corpo era a terra, inerme lei si chinò su quella figura supina e gli sfiorò il torace “è caldo” nella sua voce non c’era gioia…non riusciva a capire perché non si sentiva felice …ora devi scegliere… Spike le si avvicinò lei si voltò a guardarlo furono gli istanti più lunghi della sua esistenza, davanti a lui stava Buffy…la donna che amava, o che credeva di amare. Tutta la sua lunga vita gli scorse davanti…tutti gli istanti d’amore provati con Drusilla…l’odio per lei, Buffy…il suo ritorno a Sunnydale…le emozioni che non credeva avrebbe mai provato di nuovo…la sensazione di sentirsi vivo, solo perché lei glielo faceva credere…poi vide quel corpo un attimo prima senza vita…il suo cuore morto, traboccante di emozioni non riusciva a parlare…non gli arrivava niente alla mente, per convincerla di quello che provava, non aveva un perchè…quell’uomo, che ora si stava alzando…lei sapeva cosa provava… “già…perché?” un dolce sorriso gli comparve sul viso “mi sono domandato tante volte perché questo corpo senza vita si animi con la tua vicinanza….non so perché…” poi puntò lo sguardo sull’uomo che si stava avvicinando lentamente “forse non era amore…solo un breve momento di paradiso…” lei abbassò lo sguardo e le scese una lacrima, una sola, che
le rigò il bel viso lui sorrise “no, credo di no” le passò lentamente la mano per asciugarle il viso “non merito tanto” anche lei sorrise “così, ognuno torna nel suo mondo…ho visto cosa è successo tra te e Drusilla, come tra me ed Angel…” “Allora, credo non ci sia più nulla da dire…tranne che ho provato qualcosa…non so dirti se fosse amore…” gli afferrò lentamente la mano che era posata sul suo viso * * * EPILOGO: passeggiava lentamente per il cimitero, con il solito paletto in mano
e l’aria assorta. Le era successo ormai di tutto, ma non era cambiato
niente. Lei era sempre lì, a uccidere vampiri e demoni. Spike
se ne era andato ormai da qualche settimana e lei era di nuovo sola.
Dopo la sera in cui era scomparso aveva passato qualche giorno con Angel…ma,
lei lo sapeva, non avrebbe più potuto funzionare. Non dopo di
lui…non dopo che, con il suo arrivo, aveva sconvolto il suo modo
di concepire l’amore. Era proprio così, ora che se ne era
andato vedeva tutto più chiaramente. Quando si era sentita stringere
nel caldo abbraccio di Angel aveva sentito la mancanza di quel freddo
avvolgente e piacevole che lui le donava, e le sue labbra calde non
le davano gli stessi brividi di quelle gelide di Spike. Non c’era
più dubbio, si era veramente innamorata, ma lei, campionessa
in abbandoni plateali, non poteva abbattersi in quella maniera. Così
si era iscritta al college per il semestre successivo e si era dedicata,
per quanto possibile, alla vita mondana. Effettivamente qualcuno aveva
conosciuto, ma nessuno era come lui…nessuno sapeva farla sentire
protetta come aveva fatto lui…perché era così che
si era sentita…protetta…lui c’era sempre, pronto ad
abbracciarla e ad aiutarla…ma lei non voleva farsi aiutare…come
aveva detto lui…quanto era stata stupida…quanto le mancavano
le notti passate con lui…le sue battute…la sua risata…il
suo sguardo…così…unico. …Amore… davanti a lei si parò un vampiro, pienamente intenzionato a non farle passare una serata tranquilla anche quella notte…come quella notte… sorrise tra sé, ma cosa si aspettava? Di vederlo comparire dietro un albero? Combattè distrattamente contro vampiro, polverizzandolo velocemente …Poi… un movimento furtivo dietro ad una lapide un suono dietro di lei qualcosa di simile ad un applauso “forse adesso doveri dire ^complimenti Cacciatrice, ci hai messo meno del solito^ ” lei non si voltò nemmeno… “ciao…Spike” sentiva i suoi passi avvicinarsi lentamente…non c’era che dire, anche lui sapeva il fatto suo sulle entrate ad effetto lei si voltò, ora poteva guardarlo negli occhi, interrogarlo silenziosamente sui motivi del suo ritorno si fermò poco distante…era sempre lo stesso…vestito di nero…con il suo passo accattivante…e lo sguardo disarmante la fissò e sorrise…sembrava davvero di essere tornati alla sera del loro incontro…aveva la stessa espressione…curiosa ma circospetta abbassò lo sguardo per un istante “dove…dove sei stato?” “Ho girato per un po’, sono tornato in Europa…nel tentativo di dimenticare una certa persona…” “e ci sei riuscito?” “ho conosciuto molte donne…ma nessuna aveva il tuo sorriso, il tuo sguardo…la tua forza…nessuna era come te. Mi sono reso conto che in non cercavo qualcun altro da amare…ma qualcuno che ti somigliasse, che mi facesse provare le stesse sensazioni...-si sentiva leggermente imbarazzato – e tu?” lesse nel suo sguardo l’ansia di sapere come era finita con lui…Angel “ci siamo lasciati dopo poco…o meglio, io lo ho lasciato…per la verità non credo nemmeno che potessimo definirci una coppia… - fece un piccolo sorriso – hai presente il detto “desideri quello che non hai più”?” “allora è meglio che ti prepari Cacciatrice…perché ho alcune cosette da dirti” sul viso gli spuntò un sorriso strano, poi iniziò a girarle intorno, come un predatore lei decise di stare al gioco…continuando a guardarlo negli occhi…pronta a cogliere ogni sua mossa “sentiamo allora…hai tutta la nottata a disposizione…poi credo che le cose si facciano più complicate” “bene,…perché?…allora non sapevo rispondere, ora invece l’ho capito…perché mi sono innamorato di te?…ed era amore te lo assicuro…perché mi sono innamorato di Buffy?…perché sei stata la prima persona a farmi sentire vivo. A far sentire vivo Spike, non William. Anche se non lo sapeva nessuno…stando con te era come se mi scorresse ancora il sangue nelle vene…come se avessi recuperato quel qualcosa che distingue gli umani dai vampiri. Ma soprattutto perché eri tu, eri Buffy…così forte, ma tenera e dolce allo stesso tempo. Ma quando ho visto Drusilla, quella notte…quando mi ha chiamato, chiedendomi…perché?…ho capito che c’era qualcosa di sbagliato in quello che avevamo cominciato…” Buffy lo guardava attentamente mentre parlava. Il suo cuore fu trapassato da una leggera fitta. Ma, in fondo, cosa si aspettava? Niente…dopo quello che era successo, non doveva aspettarsi niente, era meglio per entrambi rinunciare a quell’amore che li aveva presi d’improvviso e dal quale nessuno dei due era riuscito a separarsi… “era un gioco” lei lo guardò negli occhi per la prima volta “…un gioco…solo uno stupido gioco. Nessuno dei due si aspettava niente, speravamo di poter vivere di quel sentimento senza parlarne agli altri…senza condividere pienamente nessun aspetto della vita. – continuava a fissarlo – nessuno dei due ha mai rinunciato a niente per l’altro…-fece un sorriso amaro – nessuna promessa di amore eterno, sarebbe stata troppo banale, priva di significato…tu non hai mai rinunciato alla notte, né io al giorno” ora si fissavano con la mente colma di ricordi…nessuno dei due si decideva ad andare avanti allora era così? Era questo che provava? Solo…malinconia nel ripensare a quello che avevano vissuto insieme?…quanto era stato stupido. Effettivamente il suo brillante piano di riconquista della Cacciatrice era maledettamente più convincente quando lo progettava in macchina “sai…non so di preciso perché sono tornato qui, a tirare fuori questa storia ormai vecchia…-si accese una sigaretta – è che…che – gettò il mozzicone a terra con impeto, mettendosi a gridare – è che sono stufo di trascinarmi per i quattro angoli della terra nel tentativo di recuperare uno straccio di vita, e invece riesco a pensare solo a te…non capisco come diavolo fare a liberarmi! E invece arrivo qui, e tu sei pronta a propinarmi queste cazzate moraliste…” fermò quel fiume di parole che le aveva fatto cadere addosso anche lei ora urlava lui la guardò per un attimo, divertito “vuoi dire che non ti è piaciuta la mia entrata ad effetto?” avrebbe voluto prenderlo a botte, mentre le sorrideva in quel modo…era semplicemente…Spike…chiaro, cristallino, mai contraddittorio…sempre pronto a dire qualcosa di divertente… lei ricambiò il sorriso, incapace di rimanere seria “direi che ti ho già esposto, senza particolare successo peraltro, la maggior parte di quello che avevo lungamente rimuginato nella lunghissima e pallosissima strada da New York a qui…mi è rimasta solo un’ultima domanda a cui rispondere, prima che questa storia sia chiusa per sempre. L’ho fatta ad Angel, prima che ritornasse umano…cos’era disposto a fare per te? – fece una breve pausa – io ci ho pensato a lungo…e sono giunto alla stupidissima conclusione che la mia risposta sarebbe stata “tutto”, qualunque cosa…per farti felice” lei non riusciva a dire niente “ma sai qual è il punto? Che io non so come farti felice…e che per scoprirlo ho bisogno di te. E adesso non stiamo qui a raccontarci idiozie…io ti amo e ci ho provato, giuro che ci ho provato a smetterla…ma, come vedi, il risultato non è stato apprezzabile” lei lo fissava con un misto di gioia e stupore le si avvicinò di qualche passo “direi proprio di sì” non c’era più bisogno di parole colmò la breve distanza che li separava, arrivando a pochi centimetri dal suo viso lui le circondò la vita con le braccia appoggiò le mani sul suo petto, giocando con i bottoni dell’immancabile
giubbotto di pelle…si avvicinò ulteriormente al suo viso
e gli sussurrò sulle labbra lui si abbassò a sfiorarle il collo con le labbra gelide si baciarono con sempre crescente passione, incapaci di rinunciare l’uno all’altra “lo prendo per un sì?” lei gli circondò il collo “se non mi pace posso sempre rispedirti al mittente” “allora direi che è un sì” “sempre che tu sia disposto a prestarti a lunghe spiegazioni sulla dinamica di questa sera domani ai miei amici…mi sa proprio che dovranno iniziare a sopportarti” si finse pensieroso “allora direi che sta iniziando qualcosa
di importate…domani presenterai il tuo bel vampiro agli amici
picchiatelli…” “ma dove stai andando?” “sbagliato, dove stiamo andando…direi nella mia cripta” “penso sia meglio evitare di chiederti a fare cosa” lui la guardò fintamente scandalizzato “guarda che ho iniziato il mio lungo percorso di redenzione! Devi solo aiutarmi a disfare i bagagli…penso che non andrò via tanto presto” * * * i due erano distesi abbracciati nel grande letto di Spike “Spike devo andare all’università…lasciami” lui però non aveva nessuna intenzione di muoversi “io pensavo che avremmo potuto fare altro questa mattina” “evito di esprime re un parere” lui si alzò stiracchiandosi lei lo guardò spaesata la stupì il suo sguardo serio e provocatorio “Amore…ieri ho dimenticato di dirti una cosina…ricordi quell’anellino che avevo trovato in una delle mie visite nella tua bella città?…” “quello che ti ho puntualmente rubato e spedito ad Angel?” terminò lei sorridendo “precisamente…bè, contando che a lui non serve più ho deciso di fargli una visitina e di prenderlo…in prestito” “cioè…tu sei andato a Los Angeles e hai rubato la gemma ad Angel” “una cosa del genere…e ti dispiace?” lei si avvicinò ad abbracciarlo * * * camminavano mano nella mano verso il campus lui continuava a guardarla, per cogliere ogni riflesso dei suoi capelli dorati…ogni più lieve espressione del viso…per vedere la luce del sole che le illuminava gli occhi si sedettero sotto un albero, abbracciati “Spike, posso farti una domanda?” lui annuì lentamente baciandole il collo “come diavolo ha fatto Angel a non accorgersi della gemma?” “gli ho lasciato in cambio qualcosa che non ha…potuto rifiutare” i suoi occhi brillarono di una luce malvagia …non sei più sua… LOS ANGELES Angel era appoggiato stancamente alla ringhiera del suo terrazzo, osservando la città immersa nella notte. Si rigirava tra le mani un anello sottile, il Claddagh di Buffy. Una pioggia leggera gli bagnò il viso, nascondendo quella che
doveva essere una lacrima. [Fanfiction]
[Home] |