“Non lo posso più negare” di Flavia
Rating: per tutti
Soggetto:Buffy, Spike, Riley
Anno di produzione: Marzo 2005
<< Mmm…Tu saresti la famosa Cacciatrice di cui tutti parlano…?>>.
<<Eh già…Com’è faticoso essere così famosi… e tu chi saresti??…ah, scusa, lo so chi sei!! Tu non sei ne il primo ne l’ultimo vampirello che io ucciderò!>>.
Buffy fece un sorrisino compiaciuto, si voltò e si incamminò verso l’uscita del cimitero.
Il vampiro l’attaccò alle spalle. Lei si girò abilmente e, dopo aver sferrato una serie di pugni, lo scaraventò contro una lapide.
<<Io…io sono stato generato da William…non ti sbarazzerai così facilmente di me…>>.
William. Quel nome. Come lo odiava. Come lo amava. Per un momento la testa di Buffy si riempì di tutte le dolci parole che Spike le aveva rivolto. Come aveva potuto respingerlo? Come aveva potuto permettergli di andare a Los Angeles? Non lo sapeva nemmeno lei… Che stupida.
Nel frattempo il vampiro si era alzato e aveva iniziato a scappare.
<<Ne sei così sicuro…?>> gli gridò lei. Lanciò il suo paletto. In meno di due secondi il vampiro divenne polvere.
Quella notte era già il settimo vampiro che faceva quella fine. “Sono stanca” si disse Buffy tra se e se, così si incamminò verso casa. Ora viveva con Xander, Anya, Willow e Dawn. In quel periodo le cose le andavano particolarmente bene. Soprattutto da quando aveva conosciuto quel ragazzo, Riley. Lei le piaceva, ne era sicura, ed essere corteggiata era molto divertente. Lui le piaceva? Non ne aveva la minima idea, ma non le importava. Ora stava bene così!
Era finalmente arrivata a casa…ma c’era qualcosa che non le quadrava…troppo silenzio, forse.
Quando entrò, trovò Willow, Xander, Dawn e Giles riuniti in salone, in silenzio. Anya era in cucina a prendere dei biscotti. Non si era resa conto dell’arrivo di Buffy.
<<Pensate di dirglielo, allora?>> gridò Anya, dall’altra parte della casa.
Tutti si irrigidirono.
<<Dirmi cosa??>> chiese Buffy.
<<Che ho preso 4 al compito di fisica!>> disse Dawn.
<<Che Xander si è preso i pidocchi!>> disse Willow contemporaneamente.
Le due ragazze si guardarono. Oh oh…si metteva male…
<<Ehi, ragazzi, sputate il rosp…>>Buffy non fece in tempo a finire la frase…
<<Ma non esistono gli asciugamani in questa casa??>>disse Spike uscendo dal bagno.
Era oltre un anno che Buffy non aveva più sue notizie. Lì per lì, sorrise…poi tornò impassibile. Cosa doveva fare? Spike si avvicinò a lei.
<<Ciao Buffy. Quanto tempo…!>>
<<Cosa vuoi?>> disse velocemente lei.
<<Ehm…Buffy…calma…lo abbiamo chiamato noi…c’è un nuovo pericolo in città e abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile…>> disse Giles.
<<Forse avreste dovuto parlarne prima con me!>> rispose Buffy, scocciata.
Era parecchio nervosa e aveva paura di dire qualcosa di cui poi si sarebbe potuta pentire. Così, con un “sono stanca. Buona notte a tutti”, si dileguò nella sua camera. Un po’ di pace finalmente...forse. La stanza era buia, ma lei riuscì a vedere quella figura rannicchiata sotto la sua finestra. Riley. Cosa diavolo ci faceva lì?? Accese la luce.
<<Buffy, non ti spaventare, sono solo io>> disse lui, sorridendo.
<<Avevo bisogno di parlarti…>>.
<<A quest’ora??>> disse Buffy e poi scoppiò a ridere. Era stanca, nervosa, confusa…voleva stare sola e invece si ritrovava quel bel pezzo di ragazzo in camera sua. La cosa la divertiva al quanto.
<<Oddio, hai ragione, scusami…Non so cosa mi è preso…Ne parliamo un’altra volta. Scusa ancora…Buonanotte…>>disse lui.
<<Ma no dai. Ormai sei qui. Dimmi pure.>>
<<Ehm…non è facile da dire…io…non lo so…quando guardo i tuoi occhi non capisco più niente…non riesco a stare senza di te…Buffy, io ti amo>>.
No. Questo era veramente troppo. Quella che non ci capiva più niente era lei!!!
<<Riley…io…non so cosa dire…>>
<<Non dire niente…>> si avvicinò a lei, le sciolse i bei capelli biondi che fino a quel momento erano stati raccolti in una coda e la baciò. Lei ricambiò il suo bacio, ma non sapeva cosa provava veramente. Lui si staccò, la salutò e uscì dalla finestra.
Buffy rimase immobile al centro della camera, con il sapore di Riley sulle labbra e con una voglia matta di piangere.
TOC… TOC…
Ancora non era finita? A Buffy sembrava di impazzire.
<<Chi è??>> si sforzò di chiedere trattenendo le lacrime.
<<Ehm…Buffy…sono Spike…i tuoi amici mi hanno detto che devo dormire nella tua stanza…perché il sole sorge dal lato opposto…>>
Una lacrima solcò il volto di lei. Prese la sua giacca e un paletto, aprì di colpo la porta e, con lo sguardo rivolto verso terra, se ne andò, lasciando Spike sull’uscio.
Improvvisamente le era tornata voglia di cacciare, uccidere. Doveva sfogarsi in qualche modo. Xander e Anya erano ancora in salone a guardare la TV. Buffy gli passò davanti e uscì di casa senza dargli spiegazioni. I due ragazzi si guardarono e poi si dissero che era meglio lasciar perdere: quando Buffy faceva così, diventava intrattabile.
Spike entrò nella stanza di Buffy e chiuse la porta alle sue spalle. L’odore di lei era ovunque. Ma…c’era stato qualcun altro in quella camera poco prima, Spike lo sentiva. Un ragazzo. Si sedette sul letto e si coprì il viso con le mani. Non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato così doloroso rivedere Buffy. Lui l’amava ancora. L’ultima volta che si erano visti era stato circa un anno e mezzo prima ed avevano combattuto l’uno a fianco dell’altra e avevano vinto. Contro cosa? Ba…Una delle numerose apocalissi…Ormai per Spike erano niente. Ne aveva affrontate così tante. Nella sua lunghissima vita – anzi, nella sua lunghissima morte – aveva visto e provato di tutto. Anzi, non proprio tutto. Non era mai stato innamorato come lo era ora. Guardò fuori dalla finestra. Aveva iniziato a piovere. E Buffy era in giro, per colpa sua. No, doveva andare a cercarla. Per non dover dare agli altri delle spiegazioni, uscì dalla finestra senza farsi vedere.
<<Anche questa ci mancava!!!>> esclamò Buffy, quando una goccia d’acqua le arrivo sul naso. Alzò gli occhi al cielo. La luna era coperta. Non aveva voglia di tornare a casa, ora che c’era Spike. Si, a casa c’era l’uomo che prima di andarsene le aveva detto “ti amo” e poi l’aveva baciata. Proprio come Riley. E lei gli aveva permesso di uscire dalla sua vita. Ormai era fermamente convinta di averlo perso per sempre. Spike si intende. E Riley? Non sapeva se lo amava, ma a questo punto si sarebbe attaccata a qualunque cosa pur di non pensare più al bel vampiro. Si! Si sarebbe impegnata a dimenticarsi di lui e a dare a Riley ciò che si meritava. Lui l’amava veramente.
<<Spike non mi poteva amare…E’ solo un vampiro!! Sesso, violenza e sangue. Ecco tutto ciò a cui pensa!>> Buffy non si accorse di aver parlato ad alta voce e non si rese nemmeno conto che dall’altra parte della strada c’era Riley.
<<Buffy…che ci fai a quest’ora in giro??? E con chi stavi parlando??>>
<<Non stavo parlando…Canticchiavo…>>
<<Alle 3 di notte in giro per Sunnydale? Non potevi farlo a casa?>>
<<E tu che ci fai qui?>>
<<Io…dopo averti detto ciò che provavo avevo bisogni di stare solo…>>
<<Alle 3 di notte in giro per Sunnydale? Non potevi farlo a casa?>> Buffy lo guardò nei suoi stupendi occhi azzurri e gli sorrise. Riley non poté fare a meno di ricambiare quel sorriso. Dio, come l’amava. Nemmeno lui se ne capacitava.
D’un tratto, giunsero dei forti rumori dal cimitero vicino. Sia Riley che Buffy vi entrarono correndo, senza dirsi nulla, come se fosse una cosa normale.
Si ritrovarono davanti alla comune immagine di un vampiro che diventava polvere…in questo caso per mano di Spike.
<<Spike!!!!! Cosa ci fai qui…?>> disse Buffy arrabbiata.
<<Prendo un caffè, scusa, non si vede? E tu? Sei in dolce compagnia?>>
Si era totalmente scordata di Riley… che stranamente non sembrava scioccato dalla scena a cui aveva appena assistito. Buffy lo guardò un per un attimo. Nessuno sapeva cosa dire.
Il silenzio venne spezzato da Riley.
<<Vi conoscete?>>
<<Eh già…>> disse Spike, fiero di essere stato l’amante di una donna così bella, quale era Buffy.
<<Si, purtroppo ci conosciamo>> disse lei.
Il sorriso sulle labbra di Spike scomparve. Fece un cenno con la mano e si avviò nella direzione opposta alla casa di Buffy.
<<Riley…scusa, ma ora non ti posso spiegare. Ho solo voglia di andare a casa. Scusami…>>
Buffy voltò l’angolo e si fermò. Aspettò che lui se ne andasse da lì e poi seguì la strada di Spike. Voleva scusarsi per ciò che aveva detto. O forse voleva solo stare con lui. Non poteva negare che in tutto questo tempo aveva pensato a Spike in modo ossessivo… Adorava il modo in cui lui lei diceva “ti amo”…così perfetto, così puro, così vero.
“Ma no, lui è un vampiro”. Buffy cercava di convincere se stessa. Cercava di mentire a se stessa.
Era arrivata in un pub. Spike era seduto vicino al bancone con una tequila in mano. Lei si mischiò tra la folla e iniziò a ballare. Spike la vide. Stupenda. Sensuale. Perfetta. Buffy gli fece l’occhiolino. Lui si avvicinò ed iniziò a ballare con lei. C’era una perfetta sintonia, come quando combattevano insieme.
<<Mi ami?>> gli chiese lei.
Spike la baciò.
<<Fermo. Rispondi. Mi ami ancora dopo tutto questo tempo e dopo il modo in cui ti ho trattato?>>
<<No>> disse lui.
“Dovevo immaginarmelo” pensò Buffy, triste come non mai…
<<Quello che provo per te non è solo amore. Amore è una parole riduttiva. Amo il modo in cui parli, in cui mangi, in cui respiri. Adoro i tuoi profumati capelli e le tue labbra mi fanno morire di nuovo. Amo ciò che fai, ciò che sei. Quest’anno senza di te è stato doloroso…quasi quanto l’anno in cui ero qui a Sunnydale… Da quando mi sono innamorato di te ho ridimensionato il significato delle parole “amore” e “sofferenza”>>
<<Spike…io…ti amo. Non posso più negarlo. Non ce la faccio più a tenermi tutto dentro. Sto male. Ho bisogno di te. Me ne sono resa conto tardi forse. Noi insieme non abbiamo futuro. Tu sei un vampiro e non cred…>>
<<Per te sono solo un vampiro? Io sono un uomo che ti ama, Buffy.>>
Gli occhi di lei divennero lucidi.
<<Sarebbe un sogno se la nostra storia fosse realizzabile…>>disse lei.
<<Bene, allora svegliati e renditi conto che io non mai amato nessuno in questo modo>>.
Buffy sorrise in modo sconsolato… “nemmeno io ho amato nessuno come amo te”, pensò.
<<Preferisco sognare…I sogni sono perfetti. Perché svegliarsi?>>disse lei.
<<Per provare a realizzarli…i sogni….>>
Spike la strinse forte a se e la baciò. E lei, per la prima volta, ricambiò con sincero amore un suo bacio. Capì di non aver mai baciato veramente qualcuno.