Welcome to Sunnydale
La California scorre lentamente sotto i miei occhi: dev’essere bellissima. In realtà, ai lati della mia macchina potrebbe esserci anche l’Inferno, oppure la riunione annuale del club “nudisti d’America”: per me non cambierebbe molto. I vetri oscurati con carta, vestiti e qualsiasi cosa di colore nero (talvolta mi domando se non ci sia anche qualche sacchetto dell’immondizia, là in mezzo), rapiscono il paesaggio al mio sguardo, per fortuna portandosi con sé anche l’odiata luce del giorno. Indosso occhiali da sole spessi come tappi di bottiglia. Avete idea del casino che abbia dovuto fare per trovare un paio di occhiali scuri? Occhiali con lenti rosa, verdi, arancione, rosse, perfino bianche. A che cavolo servono degli occhiali da sole con lenti bianche? “Ma oggi si porta così” mi rispondevano tutti. Sono un vampiro bicentenario, ho combattuto demoni dalla ferocia che voi umani non potete neppure immaginare, ucciso due cacciatrici, massacrato centinaia di persone, non importa se uomini, donne o bambini ( quand’ero proprio disperato anche un barboncino, lo confesso), e stavo per essere ucciso dalla moda. E pensare che adesso il vampiro più noioso del mondo, quello dai capelli maledettamente simili al mio scopettino del cesso, potrebbe essere a Malibù, in pieno solleone a farsi un’abbronzatura integrale con l’anello che IO ho rubato. Diamine, non è giusto! Ve l'immaginate Angel col suo vampirico pene da fuori ad abbordare ragazze in topless raccontando la solita vecchia storia :”Sai, io ho un’anima?”. Che palle! Sono almeno cent’anni che va avanti con questa lagna!
Sarà colpa dell’ultimo, orripilante pensiero del nudo integrale del mio compagno depresso, che mi schianto, per l’ennesima volta nella mia immortale esistenza, contro il cartello “Welcome to Sunnydale”.
Adesso ditemi la verità: siete o non siete convinte che a parlare sia Spike, il vampiro punk per cui i vostri mortali cuoricini battono? La verità è che vi ho fregate alla grande! Vi è piaciuta la storia dei vetri oscurati? Ci siete cascati in pieno… mio Dio, io sì che sono un genio!
Scusate, forse ho esagerato un po’. Mi ricompongo subito. Dunque, come avrete dedotto dalla mia impercettibile euforia, io non sono Spike. E neanche uno dei suoi amichetti succhiasangue. Il mio nome è Sean, e sono un mezzo demone. Figo, starete pensando. Non potete comprendere quanto sia orribile: vi immaginate la sconfinata potenza demoniaca mischiata all’infinita miseria umana? E’ come se fossi il figlio di Brad Pitt e Veronica Pivetti. O di Giuliano Ferrara e Jennifer Lopez. Non so se afferrate il paradosso. Orribile, come vi dicevo poc’anzi. Ho l’aspetto di un comune umano, i miei denti non sono aguzzi, la mia pelle è priva di squame, e non parlo nessuna lingua oscura. Visto? Pitt + Pivetti = me. Sono un mezzo demone, il che mi fa entrare di diritto nell’universo di Buffy, perché se non hai qualcosa di paranormale, stai sicuro che non duri molto. Esempi? Jenny Calendar: affascinante, intelligente, ma per sua sfortuna normale. Muore uccisa da Angel. Anche Angel muore, certo, ma chissà perché proprio mentre state stappando lo champagne per festeggiare, lui ritorna dall’Inferno, per giunta nudo. Perché lui è un vampiro. E’ fashion. Riley, una copia malriuscita del già malriuscito Action Man, viene spedito in Amazzonia a calci nel sedere perché è troppo ordinario. Potrei sommergervi di esempi come questi, ma non ho certo tutta l’eternità a disposizione: un’altra fregatura dell’essere mezzo demone è che non sei neanche immortale. Vi chiederete come faccia a sapere così tanto sulla cacciatrice. Miei cari, le voci nell’ambiente demoniaco corrono veloci almeno quanto quelle della separazione tra la Ventura e Bettarini nel vostro mondo. Sono solo pettegolezzi, certo, ma in ogni cazzata c’è sempre un fondo di verità, e io sono giunto a Sunnydale proprio per scoprire le solide fondamenta su cui tutte le leggende su Buffy sono basate. Avete capito, il mio scopo non è conquistare il mondo, o uccidere la cacciatrice, o riaprire la Bocca dell’Inferno. E’ banale. E poi, se è vera almeno la metà di ciò che si dice su Buffy, temo non ci metterebbe molto a prendere a calci il mio demoniaco sedere. Mi unisco alla già numerosa colonia di demoni di Sunnydale, per scopi puramente scientifici e documentativi. Ne ho sentite di storie sulla cacciatrice e i suoi amici. O Scoobies. O Slayerettes. Come vedete sono ben informato. Il problema è che non so quanto, di ciò che si dice in giro, sia vero. La gente dice che Elvis sia ancora vivo, che Bush sia un ottimo presidente, che l’Inter quest’anno vincerà lo scudetto. La gente dice un sacco di stronzate. Perciò eccomi qui, in versione Piero Angela dei demoni, a farmi una cultura sul Buffyverse.
Alcuni dicono che Buffy in realtà sia un uomo. Okay, non ci vuole un genio per capire che sia una cavolata inventata da vampiri misogini per i quali è inconcepibile che una donna possa ballare la polka sulle loro immortali ossa. Perciò alla voce “notizie false”, inseriamo “Buffy travestito”.
Altri dicono che Angel se ne sia andato da Sunnydale perché se raggiunge un solo attimo di felicità diventa più cattivo di Freddy Krueger. Il suo attimo di felicità consiste nello sbattersi Buffy. Ora, io non sono un amico delle donne simpatizzante femminista, per cui l’uomo “pensa solo al sesso e alla materialità senza dare peso alla personalità di noi donne”, ma mi sembra tutto così stupido! Perché quell’essere depresso di Angel dev’essere felice solo quando raggiunge l’orgasmo? Poteva essere felice in miliardi di modi diversi! Se la felicità risiedesse nell’amplesso, la metà degli uomini sarebbe irrimediabilmente triste; la selezione naturale porterebbe, nel giro di pochi anni, ad una specie di soli segaioli… non ci sarebbero più partiti di destra o di sinistra, ma quelli della mano destra e della mano sinistra. Quindi alla voce “notizie da verificare”, ci mettiamo “Angel felice sessuomane”.
A sostegno della mia tesi, secondo altre fonti Angel si è tolto dalle scatole perché ha scoperto che Buffy lo tradiva. In pratica, la sua ragazza lasciava che un’altra persona raggiungesse la felicità con lei. Questo sì che è verosimile! Dunque, alla voce “notizie certe”, scriviamo “Angel cornuto”.
A questo punto una domanda sorge spontanea: con chi la bella cacciatrice ha intrecciato una relazione adultera? E qui è il caos: c’è chi dice Xander, chi sostiene Giles, e chi infine afferma sia stata Willow… Insomma, è più facile scoprire che fine abbia fatto il sacro Graal, piuttosto che conoscere il nome del compagno/a della cacciatrice.
Vi ho già detto di non avere tutta l’eternità da dedicarvi, miei cari lettori? Bene, è per questo che preferisco chiudere qui il capitolo “pettegolezzi su Buffy”.
Los Angeles
Ho fatto un salto a Los Angeles prima di venire qui, perché non si può parlare di Buffy senza conoscere anche Angel, il bel tenebroso (aggiungo io: felice sessuomane potenziale cornuto): è come parlare di Dawson senza conoscere Joey. Dovevo trovarlo e iniziare una piacevole nonché documentativa conversazione. Punto fondamentale del piano: non sembrare un gay intenzionato a concupire il suo vampirico sedere depresso. Quindi esclusi l’ipotesi “conversazione in un bar”. Ed ecco come sono andate le cose: proprio mentre mi aggiro per i vicoli più bui della città degli angeli, rimuginando sul mio piano, indovinate un po’ chi incontro? Sì, proprio lui, il mio uomo. Voglio dire, il mio uomo scoop. Perché io non ho uomini. Questa frase ha preso un accento un po’ troppo omosessuale. Facciamo così: voi fate finta che non abbia detto niente, e io vi ripeto la frase in modo più accettabile e meno equivoco, okay? Perfetto. Vi adoro, siete i lettori migliori del mondo. Oserei dire anche dell’Inferno. Sapete com’è, ne conosco qualcuno.
Proprio mentre mi aggiro per i vicoli più bui della città degli angeli, rimuginando sul mio piano, indovinate un po’ chi incontro? Sì, proprio lui, Angel. Il vampiro che per anni ha seminato morte e disperazione in giro per l’Europa, adesso ridotto a succhiare sangue (per giunta di mucca) da buste di plastica gentilmente concessegli dai macellai di tutta Los Angeles. Perché lui ha un’anima. Lui sì che è un duro.
Ad ogni modo, il nostro eroe sta combattendo contro tre loschi figuri. Gli sono addosso! Mio Dio rischia di morire! Una vocina nella mia testa mi dice di restare a godermi lo spettacolo. Un attimo dopo se ne aggiunge un’altra: “unisciti alla festa, Sean, magari alla fine avrai anche un po’ di polvere di Angel come souvenir”. Dannate vocine, vorrei tanto ascoltarvi, ma poi la mia professionalità da giornalista che fine fa? Va a raggiungere un attimo di felicità! In parole povere, va a farsi fottere!
E’ per questo, e solo per questo, che mi unisco alla rissa, lasciando che la mia personalità da hooligan prenda il sopravvento. Volano calci, pugni, testate. Tutti indirizzati a me. Eppure nei film di Bruce Lee sembrava così facile evitarli. Risultato: i tre tipacci sono solo polvere, già lontana e dispersa nell’aria di Los Angeles, e io sono spiaccicato a terra in deliziose frittelle di demone. Dimenticavo: tra le fregature del mezzo demone è contemplata anche la totale assenza di una forza straordinaria. In compenso il bel tenebroso mi aiuta a rialzarmi, e mi chiede chi diavolo sia. Mi viene da dirgli la verità: in fondo, che male c’è a ficcare il naso in cose che non ti riguardano? Ma la mia cultura Buffyana mi frena. Angel è sempre descritto come il vampiro asociale, esperto nelle relazioni interpersonali peggio di un troll delle montagne. Perché così è dark. Ergo è più figo.
<< Sean, felice di conoscerti. >>
Per tutti i demoni dell’Inferno, che schifo di capelli ha questo?! Non ti sembra di abusare un po’ troppo della scusa che i vampiri non possono guardarsi allo specchio, amico?
<< Non dovresti metterti in mezzo a queste cose. Sta attento la prossima volta. >>
E se ne va. Porco Zombi, il mio criceto è più loquace di te!
<< Ehi! >> Gli urlo.
Lui si gira. Per un momento mi dimentico ciò che volevo dirgli. I suoi capelli. O sono pazzo oppure i suoi capelli sono più alti di prima. Saranno carnivori?
<< Non so se puoi aiutarmi. Sai dirmi dove si trova la Angel Investigations? >>
Decido di buttarmi. Sarà vero il fatto dell’agenzia investigativa? E’ una delle innumerevoli voci sul conto di Mr. Valium, di cui ovviamente ignoro la veridicità.
<< Beh… ehm… sì, io sono…>>
Ho fatto bingo. Nella colonna “notizie certe” aggiungo “ Agenzia-brutta-copia-dei-ghostbusters”.
<< Angel, giusto?>>
Per tutte le Idre, ma gli devo tirare da bocca ogni singola sillaba a questo?! Non è che per caso ti hanno ridato l’anima in cambio delle corde vocali?
<< Già… ma tu come fai a saperlo?>>
<< Oh, amico, nell’ambiente demoniaco sei famoso almeno quanto Maradona nel mondo del calcio!>>
Nessuna reazione. Neanche un sorriso. Ti ho appena detto che sei il Walker Texas Ranger dei mostri, e tu che fai? Niente. Sempre triste. Se avesse incontrato Leibniz, lo avrebbe spinto sicuramente al suicidio. Già me lo vedo, il biglietto d’addio: “ Mi suicido perché il mondo fa schifo. Firmato: Leibniz”.
<< Allora, perché mi stai cercando?>> mi chiede lui.
Mi serve una bugia, e mi serve alla svelta. Rastrello il mio cervello alla ricerca di idee: avete presente quando nei film western, prima di un duello, la strada è deserta e l’unica cosa in movimento sono le palle di fieno? Ecco, il mio catatonico cervello è qualcosa di molto simile.
<< Ecco, io… è difficile da spiegare, ma ho sentito che tu sei l’unica persona a cui possa rivolgermi. >> Ed è a questo punto che sparo la balla più grande di tutta la mia vita. << Vedi, io ho appena riavuto la mia anima. >>
Adesso non chiedetemi per quale arcano motivo uno squallido mezzo demone debba essere privo di anima. E non chiedetemi neanche come si faccia a riaverla indietro. E’ la migliore idea che mi sia venuta al momento, l’unica alternativa era dirgli di essere un alieno. Lo so, non ditelo: che schifo di idee che ho! Ehi, se non lo aveste capito prima, i mezzi demoni non hanno certo un’intelligenza straordinaria!
Lui sgrana gli occhi. Non sa che dire. Balbetta. E io mi chiedo: ma davvero l’aberrante imitazione di vampiro che ho davanti, una volta era considerato il flagello d’Europa? Ha davvero sterminato intere famiglie, compresa la sua? Secondo me sono tutti morti di noia.
Ho la sensazione che se per parlare aspettassi uno spunto di conversazione da parte di Angel, potrei invecchiare, morire e decompormi davanti ai suoi occhi. Forse avrei anche il tempo di reincarnarmi.
<< Credo tu sia l’unico che possa capirmi. E visto che ci convivi da più tempo di me, magari potresti darmi qualche consiglio. Così, da vampiro a vampiro. >>
Lui accetta. Credete forse che mi dica “sì certo, ti aiuto io”? No, lui mi fa un impercettibile segno col capo, lasciando ondeggiare quelle stalagmiti che ha al posto dei capelli. Perché? Perché lui è un duro!
Così iniziamo quella che sarà una lunga, investigativa passeggiata nel cuore della città degli angeli.
Io gli chiedo come abbia fatto a riavere l’anima. Le teorie su quest’evento sono decisamente varie: espiazione dei propri peccati all’inferno, in un millennio di torture; uccisione del proprio sire; i più folli dicono che abbia dovuto fare sesso con Buffy per riavere la sua anima. Ma come, penserete voi: non diventava cattivo se si sbatteva la cacciatrice? E io che vi avevo detto? Su Buffy ci sono un mucchio di leggende, il più delle volte contraddittorie.
E lui me lo rivela: ha riavuto l’anima a causa di una maledizione, fatta dal popolo di una zingara che aveva ucciso. E io penso: idiota. Voglio dire, ho sempre pensato che Angel avesse riavuto il suo lato umano perché era lui a volerlo. Sarebbe stato più sensato, e indubbiamente più macho. Invece no, lui ha riavuto l’anima per aver morso le chiappe.. ehm scusate, il collo, alla ragazza sbagliata: ma sei un fallito anche in questo, porca chimera!
Mentre gli parlo, ho di nuovo l’impressione che i suoi capelli stiano crescendo. Distolgo lo sguardo, e un attimo dopo tutto sembra tornato alla normalità. Sono convinto che un giorno i capelli di questo tizio diventeranno più alti della Torre Eiffel.
La conversazione va avanti, e io gli chiedo se abbia mai avuto la tentazione di tornare a far del male alla gente. Mai, mi risponde. E io insisto:
<< Dunque non hai più ucciso, da quando hai riavuto la tua anima? >>
E lui si intristisce. A volte mi fa quasi tenerezza, come se fosse un povero barboncino spelacchiato. Mi viene quasi voglia di accarezzarlo. Ma i barboncini non hanno capelli così ridicoli!
E lui mi racconta la verità: è tornato a uccidere tre anni fa, ma in quel caso non era lui. Era Angelus, il demone che era dentro di lui. E io ripenso: idiota. Che bisogno c’è di dare alla tua personalità da vampiro un altro nome, o immortale schizoide? E’ come se io mi chiamassi Sean quando rido, Arcibald quando piango, Philip quando sono incazzato. E quando la gente mi chiederebbe “Ehi, perché oggi sei così scontroso?” io risponderei :”Non è colpa mia, è stato Philip!”
Io gli domando come mai sia ritornato Angelus, o come diavolo voglia chiamare il suo lato sanguinario. Ed ecco che ricomincia a balbettare. Capisco che Angel è in grado di fare solo due cose: intristirsi e balbettare. Alla fine di un’interminabile sfilza di cioè, siccome, beh, ehm, ah, riesco finalmente a capire il perché. E sposto l’ipotesi “Angel felice sessuomane” nella colonna “notizie certe”. Lui è davvero felice quando si spupazza la cacciatrice. Ennesima delusione. A questo punto faccio 2+2 e gli domando
<< Allora è per questo che sei andato via da Sunnydale? >>
E lui annuisce. Non dice “SI’”, lui annuisce. Perché è lui il figo della situazione. Sono io l’idiota che non si esprime a gesti.
Credo di aver dipanato tutti i miei dubbi per quanto riguarda Angel. Risultato: vampiro bicentenario, una volta conosciuto come Angelus, il super cattivone succhiasangue sadico, adesso Angel il vampiro palloso sessuomane non cornuto quasi muto. Ho davvero saziato la mia demoniaca curiosità?
<< Un ultima cosa… che diavolo ci metti in quei capelli? >>
Credete che mi risponda? Lui mi guarda e sorride. Oddio, “sorride” è una parola grossa: diciamo che passa dall’aria mi è appena morta la mamma, a quella mi è appena morto il canarino. A questo punto voi tutti capite il perché: perché lui è Angel, perché lui ha un’anima, perché lui sì che è figo.
Xander Harris
Questo per quanto riguarda la mia capatina a Los Angeles. Ora mi aggiro per le strade di Sunnydale alla ricerca del Magic Shop, il negozio di articoli magici gestito dagli Scoobies. Adesso non ditemi che non vi siete mai posti la domanda :” quanti clienti può avere un negozio di magia?”. Voglio dire, c’è sempre il cretino di turno intenzionato a fare un filtro d’amore. Ma in un mese, in media quanti idioti dello stesso calibro possono esserci? Pochi, di certo non abbastanza da arrivare alla fine del mese. Esclusi i fattucchieri in erba, quante streghe possono esserci nei dintorni di Sunnydale? Insomma, come fanno i nostri eroi a campare basandosi sui proventi di un negozio di magia? Assorto nei miei capitalistici pensieri, attraverso la strada peggio di un cieco ubriaco( mi sembra quasi di sentire Mr. Magoo gridarmi “Ehi, ma ci vedi?!”), e per poco non mi schianto contro una macchina. “Che sfiga!” penso. Il tempo di vedere chi è il conducente del veicolo, e il mio pensiero si muta in “che culo!”. La macchina si ferma, e un ragazzo scende dalla vettura per accertarsi che io sia ancora vivo. Perché le ossa dei mezzi demoni sono fragili esattamente quanto quelle di voi umani. Indovinate chi è il mio assassino mancato? Alexander Lavelle Harris. Alla vista del suo volto, nella mia mente fioccano una miriade di domande. A questo punto credo sia opportuno aprire una parentesi sui pettegolezzi che hanno per oggetto il più umano degli Scoobies.
Già, il più umano degli Scoobies, perché si dice che il buon Xander non goda di alcun potere speciale. Non sa lanciare incantesimi, non è immortale, non ha canini particolarmente aguzzi, non ha la forza di una cacciatrice, né la ferocia di un lupo mannaro. Lui è normale. Il che suscita in me due tipi di reazioni: numero uno, incredulità. E’ mai possibile che non abbia alcun tipo di potere paranormale? Siamo davvero sicuri che non sappia parlare coi morti, prevedere il futuro, bloccare il tempo, e cose del genere? E’ davvero un ragazzo come tanti altri? Perché se le cose stanno così, la teoria sulla normalità degli amici di Buffy che vi ho esposto qualche pagina fa, va a farsi benedire. O mi sbaglio, oppure questo ragazzo si farà male molto presto. Il secondo tipo di reazione è una strana simpatia nei suoi confronti.
Ci risiamo: ecco un’altra frase alla George Michael… dannazione, devo smetterla!
Mi vergogno un po’ a chiedervelo di nuovo, ma… possiamo rifarla? Okay, vi prometto che non succederà mai più.
Il secondo tipo di reazione è un senso di solidarietà nei suoi confronti. Se davvero non ha poteri speciali, è inutile quanto me. E così, senza neanche conoscerlo, questo ragazzo già mi è simpatico.
<< Stai bene? >> Mi chiede con apprensione.
<< Sì, ho qualche costola in meno… ma in fondo che importa? Ne ho almeno un’altra decina. >>
<< Scusa, è che sei sbucato fuori all’improvviso. Neanche Ray Charles attraversa peggio di te >>
<< Oh, e dire che io avevo pensato a Mr. Magoo >>
Mi chiede dove stessi andando. Al Magic Shop, gli rispondo. E lui si offre di accompagnarmici, perché anche lui è diretto lì.
Finalmente un essere umano con cui si possa fare un briciolo di conversazione! La passata esperienza con Angel mi ha causato un trauma non indifferente. Da allora vivo nel timore che la gente non mi parli più. E che un giorno il destino del mondo sia messo in pericolo dall’attacco di lunghi e carnivori capelli a spina.
Si dice che Xander sia fidanzato con Anya, al secolo Anyanka, un ex-demone della vendetta. Ai tempi del liceo stava con Cordelia, prima ricca figlia di papà a più riprese membro degli Scoobies, adesso poveraccia dipendente della Angel Investigations. Ma chi gliel’ha fatto fare di andare a Los Angeles? Si dice anche che Cordy abbia lasciato Xander perché aveva trovato la lingua del suo ragazzo incredibilmente vicina all’esofago di Willow. Inoltre alcune voci affermano che abbia raggiunto il suo primo momento di felicità tra le gambe di Faith, la cacciatrice cattiva. Sarà pure privo di poteri straordinari, ma si è tolto le sue soddisfazioni, il ragazzo. La gente farebbe la fila per essere normale quanto lui.
Giudicatemi pure un’idiota, ma sento che non potrò essere tranquillo finchè non chiederò a Xander:
<< Tu… non è che l’avevi previsto, l’incidente di prima? >>
E lui resta in silenzio. Ti prego, parlami! Mandami a quel paese, ma parlami!! Sono stufo di gente con l’eloquenza di una tartina al formaggio!!! E finalmente passa il momento di panico:
<< No, certo che no. Perché tu… ? >>
<< Io? Oh, no. Io non riesco a guardare nel futuro. >> E lo faccio. Sparo la seconda più grande balla della mia vita. << Però… a volte riesco a parlare coi morti. Tu ne sai qualcosa? >>
Ti prego, dimmi che fai qualcosa di speciale! Mi basta che tu parli con gli animali. O che legga nel pensiero. Mi accontento anche se riesci a toccarti il naso con la lingua.
<< No, io non faccio certe cose. Ma ci sono delle mie amiche che… no, non ci crederesti. >>
Delle tue amiche che hanno magicamente risucchiato tutti i tuoi poteri perché erano troppo forti?
<< Andiamo, sono uno che parla con i morti: cosa può sembrarmi incredibile? >>
<< Fanno degli incantesimi. Hanno dei poteri. Se sei fortunato, le incontri al Magic Shop. >>
E così mi rassegno: Xander Harris non ha i superpoteri.
Dobbiamo fare ancora un po’ di strada prima di arrivare al negozio, così decido di indagare sulla sua vita sentimentale. Non ha niente di speciale, come può essere il George Clooney della situazione?
<< Come va con le donne? Sembra proprio che io non riesca a trovare quella giusta. >> Non mi sembra vero che i miei spunti di conversazione siano raccolti in maniera così socievole. Questo ragazzo sarà pure normale, ma rispetto a Angel è un Dio. Mi dice che sta per sposarsi, con una ragazza che si chiama Anya. Allora io gli dico che ho beccato la mia ultima ragazza a baciarsi con un altro, e che per me è stato un colpo durissimo. E lui si apre a me, come un bocciolo di rosa in piena primavera. Mi dice che gli è capitato l’esatto opposto. La sua ragazza, Cordelia, lo ha colto in flagrante slinguazzamento con Willow, la sua migliore amica.
E su quest’ultima rivelazione, la macchina si arresta, lasciandoci fuori al Magic Shop.
Risultato: Xander Harris non ha i superpoteri, è un ragazzo come tanti: socievole, spassoso, sincero. Figo? Forse penserete di no. Ma finalmente capisco il segreto del suo successo con le donne. Finalmente comprendo come faccia ad esercitare tanto fascino sulle persone.
…ehi, che sia ben chiaro: non sono attratto da Xander! Sono un mezzo demone eterosessuale, io!
Magic Shop: Willow Rosenberg
Il Negozio di magia è esattamente come me lo aspettavo. Sugli scaffali ci sono candele per ogni rito: filtri d’amore, maledizioni, bamboline vudù… Dite un incantesimo, e vi troverò subito la candela adatta. Su forza, ditelo. Volete far sparire quell’orrendo brufolo che vi è comparso sulla fronte dopo aver mangiato tanto da far sembrare Obelix un povero anoressico? Trovata. La candela è rosa salmone, con qualche piccolo scarabocchio dorato sopra. Volete che il pene del vostro ex si decomponga lentamente, a piccoli, dolorosissimi pezzettini? Trovata. La candela è rosso fuoco, con leggere sfumature tendenti al giallo. Volete che finalmente Britney Spears abbia una voce decente e non più petulante, assordante, perforante, più simile ad una sequenza di ultrasuoni che ad una voce umana? Per quello ci vuole un miracolo, una candela non basta. E siccome i mezzi demoni non fanno miracoli, temo di non potervi essere utile.
Come vi dicevo, il negozio non differisce molto dall’idea che mi ero fatto in precedenza: candele, libri, zampe di rana, bava di lumaca, lingue di serpente, e soprattutto nessun cliente.
Sul Magic Shop ci sono in giro alcune leggende. Se ne sei il proprietario, ti conviene prenotare un comodo posticino due metri sotto terra, giusto come preventivo. Avete mai visto “ Scream”? Diciamo che i gestori vivono più o meno quanto Drew Barrymore nel film. Fatti fuori alla prima scena. Non avete mai visto “ Scream”? Okay, allora vi trovo un altro esempio…. avete mai visto “Psycho”? Avete presente Janet Leigh? Sì, quella che all’inizio del film si frega tutti quei soldi dal suo datore di lavoro e poi viene uccisa nella doccia. Il proprietario più fortunato vive quanto lei. Al massimo fino alla terza scena. Non ditelo: non avete mai visto né “Scream” né “Psycho”. Fottuta sfinge, ma dove vivete?!
Se la ragazza che siede al tavolo vicino al bancone è la proprietaria di questo covo di Harry Potter, allora spero proprio che tutte queste voci siano più false dei seni di Pamela Anderson. Ha un aspetto così maledettamente intellettuale, mentre sfoglia un libro di magia; ha un’aria dannatamente sexy mentre gioca con quell’inestinguibile fuoco che sono i suoi capelli; e io ho una faccia incredibilmente da idiota mentre la contemplo in tutto il suo splendore. Mi sento un po’ come Angel: ho perso la facoltà di parlare, e in più non credo riuscirei ad esprimermi neanche a gesti, com’è solito fare Mr. Scopettino. Per tutti i Golem, credo che il mio demoniaco cuoricino si sia innamorato!
Mi avvicino alla misteriosa ragazza con fare indifferente, non prima di essermi asciugato la bava dal colletto della camicia. Potrei rivenderla al negozio come bava di demone, forse ci guadagnerei qualche dollaro.
Mi appropinquo al tavolino e lei quasi non nota la mia presenza. Allora cerco una scusa qualunque per attaccare bottone.
<< Ehm… scusa, non so se puoi aiutarmi… sto cercando una… una…lingua di serpente >>
Cavolo! Non potevo trovare qualcosa meno disgustoso della lingua di serpente?! Oddio Angel deve avermi contagiato: mi sento così miserabilmente impacciato!
<< Certo… dovrebbero essere… >> E il mio cervello va definitivamente in stand by: lei parla, e la sua voce è la più dolce delle melodie che abbia mai sentito. Batte perfino il canto di un satiro in piena primavera. Lei si alza, e il suo corpo è il più bello che abbia mai visto. A confronto una ninfa sembra Claudia Vinciguerra. Si dirige verso uno scaffale, e io resto in panne vicino al tavolino. Mentre prende un barattolo con disgustose lingue di serpente, la porta del negozio si apre. Una ragazza bionda entra e si avvicina al mio angelo, e…
E poi muoio. Non prima di sentirmi un’idiota, s’intende. Muoio e desidero di morire di nuovo. La bionda le sorride, e io penso a tagliarmi le vene. La bionda la prende per mano, e io penso a impiccarmi. La bionda le sfiora le labbra, e io penso a scaricarmi un’intera cartuccia di proiettili in bocca. La bionda le ficca la lingua in gola e io penso a ingerire una tonnellata di barbiturici. La bionda dice “ciao, tesoro” e io penso a ballare la polka bendato sui binari del treno.
Poi lei torna verso di me.
<< Ecco la tua lingua >>
Eh sì, perché vedo che la tua è già impegnata con quella lì.
<< Fammi indovinare, devi fare un’evocazione, giusto? >>
Ho cambiato idea, dammi una di quelle candele rosso fuoco sfumanti nel giallo, che mi auto punisco facendomi decomporre il pene.
<< Eh sì: hai fatto centro. >>
<< Beh, diciamo che ho una certa esperienza in queste cose. Sei nuovo di qui? Non ti ho mai visto. >>
Sì, sono venuto a Sunnydale giusto per farti ballare il tip tap sui minuscoli pezzettini in cui il mio ego si è frantumato quando quella lì ti ha praticamente fatto una gastroscopia da manuale.
<< Sì, sono venuto a trovare mia zia. Lei abita qui.>>
<< Piacere, io sono… >>
Non mi dire: Willow Rosenberg. Porco gnomo, come ho fatto a non pensarci subito?!
<< … Willow Rosenberg. >>
<< Sean, felice di fare la tua conoscenza. >>
<< E lei è… >>
Fammi indovinare: Tara MacLay. Per mille arpie, perché non l’ho capito subito? A volte il mio intuito è sviluppato come la calvizie di Branduardi…
<< … Tara, la mia ragazza. >>
E il primo dubbio su Willow è dipanato. Quando mi parlarono dell’omosessualità della rossa, quasi non ci credevo. E poi sapete, i demoni non sono molto diversi dagli uomini: basta parlare di donne che si leccano, che non capiscono più niente. I demoni sono terribilmente simili agli umani. Quando all’inizio girò questa voce, nei bar si scommetteva, tra uno spezzatino di viverna e un boccale di sangue ( tanto per essere precisi, io non mangio certe schifezze: sono il McDonald dei demoni), su quale fosse la compagna che Willow si spupazzava nella sua confortevole stanza al college. Buffy era la favorita, la storia della migliore amica adesso-diventata-qualcosa-di-più faceva palpitare il cuore e forse anche qualcos’altro degli scommettitori. La professoressa Walsh, docente di psicologia al college, era data dieci a uno. Il fascino della donna matura non funzionava più, anche se ciò avrebbe spiegato i voti di Willow, al cui confronto Will Hunting sarebbe risultato un ritardato mentale. I più folli puntavano su Drusilla. “Ma questo non ha senso!”penserete voi. Dovrete ammettere però che ciò che perde in coerenza, lo guadagna in perversione. Alcuni dicono che una volta Willow abbia evocato nel nostro mondo la sua doppelganger: dark, disinibita, oscena. Che abbia provato le gioie del saffismo tra le gambe di sé stessa? Perverso, ma falso almeno quanto i capelli di Pippo Baudo. O la verginità di Britney Spears. Erano in pochi ad essere a conoscenza anche solo dell’esistenza di Tara. Ed erano ancora meno quelli pronti a scommetterci su. Era un po’ come puntare sulla vittoria a Sanremo delle Lollipop. Non so se cogliete la sottile ironia.
Dovevo far luce sulla questione, ma non mi aspettavo certo che fosse la lingua di Tara a farmi comprendere la verità. E’ stato uno choc, secondo solo alla notizia della gravidanza di una delle Tatu. Certe ragazze dovrebbero andare in giro con un cartellino con su scritto: “SONO GAY XCIO’ TIENI IL BISNIFFO A POSTO”.
E così non mi resta molto da chiedere alle due ragazze. A parte quella candela rosso fuoco con sfumature gialle, s’intende.
<< Xander mi ha detto che vi dilettate di magia. >>
Si dice che Willow sia una specie di Mago Merlino, o Fata Morgana, o Maga Magò, o come diavolo la vogliate chiamare. Le leggende sui suoi incantesimi sono innumerevoli, roba da far impallidire David Copperfield. Ha iniziato con la levitazione delle matite, ha finito col ridare il cervello alla sua ragazza, strappatole da Glory, una specie di Dea. Vagava sulla terra in stile “E.T. telefono casa”, con la differenza che il suo motto era “Glory torno all’Inferno”. Un tantino più sadica del caro alieno di Spielberg.
<< Esatto. Molti ci chiamerebbero streghe. In realtà canalizziamo semplicemente l’energia che qualsiasi cosa sulla terra emana, e la usiamo per fare incantesimi. >>
Wow. Roba di alta classe. Chissà se queste ragazze hanno mai pensato di mettersi in affari: se andassero a Domenica in al posto di Giucas Casella, farebbero una montagna di soldi. Anche perché Giucas Casella fa schifo.
Però come sono carine Willow e Tara insieme. Sembrano quasi complementari: una bionda, occhi azzurri, l’altra rossa, occhi verdi. Sono due perle dalla diversa bellezza, ma di pari brillantezza: spero davvero che niente possa essere in grado di dividerle, perché mentre si tengono per mano davanti a me, hanno un’aria così felice, persa in quel labirinto senza fine che è l’amore, da far sembrare la storia di Romeo e Giulietta una semplice cotta adolescenziale.
Credo che il mio compito qui al Magic Box sia finito. Risultato: Willow Rosenberg, strega lesbica incredibilmente gentile follemente innamorata di Tara MacLay, strega lesbica timida ma immensamente solare.
Prima di andare, sento di dover prendere un piccolo souvenir dal Negozio di magia, e così chiedo a Willow:
<< Oltre alla lingua di serpente, mi dai anche una di quelle candele? >> Indicando le famose candele rosso fuoco sfumanti nel giallo.
Lei mi guarda e mi fa:
<< Ma quelle candele sono…cioè, servono solo se devi fare un incantesimo a un uomo. >>
<< Non fa niente. >> le dico << le prendo lo stesso >>.
E ancora una volta faccio la figura del gay. Perché i mezzi demoni non sono necessariamente eterosessuali.
Anya
Willow mi porge la lingua di serpente e la candela, ed io mi dirigo verso la cassa. La ragazza dietro al bancone mi fa:
<< E’ la prima volta che cerchi di portarti a letto una lesbica, oppure è qualche tipo di strana perversione, la tua? >>
Carina, spigliata, di una sincerità il più delle volte sconveniente per i canoni della società umana. Questa ragazza dev’essere senz’altro Anya. O Anyanka. Oppure Aud. Come vedete sono spaventosamente informato.
Si rigira la candela rosso fuoco tra le mani e con aria disgustata, neanche le avessi fatto vedere una foto di Davide Mengacci che s’ingroppa Maurizio Costanzo, dice:
<< Oh… è più disgustoso di quanto pensassi… >>
E per la quinta volta nel giro di mezza giornata, faccio la figura del gay. Magari alla sesta vinco una cenetta romantica con Renato Zero.
<< Ma un gay non può fare sesso con una lesbica! E’ contro ogni legge della natura! >>
A questo punto il mio cuore sussulta. No, non ho finalmente capito la mia vera identità sessuale, miei malpensanti lettori! Quando sento Anya parlarmi in questo modo, sono convinto di avere il potere di leggere nel pensiero altrui. Perché nessuno, neanche il demone più alieno dalle convenzioni della società e dell’educazione, si esprimerebbe in questo modo. Nessuno direbbe ad alta voce qualcosa così maledettamente imbarazzante, neppure Anya! Questo è troppo anche per lei!
Evviva! Sono un mezzo demone che legge nel pensiero! Lo sapevo che doveva esserci qualcosa di positivo e figo nella mia apparentemente stupida natura! La gente non potrà più dirmi “Sei inutile come un buco del culo sul gomito”! Yuppie!
E poi succede. Per la seconda volta nel giro di pochi minuti, il mio miserabile cuoricino demoniaco si frantuma in miliardi di pezzettini, come una sedia di paglia su cui sia seduti Galeazzi. Guardo Anya, fisso le sue labbra muoversi, crivellarmi la mente con quella raffica di proiettili che sono le sue parole. Quell’incontrollabile mitraglietta che è la sua bocca, non la smette un secondo di assalirmi.
<< E poi se un gay fa sesso con una lesbica, può ancora definirsi tale? E’ una specie di atto di omosessualità al quadrato, oppure, se è vero che due negazioni affermano, è un normale rapporto eterosessuale? >>
Lei parla, e io capisco di non avere uno straccio di superpotere. Lei parla ed io mi chiedo: ma perché hanno messo proprio lei a gestire il negozio? E’ come affidare un negozio di eleganti abiti da sera a Kelly Osbourne! Lei parla, ed io mi domando quanti, dei già esigui clienti, abbia fatto scappare finora. Lei parla, ed io capisco che l’uomo di Neanderthal, nelle pubbliche relazioni, sarebbe più abile di lei. Lei parla, ed io comprendo che Godzilla ha modi più garbati dei suoi. Lei parla, parla, parla, parla. Non si ferma neanche un secondo. Potresti provare a fermarla, pregarla di stare zitta, potresti anche colpirla con un bastone ferrato, oppure infilarle una mano in bocca e sradicarle tutte le corde vocali dalla gola: lei continuerebbe a parlare. Questa ragazza è come un carro armato: quando parte, nessuno può fermarla.
Sapete che bella coppia farebbero Anya ed Angel? La logorroica ed il muto. Meglio di Sonny & Cher. Quando finalmente prende un nanosecondo di fiato ed interrompe quell’inesorabile e corrosivo fiume in piena che sono le sua parole, capisco che per Anya c’è solo una cosa più importante dell’assillo del prossimo: i soldi. Verdi, profumati, pezzettini di carta.
La cassa rigurgita fuori il mio scontrino, e Anya si arresta, come quando a Vicky la robottina si scaricavano le batterie. Lo sguardo disgustato e perplesso sparisce, lasciando spazio ad uno sfavillante nonché capitalistico sorriso. Con i 17 dollari che mi sono costate la lingua di serpente e la candela dell’eunuco, spero vivamente di comprare anche il silenzio della commessa. Ma evidentemente mi sbaglio. Quando i suoi demoniaci polpastrelli lambiscono la cartacea superficie dei dollari, è come se un defibrillatore invisibile la scuotesse, ridandole l’energia vitale. E il monologo riprende. Anyanka mi spiega che ci sono un miliardo di modi più sadicamente divertenti per punire il tuo ex. Sfoggia tutti i suoi 2000 anni di esperienza di demone della vendetta in un tortuoso percorso fatto di estirpazione di cuori, vivisezioni, mutazioni in lombrichi, topi scarafaggi, e precoci problemi d’erezione in piena adolescenza. Quando passiamo all’inspiegabile crescita di prosperosi seni, da far impallidire Manuela Arcuri, sul villoso petto di un uomo che aveva osato tradirla, mi accorgo che fuori il sole sta tramontando. E che a confronto di Anya, Lorena Bobbit non è altro che una dilettante.
Lo speciale “Torture & affini” a cura di Anyanka si conclude, ed io non vedo l’ora di uscire dal Magic Shop. Ultimamente sono stato sottoposto ad una serie di choc non indifferenti: sono passato come una saltellante pallina da ping pong dai mimi del superfigo Angel agli interminabili discorsi di Anya. E’ un po’ come la sauna norvegese: dal bagno turco al rotolamento nella neve. Anya è la mia neve ed Angel è il mio turco.
A questo punto credo di essermi pienamente meritato quell’appuntamento galante con Renato Zero di cui vi parlavo prima. Ad ogni modo, prima di andarmene chiedo ad Anya, e credo che questa sia la prima frase che riesca a rivolgerle senza essere travolto dalla sua infinita e turbinante spirale di parole:
<< Senti, non è che sai dirmi dove posso trovare Buffy? >>
L’ingenuità di Anya è pari solo alla sua eloquenza. Mi risponde subito, senza chiedersi come accidenti faccia a conoscere la cacciatrice.
<< Ormai è sera, dovresti trovarla di ronda al cimitero. Ma… >> e si ferma.
<< Ma cosa…? >> le chiedo impaziente
<< Ultimamente è un po’ strana. Fa la misteriosa, non parla, è come se per lei non esistessimo più. Un vegetale sarebbe più attivo di lei. >>
Oddio. Angel deve averla contagiata. Lo sapevo che non doveva frequentare quello lì! Ma alle ragazze non insegnano più ad evitare di rendere felici gli altri? Sarà stata a contatto troppo ravvicinato coi capelli di Mr. porcospino…secondo me in quella roba ci sono scorie radioattive, altro che uranio impoverito!
<< E come mai? >> le domando
<< Sai com’è, la vita di oggi è terribilmente stressante: soldi, lavoro, famiglia, amici, ragazzo, apocalissi, morte… >>
<< Morte?! >> le chiedo allibito. Non sapevo che Buffy fosse morta, né tantomeno che nonostante ciò fosse ancora viva. In effetti adesso il mio cervello è più incasinato del Ground Zero.
<< Già, Buffy non è più la stessa da quando quella sfera di energia l’ha stritolata facendola morire per la seconda volta. >> Mi fa Anya con aria assorta.
Seconda volta? Perché ce n’è stata anche una prima? Chi è Highlander a confronto di questa donna? Che sia successo lo stesso anche a Elvis?
<< Seconda volta?! >> le chiedo con un’espressione al cui confronto un baccalà sembrerebbe Einstein.
<< Sì, non so se la prima possa definirsi morte al cento per cento. In effetti Buffy ci lasciò solo per pochi secondi, perché poi Xander la salvò con la respirazione bocca a bocca. Ovviamente non stava ancora con me, altrimenti il suo corpo si sarebbe istantaneamente ricoperto di enormi pustole. Questa volta è stata via per ben 6 mesi, dopodichè Willow, la lesbica che volevi rimorchiare prima, l’ha resuscitata con un disgustoso rito, con tanto di espulsione orale di un serpente: roba da vomitarci l’anima, neanch’io avevo mai pensato una cosa del genere. Secondo me, la prossima volta che Buffy muore, ci lascia la pelle. Voglio dire, quante volte puoi morire prima che o tuoi amici si stanchino di resuscitarti? Non puoi mica passare la tua vita a vomitare vipere? >>
E si ferma, finalmente. Sono terribilmente incasinato, e posso sentire i miei neuroni suicidarsi uno ad uno, lasciando una spaventosa eco nel mio cervello. Quando anche l’ultimo neurone ha abbandonato la nave, ringrazio Anya delle informazioni e mi dirigo verso l’uscita.
Risultato: Anya, al secolo Anyanka demone della vendetta dalla promettente carriera, adesso costretta a vivere una normalissima vita da mortale, è spudorata, schietta, sadica. Ho il netto sospetto che la versione umana di Anya sia addirittura peggiore di quella demoniaca.
Al cimitero
E così la cacciatrice è una specie di cadavere ambulante. Ma ci pensate? Roba da far impallidire Romero! Non era mai girata una voce del genere: a volte la realtà è più terrificante della fantasia. Immerso nei miei pensieri, entro al cimitero. Porco goblin, ci sono più cadaveri che persone, a Sunnydale! Metri e metri quadri di morte mi circondano, e di Buffy neanche l’ombra. Con un po’ di fortuna trovo anche la tomba di Jenny Calendar. Mi correggo: con un po’ di fortuna e un paio di mesi di ricerche, forse riuscirei a rintracciare la tomba della prof., perché i giardini di Versailles sono un piccolo orticello a confronto di questo posto. Osservando meglio le tombe, la maggior parte di esse ha il terreno smosso: dev’esserci un’affollata colonia di vampiri, qui. Passo affianco alle lapidi di Albert Kid, Mary Stobbart, Michael Kennedy, Buffy Summers…Buffy Summers?! Ehi, ho trovato la tomba della cacciatrice! Quasi quasi ci scatto una foto: v’immaginate le facce dei miei amici quando la vedranno? Avrei di che vantarmi per le prossime due ere glaciali!
“Buffy Summers, beloved sister, devoted friends… she saved the world a lot”: questa sì che è un’epigrafe! Davvero molto cool. Scommetto che tutti i morti le invidiano una lapide del genere. Chiamatemi pure imbecille, ma per ingannare il tempo comincio ad immaginarmi le epigrafi delle tombe di tutti gli Scoobies:
- Angel, he bored the world a lot
- Anya, she tortured the world a lot
- Glory, she missed the Hell a lot
- Oz, he liked the Moon a lot
E poi le mie funebri elucubrazioni s’interrompono. Il filo dei miei pensieri è spezzato da alcuni rumori provenienti da una cripta alla mia sinistra. Un tonfo, come se qualcosa avesse sbattuto contro il duro marmo. Forse è la cacciatrice, l’ho beccata in pieno combattimento. Apro lentamente la porta della cripta e faccio capolino al suo interno. Cosa starà accadendo, mi domando. Strenua lotta contro il male? Impalettamento di un vampiro? Aerobiche prodezze? Colpi segreti di taek woon do?
Quando sbircio all’interno della cripta, si propone ai miei occhi la più esauriente spiegazione di come si facciano i bambini. Meglio dell’”albero della vita”. Nessuno aveva sbattuto contro il duro marmo, era solo la cacciatrice che sbatteva qualcosa di pari durezza. Quel qualcosa è un tipo dai capelli ossigenati, più biondi di Platinette. Mi domando chi sia costui. Ed è come se Buffy mi sentisse, perché un urlo squarcia il mortale silenzio del cimitero: “Sì, Spike!”.
Spike? William il sanguinario? Il secondo più temibile flagello d’Europa ridotto a giochetto sessuale della cacciatrice? Ma ce l’hanno un po’ di dignità, i vampiri di oggi? Avranno mica indetto un concorso “Chi fa godere di più la cacciatrice”? Perché se è così sono quantomeno intenzionato ad iscrivermi. Anzi, a questo punto proporrei di cambiare l’appellativo “Buffy l’ammazzavampiri” in “Buffy la trombavampiri”: sarebbe un tantino più appropriato.
A quanto vedo, il ragazzo può permettersi infiniti momenti di felicità. Uno a zero per Spike. Angel potrebbe pareggiare, in quanto unico e vero amore di Buffy. A questo punto, uno dei due potrebbe passare in vantaggio per la bellezza del taglio di capelli. Ma a quanto vedo, sembra che entrambi abbiano litigato furiosamente con i barbieri di tutto il sistema solare. Mr. Scopettino contro Mr. Acqua ossigenata: è impossibile assegnare il punto.
Angel potrebbe mettere in evidenza il fatto che adesso lui possiede un’anima. Ma anche sotto questo punto di vista, i due concorrenti sono miserabilmente alla pari: Angel ha un’anima, e Spike ha un chip. Sfigati. Che senso ha essere vampiri se non puoi andare in giro ad ubriacarti di sangue altrui?
Spike ha le unghie smaltate di nero. Ma è da checca! Okay, però forse è meglio checca che depresso. Anche facendo un paragone tra le possibili epigrafi dei due, non riesco a decretare un vincitore: è impossibile decidere tra “he bored the world a lot” e “he fucked the slayer a lot”!
E che dire di Buffy? Insomma, se questa è la condizione vegetativa di cui mi parlava Anya, non oso pensare quale sia quella iperattiva…
E i demoni? E i mostri? E i vampiri? Chi li combatte mentre lei dispensa momenti di felicità al primo vampiro che le fa l’occhiolino? Dovrebbero radiarla dall’albo delle cacciatrici, per questo. Sono sconvolto. Ero venuto qui per scambiare quattro chiacchiere con Buffy, e cosa mi ritrovo a fare? Il guardone di un perverso rapporto cacciatrice-vampiro, dove a essere impalettata è la cacciatrice. Non so se capite la sottile battuta.
Al secondo momento di felicità di Spike, decido di averne abbastanza. Giro i tacchi e torno a casa. In fondo, ho scoperto tutto ciò che c’era da sapere sul Buffyverse. Sono venuto a conoscenza di verità che avrei preferito ignorare, conosciuto persone che avrei preferito evitare e persone con cui avrei voluto fermarmi a parlare per giorni interi. La verità è che sarebbe stato meglio se non fossi mai venuto qui, perchè l’irresistibile fascino delle leggende è stato spazzato via dalla disillusione della realtà. E se proprio volete saperlo, quando tornerò a casa, non racconterò neanche un briciolo di ciò che ho scoperto. Non dirò che il superfigo tenebroso Angel è in realtà un vampiro depresso con seri problemi di socializzazione. Non dirò che Xander non possiede alcun superpotere. Non dirò che la vera ragazza di Willow è la troppo normale Tara. Non dirò che il comportamento di Anya è davvero inaccettabile. Non dirò che Buffy è morta. Non dirò che Buffy è risorta. Non dirò che è morta di nuovo. Né tantomeno che è risorta per sbattersi un vampiro dai capelli del colore della mia urina. Non dirò nulla di tutto ciò. Perché?
Perché la fantasia è meglio della realtà. Non so se afferrate il concetto.
Epilogo
La strada scorre veloce sotto le gomme della mia macchina. Fuori la California è bellissima, lo so perché l’ho vista all’andata. Per l’ultima volta alla luce del sole. I vetri oscurati m’impediscono di vedere ciò che mi circonda. Ai lati della strada potrebbe esserci un elefante in tutù, oppure Bud Spencer in nudo integrale. Vi assicuro che per me non cambierebbe un accidente di niente.
Ci siete cascati di nuovo? Spero per voi di no. Perché stavolta è tutto terribilmente vero. Perché? Perché mentre all’uscita del cimitero io ero assalito da un maledetto vampiro, uno dei pochi ancora interessati al sangue piuttosto che alle grazie della cacciatrice, Buffy era impegnata nel terzo round col fratello scemo di Billy Idol. Mi ha prosciugato come uno stagno nel cuore del Sahara. Perché un mezzo demone può essere vampirizzato, esattamente come voi umani.
Non so esattamente cosa farò adesso. Avevo pensato di fermarmi a Sunnydale, giusto per vedere se riuscissi anch’io a portarmi a letto (o meglio a cripta) la cacciatrice, viste le sue tendenze da vampiromane. Avevo anche pensato di andare a Los Angeles a deprimermi col mio amico Angel. Avevo addirittura pensato di suicidarmi piantandomi un paletto nel cuore, ma è più difficile di quanto pensassi. La verità è che essere un vampiro è ancora più stupido che essere un mezzo demone.
FINE