DISCLAIMER: Questa fanfiction non ha scopo di lucro. I personaggi di ATS e di BTVS appartengono a Joss Whedon, alla Mutant Enemy e alla Fox, tranne alcuni del tutto nuovi e, ovviamente, tutti miei. Uno in particolare.
SPOILER: Nessuno.
LIMITI DI ETA' : Nessuno. Questa storia non è, né più, né meno,violenta di uno qualsiasi degli episodi di ATS.
COLLOCAZIONE TEMPORALE:Dopo le prime due serie di Angel e la quinta di Buffy.
RIASSUNTO: Dopo la morte di Buffy, Angel entra in crisi e cade in una trappola mortale, tesagli da un nemico lontano ma spietato. La dura esperienza apre il suo cuore a nuove emozioni e forse ad un nuovo amore…..
NOTE: Angel non lascia Los Angeles per andare nello Sri Lanka. Il periodo tra la morte di Buffy e il ritorno di Darla è più lungo di quello adottato dagli autori nella terza serie di ATS.
Periodo: Dicembre 2005.
Autrice: Christalline@tele2.it
Viaggio senza ritorno
Negli ultimi giorni sembrava tutto più tranquillo, nella ''sua'' Los Angeles, ed Angel aveva dato la serata libera a Gunn e a Wesley. Cordelia non aveva avuto nessuna visione dopo quella , di due settimane prima, della ragazza posseduta e ora, risolto il problema, anche lei si stava godendo quelle ore di libertà e di riposo.
Non era molto tardi, ma già notte, quando Angel camminava sul marciapiede, le mani nella tasca del soprabito, immerso nei suoi pensieri. Lei era morta ormai da diversi mesi, ma lui non era ancora riuscito a farsene una ragione. Stare lontani, sì…Questo poteva anche accettarlo. Ma il pensiero di aver perso definitivamente l'unica persona al mondo a cui aveva voluto bene, quel bene, lo torturava senza pietà. Per lei aveva rinunciato persino alla possibilità, regalatagli dal caso, di essere di nuovo un uomo; per poterla proteggere aveva scelto una vita eterna fatta di tormenti e rimpianto. Tutto inutile. E la solitudine era divenuta di nuovo un peso insopportabile , sempre di più, giorno dopo giorno, notte dopo notte…....
''Salve Angel….''
''Mitch…..''
Dedito al gioco e alle belle donne, Mitch era una vecchia conoscenza di Angel. Questi non lo considerava un amico ma spesso da lui otteneva informazioni utili per il suo lavoro.
''E' da parecchio che non ti si vede in giro.''
"Avevo qualcosa da fare."
"Davvero? E che cosa? Derubare qualche poveraccio o prendere in giro qualche ragazza ricca e stupida?''
"No,no....Ho messo la testa a posto ora. Faccio solo quello che mi riesce meglio, raccogliere e divulgare notizie…."
"Già, magari in cambio di qualche biglietto verde, non è vero?Non cambierai mai, sempre schiavo del vile danaro!"
"Per te è facile. Non devi mica mangiare, tu!"
''Senti, non ho voglia di fare conversazione perciò, taglia corto…..Hai qualcosa per me?”
”Ti ricordi di quel trafficante di droga che tempo fa hai pestato?”
”Sì e allora?”
”Bè, è arrivato in città con un altro carico di oppio e di clandestini. Quei poveracci stanno rinchiusi in un container scaricato al molo Est.”
” Andrò a vedere di che si tratta.”
”Sta attento…..”
Nella voce di Mitch un attimo di indecisione e, nell'aria, l'odore della sua paura. Angel la percepì, ma non le diede peso. Dopotutto quell' uomo sapeva che lui avrebbe potuto schiacciarlo come un moscerino, se solo lo avesse voluto.
Di solito i traffici illegali degli umani non rientravano tra gli interessi di Angel, ma il pensiero di quei miserabili rinchiusi come fossero animali lo rendeva furioso. Era trascorso un anno da quando, casualmente, si era imbattuto nei cadaveri di alcuni uomini lasciati ammuffire dentro un magazzino abbandonato. Ma lui ricordava ancora troppo bene quella scena….
L'odore del sangue , i corpi smagriti e le loro facce, segnate da chissà quali sofferenze. Per questo decise subito di verificare l'informazione ricevuta, anche se sapeva che questa volta non ci sarebbe stato nulla di demoniaco o semplicemente di soprannaturale da combattere.
Arrivato al molo Est del Santa Monica, Angel si accorse di due uomini che sembravano di guardia ad uno dei container. A quanto pare la soffiata era fondata. Si avvicinò cercando di non farsi scorgere e all’improvviso piombò sull’uomo a lui più vicino, scaraventandolo per terra dietro di lui. Poi si apprestò ad affrontare il complice armato di coltello.
Il suo intento era di disarmare, uno dopo l’altro, i due uomini. E aprire le porte del container per permettere a quei poveri disgraziati di scappare, sfuggendo a una vita di sfruttamento e clandestinità . Mentre lottava con loro , dal portellone socchiuso del container uscì una piccola folla di esseri umani, di varie età e varie nazionalità, tutti asiatici. Erano laceri e affamati, provati dalla fame e dagli stenti del lungo viaggio e in un attimo si sparpagliarono in tutte le direzioni, dileguandosi nel buio.
Ma Angel non si accorse che tra di loro si erano mimetizzati altri due uomini, armati di fulminatori elettrici, i quali diedero man forte ai primi due, così ben presto si ritrovò a terra paralizzato, mentre un colpo alla testa gli faceva perdere i sensi.
I quattro uomini, un po’ malconci, lo portarono a bordo di una grossa nave mercantile ancorata alla banchina. Appena saliti a bordo un uomo diede l'ordine di togliere gli ormeggi e la nave salpò in tutta fretta….
Quando Angel riprese i sensi, sentì il bisogno di passarsi la mano dietro la nuca. Aveva un forte dolore dove era stato colpito, mentre gli occhi intanto si adattavano alla poca luce dell’ambiente.
Un senso di pesantezza ai polsi e alle caviglie gli fece subito capire di essere legato; le catene erano fissate in alto, in un angolo, il destro, di quella che sembrava una piccola stanza all'interno di una nave, priva di oblò e chiusa da una porta stagna.
Per prima cosa controllò la consistenza della catene che facevano di lui un prigioniero. Erano spesse e pesanti. Impossibili da spezzare, anche per un vampiro forte come lui. La rabbia gli diede alla testa come un fiume in piena, costringendolo a trasformarsi. L 'informazione di Mitch era dunque una trappola. E lui ci era cascato in pieno. Come un principiante!
I suoi sensi erano alla ricerca di rumori o odori che lo aiutassero a identificare meglio il pericolo in cui sentiva di trovarsi. Chi l’ aveva catturato e perché? Gli stessi sensi gli suggerivano che il sole era già sorto e ciò lo aiutò a recuperare in pieno la sua lucidità e, con essa , il suo aspetto umano. Ma proprio mentre cominciava a chiedersi quanto tempo fosse passato da quando lo avevano tramortito, la porta stagna si aprì e una mezza dozzina di uomini entrarono nella stanza prigione. Il vampiro era ormai in piedi.
”Vedo che si è ripreso a meraviglia, signor Angel!”
Colui che gli aveva rivolto la parola era un americano, di corporatura alta e magra, molto asciutta, e dal fare autoritario ma cauto, che gli si parò di fronte con aria trionfante dopo aver ordinato a due dei suoi uomini di immobilizzare Angel contro la parete.
Le lunghe catene che lo legavano potevano essere infatti regolate a distanza da un argano vicino alla porta , lasciando il prigioniero libero di mettersi disteso a terra o seduto oppure completamente immobilizzato, in piedi, con le braccia tirate dall’alto.
“Sei è un soggetto pericoloso….Perciò mi scuserai se prenderò tutte le precauzioni che ritengo necessarie per assicurarmi che tu non sfugga alla nostra amorevole e attenta custodia….”
Il tono di quell' uomo era ironico e per niente simpatico.
“Dovevo immaginare che dietro a questa storia ci fossi tu, Docks. Pensavo che la lezione dell’altra volta ti fosse bastata a convincerti a cambiare lavoro, ma adesso credo che sarebbe stato meglio se ti avessi tolto di mezzo definitivamente!''
Gli rispose immediatamente Angel, con aria di sfida e per niente intimorito dalle parole del capitano.
"Quando gli affari vanno a gonfie vele non si cambia lavoro! E poi ho avuto anche il tempo di prepararti questo piccolo scherzo in cui sei caduto come un pivello! Devi scegliere meglio le tue fonti…..Il tuo amico non ha saputo resistere alla mia offerta e mi ha detto tutto di te!"
"Quando tornerò libero regolerò i conti anche con lui….Io non dimentico. ''
"Temo che non ti sarà possibile. Tu non uscirai vivo da questa trappola. Sei qui per espresso desiderio del signor Ling……Lui vuole conoscere di persona colui che gli ha procurato danni per svariati milioni di dollari. Non avresti dovuto buttare a mare i suoi carichi di droga e aiutare a scomparire i clandestini destinati a lavorare nelle sue attività. Il signor Ling è stufo della tua ingerenza in affari che non la riguardano e ha deciso di toglierti di mezzo, ma ti assicuro che non lo farà in maniera rapida, ma molto lentamente e soprattutto, lo farà di persona. Perciò il mio compito è di assicurarmi che tu resti vivo fino al nostro arrivo a Shangai, ma senza renderti il soggiorno troppo confortevole!”
Angel non rispose e si guardò bene dal mostrare la sua rabbia e la sua frustrazione per quelle parole, continuando a guardare fisso negli occhi il suo interlocutore con aria sicura, ma dentro di sé crescevano la paura e il dubbio che questa volta fosse arrivata veramente la fine.
Il capitano Docks, perché era in effetti il comandante del mercantile, spiava il viso e il corpo di Angel per carpirne le emozioni o un segno qualsiasi di cedimento o paura ma rimase deluso, e i due continuarono a guardarsi negli occhi per un lungo interminabile istante. Poi uno dei suoi uomini lo chiamò.
"Capitano Docks, la vogliono in sala comando!"
Il comandante, mollando senza tanti complimenti un pugno ad Angel in pieno viso, si allontanò, sibilando…
"A presto!''
Due degli uomini, Brian e Skin , rimasero con Angel e questi capì subito che avevano un incarico preciso da adempiere, e infatti cominciarono a tempestarlo di pugni e calci dappertutto.
Dopo un bel po’ di colpi, Brian allentò le catene. Angel cadde in ginocchio, sanguinante e sfinito. Prima di assestargli un ultimo calcio nello stomaco, però, gli mormorò in un orecchio:
”Sappiamo cosa sei, sappiamo tutto di te e ti assicuro che faremo di tutto per rallegrare questo tuo soggiorno …..Benvenuto a bordo, bastardo!”.
La nave fece tappa al largo di San Francisco, dove un motoscafo si accostò alla nave per far salire a bordo una giovane donna .Docks la attendeva a prua.
"Buongiorno Chris, come stai?
"Bene capitano e tu?''
"Bene. Sei pronta per questo viaggio?''
"Sì, credo di sì. Fai imbarcare le casse e possiamo andare. Fate attenzione, sono attrezzature molto delicate e soprattutto molto costose. Il signor Ling ci tiene molto. Lui dov'è?
"Ci aspetta a Shangai. Mi ha detto di scortare personalmente lei e le attrezzature fino al Museo.''
"Bene, così finalmente lo conoscerò!"
Docks ha un tono confidenziale con la ragazza.
"Così avremo un sacco di tempo da passare insieme!''
"Capitano, io sono qui per lavoro, tu invece pensi sempre alla stessa cosa…Non cambierai mai?''
"Che ne dici di cenare con me stasera?"
La ragazza sospirò, non sembrava contenta dell'invito.
"D'accordo, a stasera. Posso andare nel mio alloggio ora?Mi lasci passare?"
Il capitano che le sbarrava il passo, la invitò ad andare con un gesto della mano.
Un marinaio la accompagnò al suo alloggio. Le aprì la porta. Lei la chiuse dietro di sé.
Quando fu sicura di essere sola tirò un sospiro di sollievo, andò verso il suo bagaglio e aprì la cerniera di una sacca. Fuori ne uscì un piccolo animale,un coniglietto bianco e grigio.
"Ciao Perla, finalmente siamo soli. Quegli uomini ci lasceranno in pace per un po’, o almeno lo spero…..Cosa dici? Ti fanno paura?Sai una cosa?Anche io ho paura!Ma tu lo sai perché siamo qui. Non temere, non ci vorrà molto tempo. Se solo non dovessi sopportare quello stupido di Docks!!"
Lo accarezzò e poi lo lasciò libero per terra.
"Attento dove vai, non voglio doverti cercare per tutta la nave!"
Il grosso mercantile proseguì indisturbato il suo viaggio. E i giorni trascorrevano veloci e tranquilli, per l'equipaggio e la sua ospite…….
Ma il tempo di Angel era scandito invece solo dalle visite dei suoi aguzzini. Ogni giorno infatti, qualcuno degli uomini di Docks gli faceva visita, e ciascuno di loro aveva un modo tutto suo di torturarlo.
C’era Brian , barba e capelli scuri, alto quasi due metri e tre volte più grosso di Angel, che picchiava con forza procurandogli lividi e contusioni dolorosissime.
C’era Daniel, faccia da bravo ragazzo ma cuore di pietra , che maneggiava abilmente la frusta e il coltello, e molte volte faceva di Angel il bersaglio dei suoi lanci, mentre altri scommettevano su dove avrebbe colpito…..
Skin, alto, smilzo e bandana sempre in testa, , usava invece un fulminatore elettrico e ogni volta lasciava il prigioniero in preda a tremori e a violenti spasmi.
Angel non riusciva ad opporre che una scarsa resistenza a tutte questa vessazioni, perché i suoi ''custodi'', come Docks ironicamente li definiva, si assicuravano di immobilizzarlo bene prima di avvicinarsi; sapevano che alla prima occasione avrebbe reagito e questo avrebbe significato la loro fine. E quel che era peggio era che essendo perfettamente a conoscenza della sua natura di vampiro, usavano contro di lui tutto ciò che poteva procurargli vero dolore. Una prigionia sofferta e tormentata, di cui Angel non riusciva ad intravedere la via di uscita.
Un altro problema pressante, per lui, era la fame.
Non gli fornivano il sangue necessario per nutrirsi e così era costretto, nei momenti di calma, a cibarsi dei topi che raramente gli passavano affianco, quando, sdraiato per terra, faceva finta o a volte cercava, inutilmente, di dormire. Con un balzo Angel era loro addosso e li divorava. Ma i topi non erano di suo gradimento. Ogni volta la sua espressione era sempre disgustata.
Non era la prima volta che gli succedeva, ma Angel odiava doverlo fare e malediceva in cuor suo quegli uomini che lo costringevano anche a questo.
In uno di questi momenti aveva dato uno strattone alle catene. Inutile. Poi era andato verso la parete dove erano fissati gli anelli in cui le sue catene scorrevano libere. Le aveva esaminate di nuovo, forse per la centesima volta, alla ricerca di punti deboli, ma non c'è n'erano.
Pieno di rabbia aveva cominciato a tempestare di pugni e calci la paratia, fino allo sfinimento, poi si era lasciato scivolare a terra, con le mani che coprivano il volto e la mente e l'anima in preda alla rabbia e allo sconforto.
Nessuno sapeva dove fosse. Wesley e Cordelia non potevano certo immaginare la sua prigionia e anche se lo avessero saputo sarebbe stato impossibile, per loro, tirarlo fuori da quella nave nel mezzo del Pacifico.
Cordelia, dolce Cordelia……I pensieri di Angel correvano spesso anche a lei.
Chissà se le Forze dell' Essere sarebbero così magnanime da inviarle una visione che permetta loro di salvarlo…Angel si sorprese a sperarlo. Non era giusto che lo facessero, se ne rendeva conto. Lui non era un innocente da salvare. Era solo un vampiro caduto in una stupida trappola ordita da degli stupidi umani.
In quel momento la porta si aprì. Erano Skin e Brian. Il primo aveva il fulminatore elettrico in mano, il secondo un secchio d'acqua. Brian mise in azione l'argano e le catene bloccarono Angel alla parete. Questi li provocò……
"Che c'è?…..Avete voglia di farmi il bagnetto? Era ora. In questo albergo l'ospitalità lascia un po’ a desiderare…...O pensate che io abbia paura dell'acqua?Non sono mica un gatto!"
"Fai pure lo spiritoso; non lo sai che l'acqua è la miglior conduttrice di elettricità?Vedremo se riderai ancora quando avrò finito di arrostirti!''
Dopo avergli risposto, Skin fece un cenno a Brian e questi lanciò l'acqua addosso ad Angel. Skin avvicinò il fulminatore elettrico al petto di Angel dandogli una prima scossa, abbastanza forte da farlo urlare, ma evidentemente non abbastanza da indurlo al silenzio.
"Dimmi una cosa, Skin….Come mai un vampiro come te si presta agli ordini di individui come Docks e come Ling?Degli insulsi umani. Noi vampiri siamo superiori, cosa ci guadagni? Soldi, donne, birra gratis? Sangue no .Non credo che nessuno di loro possa farti da spuntino….Eh, allora, perché non me lo dici?Sto morendo di curiosità!''
Angel guardava Skin negli occhi, con aria di sfida.
Skin , beffardo, gli rispose con un'altra scossa allo stomaco che gli fece tremare le ginocchia. Avvicinò la sua faccia a quella di Angel e con aria compiaciuta:
''A me piace la bella vita e i soldi di Ling me lo permettono. Mi lascia fare quello che voglio. Tutto quello che voglio, come torturare qualcuno, ad esempio. Certo io non devo passare il mio tempo a pentirmi di quello che ho fatto e cercare di rimediare. Quello lo lascio volentieri fare a te!''
Le scosse continuarono, estenuanti, una dietro l'altra, finché Angel non fu più in grado di riprendere i sensi e a quel punto i due uomini , dopo aver allentate le catene, se ne andarono.
Quando rinvenne, Angel venne assalito da spasmi e tremori incontrollabili, causati dalle scosse del fulminatore e da un forte dolore allo stomaco. Skin si era divertito a prendere di mira soprattutto quel punto in particolare.
Era fradicio per l' acqua che gli avevano versato addosso e non riusciva a reggersi in piedi, per cui era disteso a terra, appoggiato sul fianco destro, quando nei meandri del dolore percepì l’improvviso arrivo di qualcuno, che si avvicinava con passo leggero e cauto.
Dall’odore capì che era una donna, giovane, di pelle bianca. Poi la vide. Era mora e molto alta, quasi quanto lui. Aveva i capelli neri, mossi e molto lunghi, semilegati e profumati di rose e di muschio.
Angel non conosceva le intenzioni della ragazza perciò stava sulla difensiva. Cercò di muoversi per ripararsi le spalle contro la parete della stanza ma non ne ebbe la forza. Così rimase sdraiato sulla schiena, semiparalizzato. Lo sguardo cupo e fisso su di lei, in attesa di un qualunque gesto da parte sua. Amica o nemica?.
Lei si avvicinò ad Angel senza paura. Non le era sfuggito il suo inutile tentativo di muoversi. Per un attimo lo studiò dall'alto, poi si inginocchiò vicino a lui, posandogli una mano sulla fronte e ritraendola quasi subito, perplessa…..
Lo osservò con attenzione, nel corpo e nel viso, come per cercare di capire cosa lo avesse ridotto così. Poiché la camicia, sudicia e quasi del tutto strappata era aperta sul davanti, allungando la mano e scostandola leggermente fu facile per lei notare i piccoli segni, simili a morsi, tipici del fulminatore elettrico, disseminati ovunque, dalla cintola in su.
"Cosa vuoi da me, chi sei?'' Le chiese Angel con un filo di voce.
“Tranquillo. Non ho intenzione di farti del male. Dove senti dolore?”
La sua voce non tradiva nessun accento e non sembrava quella di una persona venuta per aggiungere altra sofferenza. Anzi fu molto dolce, come i suoi occhi azzurri.
''Lo stomaco……E' come se me lo avessero tagliato in due!''
Angel fece appena in tempo a rispondere quando una fitta molto più dolorosa delle altre lo costrinse a rannicchiarsi su sé stesso, i pugni stretti all'altezza dello sterno.
Lei sembrò capire l'entità del dolore che lo attanagliava. Si tolse la piccola giacca di cotone che indossava sopra una maglietta e gliela mise sotto la testa come un cuscino. Si alzò di nuovo e si rimise in ginocchio per terra dietro di lui, scostò la camicia che lo vestiva e gli esaminò la schiena, come cercando un punto preciso.
"Non muoverti, se puoi, lasciami fare….'' Gli disse, indugiando con lo sguardo sul bellissimo disegno tatuato sulla scapola di lui.
Con due dita della mano destra esercitò, per pochi secondi, una forte pressione in un punto preciso della sua spina dorsale, corrispondente alla penultima costola di destra, mentre lo tratteneva con il suo braccio sinistro.
Per pochi secondi Angel provò un nuovo dolore, come se una fitta gli avesse attraversato tutto il corpo. Una smorfia comparve sul suo viso, ma subito dopo avvertì un profondo sollievo. Il circolo vizioso degli spasmi era stato interrotto, finalmente, e il dolore si andava attenuando.
La ragazza lo coprì con una vecchia coperta che era lì, buttata in un angolo della stanza e si alzò per andarsene, quando Angel le afferrò la mano per trattenerla. La ragazza a quell' inaspettato contatto sussultò.
“Permettimi di ringraziarti!” La implorò Angel, con la voce già più rilassata.
Ma lei, sorridendo, scosse la testa…..
"Non è necessario. ''
Senza accorgersene, Angel scivolò in stato di incoscienza , di cui la ragazza approfittò per allontanarsi piano, cercando di non far rumore.
Qualche ora dopo Angel riprese i sensi. Un po’ confuso e dolorante cercò di mettere mentalmente a fuoco ciò che era successo. L'intervento della ragazza era stato così efficace ma veloce da non dargli il tempo di rendersene conto.
Non ricordava bene nemmeno il suo viso, per via dei sensi annebbiati dal dolore delle scosse. E per un attimo Angel dubitò che fosse stato reale.
Ma piccoli particolari lo convinsero che quell' incontro non era stato un sogno ma era veramente accaduto. Era ancora avvolto nella coperta e sotto la sua nuca sentiva ancora la piccola giacca di lei, dimenticata o forse volutamente lasciata. Era azzurra, come i suoi occhi. Quelli sì, gli erano rimasti impressi. Azzurri, di un azzurro scuro e profondo, ma vivo, quasi brillante……Se la portò al viso, percependo l'odore di lei , della sua pelle. La giacca ne era impregnata ed Angel se lo impresse nella mente, dolce e denso, contaminato dal sole e dalla salsedine.
Fu con un po’ di dispiacere che gettò quel piccolo indumento lontano da sé, in un angolo, insieme alla coperta, per non rivelare ai suoi aguzzini la visita della ragazza , certamente non autorizzata.
Aguzzini che puntualmente ritornarono, con un gatto a nove code, intinto di volta in volta nell'acqua santa. Al dolore della frustata si aggiungeva il bruciore e lo sfrigolare della pelle bagnata dal liquido benedetto. Trenta, cinquanta, cento….Angel non ricordava più quante ne avesse ricevute, prima che gli uomini di Docks si decidessero a smettere congedandosi con un colpo di mazza alla tempia e lasciandolo appeso alle sue catene, completamente sfinito.
Ed è così che la ragazza dagli occhi azzurri lo trovò, quando quella stessa notte, mentre tutti gli altri dormivano, lei decise di rivedere Angel….
Per prima cosa allentò le catene e aiutò Angel a distendersi, sostenendolo per non farlo cadere di colpo sul pavimento; a contatto con il corpo di lei , Angel sentì il suo calore e di nuovo l’odore della sua pelle…….
La ragazza gli tolse il bavaglio e gli offrì dell’acqua ma Angel la rifiutò. Con un fazzoletto umido cominciò a pulirgli la guancia sinistra dal sangue, proveniente dal taglio alla tempia, che rapidamente si era seccato, con movimenti decisi ma accorti. La sensazione di freschezza consentì ad Angel di recuperare un po’ della sua lucidità. Mentre lei gli sosteneva la testa col suo braccio, lui seguiva ogni movimento di lei, del suo viso o delle sue mani, con i suoi occhi scuri e bellissimi, dai quali traspariva un turbinio di sentimenti contrastanti….Dolore, disperazione, sorpresa, ansia, speranza.
La lasciò fare e così lei gli rinfrescò anche i numerosi e dolorosi segni lasciati dalla frusta sul suo torace, ormai del tutto nudo. E si sorprese a pensare che doveva essere una donna di una dolcezza infinita. Oltre che molto…bella.
"Perché ti stai prendendo cura di me? Posso sapere come ti chiami?''
La ragazza gli sorrise, enigmatica, ma non rispose subito alla domanda di Angel, e lui decise di non insistere. Meglio non indispettire l'unico essere davvero umano presente su quella nave.
Ma poi , finalmente, gli rivolse la parola.
''Il mio nome è Christal . Ma tutti mi chiamano Chris. E il tuo?''
''Angel, mi chiamo Angel. ''
''Bene, Angel. Perché ti fanno questo, che cosa hai fatto?''
''Niente, te lo giuro. Aiutami! ''
''“Per quale motivo Docks ti tiene prigioniero?''
''So cosa pensi, ma non sono un criminale. ''
''E cosa sei allora?” Gli chiese,decisa, fissandolo negli occhi. Ma Angel non se la sentì di rispondere alla sua domanda. Era troppo presto per poter essere sicuri che non rappresentasse anche lei un pericolo, come tutti gli altri. Anche se aveva un disperato bisogno di credere che almeno lei non fosse complice di Docks e dei suoi uomini.
'' Hai dei bellissimi occhi, non te lo ha mai detto nessuno?''
''Sì, ma tu stai evitando di rispondere alla mia domanda. ''
''No,è vero, sono molto belli!''
''Ok, vedo che preferisci non rispondermi. Questo non depone certo a tuo favore!”
”Lo so, ma ho i miei motivi, credimi. ''
''Te lo chiederò di nuovo e per l'ultima volta. Chi sei?'' Il tono di Chris era di quelli che non ammettevano un rifiuto.
''Vivo e lavoro a Los Angeles. Sono un investigatore privato, o almeno lo ero, prima di tutto questo…. ''
E le mostrò i polsi incatenati, rassegnato.
''Siamo su una nave, vero?Dove ci troviamo?”
”Sei su un mercantile, il ''Mary Belle''. E' la nave del capitano Docks. Trasporta attrezzature sottomarine dagli Usa verso la Cina.''
"E cosa ci fai a bordo di una nave come questa? Non è una nave passeggeri. ''
''Le attrezzature di questo viaggio sono del Museo di Scienze Naturali di Shangai. Devo consegnarle a Mister Ling , il direttore del Museo, insieme a dati e filmati. Io sono una documentarista…..''
''Quindi siamo diretti a Shangai?''
''Sì''
“Dritto dritto nelle fauci del lupo!''
"Cosa?Che vuoi dire? Tu conosci Ling?''
"No, ma a quanto pare, sto per fare la sua conoscenza. E' stato lui ad ordinare a Docks di catturarmi.''
''Perché?''
''Lascia perdere. Come ti sei accorta di me?”
“E’ stato un caso, a questo livello sono in pochi a poter accedere. Ieri sono scesa per inseguire un piccolo animale, il mio Perla. Ho sentito le tue grida. ''
”Da quanto tempo sei qui?”
”Non lo so….Ma credo che la nave sia partita subito dopo che mi hanno catturato. Quando mi sono svegliato, la prima volta, era già in viaggio.''
”Allora è quasi un mese, tra le varie tappe. Sei forte, un altro al posto tuo sarebbe già crollato.”
”Chi ti dice che io non stia per farlo?''
Angel era piuttosto teso, quasi arrabbiato, ma poi cercò di dominarsi. Le afferrò una spalla con forza e avvicinando il suo viso a quello di lei:
”Ti prego, devi ascoltarmi…Sei la mia sola speranza. Devi aiutarmi a fuggire da qui. Se questa nave arriverà a Shangai prima che io riesca ad andarmene, sarò spacciato. Docks non ha intenzione di consegnarmi alla polizia ma al suo vero capo, che vuol vendicarsi di me. Ling è un uomo senza scrupoli, utilizza Docks e la sua nave per importare negli Usa droga e clandestini dalla Cina. Trasporta quei poveracci nei container. La metà di loro muoiono prima di arrivare!''
''Siamo nel mezzo del Pacifico, non sfuggiresti agli squali che inseguono la nave. Non posso fare niente di più che curarti, per ora……Mi dispiace!''
Fu la risposta seccata di Chris che all’improvviso si alzò, in preda all'imbarazzo, liberando il braccio. Anche Angel si alzò in piedi, barcollando.
“Tu non mi credi, è vero?”
'' Tu mi chiedi molto. Perché dovrei fidarmi di te? Solo perché Docks ti tiene prigioniero? Per quanto ti conosco lui potrebbe anche avere un valido motivo per farlo!''
''E' vero. Lo so , non è facile fidarsi di uno sconosciuto,non è giusto. In circostanze diverse non ti chiederei una cosa simile, ma sono disperato!''
''Mi dispiace, Angel, non posso fare niente di più, per adesso! E devo andare, è tardi!”
Angel tacque, per nulla rassegnato. Aveva intuito che la ragazza non sapeva chi avesse di fronte e che probabilmente era all’oscuro di tutto, ma il non essere creduto lo ferì più di una frustata.
''Allora vattene, è inutile che tu stia qui!''
Le disse, con cattiveria e decisione, appoggiandosi dapprima con un braccio teso, poi con la schiena alla parete.
''E non tornare se non decidi di aiutarmi per davvero, non ho bisogno di un’infermiera!”
A queste ultime parole Chris si voltò, per pochi secondi, verso Angel e lo guardò in faccia, cercando i suoi occhi scuri di rabbia. Il viso di lei rivelava tutta la sua delusione per quel suo scatto d’ira. Ma non fu per quello che la ragazza con un gesto improvviso e stizzoso spinse, mentre usciva, il bottone che comandava il riavvolgimento delle pesanti catene, immobilizzandolo di nuovo alla parete. Qualcuno si sarebbe accorto della presenza di lei, se non l’avesse fatto.
Angel si pentì subito delle sue parole. In fin dei conti Chris era stata l’unica a trattarlo come un essere umano. Cercò, per l'ennesima volta, di divincolarsi dalle catene ma per l'ennesima volta non ci riuscì. Urlò per la rabbia ma poi smise. Era perfettamente inutile sprecare le proprie forze. Lo sapeva bene. La sola speranza di tornare libero era lei e lui l'aveva allontanata senza tanti complimenti. Ed ora era di nuovo solo, nella sua prigione…..
Nonostante tutto, Angel continuò a sperare che Chris non desse troppo peso alle sue parole e tornasse per vederlo, ma la ragazza non si fece viva per diversi giorni e la paura di non uscire più da quella trappola mortale lo attanagliò, togliendoli la sola cosa che riusciva a dargli un po’ di sollievo: il sonno.
Lei aveva bisogno di riflettere. La reazione rabbiosa di Angel l’ aveva colta di sorpresa e un po’ spaventata. In fin dei conti lei non sapeva chi fosse veramente.
Ma le parole di Angel continuavano a ronzarle nella testa e sembravano la conferma di quello che già il suo istinto le suggeriva . Anche di Docks non doveva fidarsi, nonostante con lei si fosse comportato, sforzandosi molto, sempre come un gentiluomo.
Così decise di appurare se il prigioniero diceva la verità.
Una notte, mentre solo il personale di guardia era in giro, Chris si intrufolò nell’ufficio di Docks e cominciò a rovistare nella pila di documenti e nei cassetti di un piccolo scrittoio.
Sedendosi sulla poltrona che troneggiava nell'ufficio, sentì uno strano gonfiore nel bracciolo destro; analizzandolo meglio notò nella parte inferiore una piccola fessura nella stoffa imbottita e infilando la mano trovò una piccola agenda in cui c’erano accuratamente segnati i viaggi effettuati dalla sua nave e ciò che in ciascuno di essi era stato effettivamente trasportato. Carichi di oppio e centinaia di persone consegnati ogni volta a Los Angeles con le stesse modalità….
Su una pagina del piccolo taccuino, Chris notò delle scritture.
<<15 marzo 2005…..carico 50…….disperso in mare….
200 anime scomparse….
18 luglio 2005….. carico 55 ……perduto…….
250 anime sparite….E' un caso…….?
13 0ttobre 2005 …….carico 75 ……..180 anime perduti…..Di nuovo lui?>>
"Angel dice la verità."
Mormorò tra di sé Chris, allegramente, perché questa scoperta confermava la fiducia che istintivamente aveva provato verso Angel appena l’ aveva visto, ma dall’altro rendeva più urgente il trovare una soluzione per tirarlo fuori dalle condizioni di prigionia in cui si trovava.
Chris rimise al suo posto l’agendina e nei giorni successivi continuò a far finta di niente con il capitano, ma di nascosto ogni notte riprese a far visita ad Angel.
''Sei venuta!Ho avuto paura che non ti saresti più fatta vedere…..''
Le disse Angel la prima volta che vide Chris dopo il loro ''scambio di opinioni ''. Cercò di sorriderle mentre glielo confessava, parlando a fatica per le cattive condizioni in cui si trovava e che lo facevano soffrire molto. Era seduto con le spalle alla parete, la faccia gonfia per i colpi ricevuti.
Chris si strinse nelle spalle e tranquillamente si accinse a spalmare sui lividi di Angel l'unguento rinfrescante che aveva portato con sé.
“Non potevo non farlo, sono l’unica che può aiutarti." Si decise a rispondergli.
Angel si sentì sollevato, mentre lei gli prestava le sue solite cure.
”Sai, mi sono reso conto di aver preteso la tua fiducia senza averti lasciato il tempo di conoscermi. Sono stato brusco. Scusami!”
”Non fa niente,posso capirti. Per te non è precisamente una vacanza.” Rispose Chris, con amarezza.
“E’ molto pericoloso venire qui, sei sicura di volerlo fare?”
“Sì, non preoccuparti per me,so quello che faccio. Non posso fare a meno di venire a vedere come stai, ho paura che possano farsi prendere la mano.”
Era sincera. Angel lo percepiva. E ne era contento.
”No, stanno molto attenti . Ling ha ordinato di non uccidermi, solo di farmi soffrire e nessuno avrà il coraggio di disubbidire. Hanno troppo paura di lui.”
"Ti tirerò fuori di qui, puoi esserne sicuro!''
Chris per un attimo si fermò e gli spiegò:
“Adesso so che hai detto la verità. Voglio aiutarti a scappare, ma dobbiamo aspettare il momento giusto, ci tengono molto a te .C'è molta sorveglianza, di sopra!”
“Perché lo fai? Voglio dire…Perché vuoi correre questo rischio?”
''Mi sembra di avertelo già spiegato! Cosa altro vuoi sapere?''
”Non hai paura della reazione di Docks? Se ti scopre qui potrebbe ucciderti!”
”Non preoccuparti per Docks, lui è un problema mio, non tuo. E poi credo che riuscirò a controllarlo. Spesso la sera mi invita a cenare con lui. Non gli sono del tutto indifferente…”
”Stai attenta, lui può essere molto pericoloso.”
''Lo so, all'inizio pensavo che fosse estraneo alle attività di Ling, ma ora so che non è migliore di lui.''
Sorridendo lusingata dalla preoccupazione che traspariva dagli occhi di Angel, Chris gli accarezzò il viso, scendendo con la mano fin sulla spalla nuda, come se con quel gesto avesse voluto ringraziarlo o forse tranquillizzarlo, per poi ritirare la mano, imbarazzata.
"Scusami,non dovevo!''
''Non fa niente, non ti preoccupare…..'' Le rispose Angel, con voce morbida e suadente, imprigionando dolcemente la sua mano tra le proprie.
Chris lo guardò, e per un attimo sembrò turbata, ma poi ritirò la mano e si alzò per andarsene. Angel fu subito dietro di lei e le afferrò un braccio, gentilmente,fermandola.
”Già vai via? Perché non resti un altro minuto?”
Aveva un’aria supplichevole….Chris ne rimase colpita, gli sorrise. Ma poi Angel abbassò la testa, un po’ mortificato.
”Mi dispiace,non ho il diritto di chiedertelo. Non mi sembri molto a tuo agio, qui.”
”Scusami, ma non è colpa tua, se è questo quello che pensi. I luoghi stretti e chiusi come questo mi mettono molto a disagio. Soffro di una leggera forma di claustrofobia. Non posso trattenermi molto a lungo…..E' come se mi mancasse l’aria per respirare!”
Angel si avvicinò di più a lei, quasi a sfiorarle il petto con il proprio, dolcemente….
”Allora vai, ma torna presto. Non sai quanto è importante vederti, per me, anche se per pochi minuti!”
Chris lo guardò sorpresa. Non si aspettava una confidenza del genere. Si guardarono negli occhi.
Poi fece un passo indietro e se ne andò ,anche se a malincuore .
In Angel si riaccese la speranza di tornare presto libero ma non solo quella. Dal primo istante in cui l’ aveva vista aveva cominciato a nutrire un’inspiegabile attrazione nei confronti di lei. Per i suoi occhi. Per il suo corpo, alto e sottile, ma terribilmente armonioso, nelle sue forme e nei lineamenti del viso.
Dal canto suo anche Chris era sempre più affascinata da quel prigioniero, che conservava la dignità e la fierezza di un principe nonostante le pesanti catene. Ed era attratta dai suoi profondi ed eloquenti occhi scuri, dalla sua voce e soprattutto dal suo corpo sempre bellissimo nonostante le torture.
Ormai era diventato un’ossessione che non le dava tregua,né di notte né di giorno, anche se lei ormai aveva intuito il perché lui non dormisse e non mangiasse mai, come mai le sue ferite guarissero così in fretta e come mai gli uomini di Docks avessero così paura di lui.
Non era umano, ne era sicura, ma il suo istinto le suggeriva che in lui c’era qualcosa di più. Qualcosa di diverso da tutti gli altri demoni che aveva conosciuto. Angel era speciale e lei era decisa a saperne il perché.
Una notte un brutto sogno ricordò ad Angel che era arrivato il momento di essere pienamente onesto con quella donna che stava rischiando la pelle per aiutarlo. Doveva trovare il coraggio di rivelarle la sua vera natura. Ma lei, come avrebbe reagito? E se avesse cambiato idea e non avesse più voluto aiutarlo, come sarebbe uscito da solo da questo guaio……?
All'alba e al tramonto Chris aveva la strana abitudine di sedersi sul cassero, in alto, e sembrava dedicarsi a esercizi di meditazione o di preghiera. Silenziosa, concentrata, con gli occhi chiusi. Docks lo sapeva e un giorno, di mattina presto, le si avvicinò.
"Buongiorno Chris, già in giro a questa ora del mattino?''
Chris non rispose e non sembrò dargli nemmeno retta più di tanto. Docks si irritò, per questo.
"Sai una cosa? Io credo di sapere cosa è che non ti fa dormire,o devo dire qualcuno?
Docks aspettò la reazione di Chris. Lei aprì gli occhi e lo fissò ma non disse nulla.
"Cosa credi? Che non mi sia accorto dei tuoi movimenti notturni? Ieri sera non hai voluto cenare con me dicendo che eri stanca. Stanotte ho bussato al tuo alloggio e tu non c'eri e anche l'altra notte ti ho cercata in giro ma sembravi sparita…Attenta! Stai giocando ad un gioco pericoloso,potresti farti male!''
''Sta tranquillo,so badare a me stessa,lo faccio da sempre. Ma tu stai lontano dal mio alloggio!''
Il tono di Chris era di quelli decisi che non ammettono repliche.
''Altrimenti…Cosa fai?
Chris lo guardò negli occhi e poi abbassò lo sguardo sulle sue mani. Docks seguì lo sguardo di lei e notò tra le mani di Chris una enorme tarantola nera. Chris rigirava l'animale tra le sue mani, tranquillamente.
''Io? Niente! Ma potresti sempre ritrovarti una di queste nel tuo letto, una di queste notti…Forse non lo sai, ma è velenosa!" E lo fisso negli occhi, minacciosa.
''Brutta strega! Da dove spunta questo animale?'' Ma non ottenne risposta.
E Docks si allontanò, stupito e arrabbiato per le minacce di Chris. Ora era furioso con lei. Chris rimase seduta dove era e lasciò andare via la tarantola che si infilò in una delle casse caricate sulla poppa della nave. Sorrise tra sé e sé; ora forse Docks la lascerà in pace.
Il capitano intanto si avvicinò a Daniel.
''Falla sorvegliare a vista, sono sicuro che la ragazza sa del nostro ospite!''
''Lo credo anche io. Ho notato che spesso sparisce con le scuse più banali e Brian dice di averla intravista nei dintorni del livello in cui custodiamo il nostro amico. Può aver sentito qualcosa !''
E Daniel si allontanò, lasciando Docks da solo.
Mentre Chris era ancora seduta sul cassero, a pochi metri da lei uno dei marinai ,di razza asiatica, stava maneggiando delle pesanti catene e un argano. Mentre l'argano girava , il marinaio non si accorse che il suo piede era infilato tra le catene, e ne sarebbe stato stritolato. L'uomo cominciò a urlare per il dolore ma nessuno accorse, tranne Chris.
La ragazza fermò l'argano e liberò la gamba dell'uomo, che era molto agitato e piangeva per il dolore. Aveva la caviglia spappolata. Chris si guardò intorno e non vide nessuno. Nella sua lingua gli disse di stare calmo e di non guardare. Gli mise le mani sulla caviglia ferita e chiuse gli occhi. Le casse di legno nascondevano ciò che stava succedendo. Si vide solo una strana luminosità, stemperata però dalla luce del giorno e il marinaio allegro e guarito che si era rialzato e con mille ringraziamenti e riverenze si allontanava.
Chris si portò un dito sulle labbra e con quel gesto imperioso gli ingiunse di mantenere il segreto su ciò che era accaduto.
“Ho saputo che tra quattro giorni arriveremo a Shangai. Saranno tutti molto impegnati a scaricare il carico. Nella confusione ruberò le chiavi delle tue catene, tieniti pronto!”
Chris era eccitata, evidentemente convinta di recare buone notizie al suo protetto.
Ma la reazione di Angel la deluse, perché invece di esserne felice lui si dimostrò piuttosto irritato alla notizia.
''Perché vuoi aspettare tanto? Non capisci che Ling mi sarà subito addosso, al nostro arrivo?”
”Non preoccuparti, non gliene darò il tempo. Ma devo regolare i conti con lui e con uno dei suoi uomini. Non posso farti scappare prima. Capirebbero che sono stata io, e la mia copertura salterebbe!”
”Copertura? Cosa significa? Sei un poliziotto?”
”No, non lo sono, ma quello che devo fare è troppo importante per me. Devi avere pazienza e fiducia ! “
Angel rispose più calmo, quasi con tono pacato…
”La pazienza non è tra le mie virtù. In quanto alla fiducia, non ho molta scelta, non ti pare? Cosa hai a che fare tu con una bestia come Ling?”
”Skin. Voglio lui. Ha ucciso il mio uomo, un po’ di tempo fa.”
”Capisco, si tratta di una vendetta.''
''No! Si tratta di giustizia. Lo devo al mio uomo e a tutti quelli a cui Skin ha fatto del male!''
''D'accordo, d'accordo, mettila come vuoi. Ma stai attenta. Skin non è un uomo come gli altri.''
”Lo so. E' un mostro e io sto aspettando solo il momento giusto per colpirlo!''
Quella parola per Angel fu come un pugno allo stomaco. Dunque è questo ciò che avrebbe pensato di lui se avesse saputo la verità?Che era solo un mostro?Le rispose senza far trasparire il suo turbamento.
''E' solo un vampiro, ma lascia che ti aiuti. Non puoi farcela da sola…..Liberami e lo faremo insieme!”
”No,non sono affari tuoi!”
Chris si voltò per andarsene, ma Angel la trattenne per un braccio.
”Aspetta! Devo dirti una cosa importante!”
Aveva deciso di dirle tutto, non sapeva ancora con quali parole ma ciò che contava era che lei finalmente sapesse la verità su di lui……
”Non ora, ho paura che mi abbiano seguito!” Ed era vero. Daniel l'aveva vista intrufolarsi di nascosto nella stanza prigione. Ed era corso ad avvisare il comandante Docks, che all' improvviso fece il suo ingresso, seguito dai suoi uomini, facendo sobbalzare Chris ed Angel.
Questi tirò Chris per un braccio e la fece mettere dietro di lui,come se avesse voluto farle da scudo.
''Ho fatto bene a farti sorvegliare. Ero sicuro che ti avrei trovata qui. Certo che voi donne siete davvero strane! Vedo che il fascino del signor Angel ha colpito anche te!”
Chris uscì allo scoperto, urlandogli contro e guardando Angel con aria decisa e ……..decisamente affettuosa!
''Ora so la verità su di te e non posso permetterti di continuare a divertirti alle sue spalle, né ti lascerò consegnarlo a Ling!”
''Davvero? E come intendi salvarlo? Denunciandomi? E che prove hai? Nessuno ti crederà. Hai solo la tua parola contro la mia e la sua testimonianza non vale niente! Lui è uno che non esiste,per la legge! E poi, sei veramente sicura di poterti fidare di lui, piuttosto che di me?”
”Lui non trasporta droga e non si arricchisce sulle spalle di poveri disgraziati come fai tu!”
“Bè, neanche lui non è un santo. Forse ti sarà sembrato un povero uomo indifeso ma ti assicuro che non lo è !”
Le rispose di rimando Docks, con tono beffardo.
“Mi credi una stupida?Lo so che non è un essere umano,l’avevo già capito. Ma umano o no, resta sempre migliore di te!!!”
Angel e Chris si guardarono in faccia, per un attimo. Angel era sorpreso. Non sapeva che Chris fosse a conoscenza del fatto che lui non era umano. E si chiese come mai questo non l’avesse allontanata…..
“Davvero? Vedremo se continuerai a pensarla così dopo che ti avrò mostrato quello che veramente è.”
Chris allarmata fissava Angel senza riuscire a capire. Poi all’improvviso, ad un cenno di Docks i suoi uomini lo afferrarono. Docks attirò Chris a sé, strattonandola per un braccio e allontanandola da Angel, mentre un colpo di Brian in pieno fianco destro fece piegare in due il prigioniero.
Brian e Skin bloccarono Angel in modo che il viso del vampiro fosse rivolto verso la ragazza e lei lo vedesse bene in faccia.
Docks con tono ironico, si rivolse ad Angel.
''Avanti, rivela cosa veramente sei alla signora, mostrale il tuo vero volto!”
''No! Non voglio!!'' Gridò Angel, cercando di liberarsi dalla forte presa di quegli uomini, senza riuscirci. Aveva capito le intenzioni del capitano e l’unica cosa che riusciva a pensare era che non voleva trasformarsi in un vampiro di fronte a lei. Non ora, non prima di avergli confessato la verità.
Docks fece un cenno a Daniel e questi si avvicinò al prigioniero con una mazza di ferro.
Lo colpì al viso, senza pietà, una, due volte. Angel cercò di resistere, ma al terzo colpo la rabbia e il dolore fecero reagire il demone che era in lui . Questi ebbe il sopravvento e Angel, perduto ogni controllo di sé stesso, si trasformò davanti a tutti. Fu una scena orribile……
A quel punto gli uomini di Docks mollarono la presa e scaraventarono Angel a terra. Si voltarono tutti verso Chris, come per studiare la sua reazione. Anche Angel. Con i suoi occhi di demone e il viso grinzoso completo di zanne, insanguinato dai colpi ricevuti.
Sul viso di lei si leggevano tutto l’orrore e lo sconcerto per quella nuova realtà: Angel era un vampiro, proprio come quello che aveva ucciso il suo uomo. Lo aveva intuito ma vederlo con il suo vero aspetto la sconvolse. Con le lacrime che le inondavano le guance corse via, mentre Docks e i suoi uomini, soddisfatti, ridevano.
”Credo che ormai tu non possa più contare sul suo aiuto!”
Chris si precipitò , correndo, fuori della stanza prigione e risalì fino al ponte principale della nave; oltre il parapetto, vomitò in mare. Poi corse nella sua cabina e vi rimase, turbata, per tutto il resto della giornata.
Dal canto suo Angel rimase riverso sul pavimento, disperato per quella rivelazione forzata, mentre crescevano in lui l' ira e la voglia di vendicarsi per tutte le umiliazioni subite.
Non l’ avevano immobilizzato contro la parete e così ne approfittò subito. Ad uno ad uno stese Docks e i suoi uomini e, trovate le chiavi delle sue catene addosso a uno di loro, fu libero, finalmente.
Quando Chris uscì fuori dalla sua cabina, quella stessa sera, si accorse che qualcosa di grave era successo. Sembravano tutti impazziti.
Docks urlava a squarciagola come di solito non faceva mai e gli uomini erano tutti armati fino ai denti. Erano suddivisi in squadre di due e stavano mettendo a soqquadro la nave.
C’èra paura nell’aria e a Chris sembrava quasi di poterla toccare. Incontrò Docks e questi subito l’apostrofò:
“Sarai contenta di sapere che il tuo caro amico è riuscito a scappare!”
”Certo, io non ho nulla da temere da lui!'' Gli rispose, senza dargli soddisfazione. Poi aggiunse, allontanandosi senza voltarsi indietro.……
“Ma fossi in voi mi guarderei bene dal cercarlo: vi ucciderà tutti!”
Un paio di ore dopo era già mezzanotte. Chris era sul ponte di prua, seduta sul bordo della nave, le gambe penzoloni sull'acqua. C'èra la luna che illuminava il mare.
La ragazza sembrava immobile, in preda ai suoi pensieri. Stava ripensando al vero volto di Angel. Al terrore che quel viso le aveva scatenato dentro. In un momento Chris aveva rivissuto tutto l'orrore provato quella notte ……..
Eppure lei sentiva che Angel non era solo questo…Orrore e morte……Anzi, il suo corpo e i suoi bellissimi occhi scuri le facevano battere il cuore, ma non per la paura…..Come è possibile che mi succeda questo? Era la domanda ossessiva che le riempiva la testa.
All’improvviso avvertì una presenza alle sue spalle, nascosta nell’ombra, e decise di rimanere immobile, aspettando un qualsiasi avvenimento che le potesse suggerire l’identità di quella presenza, ma non successe nulla. Allora capì. Era Angel.
“Non volevo che lo scoprissi nel peggiore dei modi….Avrei voluto dirti tutto,con calma, ma non me ne hanno dato la possibilità. Hai paura di me, ora?”
Nella voce di Angel, che si era avvicinato, ci fu come un tremito e Chris capì che era sincero.
Quella domanda così diretta la lasciò senza fiato, e la obbligò a sua volta alla sincerità.
“No, non ho paura, so che non mi avresti mai fatto del male. Non chiedermi come faccio a saperlo, lo so e basta. E non mi importa che tu me l’abbia tenuto nascosto. Posso capire perché l’ hai fatto. Dentro di me sapevo cosa sei, ma speravo di sbagliarmi ed è questo che mi fa soffrire di più!”
“Non puoi ritenermi responsabile per quello che un altro vampiro ti ha fatto. E poi io non uccido gli esseri umani, non più, ora; adesso combatto quelli come me o quelli come Ling.”
"Bene. Ho capito. Ma lasciami in pace, in fin dei conti non ti servo più, sei libero,oramai. ''
”Già, ma io volevo ringraziarti. Sei stata buona con me. In questi giorni bui, mi sei stata vicino e io non potrò mai dimenticarlo. Sarei impazzito se non fossi arrivata tu. All’inizio ho pensato solo che eri la mia unica possibilità di salvezza, ma poi vederti ,anche se per poco, tutte le notti, ha mitigato la mia disperazione e riempito la mia solitudine……..”
”Sì, ma potevo fare di più e non l’ ho fatto. Avresti evitato tante sofferenze se solo avessi avuto il coraggio di farti scappare subito. La mia rabbia e il mio odio verso questa gente mi hanno accecato. Ci ho messo un bel po’ di tempo per arrivare qui ma ora che sono così vicina al mio scopo, non ho pensato altro che a quello, sono stata egoista!”
''Non fa niente. Posso capirti più di quanto pensi…..So cosa significa essere ossessionato dai
ricordi.''
"Ora cosa farai?''
"Mi cercherò un buon nascondiglio, prima o poi la nave attraccherà. Non può rimanere in mare per sempre.''
''In questo non posso aiutarti. La mia cabina è il primo posto in cui verrebbero a cercarti. Ti riprenderebbero subito!''
''Non preoccuparti, me la caverò. Sono sempre stato bravo a nascondermi.''
All’improvviso comparvero gli uomini dell'equipaggio. Circondarono subito Angel ma questi si difese in maniera feroce e così nessuno riuscì ad immobilizzarlo.
Sopraggiunse anche Docks, il quale agì d’astuzia e puntò la pistola alla tempia di Chris per poi attirare l’attenzione di Angel.
“Ehi, succhia sangue! Non opporre altra resistenza o lei morirà! Sono sicuro che non puoi permettere che muoia un innocente, per colpa tua!”
Vedendo il capitano così determinato, Angel smise di lottare e si lasciò catturare. Non se la sentiva di rischiare la vita di Chris. Aveva un debito di gratitudine con lei . E fu di nuovo prigioniero. Maledetta nave, maledetto Docks……..
Legato, lo trascinarono dinanzi a Docks che ancora minacciava Chris con la pistola.
''Lasciala stare, adesso hai avuto quello che volevi!''
Per un lungo istante il capitano e il suo prigioniero si guardarono negli occhi.
Docks, con un sorriso compiaciuto, lasciò andare Chris. Angel ne fu sollevato. Lei era salva.
Almeno per adesso. Ma cercò di opporre resistenza quando Docks ordinò a Skin e a Brian di portarlo via, colpendo Skin al torace con un calcio fortissimo. Brian fu lesto a mettergli un braccio intorno al collo, bloccandolo….. Skin fu subito di nuovo in piedi, furioso per il colpo ricevuto e con il suo vero volto in mostra. Nelle sue mani si materializzò un coltello e con quello colpì Angel ad un fianco.
”Maledetto, lascialo stare ! Non lo toccare..!!” L'urlo di Chris seguì al grido di dolore di Angel.
Vedere Skin che lo colpiva l' aveva riempita di rabbia e la spinse ad agire. Si guardò intorno. Skin era a due metri da lei. Averlo così vicino le avrebbe permesso di raggiungerlo purché si muovesse in fretta. Cogliendo tutti di sorpresa diede uno spintone a Docks e un pugno a Daniel. Raccolse a terra un pezzo di legno appuntito e con quello colpì il vampiro alla schiena arrivando al suo cuore, polverizzandolo. Il coltello che Skin aveva in mano cadde per terra facendo rumore…..
La reazione di Chris, rapida, fredda e veloce, colse tutti di sorpresa e non lasciò a nessuno il tempo di fiatare. L’aver eliminato l'oggetto del suo odio la svuotò però di ogni energia.
Un silenzio assoluto regnò per pochi minuti, fino a che la voce del capitano risuonò squillante e arrabbiata.
''Prendetela!''
Daniel la afferrò per le braccia e la ragazza non oppose nessuna resistenza.
Docks non riusciva a credere ai propri occhi. Aveva visto Chris trasformarsi in una creatura completamente diversa da quella conosciuta fino a quel momento. Non più calma e dolcezza, ma furiosa determinazione e una mente fredda e lucida.
Quella ragazza, con lui sempre così distaccata, misurata, nei gesti e nelle parole,quando si trattava di Angel perdeva la testa. Erano mesi che le stava dietro, senza ottenere da lei nulla, senza nemmeno riuscire a sfiorarla. E ora vedeva nei suoi occhi un calore e una attenzione che per lui non cerano mai stati. Per uno sporco vampiro ,poi!
Chris era riuscita davvero a ferire il suo orgoglio di uomo e di comandante. Portarsela a letto era una questione di principio e di prestigio davanti ai suoi uomini. Ma ormai era chiaro a tutti che Chris aveva altre preferenze.
Mentre li portavano via, Angel continuava a fissare Chris. In apparenza aveva agito per difenderlo e ora chissà cosa le faranno , per questo. Ma in cuor suo decise che non la avrebbe ringraziata, comunque, per aver impedito a Skin di colpirlo una seconda volta. Lui conosceva la verità, al contrario del capitano e dei suoi compagni, e non era del tutto sicuro che lei non lo considerasse ancora solo un mostro. Aveva solo colto al volo l'occasione per portare a termine la sua presunta missione.
Poiché non aveva distrutto il sistema di catene a cui era legato all’inizio, per la seconda volta riportarono Angel nella stanza prigione. Lo torturarono crudelmente ,come mai avevano fatto prima, come punizione del suo tentativo di fuga. Questa volta fu Docks in persona a occuparsi di lui. Meschinamente sfogò su di lui la sua rabbia di uomo ferito nei propri sentimenti oltre che nei suoi affari.
Dopo averlo fatto immobilizzare lungo la solita parete, il comandante si avvicinò ad Angel con un' arma a tre punte. Quella centrale era più lunga, le laterali più piccole ma ugualmente affilate. Spinte in profondità avrebbero dilaniato e lacerato senza pietà.
Docks puntò l'avambraccio sulla gola di Angel e lo guardava in viso mentre lo colpiva.
''Questo è per Skin!''
Disse, colpendo Angel al fianco sinistro, nello stesso punto in cui era già entrato il coltello del vampiro polverizzato da Chris. Angel accusò fortemente il colpo, e represse a fatica il desiderio di urlare ma, tutto sommato, riuscì a rimanere in piedi.
''Questo è per il pugno che mi hai dato! '' Continuò Docks mentre gli piantava il tridente nel palmo della mano sinistra.
"Peccato che ne sia bastato uno solo per stenderti!" Gli rispose Angel, incurante della crescente rabbia del capitano, ormai furioso. Questi lo colpì ancora, alla base del collo, lateralmente a destra. Angel stava per cedere al dolore, ma continuò a guardare in faccia il suo aguzzino. Stava scegliendo con cura i punti da colpire, il bastardo. Quelli più dolorosi.
"Ti taglierò a pezzettini, quando Ling si deciderà ad ucciderti!''
"Non ti illudere,né io, né Ling ti daremo questa soddisfazione!''
"Ti spedirò all'Inferno, in un modo o nell'altro…..''
''Non ho paura di te, e nemmeno dell'Inferno. Io già ci sono stato……E non mi ha voluto……E tu? Quand'è che ci vai?''
Per tutta risposta Docks conficcò il tridente nello stomaco di Angel. Squarciandoglielo. E riuscì a spezzare la fiera resistenza al dolore che il vampiro ostentava. Lo vide perdere conoscenza, rantolando, e così il suo orgoglio ferito ne fu in parte gratificato.
La sua rabbia ebbe un altro bersaglio, quando Angel fu momentaneamente fuori della sua portata.
A Docks non era piaciuto che Chris avesse eliminato il suo braccio destro e così aveva imprigionato anche lei. Non aveva avuto il coraggio di ucciderla, oppure aspettava solo di decidere cosa fare di lei insieme a Ling. Ma aveva voluto che lei fosse presente, quando Angel veniva punito.
Daniel la tratteneva per le braccia. Docks aveva ordinato che non le fosse permesso di distogliere lo sguardo e così era stata obbligata a guardare, impotente, Docks che colpiva Angel.
''Guarda! Guardalo, Chris!'' Le urlò Docks quando Angel , ormai privo di conoscenza, stramazzò a terra.
''E' colpa tua se adesso sta soffrendo…..Si è fatto riprendere per salvarti da me! Che bel gesto, eh? Da vero eroe! E ha pagato anche per quello che tu hai fatto! Ma non dimenticare mai cosa si nasconde sotto a questo bel viso, quando lo guarderai negli occhi! In lui c'è un assassino che aspetta solo di poter uscire fuori allo scoperto e non potrà mai essere qualcosa di diverso dal mostro che è!''
Detto questo, fece un cenno a Daniel, che le diede una spinta e la gettò per terra, accanto ad Angel. Richiamò gli uomini, e se ne andò con loro.
Chris era libera di muoversi nella stanza e quando Docks e i suoi uomini uscirono, si precipitò da Angel. Si inginocchiò accanto a lui.
''Angel, Angel….Rispondimi,mi senti? Sono qui,sono Chris,parlami, parlami!!''
Gli passò la mano tra i capelli. Angel sembrò risvegliarsi, lamentandosi. Aprì gli occhi e Chris tirò un sospiro di sollievo per questo. Gli sorrise. Anche lui cercò di sorriderle ma invece gli sfuggì un gemito di dolore.
Lo aiutò a girarsi a pancia in su e gli esaminò tutte le ferite, ancora sanguinanti.
Si soffermò sulla ferita allo stomaco. Era profonda e a pochi millimetri dal cuore. Quando gliela toccò, Angel ebbe voglia di gridare, ma se lo impedì. Chris capì ugualmente la sua sofferenza. Gliela lesse in faccia.
''Hai la mano rotta. E le tue ferite…..Non dovrebbero guarire più in fretta? ''
Anche Angel guardò la sua ferita, alzando per un attimo la testa. La toccò con due dita della mano destra. Se le ritrovò sporche del proprio sangue.
''E' vero,sanguina ancora!'' Mormorò Angel. I suoi occhi tradirono, per un attimo, lo sconforto e la paura.
''Come mai?''
''Non lo so!''
”Forse perché sei debole…..Da quanti giorni non ti nutri?''
''Molti .'' Rispose Angel, amareggiato.
''Troppi, evidentemente.'' Fu la risposta di Chris, ed Angel notò la sua espressione spaventata.
”Non preoccuparti, non morirò per questo!”
”Sicuramente no, ma stai soffrendo molto….. Stavolta hanno esagerato!!”
''Non fa niente, ci sono abituato. Non è la prima volta che mi ritrovo a terra e non sarà nemmeno l'ultima!''
Angel aveva un tono triste e rassegnato. E aveva sete. Non certo d'acqua. Voglia di sangue. Quello di Docks. Più il tempo passava, più l'dea di assaggiarlo diventava attraente. La sofferenza ha uno strano effetto collaterale. Cancella qualsiasi inibizione,anche la più forte.
Ma in quel momento fu un altro sangue quello che richiamò Angel alla realtà. Quello di Christal….Lei aveva un labbro leggermente sanguinante, ferito dallo schiaffo che Docks le aveva mollato in viso mentre usciva dalla stanza prigione. Il suo odore e quello della sua paura per lui riempivano le sue narici e allertavano i suoi sensi di vampiro. Gli occhi di Angel cercarono , per l'ennesima volta, quelli di Chris , che lo guardava in maniera intensa.
Aveva una luce strana nello sguardo e l’aria di chi ha preso una grave decisione, per la quale sembrava turbata…...
''Vieni! Gli disse.
Chris si sedette a terra con le spalle alla paratia e lo fece appoggiare con la schiena su di lei. Lo circondò con le sue braccia. Ah!Il battito del cuore di lei…….Angel era in grado di sentirlo, forte e chiaro, sotto la sua spina dorsale. Il ritmo veloce, naturale, pulsante di vita, sembrò avvolgerlo scacciando un po’ del dolore fisico che lo attanagliava.
''Dormi, Angel, riposa…Ti sentirai meglio al tuo risveglio.''
Gli mormorò piano in un orecchio.
''Sono così.. stanco!''
''Sì, lo so….''
Ed Angel si assopì, cadendo in un sonno buio e profondo. Senza sogni.
Chris appoggiò la mano sinistra ferita di Angel sul suo petto nudo , accanto alla ferita allo stomaco, molto delicatamente. Poi coprì entrambe con le sue mani. Chiuse gli occhi, e…..
Angel , incosciente , non si accorse della luminosità che si sprigionava dalle mani di Chris e anche dalle altre sue ferite, che guarirono all'istante.
Indebolito, stordito dal dolore, sentì il suo corpo invaso da una improvvisa energia che dopo pochi minuti gli permise di rinvenire.
Quando Angel si svegliò, si accorse di essere ancora tra le braccia della sua compagna di prigionia.
''Ciao….Già sei sveglio?!”
”Sì…''
Si alzò sfuggendo al suo abbraccio. Era troppo eccitato per rimanere fermo. Si sentiva di nuovo perfettamente in forze e, altra cosa strana, la sensazione di fame che negli ultimi giorni perennemente lo tormentava, era sparita.
''Come ti senti?”
”Meglio, molto meglio. Ma cosa è successo?!
Scoprì con sollievo e incredulità che la mano ferita era perfettamente a posto e che non c’èra più nemmeno il segno delle ferite, sul suo corpo.
'' Hai dormito un po’….'' Disse Chris alzandosi .
''Non mi sembra di aver dormito molto, ma mi sento stranamente bene. Le ferite sono già chiuse…..E poi….. La mia mano?!''
''Non è così che funziona?''
Chiese la ragazza, con aria ingenua…....
''Sì, ma non così in fretta, di solito!''
Angel era sconcertato. La sua innata diffidenza lo spingeva a cercare una risposta. Anche se in verità non sapeva dove cercarla. Poi vide Chris. Era di fronte a lui e lo osservava. Ma negli occhi di lei lesse soltanto la sua gioia nel vederlo di nuovo ristabilito. E nel suo aspetto niente che potesse suggerirgli cosa era accaduto. A quel punto decise di non dare troppo peso alla cosa……
''E tu? Come stai?''
”Sto bene!”
''Ho visto come hai eliminato Skin. Devo farti i miei complimenti, non pensavo che tu fossi così…. agile!''
Le lacrime inumidirono gli occhi di Chris. Angel se ne accorse.
''Scusami, io…..''
''No, non fa niente.''
''Perché lo hai fatto?Voglio dire, proprio in quel momento, davanti a tutti? Sarebbe stato più prudente arrivare a lui di giorno, mentre dormiva o comunque quando non ci fossero stati testimoni!!''
''Non mi è piaciuto vedere Skin che ti colpiva!''
''Allora è così…Lo hai fatto per difendermi?''
''Ti mentirei se ti dicessi che è stato l'unico motivo……Dovevo farlo, o non sarei più riuscita a vivere in pace con me stessa e a dimenticare Michael.''
''Michael? Il tuo uomo? Quello di cui mi hai parlato?''
''Sì……Ci eravamo appena sposati quando quella sera, per strada, siamo stati aggrediti dal vampiro che ho ucciso. Io sono riuscita a sfuggirgli per un soffio. Ho vissuto nel ricordo di quella aggressione, cercando Skin , per quattro anni. Lui invece non si ricordava affatto di me…..Ho scoperto che lavorava per Ling. Mi sono fatta assumere dal Museo di Shangai per avvicinarlo e colpirlo, al momento opportuno.
” E sei pronta a uccidere anche Ling e Docks?Perché questo è quello che finirai col fare, no?Ora che sai che non hanno scrupoli i non puoi lasciarli impuniti. Ma non so se sarai capace di farlo, non mi sembri il tipo da agire a sangue freddo, né per giustizia, né per vendetta, mi sbaglio?”
”Ma io non ho mai detto di volerli uccidere. Docks e Ling dovranno vivere e provare rimorso per quello che hanno fatto, per tutti i giorni della loro vita!”
Angel assunse un tono sarcastico.
”Mi piacerebbe sapere come riuscirai a farlo. Ling non ti farà nemmeno avvicinare.”
”Non preoccuparti di questo. Prima o poi arriverò anche a lui . Soffrirà e quando succederà io ne sarò contenta……”
Chris aveva uno sguardo crudele…Si allontanò un po’ da Angel e gli girò le spalle.
Angel, con tono duro ma pacato, la costrinse a voltarsi verso di lui e a guardarlo negli occhi.
”Di cosa stai parlando ? Hai un qualche potere di controllare la mente di un uomo? Di suggestionarlo?Non puoi immaginare cosa significhi passare ogni giorno della tua vita nel ricordo delle persone che hai ucciso e delle crudeltà che hai commesso e sapere che non potrai mai riparare a tutto il male compiuto, è…è l’Inferno!E’ un dolore che ti attanaglia il cuore e ti dilania l’anima e non ti dà tregua!”
”Cosa ne sai tu?” Angel si strinse nelle spalle. Ormai era deciso a dirle tutta la verità su di lui.
”La punizione di cui parli è la mia. Non molto tempo fa sono stato maledetto da una zingara. Mi ha restituito l’anima e con essa il rimorso per i delitti che ho commesso.”
”Mi dispiace,non ne avevo idea.”
“Non dispiacerti per me, me lo merito. Tu non puoi sapere quante vite ho stroncato;ma compiangerò Ling se tu riuscirai nel tuo intento, perché io so a cosa lo condannerai e non credo che un essere umano possa riuscire a sopravvivere a una prova simile!”
''Adesso finalmente ho capito perché sei così diverso dagli altri demoni. La tua anima!Non pensavo che la magia umana potesse essere così potente da richiamarla dal regno dei morti!''
''E invece sì ed io ne sono la prova vivente…..''
''Comunque, no!''
"No…Cosa?''
'' Non ho poteri ipnotici o di suggestione, come credi tu. Non li ho mai avuti. Ma il rendersi conto pienamente delle conseguenze dei propri atti a volte provoca dei miracoli anche nell'uomo più abbietto.''
''Già,può darsi. '' Angel era scettico. E la sicurezza e la disinvoltura con cui Chris intendeva affrontare due uomini senza scrupoli come Docks e Ling lo spaventava. Temeva per lei, per la sua vita, anche se il suo intuito gli suggeriva che quella ragazza forse era meno indifesa e più forte di quello che poteva sembrare a prima vista. E ,soprattutto, a dispetto della giovane età che dimostrava, sembrava possedere una saggezza e un coraggio non comuni.
Chris sospirò e si guardò intorno. Si sentiva a disagio in quella stanza semibuia. Respirava a fatica ma cercò di mantenere la calma. Per farlo focalizzò l’attenzione su Angel. Lui sembrava aver recuperato le forze, anche se erano stati molto crudeli con lui, questa volta. Lei lo sapeva. Aveva assorbito il suo dolore e, per farlo, lo aveva sentito e sperimentato su di sé.
''Angel, posso chiederti……Come sei diventato un vampiro? “
Angel sembrò sospirare. Sapeva che prima o poi quella domanda gli sarebbe stata rivolta. Ma ogni volta per lui rispondere era sempre più difficile.
”Ero giovane e…. stupido. Una sera, mentre tornavo a casa, ubriaco, ho avvicinato una donna…Sembrava solo una giovane ragazza, invece era una vampira e così …….E’ successo duecentoquarantacinque anni fa ma lo ricordo ancora come se fosse accaduto ieri.''
''E la maledizione?'' Chiese Chris, con insistenza.
''Cosa vuoi sapere?''
''E'…..E' stata dolorosa?''
''Sì. Lo è stata, e lo è tuttora. Ma non sul piano fisico. La rinuncia al sangue umano mi ha costretto a stare lontano da tutti. Dagli altri vampiri e soprattutto dagli uomini. A loro mi sono riavvicinato da poco, da quando mi hanno convinto ad utilizzare le mie capacità per rimediare alle cose indescrivibili che ho fatto.''
Quando Angel smise di parlare, il silenzio li avvolse, mentre gli occhi scuri di lui si incontrarono con quelli azzurri di lei. Per qualche attimo, nessuno dei due fiatò.
“Se ti può consolare….…Penso che tu sia più umano di tanti uomini che ho conosciuto, nonostante tu sia ciò che sei!'' Fu la tranquilla risposta di Chris.
“Non puoi immaginare quanto sono contento di sentirti dire questo. E di sapere che non provi solo odio per me, per quello che sono.''
”Devo ammettere che vederti con il tuo vero volto mi ha impressionato. Te ne sarai accorto…..Ma perché dovrei odiarti? La cosa che conta veramente, ai miei occhi, è che avresti potuto ucciderci tutti e non lo hai fatto. Potevi nutrirti ma non hai ceduto alla tentazione. Potevi scappare e invece hai preferito non farmi correre rischi……''
''Non potevo permettere che ti facesse del male,non lo permetterei a nessuno. Sei libera di non credermi ma ….. Io ci tengo a te!”
''Io non ti capisco. Perché? In fin dei conti siamo due estranei.”
”Per me non sei una estranea. Non lo sei più, dopo tutto quello che hai fatto per me. Al contrario…..” Le disse Angel, esitando. Si stupì di sé stesso. Le stava confessando apertamente ciò che in quel momento sentiva. Ma cosa diavolo sto facendo? Pensò. E tacque. Però, istintivamente, cercò gli occhi di lei e si accorse che anche Chris aveva una strana espressione sul viso. Le si avvicinò e la mano di lei cercò quella di lui. Le loro labbra arrivarono a sfiorarsi, ma Chris non volle cedere alla tentazione di dargli un bacio. E si allontanò.
Lei era tanto stanca. Si rannicchiò per terra, cercando la posizione più comoda per riposare e recuperare un po’ di energia. Lo sforzo per guarire Angel l’ aveva indebolita. Ma era contenta di averlo fatto e sorrise al pensiero che lui non lo sapesse, che lui non potesse immaginare affatto ciò che era successo. Anche Angel si sistemò accanto a lei, sedendosi a terra, con le spalle alla parete.
Chris si addormentò quasi subito. Con in sottofondo solo il rassicurante rumore delle catene di Angel, che sembravano tintinnare ad ogni suo movimento.
Un sonno leggero, farcito di immagini terribili e movimenti oscuri. Gli stessi di sempre e che da sempre non avevano nè capo, né coda. Ma sembravano terribilmente concreti, al punto tale da farla svegliare di soprassalto, spesso tremante e sudata.
Angel si rese conto che c’era qualcosa nei suoi sogni che la tormentava. Lei si agitava nel sonno e a tratti sussultava e piangeva. Poi si svegliò, gridando.
”Angel?!”
”Christal…..Sono qui!”
Angel si avvicinò di più , per abbracciarla e rassicurarla. Chris non aveva un bello aspetto, era pallida e sembrava sofferente.
”Scusami, mi sono addormentata senza che me ne accorgessi! “
”Cosa hai?”
”Lo sai già……Io ho bisogno della luce e, del sole. Morirei se restassi in un posto così per tanto tempo!”
''Non posso darti torto, questo posto è asfissiante persino per me !''
”Come faremo ora?!”
”Non possiamo che aspettare. La nave sta per arrivare e dovranno portarci fuori di qui. Alla prima occasione cercheremo di andarcene.”
”Io non posso andarmene,devo regolare i conti con Ling prima di farlo!”
”Lascia che lo sistemi io, alla prima occasione. Ti ucciderà se cercherai di farlo,è un assassino…..”
”Proprio per questo devo impedirgli di continuare a fare ciò che fa!''
Stranamente, per un giorno intero nessuno degli uomini di Docks si avvicinò alla prigione, e questo diede un po’ di sollievo ai due prigionieri.
In quei momenti di calma, mentre lui la stringeva accanto a sé :
“Sai, prima che Docks mi catturasse, ogni giorno correvo il rischio di essere ucciso, ero sempre in pericolo….Ma non mi importava. Ma ora è diverso. Morire così, senza lottare, mi sembra così stupido e inutile!”
Chris cercò le mani di Angel. Le strinse forte tra le sue.
''Non preoccuparti, non morirai! Io non lo permetterò!''
''Francamente, non credo che tu possa fare granchè…'' Le rispose Angel, aggressivo.
''Perdere la testa non ti servirà a niente….'' Lo rimproverò Chris, per niente impressionata dal crescente nervosismo di Angel.
”Come fai a rimanere così calma…..Io,io non ci riesco!Mi fa impazzire l’idea che Ling riesca nel suo intento!”
”Smettila di parlare così. Ho vissuto abbastanza a lungo da imparare che non bisogna mai disperare fino a che tutto non finisce per davvero. Abbi fiducia, Angel…..”
”Fiducia in cosa? Nel Cielo, nella Provvidenza?”
No, nessuno di loro ci aiuterà,credo. Dovremo cavarcela da soli!''
''E questo non ti spaventa?''
''No,stranamente, no!'' Era la verità. La sua voce era calma e serena. Ma il suo tono convinto.
In lei non c'è paura, non la percepisco. Pensò Angel . Che si sorprese a rimirare i lineamenti del suo viso.
''Che significa che hai vissuto abbastanza a lungo?Sei ancora giovane.….Sei già stanca di vivere?''
''No,certo che no….E' che ho la sensazione di aver affrontato talmente tante difficoltà sul mio cammino da imparare che anche nei momenti più bui in fondo al tunnel c'è sempre una luce di speranza. Basta saperla trovare…...''
''Non si può trovare ciò che non esiste.'' Le rispose Angel, in tono amaro.
''Cosa ti succede, Angel?''
''Non lo so. La luce di cui mi parlavi un momento fa. Io….credo di averla smarrita. In questo momento io non vedo nessuna luce in fondo al mio tunnel. E sono stanco. Stanco di trovarmi ogni giorno di fronte a una lotta diversa. Vedere le persone intorno a me cadere , vederli cambiare e allontanarsi, mentre la mia vita non cambia mai!''
''La vita in sé è una lotta continua contro le avversità. E' la sua essenza. Ed è così per tutti, umani e non. Sei sulla terra da quasi tre secoli e ancora non lo hai capito?''
''Sì, lo so. Avevo una amica che me lo ripeteva in continuazione. ''
''Avevi? Perché ne parli al passato?''
''E' morta, qualche mese fa.''
''Mi dispiace. Cosa le è successo?''
''Lei era una Cacciatrice. Sai cosa è?''
''Sì, un nemico della tua razza, della tua essenza! Strana scelta la tua!''
''Non ho scelto io….. di amarla. E' successo e basta. In duecentoquarantacinque anni è stata la prima e unica persona che abbia amato veramente. E una parte di me la amerà per sempre!!''
''Sì, so cosa vuol dire. Certe emozioni e certi sentimenti non si possono cancellare. Sono come un marchio inciso col fuoco. Ti rimangono nel cuore e sulla pelle. Ma non devono impedirci di continuare a vivere. E' il modo migliore di ricordarli !''
''Stai parlando di me o di te?'' Gli rispose aspro Angel, un po’ seccato con sé stesso per aver sentito il bisogno di parlare di Buffy con Christal. Una perfetta sconosciuta. Cercando di consolarsi pensando che non si può essere sempre di poche parole. Non per più di una vita.
Ma Chris era giunta ad un'altra conclusione: Angel aveva voluto farle sapere che anche lui è capace di amare, nonostante la sua natura, e di soffrire anche, per amore. Oh sì, lui ha davvero una anima, dopotutto…..
''Non ci fa bene pensare a questo, adesso, ok? Adesso pensiamo ad uscire da qui!''
Gli rispose Chris, diplomatica e accattivante. Angel sentì di aver esagerato e cambiò atteggiamento.
Grazie…'' Le sussurrò.
''Per cosa?''
''Per essere qui con me ora. Avere te vicino è comunque un sollievo per me. Ma mi rendo conto che se non fosse stato per me ora forse non ti troveresti qui!''
''Non dire sciocchezze. Tu non sei responsabile della mia scelta di uccidere Skin.''
Proprio in quel momento entrambi sentirono una forte esplosione provenire dal locale delle caldaie. L'onda d'urto fece cadere Angel e Chris per terra. Si sentivano le voci concitate dell'equipaggio e lo scricchiolio delle lamiere. All'improvviso una gran massa d'acqua irruppe dalla paratia laterale e cominciò ad allagare la stanza prigione. Chris si aggrappò ad Angel.
Il livello dell'acqua saliva velocemente. Angel e Chris si guardarono negli occhi,spaventati.
Ma all'improvviso la porta si aprì ed entrò il vecchio marinaio cinese che Chris aveva curato, entrò gridando ad alta voce,invitandola ad uscire. Ma Chris non voleva lasciare Angel.
''No! Lui……Dobbiamo liberare lui….!'' E Chris indicò Angel con la mano.
Il marinaio si avvicinò a Chris e la prese per un braccio,per trascinarla via, ma Chris se ne liberò e continuò a ripetergli nella sua lingua di non voler andare via senza Angel…….
''Vai!Devi andare con lui, mettiti in salvo! '' Le disse Angel, risoluto, stringendole forte le braccia.
''No! Non voglio lasciarti!''
''Non pensare a me! Io sono già morto, l'acqua non può uccidermi, non essere stupida!''
''No, non ti lascio, non voglio che tu finisca in fondo al mare con la nave!''
E tornò a rivolgersi al marinaio.
''Libera anche lui o io rimango qui!'' Con aria spaventosamente decisa e stringendo la mano di Angel nella sua.
Il marinaio, agitato per la gran quantità di acqua che ormai allaga la stanza, uscì dalla porta e sembrò scappare.
''Non temere, tornerà!'' Asserì Chris , sicura , quasi a voler rispondere alla delusione che Angel aveva negli occhi e dipinta sul viso.
''Come fai a esserne così sicura? Vattene Chris, non pensare a me! Tra poco il livello dell'acqua sarà troppo alto per te!''
''No, tornerà! Ha un debito di vita e di morte con me!''
Angel strinse forte Chris a sé….. Era spaventato, ma più per lei, che per sé stesso. Ormai la quantità d'acqua nella stanza era considerevole.
Ma il marinaio ritornò davvero con un'ascia antincendio che diede ad Angel, dileguandosi. Angel tranciò le catene e , finalmente libero, con Chris risalì velocemente in coperta.
Fortunatamente era notte, così poterono uscire allo scoperto e, nella confusione generale , cercare una via di fuga. La nave stava cominciando lentamente ad inclinarsi a poppa.
Qualche membro dell'equipaggio cercò di fermarli ma Angel se ne sbarazzò alla svelta. Aveva ancora l'ascia…….Poi comparve Docks, armato di pistola, che mirò ad Angel per fermarlo.
''Dove credi di andare?Fermati o sparo!''
Angel scattò in avanti per affrontarlo e Docks sparò, mancandolo. Docks evitò il colpo di Angel e sparò di nuovo ma Chris si frappose sulla traiettoria del proiettile, facendo da scudo con il suo corpo. Il colpo ferì la ragazza a una spalla e questa si accasciò addosso ad Angel. Il peso di lei lo fece sbilanciare all' indietro ed avendo alle spalle solo la paratia della nave, in quel punto piuttosto bassa, entrambi caddero in mare.
A quel punto fu il buio completo per tutti e due……
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Quando Chris rinvenne, per prima cosa notò il bagliore di un rudimentale fuoco acceso a pochi metri da lei. Era in una grotta. Aveva le palpebre pesanti e una spalla indolenzita. Se la toccò e si accorse che era fasciata, in maniera rudimentale,ma fasciata. Cercò di alzarsi e barcollò. Due mani grandi e gentili la sostennero e la posero di nuovo sul giaciglio. Chris le riconobbe, erano quelle di Angel……
''Non devi muoverti, sei ferita.''
''Non posso rimanere qui, ti prego, portami all'aperto!''
Angel la accontentò e la portò, in braccio, fuori della grotta. La adagiò su un piccolo masso all'uscita della caverna. Chris si appoggiò con le spalle alla roccia .Era notte e così le restò vicino.
"Va meglio adesso?'' Le sussurrò Angel, con voce ansiosa.
''Sì grazie,cosa è successo?''
''Davvero non lo ricordi? Non ti ricordi che Docks ti ha ferita e poi siamo caduti in mare?''
''Ho la testa che mi scoppia.…Mi sento confusa!''
''Deve essere perché siamo caduti in acqua. E ' stato un bel tuffo. Anche io ho perso conoscenza. Mi sono risvegliato sulla spiaggia. Per fortuna mancava ancora un po’ all'alba. A pochi metri da me ho trovato anche te. Deve essere stata una qualche corrente marina a trascinarci qui. Questa collina sovrasta proprio la spiaggia su cui siamo arrivati. Ci sono diverse aperture e questa in cui ti sei svegliata è la più grande, ne ho fatto il mio rifugio.''
Chris annuì e si guardò intorno. Da lassù si vedeva anche il mare. L 'isola era coperta da una folta vegetazione che sussurrava e si muoveva all'ombra della luna.
In altre circostanze sarebbe sembrato un posto veramente romantico……
''Secondo te dove siamo?'' Le chiese, guardandosi intorno.
''Prima che ci rinchiudessero eravamo quasi all'isola di Minamitori. Se è così siamo fortunati, perché l'isola è deserta, ma su una rotta commerciale abbastanza battuta, per cui non dovrebbe passare molto tempo prima che una nave passi e ci veda. Al massimo qualche mese. Pensi di riuscire a resistere in un posto così pericolosamente assolato per te?"
''Ci proverò. Più tardi farò un giro per vedere se trovo tracce di qualche altro arrivo……Chissà, forse troverò anche qualcosa che potrà esserci utile.''
''Pensi che qualcuno dell'equipaggio o Docks siano sopravvissuti e ora si trovino qui?''
''Se c'è qualcuno lo troverò, ne puoi esser certa!''
''Ahi, la spalla, che male!''
''Il proiettile ti ha soltanto sfiorato. Guarirà in fretta. Sei stata fortunata e, anche molto stupida. Avrebbe potuto ucciderti, invece!''
''Poteva andare peggio. Docks mirava al tuo cuore, io l'ho visto!''
''I proiettili non uccidono i vampiri…..''
''No, ma ti avrebbe fermato e magari tagliato la testa mentre eri senza difesa. Ti avrebbe ucciso piuttosto che farti scappare!''
Angel abbassò la testa, annuendo. Chris aveva pienamente ragione.
''Posso sapere….perché l'hai fatto?''
''Istinto, credo…..Non ho riflettuto su quello che stavo per fare. Non ne avevo il tempo. Ho solo visto Docks di nuovo con quella sua maledetta pistola, che ti puntava. Io odio le armi da fuoco. Danno potere di vita e di morte anche all'uomo più vigliacco....Niente confronto fisico. Nessuna possibilità di difesa!'' Gli occhi di Chris, sempre così luminosi, erano insolitamente cupi, quasi tetri.
''Per essere una ragazza del ventunesimo secolo, hai delle strane idee….….…Da dove vieni, Chris?''
''Ho memoria di molti posti, e popoli diversi, ma sento di non appartenere a nessuno di essi in particolare. Ho sempre viaggiato molto, fin da piccola, credo……Però mi piace la tua Los Angeles!! ''
''Sì, è una bella città, visto che ti piace il sole.''
Chris rise. Ma Angel non si lasciò fuorviare. Voleva saperne di più….
''E la tua famiglia?''
''Michael era la mia famiglia. E ora non c'è più. I miei genitori non li ho mai conosciuti. E non ricordo chi mi abbia cresciuta. Nella mia testa è come se la mia infanzia non fosse mai esistita. Tutto svanito, come una bolla di sapone.''
''Forse hai subito un qualche trauma e questa tua amnesia è una forma di difesa.''
''Non lo so. Può darsi. Ma ad un certo punto si smette di porsi continuamente domande a cui non si può avere risposta. E si va avanti con quello che si ha.''
Angel sorrise, ma il suo sorriso era velato di amarezza. In cuor suo dovette ammettere che Chris aveva di nuovo ragione. E si chiese cosa aveva lui per andare avanti, ora che la sua Cacciatrice era morta e la fede nella propria redenzione vacillava.....
Ma la voce calda e vellutata di Chris lo strappò alla sua inquietudine.
''Certo che sei stato molto fortunato! Se l'isola fosse stata più lontana e il sole ti avesse sorpreso nell'acqua o allo scoperto, bè…. ora non staresti qui a parlare con me!''
'' Mi sento preso in giro dal mio destino. Io che sono un vampiro, mi ritrovo confinato su una bella e assolata isola tropicale, che potrebbe essermi fatale. Ne ho vissute di situazioni incredibili ma questa mi sembra troppo ironica per essere reale!''
''Invece è reale, perciò prepariamoci a passare un po’ di tempo qui. Accenderemo dei fuochi…Io li curerò di giorno, tu li alimenterai la notte, così se una nave passa, ci vedrà. Dobbiamo renderci conto anche del cibo disponibile su questa isola, sia per me che per te!"
''Accidenti! Lo spirito di sopravvivenza non ti manca, eh!?
''E' ciò che mi ha tenuta in vita fino a ora!''
''Sì, e ne sono contento. Sai a cosa pensavo, continuamente, quando eri svenuta?''
''No, a cosa?''
''Potevi andartene e lasciarmi incatenato in quel maledetto buco. Ma non l'hai fatto. E hai rischiato grosso…Con tutta quell' acqua, senza il mio aiuto non saresti mai riuscita ad uscire da sola in coperta.''
''Ne è valsa la pena ,però, no?'' Rispose svelta Chris. E si guardarono negli occhi, sorridendo. Ormai tra loro si era creata una fortissima intesa……..
Dopo qualche minuto la ragazza si alzò e si allontanò di qualche passo.
''Ma dove vai? Sei ferita.''
Chris si fermò ma non si girò.
''Non posso rimanere nella tua grotta. Tu lo sai il perché. Mi dispiace……..''
''No, non preoccuparti. Sono abituato a vivere solo. Per noi vampiri non è importante avere qualcuno che ci stia continuamente intorno, soprattutto quando dormiamo.''
Chris si voltò e scrutò Angel negli occhi.
''Non sei sincero. C'è tanta amarezza nella tua voce. Perché? Forse il pensiero che io non mi senta a mio agio nel tuo mondo di oscurità ti fa soffrire?''
''In effetti…E' una sorpresa anche per me, ma devo ammettere che è così. Ma come fai?''
'' A fare cosa?''
''A leggermi dentro!"
"E' una dote che ho sempre avuto,te lo ho già detto, mi sembra. So arrivare al cuore di qualunque essere umano. Cioè, non riesco a leggere nel pensiero, però riesco a percepire il suo stato d'animo, cosa prova in quel momento.''
''Ma io non lo sono!''
''Cosa?''
''Un essere umano.''
'' Forse lo sei più di quanto pensi. Mi sembra di avertelo già spiegato,no? E comunque è vero!''
''Che cosa?''
''Con te mi riesce più difficile . C'è come una barriera che cerca di impedirmelo.''
'' Forse è il demone che è in me che ti impedisce di farlo.''
''No, non è lui…. Sei proprio tu. Hai alzato molte mura tra te e gli altri, perché? Di cosa hai paura? Di perdere il controllo?Di soffrire? O è una forma di autopunizione, per renderti più dolorosa l'esistenza e rendere più difficile il cammino verso la tua redenzione? In questo modo pensi di meritarla di più o di raggiungerla prima?''
'' No, non è questo, o perlomeno …non solo questo. In questo momento non riesco a parlarne, scusami. Ti prego, non costringermi a farlo.''
La sera successiva Chris stava dormendo accanto al fuoco acceso sulla sabbia. Angel aveva deciso di costruirle il piccolo riparo di cui aveva bisogno, alla fine della spiaggia, ai piedi della collina che la sovrastava. Sotto a una palma gigantesca.
Aveva anche ritrovato poco più in là l'ascia che impugnava quando erano caduti in acqua. Anche quella trasportata lì chissà come, dalla corrente.
Era riuscito a tagliare qualche tronco più tenero e qualche ramo di albero e il rifugio era quasi pronto. Mancava poco all'alba quando Chris si svegliò e si avvicinò.
''Cosa stai facendo?''
'' Ti sto costruendo un riparo. Non puoi stare sempre all'aperto''
''Ti ringrazio……E tu?''
''Io cosa?''
''Hai trovato quello che ti è necessario?''
''Più tardi andrò a caccia. Devono esserci piccoli animali, nella boscaglia dall'altra parte della collina. Ne sento l'odore….''
''Bene, ne sono contenta. Un problema in meno.''
Angel si fermò e si voltò di scatto, fissandola negli occhi con i suoi occhi scuri. Una luce sinistra e minacciosa si era accesa in fondo ad essi.
''Già,sarebbe a dir poco…complicato, convivere con un vampiro affamato su un'isola deserta, no?''
''Scusami se ti ho messo in imbarazzo. Io non intendevo……''
Chris si avvicinò ad Angel. E allungò una mano per toccarlo. Ma lui si scostò. Una reazione istintiva di difesa.
''Non è necessario. Non devi sentirti obbligata a farlo.''
''Ma io lo desidero…..'' A quelle parole Angel sembrò infuriarsi.
''Cosa? Scusarti perché mi considereresti un pericolo se fossi affamato? E perché mai? Tutto sommato è vero. Potrei sempre decidere di mangiarti …..Oppure dissanguarti a poco a poco, lo stretto necessario fino all'arrivo della prossima nave!''
Per nulla spaventata la risposta di Chris fu invece molto conciliante ed Angel sentì di aver esagerato, come il suo brutto carattere spesso lo spingeva a fare.
''Prima o poi rivedrò il tuo vero volto. E quella volta,ti prometto che non scapperò. E' una parte di te che voglio imparare ad accettare.''
''Forse ti sarebbe più facile se prima ti liberassi del peso del tuo passato. Ancora non mi hai raccontato tutta la verità. C'è ancora qualcosa che ti tormenta…..''
Sul volto di Chris si dipinse la sorpresa.
'' Come hai fatto a capirlo?''
'' I tuoi sogni! Quando dormi il tuo sonno continua ad essere agitato, come sulla nave. A volte parli, ma le tue parole sono confuse e poco chiare. Ha a che fare con Michael, non è vero? Cosa è successo veramente?''
Chris cambiò espressione. La curiosità di Angel non la lusingava. Gli rispose arrabbiata…..
'' Vedere morire la persona che ami non è abbastanza scioccante per te?''
'' Sì, presumo di sì.''
Chris si girò per andarsene,non voleva continuare la conversazione.
'' Dove vai?''
'' Torno a dormire, io la notte dormo. Non sono come te!''
Angel le corse dietro,la fermò.
''Dai, non volevo….La mia non è semplice curiosità,sono solo preoccupato per te!''
''Non devi esserlo, non c'è né motivo. Sono più forte di quel che credi.''
''Io non mai avuto dubbi su questo credimi. Ma so per esperienza che il dolore alla lunga logora chiunque,anche i più forti.''
''Sì, ho capito. Adesso mi lasci andare?''
Angel annuì e si fece da parte. Chris si allontanò …….
Dopo un paio di giorni la ferita si rimarginò completamente e lei recuperò le forze.
E si dimostrò di indole attiva e pratica, nei numerosi problemi che la spartana vita sull'isola le poneva.
Quasi ogni notte,dopo aver concluso non sempre fruttuosamente la sua caccia, Angel si avvicinava alla sua alcova . Gli piaceva vegliare su di lei mentre dormiva, nel momento in cui un essere umano è più indifeso…..E poi la trovava adorabile, dolcemente poggiata su quel giaciglio improvvisato con foglie di palma e mangrovie, i capelli scompigliati sparsi intorno alla sua testa e il respiro leggero.
Una di queste volte, all'improvviso Chris sembrò percepire la sua presenza e si svegliò, un po’ assonnata. Angel si era seduto su uno dei massi che si trovavano accanto al suo rifugio.
'' Scusami se ti ho svegliata, non volevo!''
Angel si alzò per andarsene.
'' No! Non te ne andare! Non fa niente. Da quanto tempo sei lì?''
''Solo da qualche minuto. Hai avvertito subito la mia presenza, perché?Hai paura che potrei approfittare del fatto che dormi per farti del male?''
''Veramente no, preferisco pensare a te come ad un amico, piuttosto che come a un vampiro che potrebbe cedere ai suoi bassi istinti e alla fame!''
Angel sorrise, lusingato.
''Sai, dal primo momento in cui ti ho vista ho capito subito che in te c'è qualcosa di speciale. Tu ispiri fiducia e serenità a chi ti sta vicino e credo che sia un dono molto raro e molto importante per un essere umano.''
Chris seguiva con interesse e attenzione il discorso di Angel, senza interromperlo.
Non doveva essere facile per lui, aprirsi e confidarsi apertamente. Lei lo aveva capito ormai, perciò quelle parole dovevano avere un doppio significato, oltre a quello letterale. Significavano che lui aveva fiducia in lei e che lei gli piaceva come persona, come donna, come essere umano, insomma…..Questo ovviamente la lusingò. Ma forse c'era dell'altro.
''Allora è per questo che non riesci a starmi lontano, nemmeno quando dormo?''
Angel tacque e cominciò a pensare di aver parlato troppo, così con aria imbarazzata cambiò bruscamente argomento.
''Che ne pensi di una nuotata? Ti spaventa l'idea di fare il bagno di notte?''
Chris scosse la testa ed entrambi si diressero verso il mare.
Rimasero molto nell'acqua, tuffandosi e giocando come due ragazzini spensierati in una giornata al mare. Angel si sentiva decisamente fuori posto in quella situazione così….umana e normale, ma aveva deciso di accettare di buon grado qualsiasi momento di pace o serenità che il soggiorno sull'isola gli avrebbe regalato.
All'improvviso una ombra scura si avvicinò alle spalle di Chris. Angel la vide da lontano ed ebbe paura che fosse uno squalo.
''Christal, esci fuori dall'acqua, subito!''
''Ma cosa?!''
In un balzo Angel la raggiunse e alzandola di peso fuori dall' acqua, la scaraventò fin quasi sul bagnasciuga. Poi in un attimo fu addosso all'animale che si dirigeva verso di lui. Lottò con lui. Si vedevano i due azzuffarsi nell'acqua…
''No! Non farlo Angel, lascialo stare!!''
Gli urlò Chris, Angel però non la sentiva.
''Fermati, ti prego,lascialo stare,lascialo stare!''
Angel invece lo uccise e alla svelta. Il sangue dell'animale arrossò tutta l'acqua intorno a lui, che era ormai in piedi nell'acqua bassa. La carcassa dell'animale affiorò. Non era uno squalo ma un delfino. Guardò l'animale e Chris che in piedi, dal bagnasciuga, lo guardava inorridita.
Uscì dall'acqua e si avvicinò a Chris, che indietreggiò. Negli occhi di lei c'èra il disgusto.
Decise di andarsene. Nel farlo le passò accanto, sfiorandola. E fu in quel momento che Chris all'improvviso lo apostrofò:
''Forse davvero dovrei avere paura di te!!''
Angel accusò il colpo e si fermò, ma non si voltò per replicare.
''Già, forse veramente dovresti, ma credevo fosse uno squalo, volevo solo proteggerti!''
''Invece non lo era, era un delfino ed era mio amico! E anche se fosse stato uno squalo potevi farlo solo allontanare, non era necessario sbranarlo. La verità è che hai troppo bisogno di uccidere! Non sei niente altro che un assassino a sangue freddo…..Docks aveva ragione!''
Angel si girò di scatto verso Chris. Per un lungo istante la guardò arrabbiato e incredulo. Si sentiva umiliato dalle sue parole e poi si allontanò, sparendo nella notte.
Chris si girò di nuovo verso il mare e scoppiò a piangere.
Per un paio di giorni evitarono di incontrarsi. Erano entrambi molto delusi .
La terza sera però, appena il sole era tramontato, Angel uscì dal suo rifugio e andò in cerca di Chris.
Era deciso a parlare con lei perché non ne poteva più di saperla arrabbiata con lui e poi voleva al più presto mettere a tacere il suo nefasto sesto senso.
Già….Una strana inquietudine lo aveva assalito. Aveva avuto, per tutto il pomeriggio, la sgradevole sensazione che fosse successo qualcosa. Non aveva idea di cosa. Ma l'unica cosa che Angel sapeva è che quel suo sesto senso gli aveva tante volte salvato la vita e l'aveva salvata a quelli a cui lui voleva bene, perciò non poteva ignorarlo anche se questo lo avrebbe obbligato a mettere da parte il suo orgoglio ferito.
Ma la ragazza sembrava sparita. La sua alcova era deserta e il falò sulla spiaggia aveva bisogno di legna, segno evidente che Chris non lo aveva curato come sempre.
L'inquietudine di Angel da serpeggiante diventò urlante. Nella sua testa mille dubbi e paure si insinuarono e così il ritmo della sua ricerca da metodico e sistematico divenne frenetico.
Esclusa la sua presenza sulle spiaggette , la ricerca di Angel si spostò all'interno dell'isola.
Sì, è passata di qui……Il suo odore, leggero e inconfondibile, arrivò alla mente di Angel riaccendendo la speranza.
Finalmente, in una piccola radura Angel la trovò. Era riversa a terra, svenuta, immobile, ma respirava ancora, anche se a fatica.
''Christal, Christal!Cosa hai?''
La chiamava e la scuoteva per farle riprendere conoscenza.
“Cosa ti è successo, coraggio, svegliati!”
Chris aprì gli occhi e sembrò rinvenire con fatica, come se un pesante torpore l’avesse colpita e lei non riuscisse a reagire.
Angel venne assalito da un dubbio e per sincerarsene esaminò la pelle di Chris. Trovò sulla schiena il segno di un morso di animale.
“Cosa ti ha morso, l’ hai visto?”
''Un animale…. Somigliava ad uno scorpione. Mi è caduto addosso all’improvviso……''
E svenne di nuovo.
Angel portò Chris nel suo rifugio sulla collina. Era l’unico modo per potersi prendere cura di lei. Era febbricitante e ancora incosciente.
Durante quelle ore Angel si rese conto che non era solo la febbre a tormentare Chris. Lei si agitava moltissimo nel suo dormiveglia e a tratti gridava e sussultava… e piangeva. Doveva aver subito uno shock terribile.
Perché quelle lacrime? Per un vecchio dolore ancora non superato?
Nei momenti di delirio peggiori Angel arrivò a temere di perderla, ed era disperato per questo.
Le stava accanto, tenendole la mano e parlandole sottovoce……
''Sono qui, Chris mi senti ?Non posso fare niente per te, non posso salvarti se tu non vuoi. Deve essere la tua voglia di vivere a farlo. Ritorna in te , ti prego, rimani con me!?''
''Sai, da quando siamo arrivati qui mi sono sentito…... inutile…..e…….e mi sono chiesto se
l' essere relegato quaggiù fosse una punizione, magari perché dopo la morte di Buffy ho cominciato a non avere più fiducia nella mia missione e …..nella mia redenzione. Non sai a cosa ho rinunciato per proteggerla. E non è servito a niente. Ma ora comincio a pensare che forse la mia risposta sei tu. Forse questa non è una punizione……….Ora che ti ho trovato sento che puoi portare un po’ di pace nella mia vita, come nessun' altra!''
Ma Chris non sembrava capirlo,anzi Angel dubitava che lei riuscisse addirittura a sentirlo, intontita come era dalla febbre.
Ore di attesa, speranza, paura……
Finalmente la terza sera la febbre cominciò a calare e Chris recuperò la sua lucidità.
Quando rinvenne trovò Angel accanto a lei, con la testa poggiata sul suo giaciglio. L'aveva vegliata per tutto il tempo e si era assopito per la stanchezza. Con la mano gli accarezzò i capelli, svegliandolo. Contento per quel tanto sospirato miglioramento, Angel le strinse forte la mano con le proprie e avvicinò il viso al suo per baciarla, delicatamente, su una guancia .
''Sono stato molto preoccupato per te. C’è stato un momento in cui ero sicuro che ti avrei perso.…''
“Mi dispiace che tu sia stato tanto in pena . Io ti sentivo, ti ho sempre sentito vicino ……Non mi hai lasciato mai, neanche per nutrirti, non è vero?”
''E’ vero, e adesso ho fame!” Rispose Angel, sorridente e chiaramente sollevato.
''Allora vai….Tranquillo, adesso sto bene.''
Angel assunse di nuovo la sua solita espressione seria e preoccupata.
“No, prima devo dirti una cosa. Ho paura che se me ne vado ora non riuscirò più a farlo. La mia vita non ha più senso senza di te….. Non lo so……quando è successo, o perché, ma è così.”
Chris, stupita, lo guardava.
''Ma mi rendo conto che avermi vicino non è facile..…''
Angel tacque, osservando Chris e aspettando la sua reazione. Con un piccolo sforzo quest' ultima si mise seduta, lo attirò a sé e cominciò a baciarlo. Angel non chiedeva di meglio.
Anche Chris era molto attratta da Angel ed lui lo percepì nei suoi baci. Però poi all'improvviso smise di baciarlo, respingendolo.
''Io…..Forse baciarci non è una buona idea.''
Angel assunse una espressione delusa. Chris gli prese le mani, gli accarezzò il viso….
''Non fraintendermi, ti prego, non essere triste…….Non è colpa tua. Sono io il problema. Io e la mia paura di soffrire. Non sopporterei se succedesse di nuovo.''
''Che cosa, Chris? Cos'è che ancora ti fa soffrire così tanto?''
''Sì, forse un giorno ti racconterò tutto, ma ora no . Non ce la faccio, scusami. E perdonami, per averti definito un assassino. Non è stato gentile da parte mia!''
Nei suoi occhi non ci sono più l'orrore e la paura di quella sera, ma tanta dolcezza e ansia, per la risposta di Angel.
Questi le prese la mano di lei che lo sfiorava, tra le sue, e gliela baciò.
''Ma è vero…E' tutto vero….''
Chris lo guardava, attenta e seria, ma Angel evitò il suo sguardo, abbassando gli occhi.
''Io …mi porto l' Inferno dentro e non è facile, credimi. E' sempre in agguato. Aspetta solo che il mio io cosciente per un solo momento non riesca a controllarlo, per spingermi ad azioni convulse e pericolose per gli altri. Devi promettermi una cosa, Chris……Devi stare in guardia, sempre!Devi essere pronta a difenderti anche da me. In fondo potrei sempre impazzire all'improvviso.''
Chris sentì i propri occhi riempirsi di lacrime.
''A questo ci ero arrivata già da sola, ma ho fiducia in te e non voglio sentirti parlare così!''
Mentre le sue mani non si stancano mai di accarezzargli il bel viso.
Angel tirò un sospiro di sollievo. Era fortemente emozionato e sollevato, per aver chiarito le cose con Chris ed essersi riappacificato con lei. Sentiva di aver bisogno di lei, della sua presenza, della sua voce, dei suoi occhi che lo guardavano con tenerezza infinita e la abbracciò, forte….
Stretta nel suo abbraccio, le labbra di Chris cercarono nuovamente quelle di Angel. E il bacio fu sensuale e caldo, come l'ondata di emozione che ne seguì e coinvolse entrambi.
E non fu il solo…….
Dopo un po’, Angel smise di giocare con le labbra di Chris e la costrinse a prestargli la sua attenzione, tenendola però ancora stretta a sé e appoggiando dolcemente la propria fronte sulla tempia di lei…...
”Ascoltami Christal……Io non sono la persona più adatta per dire queste cose, ma sono sicuro che c’è un motivo per quello che ti è accaduto, e per questo nostro incontro, anche se noi adesso non lo capiamo e ci sembra tutto così assurdo. Una cosa alla volta, che ne dici?!”
”Adesso dobbiamo cercare di sopravvivere e tornare a casa.”
Il sorriso scomparve dalle labbra di Chris.
“Casa……Avevo una casa, una volta. Non ci sono più tornata da quando Michael è morto. Io non ho più niente e nessuno da cui tornare!”
”Non è vero,ora hai me!”
Chris non nascose la sua sorpresa , né la sua gioia. Un radioso sorriso la illuminò tutta. Le parole di Angel erano forse la risposta a molte domande che tormentavano anche lei, la sua mente, il suo cuore.
''Già,sarebbe bello…..''
Da quella sera i due diventarono praticamente inseparabili. . Chris sembrava più radiosa e bella di prima, forse anche perchè Angel cominciava a vederla con occhi diversi. Quelli di un uomo sempre più innamorato.
Le uniche ore in cui non stavano insieme era quando Angel era costretto a rimanere al riparo dal sole nella sua grotta o quando era occupato a soddisfare il suo bisogno di sangue. Per il resto, le lunghe passeggiate sul bagnasciuga con i piedi nell'acqua o chiacchierare accanto al falò abbracciati e vicini erano tra i momenti più belli per entrambi.
C'éra un piccolo spiazzo, sul lato della collina in cui Angel aveva il suo rifugio, a strapiombo sul mare. Avevano acceso un fuoco anche lì, ma più piccolo, in modo che non oscurasse troppo la luce delle stelle. Era il loro posticino preferito.
Certo non era Angel a proporre sempre nuovi argomenti di conversazione. Il suo carattere piuttosto taciturno non era migliorato, nemmeno in questi momenti si solitaria, apparente serenità che lui stava vivendo con Christal. Perciò era lei a rompere il ghiaccio, sempre, stuzzicandolo con domande e carezze.
Non era facile per Angel rispondere alle domande della sua compagna. Soprattutto se riguardavano il suo passato. Chris era una donna intelligente ed Angel lo aveva capito. Lei riusciva ad andare oltre le parole e le spiegazioni date. Riusciva ad arrivare fino in fondo alla sua anima, a leggergli dentro. Tutto. Lui si sentiva nudo dinanzi a lei. Non in senso fisico, materiale, ma interiore e non gli piaceva, a dire la verità. Ma non poteva farci niente e, allo stesso tempo, era però anche un sollievo sentirsi finalmente libero, libero di essere sé stesso con qualcuno, di essere accettato, mai giudicato, per le proprie contraddizioni, la sua natura di demone e il suo bisogno di sentirsi e comportarsi come un uomo e ….perché no? Essere amato come tale.
'' Sei silenzioso stasera, Angel. Cosa c'è? '' Lui sembrava mille miglia lontano, con la mente persa in chissà quale pensiero, o ricordo.
'' Niente, non preoccuparti!''
''Quando mi dici di non preoccuparmi, allora sì che sento di dovermi preoccupare….''
Angel non raccolse la provocazione di Chris e cambiò argomento.
''Chris, ti sei resa conto che piano piano stai cambiando le tue abitudini?''
''No, che vuoi dire?Considerando dove siamo mi sembra tutto molto normale.''
''Per te è normale che un umano sia sveglio di notte e dorma di giorno come….me?''
''Già, è vero!Ma qui di giorno fa troppo caldo per fare qualsiasi cosa e ho dimenticato a casa le creme protettive!''
Chris gli sorrise allusiva…..
''Davvero?'' Fu la risposta divertita di Angel.
''Non mi credi?'' Replicò Chris, scherzando con allegria. Ed entrambi scoppiarono a ridere.
Anche Angel rise di cuore, cosa davvero insolita per lui, sempre così misurato e musone…..
Ma la risata gli morì in gola, perché Chris all'improvviso abbracciò Angel con slancio, buttandolo con la schiena a terra. E gli si incollò sopra, tempestandolo di baci. Angel si sentì perso nel calore di lei, nella sua tenerezza e nel mare dei suoi occhi .
Assaporò tutta la voluttà e la delicatezza di quella passione. Poi Chris cominciò ad accarezzarlo, in modo diverso. Aveva deciso, già da tempo, che le carezze superficiali e i baci non le bastavano più.
Angel sentì i suoi muscoli vibrare sotto le mani di lei.
L'ultimo momento di intimità con una donna era stato quello vissuto con Darla. Ma non era stato amore. Erano stati solo desiderio e intesa tra due vecchi compagni di giochi.
Le mani di Chris invece gli trasmettevano ben altre emozioni……
Da tanto tempo non recepiva così profondamente e intensamente le carezze di qualcuno. Da tanto tempo lo desiderava… Tanto, troppo……Ma il pensiero di Angèlus lo riportò alla realtà. Non poteva permettere che succedesse ancora, non poteva perdersi nel calore di lei, non potrà mai!
Finalmente, a fatica, riuscì a venirne fuori. Le prese le mani e la fermò.
''No….Ti prego, smettila.''
Ma lei sembrava decisa a non smettere…...
''Dai, Angel…..''
La voce di Chris era rauca per l'eccitazione.
''No, Christal……Adesso basta!! E la spinse via piuttosto bruscamente.
La ragazza si ritrovò a terra, sulla sabbia. Angel si era alzato in piedi e la guardava ,concitato, ma pronto ad arretrare di nuovo se solo lei avesse cercato di avvicinarsi.
''Ma cosa fai? Che ti prende?''
E si alzò in piedi.
''Devi stare lontano da me!''
''Ma perché? Finora non mi è sembrato che ti dispiacesse. E poi cosa significa lontano?''
E , avvicinandosi, cercò di nuovo di toccarlo.
''No….. Christal! E' che io…non posso……''
''Non posso….Cosa?''
''Non posso fare l'amore con te!''
Ecco, era riuscito a dirglielo, finalmente…….Angel si sentiva sollevato, per questo.
Ma gli sembrò di sprofondare quando i suoi occhi incontrarono quelli di Chris e vi lesse dentro il turbamento e la delusione.
Chris assunse un tono e una espressione arrabbiata, quasi duri.
''Bene,allora?Cosa vogliamo fare? Stasera non hai voglia di parlare,non hai voglia di fare l'amore con me….Forse hai voglia di batterti? Ti manca la lotta Angel? Ho visto come ti muovi, quando combatti, e di cosa sei capace…..Lascia che ora ti mostri di cosa sono capace io!''
Mentre diceva questo, si allontanò da Angel, camminando all'indietro. Si ritrovò accanto al fuoco. Lo fissò, poi cominciò a fissare Angel. Nei suoi occhi, come un freddo lampo di cattiveria, di rabbia. Trasse fuori dal falò un pezzo di legno più sottile e lungo, ma la cui cima ardeva. Cominciò a rotearlo nell'aria con abilità e velocità, avvicinandosi di nuovo al suo amico vampiro.
Angel rimase senza parole, non riusciva a capire l'atteggiamento di Chris . Era determinata adesso, e minacciosa.
Di tutte le reazioni possibili, questa era l'unica a cui non aveva pensato. E ora fissava allarmato il bastone che diffondeva le sue scintille nell'aria, mentre Chris continuava con il suo gioco……Ma lo era davvero?
''Smettila, Chris,quello che stai facendo è pericoloso, potresti farti male!''
''Sei presuntuoso, Angel e troppo sicuro di te, per i miei gusti….''
''Credi davvero che scontrandoti con me ne usciresti illeso?Tu non hai la minima idea di cosa potrei farti, forse potrei insegnarti addirittura qualcosa!!''
''Adesso sei tu la presuntuosa! Non so il perché parli così, ma non voglio lottare con te!''
''Difenditi, Angel,io non avrò pietà, ti avverto!''
Chris partì all'attacco, veloce e determinata. Innumerevoli scintille si sparsero nell'aria.
Angel inizialmente schivò tutti i colpi. Riuscì a coglierla di sorpresa, per un attimo e a colpirla ad una spalla; poi lei reagì, colpendolo ad un fianco e buttandolo a terra . Quando e se lo voleva, Chris sapeva essere molto forte….
Con grande sorpresa di Angel, Chris conficcò il paletto incendiato per terra affianco al viso di lui. Glielo avrebbe ustionato se lui non fosse stato lesto a spostarsi, seppur di poco. Non stava affatto scherzando.
La sabbia spense la fiammella accesa. Lui la afferrò per i fianchi e la scaraventò dietro di sé, sulla sabbia. Chris rapidamente si rialzò, ma perse il bastone. Anche Angel con un colpo di reni fu in piedi.
''Certo che ne riservi di sorprese!!! Un'altra avrebbe reagito piangendo e chiedendo spiegazioni, tu no! ''
''Io non sono come le altre donne, non l'hai capito?''
''Oh, sì che l'ho capito! Quando sei arrabbiata sei pericolosa! Perché fai così?''
''Credi ancora che non saprei difendermi da te? E' per questo che non vuoi lasciarti avvicinare? Se tu riuscissi ad avere più fiducia in me, dopo ti lasceresti andare?!''
''No, Christal. Se tornassi ad essere l'assassino che ero prima, potrei torturarti per giorni, ucciderti senza il minimo rimorso e tu non potresti fermarmi, perché non mi faresti mai del male!''
''Questa è ancora la tua presunzione che parla.......Sei troppo sicuro di poter fare con me tutto quello che vuoi !''
E lo attaccò di nuovo a mani nude. Ma Angel la schivò, vanificando il suo attacco. Chris non si diede per vinta e al secondo tentativo riuscì a colpire il suo avversario. Un pugno in pieno viso.
Il colpo fece perdere il controllo ad Angel che si trasformò, e le ringhiò contro. Per un attimo Chris si fermò, osservandolo attentamente. Sembrò impressionarsi, ma questa volta non fuggì via. In fondo gli aveva promesso che non sarebbe più successo……
Lo scontro continuò invece ancora più violento. Non era una novellina nell'arte della lotta e ora lo stava dimostrando.
Indietreggiando per evitare l'ennesimo colpo al viso, Angel inciampò in un grosso pezzo di legno e si ritrovò di nuovo a terra , questa volta con la schiena . Chris ebbe a portata del suo braccio il bastone appuntito che aveva prima, che era rimasto infilato nel terreno e con quello colpì Angel, conficcandoglielo nella spalla sinistra .
''Hai ancora dubbi ora?'' Lo apostrofò Chris, mettendo anche un piede sul suo petto e facendo forza sul bastone per evitare che si muovesse.
Si fissarono a lungo. Lui ritornò al suo volto umano. E afferrò il bastone con il suo braccio sinistro, strattonandolo verso di sé e trapassandosi la spalla da parte a parte.
Chris si ritrovò con il viso a pochi centimetri da quello di Angel, che le sussurrò piano……..
''Puoi farmi tutto il male che vuoi, se questo può aiutarti ad accettare il mio rifiuto…..''
La dimostrazione di forza e le parole di Angel la fecero sentire un'egoista. Chris finalmente lasciò trapelare l'emozione sul suo viso.
''Mi hai detto che per te sono importante, che posso contare su di te. Che hai bisogno di me. Che non possiamo amarci…..Ma neanche per un momento ti ho sentito dire che lo desideravi anche tu!''
''Ti sbagli, Chris. La mia mente e il mio corpo non desiderano altro. Ma è meglio non desiderare ciò che non si può avere, credimi. Ricordi la maledizione? La mia anima…La perderei di nuovo se provassi solo un attimo di felicità….. quella felicità, intendo. E con te mi sarebbe facile raggiungerla. Ti trovo adorabile, troppo. Tornerei ad essere un assassino e non voglio. Ti prego, non rendermi tutto più difficile!!''
Chris scorse delle lacrime sulla guancia destra di Angel…Emozione o dolore?
Liberò la spalla dal bastone e lo scaraventò lontano. Angel ebbe un solo, flebile lamento, mentre continuava a fissarla negli occhi.
Lei era ancora in piedi , lì, affianco a lui , illuminata dal fuoco. Sul viso una espressione stranita. Delusione. Dolore. Per quello inflitto ad Angel in un momento di stordimento e rabbia. Dolore per la consapevolezza di dover rinunciare a una onda selvaggia di emozioni tanto desiderate, appena immaginate,ormai sfumate….
Angel era rimasto immobile, a terra. Chris si inginocchiò vicino a lui.
In pochi secondi sembrò recuperare la calma e la propria lucidità .
''Perdonami, per il dolore che ti ho inflitto. Non ne avevo il diritto.''
Senza dare ad Angel il tempo di rispondere o di andarsene, Chris gli appoggiò la mano destra sulla spalla ferita. L'altra mano corse a catturare la mano destra di lui, attirandola verso di sé. Sapeva bene che lui non ne aveva bisogno. I vampiri guariscono in fretta. Ma non voleva che il dolore per la ferita lo attanagliasse ancora, nemmeno per un solo, ulteriore minuto. Anche se questo avrebbe significato dover uscire allo scoperto, rivelargli il suo potere…..
Per qualche secondo Angel vide una strana luminosità che proveniva dalla ferita e una sensazione di energia, calda, benefica che partiva dalle loro mani unite e dalla sua spalla e sembrava entrargli dentro. Si sentì di nuovo forte, fisicamente e psicologicamente. Se fosse stato umano il suo respiro sarebbe diventato affannoso per l'eccitazione e l'energia vitale che Chris gli stava trasmettendo. Chiuse un attimo gli occhi per poi riaprirli e la fissò. Lei sembrava concentrata e in preda ad uno sforzo sia fisico che mentale.
Gli occhi di lei sembravano guardarlo ma non vederlo in realtà……Pian piano il calore e la energia diminuirono mentre il viso di lei tradiva un’espressione di dolore. Lei aveva fatto sua la sofferenza di lui. Di nuovo.
Chris si staccò,si portò per un attimo le mani sul viso, poi all'improvviso si alzò e corse via. Angel decise di lasciarla andare. E rimase lì, da solo, ancora sdraiato con la schiena a terra. Senza voglia di muoversi, nemmeno di un millimetro e ….meravigliato, curioso, confuso, per quello che i suoi grandi occhi scuri avevano appena visto e che il suo corpo sperimentato.
Erano successe troppe cose, in troppo poco tempo……
Per il resto della notte rimase lì, accanto al fuoco. Si sentiva travolto dalle continue emozioni che Chris gli aveva scatenato dentro da quando l'aveva conosciuta. Lui lo aveva già intuito che non era solo una semplice ragazza che aveva sofferto tanto, nella sua vita. La sua capacità di comprenderlo, il suo coraggio, dovevano avere un significato ben più profondo. E quel potere guaritore , l'attitudine alla lotta, dovevano avere una origine precisa , ma quale? Dubbi …..Tanti. Domande ed emozioni…..Troppe. Una miscela esplosiva per chiunque , anche per uno temprato dall'Inferno come lui.
L'arrivo dell'alba lo costrinse a muoversi pigramente verso il suo rifugio, dove peraltro non riuscì a chiudere occhio per tutto il giorno. Con tristezza Angel ammise con sé stesso di riuscire a capire la reazione aggressiva di Chris al suo rifiuto a concedersi e non gliene voleva a male. E di sicuro era stato più doloroso reggere lo sguardo di delusione di lei che patire il colpo alla spalla.
Deciso ad avere più di qualche chiarimento, al tramonto, Angel trovò la ragazza vicino alla piccola cascata a cui lei attingeva l'acqua dolce.
Faceva caldo e Chris era seduta su uno dei massi della riva. Era girata di spalle e non sembrava essersi accorta della presenza di Angel, nascosto tra i rami bassi della vegetazione.
Aveva i capelli bagnati e le spalle tutte nude.
Angel non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, dal suo corpo……
Poi decise di avvicinarsi, in un secondo fu alle spalle di lei. Chris avvertì la sua presenza ma non si mosse e non si voltò. Non poteva farlo. Dalla cintola in su era semplicemente nuda.
''Come facevi a sapere che ero qui?''
''Io ho sentito il tuo odore e……l'ho seguito! Non ho sbirciato, sta tranquilla!'' Le disse, volgendo lo sguardo altrove, da vero gentiluomo.
''Mi piace stare qui.…Il rumore dell'acqua mi aiuta a riflettere e a sgombrare la mente dai pensieri negativi. Io…... Avevo un angolino così, nella mia casa. Questo posto me lo ricorda molto.''
'' Sei ancora arrabbiata con me?''
''Mi passi il vestito?''
''Sì. …..scusa!''
Angel rimase interdetto per un attimo, per quella richiesta, poi si accorse che il vestito, piuttosto malandato, a dire la verità, era lì, su uno dei sassi accanto all'acqua e lo porse alla ragazza. Un po’ gli dispiacque che lei si coprisse. C'èra il desiderio nei suoi occhi…….
In un lampo Chris fu di fronte ad Angel. Non era più arrabbiata. La sua voce era dolce e tradiva una profonda emozione.
''Angel….Io non so da dove cominciare…. Ho reagito in maniera esagerata,lo riconosco! Non ho assolutamente nessuna scusante per come mi sono comportata.''
Aveva gli occhi scintillanti e arrossati. Angel si rese conto che lei doveva aver pianto molto.
''Non fa niente. In fondo posso capire la tua rabbia. E poi mi hai guarito,no? Come sulla nave….. Anche sulla nave sei stata tu, vero?!''
Chris abbassò lo sguardo e annuì.
“Angel…... Ti devo una spiegazione. Voglio dartela .E' giusto che tu sappia la verità.”
Si sedettero uno accanto all'altra , su uno dei grandi massi che circondavano la piccola cascata. Angel prese le mani di Christal tra le sue.
''Io…..Ho sentito una grande energia in te e nelle tue mani e il dolore che veniva risucchiato via. E' stato piacevole……Strano, ma piacevole, quasi eccitante!''
''Già,quasi….''
''Non è solo il dono straordinario di un essere umano, vero? Ho visto altre volte uomini e donne con una qualche facoltà mentale, o di altro tipo ma mai nessuno come il tuo!! Eppure sembri una donna normale. Io …..Sento il profumo della tua pelle e il rumore del tuo sangue che scorre dentro di te ….. Chi sei veramente? ''
Chris aveva una espressione selvaggia in viso e la voce stranamente eccitata . Si staccò da Angel e si alzò in piedi. Lui invece rimase in silenzio, seduto, pronto ad ascoltarla, impaziente di sapere la verità e conoscerla nel profondo.
''Nessuno è mai stato in grado di spiegarmi perché io sia in grado di guarire gli altri… Streghe, mistici, zingari. Tutti quelli a cui mi sono rivolta non hanno saputo altro che confondermi le idee su questa mia…. facoltà. Uno di loro ha addirittura cercato di appropriarsene. Allora ho smesso di cercare una risposta e mi sono concentrata sul suo controllo e sui suoi limiti. Non funziona con le malattie e nemmeno su di me…Posso solo guarire le ferite altrui, a patto che non sia troppo tardi.''
''Come fai a farlo?''
''Mi concentro sulla ferita. Qualsiasi sia la sua origine. Ho bisogno di stare in contatto fisico con chi devo curare. Ma non ho bisogno della sua collaborazione….''
''Questo lo so. Io ero svenuto, sulla nave.''
''In quel momento sento una strana energia in me. E' come una forza che continua a crescere e che culmina in una esplosione di dolore. Pochi secondi, poi tutto ritorna normale, il mio respiro, il battito cardiaco e allora mi accorgo che la ferita è sparita. Ma più le ferite sono gravi, più mi è doloroso farlo!''
Chris si voltò, fissando Angel e studiando la sua reazione alle sue parole. Ma lui sembrava tranquillo, anche se un po’ incredulo. Ed era bellissimo, con quella espressione attenta e preoccupata dipinta sul viso. Come sempre, del resto.
''Cosa ti spaventa, Chris? Voglio dire…..Io ho percepito la paura in te, mentre un attimo fa me ne parlavi. Hai paura che io abbia paura di te, ora che so?''
''No, certo che no . Ma, possibile che tu non capisca? Io non so se sia un dono oppure no . Ed è di questo che ho paura. Perché proprio io? Perché non ricordo nulla della mia famiglia e del mio passato? E se le due cose fossero collegate? E se questa mia facoltà nascondesse un pericolo?E come faccio a sapere che prima o poi non mi consumerà come una candela?''
''Tu doni la vita Chris…Non può esserci nulla di negativo o di maligno in questo, non credi?''
''E se un giorno salvassi la vita all'essere sbagliato? Lo hai visto anche tu….Funziona anche con chi è come .…te! ''
''Allora ne affronterai le conseguenze. Ma la possibilità di sbagliare non deve impedirti di fare ciò che ritieni giusto…'' Angel si rese conto che Chris era preda di troppi dubbi.
''Ascoltami…..Non hai pensato che questo potrebbe essere un dono del Cielo, di quelle stesse Forze che guidano anche me attraverso le visioni di Cordelia?”
Chris rimase senza parole. Data la sua natura probabilmente Angel era la persona più esperta in eventi soprannaturali che avesse mai incontrato……Perciò la sua fiducia la commosse fino alle lacrime. E poi si sentiva anche sollevata. Finalmente questa sua particolarità non era più un peso da portare da sola.
Non doveva essere facile per lei ricordare le proprie origini ed ammettere il grande vuoto che sentiva in sé a causa del suo passato …… Angel se ne rese conto. E in quel momento la sentì ,in questo, molto simile a sé stesso. Il passato lascia sempre segni indelebili, qualunque esso sia, buono o cattivo, ignoto oppure no .
Continuava a tremare, così Angel decise di stringerla più forte a sé, abbracciandola di spalle. Voleva farle sentire che nonostante tutto lui era lì, per lei, per darle tutto il suo appoggio, la sua attenzione , nel momento in cui lei aveva sentito il bisogno di confidarsi.
''Sai Chris, io penso che tu sia una persona straordinaria…. Un altro essere esiterebbe al posto tuo. Tu no . Tu esci allo scoperto pur di fare una buona azione. Anche se è doloroso , non ti tiri indietro….. Non sono in molti a possedere il tuo coraggio e la tua determinazione.''
''Non sai che peso sia la responsabilità di intervenire sulla vita e la morte altrui.''
''Ti sbagli….Io lo so molto bene. Ma è un peso che tu puoi reggere benissimo. Sei abbastanza forte per farlo.''
Un debole sorriso comparve sul viso di Chris. Per sminuire la tensione Angel le accarezzò una guancia . Ma poi continuò a porle nuove domande. La sua curiosità era ancora insoddisfatta.
''Che ricordi hai del tuo passato?”
''Non lo so…Penso che la parola più giusta per definirli sia “frammentari”. Ho memoria di luoghi, persone, lingue, usanze che so di avere conosciuto ma non so come, né quando.''
''Quando torneremo a L.A. devi venire con me in un posto….Lì forse troveremo una risposta alle tue domande.''
''Davvero mi aiuterai?'' Chris fissò Angel con i suoi occhi azzurri di nuovo vivi e brillanti di speranza .
''Ma certo…Lo farò con piacere!'' Le rispose, baciandola…..
Per porre rimedio alla forzata inattività dell'isola, Angel si offrì di istruire meglio Chris nella lotta corpo a corpo. Sebbene fosse molto agile nel parare i colpi del suo amico vampiro, era decisamente meno potente nel mettere a segno quelli contro di lui. Era molto più veloce di Angel, grazie al suo fisico solido ed elastico come quello di una ginnasta, ma molto meno forte. Ovvio….. Non era una cacciatrice.
Ma lei rifiutò. L'aggressione a Skin sarebbe stata la prima e l'ultima della sua vita . Così aveva deciso. E poi detestava battersi a mani nude.
''E' un peccato che tu la pensi così…..'' Commentò Angel, al quale non era sfuggito nemmeno la capacità di Chris di saper fare di qualsiasi oggetto un'arma diventando, in quel momento, davvero temibile, anche per uno forte come lui. Lo aveva capito, a sue spese, la sera in cui Chris lo aveva ferito e poi guarito.
La ragazza gli insegnò invece alcuni esercizi di meditazione e di concentrazione, molto particolari ma efficaci, frutto di una disciplina severa e antica . A detta di Chris addirittura più antica del T'ai- Chi che Angel praticava regolarmente.
Il più complicato di questi consisteva nello stare a testa in giù, in equilibrio su entrambe le braccia tese, e ad occhi chiusi cercare di mantenere quella posizione per un certo tempo. Per farlo era necessario sgombrare la mente da qualsiasi altro pensiero .
La particolarità stava nel luogo in cui doveva essere messo in atto. Il posticino preferito da Chris era l'orlo della scogliera. La pressione psicologica dovuta alla pericolosità del luogo rendeva l'esercizio più difficile ma anche più efficace.
Angel non riusciva ad eseguirlo e ammirava stupito Chris che lo eseguiva alla perfezione, apparentemente senza alcuna difficoltà.
Chris allora preparò sulla sabbia un cerchio di foglie e rami secchi e glielo indicò:
'Lì… devi farlo lì dentro!''
''Perché?''
''Perché se non ci riesci , brucerai!''
''Stai scherzando!''
''No! Mi conosci abbastanza per sapere che faccio sul serio…''
Angel la assecondò, un po’ sconcertato, ma tutto sommato impaziente di affrontare e vincere la sfida che Christal gli aveva lanciato.
Quando Angel raggiunse la posizione, Chris diede fuoco al cerchio. Non poteva fallire, altrimenti sarebbe caduto nel fuoco ed era una esperienza che Angel non voleva assolutamente fare.
Chris osservò Angel cercando di cogliere un qualsiasi segno di cedimento sul suo viso. Ma non ne trovò. Con sollievo pochi minuti dopo disperse il fogliame e il fuoco e Angel finalmente si lasciò cadere supino sulla sabbia. Chris si inginocchiò al suo fianco.
''Finalmente! Mi chiedevo quando ti saresti decisa….''
''Tu non ti impegni se non sei sul filo del rasoio, vero? Questa ne è la dimostrazione!''
''Che vuoi dire?''
''Adesso sapevi di essere veramente in pericolo, ce l'hai messa tutta e ci sei riuscito. Ma non è così che deve essere. Devi mantenere sempre al massimo la tua concentrazione o prima o poi qualcuno o qualcosa ti sorprenderà e per te sarà finita. In fin dei conti, è per questo che sei qui…. Hai sottovalutato Ling e lui ti ha fregato!''
Angel annuì, silenzioso. Lo sguardo fisso alle stelle. Chris aveva ragione. Lui che ogni giorno correva il rischio di essere ucciso, non poteva permettersi il lusso di distrarsi. E lui non voleva che l'ineluttabile succedesse, non prima di aver raggiunto il suo obiettivo: la redenzione agli occhi di Dio e degli uomini.
''Oh, Angel, io ho paura per te!'' Angel le sfiorò la guancia con una mano, come per rassicurarla, mentre cercava i suoi occhi azzurri.
''No, non devi averne, me la caverò! Soprattutto se… avrò te a guardarmi le spalle, una volta tornati a Los Angeles! ''
Chris rimase sorpresa dalle parole di Angel ….. E la curiosità la spinse a stuzzicarlo per saperne di più.
''Cos'è? Mi stai offrendo un lavoro a tempo pieno nella tua agenzia o devo prenderla come una proposta di fidanzamento?'' Gli disse, ridendo.
Ma Angel non rise come lei. E non le rispose. Il suo sguardo profondo tradiva un fuoco e una tristezza immani…….No, non era né l'uno, né l'altra. Forse era solo una silenziosa, decisa richiesta di aiuto. Per la prima volta nella sua vita. Forse. O forse invece una tacita e sommessa richiesta di…amore. Tutti ne abbiamo bisogno, anche Angel. E non perché ha una anima. Christal ne era convinta. E nemmeno perché non gli è concesso alcun piacere fisico, come mangiare, bere,fare…. . Ma perché questa è la sua vera essenza, il vero essere di colui che davanti a lei cammina, parla, agisce come un uomo, ma non lo è. Fame d'amore. Povero Angel. Doveva averne avuto ben poco di amore, lui, nella sua vita di vampiro con l'anima, e forse anche in quella da mortale.
Consapevole di questo, Chris si avvicinò ad Angel cercando la sua bocca, trascinandolo nell' oblio di un bacio, lungo e coinvolgente. Al quale lui rispose lasciandosi andare completamente.
Poi con le proprie labbra cominciò a sfiorare le guance di lui, delicatamente e lentamente, con un ritmo sensuale e delicato, preciso, che terminava con le proprie labbra di nuovo su quelle di Angel. Un altro bacio, e poi di nuovo, ancora, con lo stesso gioco…..
Angel accarezzò lentamente i fianchi di lei, stringendola ancora di più a sé. E fu un susseguirsi di baci e reciproche carezze, vivendo fino in fondo tutte le sensazioni che ne derivavano e godendo di quest' unico piacere concesso.
Con l' indice Chris si divertiva a sfiorare la bocca di Angel, seguendo il loro sottile contorno, reso umido dai molti baci.
''Ti trasformeresti…Per me?'' Gli sussurrò……..
''Cosa?'' Angel trasalì a quella improvvisa richiesta.
''Hai capito bene….Fammi vedere l'altro tuo volto!'' Lo supplicò Chris.
''Perché?''
''Ti prego…'' Sebbene gli venga molto naturale farlo, Angel acconsentì di malavoglia alla richiesta di lei. Ed fu solo la sua curiosità a fargli decidere di accontentarla.
E il demone uscì allo scoperto, allontanandosi un po’ dal viso della ragazza. Chris, dopo un momento di perplessità, che ad Angel sembrò eterno,con una mano dietro al collo di lui, lo riavvicinò a sé. Lo baciò e poi con due dita ricominciò a sfiorargliele, con gli stessi movimenti lenti e misurati di prima, come se volesse continuare con quel suo piccolo e innocente preludio. Ma il profilo della sua bocca era cambiato. C'erano le zanne, affilate e taglienti come nessuna altra lama al mondo. Chris sfiorò anche quelle, ammirandone il profilo appuntito e la lucentezza alla luce del fuoco e della luna. Senza paura.
''Sono bellissime!'' Esclamò.
Intenta a fissare i suoi occhi d'oro, Chris ebbe un attimo di distrazione e con la punta di una delle zanne si ferì all'indice. Un piccolo taglio da cui uscì qualche goccia di sangue. Chris lo guardò e si accorse che anche Angel lo stava fissando. Immaginò il desiderio di lui di assaggiarlo, le sembrò di leggerglielo negli occhi e nei movimenti della sua bocca.
Con il polpastrello ferito Chris gli sfiorò il labbro inferiore, sporcandoglielo con il proprio sangue….. In un primo momento Angel sembrò rimanere impassibile. Ma la lotta interiore che lo stava dilaniando era fin troppo evidente.
Nessun umano mai si era avvicinato così a lui e ai suoi denti affilati. Senza averli provati un attimo dopo. Nessuno, a parte Buffy, che lo aveva baciato mentre lui le mostrava il suo vero aspetto. Ma era stato il bacio innocente di una ragazzina innamorata. Quello di Chris era tutta una altra storia…… Era una provocazione profondamente sensuale, un gioco tremendamente eccitante, un in cui lei stava per coinvolgere anche il suo io vampiro. E Angel non era sicuro di volere che lei ci riuscisse….. Gli occhi di lei, puntati addosso, erano frecce azzurre che lo penetravano, dentro, fin giù nell'anima e lo facevano sentire senza difese, allo scoperto, come non si era mai sentito. E se avesse avuto un cuore in grado di battere, in quel momento il suo battito sarebbe impazzito. Ne era convinto.…..
L'odore pungente del sangue e il suo sapore spezzarono ogni resistenza opposta dalla razionalità. E il demone reagì. Si leccò le labbra e le afferrò il polso, succhiando il dito con forza, quasi facendole male, cercando altro liquido rosso prima che madre natura facesse il suo corso e la piccola ferita smettesse di sanguinare. Ma evidentemente non era abbastanza…Con un balzo le fu addosso e , ringhiando, le graffiò il collo. Chris si preparò mentalmente al dolore. Probabilmente Angel stava per morderla e, a dire la verità, non ne aveva paura. Non sapeva spiegarsene il perché, ma era quello che provava.
Angel le aveva bloccato le mani e la schiacciava con il suo peso, con la schiena sulla sabbia. Si strofinava a lei, facendole sentire tutti i suoi muscoli e la sua crescente eccitazione. Invece di morderla cominciò a sfiorarle il collo e a leccarne i graffi e una ondata di calore e di piacere sommerse Chris. Ma la voce di Angel in un orecchio, rauca per l'eccitazione e allo stesso tempo determinata, quasi minacciosa, le fece recuperare lucidità.
''Non devi provocare il demone che è in me…… Non puoi giocare con lui!''
E, lentamente, si staccò da lei, lasciandola libera. Si alzò in piedi, riacquistando l'aspetto umano.
Gli occhi di nuovo scuri e profondi. Cupi di rabbia e neri come la notte che avvolgeva l'isola.
''Non è stato divertente. Non farlo mai più! La prossima volta potrei non riuscire a fermarmi!''
Chris gli si avvicinò piano, consapevole del pericolo corso ma per niente pentita.
''Scusami se ti ho fatto arrabbiare. Io non volevo questo. E' che quando sto con te….''
Si fermò per un attimo, come per cercare le parole giuste, poi con voce più decisa…
''Da quando ti ho conosciuto è come se i miei sensi si fossero svegliati, Angel. Non ho desiderato mai nessuno come desidero te. Ti desidero al punto tale da non avere più paura nemmeno del tuo lato oscuro …E stasera volevo provartelo.''
Le parole di Chris gli fecero dimenticare tutti i motivi che aveva di sentirsi arrabbiato. Del tutto inattese, visto che provenivano da una persona che fino a poche settimane prima non aveva fatto altro che odiare quelli come lui. Angel ne fu piacevolmente turbato, ma si impedì di far trasparire la sua emozione riuscendoci alla perfezione. Si diede dello stupido, rendendosi conto di essere andato troppo oltre con lei, lasciando che si innamorasse di lui e già sapendo di non poterla rendere felice. Perciò, con tanta amarezza nella voce abbracciò la ragazza , cercando di convincerla.
''Tu non devi dimostrarmi niente. E non devi sentirti attratta dal mio lato oscuro, come lo chiami tu. E' …….sbagliato!''
''Esso è parte di te.''
''La peggiore. Non dimenticarlo mai!''
''Non si può negare in eterno i propri sentimenti. Io l'ho accettato e dovresti farlo anche tu. Almeno questo me lo devi!''
''Sì, hai ragione…..Anche io mi sto innamorando di te…….Ma non posso, non voglio essere debole e causare altro dolore!''
''Ti riferisci alla maledizione?''
''Sì…..''
''Va bene, ho capito.''
''Credimi, è meglio così.''
''Ne sei proprio convinto?
Angel annuì. Cercando di sembrare sicuro di sé, con la paura che il suo corpo invece tradisse le sue vere emozioni, la sua voglia di abbracciarla e…di farla sua. Per sempre. Così non si sarebbe più sentito solo e disperato. Come si era sentito a causa della maledizione, che l'aveva allontanato dalla sua razza e dagli uomini. E della morte di Buffy, che l'aveva di nuovo fatto sentire indegno di ogni perdono.
Ma Chris interruppe il fluire dei suoi pensieri. E le sue parole furono di una semplicità sconcertante…..
''Angel, il desiderio rafforza qualsiasi legame, se non lo spezza!''
''Non lo so , forse….Ma io ci sono già passato. E fa soffrire. Non poter mai cedere, nemmeno per un momento, alla passione. Il non poter mai soddisfare fino in fondo la propria fame!''
''Io non gli darò importanza se tu non gliene darai!''
Gli rispose Chris, con l' impeto e la sicurezza di chi è pienamente convinto delle proprie idee… Sarebbe rimasta al suo fianco. Sempre e comunque. Ma Angel si chiese per quanto tempo Chris sarebbe rimasta fedele a queste sue convinzioni, senza desiderare di più…
''Christal, io....''
"Shh!'' Lo zittì , poggiando due dita sulle labbra di lui.
''Io di più.'' Gli sussurrò, dolcemente.
Ed entrambi tacquero. In fin dei conti non c'è bisogno di tante parole, per capirsi…..
Qualche sera dopo, Christal era sulla spiaggia. Accanto al fuoco. Angel come sempre le si avvicinò. Era appena tramontato il sole.
Chris capì subito che qualcosa non andava, Angel sembrava tremendamente preoccupato.
''Cosa ti succede Angel?''
''Non posso rimanere con te stasera. Devo fare una cosa…..''
''Posso venire con te? Lo sai che mi piace accompagnarti nelle tue passeggiate notturne.'' Disse Chris con tono scherzoso…..
''No, stavolta no….E' troppo pericoloso!''
Chris smise di ridere e con tono serio aggiunse…
''E pensi che questo mi convinca a lasciarti andare da solo?E poi ci sarai tu a proteggermi, no?''
Angel capì che Chris lo avrebbe seguito comunque e allora le spiegò tutto, prima di addentrarsi insieme verso l’interno dell’isola.
''C’è qualcun altro qui , oltre a noi due. E’ stato nel mio rifugio, ne ho avvertito la presenza ma non sono riuscito a capire chi o cosa fosse. Credo di aver trovato le sue tracce nella radura a nord, sotto i grandi alberi…..Ho paura che non sia umano….''
''Non è detto che sia un pericolo per noi, per il solo fatto che probabilmente è un demone.''
''E’ vero, ma il mio sesto senso mi dice che dobbiamo stare in guardia.''
Arrivati al limite della vegetazione, si nascosero dietro a una mangrovia enorme e rimasero immobili e in silenzio per un quarto d'ora.
Poi sembrò loro che una ombra si muovesse dall’altro lato della radura….
''Rimani qui e non muoverti, io cerco di avvicinarmi.'' Disse Angel, sparendo silenzioso nel buio, lasciando sola Chris.
Dopo un po’ la ragazza ebbe la sgradevole sensazione che fosse sopragiunto qualcuno alle sue spalle e stava per girarsi quando si sentì venir meno. Qualcuno si era avvicinato senza alcun rumore e, dopo averla tramortita, la trascinò via.
Angel ispezionò tutto il perimetro della radura senza vedere nessuno, ma quando tornò nel punto in cui aveva lasciato Chris non la trovò più .La paura che le fosse successo qualcosa si impadronì di lui e si maledì per averla lasciata sola…
Con il cuore in gola si guardò intorno di nuovo e la vide, al centro della radura. Questo lo rassicurò. Sembrava illesa, ma era allo scoperto e gli voltava le spalle.
Con un balzo Angel la raggiunse. Quel luogo non era sicuro, dovevano mettersi al riparo degli alberi.
''Chris, ma dove eri finita?''
Quando Angel la toccò lei si voltò e in quel momento tre grandi falò si accesero, contemporaneamente, come per una magia, illuminando tutta la radura e facendo sembrare i grandi alberi e le loro ombre ancora più imponenti e minacciosi.
I fuochi avevano creato un grande triangolo di luce e quella luce illuminava benissimo il viso di Chris. Angel indietreggiò di un passo per la sorpresa, vedendolo…
Gli occhi di lei erano spaventosi. Non erano più azzurri, come quelli di un essere umano, ma erano diventati completamente blu, di un blu scuro e profondo come quello della notte che circondava l’isola e sembravano non vederlo, come se la ragazza fosse in trance.
“I tuoi occhi….Cosa ti succede, Chris?''
“Il nostro ospite è arrivato, Shingo!” Gridò per tutta risposta Chris e un ombra scura si avvicinò, spuntando dal nulla.
Era un essere dalle dimensioni e forma umane, piuttosto grosso e dall’aspetto nodoso e legnoso. La sua pelle e il suo viso ricordavano ad Angel la corteccia di un vecchio albero, ma i suoi occhi erano gialli e fiammeggianti,come quelli dei vampiri.
Appena fu alla sua portata , Angel si trasformò e lo attaccò, cercando di coglierlo di sorpresa. Il suo sesto senso gli diceva che quell' essere non aveva intenzioni amichevoli.
Ma i suoi colpi non sortirono alcun effetto su di lui così Angel decise di battere in ritirata, afferrando Chris per un braccio per portarla via il più velocemente possibile.
La ragazza però lo colse di sorpresa. Con un sasso lo colpì alla tempia sinistra e il colpo fece barcollare Angel. Questi non riusciva a credere che Chris lo avesse colpito.
Ma stava per accadere anche di peggio….
Il terreno sotto i piedi di Angel cominciò a smuoversi e le radici dell’ albero alle sue spalle si avvinghiarono attorno alle caviglie del vampiro come dei tentacoli, immobilizzandolo. Altre radici velocemente salirono attorno alle gambe e su, fin sulle spalle e le braccia, bloccandolo completamente, in posizione eretta, come in una morsa.
Una delle radici poi, staccandosi dalle altre, si fermò all’altezza del torace di Angel, puntando il suo cuore, pronto a vibrare il colpo, e movendosi come un serpente sibilante in attesa di un ordine.
Se avesse colpito, lo avrebbe ucciso. Evidentemente il demone aveva percepito la vera natura di Angel…..Il Male riconosce sempre sé stesso.
''No!Non è ancora il momento!''
La voce di Chris risuonò imperiosa. Si avvicinò al vampiro e gli si parò davanti. Angel, completamente immobilizzato, preferì riacquistare le proprie sembianze umane.
''Chris , cosa ti è successo? Ritorna in te o ci ucciderà entrambi!''
''E cosa ti fa pensare che io voglia vivere ancora?” Fu l'amara risposta.
''Non avrà più scopo vivere, per me, se sarò riuscita a vendicarmi. Tu hai ucciso il mio Michael e ora io ti vedrò morire tra pene atroci…….. Da quella notte la tua faccia mi perseguita, nei miei sogni, notte dopo notte. Sei come una spina, nel mio cuore, ma non ti permetterò di farmi impazzire, o no!!''
Angel si rese conto subito della situazione: Chris era caduta sotto l’influsso di Shingo. Il demone aveva il potere di far apparire Angel come il vampiro che aveva ucciso il grande amore di Chris.
''Christal, non farti ingannare …… Non ho ucciso io il tuo uomo!''
Ma Chris sembrava non riuscire a sentirlo e proseguì, con tono minaccioso:
''Sai, quella notte hai sbagliato persona, sarebbe stato meglio per te se avessi ucciso me, invece di Michael . Lui non si sarebbe mai vendicato, era troppo buono…..L’uomo più buono che avessi mai conosciuto. Ha sacrificato la sua vita per me, per difendermi. Nel momento in cui tu lo azzannavi lui ha pensato solo a mandarmi via, a salvarmi!''
Chris tacque, per un attimo. Angel la fissava, implorante. Stringendosi nelle spalle ed ergendosi di fronte a lui in tutta la sua altezza, riprese a parlare, questa volta con tono beffardo:
''E tu, Angel che mi dici di te?! Te lo dico io cosa sei……Un rifiuto dell’Inferno, così lontano dalla luce da non poter nemmeno sopportare il sole!''
Angel cercò di non badare alle parole ingiuriose della ragazza, ma piuttosto di svegliarla da quello stato di ipnosi, supplicandola di reagire , mentre senza successo cercava di liberarsi dalla morsa delle radici. Lo avvolgevano così strettamente da fargli sentire tutti i muscoli indolenziti.
''Christal, ti prego. Ritorna in te! Guardami bene, sono Angel! Ti stai sbagliando! Shingo ti sta mettendo contro di me e per farlo usa il dolore che è nel tuo cuore!''
Chris lo apostrofò immediatamente, amareggiata e furiosa:
''Che ne sai tu del mio cuore? Tu che un cuore non ce l’ hai!''
Mentre gli urlava contro gli graffiò con le unghie il torace. Angel ebbe una smorfia di dolore sul viso.
''Non c’è amore, senza che ci sia un cuore! E non c’è amore senza sacrificio. Io gli ho sacrificato tutta me stessa e sono rimasta sola! Per colpa tua! E Tu?….. Tu cosa potresti mai sacrificare per amore ? La tua vita?No, sei già morto!O la tua anima? E a che ti serve una anima senza l'amore che possa riempirla? Tu non puoi amare nessuno senza perderla!''
Poi, come se parlasse tra se e sé, in una specie di delirio, Chris continuò…..
''Non ti crucciare comunque, non sei il solo a non meritare perdono. Io ho tradito Colui che mi ha creata e che avrei dovuto difendere fino alla morte. Andare all' Inferno sarà il prezzo della scelta che ho fatto!''
Detto questo scoppiò a ridere, con una risata strana, innaturale che Angel non le aveva mai sentito.
“Non lo dire a nessuno, è un segreto, ma quello che ora sono a volte è per me una vera punizione!! Non sono stata la prima a rinunciare alla mia condizione per diventare umana, ma una parte di me si sentirà sempre in colpa per averlo fatto…..''
E lo fissò, con gli occhi fiammeggianti di odio.
''Fallo, Shingo! Ora! Soddisfa il tuo piacere con lui, uccidilo!''
Si avvicinò al viso di Angel e gli sussurrò in un orecchio….
''Tanto nessuno sentirà la tua mancanza!!!''
Angel agguantò a volo l’occasione che Chris gli offriva e inaspettatamente reagì, colpendola alla tempia destra con un colpo di testa. Chris cadde a terra svenuta e il demone, che fino a quel momento si era tenuto in disparte e godeva del suo delirio, si avvicinò ad Angel. Ad un cenno quasi impercettibile di Shingo le radici che circondavano il corpo del vampiro cominciarono a vibrare.
''Ho sentito abbastanza…….Per te ora è arrivata la fine!'' Gli disse, con voce cavernosa e compiaciuta.
Dai rami che avvolgevano Angel uscirono all’improvviso lunghe spine appuntite che gli penetrarono nelle carni, procurandogli ovunque dolori talmente lancinanti da farlo urlare.
Il ramo che puntava il cuore intanto continuava a sibilare e a vibrare minaccioso……
Evidentemente Shingo intendeva godere delle sofferenze di Angel prima di ucciderlo.
Angel, con grande sforzo, stordito dal dolore, tentò di svegliare Chris chiamandola.
Ma il demone lo schernì e nel fare questo voltò le spalle alla ragazza.
Questo errore fu per lui fatale. Chris finalmente rinvenne e alzandosi da terra, ormai libera dall’influsso del demone, lo colse di sorpresa e lo spinse con forza in uno dei falò che ancora bruciavano e illuminavano la radura.
Il demone si agitò, gridò, ma evaporò nel fuoco, mentre con lui sparirono sia i rami che le spine che imprigionavano Angel.
Questi cadde a terra, in ginocchio, sfinito e sanguinante , ma contento di rivedere Chris lucida e normale.
Dal canto suo Chris rimase immobile, accanto a uno dei falò che continuavano a spargere luce e scintille nell'aria.
Era sconvolta. Il suo viso lasciava trasparire un dolore immenso e le sue guance erano rigate dalle lacrime. Fissava Angel negli occhi senza dire una parola e senza avere il coraggio di avvicinarsi a lui. Evidentemente ricordava perfettamente ciò che era successo……
Anche Angel la guardava, aspettando un cenno o una sua parola, per rompere quel silenzio così freddo e penoso che era sceso tra di loro. Si rialzò. Chris gli si avvicinò, lentamente.
''Potrai mai perdonarmi……per aver desiderato la tua morte?''
Gli sfiorò piano i graffi sul petto, quasi avesse paura che lui la respingesse. Gli occhi di lei erano di nuovo azzurri, belli e supplichevoli.
''Certo, non eri veramente tu.'' Le sussurrò, amareggiato, Angel…….E la abbracciò forte, anche se questo gli costò un po’ di dolore.
''Devo andarmene. Tra poco sorgerà il sole!''
Quella sera , sulla scogliera, Angel e Chris erano di nuovo insieme. Era già da un paio d'ore che sedevano, vicini, ad osservare il fuoco e il gioco che le scintille disegnavano nell'aria. Ma nessuno dei due parlava. Il disagio di entrambi era tangibile, quasi palpabile….
C'erano mille cose da dire, da chiarire, da chiedere e spiegare, ma……Il risultato fu il più assoluto silenzio. Profondo, detestabile, urlante silenzio.
''Sai, nonostante tutto, penso che tu sia una brava ragazza. Michael è stato fortunato ad incontrarti.''
All'improvviso, inaspettatamente, Angel lo aveva interrotto.
''Già, forse, ma questo lo ha ucciso. Il vampiro voleva me, aveva attaccato prima me, e lui per proteggermi lo ha affrontato. Ha lottato con lui. Mi ha urlato di scappare, ma io non me ne sono andata, e Skin lo ha ucciso così, in maniera selvaggia, rapida, sotto i miei occhi. Forse se non ci fossimo mai incontrati, lui sarebbe ancora vivo. E questo continua a tormentarmi, nonostante sia passato tanto tempo. Riesci a capirlo, Angel?''
Angel annuì, con suoi bellissimi occhi resi ancora più scuri dalla tristezza. Di simili rimpianti, proprio lui ne aveva parecchi. Forse Buffy sarebbe ancora viva se lui non avesse lasciato Sunnydale……
''Non potrò mai perdonarmi di non essere riuscita a salvarlo. Io non so spiegarmi il perché, ma sono convinta che sarei stata capace di farlo se in quel momento fossi rimasta abbastanza lucida da reagire nel modo giusto. Non so cosa mi sia successo. Ero come…bloccata! E Skin ne ha approfittato. "
''Ti senti in colpa per essergli sopravvissuta, vero?''
''Sì, è così.''
''Non è certo colpa tua se Skin vi ha aggredito. Eravate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tutto qui. A volte succede.''
Chris guardò Angel con un lampo negli occhi. A questo non aveva mai pensato. E gli fu grata per averglielo ricordato.
''Sì…Forse hai ragione. A volte non tutto dipende da noi. Ma fa dannatamente male vedere le persone che ami soffrire e morire e non poter far nulla per loro.''
''Perché non me lo hai detto prima?'' La rimproverò dolcemente Angel.
''Non ero pronta a farlo. Ci ho messo molto tempo anche ad ammetterlo con me stessa ….''
''Sei ancora legata al tuo passato e questo stava per ucciderci tutti e due .Te ne rendi conto? E le tue parole…Mi hanno davvero…. ferito!''
''Sì, posso immaginarlo. E ti chiedo di nuovo perdono, per quelle. Non è ciò che penso veramente di te. Te lo giuro!''
''Sì, lo so.''
''Sai, c'è un'altra verità che ho fatto fatica ad accettare. Ma ora ne sono pienamente convinta. E felice….''
''Quale ?'' Angel sembrò sospirare.
''Non c'è niente di più bello , per me, che stare tra le tue braccia!''
La tristezza si dipinse sul volto del vampiro.
''Non è vero! Potresti avere molto di più e lo meriteresti. Ma io non posso dartelo, lo sai…..Per lo meno non ancora!''
Gli occhi di Chris all'improvviso si illuminarono.
''Cosa vuoi dire?''
''C'è una profezia, che pare che mi riguardi e che dice che forse avrò una seconda possibilità di vivere una vita normale,con la vecchiaia, una famiglia, se…….''
''Se ….Cosa?''
''Se riuscirò a farmi perdonare per quello che ho fatto nei centocinquanta anni in cui sono stato il peggiore dei vampiri.''
Chris lo attirò a sé per dargli un bacio e abbracciarlo forte come solo lei sapeva fare.
''Sì, sarebbe meraviglioso. Finalmente riavresti la pace che hai perduto.''
Pace. Prerogativa degli umani. Impossibile per un demone, dilaniato dal fuoco interiore della crudeltà e preda del continuo bisogno di uccidere. E nel caso di Angel, preda anche dei più profondi dubbi e rimorsi per il male commesso. Una parola a lui sconosciuta persino quando era umano, visto l'amaro e contrastato rapporto che aveva avuto con suo padre…...
Possibile che Chris mi capisca fin nel profondo delle pieghe della mia anima?Possibile che abbia capito quale è l'unica cosa che veramente desidero con tutto me stesso? Si chiese Angel e per un attimo entrambi tacquero.
Poi guardandola negli occhi….
''Quello che è successo mi ha fatto riflettere molto e sono giunto alla conclusione che …….Non mi sento ancora pronto per lasciare questo mondo, nonostante gli anni passati e l'amarezza che ancora sicuramente segnerà il mio cammino.''
''E …..Allora?'' Lo incoraggiò Chris.
''Ho pensato che non voglio tirarmi indietro. Ci vorrà forse più di una vita o forse molto di meno. Io questo non lo so. Nessuno può saperlo. Ma sono già stato all'Inferno, e non voglio tornarci!''
Chris abbracciò entusiasta Angel , ma lui la allontanò da sé cercando di smorzare il suo entusiasmo e farle comprendere appieno ciò che ancora lui sentiva di doverle dire.
''Christal, ascoltami bene. Ho capito che non sei quel tipo di persona che rinuncia con facilità a quello che vuole. Ma adesso ti chiedo di prendere una altra decisione, altrettanto importante… Devi rifletterci bene, perché una volta tornati a Los Angeles sarà troppo tardi. Quando avrò ripreso a lottare contro demoni e vampiri non potrai avere più ripensamenti. Non sarà facile starmi accanto quando saremo sotto il tiro della Wolfram and Hart e ci sarà una apocalisse da evitare e demoni da fare a pezzi. Sei libera di scegliere. Io…..Io ti capirei se una volta tornati a casa non mi vorrai più vedere. Ne soffrirei, ma ti capirei…. Già una volta ho allontanato da me una persona che amavo veramente ed è stato straziante. Ho deciso che non voglio più prendere una simile decisione. Se non te la senti, voglio solo saperlo. Ne ho bisogno, capisci? Ho bisogno di sapere se sarai con me fino in fondo.''
In fin dei conti i dubbi di Angel le sembrarono legittimi. Già una volta aveva tradito la fiducia riposta in lei. Non ricordava il perché. Ma sapeva che era stato così….
''Sì! Non ha importanza se ti ci vorrà più di una vita. Io resterò al tuo fianco fino al mio ultimo respiro. E non ti permetterò distrazioni…Puoi giurarci!''
Fu la rapida e decisa risposta di Christal. Angel non aveva dubbi che sarebbe stata questa. Ma poi vide come un' ombra sul volto della ragazza….
''Angel, cosa significa che non vuoi più prendere una decisione simile?''
''Che non voglio rinunciare a te. Anche se questo significherà trascinarti nel mio mondo di lotte e sangue. Perdonami, sono solo un egoista, lo so…..''
Gli occhi di Chris divennero lucidi . Finalmente Angel aveva ammesso i suoi sentimenti, anche se non in maniera diretta…..
''Credimi Angel , solo il vederti soffrire a causa mia, potrebbe farmi allontanare da te!''
''E il tuo passato? Cosa mi dici di quello che hai ricordato?''
Chris si irrigidì. C'era l'ansia nella voce di lui.
''Io non ricordo nulla…..''
''Non mentirmi. Sotto l'influsso di Shingo qualcosa è riaffiorato, altrimenti perché mi avresti parlato in quel modo? ''
''Non ti sfugge nulla, vero?''
''Diciamo solo che anche io sono bravo nel capire le persone….Non sempre faccio quello che loro si aspettano da me, ma le capisco. Io non so dirti il perché ,ma….Penso che tu sia stata un qualche tipo di guerriero, o di soldato. Chiamalo intuito, sesto senso, chiamalo come vuoi. Ma ne sono sicuro .''
''perché pensi questo?''
'' Il tuo modo di muoverti e di maneggiare certi oggetti mi fa pensare a un addestramento di tipo militare. Questo spiegherebbe la mia capacità di batterti con uno come …me ''
''Già…Pensa un po’….Io che ho la capacità di guarire le ferite , sarei stata addestrata a uccidere. Non ti sembra un'ironia?''
''No, per niente.'' La voce di Angel le fece accapponare la pelle. Era la voce di chi finalmente era consapevole di una verità da brivido…
''In tutto l'Universo solo due entità possono vantare la compresenza di entrambi i poteri della Vita e della Morte nello stesso essere…….''
''Quali?''
''I demoni Dvorak e ….gli Angeli di Dio!''
Chris sorrise divertita, ma il suo sorriso si spense quando capì che Angel non stava scherzando. La sua voce e la sua faccia tradivano un'assoluta serietà.
''Io…..Potrei essere un demone Dvorak?!''
Chris era atterrita al solo pensiero.
''No, questo lo escludo. Loro non possono assumere forma umana. Perciò…''
''Perciò sarei un Angelo? Andiamo, non è possibile….Io sono una donna normale, lo hai detto anche tu!''
''Pensaci, Chris. Ripensa alle tue parole……Hai parlato di una scelta consapevole. Secondo me tu non eri un Custode. Piuttosto uno di quelli che combattono il Male fisicamente…. Ricordo di aver letto un trattato a proposito di questo, o qualcosa che gli somigliava, un po’ di anni fa, in cui si parlava di lotte invisibili all'occhio umano, ma non per questo meno dure o violente. Battaglie che non sempre si svolgevano sulla terra, ma anche e soprattutto nelle altre dimensioni….. Forse eri un Angelo guerriero che per un qualche motivo ha preferito la condizione umana. E lo ha dimenticato….Questo spiegherebbe perché non ricordi la tua infanzia e perché sai cose che neppure io che ho tre secoli di vita conosco. Spiegherebbe la tua capacità di difenderti e il tuo potere guaritore …..''
''E perché un Angelo dovrebbe rinunciare a essere sé stesso?''
''Per amore, Chris, per amore di Michael. In qualche modo, lui è arrivato al tuo cuore e tu hai fatto la tua scelta. Ecco perché la sua morte ti perseguita ancora…Tu hai rinunciato alla tua condizione di essere celeste , per lui. E sei rimasta sola. Per questo odiavi Skin e sul tuo odio Shingo ha avuto terreno fertile per le sue suggestioni.''
''Non ci credo,non è possibile……'' Mormorò Chris, stravolta…..
''Io lo trovo molto logico.''
''Basta! Non voglio più sentirti parlare così!''
''Invece devi ascoltami, Chris. Forse per Loro esiste la possibilità del libero arbitrio,la possibilità di rinunciare all'immortalità…..''
''Sarebbe orribile!'' Mormorò Chris, con un filo di voce e le guance rigate dalle lacrime.
''No! Pensaci bene…..Tu non sai cosa darei per avere questa stessa possibilità di scegliere. E poi ci sono tanti modi di perseguire il Bene, a questo mondo. Se ho ragione ,non hai motivo di sentirti così in colpa e disperata. La morte di Michael non è una punizione, ma solo un caso, che fa parte della vita mortale che hai scelto…''
''E io ? Cosa dovrei fare adesso, ammesso che tu abbia ragione? Dimmelo!!''
''Non sta a me dirti cosa fare …Devi essere tu ora, a trovare la tua ragione di vita, la tua strada. Ma se vuoi, la mia offerta di aiuto è ancora valida. Quando saremo di nuovo a casa ti porterò da una persona che forse potrà darci una mano.''
''Come?''
''E' un demone empatico. Lui legge l'aura delle persone e le consiglia sui loro problemi, i loro dubbi. E poi è un amico.''
Angel la strinse saldamente a lui, tra le sue braccia. Un abbraccio che riempì il cuore di entrambi e allargò le menti, come un fluttuare leggeri su un'onda che sembrava non dover arrivare mai sulla sabbia……
Lentamente Chris smise di piangere. Era esausta. E si addormentò tra le braccia di Angel quasi senza accorgersene.
Lui la tenne stretta a sé per molto tempo, accanto al fuoco che illuminava la radura sull' Oceano. E più ripensava alla sua teoria, più gli sembrava logica e coerente. E gli faceva male sapere che quella ragazza così bella e forte, poteva essere distrutta dal vuoto lasciato dal suo passato. Lui non l'avrebbe permesso. L'avrebbe aiutata a fare chiarezza, affinché continuasse a vivere come l'essere umano che aveva scelto di essere. Perché non c'è niente di più inesorabilmente triste di una vita vissuta nel dubbio e nel rimpianto. Angel questo lo sapeva bene.
Guardando casualmente verso il mare, che sotto la luce dell’ultimo quarto di luna era a tratti cupo, a tratti scintillante, Angel notò le luci di una nave di passaggio.
Trasalì e, tutto tremante per la sorpresa, svegliò Chris .
Entrambi euforici, ravvivarono il falò e si diressero verso la spiaggia.
Sembrava una nave da trasporto, piuttosto grande, ma troppo lontana per capire di quale nazionalità.
Mentre attendevano sul bagnasciuga, Angel e Chris si guardarono l’un l’altra. Chissà perché la loro euforia era svanita . Entrambi ebbero la sensazione che quella nave non rappresentava la salvezza ma solo un pericolo.
I due decisero allora di rifugiarsi sulla collina per spiare più da vicino la nave e, se fosse sbarcato qualcuno, capire prima che tipo di gente fosse.
Più di due ore dopo una lancia si avvicinò alla spiaggia.
L’equipaggio era formato da cinque uomini, armati di tutto punto, troppo ben armati per essere dei semplici marinai venuti in soccorso.
Tre erano di stirpe asiatica, uno era negro e l’altro bianco…..
Chris trasalì quando li vide. Aveva riconosciuto nel bianco il capitano Docks.
”Non è morto nel naufragio. E ha trovato nuovi amici per completare la sua missione!” Guardando il suo Angel con preoccupazione.
Lui, dal canto suo, si guardò bene dal dimostrare tutta la sua apprensione per quell’ incontro inaspettato. Sapeva che se Docks fosse riuscito a catturarli non solo avrebbe fatto lui di nuovo prigioniero, ma avrebbe ucciso Chris.
Con finta calma tirò a sé la ragazza e in un orecchio le suggerì……
”Faremo il giro dell’isola lasciando false tracce e ci nasconderemo fino a che se ne andranno o potremo affrontarli alla pari.”
Chris annuì e cominciarono a inoltrarsi nella boscaglia dell’isola.
Camminarono su e giù per l’isola tutta notte, confondendo le tracce, ma all’alba Angel fu costretto a tornare al suo rifugio. Doveva necessariamente sottrarsi alla luce del sole. Sarebbe stato rischioso separarsi per cui Angel convinse Chris ad entrare nella grotta.
Era forse colpa della sua natura originaria di angelo ma la sua avversione per i luoghi bui e tenebrosi non le dava tregua….
Con gli occhi chiusi e stretta al suo vampiro Chris entrò nella grotta e insieme si accucciarono nell’angolo più nascosto e buio della caverna. Chris si sentiva morire lì dentro, quasi soffocare. Il richiamo della luce, ora che aveva paura per lei, ma soprattutto per Angel, era molto più forte, quasi irresistibile.
Angel se ne accorse, tanto è vero che la strinse ancora più forte a sé, quasi avesse paura che Chris potesse scappare.
Dopo qualche ora, era ancora giorno, si sentirono le voci degli uomini che li cercavano e che erano giunti fino all’ingresso della caverna. Se fossero entrati sarebbe stata la fine.
Chris era come in uno stato febbrile. La testa le doleva, si sentiva confusa e spossata, ma si rese conto del pericolo ugualmente. Ingannando Angel sulle sue intenzioni, si lanciò fuori dalla grotta, scivolando piano alle loro spalle e richiamando la loro attenzione per allontanarli dalla caverna.
Angel inseguì Chris fino al limite della grotta dove però fu obbligato a fermarsi. C'èra ancora il sole. Non riuscì a raggiungerla e si maledisse per non averla fermata.
Gli uomini di Docks nel frattempo cominciarono ad inseguire Chris e ben presto la catturarono, ma intanto il suo scopo era stato raggiunto. Si erano allontanati dalla grotta e per adesso Angel era al sicuro.
Al calar del sole questi uscì guardingo dal suo rifugio e scese giù per la collina.
Non c’era traccia di nessuno degli uomini di Docks. Evidentemente aver trovato Chris li aveva distratti e comunque sicuramente contavano sul fatto di usare lei per tendergli una trappola.
Arrivò al limite delle mangrovie e li vide.
Avevano legato Chris a un palo piantato sulla cima della collina, nello spiazzo in cui ancora ardeva il falò che segnalava la loro presenza sull’isola. Troppo allo scoperto per poterla avvicinare senza essere visto.
Si nascose dietro a una palma e attese. Sarebbe venuto il momento in cui avrebbero abbassato la guardia per la stanchezza e lui avrebbe colpito in quel momento, anche se restava comunque molto rischioso. Cinque uomini armati non rappresentano una situazione facile, nemmeno per un vampiro come lui…….
A un certo punto nel campo fu il più completo silenzio. Nessuno parlava e Chris, con la testa china sul petto, stava immobile, come svenuta. Poi lei sembrò svegliarsi e alzando la testa guardò verso l’albero sul quale Angel era appostato. Sembrava che sentisse che lui era lì.
Angel ebbe l’impressione che l’avessero picchiata e non vedeva l’ora di correre a slegarla, ma sapeva bene che doveva mantenere il suo sangue freddo e non fare mosse avventate, altrimenti sarebbe stata la fine per tutti e due.
Era quasi l’alba quando il momento favorevole si presentò. Il negro di guardia a Chris ronfava, Docks era di spalle che ammirava il mare e gli altri tre sonnecchiavano accanto al fuoco.
Angel attaccò prima i tre uomini seduti accanto al fuoco, piombando su di loro come una furia; sperava di disfarsene alla svelta prima che Docks lo prendesse di mira con il suo fucile e il negro si svegliasse. Un pugno ben assestato ne mise fuori combattimento uno, ma gli altri due opposero più resistenza del previsto. Quando Angel riuscì ad averne ragione, il negro era ormai sveglio e stava per avventarsi contro di lui. Per farlo doveva passare accanto a Chris , ma questa ultima lo colpì alla caviglia e il negro cadde pesantemente a terra, battendo la testa. Angel ebbe così pochi ma preziosi minuti per arrivare a lei e slegarla. La ragazza era ormai libera e accanto ad Angel quando Docks impedì loro la fuga gridando:
“Il mio fucile non fermerà te ma ucciderà lei!” Angel si bloccò di colpo, comprendendo appieno la minaccia di Docks. Non avrebbe esitato ad ucciderla pur di catturarlo, di nuovo.
Angel guardando Chris negli occhi le baciò la mano che aveva stretta nella sua e si diresse verso il capitano , deciso a regolare i conti con lui una volta per tutte.
''Sei noioso, Docks. Non te lo ha mai detto nessuno?Lasciala stare. In fondo è me che vuoi no?Vieni a prendermi!''
I due erano di fronte uno all’altro e pronti a battersi.
Docks fu ironico e antipatico, come sempre….
“Mio caro Angel, presumo che non accetterai mai di essere di nuovo il mio prigioniero preferito, non è vero?”
Angel gli rispose con uno sguardo rabbioso e un cenno della testa che non lasciarono dubbi.
”Bè, allora il signor Ling dovrà accontentarsi di saperti morto!”
E dalla tasca della giacca sporca e vecchia tirò fuori un paletto di legno.
Invece di fare da spettatrice alla lotta, Chris si gettò all’improvviso, con tutto il peso del suo corpo, addosso a Docks . Il suo intento era di bloccare il capitano e disarmarlo, per permettere ad Angel di mettersi al riparo. Mancavano pochi minuti all’alba e probabilmente se non ci fosse riuscito Docks, sarebbe stato il sole ad uccidere Angel.
Chris artigliò il capitano e i due rotolarono a terra nella sabbia, avvinghiati uno all'altra.
Liberatosi dalla stretta di Chris, nel tentativo di riprendere il fucile, il capitano scivolò sull'orlo della scogliera. Per non cadere si aggrappò ad una gamba della ragazza che si stava rialzando in piedi. Trascinandola con sé nel precipizio.
Angel corse verso l'orlo della scogliera gridando a squarciagola il nome di lei.
I suoi sensi di vampiro erano già in allarme e quasi del tutto inibiti dal sole che ormai stava per sorgere, ma non gli importava. Doveva cercarla….
Ad un tratto sentì la sua voce che gli gridava:
”Vattene da qui, mettiti al riparo!” E allora la vide. Era riuscita ad afferrare un arbusto, mentre Docks era ancora aggrappato al suo piede destro. Erano entrambi in equilibrio precario, reso ancora più precario dal fatto che Docks si agitava e dimenava in preda al terrore dell'altezza.
''Non mollare la presa, sta calmo!'' Urlò Chris al capitano.
''Adesso ti aiuto a risalire, ma devi stare calmo!''
Chris cercò di piegarsi per agguantare la mano di Docks, ma non ci riuscì. Ritentò, con calma, tenendo sempre d'occhio l'arbusto al quale era aggrappata e cercando di ignorare il dolore che Docks le procurava con il suo peso.
Non avrebbe mai lasciato morire volontariamente nessuno, anche se si trattava di un verme come Docks....Era contrario a tutti i suoi principi di donna e di essere umano.
Ma il comandante aveva le mani sudate per la paura e lo sforzo, così la presa gli sfuggì e cadendo di sotto si sfracellò sulla scogliera, sotto gli occhi atterriti di Chris.
Angel si sporgeva per quanto gli era possibile ma non riusciva ad afferrarle la mano. E così anche Chris rischiava di cadere sulla bianca roccia sottostante. Continuava a gridargli di andarsene e di salvarsi ma Angel non le dava ascolto. Lo minacciò di lasciarsi cadere pur di non trattenerlo allo scoperto. Aveva perso Docks, ma non avrebbe mai permesso che anche Angel morisse.
''Ti prego, vattene! Lasciami, è inutile morire in due!!'' Lo implorò.
''Non ti lascerò cadere! Non ti lascerò mai!'' Le gridò Angel, stremato e terrorizzato dall' arrivo del sole e dalla prospettiva di perdere Chris. Si sporgeva sempre di più, cercando di tirarla verso di sé .
Il sole era tremendamente vicino al sorgere.
''No!'' Gridò Chris quando vide il disco di luce che emergeva dal mare.
''No! Dio, ti prego, non farlo morire! Rinuncerò a lui se tu lo vuoi, ma non lasciarlo bruciare!!''
La luce del sole inondò la superficie calma e cristallina delle acque, per poi colorare la scogliera e salire gradualmente fino alla cima di quest'ultima, investendo dapprima Chris.
Quella stessa luce fece crescere istantaneamente un arbusto alla sua sinistra e la ragazza afferrandolo riuscì a risalire con l’aiuto di Angel, un attimo prima che il sole raggiungesse anche lui. Chris era salva ormai, con grande sollievo del suo amico vampiro.
Ma quello dell’arbusto non fu l’unico miracolo……..
Una luce avvolse Angel con un brillio dorato così intenso che Chris non riuscì più a vedere il corpo e il suo viso. C’era una forte energia in quella luce e Chris la percepì e la riconobbe: Era la forza di Dio, la sua potente volontà, che circondò Angel quasi come una nuvola.
Ormai era giorno. Quando la luce si dissolse con una specie di boato silenzioso, Chris vide il corpo di Angel riverso a terra, immobile, come se fosse svenuto. Ma integro. Gli si precipitò addosso, felice e scuotendolo e chiamandolo lo vide rinvenire e aprire gli occhi…… I suoi bellissimi occhi scuri.
Un sorriso da parte di lui le fece capire che stava bene e che era consapevole del miracolo avvenuto. La potenza di Dio aveva ucciso il suo demone. Era finita. La sua vita eterna di vampiro era stata spezzata. Finalmente, gli era stata concessa una seconda opportunità di vivere come un essere umano, e questa volta non era stato un caso.
Entrambi felici si strinsero una all'altra e si baciarono , rotolando abbracciati per terra.
'' Angel, hai visto? Le mie preghiere sono state ascoltate!''
''Io….non so …..Mi sento così…..diverso. Sono….vivo!!''
Chris non sapeva quanto avesse ragione. La felicità nel vedere Angel sano e salvo le aveva fatto dimenticare che aveva promesso di rinunciare a lui.
Ma all’ improvviso ricordò le parole che il suo cuore aveva pronunciato. E si portò una mano alla gola, perché si sentiva soffocare, non riusciva più a respirare e allora….. capì.
Non ci sarebbe mai stato nessun futuro insieme ad Angel, per lei.
Il Signore aveva ascoltato la sua supplica ed era giunto il momento di mantenere la promessa che in cuor suo Gli aveva fatto. Questa era la Sua volontà.
Chris stava morendo e anche Angel se ne rese conto. E ne capì il perché. Sebbene fosse stordito dal sole, aveva ugualmente sentito la preghiera di lei e ora ne afferrava pienamente il senso e il valore. Quella preghiera gli aveva salvato la vita……
Con le lacrime agli occhi la toccava, la chiamava e la teneva stretta a sé, incredulo del fatto che la sua morte fosse il doloroso prezzo da pagare per poter essere di nuovo un uomo.
Con un ultimo respiro e con gli occhi azzurri spalancati per la progressiva asfissia, Chris gli sussurrò…..
''Avevi ragione ….ricordo tutto….devo ritornare…..''
''Christal, Christal, non te ne andare!Non lasciarmi ….no!'' La implorò.
Ma era troppo tardi. Chris non riusciva più sentirlo e con un ultimo bacio di Angel chiuse gli occhi. Sembrava sorridere, con il viso di chi finalmente è in pace con sé stesso e con il mondo. Ed era bellissima, anche in quel momento.
Angel la posò delicatamente per terra, accanto al fuoco che ancora bruciava, aggiustandole i bellissimi capelli mossi intorno al viso e tenendole ancora la mano, ormai fredda.
Per un attimo chiuse gli occhi che gli bruciavano per le lacrime e il sole. E sentì ad un tratto la sua mano rimanere vuota.
Quando li riaprì si accorse che il corpo di lei era sparito, come se fosse svanito nell’aria all’improvviso, senza lasciare alcuna traccia.
Sentiva sulla pelle il calore del sole e il suo cuore battere all’impazzata per il dolore, chiuso come in una morsa. Si alzò, piangendo, e si voltò a guardare il mare. Quel mare azzurro che a Chris piaceva tanto e che gli ricordò le sue parole:
''Tu sei l' Oceano che mi travolge, potente e pericoloso, attraente e bellissimo ai miei occhi…..''
In quel momento Angel rimpianse amaramente di non averle mai detto quanto avesse imparato ad amarla nel poco tempo trascorso insieme…..
Tornato a Los Angeles, anche dopo mesi, Angel continuava a chiedersi se la sua Christal fosse davvero morta oppure no . Spesso andava, di notte, in riva all'Oceano. E lì, seduto sulla sabbia, aveva la sensazione di averla di nuovo vicina. Chissà……..Forse è proprio lei, ora che è umano, il suo Angelo Custode.