Titolo:Sentimenti nascosti

Autrice:Mokuren078

Coppia:Spike&Buffy

Raiting:NC-17

Tempo di produzione: gennaio 2005 credo

Spoiler presenti(almeno credo)

E-mail:mokuren078@libero.it    

 In breve: Finalmente Buffy si è decisa, confesserà a Spike il suo sentimento ma…cosa succederebbe se Angel tornasse giusto in tempo?

Timeline:Un tempo imprecisato dopo la sesta serie

 

 

                                                 SENTIMENTI NASCOSTI

 

 

 

 

 

Spike riuscì a malapena a schivare l’ultimo calcio che la cacciatrice gli aveva sferrato. Era arrabbiata come poche volte l’aveva vista…-come troppe volte- si corresse. Appena si pronunciava il nome Angel scoppiava come una dannata, come se qualcuno l’avesse schiaffeggiata violentemente in pieno volto e il vampiro biondo questo proprio non lo sopportava. Aveva fatto di tutto per lei, era diventato quello che lei avrebbe voluto, aveva rinunciato alla sua natura di vampiro che amava, l’aveva sempre protetta e sorretta e nemmeno così era riuscito a farsi apprezzare. Ormai non pretendeva nemmeno più amore, sapeva che non l’avrebbe mai ottenuto, non voleva più il sesso, anche se ogniqualvolta le era vicino gli si indolenzivano i muscoli per quanto faticasse a controllarsi per non saltarle addosso. Le aveva promesso che non sarebbe mai più capitato del sesso fra loro e Spike era rinomato come “uomo” di parola. Diede una pugno violento al muro e la sua mano sprofondò nel cemento come fosse stato burro, era fuori di sé dalla gelosia, stava impazzendo.

La intrappolò fra il muro ed il suo corpo e la obbligò a guardarlo in volto “Credi che sia piacevole starti accanto cacciatrice?”gli urlò in volto “Sono passati anni ma Mister solitario non ha perso il posto di privilegio che aveva nel tuo cuore”. Era proprio ciò che pensava il biondo ossigenato. Si erano susseguiti Parker, Riley e lui nella vita della cacciatrice dopo Angel ma ancora oggi Buffy era completamente ed inesorabilmente innamorata del vampiro con l’anima,…ancora …sempre. Le si avvicinò ancora, tanto da sfiorarle le labbra con le sue “E adesso dov’è?”continuò cercando di calmarsi, non riuscendo a far sparire dalla sua voce il tono disperato ma moderando quantomeno il volume. Brividi in tutto il corpo, entrambi se ne sentirono invasi completamente e si sentirono sopraffatti dall’attrazione folle che li aveva sempre uniti. Socchiusero gli occhi piano cercando di non fare movimenti avventati, ben consapevoli che un minimo errore li avrebbe portati a fare l’amore selvaggiamente in quel vicolo squallido e umido. Spike inspirò rumorosamente il suo profumo, quanto tempo era che non si trovavano così vicini? Tre mesi? Al massimo quattro?A lui sembravano 100 anni “Sempre Angel, ragazzina” esclamò senza allontanarsi di un millimetro dal suo corpo “Ma non ti sei mai chiesta perché maledizione vuoi me?” le parole gli erano uscite roche e Buffy si eccitò maggiormente. Spike era ancora convito che lei pensasse ad Angel…in verità era da quando lo aveva toccato per la prima volta che Angel era sparito dalla sua vita, si riproponeva ora soltanto come una scusa che usava per non guardare davvero ciò che aveva dentro, i sentimenti che la legavano a quel demonio dagli occhi di un blu agghiacciante. “Non sei degno di pronunciare nemmeno il suo nome” sussurrò rocamente lei desiderando con tutta sé stessa che lui le strappasse i vestiti e la prendesse lì, in quel momento. Tutto il suo corpo gridava dal desiderio. Il volto di Spike si contorse in una smorfia di dolore ma durò un secondo perché riprese controllo di sé e indossò nuovamente la sua maschera di spavalderia e immensa sicurezza che negli ultimi tempi aveva riacquistato, ma le parole di Buffy lo consumavano dentro. Inspirò ancora e gli arrivò alle narici l’odore dell’eccitazione della ragazza, un’eccitazione violenta, assoluta, imperante. Sorrise amaramente, tutto si era sempre ridotto solo a questo, sesso, magnifico sesso ma non era ciò che bramava, lui voleva lei nel modo più semplice e romantico, come un uomo vuole la donna che ama. Il vampiro sollevò una mano e la strinse intorno al collo della giovane, dolcemente “Non provocarmi baby, non so come andrebbe a finire stavolta!”esclamò mentre con i polpastrelli le toccava la pelle sulla giugulare e sotto il suo tocco avvertiva il rapidissimo battito cardiaco della cacciatrice. Buffy intanto stava impazzendo dal desiderio, doveva sentirlo ancora dentro di lei, solo un’ultima volta poi l’avrebbe allontanato per sempre, ci sarebbe stato tempo per disprezzarlo, per sfogare la propria rabbia, per malmenarlo ma ora era  tempo di amarlo. Scostò piano la schiena dal muro e aderì completamente al vampiro che iniziò ad affannare, gli infilò le mani sotto lo spolverino di pelle nera e tastò il suo corpo coperto da un leggero pullover scuro. Se lo ricordava bene, diciamo pure perfettamente, sembrava stata creata per toccarlo, per baciarlo, per amarlo. Buffy si accorse che il vampiro stava cercando con tutte le forze di controllarsi “Mi hai detto che era finita e…”gli scappò un gemito dalle labbra mentre la ragazza era intenta a riscoprirlo con la lingua e con le mani, ad occhi chiusi lo percorreva con i palmi affondando qui e lì anche i denti nella sua carne. Spike perse il controllo, la scaraventò contro il muro, le infilò una mano nei capelli e le fece reclinare il capo all’indietro, Buffy fece un mugolio di dolore, le stava tirando i capelli abbastanza forte ma le piaceva. “Apri gli occhi”le intimò con voce soffocata mentre la voglia di baciarla stava per sopraffarlo e se avesse toccato quelle labbra rosse fragola non avrebbe potuto più tornato indietro. “Guardami”ripeté con più convinzione, il corpo della ragazza schiacciato contro di lui di certo non gli facilitava il compito né di parlare né di controllarsi, aveva i jeans che ormai gli stringevano dolorosamente. Buffy aprì gli occhi e si trovò a profondare nel blu delle iridi del suo vampiro, erano talmente vicini che sentiva distintamente il suo respiro affannoso scaldarle le labbra.

“Mi vuoi vero?”sussurrò fissandole  spudoratamente la bocca, la ragazza fu come sorpresa da quella domanda, ma la risposta non poteva offrirgliela, se avesse annuito tutte le sue barriere e i suoi muri sarebbero caduti rovinosamente e la sua coscienza sarebbe stata in balia di questa nuova(si fa per dire)dimensione, quella in cui Spike non era mai stato un giocattolo, non era solo sesso ma c’era molto di più, troppo di più. Si ravvide dopo qualche secondo, lo afferrò per il bavero dello spolverino e lo lanciò violentemente contro un portone di legno antico che si sgretolo sotto il suo peso. Spike sorrise sarcastico semisteso sul pavimento inondato di pezzi di legno, ancora una volta aveva perso. Stava per sollevarsi quando la cacciatrice fu più veloce di lui e gli fu sopra, lo avvicinò appena un po’ attirandolo a sé per il maglione e lo baciò. Le due bocche si unirono spasmodicamente e non si staccarono più, rotolarono per un po’ sul pavimento poi il vampiro ebbe la meglio e la sovrastò, le infilò le mani sotto il cardigan rosa e finalmente la pelle, LA PELLE. Gemette estasiato quando le strappò via il reggiseno e le scoprì i seni benfatti che sognava di risentire nelle sue mani da mesi. Si abbassò senza smettere di fissarla in volto e…si accorse che aveva gli occhi chiusi. Si bloccò quasi istantaneamente, a metà strada. Di chi stava sognando mentre era lui a toccarla? L’immagine di Angel gli pugnalò il cuore e gli ferì il cervello, era di lui che fantasticava mentre facevano l’amore? Questa nuova sensazione si fece strada in lui fulmineamente mentre la rabbia sostituiva man mano il desiderio. “Spike ma…”sussurrò le parole con una sorpresa che si acutizzò quando il suo sguardo si posò sul volto pallido e marmoreo del biondo. La ragazza sentiva che qualcosa si era spezzato ma non riusciva proprio a capire perché e cosa fosse. Il volto di Spike era di un dolore compunto, quasi accennato. “Sempre in strada, nei vicoli, nei cimiteri, mai a casa tua!Mi tratti come se fossi uno stallone con cui scopi quando vuoi e dopo é solo spazzatura” Buffy  si sorprese non poco per quelle parole anche perché vide le lacrime brillare in quegli occhi stupendi che le facevano sempre provare delle emozioni forti. “Spike…cosa…”sorrise per l’equivoco, non pensava fosse così importante per lui, neanche ci aveva mai pensato al posto dove facevano l’amore, era troppo presa dal vampiro per ragionare. Spike non sopportò più la vista di quel volto sorridente, doveva andarsene di lì prima di scoppiare. Le rivolse le spalle e iniziò ad allontanarsi a grandi falcate, voleva tornare a casa, nella sua cripta, dove poteva piangere senza aver paura che qualcuno lo vedesse, lo giudicasse. Buffy lo raggiunse e afferrandogli un braccio fece per girarlo ma si trovò davanti uno Spike trasformato per la caccia che le ringhiò contro. Cristo doveva essere davvero furioso per permettere a William il sanguinario di venire alla luce davanti a lei! “Stammi lontano cacciatrice!”le disse con freddezza prima di iniziare a correre. Ci volle poco e scomparve dalla sua visuale. Spike rimase Buffy quasi in lacrime…silenziose ma copiose “Non ci capiremo mai!” sussurrò fra i singhiozzi.

 

 

 

“Non allontanarti da me!”esclamò la ragazza mentre con fare sensuale gli sprofondava le mani nei capelli e lo baciava con passione sempre più intensa. Spike non aveva davvero intenzione di dare uno spettacolo erotico nel locale ma la tizia che lo aveva rimorchiato non era del suo medesimo parere. Si sentiva alquanto squallido nel baciare una persona di cui non conosceva nemmeno il nome e che per di più non somigliasse nemmeno lontanamente alla sua Buffy. Il riecheggiare di quel nome nella sua mente fu seguito da una fitta di dolore immenso che lo fece piegare a metà. Non l’aveva più vista da quando l’aveva fatta inorridire indossando la sua maschera di caccia…ma lui era un vampiro, certo con l’anima ma pur sempre un vampiro ed il volto della caccia faceva parte di lui. Più le stava lontano e più il desiderio di lei lo faceva diventare pazzo. Aveva preso a frequentare il locale che era stato muto testimone di una miriade di loro prime volte …sapeva bene che la cacciatrice non era più una cliente assidua del Bronze ma la mancanza di lei gli faceva  fare cose che prima non si sarebbe sognato nemmeno di pronunciare ad alta voce. William il sanguinario. Che disdetta! Ogni sera cercava di annientare il dolore flirtando con una donna differente ma questo lo rendeva solo più desolato e certo il pensiero di Buffy non lo abbandonava. Con un colpo d’occhio si accorse che la Scooby band era quasi al completo riunita intorno al loro solito tavolo, tavolo peraltro dove lui non era molto gradito specialmente dopo ciò che era successo con lei. L’unica che lo trattava in maniera affettuosa era la rossa, Willow, che sembrava avergli perdonato tutto. Il cuore sembrò cominciare a battere all’impazzata quasi di riflesso anche solo alla lieve possibilità di rivederla dopo ormai 3 settimane che non si parlavano. La mora che gli era quasi seduta addosso protestò per la scarsa attenzione che il biondo ossigenato gli mostrava “Usciamo di qui!” esclamò secco Spike con un tono che non ammetteva repliche e si avviò verso l’uscita del locale trascinandola per la mano. Aprì l’uscio con molta forza e inaspettatamente se la trovò dinnanzi senza preavviso. Buffy era lì con gli occhi sbarrati dalla sorpresa che fissava insistentemente la mano pallida del vampiro ossigenato stretta convulsamente intorno alla mano della ragazza. Rimasero per un po’ sbigottiti senza parole, guardandosi negli occhi senza respiro per la sorpresa spiacevole che gli aveva riservato il destino poi lei parlò, con un sorriso amaro stampato in volto “Vedo che ti dai da fare eh William?!” pronunciò il suo nome con tanto disprezzo che il vampiro quasi se ne vergognò ma poi si riprese “Non sono affari tuoi cacciatrice!”ringhiò il ragazzo senza pensarci su e si allontanò velocemente cercando di non correrle incontro e confessarle ancora, per l’ennesima patetica volta, il suo amore. Voleva solo andare nella sua cripta, si sentiva al sicuro lì, non era nemmeno tanto convinto di voler portare la ragazza, che lo seguiva docilmente, con lui. Era cosciente dell’inutilità di queste sue storielle, non lo avevano mai soddisfatto né tanto meno gli avevano fatto dimenticare le notti di amplessi selvaggi che aveva avuto con Buffy. Era talmente assorto nelle sue considerazioni che sobbalzò quando lei gli si parò davanti sbarrandogli la strada. “Mi dispiace Spike”gli disse con una rabbia rinnovata nella voce che non provava nemmeno a controllare “Non posso permetterti di vampirizzare un’innocente!”esclamò prima di scaraventare la borsa e il giubbotto per terra e di prepararsi alla lotta. Buffy era folle di gelosia, la vista le si era appannata al solo pensiero che quei due si fossero baciati, figurarsi se gli avrebbe mai permesso di fare sesso. Spike fu sorpreso ma nei suoi occhi si dipinse anche un dolore immenso, lei ancora non si fidava di lui dopo tutto quello che avevano passato insieme. Cosa diamine doveva fare di più per lei? Per farle comprendere che fosse davvero cambiato? Che l’inutilità del chip, che ormai si era esaurito, non avrebbe fatto differenza perché ora lui era cambiato per sempre? Una rabbia immensa rischiò di soffocarlo e istintivamente si spogliò dello spolverino nero, allontanò in malo modo la ragazza con cui era uscito, congedandola con due parole e anch’egli assunse la posizione di combattimento “Fammi ballare baby!”esclamò guardandola con occhi di fuoco e tradendo il suo nervosismo solo serrando la mascella. Si studiarono per qualche secondo, entrambi consci che erano arrivati al capolinea e qualcosa quella notte sarebbe dovuta cambiare. “Ancora non ti fidi di me” l’accusò lui iniziando a colpirla nello stomaco con un calcio non particolarmente violento ma ben assestato che la scaraventò sul muro, lei si rialzò e continuò a fissarlo arcigna, gli indirizzò al viso una raffica di pugni di cui solo tre andarono a segno, facendolo ritrovare con la schiena sull’asfalto. Spike si rialzò asciugandosi con il braccio un rivolo di sangue che gli scivolava giù da un angolo della bocca. “Fammi divertire William!”esclamò crudele mentre lui le intralciò i passi facendola rovinare in terra e in un lampo le fu sopra, quasi completamente steso su di lei. Inaspettatamente le catturò le labbra e il bacio esplose in passione e desiderio allo stato puro mentre le bloccava i polsi con una mano con l’altra iniziò a toccarla dovunque. All’inizio Spike voleva umiliarla, cercando di farle comprendere quanto lei lo ferisse continuamente ma poi al solo sfiorarsi avevano perso il cervello. Il silenzio che regnava nel vicolo su cui si apriva la porta del Bronze era rotto dai loro gemiti e dagli urletti di piacere di Buffy. Le sollevò interamente la gonna fino a quando non scoprì gli slip che strappò via violentemente e il vampiro iniziò a strusciarsi contro di lei in preda alla più primordiale passione, le infilò le mani nel reggiseno mentre Buffy lo aveva già liberato della maglia e quasi completamente dei jeans “Ti diverti abbastanza cacciatrice?” le chiese Spike cercando di imprimere alla sua voce un tono duro, freddo, ma la voce che gli uscì era solo eccitata ed estremamente rauca. Entrò in lei con violenza, tutta quella della sua impazienza e iniziò a muoversi spasmodicamente. Soffocò gli urli di passione della cacciatrice con labbra roventi e la violenza iniziale delle spinte divenne completa follia. “Non smettere” pregava Buffy mentre cercava di muoversi in contemporanea con lui, poi impresse un po’ di forza sulla schiena e si trovò  su di lui a controllare le danze, lo prendeva e la lasciava con più l’aggradava e questo rischiava di fare impazzire Spike che la guardava muoversi sul suo corpo senza nemmeno un rimasuglio di ragione. Quando anche i suoi occhi si persero in lui Buffy aumentò vorticosamente il ritmo e dopo poco fu scossa da un orgasmo spaventoso. Distrutta si lasciò andare su di lui,che cercando di calmare il respiro, la baciò ancora febbrilmente. Dopo una dozzina di minuti si sollevarono dalla strada rivestendosi, Spike aveva un’espressione enigmatica che poco lasciava posto alla felicità, adesso era il momento delle recriminazione: “Com’è cattivo Spike, com’è vigliacco Spike”e tante altre frasi che ormai erano di rito fra loro, o almeno lo erano state prima che lui partisse. Si stupì nel vedere lei intenta a fissarsi le scarpe “Stanotte ti lascerò la finestra aperta”esclamò senza sorpresa nella voce ma che invece si dipinse sul volto del sanguinario lasciandolo per qualche secondo a bocca aperta. Lo stava invitando a casa sua, la cacciatrice era del tutto impazzita! La guardò allontanarsi e scomparire dietro la porta del Bronze e si sentì stranamente emozionato. Era un appuntamento in piena regola, almeno così credeva ma la realtà lo colpì come un pugno, Buffy aveva tenuto chiusi gli occhi per tutto il tempo dell’amplesso e…sicuramente stava pensando ad Angel. Ancora quel nome lo inseguiva e rischiava di farlo impazzire. Il suo demone ruggì dai recessi reconditi del suo essere e per un attimo gli si dipinse in volto un’espressione demoniaca ma poi un lembo di ricordo gli attraversò il cervello scaraventando William il sanguinario di nuovo nella sua prigione dove lo aveva segregato da tempo.

Erano ormai passate le quattro di notte e Buffy era seduta al centro del suo letto quasi sommersa dai fazzolettini di carta appallottolati, gli stessi fazzoletti che testimoniavano il suo tormentato amore per quel vampiro dalla lingua tagliente. Spike non l’aveva raggiunta quella notte ed ora si trovava a fissare insistentemente, come in un incubo, la finestra semichiusa, dalla quale per quella sera non sarebbe entrato nessuno se non la luce della luna. La ragazza non riusciva a capacitarsi del comportamento del demone con l’anima, erano ormai anni che la seguiva ovunque, in missione, in ronda, la allenava e la confortava come nessuno avrebbe saputo fare, come nemmeno Angel aveva fatto. Lui aveva messo in gioco i suoi sentimenti ed era stato ripagato solo con cattiverie e ferite dove lei spesso si divertiva a cospargerci del sale. I singhiozzi aumentarono sapendo che forse era proprio questo che si meritava, la giusta punizione per tutte le bugie che aveva spudoratamente fatto passare per realtà, facendolo soffrire fino ad impazzire. Probabilmente William il sanguinario si era stancato di giocare con lei e aveva trovato un altro, magari più condiscendente, passatempo. Scosse la testa violentemente sapendo di pensare un’assurdità, Spike l’amava davvero e questo non poteva cambiare da un giorno all’altro, perlopiù che proprio poche ore prima facevano l’amore sull’asfalto luccicante di un vicolo. Allora che diavolo gli era successo? Che gli fosse capitato qualcosa di grave? Il solo pensiero che potesse rivederlo com’era ridotto dopo le torture di Glory le fermò il respiro e quasi minacciò di farla svenire, doveva correre da lui, subito!

Spike era stravaccato sulla poltrona della sua cripta, fissava le immagini che si susseguivano sullo schermo della televisione senza però capirci un bel niente. Aveva rinunciato ad andare da lei , dopo una lunga lotta estenuante contro sé stesso che per la prima volta aveva vinto ed ora lanciava sguardi all’orologio, che era appeso da poco sulla parete di fronte la poltrona, con ansia. Erano quasi le 5 e la cacciatrice sicuramente in quel momento era alla prese con un bellissimo sogno in cui Angel era il coprotagonista. Quando sentì la porta della sua cripta spalancarsi violentemente sussultò e con uno scatto felino si sollevò dalla poltrona sistemandosi in posizione di attacco, non era preparato ad assistere a quello spettacolo che gli si parò davanti quasi subito. Dinnanzi a lui c’era Buffy con un viso stravolto e preoccupato che le aveva visto solo un’altra volta nella sua vita, quando aveva scoperto che Dawn era “la chiave”. Rimase qualche secondo ancora come sospeso in quella posizione poi si rilassò e le si avvicinò con fare indifferente.“Cos’è successo baby?”le chiese cercando di controllare la voce per non imprimergli l’emozione che provava in tutto il corpo e che gli riempiva il cervello e maledicendosi per non esserci del tutto riuscito. Buffy gli corse incontro e lo abbracciò istintivamente, forte, troppo forte. Lui in un primo momento si trovò a contraccambiare l’abbraccio ma dopo la staccò gentilmente ma con decisione e la guardò negli occhi aspettando una sua parola. “Stai bene vero?”gli chiese lei apprensiva poi si ravvide e cercando di darsi un contegno riprese il suo sguardo freddo, abituale quando c’era lui nei paraggi, “Voglio dire è tutto a posto?”gli domandò con voce impostata stavolta. Spike notò il cambiamento ma non lo diede a vedere “Beh, ti dirò cacciatrice, dipende da cosa intendi per a posto?” la prese in giro lui “Tre giorni fa mi ha aggredito un demone che mi ha usato come attrezzo personale per gli addominali, ieri ho incontrato un gruppo di vampiri e credimi è stata dura atterrare quei bastardi, l’altro giorno mi è sfuggito di mano il…” “Cristo Spike stai bene si o no?” urlò Buffy al limite della sopportazione. Lui la guardò fingendo sorpresa ma poi il suo volto divenne duro “Sto bene ragazzina”affermò portandosi le braccia al petto e, appoggiandosi con noncuranza alla spalliera della poltrona, inclinò il capo di lato per osservarla meglio. “Se mi avessi detto che saresti passata ti avrei fatto trovare qualcosa da mangiare” disse il vampiro senza abbandonare il suo timbro freddo e sarcastico “In casa ho solo…fammi pensare…”finse di rifletterci su qualche minuto “Sangue”poi ringhiò serrando la mascella “Perché sono un maledetto vampiro!”esclamò privandola del suo sguardo e accomodandosi sul letto. Era veramente stanco di soffrire per quella ragazza dagli occhi ingannatori, era ora di mettere la parola fine a tutto questo sceneggiato. Buffy era corsa da lui con il terrore che le squarciava il petto ma adesso l’atteggiamento del biondino le stava facendo salire il sangue alla testa “Spike io…” lui la interruppe guardandola con scherno “Sei corsa qui perché pensavi che il patetico vampiro si fosse suicidato stanotte per il suo imperituro amore per te” rise amaramente “Mi dispiace deluderti cacciatrice” le si avvicinò tanto da specchiarsi nei suoi occhi “Non più!”. Quella frase le procurò un dolore talmente forte da rischiare di farle perdere i sensi, ma da quando era così delicata e debole? Angel l’aveva lasciata ed indubbiamente aveva sofferto come un cane ma non era preparata a questo intenso male o forse, rifletté, non era preparata ad ascoltare quelle parole da Spike. Fece un passo indietro come se fosse stata schiaffeggiata violentemente e si poggiò con la schiena al muro cercando di riprendere il controllo di sé. Spike sembrò rendersi conto solo in quel momento della conseguenza delle sue parole e si addolcì “Vai a casa adesso, ti prenderai una polmonite con solo quello addosso!” disse suo malgrado facendo uno sforzo immane per non saltarle addosso e strapparle a morsi quella camicia da notte semitrasparente che gli stava minando la ragione e i buoni propositi.

Buffy era in preda al panico, doveva fare qualcosa per riuscire a fargli capire che…che c’era qualcosa fra loro, che non poteva arrendersi adesso, adesso che lei era pronta a confessargli tutto, a donargli tutto il suo amore ma quando sollevò lo sguardo sul vampiro vide l’indifferenza nei suoi occhi e non le restò che uscire dalla cripta con passo lento, cadenzato, cercando di non destare alcun sospetto. “Addio” soffiò lui cercando di controllare le lacrime che gli pungevano gli occhi e che rischiavano di trasformarsi in una crisi di nervi. Eccola lì, il suo primo vero unico amore! L’unica donna che avrebbe voluto affianco per l’eternità, l’unica ragione di vita, l’unica luce nel suo cammino, l’unica persona che rispettava ed amava nella sua completezza, lei, la sua terza ed ultima cacciatrice! Buffy si trascinava pesantemente verso casa, una casa che aveva adorato ma che adesso significava poco più di niente senza la speranza che Spike ci entrasse. Si era arresa senza lottare, lei, la grande cacciatrice. Cos’avrebbero detto i suoi amici se l’avessero saputo? Che  vigliacca! Spike si era umiliato tante volte pur di starle accanto e lei non riusciva nemmeno a dirgli che l’amava tanto da non riuscire a volte a respirare? Doveva tornare lì! Si raddrizzò fiera e ripercorse con andatura veloce i suoi passi. E se il vampiro non avesse voluto il suo amore avrebbe lottato fino alla morte, fino all’ultimo respiro per convincerlo. Ci sarebbe voluto del tempo? Non le importava! Spalancò la porta della cripta con un calcio e gli si parò davanti, ciò che vide però le fece morire il respiro in gola. Spike era lì, seduto con le mani sprofondate nei capelli e piangeva…forse piangeva…di sicuro piangeva! “Perché non sei venuto stanotte?”gli chiese rilassandosi ed accarezzandogli la schiena dolcemente “Sai meglio di me il perché!”il vampiro ossigenato alzò lo sguardo su di lei, degli occhi disperati, privi della loro solita luce. “Non posso più  Buffy, l’amore per te mi sta distruggendo, mi consuma dentro e non mi sento più io” aveva detto quelle parole tutte d’un fiato ed ora, si era alzato ed allontanato da dov’era la ragazza, cercando con tutte le sue forze di non sfiorare nemmeno un centimetro del suo corpo e mettendo una distanza di sicurezza fra loro di qualche metro. Lei si sentì morire a quelle parole, ma di una morte dolce, lieve, bella. “Spike io…”lui l’aveva ancora interrotta “Non c’è bisogno che tu dica nulla Buffy, so esattamente tutto ciò che c’è da sapere. Che non mi ami, che sono stato un ripiego, un giocattolo per lenire il tuo dolore, che sono spregevole, cattivo, un mostro insomma, tutto ciò che c’è di peggio in questo mondo, so anche CHI continui ad amare segretamente e CHI immagini mentre facciamo l’amore”. Buffy si arrabbiò pesantemente a quelle parole “Devi farmi parlare una buona volta Spike, ho sentito troppe sciocchezze stasera e non ho intenzione di andarmene prima che tutto sia chiarito!”strillò lei indispettita e offesa, lui la fissò interdetto per la prima volta da quando si conoscevano e iniziò a prestarle attenzione. “Tu non sei mai stato un ripiego!” la prima affermazione lo lasciò incredulo ma non aveva sentito ancora il resto del discorso e così continuò a fissare i suoi occhi blu sulla cacciatrice che gli era a pochi passi e tremava visibilmente.”Né un giocattolo. Non ho mai pensato a te come un mostro se non quando uccidevi innocenti, figurarsi se potrei pensarlo ora. Mi hai conosciuto meglio di chiunque altro, chiunque”sottolineò l’ultima parola per far intendere bene a chi si riferisse “E se mi guardo indietro e ripenso a quell’orrendo periodo della mia post morte io riesco a ricordare solo te” lo fissò intensamente negli occhi e fece una pausa di qualche secondo per fargli assorbire interamente le sue parole, poi continuò “Le tue braccia”sussurrò sfiorandole “la tua bocca” e la accarezzò dolcemente “I tuoi occhi” bisbigliò passandogli leggermente i polpastrelli sulle palpebre semichiuse per il piacere che i gesti della giovane, ma soprattutto le sue parole, gli stavano facendo provare  “Mi hanno salvato”gli si avvicinò notevolmente mentre continuava il suo monologo fino a toccare fuggevolmente con il respiro la sua bocca “Ti prego guardami”disse Buffy dolcemente accarezzandogli il volto “Tu mi hai salvato”confessò la giovane appena Spike riaprì gli occhi per perdersi in lei, per ubriacarsi delle sue parole che solo nei suoi più fervidi sogni aveva udito. “Mi fido di te tanto da affidarti la mia vita, prendila è tua!”gli si accovacciò davanti e si scostò i capelli scoprendosi il collo. Spike ebbe un fremito, non si sarebbe mai aspettato quelle parole figurarsi il suo muto invito. Voleva che lui la mordesse?Aveva capito bene? Si svegliò dal torpore da cui era stato invaso quando lei gli si avvicinò e gli catturò le labbra, fu un bacio dolce e sensuale, Spike non voleva più lasciare quelle labbra tanto agognate, tanto bramate ma malauguratamente sentì il bisogno di sapere ancora, di far dissolvere tutti i dubbi che l’avevano dannato per troppi anni. “Buffy …” le fissò il collo scoperto e ingoiò a vuoto, aveva la gola completamente secca e l’emozione lo faceva tremare violentemente, la ragazza capì e continuò “Io credo di aver sempre provato un…sentimento per te” rivolse lo sguardo al pavimento timidamente, era quello il momento per chiarire tutto “Nel tempo si è intensificato, potenziato, aumentato”le parole stavano iniziando a mancare, non riusciva bene a ragionare, lo sguardo del suo vampiro si faceva via via più profondo e questo la faceva sentire sbandata e confusa. Non era propriamente abituata a confessare così apertamente le sue più segrete emozioni ma era cosciente che Spike avesse bisogno proprio di quello, della sua più completa sincerità, la meritava e lei finalmente era pronta a dargliela. Gli sprofondò la mano nei capelli di un biondo accecante “Io ti…” In un istante le sue facoltà di cacciatrice si allertarono prontamente e percepì la presenza di qualcun altro lì vicino, di un demone, forse un vampiro, vide Spike impallidire e boccheggiare. “Angel” sussurrò con voce strozzata il vampiro biondo e come a palesare la sua affermazione comparve sullo stipite della porta dopo una manciata di secondi una sagoma alta e massiccia che poco spazio lasciava  alla fantasia. Era proprio il primo amore di Buffy, il fatidico Angel, Angelus per Spike che era il suo childe. “Che diavolo ci fai qui?”gli chiese il biondo senza far trasparire alcuna emozione dalla voce anche se ormai si era rassegnato a perdere  nuovamente quella battaglia, anche perché la cacciatrice al solo suono di quel nome si era staccata da lui con uno scatto e si era allontanata avvicinandosi alla porta. Il passato era tornato a dannarlo ancora e probabilmente questo era lo scontro finale. “Come al solito non sai calcolare i tempi mister solitudine!”esclamò Spike stavolta facendo trasparire dalla voce un’amara ironia e un doloroso sarcasmo che per la prima volta lo amareggiavano più di quanto avesse desiderato. Il suo momento di felicità era già terminato ed ora doveva presentare il conto e stavolta il prezzo era troppo salato. Il prezzo era Buffy, la donna che cercava da una vita, la sua anima gemella, la sua redenzione.

La figura bruna avanzò piano, tranquillamente, ma quando parlò il suo tono tradiva inesorabilmente la sua calma apparente “Cosa fai qui in piena notte?”chiese il moro avvicinandosi a Buffy e guardandola intensamente. Erano anni che non si incontravano e la sua sola presenza lì nella cripta del vampiro ossigenato con indosso solo quell’indumento semitrasparente faceva ruggire Angelus più di quanto avesse immaginato. Poco dopo fu colpito dall’odore di Spike su di lei e si rivolse al suo rivale “Che diavolo è questo?”urlò disgustato a denti stretti  fissando l’altro vampiro negli occhi e domandandogli mutamente ciò di cui aveva più paura. Spike assentì senza riserve con un sorrisetto di sfida dipinto in volto.- Si Angel- sembrò dirgli con soddisfazione –E’ stata mia, lo è stata e lo sarà-. Furioso Angel cercò di allontanarsi da lei e mosse qualche passo verso Spike ma la cacciatrice non glielo permise, lo trattenne per il braccio e riacquistò in un secondo la sua attenzione “Perché sei qui?”gli chiese guardandolo negli occhi e cercando una spiegazione plausibile dentro di sé che però non arrivava. Angel si addolcì e l’abbracciò poderosamente come a voler riaffermare il suo possesso. Buffy era sua e questo nessuno avrebbe potuto negarlo, nemmeno il breve intermezzo sessuale con Spike.

Il giovane ossigenato strinse i pugni talmente forte da conficcarsi le unghie nei palmi, avrebbe voluto uccidere quel bastardo, cancellare per sempre l’espressione di vittoria che gli si era dipinta in volto, vedere le proprie mani pregne del suo maledetto sangue ma era consapevole che non avrebbe cambiato le cose. La verità gli era davanti, dolorosa ma inequivocabile, Buffy ed Angel, i due eterni innamorati, privati del loro amore ma entrambi coscienti che non sarebbe mai tramontato, eccoli lì, l’uno nelle braccia dell’altra. E via con i  dannati violini!!! Pensò. Questo fu molto più di quanto potesse sopportare, con un agile scatto si distrusse la mano colpendo il muro con tutta la rabbia che rischiava di accecarlo e corse fuori da quel posto, lontano dalla realtà e dal disperazione, lontano dalla cacciatrice e quasi desiderò che l’avesse ucciso anni prima, quando ancora non provava nulla per lei, si ravvide confessandosi che aveva sempre provato qualcosa per QUESTA cacciatrice, per Buffy.

Non sapeva dire per quanto tempo aveva corso ma quando si fermò sentì la rabbia crescere smisuratamente. Si poggiò su una lapide accendendosi una sigaretta con mani tremanti e sperò ardentemente che qualcuno lo attaccasse  solo per il gusto di uccidere, il suo demone bramava un tributo di sangue per affievolire il dolore e lui non riusciva a negarglielo perché ne avvertiva anch’egli l’imperante bisogno forse anche più del sanguinario.                                                                                                                                      

Buffy sussultò violentemente al rumore del pugno di Spike e repentinamente si allontanò da Angel che con riluttanza la lasciò andare. Fece un passo per seguire il demone biondo che scompariva a grandi falcate nel buio della notte ma l’altro la fermò trattenendola per un braccio “Angel io devo seguirlo” esclamò guardandolo negli occhi e provando a fargli capire che era quello che voleva davvero, spiegare tutto a Spike e confessargli finalmente quelle parole che le bruciavano dentro da tanto tempo, che gridavano dentro di lei da anni, alla sua sola vicinanza. “No, non devi, so che hai pietà di lui ma…” Buffy fece un gesto per zittirlo e parlò “Non provo nessuna pietà per lui, io lo amo”. Oddio!L’aveva detto e per di più non al diretto interessato ma era tempo di essere sincera, si lo amava tanto, da tanto tempo, probabilmente da sempre e questo doveva essere chiaro per tutti, non più giochi, mai più giochi. Si sentiva pronta ad affrontare tutto e tutti per lui, non le interessava cosa avrebbero detto o cosa avrebbero pensato gli altri, non poteva più vivere avendo paura e odiando sé stessa per ciò che provava. Era giusto, adesso lo capiva, era giusto ed inevitabile. Angel si incupì sfoderando il suo volto tormentato “Sono tornato per restare Buffy” le confessò prima di riavvolgerla in un altro abbraccio dal quale lei si dissolse quasi subito “Angel io amo Spike, non so da quando, forse da sempre e ciò che mi hai detto non cambia le cose” era convinta, ormai la sua decisione era stata presa e non sarebbe più tornata indietro, a stento ricordava la sua vita con “l’angelo caduto dal cielo” come se si trattasse di una esistenza remota e lontana. Come se fossero passati secoli e non anni. Il vampiro bruno la intrappolò fra il muro e il suo corpo e non gli permise di allontanarsi “Perché?” fu l’unica domanda che gli riuscì di sillabare, lui amava ancora quella ragazza dai capelli del colore del miele, dagli occhi smeraldo, gli infiammava ancora dentro il ricordo della prima volta che avevano fatto l’amore come se fosse stato il giorno precedente e lei voleva scappare da lui per rincorrere il suo eterno rivale? Non riusciva ad accettare tutto ciò con il sorriso sulle labbra, non riusciva a comprenderlo e basta! Non voleva! “Innamorarti di me è stato semplice, tu hai l’anima ed anche per me è stato facile amarti, sei un vampiro che combatte contro il male, avevamo in comune quasi tutto, gli stessi scopi, gli stessi valori e così…ti ho amato come non credevo si potesse amare ma è passato ed ora devi lasciarmi andare, devi lasciarmi vivere la mia vita, era per questo che mi hai lasciata, farmi vivere una vita normale ma…”rise amaramente “io sono la cacciatrice e non potrò mai avere una vita normale e tu ne eri a conoscenza. Hai avuto paura ma non te ne sto facendo una colpa Angel, solo che ora io amo davvero un altro, dopo tanto tempo sento di nuovo qualcosa di forte dentro di me e non voglio lasciarlo andare per nessuno e sarei anche capace di uccidere chiunque” lo guardò negli occhi con una freddezza che impressionò non poco il vampiro “Anche te…se ti metti fra noi”. Detto ciò aspettò qualche secondo pronta a colpirlo se non si fosse spostato da lì ma non ce ne fu bisogno, Angel abbassò la testa rassegnato e si distaccò un poco per permetterle di passare. Buffy gli indirizzò uno sguardo colmo di riconoscenza prima di correre a perdifiato sulle tracce del biondo vampiro. Lo trovò dopo una dozzina di minuti seduto in un vicolo con la sigaretta accesa fra le labbra “Perché sei scappato?”gli chiese mentre la gioia di rivederlo le faceva tremare le gambe, Spike sembrò molto sorpreso di vederla lì, abbassò gli occhi e rise sommessamente “Sono allergico alle scene  romantiche, sono tutte dannatamente uguali una all’altra” le sorrise tristemente e lanciò il mozzicone di sigaretta per terra, saltò giù dalle scatole di legno su cui era seduto e le si avvicinò “Devi parlarmi scommetto”disse amaramente aspettando le fatidiche parole che avrebbero, questa volta, messo irrevocabilmente fine alla loro relazione. Buffy annuì nello stesso momento in cui lui parlò “Domani parto”le disse senza tanti preamboli, non voleva più rimanere lì in quella dannata città, Angel era tornato e Sunnydale era troppo piccola per due vampiri con l’anima per di più innamorati entrambi della cacciatrice. Sorrise per l’ironia della sorte. Le pupille di Buffy si dilatarono e sbarrò gli occhi “Te ne vai?Perché?”chiese senza fiato accorciando le distanze fra loro. “Non voglio”disse in tono perentorio, Spike si voltò sorpreso e amareggiato “Non è una cosa su cui puoi sindacare, è una scelta, la mia scelta e…”Buffy gli chiuse le labbra con un bacio e lo trattenne a sé. Inizialmente Spike lo accettò arrendevolmente schiudendo le labbra per sfiorarle la lingua ma poi si ravvide e la scaraventò violentemente lontano ed imprecando sputò in terra prima e si pulì le labbra con il dorso della mano poi “Dannazione hai baciato Angel!!” le urlò contro mentre la rabbia lo invadeva fino a fargli scuotere il corpo, lei parve stupita da quell’affermazione ma la gelosia che aveva avvertito nella voce del suo vampiro la fece rilassare perché palesava chiaramente i sentimenti che Spike provasse ancora per lei. “Non ho baciato Angel…” “Maledizione ti sento il suo odore addosso!”esclamò ringhiando dal dolore e dall’ira, le si avvicinò e le serrò le braccia in una morsa d’acciaio e la scosse brutalmente “Basta giocare cacciatrice, non ti permetterò più di farlo, io…” “Ti amo” disse lei facendogli morire il resto delle imprecazioni sulle labbra. Per qualche secondo Spike rimase impietrito poi piegò la testa di lato e sollevò un sopraciglio, aveva un’aria interrogativa “Dov’è mister musone?”le chiese iniziando a fissarle le labbra che erano pericolosamente vicine “Credo se ne sia andato, gli ho detto che amavo te”gli soffiò sulla bocca prima di perdersi in un bacio famelico che li sorprese ansanti ed eccitati. “Dimmelo ancora cacciatrice!”le comandò Spike mentre lei gli baciava la mano martoriata dal violento colpo che aveva sferrato pochi minuti prima distruggendo mezzo muro “Ti amo” Spike le cinse la vita con un braccio e s’incamminarono verso la sua cripta ma era così lontana ed il desiderio di lei gli minacciava la lucidità cerebrale “Ancora!” Buffy sorrise “Ti amo”ripeté prima di ritrovarsi con la schiena attaccata al muro e premuta contro il corpo atletico del suo vampiro che la baciò ancora e ancora “Di nuovo”supplicò mentre le sollevava la succinta camicia da notte e lasciava scivolare una mano all’interno degli slip “Ti amo” sospirò lei con voce roca e affannata, aveva bisogno di sentirla sua e quell’urgenza lo faceva essere più violento del solito. “Di nuovo” le intimò all’orecchio mentre la sollevava per i glutei e la faceva aderire a sé “Ti amo”gemette Buffy mentre lui le strappava via gli slip e le entrava dentro con una spinta poderosa come per farle comprendere che fosse sua. L’ultimo pensiero razionale della cacciatrice fu –dovrò rifarmi il guardaroba- poi la sua mente si riempì di Spike.

 

 

 

 

“Quindi gli hai detto che ami me” sorrise soddisfatto, quanto avrebbe pagato per essere stato lì a guardare quel volto tanto odiato e temuto farsi mano a mano più tormentato del solito. Aveva vinto la battaglia più importante della sua vita ed il trofeo era lì fra le sue lenzuola di seta nera e gli era appoggiato con il viso contro il petto. Avevano fatto l’amore ancora e ancora. Toccandosi, prendendosi, mordendosi, urlando di dolore e piacere fino a smarrire completamente i sensi.

“Spike voglio che tu venga a vivere con noi!”esclamò Buffy improvvisamente sollevandosi un po’ per guardarlo negli occhi, il vampiro sbarrò gli occhi e per la enorme sorpresa gli mancò il respiro. “Io ti voglio…ti vorrei” si corresse “sempre vicino a me” gli confessò prima di sprofondare il viso sul petto di lui timidamente, forse aveva corso troppo e lo aveva spaventato, forse non era pronto.

La ragazza s’irrigidì spontaneamente a causa dei suoi pensieri che vagavano fra i ricordi di lui con la sua amante bruna, chissà se l’amava ancora  e fu traboccante di ansia che gli chiese “Pensi ancora a Drusilla?” lui di getto rispose subito con un’affermazione ma repentinamente si accorse che Buffy aveva frainteso tutto e la riprese giusto un secondo prima che si allontanasse dal letto, la inchiodò al materasso e le serrò i polsi per non permetterle di muoversi “Dolcezza pensavo che non me l’avresti mai chiesto, dimmi solo quando posso trasferirmi…ti amo”le si illuminò il volto quando Spike finì la frase e cercò di baciarlo come per suggellare la prima decisione presa insieme ma lui non glielo permise, si tirò indietro “Qual’era l’altra domanda?”la prese in giro lui liberandole i polsi ma facendo peso sul suo corpo per non farla spostare di un millimetro, la ragazza sorrise e lo fissò negli occhi senza dire una parola “Sei forse gelosa cacciatrice?”iniziò a muoversi con lentezza su di lei, facendo strusciare i due corpi simulando una lenta danza d’amore “Sei gelosa vero?”le sorrise contro la guancia mentre i suoi movimenti divenivano più profondi e più lenti. Buffy gli serrò le cosce intorno alla vita e cercò di muoversi in sua contemporanea, erano nudi ed i loro sessi che si sfregavano lentamente provocavano una tensione sessuale che si intensificava ad ogni ulteriore movimento. Inaspettatamente Buffy gli solcò con le unghie la pelle candida del petto facendo fuoriuscire delle gocce di sangue vermiglio, “Maledetta strega” sorrise Spike aumentando la velocità dei movimenti e bloccandole i polsi ai lati della testa ma la cacciatrice, non ancora del tutto soddisfatta, leccò via il sangue del vampiro sporcandosi la lingua e le labbra. Quella visione gli bastò per perdere completamente autorità su di sé, Spike iniziò a morderla dovunque non prima di averle ripulito con la lingua e le labbra i lembi di pelle resi più scuri dal colore del sangue. La morse sul collo nello stesso momento in cui la penetrò furiosamente e Buffy sembrò quasi svenire per l’immenso piacere che stava provando, non si era mai sentita parte di qualcosa ma ora era parte di Spike, del suo sangue, e lui faceva parte delle sue viscere, da sempre. Urlò di piacere mentre il suo rosso nettare fluiva fra le labbra del suo unico amore e l’orgasmo la scosse più volte prima di farla abbandonare stremata accanto a lui, fra le sue rassicuranti braccia. Un silenzio pieno di promesse scese come una coltre ovattata nella stanza ma finalmente quella quiete non nascondeva più fantasmi del passato e incertezze. Ora Buffy e Spike si sarebbero amati per l’eternità a dispetto delle diversità, delle incomprensioni, degli ostacoli che avevano superato e a dispetto delle ferite che ormai si erano rimarginate.

 

 

FINE