L'impertinente Spike di "Buffy" è un tipo molto
cattivo, ma sta cercando di fare il bravo ora.
Kenneth Hubbard ha parlato con James Marsters ed
ha scoperto cosa se ne fa del "William il
sanguinario" della nuova era.
A
Natale SFX è riuscito ad accaparrarsi qualche
colonna dei quotidiani grazie alla classifica
dei 100 personaggi più amati nella Fantascienza
e nel Fantasy. C'erano due cose che valeva la
pena notare. Qualcuno si è concentrato sul fatto
che un personaggio che è in TV da più di 30 anni
fosse in cima alla classifica, ma forse questo
non era altrettanto sconvolgente come un altro
risultato (i fan del Dottor Who in fondo sono
sempre bravi a motivarsi in queste occasioni)...
Vedete, molti degli altri giornali hanno parlato
soprattutto del fatto che al secondo posto ci
fosse un certo incredibile personaggio biondo da
"Buffy the Vampire Slayer"... ma non il
personaggio biondo che vi aspettereste. La Buffy
Summers che da il titolo al telefilm si è
piazzata al terzo posto, ed è stata battuta
da... gasp... Spike.
Da tutto il mondo, da uomini e donne, sono
arrivati voti che proclamavano il loro amore e
la loro ammirazione per William il sanguinario.
Sembra che Spike sia diventato una specie di
piccola icona. Il che ci fa pensare... Con il
futuro di Buffy ancora incerto (nessuna
decisione è stata presa nel momento in cui
andiamo in stampa), a James Marsters piacerebbe
avere una sua serie televisiva che eleva Spike
da ruolo di comprimario a quello di
protagonista?
"Oh, sì, ma certo!" ride deliziato
all'idea. Ma poi la sua voce prende un tono
pensieroso "Ma come la si chiamerebbe? Non 'Angel'?"
Ha
ragione. 'Angel' è un telefilm che parla di un
vampiro con l'anima. 'Spike' pure sarebbe un
telefilm con un vampiro con l'anima. La cosa
potrebbe confondere.
Comunque, anche se il suo personaggio dovesse
continuare a rimanere un comprimario, non sarà
certo l'ultima volta che lo vedremo.
"Ci sono tantissime variabili" dice
meditando l'attore "Potrebbe non esserci più
nessuno show, o potrebbe essercene uno in cui
tornano tutti, Sarah inclusa, anche se lei ci
sarebbe solo per qualche episodio. Tutto è
possibile. Per quanto ne so molta gente ha
espresso il desiderio di continuare. Abbiamo un
gruppo di autori e registi eccetera che hanno
messo insieme tutto ciò con grande attenzione e
noi stiamo facendo bene il nostro lavoro. Perché
si dovrebbe finire, specialmente visto che non è
diventato noioso, e non è la stessa storia ogni
anno? Questa non è l'enorme fatica che sono
altri show . Sono un attore professionista, e
questo è il lavoro piu' redditizio che io abbia
mai avuto" continua amabilmente. "Ho
avuto altri ruoli importanti, e quando hai uno
di questi ruoli e il direttore artistico vuole
tenerti per tutta la stagione e continua a
chiamarti è come..." Ma non finisce la
frase, sceglie di sorridere invece. È bello
essere richiesto. Ma non si preoccupa del fatto
che la gente potrebbe annoiarsi, se si vedesse
troppo?
"Non
mi preoccupo di quello" risponde, e cita la
qualità delle storie relative a Spike come
motivo. "Gli autori sembrano davvero scrivere
basandosi sulle loro esperienze. Davvero. Ho
lavorato con altri autori in teatro e so dire
quando un autore funziona davvero e quando no, e
questa gente riesce costantemente a raggiungere
quello che si prefigge di dire. Non ho paura che
siano già a secco di idee. Lo so che siamo al
settimo anno, ma alcuni di questi autori sono
arrivati da poco. Ce n'è uno nuovo, Drew
Greenberg... wow, è incredibile! E io che
credevo che il tavolo fosse già pieno e già
avessimo tutti i migliori autori della
televisione!"
È
bello sentire un attore che parla così tanto e
con cosi' tanta gioia dei suoi colleghi: ma
Marsters non è mai stato il tipo che si prende i
meriti per qualcosa se può darli a qualcun
altro. Probabilmente ha parlato meglio lui di
Joss Whedon che la madre stessa di Joss. Se gli
dici che ti è piaciuto il modo in cui ha
recitato una scena, ti dirà che se gli autori
non l'avessero scritta così non sarebbe stata
buona. Immaginatevi James Marsters che vince un
Oscar... il suo "Vorrei ringraziare..."
andrebbe avanti in eterno. Non è sorprendente
che un tipo così modesto e non presuntuoso possa
recitare nella parte di un personaggio così
cattivo e renderlo così simpatico.
Naturalmente Marsters non dimentica mai che
razza di vero bastardo sia Spike, nonostante
tutto quello che gli è stato gettato addosso
ultimamente in termini di sentimenti amorosi e
anime varie. "Sapete, Spike una volta era
chiaramente un personaggio bidimensionale. Se i
fan avessero dovuto guardare uno Spike cattivo
negli ultimi sei anni non avrebbero reclamato
tanto urlando il suo ritorno! All'inizio mi
piaceva perché pensavo che avesse un perverso
senso dell'umorismo".
Perverso? Ma a dir poco! È un personaggio che se
la godeva a torturare la gente con dei chiodi ("spikes")
da ferrovia! Marsters si affretta a
puntualizzare che inizialmente riusciva a vedere
oltre alle cose malvage. "Mi piaceva perché
poteva essere sia un bravo 'fidanzato', il che
era come lo vedevo a quel tempo, sia un
assassino maniaco. In qualche modo questo
pareggiava con l'universo molto moralistico di
'Buffy the Vampire Slayer'. Ci sono parecchie
critiche, credo, ma noi siamo una delle favole
più morali che ci siano, davvero". Uhm... Spike...
morale? "Oh sì, è morale non perché teme
l'inferno, ma perché sa che è più saggio essere
morale. Per cui mi piaceva per il suo
particolare senso dell'umorismo, e mi piaceva
perché era divertente interpretare un tale
dolore".
Spike,
senza dubbio, è cambiato incommensurabilmente
dalla sua prima apparizione in "School Hard". E
così il suo gusto in fatto di donne. Una volta
Marsters aveva dichiarato che Spike e Buffy non
si sarebbero mai messi insieme "Sì, un paio
d'anni fa", ammette pentito "e ora, per
la prima volta da quando sono nello show, so
cosa succederà, per cui navigo in acque
pericolose adesso! Non so tutto quello che
succederà, ma quello che faremo sarà molto
romantico, molto doloroso e molto drammatico.
Molto amore. E credo che farà incazzare un sacco
di gente".
Suona
quasi come se Buffy e Spike possano avere un
finale felice... non che si possa garantire
nulla nel Buffyverse naturalmente. Dopotutto
alla fine della sesta stagione Spike ha
*davvero* cercato di violentarla.
"Mi perseguita ancora ora", dice Marsters
con estrema sensibilità parlando dell'episodio
('Seeing Red'). "È stata la cosa più
coraggiosa che una serie televisiva abbia mai
fatto. Artisticamente credo che permetta loro di
portare Spike in un altro posto, e sono
artisticamente orgoglioso di averla fatta... ma
è stata la cosa più dura della mia carriera. È
stata dura per me ed è stata dura per Sarah...
ora siamo a posto, ma non è stato un bel
periodo. Quando sei contrattualmente obbligato a
fare del male a qualcuno, sapendo che
probabilmente non è stata una scena che lei
vuole fare... ecco com'è stato. Se reciti in un
film, o a teatro, puoi scegliere che genere di
progetti vuoi fare. Anche se ne sono orgoglioso
artisticamente mi sono davvero preoccupato per
il fatto che possono chiamarmi in qualunque
momento, giorno o notte, dirmi di togliermi i
vestiti e che devo fare a Sarah qualsiasi cosa
loro mi dicano di fare. E mi piace Sarah, è una
mia amica. È stata dura."
Avete parlato della scena prima? "No, e credo
che questo sia stato l'errore. Eravamo entrambi
sconvolti, e non ne abbiamo parlato. Credo che
lei abbia provato a farlo, ma io non ho voluto.
Mi terrorizzava. Non riesco a guardare film in
cui vengono uccise delle donne, o a cui si fa
loro del male. Se qualcuno colpisce una donna,
cazzo io voglio uccidere tutti! Voglio uccidere
il tizio che ha recitato quel ruolo perché l'ha
accettato, voglio uccidere il tizio che l'ha
scritto, il tizio che l'ha filmato e tutti i
tizi che ci hanno guadagnato, e non mi interessa
nemmeno se è un buon film. È completamente
irrazionale da parte mia, e coi bambini è ancora
peggio. È come un milione di volte peggio. Non
posso guardare quella roba".
Naturalmente da quel giorno il personaggio di
Spike è cambiato immensamente. Probabilmente
questo ha qualcosa a che fare col fatto che
recentemente ha riavuto la sua anima... come
Angel, ma rimugina di meno. In compenso Spike è
abbastanza uscito di testa. Si aggira nelle
cantine della scuola di Sunnydale e la compagnia
di un vasto assortimento di apparizioni non lo
aiuta di certo a rimettersi dall'esperienza. "Quello
che credo che stiamo vedendo ora con Spike è il
suo risveglio. L'ho sempre visto giù in cantina
con una vittima alla volta, che ricorda tutte le
sue uccisioni, come le ha compiute, perché,
quanto si sentiva bene a farle. Spike ha ucciso
delle ragazzine e di colpo si trova un'anima e
deve affrontare quello che ha fatto."
Scrolla le spalle "Ma quello che spero per il
resto della storia, è che scopra di nuovo la
gioia in cose che sono magari un pochino più
salutari che uccidere la gente. Quest'anno è
stato molto rischioso perché abbiamo
completamente smantellato il personaggio ed
arriviamo a lui da un angolo differente. È molto
eccitante, ma non vogliamo vivere con uno Spike
che sta sempre male per quello che ha fatto".
Marsters pensava davvero che Spike fosse pazzo
mentre lo interpretava?
"Continuavo a pensare 'no, è solo depresso' e
Joss diceva 'No, è completamente fuori di testa,
è schizzofrenico, è folle, fuori come un
balcone'. Io cercavo di mantenere una certa
dignità! Nessuno me ne aveva mai parlato prima.
Non sapevo nulla il giorno stesso che abbiamo
girato il finale della sesta stagione... c'erano
due versioni. In una ho avuto l'anima".
C'era un'altra versione? Cos'era? "Nell'altra
mi disattivano il chip, cosa che credo sarebbe
stata molto interessante. Se il chip non ci
fosse più stato, si sarebbe riusciti a
trattenere questa creatura malvagia solo con
l'amore? L'avevano già deciso in realtà. Perché
quando Spike aveva pensato che il chip non
funzionava più la prima cosa che aveva fatto era
stata cercare una vittima. Credo che volevessero
rendere molto chiaro il fatto che era ancora
cattivo. Hanno continuato a ribadirlo
spessissimo. Mi hanno dato due ellissi e quella
pausa e ho sempre cercato di recitare con un po'
più di anima di quanto ci fosse scritto,
sperando di bilanciare un po' il male".
Abbiamo visto anni e anni di Angel che cerca di
liberarsi dai suoi peccati passati e che soffre
per quello che ha fatto un tempo. Ora è il turno
di Spike. Ma piuttosto che vedere Spike che si
tortura, per buona parte di quest'anno abbiamo
visto Spike torturato da qualcun altro... il
Primo Male in varie incarnazioni. Bel
cambiamento. "Be', il fatto è che devi pagare
per quello che hai fatto" sogghigna Marsters
"Se parli di quel tipo di redenzione, il suo
istinto è sempre stato che se la deve
guadagnare. È come quando Buffy è morta e Joss
l'ha riportata in vita, non ha tagliato corto
velocemente. Credo che Joss aspetti fino a
quando gli spettatori lo vogliono".
Comunque sarebbe bello se Spike non soffrisse
poi così tanto. Marsters è d'accordo: "Ne
parlavo con Marti Noxon. Le ho detto che stavo
riguardando dei vecchi episodi, ed era
incredibile quanto io sorridessi allora, e mi
manca. Joss mi dice 'Perché?'.
Continueranno a picchiarmi fisicamente, questo è
dannatamente certo. Mi hanno trascinato su della
ghiaia, ma quello è stato divertente.
Emotivamente, non lo so".
Marsters non fa segreto del fatto che è un
attore, sempre ansioso di tornare sul palco. Se
non sarà richiesto nel futuro di Buffy, quale
sarà il suo prossimo ruolo? Tornare sul palco?
Dedicarsi di più alla musica? O il cinema?
"Sai,
dovrei pensare di più al cinema, ma invece ho in
mente il teatro", dichiara "Continuo a
pensare che potrei essere ingaggiato a Londra
ora. Voglio dire, davvero, a Londra, wow!"
Non sarebbe il primo, c'è un costante flusso di
attori americani che passano al teatro, incluso
il marito di SMG, Freddie Prinze Jr. "Ho
sempre pensato che avrei sfondato a Londra,"
dice Marsters pensoso "ora le finanze sono
tali che mi hanno reso uno di quegli attori che
una volta detestavo. Uno che puo' avere una
parte in una recita teatrale perché ha fatto un
dannato telefilm! Ma accidenti sì, ne
approfittero'. Mi unirò al nemico"
E per
quanto riguarda la musica? Sappiamo tutti che ha
cantato nell'episodio musical di Buffy, ma ora
la band di Marsters, i Ghost of the Robot, ha
fatto uscire il primo album (Mad Brilliant, più
informazioni le trovate sul loro sito:
http://www.ghostoftherobot.com) ."Il
fatto è che cantare è una bestia molto diversa,"
dice di questa sua nuova avventura "C'è
qualcosa di diverso nel modo in cui scorre
l'aria, e il modo in cui devi produrla la rende
davvero molto più emozionante e vulnerabile per
me. In tutta la mia vita ho preso la chitarra
ogni volta che mi arrabbiavo. Succede sempre.
Stai per distruggere il tuo appartamento, tiri
su la chitarra e ne ottieni una grande
canzone... ho sempre usato questo tipo di
medicina. Ci sono più pressioni quando suoni
davanti a molta gente, e funzioni su un livello
musicale molto alto perché le persone attorno a
te sono davvero brave. Ora come ora la band sta
rischiando di diventare l'Alanis Morisette di
qualunque sia il genere di musica che noi
facciamo. Continuiamo a scrivere di cuori
spezzati e di quella dannata ragazza che non mi
ha dato quello che volevo. C'è molta malinconia
in questo, e c'è anche molto buon terreno per le
canzoni, ma se non stiamo attenti...! Sto
cercando di scrivere una buona, ingenua ed
onesta canzone d'amore!"
Tutto
quello di cui rimane da parlare ora è la fine di
Buffy. Marsters ha già fatto capire che sa
alcune cose sul finale, ma c'è altro: "Joss
ha tirato tutte le redini nel centesimo episodio
e negli archi narrativi", dice con la voce
piena del suo solito rispetto per Whedon, "Per
cui se quello che mi ha detto è vero, dirigerà
l'episodio finale, che sarà davvero molto
eccitante perché non gli si può negare niente."
James può darci almeno un indizio? Come finirà
lo show? "Con un bellissimo gran colpo amico
mio!", ride, "su questo non c'è dubbio!"