08-06-2003 Intervista
a James Marsters da TV Zone n° 164
Grazie infinite
a
Raffa che per
la traduzione e per avermi permesso di
pubblicarla sul BuffyItalianWorld.
(attenzione
contiene spoiler su Chosen)
Di John Reading
James
Marsters ha passato la miglior parte degli
ultimi 5 anni a recitare la parte di Spike il
vampiro che tutti hanno amato odiare e odiato
amare nella serie appena conclusa 'Buffy the
Vampire Slayer'. Marsters non aveva visto
arrivare tutto ciò, era arrivato sul set per
starci poco tempo. Tornato qualche volta di più
alla fine si è trovato imbarcato a bordo della
serie come membro regolare, personaggio
preferito dai fan e, sorprendemente, ragazzo e
compagno di letto di Buffy.
"Fin
dall'inizio ci fu una reazione molto positiva al
personaggio, sia da parte dei fan che da parte
della rete e della gente sul set", ricorda
Marsters "Joss mi tirò da parte e disse 'Non ti
esaltare troppo amico mio, sei qui per morire.
Cerco di evitare di diventare come Scooby Doo
dove compare un nuovo cattivo ogni settimana e
muore subito. Quindi svilupperemo i cattivi un
po' di più, per poi farli morire. Quindi,
morirai. Non ti mettere troppo comodo'. Per cui
questa era la preparazione che mi era stata
data. Una volta è venuto da me e cercava di
aiutarmi a comprendere il suo stile di scrittura
e quello di cui lui aveva bisogno dagli attori.
Quello di cui ha bisogno è una recitazione molto
asciutta di quanto scrive e di quanto scrivono
gli autori ingaggiati da lui. Se fai dei
commenti, o se i personaggi si rendono conto di
quanto siano spigliati, allora va tutto
all'inferno. Una volta è venuto da me e mi ha
detto 'Per favore un po' meno Lawrence Olivier e
un po' più Tim Roth'. Mi sono basato su di
questo per un po' di tempo. Giravo per il set
per un po' dicendo le parole "Smettila di
recitare, smettila di recitare, smettila!!
Ogni anno gli spettatori di Buffy aspettavano
che succedesse qualcosa. Spike doveva morire,
no? Marsters stesso pensava fosse solo una
questione di tempo, "Sì, è vero" ammette, "noi
cattivi e personaggi secondari andiamo a leggere
l'ultima pagina della sceneggiatura per prima e
dalla nostra ultima battuta capiamo se moriremo
o no e se non lo facciamo possiamo rilassarci e
leggere tutto. Comunque sì, per ogni singola
sceneggiatura mi preoccupavo di quello." Sebbene
si fosse molto più avanti nella serie qualcuno
pensò vedendo "Seeing Red" che questo potesse
portare alla morte di Spike. In questo episodio
verso la fine della sesta stagione, incapace di
strappare una qualsiasi espressione di amore da
Buffy, Spike tento di violentarla, "Quella è
stata una delle cose più dure che io abbia mai
fatto nella mia vita, la scena del bagno l'anno
scorso" dice l'attore. "Probabilmente è il
peggior giorno della mia vita che io possa
ricordare. Non credo che vorrò mai più fare una
scena come quella per tutto il resto delal mia
vita. Allo stesso momento però, artisticamente,
ne sono molto orgoglioso".
"Credo che ci
sia stata un po' di frustrazione da parte
dell'autore. Continuavano a dipingere questo
tizio come un cattivo, e la sua relazione con
Buffy qualcosa di estremamente pericoloso per
lei e per la gente attorno a lei e io non sono
sicuro che i fan reagissero davvero in quel
modo. Per cui hanno spinto la busta più in là
che potevano finché non s'è rotta. So che quell'episodio
ha fatto incazzare molta gente, ma questo era il
pericolo con Spike, questa era la cosa che non
mi metteva a mio agio, cioè che se un uomo è
crudele con la gente allora lo sarà anche con la
sua donna e questo è un fatto che molte donne
non vogliono vedere. La maggior parte delle
donne che sono attratte da quel genere di uomo
non vuole ammetterlo.
Per cui per
quello Spike era in pericolo di diventare una
menzogna davvero pericolosa, una fantasia del
crudele assassino che tratta la propria donna
come una regina e queste cose non esistono nel
mondo reale. Era questa la cosa che non mi
metteva a mio agio a farne parte. Per cui sono
davvero contento che abbiamo fatto quell'episodio
perché credo che sotto tutti i denti e il sangue
e gli incantesimi delle streghe, alla fine
parliamo della verità, che i buoni possono
vincere, ma restano segnati, e che la lotta per
il bene è una lotta che vale la pena portare
avanti. A Hollywood puoi fare molti soldi
dicendo bugie. Puoi scrivere molte storie basate
su bugie confortanti. Ma Joss e Marti non
l'hanno mai fatto. Si sono preoccupati molto di
più di far sentire la gente in disagio piuttosto
che di farla sentire in pace con loro stessi,
per cui l'episodio ha fatto incazzare la gente,
ma nella stessa maniera in cui ammettere che il
tuo ragazzo è davvero un delinquente ti fa
incazzare. Non vuoi essere forzato ad ammettere
una cosa così.
Gli altri
personaggi hanno visto i loro desideri
realizzati alla fine, quando Spike da tutto se
stesso nel finale della serie "Chosen".
Marsters ricorda la sua improbabile reazione
alla lettura della sceneggiatura, nella
recitazione delle sue scene e nel fatto che
pensava nel grande momento "Era interessante
perché in tutto l'episodio dicevo 'Non capisco.
Dannazione, fa schifo'" ride. "Mi ero costruito
mentalmente l'esperienza di recitare il finale,
perché avevo voglia di lavorare con Joss tutto
il tempo che ho lavorato in Buffy, e Spike non è
realmente, come ho già detto prima,
strutturalmente al centro di tutto nel telefilm.
Se lo portate alla luce del giorno troppo e lo
inserite nella Scooby Gang allora sbiadisce un
po'. Per cui quando Joss scrive e dirige un
episodio, in genere torna alla struttura
originale, il che vuol dire che io non ci sono
molto. E questo mi va bene, ma vuole anche dire
che alla fine non abbiamo mai avuto tanto tempo
per lavorare molto insieme, come attore e
regista. Poi arriva questa sceneggiatura, ed io
ho questa succosa scena ed un paio di altre, ed
ero davvero molto triste, ma come succede spesso
con gli attori, se cerchi troppo di ottenere
qualcosa, non l'avrai mai. Joss continuava a
dirmi 'Non ti preoccupare, sei fantastico! Non
sarei passato oltre se non fossi stato contento.
Mi stai dando tutto quello di cui ho bisogno'.
Credo che io stessi cercando l'esperienza
perfetta, ma recitare alla fine non è mai così.
Non fai mai tutto completamente giusto per tutto
il tempo, perché non hai quattro settimane di
prove per poter preparare tutto. Per cui credo
di essermelo costruito troppo nella mia testa".
E poi c'è
quello scambio con Buffy... Marsters ci dice il
pezzo più importante della loro conversazione
"Lei dice 'Ti amo' e lui risponde 'No, non è
vero, ma grazie per avermelo detto'. Ora, per
costruire questo momento hanno speso un
trillione di dollari. Credo che Joss stesse
cercando di costruire un momento dove Buffy,
ancora una volta, non può avere l'amore che una
normale giovane donna può avere a causa del suo
lavoro. È così fino alla fine, e sono stato
felice di essere stato lì in quel momento".
- Spike e la
sorellina
Spike non è mai andato troppo d'accordo con gli
altri membri della Scooby Gang. Xander non si è
mai fidato davvero di lui, e nemmeno Willow o
Anya, sebbene con Anya abbia avuto una piccola
relazione quando si sono trovati entrambi
infuriati con i propri compagni. A Dawn invece
piaceva Spike, almeno fino agli eventi di 'Seeing
Red', che le hanno aperto gli occhi sulla sua
possibile vera natura.
"Credo che sia stata una mossa intelligente
quella di non avere Spike troppo connesso con
gli altri membri della Gang ed anzi farlo odiare
da loro" commenta Marsters.
"Dawn aveva senso perché è così dannatamente
innocente, e perché non ne sapeva nulla. La
Scooby Gang aveva visto il male. Sapevano che
faccia avesse, ed è quella di Spike per cui
uccidiamolo. Questo era un po' il problema,
avere Spike nel cast. Spike funzionava davvero
molto bene come nota di colore nel quadro, e se
cercavi di portarlo in luce ed includerlo nelle
scene corali degli Scooby, allora si appiattiva
un po'. All'inizio della quarta stagione, quando
c'eravamo sia io che la Scooby Gang e si parlava
di cosa fare riguardo al mostro di turno, io
stavo sempre staccato dagli altri personaggi, in
un angolo. Sentivo che così sarebbe stato più
reale. Per cui credo che sia giusto, con
l'eccezione di Dawn, che non si sia scritto
altro sulle relazioni con gli altri personaggi.
- Vita dopo
Buffy?
Ora che Buffy è
finito Marsters entra in una nuova fase della
sua carriera. Suona con la sua band Ghost of the
Robot e pensa a che ruolo recitare ora... e sì,
a Marsters non dispiacerebbe riprendere il ruolo
di Spike nella serie sorella di 'Buffy', 'Angel'.
"Ho già rifiutato un progetto, e sono in
negoziazione per un altro che potrebbe accadere
o no" dice, "Per cui sto facendo diventare matti
i miei manager. Sono sempre stato molto pignolo
sui ruoli. Credo che sia perché forse sono così
fiero di Buffy, sono io stesso un fan della
serie e mi trovo decisamente bene per quanto
riguarda i soldi. La serie mi ha messo in una
condizione tale da poter chiedere una buona paga
come attore. Potrei fare recitazioni della
stessa qualità, ma se poi lo show non fosse
soddisfacente non si noterebbe. Ci sono tanti
ottimi attori nelle serie TV dei quali non ci si
renderà mai conto di quanto bravi siano. Spike
era un ruolo in cui potevo dare sempre il meglio
di me e credo che l'errore che potrei fare ora
sia quello di farmi prendere dal panico ed
accettare un lavoro qualsiasi pur di lavorare.
Credo che francamente ci saranno uno o due anni
ora dove lavorerò poco e più leggermente perché,
curiosamente, devo farmi conoscere dalla gente.
Non sono biondo e non sono inglese e non faccio
tutte quelle facce tutto il tempo.
Credo che una volta che la gente mi avrà visto
in altri ruoli con la mia voce normale e i miei
capelli ed una personalità che è più vicina alla
mia allora si renderanno conto che posso
spaziare in ruoli diversi e diventerò papabile.
Ci vorrà un po'.
[N.d.Raffa:
Chiaramente questa intervista è stata rilasciata
prima che James e la Mutant Enemy raggiungessero
un accordo per la sua partecipazione alla quinta
stagione di 'Angel']