Capitolo
20: A Date with Sorrow
Eudial si stiracchiò, serena.
Finalmente Giles era stato dimesso dall'ospedale e stava velocemente
rimettendosi in salute. La sera lei usciva per combattere, ma
durante il giorno era felice di poter passare molto tempo con
l'Osservatore. Lei e Spike avevano già abbattuto tre demoni e
ogni volta era stato più facile: le piaceva combattere insieme
al vampiro, così come le piaceva il rapporto che si stava
creando con lui. Non sapeva perchè, ma il vampiro era attratto
da lei e lei da lui. Si chiese se fosse possibile avere una relazione
con un vampiro, un essere senza anima.
Probabilmente in futuro sarebbero nati i problemi, ma il per il momento
era felice. Le piaceva uscire con Spike, cacciare insieme a lui,
adorava i suoi baci e si divertiva anche a litigare con lui.
Finì di vestirsi e si guardò allo specchio cercando di
valutare il risultato finale. Annuì soddisfatta: i vestiti che
aveva indossato erano comodi per combattere, ma erano anche adatti a un
appuntamento.
Era un po' nervosa: era la prima volta che Spike l'aveva chiamata al
cellulare e le aveva chiesto di incontrarsi quella sera in un nuovo
locale che aveva aperto da pochi giorni.
Ne aveva sentito parlare come un posto elegante e accogliente ed era
curiosa di vederlo.
Scelse le armi che avrebbe portato con sè quella sera,
salutò Giles con un abbraccio affettuoso e uscì in fretta.
Giles aspettò qualche minuto dopo che Eudial era uscita, poi
sollevò la cornetta del telefono e compose il numero di Setsuna.
- E' appena andata via. Passo a prenderti tra mezzora. -
Con un sorriso riagganciò il telefono e si preparò in
fretta.
Spike le andò incontro e la salutò con un bacio sensuale,
poi insieme entrarono nel locale e sedettero a un tavolino in penombra.
Era la prima volta che si trovavano insieme in mezzo alla gente e gli
sembrava strano. Eudial era particolarmente attraente quella sera e
sentiva prepotentemente il desiderio di morderla e assaporare il suo
sangue, ma doveva frenarsi, non poteva farlo lì davanti a tutti.
Eppure quel desiderio represso lo eccitava piacevolmente. Si chiese se
fosse innamorato di Eudial così come lo era stato per anni di
Drusilla. Era strano, non aveva l'anima eppure riusciva a provare quel
tipo di sentimento. Non sapeva rispondere a quella domanda; Eudial era
in grado di farlo imbestialire oltre ogni limite, spesso la odiava,
eppure non poteva fare a meno di cercarla, notte dopo notte, e
stringerla fra le braccia bevendo il suo sangue e mordendola
appassionatamente. A volte ripensava a quel bacio delicato che si erano
scambiati in quella stanza d'ospedale quando lei lo aveva ringraziato.
Giles aprì la portiera a Setsuna e aspettò che la donna
si sistemasse sul sedile prima di ripartire.
Le sorrise con ammirazione: quella sera era molto bella.
Avviò la macchina dirigendosi verso il nuovo locale che era
stato inaugurato da poco: lo aveva scelto perchè ne aveva
sentito parlare molto bene. E poi si trovava in una zona poco
frequentata dai vampiri: non avrebbe rischiato che i mostri
potessero rovinare la serata.
E poi non avrebbero incontrato Eudial.
Spike distolse lo sguardo da Eudial e ripensò al problema di cui
doveva parlarle.
- Sono riuscito a farmi tradurre quei fogli che mi hai dato... -
Eudial preferì non chiedersi che metodi avesse usato per
ottenere la traduzione e lo guardò curiosa.
- Ottimo! Cosa dicono? -
Il vampiro si incupì.
- Non è poi tanto ottimo... Non ho buone notizie. -
- Perchè, cosa c'è scritto? -
- I demoni che abbiamo affrontato finora sono solo una parte di un
rituale maledetto. In pratica migliaia di demoni si affrontano fra
loro fino a diventare fortissimi prima di essere mandati contro il
nemico. I cinque sopravvissuti engono mandati all'attacco. E
questi sono i demoni che abbiamo affrontato fino ad ora. -
- Ne abbiamo uccisi quattro, quindi ne manca uno solo... -
- Già il problema è che se i primi cinque demoni vengono
sconfitti, la loro morte ne richiama un altro, infinitamente più
potente. Più grande, più pericoloso, praticamente
invincibile. L'unico modo per sconfiggerlo è usare la spada e lo
specchio. -
- I talismani! -
- Esatto. -
- Non possiamo rubarli! Forse riuscirò a convincere le senshi...
Dovrò mostrare loro il libro. -
-Ti crederanno? -
- Ne dubito. Giles sicuramente si, ma se lo coinvolgessi insisterebbe
per aiutarci e non voglio che finisca di nuovo in pericolo. -
- Cosa facciamo, allora? -
Eudial riflettè per un po'. La soluzione non le piaceva per
niente, ma era l'unica che le venisse in mente.
- Darò loro appuntamento in un luogo isolato. Tu dovrai essere
presente, ma non farti vedere. Proverò a convincerle
mostrando loro il libro. Mi umilierò, le supplicherò se
necessario. -
- E se non ti crederanno? -
Eudial sospirò, provando un forte senso di deja vu.
- In quel caso ruberemo i talismani. -
Giles entrò nel locale con Setsuna: l'ambiente era elegante e la
musica gradevole. Sorrise alla senshi e insieme si inoltrarono verso
l'interno del locale in cerca di un tavolino libero. Giles urtò
una coppia che si era appena alzata e fece per pronunciare qualche
parola di scusa quando le parole gli morirono in gola.
- Eudial?! -
La ragazza si voltò di scatto, assumendo un'espressione quasi
spaventata.
- Giles? Che ci fai qui? - Fissò Setsuna. - Con lei? Esci con
una senshi?!-
L'Osservatore arrossì imbarazzato, ma quando vide la persona
accanto a Eudial, il colore svanì completamente al suo viso.
- Un vampiro. Stai insieme a un vampiro. - Disse quasi meccanicamente.
Eudial lo guardò senza parlare, si sentiva terribilmente in
colpa.
L'Osservatore sbattè un pugno sul tavolo facendola trasalire.
- Dì qualcosa, accidenti! - Gridò con rabbia, poi
abbassò la voce notando che alcune persone si erano girate a
guardarlo. - Sei completamente impazzita?! E' per questo che non volevi
che venissi con te?! Da quanto tempo mi stai ingannando? -
Spike si chiese perchè Eudial non gli rispondesse per le rime,
ma la ragazza era talmente sconvolta da non riuscire a parlare. La
sentì tremare e ciò gli provocò sentimenti
contrastanti: aveva voglia di prendere a pugni Giles e di proteggere in
qualche modo Eudial. La afferrò per il polso e la
trascinò via: la spinse fuori dalla porta del locale e
fissò Giles con disprezzo.
- Sei uno stupido, Osservatore. -
Giles rimase a fissare attonito la porta da cui erano appena usciti
Eudial e Spike. Cosa aveva fatto? Perchè l'aveva aggredita in
quel modo?
Si pentì immediatamente di quello scatto d'ira: la
preoccupazione lo aveva reso furioso e si sentiva ferito perchè
Eudial non gli aveva mai parlato di Spike, ma non aveva nessun diritto
di trattarla in quel modo.
Guardò Setsuna cupamente. In fondo lui non aveva fatto la stessa
cosa?
La ragazza era rimasta in disparte senza parlare, ma aveva un'aria
pensierosa.
- Forse è meglio se torniamo a casa. - Suggerì.
Giles la riaccompagnò in silenzio e, rimasto solo, si chiese
cosa dovesse fare.
Temeva che Eudial si fosse lasciata influenzare da Spike. Una volta gli
aveva confessato di aver bevuto il sangue di un vampiro e che le
era piaciuto anche se avrebbe potuto rinunciarvi facilmente.
E se si fosse sbagliata? Se il richiamo del sangue fosse diventato
tanto forte da trascinarla dalla parte del male?
Era un pensiero intollerabile: le sailor l'avrebbero sicuramente uccisa
o rimandata sul suo pianeta.
E lui l'avrebbe persa per sempre.
Era stato questo timore a renderlo tanto aggressivo, ma ora se ne
pentiva.
Se si fosse comportato diversamente forse lei non sarebbe andata via
con Spike, forse avrebbero trovato una soluzione.
La cercò, angosciato, vagando a caso, ma Tokyo era talmente
grande che lui non aveva speranze di trovarla.
Tornò a casa: poteva solo sperare che tornasse da sola.
Eudial si lasciò trascinare da Spike. Il vampiro sembrava
furioso e lei era troppo sconvolta per protestare.
Spike la portò fino ad un appartamento in un quartiere
commerciale e chiuse la porta sbattendosela alle spalle.
- Puoi restare qui stanotte. - Le disse brusco. - Se vuoi ovviamente. -
Eudial lo ringraziò debolmente e si lasciò cadere su un
divano malconcio foderato di nero.
- Cosa ha contro i vampiri poi? - Borbottò Spike di pessimo
umore.
Eudial gli rivolse un breve sorriso triste.
- E' un Osservatore. E io sono una Cacciatrice. Ha perfettamente
ragione. -
Il vampiro sedette pesantemente sul divano.
- E' uno sciocco, e tu sei più sciocca di lui! Stavi cercando di
proteggerlo e ti lasci trattare in quel modo! -
- Smettila Spike, ti prego. - Implorò Eudial. - E' solo colpa
mia. L'ho ingannato, faccio patti con un vampiro, sto progettando di
rubare i talismani e l'ho messo in una posizione difficile con le
senshi. E' naturale che sia in collera con me. Se si fosse comportato
come un Osservatore avrebbe dovuto ucciderci entrambi. -
Spike guardò con rabbia le lacrime che spuntavano negli occhi
della ragazza: era inammissibile che il piagnucolare di una Cacciatrice
gli facesse quell'effetto.
Controvoglia le passò un braccio intorno alle spalle e
lasciò che si stringesse a lui.
Back Next
Home