Titolo:
Il lato oscuro

Autore:
Kit


Disclaimer: i personaggi che appaiono qui sono di proprietà di J.Whedon e WB e sono usati a mio piacimento senza scopo di lucro.

Nota: questa storia è stata scritta molto tempo fa, quando ancora frequentavo le superiori e mi è stata ispirata dai colloqui tra Giles e Ethan durante la puntata di Halloween: allora pensai che lo Squartatore fosse la forma demoniaca di Giles, dato che in quel periodo guardavo anche Streghe...Beh, comunque sia spero che questa storia strana vi piaccia.
 

Il vento soffiava dolcemente, scotendo i grandi olmi piantati nel cortile del liceo di Sunnydale, mentre Rupert Giles, bibliotecario della scuola, stava traducendo un antico testo aramaico nella lingua corrente curvo sulla scrivania del suo studio. Il lavoro accanito gli aveva, come al solito, fatto perdere la nozione del tempo e l'orologio batté le undici di sera senza che lui se ne accorgesse.
Buffy chiuse il volume gigante di storia antica addentando un sandwich con la Nutella, più per disperazione che per vera fame.
'Razza d'incosciente, ha di nuovo fatto notte!Per forza poi gli vengono le rughe!' pensò, facendo un cestino con un po' di cibo espresso per portarlo all'Osservatore. Prese per precauzione anche qualche paletto e dell'acqua santa, nonché il termos con il the bollente, dopodiché si avviò alla scuola con passo svelto.
Sembravano passati secoli, e non due anni, da quando aveva varcato la soglia del liceo per l'ultima volta, soprattutto perché adesso passava dalla porta di servizio che conduceva direttamente in biblioteca.
L'uomo era sempre curvo sul testo e sui numerosi vocabolari per accorgersi che la sua coinquilina era sulla soglia con espressione quasi seccata.
"Finirai per diventare un libro anche tu, se continui così! Non puoi proprio fare traduzioni a casa, mh? Ti ho portato qualcosa da mangiare ed un po' di the."
"Oh, Buffy... sì...grazie. Che ore sono?"
"Mezzanotte in punto. Ho impiegato del tempo per attraversare quasi tutta la città a piedi, dato che non posso usare la macchina senza il tuo permesso e la patente."
"Potevi aspettarmi a casa.Stavo per arrivare. Dovresti dormire, domani hai l'esame."
"Ooooh, quale onore, ti sei ricordato che ho una vita privata oltre ad essere La Cacciatrice! Non ci posso credere! Almeno questo... se ti fossi ricordato anche che avrei potuto essere tesa per lo scritto di domani sarei stata la ragazza più felice del mondo...."
"Guarda che sto lavorando. Ho l'aria di uno che si diverte?Non credo proprio. Se vuoi sapere come sconfiggere quella Setta Segreta in tempo utile non posso perdere tempo in altro."
"Ma io NON VOGLIO saperlo, sono stanca di salvare il mondo!Scusa se ti chiedo di stare con me! Ah, domani vado a pranzo con Willow, perciò se ti va puoi mangiare la cena di stasera... sono avanzate molte cose..."
"Buffy... tesoro..."
Inutile,non l'avrebbe perdonato questa volta, se lo sentiva. Rupert Giles non aveva la minima idea di come riuscire a fare tutto quello che doveva. Naturalmente si rendeva conto che la sua posizione di tutore della ragazza avrebbe comportato nuove responsabilità, ma del resto si vedevano anche troppo,a volte. Dovette comunque considerare che negli ultimi tre mesi non poteva dire di aver svolto un ruolo determinante nella sua vita e formazione, anche se aveva fatto ricerche per salvare il mondo.La traduzione progrediva lentamente:l'aramaico non era affatto la sua materia preferita,ma era urgente che sapesse il contenuto di quel testo nel più breve tempo possibile, era in gioco la salvezza dell'intero universo!!

Quando furono a casa la Prescelta andò a letto senza neanche augurargli la buonanotte, così poco dopo Giles si diresse verso la sua camera senza accorgersi di un'insolita ombra che spiava le sue mosse,subdolamente silenziosa.
Entrò in una stanza buia, sapendo dove si trovava il letto, dove si trovava Buffy ed a quale distanza si trovasse da loro la porta.
"Tanto lo so che non dormi, dunque è inutile che tu finga.Mi dispiace di non essere stato molto presente in questi ultimi tempi, ma non è stato per mia volontà, come dovresti immaginare, perciò..."
"...perciò degnati di dirmi buonanotte e sparisci, prima di venire assalito da una Cacciatrice molto nervosa. A meno che tu non conosca argomenti più... convincenti..."
"Naturalmente, peccato che questo non sia il momento più adatto per verificarlo. Buonanotte."
"Già,peccato. Buonanotte."
Buffy sorrise, chiedendosi come mai l'unico gentiluomo inglese era toccato a lei e se tutti gli osservatori fossero come il suo. Che disperazione! Quando si sarebbe accorto che oltre ad essere idonea a salvare il mondo da demoni e affini era anche una donna?Forse era una partita persa fin dall'inizio...
In quel momento Buffy scorse un'ombra aggirarsi per il muro della stanza, assumere forme conosciute e ritornare se stessa, scivolare piano piano verso di lei, sfiorarla e stringerle il collo. La Cacciatrice tentò di lottare, di trafiggerla con il paletto che teneva sul comodino, pronto per ogni evenienza, ma si può forse trafiggere qualcosa d'incorporeo? L'ombra sembrava terribilmente solida nell'abbattersi su di lei, mentre la feriva e le stracciava il pigiama alla ricerca del cuore. La creatura della notte sembrava avere artigli affilati e Buffy gridò di dolore quando le ferì anche la spalla. L'Osservatore accorse nella camera, richiamato dalle grida di lei e dal rumore di quella lotta furibonda. La luce inondò la stanza, rivelando uno spettacolo atroce ed imbarazzante allo stesso tempo.
La Cacciatrice aveva ferite in tutta la parte superiore del corpo, faccia esclusa ed il letto ospitava sangue come una spugna avrebbe ospitato il Vim liquido.
"Buffy,stai bene?Cosa è successo?"Le chiese avvicinandosi al letto insanguinato.
"Un'ombra con gli artigli voleva venire a letto con me, nulla di grave."
"Smetti di fare la spiritosa ed andiamo al pronto soccorso."
"Vuoi che ti arrestino per molestie?Chi vuoi che creda che è stata un'ombra a ridurmi così?"
"Ok, stiamo calmi. Credo che sia stato qualcuno della Setta di Aristosk.Secondo la mia traduzione hanno il potere di evocare Demoni-ombra. La nostra chiave è la traduzione, devo finirla al più presto o la prossima volta potrebbe essere troppo tardi. Mmh, dunque...Riesci ad alzarti?Dovrei avere un unguento adatto a questo genere di ferite che..."
"...Mi spalmerai romanticamente addosso?"disse, spiando la sua reazione,quasi divertita.
Giles la guardò contrariato, con un'indecifrabile espressione sul viso, poi scosse la testa.
"Come ti ho già detto poche ore fa, non abbiamo tempo di parlare di certe cose, ora.Temo che dovrai arrangiarti da sola, per il momento. Non sappiamo quali conseguenze potrebbe portare lasciar liberi questi esseri."
"Ricevuto.Comunque sappi che non mi hai affatto salvato la vita e che questo unguento del cavolo brucia.Puoi tentare almeno di alleviare le mie sofferenze in qualche modo oppure devo aspettare il supereroe di turn... mmmh!?"
La baciò senza il minimo preavviso, costringendola con violenza a sedersi su una sedia e consegnandole una camicia con la quale coprirsi.
"Adesso sta' buona qui e non disturbare oltre, Cacciatrice, d'accordo?" le disse leggermente seccato.
"Beh...s- sì...certo, c- come vuoi."
Buffy non era affatto preparata ad una circostanza del genere, non lo avrebbe mai creduto capace di stupirla in quel modo. Improvvisamente le venne in mente che poteva averlo fatto per indurla al silenzio e si sentì una perfetta idiota: lo aveva lasciato fare senza opporre resistenza,forse non avrebbe dovuto...
Nel frattempo l'Osservatore tornò in soggiorno, dal momento che era lì che lei si trovava ed annunciò a gran voce di aver decifrato il misterioso scritto che avrebbe permesso loro di distruggere la famosa setta, prima che questa commettesse nuovi delitti in città. Buffy non rispose: la Cacciatrice era riversa sulla tavola e come se non bastasse le mani di lei cominciarono a riempirsi di sangue sgorgato da ferite non cicatrizzate. Giles l'afferrò per le spalle, scuotendola .
"Buffy?Ehi, mi senti? Non è il momento di lasciarsi andare così, era solo un'ombra, le ferite guariranno presto, anche se sinceramente non saprei come, comunque guariranno, non sarai per caso svenuta per questo, vero?"
Il povero bibliotecario cercava disperatamente di rianimarla, accorgendosi con orrore che non erano le ferite medicate a sanguinare, bensì altre: l'ombra doveva averla colpita di nuovo durante la sua assenza. Le premette sui tagli e graffi uno straccio imbevuto di disinfettante provvidenzialmente trovato in un cassetto ed aspettò.
La ragazza si mosse lievemente, ma senza aprire gli occhi, delirando con sorprendente violenza.
"Angel... è colpa tua se adesso lui sta soffrendo... se io...la vendicherò, dovesse costarmi la vita, giuro che lo farò, non voglio più... vederlo soffrire..."
Giles le strinse entrambe le mani, scotendola ancora con ben poca delicatezza e Buffy, che cominciava a riprendersi parve vederlo per la prima volta, poi si scosse abbozzando un mezzo sorriso.
"Che dolore...dov'eri?Mi vogliono morta, questi disgraziati d'adepti! Perché?"
"Pare che i brandelli di pelle di Cacciatrice siano molto di moda da quelle parti, dovrebbero servire per risvegliare
Aristosk. Dobbiamo fermarli al più presto, Buffy! Xander e Willow stanno per arrivare, ci daranno una mano. Ho preferito tener fuori Cordelia, non ci sarebbe stata molto d'aiuto."
" Sono un brandello io stessa, non riuscirò a combattere bene, ho perso un bel po' di sangue, ultimamente. Come faccio se mi rimangono le cicatrici? E non fare quella faccia, è una cosa seria!"
"Togliti la camicia."
"Sei matto?Non ho niente sotto, solo sangue."
"E carne... Comunque non credo che i tuoi amici gradirebbero trovarti vestita in quel modo, dico sul serio,-sorrise ed a Buffy parve che lo facesse maliziosamente- del resto neanche io. Vado a prendere qualcos'altro da farti indossare. Preferenze?"
"Caldo, non bianco e...non aderente."
"Ho capito, niente di tuo."
Buffy gli fece una smorfia che equivaleva ad uno <<sparisci bastardo>> e rimase seminuda, contando i vari graffi e chiedendosi come avrebbe potuto mettersi il vestito elegante per la fine del corso,dal momento che aveva un'ampia scollatura sulla schiena.
Il campanello suonò e la Cacciatrice ricevette in faccia una felpa verde scura, mentre la porta veniva aperta da un Giles leggermente spettinato dalla ricerca dell'indumento.
Xander, come suo solito, non perse tempo in futili chiacchiere e chiese se per caso non avessero scelto il momento sbagliato per suonare; nel frattempo Willow corse da Buffy.
"Stai bene?Cioè, voglio dire, niente di grave, spero."
"Oh, se non fosse stato per lui-disse indicando con lo sguardo l'Osservatore- credo che mi avrebbero fatto la festa, come si suol dire."
"Buffy- intervenne il presunto eroe- non mi piace che tu ti esprima con questo linguaggio da osteria...anche se parli con i tuoi amici."
"Ok, va bene. Dunque dicevo che grazie al mio Osservatore non dovrete conoscere la prossima Cacciatrice in carica prima di altri ottant'anni. Contento, ora?"
Giles evitò di guardare la faccia di Xander, che se la rideva beato, facendo finta di non sentire il tono leggermente canzonatorio con il quale la sua pupilla aveva detto quelle parole.
L'uomo spiegò ai ragazzi quali fossero gli ultimi fatti, sintetizzati dalla frase di Buffy, e pregò tutti di agire con la massima cautela. Memore dei rischi che le battaglie varie avevano comportato cercò di mettere in guardia i giovani amici sulla pericolosità dei famosi Demoni-ombra, su quella degli adepti della setta e sul Demone Supremo che avrebbero tentato di evocare, grazie alla 'materia umana ' così barbaramente ottenuta.
"Dunque se fosse necessario un incantesimo, suppongo che dovrei tenermi pronta -affermò Willow - anche se non credo di essere preparata a sufficienza su una contro-evocazione."
"Non ti devi preoccupare di questo, Willow. Ho chiamato te e Xander esclusivamente per aiutare Buffy nel combattimento, del demone intendo occuparmi personalmente. Vi fornirò gli strumenti necessari: Buffy non riuscirà a muoversi con molta agilità con quelle ferite, tuttavia occorre che lei combatta, perciò dovrete coprirla il più possibile. Niente incantesimi, Willow, non servirebbero."
Buffy lo guardò esterrefatta: se aveva in mente ciò che lei pensava avrebbe rischiato la vita, non sapeva a quale ordine appartenesse quell'Aristosk, ma non credeva che Giles avesse la forza necessaria per fronteggiarlo. I loro sguardi s'incontrarono e lui lesse la paura ed il dubbio negli occhi di lei, solitamente così fiduciosi nelle capacità di entrambi. Xander avvertì la tensione che si stava accumulando ed esortò l'Osservatore ad andare cercare possibili armi da usare. Giles annuì, ringraziandolo con un cenno della testa e sparendo dietro una porta di cui nessuno si era mai accorto prima di allora.
"Non ti preoccupare per noi, sapremo cavarcela, tu cerca solo di mettercela tutta. Willow ed io saremo la tua artiglieria e la tua trincea, come ai vecchi tempi!"
"Parla per te, io sono ancora nel fiore degli anni!"esclamò Buffy, quasi offesa. Risero entrambi ed a loro si unì anche Willow, che approfittò della confusione per chiedere alla Prescelta in cosa consistesse la frase del bibliotecario:<<del demone intendo occuparmene personalmente>>.
"Oh, è una vecchia faccenda sulla quale ho promesso di non dire nulla, Will. Vedi, si tratta di qualcosa che risale a molto tempo fa, prima che ci conoscessimo tutti e, beh...non posso dirvi altro e non chiedete oltre: ognuno ha diritto ai suoi segreti."
"Hai perfettamente ragione, non volevo spettegolare, ma ti ho visto un po' preoccupata quando lo ha detto. Nessuno di noi vuole che si faccia uccidere, lo sai."
"La verità è che forse non gliene frega niente di quello che siamo o possiamo pensare noialtri... ne sono convinta. Non se ne accorgerà mai, ha occhi solo per quei suoi dannati libri stampati...il RESTO per lui non conta."
"Noo, sai bene che non è vero, ce la hai solo con lui momentaneamente, è cosa passeggera.Eccolo che ritorna."
L'Osservatore fece bella mostra di strani aggeggi sul tavolo del soggiorno, informandosi sui discorsi che si erano fatti in sua assenza e Willow gli disse che Buffy aveva delirato per il dolore, guardandola intanto di sottecchi, e che non sapevano come si sarebbero potuti armare contro quei forsennati. Giles confermò che se delirava aveva probabilmente parlato di lui, giacché il suo argomento preferito era il robusto bagnino di Baywatch, tutto muscoli e niente cervello. Willow sorrise e la caccia cominciò. La macchina del bibliotecario li lasciò in un luogo tetro come la maggior parte di quelli che abitualmente frequentavano, leggermente in periferia rispetto alla casa di Oliver Street. Scesero quatti e guardinghi per avvicinarsi ad una strana costruzione in rovina, dalla quale provenivano strani fumi e strane voci.
"Uuh, spezzatino in pentola!"sibilò Xander al resto del gruppo.
"Silenzio!Voi tre andate a sinistra, io vado dalla parte opposta, dobbiamo fermarli.Da quel poco che ho inteso l'evocazione sembra essere riuscita bene, quindi sguinzaglierà i suoi sottoposti, scoprendosi e di conseguenza io potrò attaccarlo, svelti!"
Buffy lo guardò supplichevole e disse:"Cerca di mantenere il controllo, ti prego, lo sai quanto dolore fa il sigillo."
"Non...non preoccuparti per me e cerca di riportare indietro la vita, poi ne parliamo. Ho davvero argomenti molto convincenti per provarti il contrario."
"Come puoi anche solo pensare...beh, comunque sia salviamo il mondo anche stavolta, è per questo che esisto,no?"
Si avvicinò alla casa, raggiungendo gli altri che nel frattempo avevano fatto irruzione nella stanza principale, nonché l'unica disponibile per il rito. Xander le passò un lanciafiamme.
"Benvenuta all'inferno, Cacciatrice!" sibilarono miriadi di voci in coro: gli adepti, trasformati nei tanto temibili demoni unghiuti che l'avevano assalita durante la notte, sembravano più minacciosi che mai e più se ne arrostivano,più se ne formavano.
Non c'era traccia di Aristosk.
Giles si aggirava guardingo attorno all'edificio, quando una voce cavernosa lo scosse dai propri pensieri.
"Ci rivediamo, dunque, Palàstos, demone squartatore!Quanto tempo è passato dall'ultima volta? Mi devi una rivincita a quanto ricordo."
"Per questo la hai ferita?Per vendicarti di me, forse?Credo proprio che tu abbia commesso l'errore più grosso della tua vita, questa volta, mio caro..."
Aristosk ghignò,lo provocò ancora, costringendolo ad assumere le sue vere sembianze,il corpo e la volontà di Palàstos, del quale l'identità dell'Osservatore Rupert Giles non costituiva che una maschera. Il sigillo tanto prezioso per Buffy si disintegrò come fosse stato di puro biscotto friabile ed ogni cosa di lui cominciò a cambiare .
Gli occhi miti e pazienti mutarono in un giallo cupo, il suo volto si tramutò in un orribile ed indescrivibile immagine, i suoi denti ben allineati e perfetti divennero zanne simili a quelle dei vampiri, ma indubbiamente molto, molto più lunghe, la sua pelle divenne del colore del sangue ed il suo cuore si riempì dell'unico, orrido sentimento che poteva scaturire da tale sembiante. La lotta cominciò, dura e disperata come la resistenza dei ragazzi all'interno di ciò che restava del luogo maledetto.
Le ferite di Buffy cominciavano a risentire dell'eccessivo sforzo del combattimento, mentre Willow e Xander si davano da fare alla meglio per tentare di arginare l'avvento dei mostri.
"Buffy, tutto okay?" chiese preoccupata Willow tra un demone-ombra e l' altro.
"S-si certo,non preoccuparti. Hai visto Giles?"
"No, ma sono certa che se la sta cavando bene, credimi. Haah!"
Le ferite continuavano a bruciare, la carne viva era di un preoccupante rosso rubino e non sembrava intonarsi troppo con il ritmo della battaglia. Ancora demoni, ancora dolore, ancora lotta furibonda dentro e fuori la stanza.
"Non pensare che ti lasci vincere, ragazzo, sei ancora troppo giovane per conquistare il mondo." ammonì Palàstos.
"TU lo credi!Potrei dire di te che sei troppo vecchio per tentare ancora di fermarmi, traditore, ma mi limiterò a polverizzarti!"
L'osservatore ansimava, quasi credendo alle accuse dell'altro demone. No, no poteva lasciarlo andare così, impunito, doveva annientarlo e poi doveva tornare, anche se sarebbe stato un tormento atroce. Nella lotta cercò di concentrare tutte le sue forze sugli ultimi testi, sui demoni, i loro punti deboli e la loro scarsa mortalità.
"Si sta indebolendo, ragazzi, questi scorticatori stanno diminuendo." Constatò Buffy.
"Forse significa che si sta concentrando su qualcos'altro." Disse Willow, notando l'espressione preoccupata dell'amica.
"Temo che tu abbia ragione.Ascoltami bene, prometti di non uscire a cercarmi per un po'. Se fra un'ora non torno tu e Xander cominciate a muovervi, d'accordo?"
"E' per quella cosa... segreta?"
"Esatto. So di potermi fidare di voi e quindi vi lascio, ve la potete cavare anche senza di me, adesso."
"Buona fortuna. Ne avrai bisogno."
La Cacciatrice fece segno di si con la testa e scomparve. Non era difficile prevedere da dove fossero passati quei due mastodontici contendenti: i dintorni delle rovine erano pieni di grandi solchi e la ragazza seguì l'unico che portava ad una radura abbastanza spaziosa per combattere. Un grido straziante l'avvertì della fine della battaglia.
'Oddio, Rupert!' pensò correndo, cercando tracce più o meno evidenti di lotta. Improvvisamente dello strano fumo si vide al all'orizzonte. Corse ancora, arrivando sulla scena della battaglia, ma nessuno era là. Cominciò a preoccuparsi e si slacciò dal collo l'anello di Kristania, uno dei pochi oggetti in grado di sigillare un demone.Ne aveva sempre uno a portata di mano per i casi estremi, assieme all'equipaggiamento standard da Cacciatrice: anche quello faceva parte del bagaglio sempre in borsa.
Si guardò attorno con circospezione e poi si decise a chiamare:"Ehi, demoniuccio bello? Pucci-pucci, vieni dalla cacciatriceee?Dai, esci dal cespuglio, non si può giocare a nascondino fino alle 4!"
Nessuno rispose.
"Senti un po' stupido deficiente, devo aspettare ancora tanto oppure ti fai vedere?"
Una voce roca giunse da un posto imprecisato lì vicino.
"Il sigillo si è rotto,il tuo osservatore è morto. Cosa altro vuoi?Non c'è più niente da fare, ha perso il controllo e adesso Palàstos è libero, finalmente!Dopo tanto tempo è di nuovo libero!"
"Non credo proprio, almeno finché sarò viva io!"
Buffy gli piombò alle spalle, tentando d'infilargli al dito il sigillo di Kristania che aveva pronto apposta.
La forza di lui pareva terribilmente aumentata; le avvinghiò le mani artigliate attorno alla gola, quasi soffocandola e Buffy si rese conto che avrebbe anche potuto ucciderla.
Improvvisamente qualcosa lo distrasse, urlando dentro di lui, comandandogli di smettere e di tornare di nuovo nell'abisso dove aveva sempre dimorato, nell'indescrivibile e malvagio inconscio di noi tutti. Buffy ne approfittò per applicare il sigillo, che fece brillantemente la sua parte.
La Cacciatrice osservò il potente essere oscuro tornare ciò che aveva sempre amato-odiato, riprendere lentamente la forma e le sembianze del suo Osservatore, la maschera per poter vivere ancora per molto nel nostro mondo.
"Ti sei divertito come tuo solito, a quanto vedo. Stavi per uccidermi."
"Non l'avrei mai fatto.Credi davvero che sarei stato capace di farlo?"
"Vent'anni fa forse avresti potuto. Non riesco ad immaginare come il mondo sarebbe riuscito a sopravvivere con te ed Angel a piede libero. Willow non verrà a cercarci, ne sono certa.Adesso che è tornato tutto normale possiamo anche andare."
Tutto normale!Detto da una Cacciatrice sembrava davvero molto ridicolo, anche se corrispondeva a verità.
Un piccolo bipi-bip avvertì la Prescelta che se ne erano andati ed avevano lasciato un messaggio, dal momento che la battaglia sembrava finita bene.
Mentre s'incamminavano verso la loro vettura l'Osservatore si fece animo e tentò di iniziare un discorso che sembrava molto complesso e che forse non sarebbe stato preso molto bene dalla sua coinquilina.
"Buffy, ascolta, noi dobbiamo parlare. Non possiamo continuare così, fra gli equivoci, tu che metti il muso per delle sciocchezze e cosa varie."
"Non ti voglio ascoltare, ho sonno. Per colpa tua ho passato l'intera nottata sveglia e adesso non potrò dare quell'esame di storia...era già il secondo appello. Comunque, per tua fortuna, ho deciso di laurearmi in tutt'altro, quindi sei perdonato.Torniamo a casa."
"Stavo parlando di noi, se non ti dispiace.Vuoi starmi a sentire?"
"Non c'è niente da dire su di noi e lo sai benissimo, Rupert. Tu hai i tuoi fantasmi, io i miei.Lo sappiamo bene tutti e due che non riusciremo dimenticarli, perciò abbiamo bisogno l'uno dell'altra per... evitare d'impazzire, credo."
Eccola, la solita cinica!Era mai possibile che dovesse dire le cose peggiori con la minor mancanza di tatto del mondo? D'accordo era una rude AMMAZZAVAMPIRI, ma in fondo cosa le impediva di essere meno sadica nei suoi confronti?Aveva sempre odiato questo lato del suo carattere.
"Se la pensi così è meglio chiudere il discorso, ma non sognarti di riaprirlo in futuro, chiaro?Non intendo discutere più di questo argomento con te. Andiamo a casa ora, credo sia meglio andare a dormire, tutti e due."
"Nello stesso letto, gentiluomo?"
"E piantala, ragazzina!"
La macchina si mise in moto con il solito, tremendo baccano: nessuno avrebbe mai capito cosa passasse per la testa di quella strana coppia, ma è certo che, qualunque cosa fosse, non saremo comunque mai in grado di definirla a pieno.

Fine?Boh, se vi viene in mente un seguito non esitate a scriverlo,Bonne chance!!
KIT