Disclaimer: Tutti i personaggi presenti in questa fan fiction sono di proprietà di Joss Whedon. Chi scrive non ha scopo di lucro.

Sommario: Spike torna a Sunnydale dopo il viaggio in Africa ed è sempre innamorato di Buffy. Quest’ultima intanto è alle prese con la solitudine, i vampiri ed i problemi con gli altri scoobies.

Pairing: Buffy/Spike

 

E RITORNO DA TE

DI Matteo87’

 

Capitolo I

********

E ritorno da te, nonostante il mio orgoglio

********

Sola, era rimasta sola, lo sapeva questo… Buffy. La cacciatrice non aveva nessuno da amare, ma non lo aveva nemmeno prima, mai; Spike la amava, lo aveva capito anche lei ormai. Lei gli avevasempre rinfacciato i suoi sentimenti, perché credeva che il suo non fosse amore, ma solo ossessione e invece lui provava dei sentimenti veri, puri, troppo per lui, William il sanguinario che aveva illumineto la sua tenebra con l’amore, un amore disperato e impossibile, amore per la cacciatrice. Lui sarebbe volentieri morto, anzi avrebbe sopportato di peggio, per una briciola una piccola parte del suo amore e invece lei lo aveva usato… per cosa? Per sfogarsi, per urlare la sua disperazione e sentirsi viva. Lei lo usava perché le faceva comodo in quel momento, nient’altro, ma ogni volta che il vampiro chiedeva qualcosa di più lei lo insultava, lo sfotteva e lo derideva, era solo un pupazzo nelle sue mani. Si stupiva da sola del modo con cui lui la amasse, nonostante le umiliazioni che subiva era sempre pronto a proteggerla, a consolarla, ad ascoltarla ed aiutarla, per ricevere in cambio una manciata di insulti e un po’ di botte. Lei si odiava per il male che gli aveva fatto, mentre lui non gli faceva mai capire il dolore che provava, anzi le mostrava solo il suo amore smisurato, troppo grande per un essere delle tenebre. La cacciatrice si rese conto che, per convincersi ad andarsene, il suo dolore aveva superato il suo amore per lei e sapendo quanto la amasse capì anche quanto Spike fosse disperato quel giorno. Già quel giorno…

 

Lei era in casa sua tranquilla che guardava la TV quando sentì suonare alla porta, un po’ scocciata per l’ora tarda andò ad aprire la porta e se lo ritrovo davanti; con aria un po’ seccata gli chiese:

B:<<Che vuoi Spike? Ho già fatto la ronda e tu le tue battutine ironiche.>>

S:<<Sono qui per salutarti Buffy, io me ne vado da questo buco, per sempre questa volta.>>Aveva pronunciato queste parole con una tristezza incredibile e gli erano costate tantissimo.

B:<<Cosa…?>> La ragazza era incredula.

S:<<Cos’è cacciatrice, sei diventata sorda? Ho detto che me ne vado.>>

B:<<E…perché?>>

S:<<Perché sono stanco di subire umiliazioni, stanco di provare tanto amore per essere ricambiato solo di insulti, stanco di essere usato come un giocattolo per sfogarsi e sprattutto sono stanco di te!!>>Aveva sempre alzato la voce fino a gridare.

B:<<…ma…io…>>Buffy non sapeva che dire, Spike se ne stava andando e questo gli pesava moltissimo come se fosse colpa sua… beh, in effetti era colpa sua. In quel momento una figura assonnata fece la sua comparsa dalle scale:

D:<<Ehy, che succede?…oh, ciao Spike.>>Down si era rallegrata nel vedere il vampiro

B:<<Cosa ci fai alzata, torna a letto>>

S:<<Ciao briciola, sono venuto a salutarvi, io me ne vado, salutatemi gli altri.>>Buffy adesso lo stava fissando, era successo tutto all’improvviso e non sapeva cosa fare così, il silenzio, fu rotto da Down:

D:<<Che stai dicendo, ma…Buffy cosa…è uno scherzo, avete litigato…non…non è vero che te ne vai!>>La ragazza era diventata rossa in viso e aveva cominciato a balbettare

S:<<Mi spiace briciola, ma questa volta parlo sul serio, me ne vado e non credo che ritornerò. Addio.>>

Rivolse a Buffy un ultimo sguardo carico d’amore, poi si infilo nelle De Soto nera e sparì nella notte.

 

Down guardò Buffy con disprezzo per qualche tempo poi tornò come prima, calmata dalle lettere di Spike che le descriveva i posti che visitava e le lotte contro i demoni, ma non faceva mai riferimento a Buffy. Solo dopo un mese dalla sua partenza la cacciatrice cominciò a sentire la sua mancanza. Ormai, però, erano tre mesi e lei non pensava che Spike potesse davvero non tornare più. Lei aveva desiderato quel giorno, ma non credeva che ne avrebbe sofferto così, lei voleva che lui se ne andasse perché la faceva star male, ne era attratta, ma lo disprezzava, lo usava per volendogli bene e la disgustava il fatto che lui la amasse. Adesso più che mai desiderava che lui tornasse, ma non sapeva quanto lui era vicino in quel momento.

 

Willy’s Place, nessuno di loro sarebbe mai andato a cercarlo li, tantomeno… lei, la cacciatrice. Ormai era tornato da qualche giorno, ma non lo aveva detto ancora a nessuno, voleva aspettare, fino a quando si sarebbe sentito pronto per rivederla e quel momento ormai era vicino. Quella sera la avrebbe rincontrata, non era certo la prima volta che tornava da lei, ma stavolta era diverso, lui aveva in serbo una sorpresina che avrebbe cambiato tutto. Anche lui rammentava quella sera, andarsene e dirgli addio gli costo un enorme sforzo di volontà, ma poi…

 

"Cenere alla cenere avrebbe detto Spike" pensava la cacciatrice, mentre impalettava l’ennesimo vampiro, ma quella sera ce ne erano meno del solito, era come se ci fosse stato Spike che gliene aveva già eliminati metà, ma scartò subito quel pensiero. Si era ripromessa di non pensare più a lui o avrebbe finito per innamorarsene davvero; senza accorgersene aveva subito un altro attacco, che finì comunque subito, dopotutto si era solo distratta un attimo. Incenerito anche quest’altro vampiro Buffy alzò gli occhi al cielo; era una serata bellissima, la luna piena era alta in cielo e molto luminosa, le stelle brillavano come bruciate da un nuovo rinvigorito fuoco. Tutto le dava una sensazione di riscoperta: l’umidità, la leggerissima brezza fresca, le luci delle case in lontananza, la nebbiolina che aleggiava nel cimitero, la luce nella cripta… Un momento, luce nella cripta, che significava,Buffy ebbe un presentimento "Non può essere vero" pensò "se nella cripta c’è qualcuno non può essere che Spike". Senza quasi accorgersene prese a correre assalita da un’ansia che la divorava, doveva sapere, doveva conoscere, forse lui era tornato, ma cosa gli avrebbe detto, beh, ci avrebbe pensato dopo, adesso doveva entrare…Sul suo volto si dipinse prima la gioia poi la rabbia vedendo che sulla poltrona di Spike c’erano tre vampiri che cercavano rifugio per la notte. Come avevano osato illuderla, come avevano osato farla arrabbiare, ma soprattutto come avevano osato entrare li dentro, in quella stanza dimora di passioni. In pochi secondi la rabbia della cacciatrice polverizzò i tre malcapitati che non ebbero nemmeno il tempo di capire che stesse succedendo, dopo la lotta la cacciatrice spense le candele, diede un’ultima malinconica occhiata alle stanza e uscì. Appena fu fuori si avviò verso casa ripensendo ai sentimenti che si erano agitati in lei quando aveva pensato al suo ritorno: rabbia, confusione, dolore, passione, gioia e… no, tutto tranne amore per lui, ne avrebbe sofferto troppo; mentre camminava abbasso per un attimo lo sguardo ed abbozzò un triste sorriso. Come aveva potuto pensare che fosse tornato e come aveva potuto provare quell’ansia per rivederlo dopo tanto tempo, "Che strano" pensò "non si apprezzano le cose che si hanno finché non si perdono". Non poteva credere che… Un tonfo dietro di lei interruppe i suoi pensieri e pensò che qualcosa o… qualcuno era caduto da un albero quindi si voltò aspettandosi un attacco… ma lui era li davanti a lei.