TITOLO:
QUANDO IL PASSATO BUSSA ALLA PORTA DEL CUORE
Disclaimer: I nomi dei personaggi appartengono alla Mutant Enemy &co .... la storia è di pura fantasia e di mia invenzione...
Storia Spuffy AU
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PROLOGO
“ Non ricordo il giorno in cui il mio cuore ha battuto così forte come quando l’ho visto per la prima volta!
Ero una ragazzina sognatrice e sprovveduta. Ma me ne innamorai perdutamente e non capì mai il male che mi stava facendo fino a quando la realtà mi si scagliò contro con bruta cattiveria!
Avevo appena diciotto anni e Spike era l’unico ragazzo che riusciva ad ascoltarmi senza ridere oche si aspettasse qualcosa che io non volessi dargli in cambio.
Adoravo i suoi grandi occhi blu e il suo mento volitivo.
Credevo in lui e nel nostro amore e credevo che sarebbe stato per sempre, come nelle favole o come nei romanzi rosa che leggevo sognante.
Avevo una gran stima di lui, era la persona che avrei seguito anche in capo al mondo se solo me l’avesse chiesto……. E invece “lui” era scomparso come un personaggio delle favole, ma quelle brutte in cui l’orco fa sparire sempre le persone che ami!
Anzi forse era una delle favole che mai nessuno aveva pensato di scrivere, quella in cui il principe lascia la principessa e va via con la strega cattiva …. e infatti lui era svanito così come era apparso …. perché io non ero alla sua altezza, la sua famiglia non mi avrebbe mai accettata e di conseguenza il nostro amore non era invincibile come io credevo.”
1 CAPITOLO
Buffy chiuse gli occhi, mentre una lacrima le rotolava sulla guancia rosea.
Chiuse il libro, l’unico che non aveva mai permesso a nessuno di pubblicare e l’unico che quando era triste e sola nella sua casa sul mare rileggeva per rammentare ildolore che ancora provava per quell’abbandono.
Erano passati ormai diversi annie non era più la ragazzina di allora che credeva a tutto, ora era una scrittrice affermata, e….. sola.
Appoggiò il libro sul tavolino di fronte alla sdraio e decise di fare una passeggiata sulla spiaggia.
La sua spiaggia, quella in cui viveva da quando aveva incontrato Joyce … l’unica che aveva avuto fiducia il lei, il suo editore.
Già, le aveva dato fiducia, leggendo quel suo manoscritto mai pubblicato e l’aveva aiutata da vera amica aspettandoe dando credito alle sue promesse e poi l’aveva fatta divenire l’autrice stimata che era.
Non le aveva mai chiesto nulla, aveva aspettato che fosse pronta a raccontare la sua storia oltre ad averla letta, e quando successe, Buffy le parlò del suo amore sfortunato, della sua sofferenza e della sua fuga da una città che non l’aveva mai accettata, come non l’aveva mai accettata sua madre.
L’aveva soltanto abbracciata, tenendola stretta a sè e facendole sfogare il suo dolore, la sua frustrazione e infine, le aveva dato carta e penna e le aveva detto:
Da allora aveva fatto del suo meglio per realizzare tutti i sogni che le erano rimasti e per costruirsi una vita migliore.
Ma questo, quando chiusi i riflettori e ritornava ad essere quella che era sempre stata, era molto difficile.
Il suo cuore sembrava come atrofizzato e il ricordo di quegli occhi non l’abbandonava mai, il ricordo di quell’amore era vivo in lei come se non fosse mai finito, il ricordo delle labbra infuocate di passione che la sfioravano la tormentava ogni notte.
Stringendosi nelle spalle una scialle guardò verso il mare e rinunciando alla sua passeggiata, ritornò verso casa.
Doveva prepararsi per il galà . Quella sera avrebbe ricevuto il premio per il suo ultimo romanzo e doveva apparire come sempre felice e spensierata.
La scrittrice Elisabeth Anne Summers …. sarebbe dovuta arrivare al meglio e sorridere sempre, accanto al compagno di turno che Joyce le aveva trovato per la serata.
Due ore dopo, uscita dalla doccia, passatasi oli profumati su tutto il corpo e scelto l’abito da indossare tra i due che le aveva mandato l’amica, era quasi pronta.
Erano due abiti lunghi di seta. Uno rosso ricoperto di strass, molto provocante …. e uno nero, col colletto alto stile cinese molto più semplice.
Alla fine Buffy optò per quello nero, acconciandosi i capelli lunghi e biondi, in uno chignon decorato con due bastoncini di usanza cinese infilati in esso,come l’abito richiamava .
Si guardò allo specchio e il risultato che vide la soddisfò, anche se sapeva che l’amica avrebbe preferito per lei l’abito rosso.
Voleva che pensassero di lei, che fosse una donna bella e sicura di sé, non l’agnellino spaventato qual era. Ma fortunatamente Buffy sapeva recitare bene e nessuno senza conoscerla profondamente poteva mai capire chi lei fosse in realtà.
Quando incontrò Joyce non si sorprese affatto di vederla in tutto il suo splendore di quarantenne avvenente, rinchiusa in una tubino scintillante ed elegantissima nei suoi dieci centimetri di tacco, con i ricci biondi che le ricadevano sul decolté generoso.
La donna le si avvicinò felice al braccio del marito Rupert Giles padrone della casa editrice di cui lei era direttrice, e abbracciandola, le indicò un’ uomo alto e prestante che stava andando loro incontro e le disse:
Buffy alzò gli occhi per osservare il ragazzo che doveva essere sulla trentina e colse una certa rassomiglianza al marito dell’amica…. sorrise cortese, dandogli la mano.
L’uomo la guardò compiaciuto e sorridendole a sua volta, le disse:
Buffy sorrise di gusto trovandolo simpatico e disse:
Lui le tenne stretta la mano tra le sue per qualche secondo e poi sorridendo, le diede il braccio per scortarla in sala , dicendo:
Joyce sorrise al nipote e lui ricambiò strizzandole l’occhio.
L’uomo la guardò annuendo e sorridendo ancora posò la propria mano sulla sua come per rassicurarla.
Sicuramente Joyce aveva già informato suo nipote sul suo bisogno di essere rassicurata e di quanto già aveva sofferto, intimandogli di non comportarsi male…. e lui sembrava un bravo ragazzo di cui aver fiducia.
Anche se Buffy preferiva che Joyce non si prendesse così tanto cura di lei sotto quell’aspetto, perché non voleva conoscere uomini, anzi non poteva, perché non sarebbe mai riuscita ad innamorarsi anche se Riley sembrava molto attraente e dolce.
Forse ancora era troppo presto, pensò. Poi si guardò riflessa allo specchio dell’entrata in sala, accanto a quel nuovo conoscente e capì di mentire a se stessa.
Erano passati più di otto anni e ancora non riusciva a dimenticare……..
“ Aveva lavorato due mesi interi facendo gli straordinari nel bar del paese per potersi comperare quell’abito da sera che tanto piaceva a Spike e con il quale aveva detto di volerla vedere entrare in casa sua per la festa di sua sorella, Willow.
Una delle sue compagne di scuola, la figlia dell’uomo più ricco della città e che aveva un fratello di cui si era perdutamente innamorata e che credeva che ricambiasse i suoi sentimenti, anche se i loro genitori non l’accettavano per via del suo ceto sociale e perché viveva da sola nel dormitorio della scuola, mentre i suoi genitori erano in giro per chissà quale imbroglio o magari in carcere.
Quella fu l’ultima volta che lo vide.
Abbracciato alla sua fidanzata e promessa sposa, mentre lei rinchiusa in un abito di mussola, si era sentita ridicola e umiliata da tutto quell’ambiente che l’aveva rifiutata.”
Riley la invitò a sedersi al tavolo per quattro che avevano preparato per loro.
Buffy gli sorrise, ringraziandolo per la sua galanteriae si accomodò.
Joyce come al solito cominciò a intrattenere tutti col suo spigliato senso dell’humor, salutando qua e là conoscenti ricchi e famosi, mentre lei cercava in tutti i modi di non innervosirsi pensando al momento in cui sarebbe salita sul palco per ritirare il premio “New Romans”.
I due si allontanarono e Riley, si voltò verso si lei sorridendole e dicendo:
-Parlami di te!..... Zia Joyce dice che sei una persona brillante e dolce……
Buffy lo guardò stupita …. poi gli sorrise e disse:
Buffy sorrise ancora e poi disse:
Rileyle prese una mano carezzandole il palmo;
Tirò indietro la mano quasi senza rendersene conto e lui capì di essere andato oltre ciò che lei voleva dare a chiunque, così le sorrise e le disse ancora:
Buffy lo guardò meglio e rendendosi improvvisamente conto chequella era una situazione normale per un uomo e una donna, sorrise e disse:
Lui sorrise veramente contento e offrendole dello champagne le riempì il bicchiere.
2 CAPITOLO
La cena fu molto tranquilla e si divertì molto. Rilasciò diverse interviste per i quotidiani più famosi, e quando fu proclamato il suo premio salì sul palco adiacente alla sala da pranzo per ringraziare.
Dopo mezzanotte anche se stanca e con i piedi che le dolevano per i tacchi alti, si fece convincere da Joyce a partecipare anche alla serata danzante.
Avrebbe voluto essere riaccompagnata a casa e dormire perché quella mattina si era alzata presto per lavorare, ma ormai c’era e doveva fare buon viso a cattivo gioco.
E poi tutto sommato la presenza di Riley la divertiva molto.
Erano le due passate quando si allontanò un momento per prendere un po’ d’aria.
Uscì da una delle portefinestre del grande salone e si ritrovò in una piccola oasi di piante, fiori e fontane dalle forme più strane.
Si sedette su una panchina e sospirando contenta di essere un’ attimo da sola per raccogliere le idee, si massaggiò le caviglie dolenti.
Buffy s’irrigidì di colpo, e improvvisamente l’onda del passato la travolse facendole sbarrare gli occhi sconvolta.
Non osò neppure voltarsi. Quella voce era inconfondibile…. la tormentava da anni, come poteva non riconoscerla?
Ma l’uomo senza darle il tempo di riprendersi, le passò accanto e le si contrappose davanti guardandola dritto negli occhi.
Sentì il cuore mancarle di un battito e sentì la terra diventare molle sotto di sé.
Spike ! Era veramente lì davanti a lei?
L’incubo che aveva cercato di dimenticare e che la perseguitavale era di fronte e la torreggiava in tutta la sua altezza, quasi sfidandola con lo sguardo.
Buffy cercò di riprendere padronanza di sé e calandosi nei panni di una delle protagoniste dei suoi libri, sempre sicura e padrona del mondo, lo guardò anche lei, mentre dentro sentiva la sua anima sgretolarsi.
Le chiese Spike addolcendo un po’ i suoi tratti e avvicinandosi.
Lei si scostò di poco e cercando di evitare di guardare i suoi occhi, gli chiese:
L’uomo sorrise e guardandola come se tutto quel tempo non fosse passato, rispose:
Buffy alzò il viso in segno di sfida ;
Spike tese la mano come per toccarla e lei si allontanò di scatto, poi passandosi la mano tra i capelli, sorrise bonariamente dicendo:
Buffy lo guardò senza riuscire nemmeno a respirare. Se l’avesse fatto la sua maschera da dura sarebbe crollata e avrebbe cominciato a piangere per la sorpresa e l’incredulità di averlo davanti, dopo che aveva fatto di tutto per crederlo morto e per dimenticarlo.
Buffy gli passò oltre senza neppure guardarlo, ma il tocco della sua mano sul braccio la fece voltare di colpo ritrovandosi innanzi a lui faccia a faccia, e a pochi centimetri dalle sue labbra.
Sentire il profumo della sua pelle, l’odore del suo alito fresco e il tocco sulla sua mano le bruciò come un pugno in pieno viso.
Si staccò in fretta e istericamente perdendo il suo auto controllo, gli intimò:
Spike sorrise e fissandola negli occhi, le disse:
Buffy non rispose, gli voltò le spalle e rientrò col cuore che le batteva forte nel petto e con la disperazione che la stava sopraffacendo ancora una volta.
Lui era lì nella stessa sala dove era lei. Era tornato per tormentare ancora la sua vita e farla soffrire. Come era potuto succedere?
Quando era andata via dalla sua città si era assicurata che nessuno sapesse dove era andata a finire. Aveva saputo che lui l’aveva cercata e non voleva mai più vederlo, così per i suoi libri aveva scelto anche un altro nome col quale neppure i suoi genitori avrebbero potuto trovarla , nascondendo i suoi begli occhi sempre dietro a delle lenti che la facevano apparire più vecchia della sua età e più austera.
Ed ora senza neppure riuscire a rendersi conto di ciò che era accaduto, se lo era ritrovato davantie aveva paura, di quello che provava e di ciò che sarebbe successo in seguito.
“Ci rivedremo”…. Aveva detto!
Che cosa poteva spingere l’uomo che l’aveva ingannata e rifiutata, spezzandole il cuore a cercarla ancora?
Si scusò con i suoi amici e promise a Riley di rivederlo e chiamò un taxi, doveva andare via e riordinare le idee.
Tornare a casa e calmarsi, cercare in se stessa la forza di affrontarlo ancora e questa volta per l’ultima volta, perché sapeva che lui l’avrebbe trovatae lei doveva essere pronta a riceverlo.
Buffy entrò in acqua solo con i piedi.Il mare le inondò anchei pensieri, e si rese conto che non sarebbe mai stata pronta ad affrontare il suo passato, avrebbe solo recitato di saperlo fare.
L’amore e la fiducia che aveva riposto in Spike l’avevano annientata e il risveglio di quel sentimento nascosto in fondo al suo cuore solo guardando i suoi occhi, la spaventava.
Era sola al mondo quando aveva diciotto anni e il sentirsi accettata per quello che era da lui,e scoprire che forse poteva avere un futuro felice l’aveva resa cieca.
Non aveva visto ciò che era la realtà. Tutte le volte che non poteva stare con lui per i doveri di famiglia e il pensiero di sua madre, dettole da sua sorella, sulla futura moglie che lei credeva solo immaginaria.
Poi quella serasi era scontrata con la realtà e il mondo le era crollato addosso con tutti i suoi sogni e la fiducia negli altri.
“ Era entrata nel salone di casa sua e aveva intravisto Willow ricevere regali e sorridere felice, poi si era voltata e lo aveva visto.
Una ragazza molto bella, con i capelli nero corvino e sicuramente ricca quanto lui dal modo in cui era vestitalo abbracciava possessiva e lui le sorrideva.
Poi si era sentita trascinare via per un braccio e come in un incubo aveva incontrato lo sguardo feroce della madre di Spike, che le aveva detto:
Buffy stava per dire qualcosa, ma la donna acidamente l’aveva preceduta trascinandola davanti alla porta d’ingresso e le aveva detto ancora:
Buffy aveva sgranato gli occhi incredula e aveva sbattuto la testa come per scrollarsi di dosso quello che le stava dicendo, ma la donna aveva aperto la porta e le aveva detto:
A quel punto, si era voltata per guardare la sala e vedendolo in lontananza sorridere ancora accanto alla fidanzata era scappata via.
Quella notte stessa aveva raccolto tutte le sue cose e aveva lasciato quel posto che non si era mai accorto della sua esistenza e aveva preso il primo treno che le era capitato, ritrovandosi molte ore dopo stanca e sofferente sul mare della California del sud.
Non avrebbe sentito nessuno la sua mancanza e lei avrebbe presto dimenticato, si era detta.
Ma non era stato così! Aveva fatto i lavori più umili e le cose erano andate sempre peggio, fino al giorno in cui aveva conosciuto Joyce.
Lei l’aveva aiutata, si era presa cura di lei, le aveva trovato una casa e un lavoro decente e poi le aveva dato la spinta per continua a vivere.
E adesso cosa avrebbe fatto?”
La spuma del mare le inondò ancora una volta i piedi e asciugandosi le lacrime per quei ricordi, guardò l’orizzonte e pensò;
Chissà, se Spike mi avesse amato davvero come sarebbe ora la mia vita?
Forse avremmo avuto dei figli e…….
Scosse la testa per scacciare quei pensieri e si diede della stupida, solo per averci pensato.
Come poteva pensare ancora a lui con nostalgia? Spike l’aveva umiliata, ingannata, mentre lei gli si era donata con tutto l’amore possibile che non aveva mai ricevuto da nessuno, neanche dai suoi genitori.
E subito le venne in mente l’ultima volta che aveva visto sua madre.
“Era una donna bellissima e giovane. E lei doveva essere nata senza preavviso senza che la volessero .
Quell’ultima sera li aveva ospitati in camera sua senza che il custode del dormitorio se ne potesse accorgere ed era stata in disparte.
Non riusciva neppure a stare vicino a loro senza rendersi conto che non l’amavano e le uniche parole che sua madre le aveva detto, erano quasi di circostanza se non recitate.
Le aveva sorriso freddamente e poi la mattina dopo, quando si era svegliata, tutti i suoi pochi risparmi, erano spariti con loro e da allora non li aveva più visti.”
Quella era stata la sua triste vita purtroppo, e l’aveva accettata perché non poteva cambiare il passato, ma poteva cambiare il futuro e far sì che la sofferenza che l’aveva accompagnata non si rifacesse viva per sopraffarla ancora una volta.
Piano ritornò verso casa come faceva ogni mattina presto dopo una breve passeggiata sulla spiaggia.
Rientrò in casa e si mise davanti al computer. Doveva finire l’ultimo libro che aveva scritto, ma ancora non riusciva a dargli un finale adeguato.
Non era dell’umore giusto, era come se la sua ispirazione fosse andata via lasciando nell’aria solo la sua atmosfera calda e intima che le dava un po’ di sollievo.
3 CAPITOLO
Disse Buffy abbassando gli occhi.
Joyce le sorrise aspettando una risposta.
L’amica la guardò attentamente e Buffy disse ancora:
Joyce le prese le mani, le sorrise bonariamente come se fosse stata sua madre e le disse:
Buffy annuì e poi sapendo che avrebbe cominciato a piangere, le disse quasi come in preghiera:
Le disse l’amica. Buffy la fissò a bocca aperta e poi tutto d’un fiato, le disse:
Joyce la guardò dritto negli occhi;
Buffy continuò a guardarla;
La donna mangiò un pezzo di ciambella e poi le disse:
Buffy la ringraziò con lo sguardo per quelle parole e poi sorrise e le disse:
Joyce sorrise e disse:
Lei alzò le spalle e felice di aver cambiato argomento di conversazione, disse:
L’amica strizzò gli occhi e scosse la testa, poi prese una pila di documenti dalla sua borsa e le disse:
Buffy sorrise felice e ricordò il periodo in cui aveva scritto quel romanzo d’amore ambientato nell’ottocento romantico e nobile in cui la bella “ Arianna”, contessa decaduta sposava per matrimonio imposto, un uomo che in realtà la odiava e la sposava per vendetta contro la sua famiglia, ma che alla fine dopo vari inganni e sotterfugi se ne innamorava perdutamente vivendo con lei quel grande amore che il romanzo decantava.
Quello era stato il suo secondo best seller e adesso non vedeva l’ora di vederlo rappresentato e rivivere le emozioni di quell’eroina forte e coraggiosa come, lei avrebbe voluto sempre diventare.
Buffy fu sorpresa e felice nello stesso tempo, poi fissò l’amica e le chiese:
Joyce scosse il capo, e disse:
Buffy le prese le mani e le sorrise felice, firmando subito i documenti.
Forse la sua vita stava per prendere una direzione diversa, finalmente.
Tornata a casa vide che c’erano messaggi in segreteria e premette il pulsante per ascoltare.
Il messaggio era di Riley.
Fu piacevolmente sorpresa e per la prima volta da anni scoprì di voler uscire e divertirsi, così lo richiamò al numero lasciatole e si mise d’accordo per cenare in un localino intimo per le nove di quella sera stessa.
Quando Buffy entrò nel locale, Riley era già al tavolo ad aspettarla con un mazzo di rose bianche appoggiate sulla sedia che avrebbe dovuto occupare lei.
Le disse il ragazzo con un sorriso e le fece segno di accomodarsi prendendo il mazzo che le mise tra le braccia.
Riley le sorrise sedendole di fronte e le disse:
Gill sorrise a sua volta e prese il menù nervosamente per non sembrare impacciata.
L’uomo le disse quanto gli era dispiaciuto che la sera del galà fosse andata via improvvisamente senza lasciargli il tempo di poterla accompagnare e Buffy scrollando le spalle disse solo che era stanca e aveva bisogno di dormire.
La conversazione fu molto gioviale e si divertì molto.
Il cibo fu leggero e l’atmosfera tranquilla, tanto che si sorprese a pensare che se si fosse innamorata di Riley tutto il resto sarebbe andato meglio.
Poi però il suo pensiero si spostò su Spike e il ricordo dei suoi occhi così intensi e penetrantila fece rabbrividire.
Usciti dal locale, Riley le propose di fare una passeggiata per riaccompagnarla a casae per parlare un po’.
Le mise un braccio sulle spalle e cominciò dicendo:
Buffy lo guardò sorpresa e poi sorridendo, gli disse:
Riley, rise e fermandosi di fronte le carezzò il viso e le disse:
Lo guardò negli occhi e vide una strana luce, forse la stessa luce di sincerità che tempo prima aveva visto negli occhi di qualcun altro di cui si era fidata, e si tirò indietro per paura.
Lui se ne accorse e avvicinandosi di nuovo a lei, le prese una mano e le disse:
Poi sorrise e gli occhi gli scintillarono.
La prese per mano e la condusse sulla via di casa .
Buffy si sentì protetta e aveva una strana sensazione di calma nel suo cuore che sicuramente era lui a procurarle e decise che si sarebbe lasciata andare.
L’avrebbe rivisto e avrebbe imparato ad amare ancora, lo voleva da tempo e forse lui era l’uomo giusto.
Il giorno dopo Joyce le diede appuntamento al suo ufficio per firmare gli ultimi contrattiper poter dar via ai casting del film … e il notaio col quale firmò, diede loro appuntamento per la settimana successiva per incontrare il produttore e il regista.
In quella lunga settimana, Buffy riuscì a finire il suo ultimo libro dimenticando quasi l’incontro con Spike e passando molto tempo con Rilaey.
Si rese conto che quel ragazzo schivo e dolce le piaceva molto e anche se non si lasciava completamente andare, aveva scoperto che passare del tempo con una persona era molto bello e non voleva rinunciarci.
4 CAPITOLO
Quella mattina gli uffici della Cauffmann Enterprise erano un vai e vieni di gente indaffarata.
Buffy, Joyce e Giles furono accompagnati in un ufficio degli ultimi piani da dove si vedevano le spiagge e il mare in lontananza in un insieme di meravigliose vedute della città.
Il primo ad entrare nell’ufficio fu il regista con la sua assistente, una donna sulla cinquantina che sembrava ormai stufa del mondo dello spettacolo e annoiata consegnò loro la sceneggiatura.
Xander Harris uno dei registi più conosciuti di Hollywood, non sembrava poi così bizzarro come i giornali lo descrivevano.
Parlarono molto del film e di ciò che ognuno si aspettava dal lavoro dell’altro e poi il regista la pregò di leggere la sceneggiatura e di fargli sapere il suo parere.
Fece conoscere loro lo scenografo, la costumista e ogni persona che insieme a loro si sarebbero occupata del cast e del film e per ultimo, disse:
Detto questo la porta dietro di loro si aprì e l’uomo che entrò …. Buffy … lo riconobbe solo dall’odore del suo dopobarba e spalancando gli occhi, sentì nella testa un fruscio di parole…….. “Ci rivedremo”…….”Ci rivedremo”….”Ci rivedremo”….
Capì subito che tutto quel clamore per il suo libro, il film, il contratto…. Tutto era stato organizzato da lui ….
Furiosa con se stessa per aver creduto che tutto potesse essere naturale e bello per lei, diventò ancora più furente quando lo vide sorridere fiero di se stesso.
Stringendo i braccioli della sedia dove era seduta, mentre lo guardava presentarsi ai presenti e mentre Joyce sentendo il suo nome riprendeva fiato, avrebbe voluto scappare via, ma facendolo si sarebbe resa ridicola agli occhi di tutti.
Spike le passò accanto e stendendole la mano le disse:
Lei respirò a fatica incontrando il suo sguardo e poi con tutta la forza di volontà che le rimaneva gli strinse la mano, contatto che la fece avvampare.
Spike parlò di ciò che sarebbe stato fatto e si mise d’accordo col regista sui tempi e i luoghi della produzione, precisando che non avrebbe badato a spese e che il film avrebbe dovuto vincere agli oscar.
Ma Buffy non ascoltava più. Persa nei suoi pensieri mentre l’amica cercava di capire come poteva aiutarla per farla uscire da quella situazione, Spike congedò tutti e poi rivolgendosi a lei, disse:
Joyce li fissò e la vide sbarrare gli occhi mentre con voce tremante diceva che non c’era problema.
Usciti tutti, la donna le si avvicinò e le disse:
Buffy chiuse gli occhi e prendendole le mani, disse:
Joyce le sorrise, l’abbracciò e poi dandola mano a Spike uscì col marito dicendole che l’avrebbe chiamata in serata.
Rimasti soli, Spike preparò due drink e andò a sedersi alla scrivania di fronte a lei.
Buffy alzò lo sguardo su di lui e prendendo il coraggio a due mani, chiese:
Spike rise sorseggiando il liquido chiaro nel suo bicchiere e fissandola, le disse:
Lui si alzò da dove era seduto e andando verso le enormi finestre e dandole le spalle, disse ancora:
Buffy si alzòe fissandolo disse:
Spike si voltò a guardarla e inondandola della sua presenza, le disse:
Buffy scosse il capo e cercò di non guardarlo, ma Spike le si avvicinò e imprigionandola tra la scrivania e il suo petto, a pochi centimetri dal suo viso le disse:
Lo guardò negli occhi e una lacrima le rigò il viso.
Spike parve turbato da quello che vide e allontanandosi da lei, le disse:
Buffy riprese padronanza di se e annuendo, gli voltò le spalle e prima di uscire dall’ufficio disse:
Spike la fissò e disse:
Chiuse gli occhi sentendo una fitta al cuore e capì che non si era sbagliata. Alla fine lui aveva sposato una donna ricca come voleva sua madre e decisa a non farsi sopraffare, disse:
Spike la guardò abbandonare l’ufficio senza dire nulla e quando ne fu fuori, Buffy sospirò e si tenne il viso tra le mani piangendo sotto lo sguardo di tutti e senza vergogna sfogò la sua pena.
Rivederlo e stargli vicino le provocava ancora un tumulto di emozione che lei voleva solo dimenticare e adesso chissà per quanto tempo avrebbe dovuto stare in sua compagnia?
Doveva rassegnarsi all’idea e cercare di non farsi mettere giù dalla sua presenza, lo doveva a se stessa e al suo lavoro.
Due giorni dopo ricevette una telefonata dall’assistente di Xander Harris che le dava appuntamento per il giorno dopo al casting.
In quei giorni Buffy visse in una specie di oblio senza voler vedere e parlare con nessuno, neanche con Joyce….. che preoccupata la sera prima dell’appuntamento si presentò a casa sua con una bottiglia di vino e un pacco di cioccolatini.
Appena la vide Buffy sorrise e l’amica mostrandole ciò che aveva portato, disse:
Così l’abbracciò e si sistemarono sulla veranda assaporando l’aria fresca del mare e il vino accompagnato al dolce sapore del cioccolato preferito di entrambe.
Le chiese Joyce ansiosa;
Buffy annuì e guardandola, le disse:
L’amica le sorrise e per sdrammatizzare le disse:
Rise vedendola fare facce buffe.
Si guardarono negli occhi .
Concluse Joyce sorridendole.
Poi il resto della serata risero e parlarono di tante cose come facevano da anni e Buffy riuscì a tranquillizzarsi, sapendo di non essere più sola al mondo perché lei era la sua famiglia .
Il mattino seguente trovandosi davanti la porta della studio cinematografico dove si effettuavano le audizioni, aprì e sentendo la voce di Spike e la sua sonora risata, le passò per la mente la voglia di scappare, ma poi entrò e si ritrovò faccia a faccia con lui, che la guardava dritto negli occhi come se la vedesse per la prima volta.
E in un certo senso lei era un’altra donna quella mattina.
Non era più la timida Buffy … sola e incompresa ma una donna forte e in carriera, pronta ad affrontare tutto e tutti…. Compreso lui!
5 CAPITOLO
Tutti i presenti la salutarono calorosamente e Xander le diede un taccuino ed una penna per annotare tutte le sue impressioniper poi discuterne a pranzo insieme.
Spike le offrì il posto accanto a lui e allo sceneggiatore, un ragazzo giovane e dall’aspetto in gamba di nome: Oz, che le fece subito simpatia e con cui intavolò un discorso animato sulla bella Arianna e sul carattere forteche avrebbero voluto far vedere alla gente che vedeva il film.
Spike la guardò sorridente e Buffy si meravigliò di non vedere sul suo volto il solito sorriso di scherno ma solo un’espressione tranquilla e affabile.
Passarono ore a confrontare le proprie opinioni su tutte le possibili protagoniste, ma nessuna fu all’altezza della situazione.
Ma questo era normale, le disse Xander. Perché i protagonisti di un film dovevano essere preparati e studiati fino in fondo, anche nelle espressioni del viso …. per poter essere realisti.
A pranzo Spike non si fermò con loro per impegni di lavoro, e così fu anche il pomeriggio sollevando Buffy dal gravoso nervosismo ogni volta che incontrava il suo sguardo.
Fu talmente sollevata che il suo entusiasmo venne fuori e fu una sorpresa per i presenti che capirono grazie alle sue spiegazioni e alle descrizioni dei personaggi, ciò che in realtà stavano cercando.
La sera tornata a casa per cena, si sentì molto stanca, soprattutto mentalmente.
Ogni volta che qualcuno apriva la porta dello studio, il suo cuore cominciava a battere convulsamente nella speranza e nella paura allo stesso tempo di vederlo rientrare e venire verso di lei con quel suo sguardo penetrante.
Ma questo non successe e il regista l’aveva informata che neanche il giorno dopo li avrebbe raggiunti perché era fuori città, ma che aveva lasciato un messaggio per lei.
Il messaggio, era un bigliettino con un mazzo di rose rosse, con su scritto:
“ Sono felice di lavorare con te, spero che presto dimenticheremo il rancore per formare quella bella squadra che siamo stati tanto tempo fa….”
Che cosa aveva voluto dire? Che cosa si aspettava da lei?
Forse in fondo al suo cuore il risentimento che aveva per lui si stava trasformando in qualcosa di sopito.
Il rivederlo era stato un colpo al cuore, ma col passare del tempo, sentendo parlare Xander e Oz di lui in modo lusinghiero e amichevole, si stava ricredendo.
Forse non credeva più che fosse l’uomo duro e calcolatore che l’aveva ingannata. D'altronde erano ragazzi, anche se lei aveva già abbastanza sofferto nella vita per sopportare anche quello, e forse era anche stata colpa sua, perché si aspettava troppo dalle persone.
Sicuramente non lo aveva perdonato, perché il sentimento, la passione e quel meraviglioso amore che aveva sentito per lui a diciotto anni non era del tutto scomparso e forse non sarebbe mai accaduto, ma ora forse era pronta a comprenderlo .
Posò le rose in un vaso e vide che quelle di Riley erano secche così, le prese e le ripose in un sacchetto dell’immondizia, aprendo la porta per uscire a gettarle.
Fatto questo senza neanche accorgersene e spaventandosi nel trovarselo davanti, si scontrò proprio con lui.
Felicissimo di vederla l’abbracciò forte stringendola a sé e la baciò sulle labbra.
Buffy lo fissò stupita di quel gesto e non volendo offendere la sua sensibilità rimase immobile e si fece baciare, anche se non lo desiderava quanto lui.
Riley la guardò negli occhi e poi facendola sedere accanto a lui sul divano, le disse:
Gli sorrise imbarazzata e non disse nulla, mentre un ricordo le volava nella mente.
“ Aveva finito di lavorare al bar ed entrata nella sua camera, aveva sentitoun rumore alla finestra che l’aveva fatta trasalire.
Affacciatasi, l’aveva visto! Bello e sorridente come un dio greco sotto la pioggia.
Aveva sorriso, e poi lo aveva visto arrampicarsisu per la grondaia per raggiungerla.
Ad un passo l’aveva abbracciata stretta e l’aveva baciata con passione bagnandole tutto il vestito e rendendola felice e piena di desiderio.
Quella notte Spike l’aveva amata appassionatamente ed era rimasto con lei fino alle prime luci dell’alba, stringendola, baciandola e coccolandola teneramente come mai aveva fatto, come se fosse stato un’addio…..
E infatti una settimana dopo, Buffy aveva lasciato tutto ed era andata via per sempre……”
Si riscosse dai suoi pensieri e guardò Riley sorpresa.
L’uomo le sorrise carezzandole il viso e le disse ancora:
Buffy gli sorrise vedendo la sua dolcezza e annuendo, disse:
Riley si alzò portandola con se in piedi e poi sfiorandole le labbra con le sue, le disse:
Lo abbracciò per un secondo per ringraziarlo e capì ancora una volta quanto quell’uomo fosse dolce e sensibile.
Rimasta ancora una volta sola, Buffy pensò a Riley.
Lui era la persona giusta. L’uomo che non l’avrebbe mai fatta soffrire e che l’avrebbe amata ed era felice di averlo conosciuto.
Poi pensò a Spike e ancora aquella sera.
Erano praticamente otto anni che nessun uomo aveva più posato la sua mano sul suo corpo e questo le mancava terribilmente, anche se le sensazioni che aveva provato con lui, nessuno, neanche Riley riusciva a trasmettergliele.
Era appena mezzogiorno quando Xander decise che avrebbero fatto due ore di pausa pranzo.
Quella mattina avevano visionato altre attrici e neanche quel giorno avevano trovato la protagonista.
Sarebbe stato difficile trovare le persone adatte, pensò Buffy mentre usciva .
La luce del sole la colpì in pieno viso e ciò che vide per poco non la tramutò in un pezzo di ghiaccio.
Riley era appoggiato alla sua macchina con le braccia conserte a parlare con un altro uomo di spalle, e quell’uomo era Spike.
Appena la vide Riley le andò incontro abbracciandola e baciandola come faceva sempre, mentre Spike con un sorrisetto malizioso la osservava avanzare verso di lui.
Le spiegò il ragazzo ingenuamente;
Buffy guardò Spike che sorrideva ancora canzonatorio ;
Poi improvvisamente, si scostò da dov’era e guardando Riley, disse:
Buffy stava per urlare, ma Riley, ignaro accettò volentieri l’invito.
Naturalmente lui non poteva sapere quanto quell’incontro le avrebbe pesato, e quindi non disse più nulla , mentre dentro si sentiva malissimo.
Spike li portò in un ristorante lungo la costa molto elegante e ordinò anche per loro le migliori pietanze.
Parlarono del più e del meno e della produzione. Spike le chiese molte cose sulle audizioni e poi le parlò di un’attrice poco conosciuta che aveva interpretato poco tempo prima “Re Lear” di Shakespeare in un piccolo teatro di provincia.
Gli chiese quasi senza rendersene conto.
Riley la guardò stupito dal suo cambiamento di umore mentre Spike sorrideva;
Disse Buffy sbalordita.
Spike la fissò negli occhi e in quel momento furono interrotti dallo squillo del cellulare di Riley che si scusò e si allontanò per rispondere.
Spike la guardò con intensitàe Buffy abbassò lo sguardo intimidita, domandandogli:
Buffy s’intristì per la sua vecchia amica e fissandolo con dolcezza, gli disse:
Lui le sorrise col suo fare sicuro e poi guardò verso Riley che discuteva di lavoro al telefono, le chiese:
-Lo ami?
Buffy lo fissò sbalordita, non si aspettava una domanda del genere… e per evitare confidenze nervosamente disse:
Spike le posò una mano sulla sua e le disse:
Buffy ritirò la mano come se scottasse e poi si alzò di scatto, dicendo:
Lui si alzò seguendola e prendendola per un braccio, l’avvicinò e le disse:
Lei si voltò a guardarlo e notando che Riley stava tornando, disse a denti stretti:
Replicò lui allontanandosi di scatto per andare a pagare il conto che aveva portato il cameriere.
Buffy guardò entrambi mentre tentava di tenere a bada lacrime di frustrazione, perché quello che aveva detto Spike in fondo era vero.
Lei lo amava ancora!
6 CAPITOLO
La settimana fu abbastanza dura e poi finalmente grazie all’idea di cui le aveva parlato Spike a pranzo…. trovarono Arianna.
Lei , studentessa e attrice in erba aveva partecipato a pochi spettacoli teatrali e qualche partecipazione in qualche film. Il suo nome sembrava quello di uno dei suoi romanzi … “ Cordelia Chase” a Buffy piacque molto.
Era una ragazza simpatica e timida al punto giusto e vestiva i panni di Arianna meglio di quanto tutti si aspettassero.
Trovarono anche altri personaggi del cast e fu un mese abbastanza pieno di lavoro in cui Buffy e Spike riuscirono anche a trovarsi bene insieme e lei dimenticò per poco tutto il rancore nei suoi confronti.
Una sera infatti stanchi dalle mille audizioni Spike si offrì di accompagnarla a casa.
In macchina non dissero una parola ma ognuno dei due sentiva la vicinanza dell’altro in modo inequivocabile.
Arrivati davanti casa, lui la guardò. Era una villetta vicino la spiaggia, con un portico molto spazioso e luminoso.
Le chiese gentilmente.
Buffy lo fissò per un secondo e poi scrollando le spalle disse:
Entrarono in silenzio e appena accese le luci, Spike piacevolmente sorpreso dall’arredamento soft e femminile, disse:
Lo ringraziò nervosamente e poi gli offrì da bere invitandolo ad uscire sul portico, perché dentro casa si sentiva più vulnerabile.
Non avrebbe mai pensato che un giorno quell’uomo sarebbe stato di nuovo lì vicino a lei.
Si sedettero e Buffy vide la luna piena che li sovrastava illuminando i loro volti.
Buffy lo guardò e poi con rammarico, disse:
Poi con nostalgia si alzò e si appoggiò al davanzale per guardare il mare, e disse ancora :
Spike l’osservò mentre il vento le soffiava tra i capelli;
Si voltò e trovandolo a poca distanza da lei, disse:
Spike le si avvicinò ancora di più ;
Buffy rimase stupita da quella proposta e sentendosi molto fragile così vicina a lui si allontanò .
Spike rise non staccandole gli occhi di dosso.
Buffy lo fissò ammutolita e Spike tendendo il capo di lato, come faceva quando erano ragazzi e la guardava sornione, le domandò:
Buffy perse un battito e non riuscì a proferire parola, poi lui le si avvicinò e allora disse:
Si allontanò ancora cercando di sfuggire al suo sguardo e Spike seguendola … improvvisamente la prese tra le braccia .
Gli disse cercando di allontanarsi da lui, ma Spike continuò dicendo:
Buffy lo fissò negli occhi spaventata, ma poi si scosse e furente lo allontanò con uno strattone .
Spike la fissò truce e poi voltandole le spalle, le chiese:
Buffy non riuscì a credere a ciò che lui stava dicendo e scuotendo il capo triste, disse:
Spike non si voltò neppure a guardarla e prima di andare verso la porta da cui era entrato, le disse:
Uscito da casae sentendo che era rimasta sola, crollò su una sedia sdraio e cominciò a piangere.
Un pianto dirotto che le toglieva il respiro e che la faceva sentire allo stesso modo in cui si era sentita quell’ultima sera in cui l’aveva visto.
Possibile che lui fosse così insensibile e che non riuscisse a capire che le aveva fatto del male mentre lei era ancora una ragazzina…. a cui avevano strappato via la speranza di un futuro migliore di quello che il destino le aveva riservato? E che lui era l’unico a cui si aggrappava per farcela e per continuare a credere negli altri?
Eppure anche se le faceva male ammetterlo, l’unica cosa che avrebbe voluto era essere stretta tra le sue braccia e baciata fino a svenire.
Essere amata ancora e ancora come aveva fatto tanto tempo fa, come in un sogno che la tormentava ogni volta che chiudeva gli occhi e cercava di dormire.
Lo amava ancora, e forse non avrebbe mai cessato di farlo e questo non riusciva ad accettarlo.
Le chiese una mattina Riley mentre erano a colazione con Joyce e Giles in centro.
Buffy annuì e sorseggiando del caffè, disse:
Il ragazzo sorrise e le prese la mano, mentre Joyce li osservava di sottecchi, dicendo:
La colazione fu tranquilla e quando Giles e il nipote lasciarono sole le signore per tornare al lavoro, Joyce propose di fare una passeggiata e fare un po’ di shopping.
Entrarono in vari negozi e lei fece vari acquisti, mentre Buffy come al solito non riusciva mai a decidersi sul colore o sul capo che voleva acquistare.
Scherzò la donna mentre fumava una sigaretta, vicino al camerino di uno dei negozi più cari aspettando che lei si svestisse.
Buffy rise di gusto e poi scelse di comperare un tailleur bianco con scarpe abbinate e poi qualche abitino leggero tipicamente estivo.
Sulla via del ritorno ormai rilassate dall’uscita, Joyce preoccupata per lei, trovò il coraggio di chiederle:
Disse lei anticipandola.
Joyce annuì aspettando che continuasse .
La donna la fissò negli occhi, capendo e le disse:
Buffy le sorrise e non disse nulla.
Come poteva dirle che non era affatto confusa e che sapeva di esserne innamorata ancora, mentre usciva con suo nipote e sperava di poterlo un giorno accettare nel suo cuore.
Lei che aveva tanto decantato la sua sofferenza per essere stata ingannata adesso stava mentendo per paura che le persone a cui teneva si allontanassero da lei e non riusciva a fare altro, non ne aveva il coraggio.
Sapeva che doveva parlare a Riley di Spike…. e alla sua cara amica doveva dire la verità sui suoi sentimenti, ma non riusciva a farlo.
Spike ….. Era tornato ancora nella sua vita e non riusciva a liberarsene.
Lo vedeva quasi tutti i giorni e quando non lo vedeva ne sentiva la mancanza come se le mancasse l’aria.
Nell’ultimo periodo poi avevano instaurato una specie di doppio rapporto lavorativo e amichevole nel quale tenevano fuori il passato e col quale stavano riuscendo a costruire qualcosa di nuovo che le infondeva nuova speranza.
E anche se non voleva credere in lui, sperava ancora nel loro amore e nello stesso tempo lo temeva per se stessa, perché sapeva che avrebbe sofferto ancora se solo lo avesse fatto avvicinare al suo cuore più del dovuto, ma era come se non le importasse, come se lo aspettasse.
Arrivata a casa, Buffy salutò l’amica e la informò che l’indomani sarebbe partita per raggiungere un’antica villa in campagna dove sarebbero cominciate le prime riprese del film al quale lei avrebbe dovuto assistere, e che sarebbe tornata dopo qualche giorno.
7 CAPITOLO
Arrivòa riprese già iniziate perché il suo aereo aveva fatto ritardo e in quella villa ottocentesca , con più di una ventina di camere e un giardino inglese simile a quello di una casa principesca, incontrò una donna anzianache le disse di essere, la governante e che l’accompagnò in una delle camere degli ospiti nella zona opposta alle riprese, per rinfrescarsi un po’.
La sua camera aveva un vecchio stile con letto a baldacchino e una specchiera sotto un’ampia finestra e un balcone che si affacciava sul retro della villa dove vi era un boschetto, con tende enormi e drappeggiate in cotone antico.
Disse Buffy ad alta voce;
La governante la guardò sorridente e poi dandole degli asciugamani puliti, le indicò il bagno vicino al letto e le disse:
Buffy annuì imbarazzata e la fissò andar via.
Dopo una lieve rinfrescata e un cambio di scarpe più comode decise di raggiungere la troupe in giardino.
Xander l’accolse felice dicendole che era in ritardo e poi insieme passarono un’ora a realizzare cosa avrebbero voluto dalla scena che stavano per girare, la scena in cui Arianna incontraval’uomo che sarebbe poi diventato suo marito e che non sopportava.
Buffy annuì e sorrise.
Il regista sorrise a sua volta e disse ancora:
“Già”, pensò Buffy “ma lui dov’è?”
Non lo vedeva da più di una settimana e ne sentiva una tremenda mancanza.
E non lo vide neppure per il resto della giornata e neppure quando la troupe si preparò ad andare in albergo e la salutarono tutti , mentre lei fu sorpresa di essere l’unica ad essere ospitata in quella favolosa villa immersa nel verde.
E quando chiese spiegazioni alla governante, lei le sorrise gentilmente e le disse:
-Lei è l’ospite d’onore, signorina Summers, e poi non si preoccupi questasera a cena il padrone di casa le farà compagnia…..
Detto questo non la vide più e si chiuse in camera per fare una doccia e prepararsi, curiosa di conoscere il proprietario di quella bellezza rara.
Si preparò con curaindossando uno degli abitini leggeriche aveva appena acquistato insieme a Joyce, con dei sandali freschi e comodi e dal momento che faceva molto caldo, alzò i capelli in una lunga coda di cavallo e si accinse a raggiungere il salone dal quale aveva raggiunto la sua camera .
Erano appena le nove e il giardino dove si stavano effettuando le riprese era immerso in mille luci soffuse provenienti da ogni fontana del lungo viale.
Il tutto dava l’idea di ritrovarsi a Roma o Parigi con quella sua atmosfera romantica.
Buffy bevve un sorso di champagne che la governante le portò si fermò sulla soglia del giardino per ammirare il panorama mentre aspettava che qualcuno la raggiungesse, con una specie di timore che la rendeva nervosa.
Perché tutti questi misteri? O forse non c’era da preoccuparsi….In fondo era stata lei a non fare domande, altrimenti la governante le avrebbe detto di più sul padrone di casa .
Sentì un alito di vento sulla schiena nuda e rabbrividì anche se faceva caldo.
Poi come se sentisse di non essere più sola, si voltò e lo vide.
Spike era di lato a lei, chissà da quanto, che l’osservava serio con le braccia conserte, vestito solo con un paio di pantaloni ed una camicia bianca che nell’oscurità faceva spiccare ancora di più la sua corporatura possente.
Si girò di scatto a guardarlo e incontrando i suoi occhi, aprì la bocca per parlare, ma Spike la precedette andandole incontro e dicendole:
Buffy abbassò gli occhi. Non voleva provare ciò che stava provando.
Quell’emozione di essere ancora con lui e sentire la sua voce era qualcosa che le percorreva tutto il corpo come un brivido.
Capì senza terminare la frase e lo fissò.
Spike le fu talmente vicino che il suo odore maschio la deconcentrò .
Il sorriso che le donò fu l’illuminazione del suo volto e per un attimo vide il ragazzo dolce e sbarazzino che aveva amato.
Spike la prese per mano e scortandola al tavolo preparato vicino ad un enorme camino, le scostò la sedia e le disse:
Gli sorrise dolcemente .
Le disse sorprendendola.
Buffy lo guardò e d’un tratto ricordò quella ragazza che aveva visto quell’ultima sera e ricordò che Spike aveva menzionato di avere un suocero. Era sposato!
Buffy lo fissò con intensità e poi non riuscendo a trattenersi, domandò:
Lui alzò le spalle fissandola dritto negli occhi, poi con un regale atteggiamento guardò altrove e disse:
Buffy sentì una forte gelosia impadronirsi di séper ciò che aveva sempre desiderato e che non aveva mai avuto.
La governante entrò in quel momento portando il carrello con la cena e poi sorridendo ad entrambi, disse:
Spike sorrise e la guardò dandole il suo piatto con una meravigliosa aragosta al centro.
E lei cominciò a mangiare in silenzio. Sapeva che se avesse detto qualcosa in quel momento non si sarebbe trattenuta e così si concentrò sul cibo.
Spike dopo qualche istante la fissò di nuovo e restando a guardarla mangiò poco.
Non se ne accorse subito, ma sentendolo ridere sommessamente per il modo in cui cercava di non far volare la sua aragosta dal piatto lo fissò e ciò che vide per un attimo la lasciò sconcertata.
Poi improvvisamente, Spike …. le disse:
Annuì.
Passeggiarono in silenzio per un po’, poi non riuscì a trattenersi e gli chiese:
Spike si mise le mani dentro le tasche e disse:
Buffy lo guardò triste e poi sussurrando chiese ancora:
Spike le si avvicinò e guardandola negli occhi, disse:
Buffy sgranò gli occhi e quasi gridando disse:
Spike allora l’avvicinò prendendola per la vita e sussurrando qualcosa che non riuscì a capire, la strinse a sé e la baciò.
Le sue labbra erano calde e dolci, brucianti di desiderio e le braccia che le incorniciavano il corpo non le lasciavano via di fuga.
Tentò di combattere quella sensazione di piacere e d’amore che la pervase, ma qundo lui si staccò poco e a fior di labbra le sussurrò:
Buffy sospirò e senza più ripensamenti gli circondò il collo con le braccia infilandogli le mani fra i capelli e baciandolo con tutta la passione sopita per tanto tempo.
Spike la strinse a sé accarezzandole le spalle, il collo, il viso e i capelli dolcemente.
Ma poi aprì gli occhi e sentendosi in colpa verso se stessa e ricordando improvvisamente gli anni di solitudine, si staccò da lui di getto e lo fissò…. Fece qualche passò indietro e scappò per rifugiarsi in camera.
Spike la guardò scappare e stringendo le mani a pugno sospirò e scosse il capo.
Chiusasi la porta alle spalle, Buffy respirò a fondo e con le lacrime che le rigavano il viso si gettò sul letto e pianse fino a che sfinita si addormentò.
8 CAPITOLO
Quando il giorno dopo raggiunse la parte nord della villa in una delle stanze isolate e più antiche, lo vide vicino alla cinepresa che sorrideva e sentì il suo cuore aprirsi come un fiore che sbocciava.
Appena lui la vide il suo viso s’illuminò e le andò incontro sorridendole.
Buffy si sentì imbarazzata da quell’accoglienza, ma quando se lo ritrovò davanti felice di potersi specchiare nei suoi occhi, sorrise anche lei.
Abbassò lo sguardo e poi rispose:
Le disse come se fosse timoroso di qualcosa, ma lei alzò lo sguardo e disse:
Spike le sorrise e poi mettendole una mano sulla spalle la scortò verso Xander.
La giornata fu intensa e la sera quando la troupe lasciò la villa per andare via, Buffy si chiuse di nuovo in camera sua.
Non voleva uscire, lo avrebbe incontrato sicuramente e aveva paura di restare sola con lui ancora perché sapeva che se solo l’avesse baciata di nuovo… lei avrebbe ceduto.
Buffy passò due giorni di intensa lavorazione del film, nei quali capì che ormai Xander e gli altri avevano capito così bene i suoi protagonisti e la sua storia che lei non aveva più molto da fare tra loro, se non avere il piacere di veder realizzato uno dei suoi manoscritti.
Così prese la decisione che alla fine della settimana sarebbe tornata a casa, anche perché le riprese presto si sarebbero spostate in altri luoghi all’aperto e lei non poteva seguirli per rispettare le proprie scadenze di lavoro in città insieme a Joyce.
Erano appena le dieci di sera, quando stava per andare a dormire dopo aver chiesto alla governante di voler cenare in camera, così credendo fosse lei aprì la porta e sorpresa si trovò di fronte Spike.
Lui aveva un volto serio e sembrava che avesse bevuto dall’odore forte di alcool che emanava.
Lo guardò timorosa e gli chiese:
Spike sorrise e scrollando le spalle, disse:
La interruppe entrando in camera sua senza chiederle il permesso.
Buffy lasciò l’uscio e lo seguì dicendo:
Lui la fissò e avvicinandosi, disse:
Buffy arretrò d’un passo, mentre lui le si avvicinò .
Lei lo fissò negli occhi sgomenta da ciò che stava succedendo e quando si ritrovò tra le sue braccia, cercò di respingerlo dicendo:
Le disse Spike quasi con disperazione. La sua voce era così sincera che la colpì …. e così chiudendo gli occhi Buffy si lasciò andare.
Si strinse a lui e lo baciò accarezzandogli i capelli e la schiena.
Spike la soffocò di baci e carezze e poi prendendola in braccio la depose sul letto .
Gli si sdraiò vicino e prese ad accarezzarla, a spogliarla e sfiorarle con le labbra tutto il corpo.
Furono momenti meravigliosi, l’amore pieno di vita che Buffy aveva portato con sé e tenuto nel profondo del cuore.
Tra le sue braccia si sentì viva e le parole d’amore che Spike le sussurrava la facevano sentire come su una nuvola.
Rimasero insieme tutta la notte e fecero l’amore un infinità di volte come se ogni volta fosse la prima …. addormentandosi poi, l’uno tra le braccia dell’altro.
Il sole che inondò di luce la camera le punse gli occhi …. aprendoli Buffy si ritrovò a guardare in quelli di Spike che appoggiato su un gomito la osservava senza osare toccarla.
Vedendola sveglia, le sorrisee i suoi occhi scintillarono.
Si alzò a sedere portandosi fino al collo il lenzuolo e arrossì. Era da così tanto tempo che non provava più quella sensazione che quasi si sentì in colpa.
Le disse baciandole il braccio. Buffy lo contemplò e sentì tutto l’amore che aveva dentro esploderle e accennò un sorriso.
In quell’attimo, dei piccoli colpi alla porta li sorpresero e drizzandosi a sedere del tutto, quasi spaventata, chiese:
La voce della governante la salutò e con calma, come se sapesse che non era sola, le disse:
Buffy sbarrò gli occhi e la bocca sconvolta mentre Spike si alzava dal letto per indossare i pantaloniche la sera prima aveva buttato a terra.
Ringraziò la governante e la pregò di dire all’uomo che sarebbe scesa a momenti.
Si alzò dal letto indossando la prima cosa che le capitò a tiro e nervosamente cercò di andare a chiudersi in bagno, ma Spike le sbarrò la strada e le disse:
Buffy lo fissò senza neanche vederlo efebbrile, disse:
Spike la prese per le spalle e diventando una maschera d’ira, la scosse e le disse:
La lasciò andare come se quel contatto gli facesse orrore e le disse:
Poi si voltò e lasciandola sola uscì dalla sua camera sbattendo la porta.
Quando venti minuti dopo Buffy raggiunse Riley in giardino, lui tamburellava le dita sul tavolo seduto su una poltrona di vimini.
Appena la vide però la sua espressione cambiò e le andò incontro sorridente.
Lo abbracciò facendolo sedere ancora .
Riley le prese le mani tra le proprie e le disse:
Buffy sentì le voci della troupe mentre arrivavano per montare le scene in giardino e gli disse:
Il ragazzo annuì e poi baciandola lievemente le sorrise.
Buffy non vide Spike per tutta la mattina e ne fu contenta perché non avrebbe saputo come comportarsi con Riley vicino.
Quando poi fu ora di pranzo, chiese alla governante se poteva farle qualche panino e metterli in una cesta con qualcosa da bere, perché sarebbe uscita per un pic nik.
Uscendo dalla cucina mentre la ringraziava…. si scontrò con Spike che guardandola da capo a piedi, e sollevando un sopracciglio stizzito le disse:
Buffy lo guardò e quel suo fare arrogante le diede ai nervi, così passandogli oltre non disse nulla, ma lui l’afferrò per un braccio e facendola fermare le disse ancora:
Lei si allontanò risentita del suo comportamento e cercando di calmarsi, disse:
Lui accennò un sorriso beffardo e riferendosi alla notte di sesso, le disse:
Buffy scosse il capo e cercando di non guardarlo, per non fargli capire che anche lei lo desiderava, disse:
Spike le sorrise e con una punta di sarcasmo, le chiese:
Poi imprigionandola contro il muro e facendole cadere il cestino in terra, la baciò con forza.
Buffy cercò di resistere per qualche istante ma poi la forza della sua passione s’impadronì del suo corpo e rispose al bacio senza riserve.
Quando Spike si allontanò da lei, le sfiorò il viso con un dito e prima di lasciarla sola ancora appoggiata contro il muro a calmare i bollenti spiriti le disse:
9 CAPITOLO
Trovarono un posticino al fresco sotto un albero alla fine del grande giardino della villa e sedendosi in terra, cominciarono a mangiare i panini e a bere del vino .
Riley fu di grande compagnia, raccontandole di Joyce e Giles …. e che avevano deciso di fare un’altra luna di miele .
Il ragazzo la osservò e riempiendo ancora una volta i loro bicchieri, le disse:
Lei lo fissò e sapendo già cosa stava per dirle, lo lasciò fare e ascoltò in silenzio.
Poi bevve un altro sorso di vino e disse ancora:
Buffy lo guardò con tristezza e respirando per prendere coraggio per ciò che stava per dire, gli toccò una mano e disse:
Lui capì e cambiando sguardo, le disse:
Buffy sospirò e cominciò dicendo:
Il ragazzo si alzò in piedi e mettendosi le mani in tasca, senza guardarla, le chiese:
Buffy sbarrò gli occhi e gli domandò:
Le chiese lui fissandola intensamente.
Ma lei scosse il capo e alzando il viso per incontrare i suoi occhi, cominciò dicendo:
Si alzò in piedi avvicinandosi a lui.
Riley allora le prese le mani e sorprendendola ancora una volta, le disse:
Si sedettero di nuovo e allora iniziando dall’abbandono dei suoi genitori gli raccontò la sua storia.
Parlò del suo lavoro mal pagato per pagarsi gli studi e le poche amicizie, fino al giorno in cui aveva conosciuto Spike e se n’era innamorata credendogli ciecamente, fino alle bugie e l’ultima volta che l’aveva visto quando sua madre le aveva detto la verità, terminando con l’incontro con sua zia Joyce.
Alla fine il ragazzo, scosse la testa mentre Buffy si asciugava le lacrime che le rigavano il viso, e le disse:
Buffy scosse il capo e annuì.
Riley l’abbracciò stretta e poi facendola alzare, le sorrise e le disse:
Buffy scoppiò ancora a piangere stringendosi a lui e sentendo che aveva trovato un altro vero amico su cui poteva sempre contare.
Quando si calmò, lui le fece alzare il viso e con un sorriso maliardo le asciugò una lacrima sullo zigomo e le disse:
Annuì e per tutta la strada si fece scortare da lui come se fosse la sua ancora di salvezza… dove rimanere sempre aggrappata.
Davanti la villa poi la salutò abbracciandola ancora e dicendole di non sparire per sempre perché sulla sua amicizia poteva sempre contare e poi sfiorandole le labbra con un bacio, prima di andare via, le disse:
Lo guardò e Riley baciandole il palmo della mano andò via salendo sulla sua auto mentre lei rimaneva lì ferma a fissarlo ripensando alle sue ultime parole.
La voce di Spike appoggiato allo stipite della porta la scosse dai suoi pensieri e si voltò a guardarlo.
Si era cambiato, notò …. anche se erano solo un paio d’ore che non lo vedeva e scoprendolo ancora più bello di quanto il suo amore non glielo facesse vedere già, l’osservò.
I capelli scompigliati sulla fronte le ricordavano i giorni passati insieme da ragazzi e quando incontrò i suoi occhi, così belli e penetranti, che sembravano leggerle l’anima, sorrise di felicità.
Ma Spike prese quel sorriso come una sfida e trovandosi a pochi passi da lei, le disse:
I loro sguardi s’incrociarono.
Buffy alzò il viso verso di lui e prima di allontanarsi lasciandolo impietrito, gli disse:
Si voltò mentre lei varcava la soglia della villa e poi correndole dietro senza neppure pensarci, la prese tra le braccia e la baciò.
Fu un bacio calmo, dolce e passionale nello stesse tempo, quasi disperato … al quale entrambi si aggrapparono e col quale senza accorgersi finirono in una grande camera dietro il salone che aveva il suo profumo…. sicuramente era quella che occupava ….
Si ritrovarono a fare l’amore, come e più intensamente della sera prima.
Si risvegliò sola nel suo letto sentendo ancora accanto a lei la sua presenza, ma girandosi a guardare il suo cuscino stiracchiandosi, vide sul comodino una rosa rossa e un biglietto.
Lo prese e leggendolo scoprì che forse una speranza c’era ancora per il suo amore.
“Non voglio vederti andar via ancora una volta … così sono andato via io per primo, ma ti prego stanotte resta con me, rimani in camera e aspettami…..”
Buffy sorrise e con la rosa tra le mani si addormentò di nuovo.
Spike la svegliò nel pomeriggio con un bacio leggero sul naso e riaprendo gli occhi gli sorrise con amore.
Le scostò i capelli dalla fronte e con gli occhi colmi di una luce diversa dal solito, divenne serio e le disse:
Buffy si alzò un po’ a sedere e sorprendendolo lo baciò sulle labbra con tutto il trasporto e il desiderio possibile.
Nella sua nudità era meravigliosa e Spike fu inebriato di lei. Si ritrovarono ragazzini spensierati e innamorati senza che il passato riuscisse ad inibirli o a frenarli.
Fecero l’amore tutta la notte e la mattina seguente, scoprendo cose nuove di loro, passione febbricitante al solo tocco di un dito.
Felicità estrema e occhi ipnotizzati l’uno all’altro fino allo sfinimento.
Buffy era appena sveglia quando il tocco della sua mano le sfiorò i capelli facendola rabbrividire ancora di piacere e d’amore.
Le disse baciandola sulle tempie.
Si girò a fissarlo e sorpresa dalle sue parole, gli chiese:
Spike cambiò improvvisamente espressione e alzandosi a sedere, le disse:
Lo vide alzarsi dal letto e indossare la vestaglia .
Buffy lo fissò negli occhi e la fiducia che provava una volta in lui riaffiorò nel suo cuoree annuendo, disse un semplice:
Un sussurrò che Spike lasciò cadere mentre si avvicinava per riportarla sulle vette della passione.
10 CAPITOLO
L’aereo atterrò dopo un lungo viaggio nel quale Buffy riuscì a dormire e a rivedere tutto ciò che era successo in quelle poche ore dopo aver detto a Spike che l’avrebbe accompagnato.
Rivedere Willow fu molto bello, lei una creatura molto dolce e sembrava impossibile che fosse appena guarita da un cancro.
Fu molto cortese e dava l’impressione di non voler crear loro problemi.
Evidentemente suo fratello le aveva raccontato tutto come aveva già fatto quando erano ragazzi e lei sembrava contenta per entrambi.
Spike fu molto protettivo sia con lei checon la sorella e si comportava in un modo talmente possessivo che Buffy non sapeva che pensare.
Non si erano promessi nulla a parole, ma forse Spike sentiva la sua stessa sensazione di complicità che li rendeva ancora uniti….
Sperò, guardandolo mentre abbracciava la sorella.
Arrivarono a Ginevra in serata e mentre Spike recuperava i loro bagagli, Willow la invitò a bere qualcosa in un bar dell’aeroporto.
Con davanti una bibita gelata, la vecchia amica le sorrise e le disse:
Buffy ricambiò il sorriso e le disse:
Willow allora le prese una mano e con occhi tristi, interrompendola le disse ancora:
La fissò sorpresa e non capendo cosa volesse dire, le chiese il perché di quell’affermazione, ma Willow vide Spike che le raggiungeva e le bisbigliò soltanto…
Buffy annuì e si voltò verso il suo amore che con un sorriso raggiante nel vederle sedute insieme l’abbracciò e la baciò.
Lo amava così tanto, che quei pochi attimi di felicitànon le sembravano veri e aveva paura di svegliarsi ancora e scoprire che l’aveva perso di nuovo.
Ma cosa voleva dirle Willow? Cosa voleva spiegarle che Spike non doveva sapere?
Raggiunsero un’ albergo molto lussuoso in centro vicino all’ospedale dove sua sorella l’indomani avrebbe dovuto sostenere la visita e stanchi dal viaggio andarono subito a dormire.
Quella notte Spike non fece l’amore con lei, ma la tenne stretta a sée la coccolò fino a quando non si addormentò tranquilla tra le sue braccia.
La mattina seguente appena sveglia non lo trovò accanto a sé, ma trovò la solita rosa con il biglietto che l’avvertiva che insieme alla sorella era andato in ospedale e che l’avrebbe rivista nel pomeriggio, poi alla fine del foglietto, un post scrittum:
“ dormivi così bene che era un peccato svegliarti….non andare via!….”
E lei non aveva alcuna intenzione di andare via, voleva lui e la loro vita insieme anche se ancora dovevano chiarire molte cose.
Si alzò, si fece una lunga doccia e dopo si sedette sul letto che aveva ancora il suo profumo e telefonò a Joyce.
Buffy rise e felice le disse:
Sorrise ancora immaginando la sua faccia sbalordita e le raccontò tutto. Joycefu contenta per lei , ma poi le chiese:
Rispose lei tranquilla , poi la salutò con la promessa di chiamarla presto.
Sarebbe andato tutto bene, doveva andare tutto bene e lei ci credeva….
All’ora di pranzo dal momento che Spike e Willow non si vedevano ancora decise di scendere a mangiare e si ritrovò seduta al tavolo del ristorante dell’albergo.
Ordinò un’insalata mista e una macedonia di frutta e bevve del vino bianco mentre guardava una rivista senza molto interesse.
Sentiva nostalgia di lui e ne aveva timore, una paura folle che non riusciva a togliersi dal cuore, poi un’ombra le passò vicino e le coprì la visuale.
Buffy alzò gli occhi per vedere chi le fosse davanti e rimbalzando improvvisamente in un passato tanto odiato si ritrovò davanti ….
Sua madre.
Aprì la bocca sbarrando gli occhi e si alzò in piedi di scatto mentre la donna le sorrideva.
La donna fece finta di non capire il suo stato d’animo e gettandosi ad abbracciarla , le disse in tono mieloso.
Buffy si scostò da lei bruscamente guardandola con sdegno .
La donna fece un viso triste e come offesa dalle sue parole, le disse:
L’interruppe guardandola negli occhi Buffy.
La donna la sfidò con lo sguardo e prima che potesse dire qualcosa, Spike comparve alle loro spalle e l’abbracciò per salutarla seguito da Willow.
Si accorse della scarica di adrenalina che traspariva dalle due donne, le guardò incuriosito e le chiese:
Buffy si voltò a guardarlo e poi con immenso dolore, disse:
Sua madre la fissò dura e poi girando sui tacchi altise ne andò dicendo:
Quando rimasero soli, Spike le prese tra le mani le spalle e vedendola scoppiare a piangere, le chiese:
Lei alzò lo sguardo e poi gettandosi sul suo petto piangendo, rispose quasi in un sussurro:
Willow guardò il fratello mentre la stringeva e finalmente vide in lui qualcosa che prima non riusciva a vedere.
Aveva capito Buffy e la sua sofferenza e forse adesso si sarebbero potuti amare senza riserve.
Disse Buffy al telefono cellulare .
Erano passati altri due giorniin cui lei e Spike rimasero insieme e cominciarono a capirsi megliosenza mai parlare di quello che era successo in passato o della visita di sua madre.
Non l’aveva detto neppure a Joyce perché non voleva che si preoccupasse, e mentre Willow e il fratello, più solari che mai nello scoprire che lei stava bene e che non c’era più pericolo di cancro, l’aspettavano in auto per partire, Buffy cercava di convincere l’amica a non preoccuparsi di nulla.
Sorrise e pensò a quanto l’amica le aveva fatto da madre in tutti quegli anni senza chiederle mai nulla in cambio e ripensò a sua madre.
Bella, altezzosa con quella voce mielata ….
Perché non le voleva bene? Perché non le aveva mai voluto bene?
Ma forse al mondo c’erano persone in grado di non amare, e sua madre era una di quelle persone, per quel motivo doveva solo dimenticarla.
Le aveva detto che si sarebbero riviste e a questo punto non le importava più, adesso non era più una bambina, era Buffy Summers… una donna, e avrebbe saputo affrontare chi voleva farle del male.
Chiusa la comunicazione raggiunse Spike che l’aspettava davanti la reception. Appena lo vide il cuore le saltò nel petto e non seppe spiegarsi perché, ma il suo sguardo tenero e quasi innamorato le sembrò più bello.
Gli corse incontro e con un bacio suggellò ciò che pensava, mentre lui la stringeva a sé possessivo.
Sentiva che doveva lottare per quell’amore strappatole via senza spiegazioni e sentiva che adesso l’aveva perdonato!
Qualunque cosa fosse successa anni addietro, qualunque motivo l’avesse indotto a sposare un’altra, l’aveva fatto sicuramente per l’amore che aveva per sua madre e anche se lei non lo concepiva lo voleva perdonare, perché sentiva che quella era la cosa giusta da fare, per la loro felicità.
11 CAPITOLO
Willow la salutò dicendole che l’avrebbe chiamata presto e che presto avrebbero finito il discorso che avevano cominciato, e Spike la lasciò andare senza dirle nulla, la baciò soltanto con dolcezza e con un sorriso si allontanò lasciandola con Joyce.
L’ amica fu talmente felice di rivederla che non le fece nessuna lamentela sul suo viaggio improvviso o sulla sua storia con il suo ex innamorato.
Buffy le raccontò ogni particolare anteponendo la sua felicità e i suoi sorrisi ad ogni frase, fino al racconto di sua madre.
Joyce non riusciva a credere a ciò che sentiva e fermatasi davanti casa sua, le disse:
Lei scosse la testa e triste disse:
L’amica le mise una mano sulla spalle dicendo:
Buffy annuì sorridendole e la invitò a restare con lei per cena.
Aveva bisogno di chiacchierare allegramente e di fare qualcosa di familiare anche se il suo pensiero era sempre rivolto a Spike e ai pochi giorni passati insieme.
Chissà cosa pensava lui…. e se pensava a lei in quel momento?
Aveva tanta voglia di sentire la sua voce, ma non voleva fare il primo passo, voleva che fosse lui a chiamarla, voleva essere desiderata come per tanti anni l’aveva desiderato lei.
Il telefono squillò improvvisamente e sorridendo e credendo che la sua speranza si fosse avverata, prese la cornetta e rispose dolcemente.
La voce di sua madre la pietrificò e stringendo il telefono con le nocche della mano, le chiese:
Grugnì esasperata.Il silenzio all’altro capo della linea la sfasò ancora di più, e poi la voce di sua madre le penetrò in testa, mentre diceva:
Ci fu una pausa e poi, la donna disseancora:
Buffy fissò Joyce che preoccupata cercava di capire cosa stesse succedendo e poi senza neanche pensarci, disse:
Buffy stava posando il ricevitore, quando sua madre la richiamò e le disse:
Lei abbassò la cornetta con tale forza che ruppe un posacenere posato a fianco del telefono e prima che Joyce glielo chiedesse, le raccontò tutta la conversazione.
L’amica fu esasperata quanto lei, ma ottimista come sempre, l’abbracciò e le disse:
Chiese Buffy preoccupata;
La donna le sorrise carezzandole il viso e le disse:
Poi le baciò la fronte e raccomandandole di dormire la lasciò per tornare a casa sua.
Il giorno dopo appena il sole sorseall’orizzonte, Buffyera già sulla sua veranda con una tazza di caffè in mano, sveglia da prima ancora che l’alba spuntasse.
Quella notte non era riuscita a dormire e la sua stanchezza mentale era palese.
Per tutta la mattina rimase a casa e staccò il telefono per paura di risentire la voce di sua madre, anche se era certa che presto se la sarebbe ritrovata davanti senza preavviso.
Quando fu l’una del pomeriggio, con davanti un piatto di frutta appena toccata e il suo portatile aperto sempre sulla stessa pagina, sempre sulla veranda, si riscosse dai suoi pensieri ritrovandosi davanti inaspettatamente Spike, che la guardava perplesso.
Lo guardò a bocca aperta, non riuscendo neanche a rendersi conto del tempo che era rimasta seduta lì e aveva dimenticato il resto del mondo, ma poi gli occhi dell’uomo che amava le dessero un po’ di calore e sorridendogli, disse:
Spike si sedette davanti a lei togliendole il computer da sopra le gambe e prendendole le mani tra le sue, le disse:
Buffy strinse gli occhi per non piangere e poi cercando di sorridere, gli disse:
Spike la baciò stringendola a sé e poi guardandola negli occhi ancora una volta, le disse:
Buffy annuì e poi lo baciò ancora per salutarlo.
Rimasta ancora sola, pensò a quanto era grande il suo amore per Spike.
Al giorno che l’aveva conosciuto, ai loro primi baci, al tempo trascorso da adolescenti e alla loro ultima esperienza da adulti mentre facevano di tutto per non parlare del passato, e si rese conto che dovevano farlo immediatamente.
C’erano tante cose da chiarire, troppe cose! Così promise a se stessa che dopo aver affrontato sua madre avrebbe affrontato anche lui e poi si sarebbe lasciata tutto alle spalle.
Erano le nove di sera quando Spike tornò a casa sua e la trovò nella stessa posizione in cui l’aveva lasciata.
Le sorrise preoccupato e sedendole accanto le chiese:
Buffy si alzò per appoggiarsi alla balaustra del portico e disse:
Lui socchiuse gli occhi e raggiungendola, le chiese ancora:
Scosse il capo sorridendo e piena di amarezza, quasi senza pensarci, disse:
Spike si scostò per guardarla e cambiando espressione del volto, le disse:
La risata nervosa di Buffy lo sorprese tanto da farlo sobbalzare.
Spike la fissò negli occhi e Buffy capì che si era spinta troppo in là.
Lui si allontanò frettolosamente e guardandola intensamente, le disse:
Buffy sbarrò gli occhi capendo improvvisamente che non era più così, che era arrabbiata con sua madre e con se stessa, non con lui, ma Spike si avvicinò, la baciò sulle labbra e poi senza guardarla, le disse:
Vedendolo andare via non riuscì neppure a fermarlo.
Il groppo in gola non le fece uscire neanche un suono e le lacrime che le rigavano il viso le annebbiarono la vista.
Era finita! E questa volta la colpa era solo sua. La sua mancanza di coraggio e il suo rancore erano stati più forti del suo amore e ne avrebbe pagato le pene per il resto della sua vita.
12 CAPITOLO
Da quel giorno Buffy visse come un automa, aspettando solo il momento per avere sua madre faccia a faccia.
E quel momento arrivò una sera tardi mentre rientrava a casa dopo una conferenza sui nuovi best seller, dieci giorni dopo aver visto Spike per l’ultima volta.
La donna bellissima per la sua età, bionda con grandi occhi verdi come i suoi l’aspettava davanti la porta di casa, con una borsa in mano ed un vestito leggero di lino.
Sembrava stanca e Buffy ebbe quasi un pensiero di tristezza guardandola, ma facendola entrare e facendola sedere sul divano del salone, l’affrontò subito, senza mezzi termini.
Non voleva avere nessun tipo di contatto con lei, non voleva cadere in qualche trappola, o avere l’opportunità di capire che le voleva ancora bene dopo tutto il male che le aveva fatto.
Scandendo le ultime parole, fece alzare il viso della donna e si ritrovarono a guardarsi quasi in uno specchio.
Non l’aveva mai notato, ma sua madre le somigliava moltissimo e sembrava avere un viso dolce anche se sapeva che non era così.
La donna le sorrise triste e cominciò dicendo:
Buffy distolse lo sguardo e si alzò per avvicinarsi alla porta finestra e guardare il mare.
Buffy si voltò a guardarla sconvolta e le chiese:
La donna prese una foto dalla sua borsa e gliela passò tremando.
Buffy la prese e videsua madre giovanissima che le somigliava tantissimo con un’ uomo sorridente che l’abbracciava felice.
Socchiuse gli occhi per ricacciare indietro le lacrime e poi guardò bene l’uomo e lo riconobbe.
Aprì la bocca sconvolta e riconobbe in quell’uomo il padre di Spike.
Ma com’era possibile? Non poteva essere suo padre perché era il padre dell’uomo che amava.
Sua madre le stava mentendo ancora!
Buffy la guardò e poi le si sedette davanti stanca e stravolta senza riuscire più a capire e così la donna, riprese la foto e cominciò dicendo:
La fissò e sua madre continuò:
Una lacrima scese sul viso di sua madre e lei spalancò gli occhi.
Buffy si asciugò una lacrima col dorso della mano e la guardò. Sua madre fissò la foto e poi le disse ancora:
Buffy sgranò gli occhi e incredula scosse il capo, dicendo:
Sua madre posò una mano sulla sua e poi le disse:
Buffy pianse ancora di più a quelle parole e scuotendo il capo disse:
Sua madre si alzò in piedi e le disse ancora:
Buffy scosse ancora il capo e poi alzandosi prese la borsa e il libretto degli assegni e senza guardarla, le chiese:
Sua madre chiuse gli occhi tristemente e disse la somma, poi prese l’assegno e prima di andare via le baciò la fronte e posandole la foto sul tavolino davanti al divano, le disse:
La guardò e chiudendo gli occhi per non vederla andare via si accovacciò in terra e pianse.
Pianse tanto e finalmente collegò perché era successo tutto quello proprio a lei e perché adesso doveva riprendere in mano la sua vita e per prima cosa doveva parlare con Willow.
Poi prese la foto per guardarla ancora e la voltò sul retro. Era vecchia e la scritta era sbiadita, forse dalle lacrime di sua madre pensò.
L’inchiostro si stava cancellando ma le parole le arrivarono chiare ….. C’era scritto un semplice “ Ti amo ”.
Il giorno dopo si mise in viaggio e raggiunse la scuola in cui Willow insegnava e la trovò seduta su una panchina del parco fuori dell’ingresso che leggeva un libro.
Appena la vide l’amica la guardò e Buffy senza neppure salutarla le mostrò la foto di sua madre e dell’uomo che l’abbracciava sorridente, e lei alzando gli occhi la fissò e le disse:
Buffy le sedette accanto con la speranza che finalmente la sua vita sarebbe stata più chiara.
Willow guardò ancora una volta la foto e poi lei …. Sorrise triste e le disse:
Buffy annuì e poi le chiese:
Willow alzò le spalle e sospirando, cominciò dicendo:
Buffy la fissò quasi senza vederla e Willow continuò dicendo:
La pregò;
Buffy la guardò per un attimo e poi prendendole le mani, le disse:
Willow le strinse le mani e sorridendo impaurita, disse:
Buffy spalancò gli occhi e la bocca e scoprendosi improvvisamente colpevole di una colpa che per tanto tempo aveva dato a lui disse:
Willow si alzò e facendola alzare in conseguenza, le disse:
Lei scosse il capo e poi disse:
-Spikenon sa la verità, ma adesso è ora che tu gliela faccia sapere e che viviate felici insieme per riscattare il male che avete subito senza saperlo…..
Buffy abbracciò sua sorella e le disse:
Le baciò le guance e poi si avviò per tornare a casa sua.
Adesso aveva una sorella …. Sorrise a sé stessa….
Adesso sapeva che non era figlia di nessuno e che sua madre per quanto le avesse fatto del male e per quanto non riuscisse ad essere una buona madre le voleva bene e aveva sofferto quanto e più di lei.
E Spike? Lui credeva come per anni aveva creduto lei, che lo avesse lasciato infischiandosene del suo amore, di lui.
Lui che era la persona più importante della sua vita e il suo primo e unico amore.
Perché la madre di Spike era stata così crudele? Perché alcune persone costruivano la propria vita a discapito di quella degli altri?
Ma non voleva più pensarci, non poteva, doveva pensare al futuro e doveva pensare a come avrebbe potuto chiarire al suo amore la verità senza ferirlo.
13 CAPITOLO
Aveva cercato in ogni modo di rintracciarlo e nessuno aveva saputo dirle dove fosse o perché fosse partito, poi una telefonata di Willow le aveva aperto gli occhi e le aveva detto che, l’aveva chiamata e le aveva detto che era a casa loro dove si erano conosciuti ed innamorati.
Così era partita per affrontare il suo passato e per riprendersi il suo amore e la sua felicità.
La casa in cui Spike era vissuto era chiusa nell’oscurità anche se era pomeriggioe bussando al portone nessuno le aveva aperto.
Rimase ad aspettare ma arrivò la sera e la via rimase deserta come se nessuno ci passasse da anni, fino a quando una donna anziana e tarchiata che lei conosceva le comparve davanti improvvisamente.
La governante della villa …. appena la vide la fece alzare da terra con un sorriso e le chiese:
Chiese speranzosa;
La donna cambiò umore e poi rispose:
Buffy la baciò e ringraziandola corse a prendere la macchina.
Arrivò all’albergo e disse alla reception mentendo che era sua moglie e doveva vedere suo marito.
Entrando in camera di Spike l’odore di wisky fu la prima cosa che sentì, oltre alla sua presenza imponente riversata su una poltrona, posizionata davanti ad un balcone che si affacciava al cortile della scuola che avevano frequentato loro.
Buffy lo guardò mentre il cuore le si stringeva e quando anche lui sentendo la sua presenza si voltò, rimase immobile mentre la bottiglia che aveva in mano arrivava in terra rompendosi in mille pezzi.
Spike si alzò in piedi di scatto traballando per l’effetto dell’alcool e Buffy gli corse incontro per sostenerlo e appena gli fu vicino tanto da sentire il suo respiro affannoso, chiuse gli occhi disperatamente, ma lui la scostò ferocemente e le gridò contro:
Buffy scosse il capo e stava per rispondere, ma lui le afferrò il polso e quasi irriconoscibile digrignò i denti sofferente e le disse:
Buffy chiuse gli occhi cercando di stare calma e gli si avvicinò, dicendo:
Spike si voltò a guardarla e improvvisamente le disse:
Quelle parole, la colpirono come un pugnale al cuore e le lacrime le salirono agli occhi.
Poi riuscì a trattenersi e sedendosi sulla poltrona dove era seduto lui qualche minuto prima, mentre le aveva voltato ancora le spalle, cominciò dicendo:
Lui si voltò a guardarla in silenzio e andò a sedersi sul letto di fronte a lei.
Così Buffy lo fissò speranzosa e disse, ancora:
Uscì la foto dalla tasca e gliela passò. Spike la fissò per un secondo e poi la guardò mentre lei riprendeva a parlare, dicendo:
Spike sorrise stanco e passandosi una mano tra i capelli la guardò e sconvolgendola come non mai… le disse:
Cominciò a piangere senza riuscire a capire e Spike si alzò per fissare ancora il cortile della scuola.
Si voltò a guardarla e Buffy tra le lacrime lo vide avvicinarsi e inginocchiarsi, dicendo ancora:
Spike la fissò stanco e poi continuò dicendo:
Buffy si asciugò le lacrime con le mani frettolosamente e mentre Spike stava cercando di alzarsi e allontanarsi, lo prese per le mani e lo bloccò dicendo:
Spike le strinse le mani e chiuse gli occhi come per incassare il colpo, poi li riaprì e le disse:
Buffy s’inginocchiò vicino a lui e disperatamente disse:
Spike abbassò la testae Buffy quasi gli si aggrappò addosso e gridò:
Le braccia di Spike la strinsero così forte da toglierle il fiato e le parole le morirono sulle labbra.
Alzò il viso verso il suo piangendo e non riuscendo a calmare i singhiozzi lo vide avvicinarsi sempre più fino a quando sentì le sue labbra chiudersi sulle sue e rilassandosi lo strinse anche lei.
Quando lui si staccò la guardò negli occhi e le disse:
Sorrise finalmente felice e come se un peso le fosse sceso dal cuore lo abbracciò ridendo ad alta voce e piangendo allo stesso tempo.
Spike si alzò da terra portandola con sé e tenendola stretta tra le braccia come se avesse paura di perderla ancora, la guardò negli occhi e le disse:
Buffy rise felice e baciandolo sulle labbra, disse:
Spike sorrise e baciandola con passione disse:
Lo fissò con tutta la felicità che era possibile provare e col cuore che scoppiava di tenerezza e finalmente con tanta serenità, si avvicinò al suo viso lo baciò e gli disse:
EPILOGO
Disse Joyce mentre erano tutti in giardino a festeggiare il primo anno di vita di Dawn.
Buffy e Spike erano fieri e felici della loro bambina … avuto dopo nove mesi esatti dal loro matrimonio.
Buffy guardò suo marito e sua figlia e sentì il cuore batterle più forte nel petto.
Era finalmente felice e appagata! Spike era l’uomo migliore che avesse mai incontrato e l’amore che provavano entrambi così duramente sofferto li rendeva una coppia unica .
Spike prese in braccio Dawn e la alzò mentre Willow faceva loro una foto, e mentre lei riempiva i piattini degli ospiti della seconda fetta di torta.
L’amica prese un’altra fetta di torta e sorridendole, le disse:
Annuì chiedendole di continuare ciò che stava facendo e avvicinandosi a Spike baciò sia lui che Dawn e passando in mezzo al grande giardino raggiunse il portone d’ingresso.
La villa in cui avevano girato il film del suo libro sembrava ancora più bella adesso che era vissuta dalla sua famiglia e le ombre scure sui muri non le sembravano più tanto desolate.
Spike aveva voluto trasferirsi lì per far crescere Dawn… in quel posto sano e pieno di verde perché era stato lì che si erano amati dopo tanti anni e voleva che lì crescessero insieme tutti, come famiglia e come persone.
Arrivata sulla soglia la sagoma di sua madre le si presentò davanti.
Buffy rimase a bocca aperta. Credeva che non l’avrebbe più rivista e invece adesso le era davanti e sembrava talmente invecchiata che quasi non la riconosceva più.
La donna le sorrise e timorosa, le disse:
Buffy stava per rispondere che forse sarebbe stato meglio, ma Spike le spuntò alle spalle con Dawn e sorridendo felice s’intromise e disse:
Buffy lo fissò sbalordita e Spike guardando le due donne e poi sua figlia, sorrise fiero di se stesso e disse:
La bambina lanciò un grido di felicità e dolce com’era tese le braccia verso sua nonna ridendo e strillando.
La donna lo guardò ad occhi sbarrati e poi commossa sorrise e la prese tra le braccia. La piccola l’abbracciò stringendola come faceva con tutte le persone di famiglia e la donna mentre una lacrima le rigava il viso, guardò suo genero e sua figlia e sussurrò un sentito:
Spike le sorrise e abbracciando sua moglie, le disse di incamminarsi in giardino con la nipote.
Una volta rimasti soli, Buffy si voltò a guardarlo e con un mezzo sorriso, lo abbracciò e baciandogli il collo, gli disse:
Spike la sollevò per guardarla in viso e baciandola sulle labbra, sorrise e le disse:
Buffy rise felice e scalciando per tornare a terra corse verso gli amici e la sua famiglia e ridendo per prenderlo in giro, disse:
Spike seguì la sua risata e guardandola con amore prese a rincorrerla fino alla portafinestra che portava al giardino.
Lì si fermarono e abbracciati guardarono la gente che era loro intorno e stringendosi sempre più, una lieve serenità li avvolse e li rassicurò per il loro presente e il loro futuro.
La bocca di Spike le sfiorò le labbra .
Sarebbero invecchiati insieme e il loro amore le dava la consolazione di una vita passata a rincorrersi, per poi finalmente ritrovarsi.
Il bacio lieve che lui le diede la rassicurò anche di più e sospirando guardò l’orizzonte e finalmente lo vide chiaro e limpido come il futuro che l’attendeva.
FINE
by SpikeJem
17/ 07/ 2004 -ARMIDA