Avventura a Firenze - Le vacanze di Spike e Buffy


Autore: Pandora 79


1.

Piazza della Signoria a Firenze, vista al tramonto aveva il suo fascino unico.
Buffy, accoccolata a Spike osservava le imponenti e spettacolari statue che si scurivano con l’arrivo dell’amata notte. I due vampiri sedevano in un’elegante caffetteria da dove potevano ammirare ogni particolare della piazza:
Spike non mollava la mano di Buffy nemmeno per un istante: forse temeva che potessero portargliela via in quella marea umana?
Le diede un rapido bacio.
Era trascorso poco più di un mese da quando avevano lasciato Sunnydale e si erano stabiliti a Firenze: volevano godere appieno le bellezze della città e trattarsi come due innamorati in viaggio di nozze.
Quel giorno, Spike l’aveva costretta ad uscire dall’albergo prima che la luna facesse il suo ingresso trionfale nel cielo: voleva gustare insieme alla sua amata le ultime luci e i colori caldi del sole morente, baciarla mentre le mura dei palazzi erano verniciate di arancio e di giallo.
- Questa città è splendida! – esclamò Buffy con aria sognante – Così piena di umanità…e naturalmente di arte! – si affrettò subito dopo a dire.
Era innegabile quanto i due fossero affascinati dalla moltitudine di persone che circolavano ogni giorno in quella città.
- Escludendo tutte le chiese e cappelle varie passerotto, abbiamo anche noi molti luoghi da visitare… -
Buffy sorrise – Siamo qui da quasi un mese amore…questa notte mi porterai in qualche nuovo e oscuro luogo? Ti prego… - lo supplicò lei strusciando il viso contro il collo di lui.
- Hai fame piccola? – le chiese Spike tra il serio e il divertito.
Buffy annuì con un finto broncio dipinto sul viso.
Spike sospirò, stringendola tra le sue braccia – Quest’aria italiana solletica il tuo appetito passerotto… - le sussurrò in un orecchio – Potremmo mangiare fiorentino questa notte… - continuò - …cammina cammina qualcosa troveremo…- risero entrambi e Buffy, entusiasta, lo circondò con le braccia e lo baciò per ringraziarlo.
- Sarà eccitante camminare in qualche vicolo sconosciuto e malfamato… - gli disse lei con voce roca, le labbra a pochi millimetri da quelle di lui – Potremmo essere gli unici vampiri in tutta la città… - sussurrò.
- Potremmo diventarne i padroni… – proseguì Spike divertito e le mordicchiò il labbro inferiore, torturandolo fino a farle uscire sangue.

Camminavano da qualche minuto nella zona adiacente la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, lentamente, alla ricerca di qualcuno, mano nella mano.
I due predatori notturni.
Buffy scrutava nel buio, alla ricerca di anime perse o tipi loschi. A dire il vero il suo appetito era tale che avrebbe preso chiunque quella notte: da quando erano arrivati si erano comportati bene entrambi, consumando sangue animale per non lasciare alle loro spalle una scia di omicidi insoliti per quella città.
Dopo tutto non erano sulla Bocca dell’Inferno!
- Non c’è anima viva in questa maledetta città! – imprecò Spike accendendosi una sigaretta – Possibile che ci sia solo brava gente che alle undici è chiusa in casa? –
- Ecco spiegata la mancanza di vampiri amore… - lo consolò Buffy – Almeno a casa nostra abbiamo l’imbarazzo della scelta anche nella schiera dei mortali! – rise giocherellando con una ciocca dei suoi capelli – A sunnydale i cattivi non sono solo demoni ma… - Spike le prese il viso tra le mani - …succulenti spuntini su due gambe! – terminò, tappandole la bocca con un bacio impetuoso ed esigente.
Qualcosa si mosse nell’oscurità: Buffy e Spike vedevano perfettamente nella notte e poterono scorgere una figura che attraversava la strada furtiva.
A giudicare dall’abbigliamento era una giovane donna che non voleva farsi notare.
- La vuoi? – chiese Spike notando l’interesse della compagna.
Buffy scosse il capo – Cosa ci fa quella che sembra essere una ragazzina in giro a quest’ora? – chiese invece e tirò Spike per correre dietro alla nuova attrazione notturna.
Il vampiro alzò gli occhi al cielo divertito e seguì la sua Childe.

La ragazzina comminava a passo spedito nelle vie secondarie molto strette e pericolose che solo uno del posto poteva conoscere.
Buffy sembrava eccitata da quell’inseguimento notturno: Spike pensò che forse la Bocca dell’Inferno le mancava veramente.
Improvvisamente, la loro giovane fuggitiva si fermò davanti ad una piccola porta di metallo grigio, bussò per tre volte ed attese; dopo qualche istante qualcuno le aprì, illuminando la sua figura con una tenue luce gialla di candela.
Dimostrava poco più di quindici anni, il fisico di una ragazzina acerba, il volto però pesantemente truccato con tonalità scure.
- È una piccola dark… - rise Spike.
Buffy osservò la porta richiudersi e si guardò intorno confusa – Tu non lo senti? – chiese al compagno.
- Cosa? –
- Concentrati, chiudi gli occhi e ascolta! Lo avverti? – gli mise le mani sul petto e chiuse gli occhi – È un richiamo, potente…energia pura… -
Spike fece quello che Buffy gli aveva suggerito: sentì inizialmente una voce insinuarsi nella sua testa, una strana litania pronunciata in una lingua sconosciuta ma allo stesso tempo familiare; si sentì stordito e si lasciò andare contro il muro, chiudendo gli occhi.
Avvertì il tocco della mani di Buffy che gli levava la camicia: sentì le fredde labbra di lei sul petto e si eccitò suo malgrado.
- È elettrizzante… - sussurrò lei leccandogli un capezzolo.
Senza rendersi conto di ciò che lo circondava, Spike scivolò nel volto della caccia, afferrò Buffy per le spalle e con forza la fece sbattere contro il muro; lei rise mentre Spike le si avventava addosso.
La sua mente era inondata da quel canto: non ne capiva il significato ma era come una forza nuova per il suo corpo; voleva uccidere, lasciare che il demone dominasse i suoi istinti più oscuri.
- Cosa ci succede? – le chiese Spike sommergendola di piccoli baci sul collo – È come se fossi… -
- Posseduto! – gli disse Buffy, cercando uno spiraglio di lucidità per spezzare quell’incantesimo.
Non poteva andare avanti in quel modo: Buffy sapeva che se si fosse lasciata andare oltre avrebbe potuto fare una strage di esseri umani per placare il suo desiderio.
Tutto questo non è naturale, pensò, deve finire.
Scostò Spike da se con uno strattone e lo colpì con un pugno allo stomaco; lui si ritrovò a terra, ringhiando con uno sguardo pieno di domande.
- Ti senti di nuovo la cacciatrice? - chiese lui sarcastico.
Buffy lo aiutò a sollevarsi – Scusa amore… - gli disse mentre lui tornava al suo volto umano – Dovevo svegliarti dal trance! –
Spike la guardò con aria interrogativa.
- Quel canto…ci era entrato nella testa…lo sentivi il suo potere? Ci possedeva e lasciava che il nostro demone sfogasse i suoi istinti! – si portò una mano alla fronte e rise appoggiandosi al muro – Nella mia testa si era formata l’idea di un bagno nel sangue delle mie vittime…e la cosa devo dire che mi piaceva! –
Spike rise insieme a lei e l’avvolse in un tenero abbraccio – Io invece ti avrei presa in questo vicolo se mi avessi lasciato fare… -
Buffy sorrise accarezzandogli il viso – Io dico che lì dentro sta succedendo qualcosa di occulto e maligno! –
- Che ha effetto su di noi? – chiese Spike inarcando il sopracciglio.
Buffy annuì – Esatto! Ci deve essere qualche rito di magia nera – sospirò – Willow saprebbe sicuramente cosa fare! –
Spike la strinse più forte – Intanto possiamo entrare e dare un’occhiata! Potremmo trovare una splendida cena ad attenderci! –
Buffy si passò la lingua tra i denti e guardò Spike maliziosa – Eccitante questa serata non trovi? – lui le prese la mano e la condusse di fronte alla porta di metallo, poi le diede un bacio sulla fronte.

Bussarono per tre volte ed attesero.


Quando dall’interno aprirono, i due vampiri si trovarono di fronte una ragazza di poco più di vent’anni, chiara di carnagione, i capelli lunghi ed evidentemente tinti di nero, vista la ricrescita bionda.
Li fissò con occhi vacui, poi li sbatté qualche volta come per mettere a fuoco le figure estranee che aveva di fronte.
- Voi siete… - sussurrò la ragazza con voce rotta dall’emozione.
Buffy e Spike si fissarono increduli: cosa diavolo stava succedendo in quel posto?
La ragazza li invitò con poche parole e si fece da parte per farli entrare, fissandoli in ogni loro movimento.
- Cosa fate qui dentro? – chiese Buffy quasi timidamente ma la ragazza non rispose, avanzando come una sonnambula.
Spike le fece cenno con la mano che doveva essere fuori di testa.
Sempre più incuriosita, la vampira decise di andare avanti.
Di fronte a loro si presentava un lungo corridoio pitturato di nero, spoglio se non per qualche candelabro che spuntava ai lati.
La ragazza li precedette lungo quel percorso facendo loro strada.
- Non è strano che ci faccia entrare con questa facilità? – sussurrò Spike all’orecchio della compagna.
Dal canto suo Buffy aveva il sospetto che quasi fossero attesi in quel luogo.
Mentre avanzavano, sentirono una musica rilassante e a basso volume provenire di fronte a loro: c’era una pesante tenda di velluto rosso che li separava dall’ambiente successivo; la ragazza la scostò e li lasciò entrare.
L’ambiente era completamente tappezzato di drappi di velluto rosso, cuscini e tappeti dello stesso colore del sangue in ogni punto; ricchi e alti candelabri erano in ogni angolo della stanza che era abbastanza ampia da contenere una ventina di persone.
In quel momento di mortali ce n’erano una decina, tutti più o meno adolescenti vestiti di nero e truccati come…vampiri.
- Non ti ricorda un episodio della nostra vita amore? Sai, quando ancora volevo ucciderti… – chiese Spike sorridendo alle spalle di Buffy.
Buffy rovesciò gli occhi all’indietro – Non mi dire che abbiamo a che fare con esaltati dei vampiri… - fece un rapido giro della sala con lo sguardo: i presenti erano accomodati languidamente sui cuscini, sorseggiavano qualche strana bevanda sicuramente alcolica e parlavano a bassa voce, come dei poeti bohemien in relax ,vestiti tutti di scuro e con occhi truccati di nero.
- Spike sono dei ragazzini…guardali! – sibilò Buffy – Non dovrebbero essere in questo posto! Dov’è la parte eccitante di tutto questo? – alzò il tono di voce nel pronunciare le ultime parole.
L’attenzione dei presenti si puntò su Buffy e Spike, i nuovi arrivati.
I due vampiri li fissarono con attenzione e d’un tratto Buffy ebbe un tremito – Loro sanno chi siamo! È come se ci stessero… -
- …aspettando! – terminò la frase Spike – È quasi agghiacciante: dei ragazzini che dovrebbero essere a letto tranquilli sono in un posto così ad aspettare vampiri?…ci deve essere qualcuno che li guida in tutto questo… -
- Intendi la forza di prima? – chiese Buffy – Guarda di fronte a noi, dall’altra parte della stanza! –
Spike fece quello che Buffy gli aveva detto e osservò una figura nera.
La mise a fuoco: era un uomo sulla trentina, vestito di nero anche lui ma lo sguardo sveglio e attento; li fissava divertito e quasi soddisfatto avrebbe detto il vampiro. Cosa diavolo aveva da ridere?
Spike strinse la mano di Buffy e la guardò negli occhi.
All’istante i due iniziarono a camminare verso quell’uomo che a un primo esame aveva l’aria di essere il capo in quel posto.

- Benvenuti… - disse ai due vampiri, allargando le braccia. Le maniche della sua ampia camicia si alzarono, rivelando diversi piccoli tagli sui polsi, ferite cicatrizzate da tempo e altre abbastanza fresche.
- Cosa diavolo fate in questo posto? – proruppe Spike col suo solito tatto.
L’uomo sorrise – Non vi preoccupate, ora vi spiegherò tutto, seguitemi! –
Buffy e Spike si guardarono negli occhi e decisero di andare a fondo in quella storia che li incuriosiva sempre più.
Seguirono l’uomo oltre una tenda di velluto nero che conduceva ad un elegante studio, arredato in stile antico.
C’era una grande scrivania in legno massiccio di fronte a loro, un’imponente sedia foderata di velluto rosso e altre due dal lato opposto; alle pareti, due immense librerie colme di volumi all’apparenza datati. Buffy notò titoli che richiamavano termini di magia e demonologia.
La cosa le piaceva sempre meno, anche se una parte di lei era elettrizzata dalla notte insolita che stava vivendo.
- Accomodatevi! – li invitò lo sconosciuto.
I due vampiri si sedettero, sistemandosi sulle due sedie mentre il capo di quel luogo andò ad un tavolino nella parte opposta della stanza, dove erano posate diverse bottiglie di liquore – Posso offrirvi qualcosa? – chiese lui, poi rise – No, forse quello che c’è qui a voi non piace! – si accomodò dietro la scrivania, scrutando i due vampiri dietro il bicchiere.
- Ebbene? – chiese Buffy incrociando le braccia – Sei stato tu a chiamarci? – l’uomo annuì.
- Chi diavolo siete? – domandò Spike.
- Il mio nome è Mordred! Probabilmente conoscete il mio nome, risale alla leggenda di Re Artù. Mordred era il figlio nato dall’incesto tra Artù e la sorella Morgana! – sorseggiò il suo liquore – Sono il capo di questa congrega, vi aspettavamo da molto tempo! –
- Noi? – rise Spike – E perché? –
- Attendevamo l’arrivo dei nuovi dei, gli immortali, gli splendidi bevitori di sangue! – Spike e Buffy si guardarono esterrefatti – Sapevo che sareste giunti per portare la conoscenza e la vita eterna, così ho scelto i vostri futuri figli! –
Buffy lasciò andare le braccia a peso morto sul grembo: ma perché esistevano simili esseri al mondo?
- Hai usato un rituale…tu pratichi la magia nera? – domandò lei.
- Diciamo che ho trovato un vecchio rituale per richiamare i demoni dell’inferno e l’ho modificato! – rispose, orgoglioso dei risultati ottenuti.
- Sei pazzo? – sbottò Buffy isterica – Lo sai che cos’hai rischiato di scatenare? –
Mordred notò una luce ambrata negli occhi di Buffy ma non sembrò spaventarsi.
- Il risultato è stato ottimo vedo, siete due vampiri, ciò che noi attendevamo! Qui fuori ci sono dieci splendidi mortali che saranno perfette creature della notte – si alzò e raggiunse la tenda nera, tirandola e facendo entrare la ragazzina che aveva dato inizio alla notte di caccia di Buffy e Spike – Questa giovane si dona a voi come offerta! –
Spike si alzò in piedi e la guardò negli occhi, poi si affiancò alla sedia di Buffy che si era voltata per non perdere la scena – È drogata… - le sussurrò all’orecchio.
Buffy fece una smorfia disgustata – Poniamo fine a questo schifo amore… -
- non siete soddisfatti? – chiese Mordred sulle spine per l’atteggiamento ambiguo dei nuovi venuti – Voi avete un dono e con esso potrete dominare questa città! C’è una moltitudine di vite inutili qui, cibo per voi, anime da offrire a…. – non terminò la frase, sembrava stesse facendosi scappare qualcosa di sbagliato. Spalancò gli occhi come un invasato.
- Tu cosa ci guadagni da tutto questo? – chiese Spike, accarezzando i capelli di Buffy.
Mordred sembrò ricomporsi e sul suo viso sembrò stamparsi la più umile delle espressioni – Io…vorrei essere al vostro fianco, il primo dei vostri figli –
- Ma tu hai la magia nera… - lo stuzzicò Buffy – Il tuo Dio non ti offre la vita eterna? –
- Il mio Dio? – la sicurezza che aveva guidato Mordred fino a quel momento sembrò vacillare.
Buffy si alzò dalla sedia e si fece accogliere nell’abbraccio di Spike – Tu sei pronto ad immolare questi poveri adolescenti per il tuo scopo! – esclamò alterata.
- No…no… - balbettò Mordred – Loro vengono a voi di loro spontanea volontà! –
- Certo! – esclamò sarcastico Spike accendendosi una sigaretta con una candela poggiata sulla scrivania – Credi non mi sia accorto che la ragazzina sia drogata? –
Buffy si staccò dal compagno e raggiunse la piccola: le accarezzò il viso e la condusse alla sedia dove prima era lei – Ma con chi credi di avere a che fare? Pensi di avere di fronte due bestie guidate solo dalla sete di sangue? – girò la sedia di modo che la ragazzina non vedesse quello che di li a poco sarebbe potuto accadere.
- Non vi rendete conto di ciò che potete creare in questo luogo? – chiese l’uomo nervoso – Una società di eletti, creature al di sopra del bene e del male! Voi uccidete senza distinzione! –
Buffy sorrise a Spike e lui intese molte cose.
- Tu hai letto troppi romanzi! – disse Spike stizzito.
- No! – subentrò subito dopo Buffy – Io dico che lui mente ancora… -
- Credi che non abbia capito? – gli domandò lei scrutando nei suoi occhi – Ricordi il canto che abbiamo sentito qui fuori? – Spike annuì – Quello era una sorta di incantesimo per dominare la nostra parte demoniaca! –
- È per quello che tu… -
- Si! – rispose Buffy zittendo il compagno – Credo che questi dieci giovani non siano candidati ad essere figli di una nuova congrega ma un pasto crudo per i nostri demoni! Almeno era così all’inizio! – proseguì lei – Credevi di poterci dominare con la tua magia e poterci ordinare di prosciugare tutti i ragazzi…ma qualcosa è andato storto…forse un fuori programma! – rise nel pronunciare l’ultima frase.
Mordred impallidì più di quello che era già: ora era impaurito.
Buffy fece qualche passo verso di lui – Questi poveretti sono stati plagiati e drogati in attesa del nostro arrivo vero? Volevi che ti rendessimo un vampiro dopo averli uccisi! –
Spike si avvicinò ai due col suo sorriso più strafottente – E bravo il nostro maghetto! Le tue doti di veggente sono maledettamente ottime, ma hai trovati i vampiri sbagliati! –
- Perché? A voi in fondo cosa importa se loro muoiono? Voi siete creature senz’anima, loro sono solo cibo per voi! –
Spike mosse il dito indice facendo un cenno negativo, Buffy mise una mano sulla guancia di Mordred che ora sudava copiosamente.
- Hai offerto le loro anime a Satana e in cambio volevi diventare un vampiro? Misera impresa piccolo, potevi aspirare a qualcos’altro no? Anche se devo dire che hai scelto due splendidi esemplari – sorrise guardando Spike – Sai chi ero prima di morire? – chiese tornando a rivolgersi all’uomo.
Lui cercò di parlare ma dalla bocca gli uscirono solo strani suoni.
- Ero la cacciatrice – proseguì lei – Si parlerà sicuramente di me nei tuoi libri, ci scommetto! Sai, il fatto è che quando sono stata vampirizzata da Spike non ho perso l’anima! Insolito vero? – gli sorrise, godendo della paura provata da Mordred – È per questo che il tuo stupido rituale non ha funzionato completamente su di me! A volte il destino… - rise.
La notizia congelò le ultime speranze dell’uomo che cadde in ginocchio per terra.
Buffy si accucciò davanti a lui – Ho ancora cuore per non uccidere gli innocenti! – gli disse.
- Ma i cattivi ci piacciono molto… - sussurrò Spike, abbassandosi e mostrando il suo volto più feroce.
- E tu pensa – disse Buffy – questa notte eravamo usciti giusto per cacciare uno! Il tuo sangue deve essere ottimo! –
Mordred, pietrificato, mosse gli occhi prima su Spike, poi su Buffy, anche lei col volto della caccia, pronta a colpire.

Buffy lo annusò – Hai l’odore della paura… - sorrise – mi piace in un uomo! È ora di salutare la tua esistenza meschina! – prese il polso di Mordred e lo morse, bevendolo lentamente in modo da dargli una morte lenta e lucida.
Spike sorrise e accarezzò la schiena della compagna poi si rivolse all’uomo – Non è bellissima quando si nutre? – e si avventò sull’altro polso.

Mordred li fissò a lungo, incapace di reagire o scrollarseli di dosso: sentiva uno strano torpore, la vita lo abbandonava, quella stessa vita che a lungo aveva tentato di prolungare in eterno.
Aveva freddo.
Il suo Dio gli aveva chiesto dieci anime pure e lui l’aveva fatto.
Il suo Dio aveva promesso che due vampiri sarebbero giunti per condurlo alla vita eterna!
Aveva promesso…
Lui aveva eseguito tutto secondo i desideri del suo Dio e questa era la ricompensa?
Era stato tradito…
Quei due esseri lo stavano prosciugando non solo del sangue ma anche dei suoi sforzi, tutta la sua vita dedicata alla magia e alla ricerca dell’eternità, svaniva in un istante.
La vista gli si annebbiò, si lasciò andare a peso morto ma Buffy e Spike lo sostennero.
Dov’era la famosa ondata di piacere provocata dal morso del vampiro? Forse lui non la sentiva a causa loro? Roteò gli occhi all’indietro e perse conoscenza fino a quando sopraggiunse la morte.

Buffy e Spike lasciarono la presa su Mordred contemporaneamente, lasciandolo steso sul pavimento.
- È stato così…intimo! – commentò lui baciando la compagna.
- Potevo sentire i suoi pensieri, le suppliche al suo Dio…è stato eccitante! – cinguettò Buffy esaltata.
SI guardarono intorno – Questi libri non devono cadere in mani sbagliate! – suggerì Buffy – Dare fuoco a tutto è pericoloso, ci sono i ragazzi li fuori e… - andò alla sedia dove la giovane vittima sacrificale non aveva battuto ciglio nonostante quello che era accaduto, anzi, sembrava si fosse addormentata.
Buffy sembrò rasserenarsi nel vederla così – Amore… - proseguì – credo che ora spetti ai mortali sistemare questo caos, noi abbiamo già fatto tanto! – sorrise – una telefonata anonima alla polizia potrebbe essere un buon inizio non trovi? –
Spike l’abbracciò e la portò oltre la tenda nera dove trovarono tutti i ragazzi svenuti – Chissà quale diavolo d’incantesimo aveva operato su di loro… -
- A proposito di incantesimo… - disse Buffy, l’espressione furba – che ne dici di portare a termine quello che il rituale aveva provocato fuori nel vicolo? –

.

Buffy raggiunse Spike tra le lenzuola del letto della loro camera d’albergo – Abbiamo avuto una notte interessante! – gli disse abbracciandolo – Sono esausta! –
- Ci credo! – rise Spike osservando il disastro che aveva provocato la loro passione.
Buffy si stese comoda, avvinghiando il suo copro a quello del compagno – Amore…credi che fra cento anni ci ameremo come ora? – gli chiese appoggiando il viso sul suo petto.
- No! Sono convinto che ci il nostro amore sarà ancora più forte piccola! –
- Quel tipo… - proseguì lei - …Mordred, ha detto che siamo creature bellissime… -
- Almeno quel pazzo aveva buon gusto, ha saputo riconoscere il mio fascino! –
Buffy lo colpì lievemente sulla guancia e Spike si mise sopra di lei per bloccare il dolce attacco e coprirla di baci – Tu sei la creatura della notte più bella del regno dei demoni… - le disse poi accarezzandole il viso - …anche quando ti arrabbi! – la baciò di nuovo.
- Ti salvi sempre demonio! – gli gridò lei, facendo forza e capovolgendo i ruoli – Nessuno mi aveva mai detto simili e dolci parole… - lo canzonò poi.
Trascorsero qualche minuto guardandosi negli occhi teneramente, poi Buffy tornò alla carica, spostandosi da sopra Spike all’altro lato del letto – Faccio una telefonata! Anche se non so che ore saranno a Sunnydale! –
Spike inarcò il sopracciglio – Chi vuoi chiamare? –
- Willow! – rispose Buffy – Dovrebbe essere notte lì… - senza pensarci due volte sollevò il ricevitore e compose il numero.
- Hai nostalgia di casa? – le chiese Spike più a gesti che a parole, quasi spaventato dalla risposta.
Buffy lo rassicurò con un cenno negativo.


Il telefono squillava, chi poteva chiamarla a quell’ora? –Pronto? – rispose assonnata ma si svegliò completamente quando una voce familiare la salutò dal capo opposto.
- Buffy! Che bello sentirti! Dove sei? –
- Siamo a Firenze, va tutto a gonfie vele e di certo non ci si annoia in una città così…piena di attrattive! – sorrise complice a Spike – Tu piuttosto, cosa mi dici di nuovo? Come stanno gli altri? –
- Stanno tutti bene, te li saluterò! – rispose l’amica.
- E la cacciatrice? – non poté fare a meno di chiedere Buffy.
- Sai, è arrivata il giorno dopo la vostra partenza, si chiama Mina, viene dall’Inghilterra ed è una matricola all’università! Si è trasferita con il padre e la sorella! – terminò Willow. Sembrava entusiasta della nuova cacciatrice.
La sorella? Si chiese Buffy. Strano, non l’aveva vista quella notte al motel…
- Che tipo è? – chiese invece tralasciando quel particolare.
- È un’ottima combattente, una ragazza positiva che si sta integrando senza problemi nel gruppo e… - la rossa sembrò titubare.
- E? – la incitò l’amica.
- Le abbiamo detto tutto di te e Spike e quello che è successo con Emma… -
Buffy arricciò il naso aspettandosi qualche brutta notizia – Come ha reagito la piccola? –
- Direi bene – rispose invece Willow – Dice di volervi conoscere! Devi aver suscitato in lei molta simpatia! Vedrai anche tu che è una ragazza fuori dal comune, alternativa direi! –
- Mi fa piacere – rispose Buffy incuriosita e tirando un sospiro di sollievo – Almeno non dovrò tornare a casa armata! –
- Torni, quando? – chiese di getto la rossa.
- Frena Will…non abbiamo deciso ancora niente! Sono sollevata ora che ti ho sentita e so che è tutto abbastanza tranquillo! Però ti devo lasciare, le telefonate internazionali costano…ti chiamerò ancora, saluta Tara con un fortissimo abbraccio! –
Le due amiche si salutarono.

Riappeso il ricevitore, Willow spense la piccola lampada sul suo comodino e, girandosi nel letto, abbracciò la persona che le dormiva accanto – Questo è da parte di Buffy…amore… -

Buffy tornò a sdraiarsi nuovamente contro il corpo di Spike – È tutto a posto – gli disse, più per rassicurare se stessa che lui.
- Non devi preoccuparti dei tuoi amici passerotto, sanno badare a loro stessi! La voce della streghetta mi sembrava tranquilla…oltre che squillante! – terminò acido.
Buffy afferrò il bordo del lenzuolo e vi avvolse i loro corpi mentre Spike iniziava a stuzzicarla per risvegliarla a nuove sensazioni – Ti manca Sunnydale? – le chiese, accanendosi poi su un suo seno.
Buffy socchiuse gli occhi e si lasciò scappare gemiti di languido piacere – Come faccio a dirti che mi manca se la cosa più importante è…sopra di me? Dopo quello che abbiamo passato, questa vacanza ce la siamo…meritata… - terminò la frase a fatica – Onestamente non ho ancora voglia di tornare alla Bocca dell’Inferno…anche se non le sfuggirò a lun…go… -
Spike sollevò il capo incuriosito – E dove vorresti andare ora? – chiese leccandole il collo.
- Non so… - mugugnò lei - …intanto ora sto per raggiungere il paradiso…scegli tu amore, qualsiasi posto, basta che sia adatto a noi… -
Spike sembrò pensarci qualche istante, la risposta non tardò ad arrivare – Amore…che ne dici di….


FINE…PER ORA