SHE DID IT



Autore: Goldslayer

Disclaimer:i personaggi non sono di mia proprietà, ma di Joss Whedon, UPN e FOX.

Ambientazione:in teoria segue la puntata “crush”, ma con due piccole modifiche, a Spike hanno tolto il chip e la madre di Buffy è già morta…



Lo aveva fatto. Gliel’aveva detto. Ancora non ci credeva. E qual era stata la sua reazione? Lo aveva sbattuto fuori di casa. Sapeva che non l’avrebbe presa bene ma non si aspettava una simile umiliazione.

Pensieri su pensieri martellavano la mente di Spike. Chi l’avrebbe mai detto..lui, William il Sanguinario, terrore dei cinque continenti, messaggero di morte, buttato lì, su quello straccio di letto aggiustato alla buona in quella buia cripta, tormentato, angosciato, innamorato della cacciatrice.

Della sua cacciatrice.

“Forse non mi sono spiegato bene con lei, forse non sono sembrato abbastanza serio…” continuava a ripetersi il vampiro in un lento processo di autoconvinzione.
“Andiamo..ma chi voglio prendere in giro, lei mi odia ecco tutto, non mi apprezzerà mai”.

In fondo anche lui sapeva che ci sarebbe stato solo un vampiro nella vita di Buffy. E quello non era lui.

“Prima di deprimermi del tutto sarebbe meglio distrarmi un po’”, penso Spike accendendo la TV e sprofondando nella sua poltrona. “Ecco, sentiamo che ha da dire quel manichino imbottito di trucco!” ridacchiò Spike sintonizzandosi sul TG della sera. Subito la bella conduttrice tutta in gangheri riversò fiumi di notizie davanti alla telecamera: incidenti aerei, sparatorie, fino a quella notizia.

“Liberata finalmente la figlia dell’avvocato Burts che era stata rapita tre settimane fa. Passiamo subito ad intervistare il poliziotto che scoperto il covo dei sequestratori”. Mentre quel giovane bell’imbusto si pavoneggiava davanti all’obiettivo a Spike tornarono in mente le parole della giornalista…

”la figlia dell’avvocato che era stata rapita”.

“Rapita”

No,non poteva farlo….o forse si.
E se fosse stato quello l’unico modo per convincerla ad ascoltare ciò che provava?


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“Dawn, piccola, come ti senti ora?”
Buffy accarezzò la testa di sua sorella scostandole dolcemente i capelli dal viso.

Era di nuovo tristezza in casa Summers.
Avevano appena trovato una loro foto con Joyce, tutte e tre insieme sdraiate su un bel praticello verde, il sole che illuminava i loro volti già splendenti di felicità. Buffy ricordava bene quel giorno, forse uno dei pochi che le aveva regalato un’illusione di quella vita normale tanto sognata.

Tornando alla realtà si rivolse di nuovo a Dawn:
”Ho chiamato Wendy, ha detto che verrà qui a farti un po’ di compagnia..Sono certa che riuscirà a tirarti su il morale..”. Si sedette accanto a lei. “Mi dispiace lasciarti sola proprio ora, ma Giles ha scoperto nuove informazioni su Glory e ha organizzato una riunione del gruppo…sai com’è fatto…”.

“Non preoccuparti. So che devi impegnarti al massimo per sconfiggere quella strega”, ironizzò Dawn. “Non deludermi!”. Buffy la salutò con un sorriso carico d’affetto e uscì richiudendosi la porta alle spalle.

Il sole era ormai tramontato e l’oscurità avvolgeva Sunnydale con le sue soffici braccia. Buffy si dirigeva con passo svelto al Magic Box, immersa nelle sue preoccupazioni.

Avrebbe voluto cedere, almeno per una volta, piangere fiumi di lacrime…ma non poeva. Doveva essere forte. La cacciatrice non poteva perdersi in sciocche crisi di nervi.

Un rumore sinistro distolse Buffy dai suoi pensieri.
“Vi avverto vampiri, non è il caso di attaccarmi stasera. Ho tanta rabbia da sfogare che potreste beccarvi tanti di quei calci e pugni quanti mai ne abbiate ricevuti nella vostra non-vita”. Quella battutina la fece sentire meglio..ma sapeva di essere osservata.

Non fece nemmeno in tempo a voltarsi per fronteggiare il suo presunto aggressore.

Una mano le chiuse sulla bocca un fazzoletto in una solida presa. La cacciatrice si dimenò con tutte le sue forze ma non riuscì a liberarsi.

Il cloroformio di cui era imbevuto il fazzoletto compì in breve il suo dovere.

Buffy svenne.


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Un intenso odore di muffa le solleticò il naso.
L’umidità era tanta che sembrava mancare l’ossigeno.

Fu questa la prima sensazione che Buffy provò non appena sveglia. Sollevò e sbatté le palpebre quasi fossero pesantissime.

“Finalmente!”.
Quella parola la costrinse ad accelerare il risveglio.

Conosceva quella voce,.

Profonda, sensuale, suadente, un tono ironico di rimprovero.

Spike.

Si guardò intorno: non era nella cripta e nemmeno nella vecchia fabbrica…ma dove diavolo l’aveva portata? Casse distrutte e impolverate sembravano costituire l’unico arredamento della stanza.

In pochi secondi il vampiro fu davanti a lei.

“Credevo di aver esagerato col cloroformio!”

Buffy fece per alzarsi, decisa ad assestargli un bel pugno in pieno viso come ricompensa dello scherzetto che le stava giocando, ma si accorse di avere braccia e gambe saldamente legate alla sedia.

“Lasciami andare o stavolta ti facci fuori sul serio”

“Cos’è..vuoi farmi paura?Ebbene si. Cacciatrice, ti lascerò andare, ma soltanto dopo averti detto ciò che veramente provo per te”.

Era questo che voleva fare. Chiarire con lei una volta per sempre.

Buffy alzò gli occhi al cielo:
“Oh mio Dio, ci risiamo! Mi sembrava di essermi spiegata bene a riguardo! Spike io…”

“No, così è fin troppo facile. Spike ti odio, ti detesto, sei un assassino, bla bla bla…sputi la tua sentenza e ti togli un peso dallo stomaco…non funziona così, Buffy. Lasciami almeno…”

“Smettila! –lei stessa si stupì di aver gridato tanto- tu non capisci. Non è una questione di insensibilità. Un sentimento lo devi sentire crescere dentro di te, deve offuscare i tuoi pensieri di giorno, cullare i tuoi sogni di notte, deve avvolgerti in un turbinio di struggenti sensazioni se solo guardi la persona che ami negli occhi. Forse non ti piacerà sentirlo, ma quando guardo nei tuoi non vedo amore, non vedo affetto….non vedo un’anima.”

“In quale altro modo posso provarti che ti amo davvero? Ho protetto la tua famiglia, ho combattuto Glory al tuo fianco e come se non bastasse quando mi hanno tolto quel maledetto chip dalla testa non ho nemmeno pensato di poter fare del male a te, ai tuoi amici o a qualsiasi essere umano, cosa significa questo per te?”.

Lo sguardo di Buffy era quasi agghiacciante.

“Va bene, ho capito, potrei parlare all’infinito ma non ascolteresti nemmeno una mia parola, vero?! Tanto vale…” non finì la frase.

Il vampiro afferrò un coltello affilato e si diresse verso di lei.

Buffy trasalì.

Con un colpo Spike tagliò di netto le corde.

“Ecco, sei libera..libera di prendermi a pugni, di torturarmi..non mi faresti più male di quanto non me ne fai con le tue parole”.

Buffy si spolverò i pantaloni e si avviò verso l’uscita di quella strana cantina.

Ma poteva davvero andare via così?

Voltargli le spalle chiuderlo fuori dalla sua vita?

No, non ci riusciva….ma perché?

Quel breve attimo d’esitazione le costò caro.

Si sentì afferrare bruscamente il braccio.

Spike la costrinse a voltarsi, a guardarlo.


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“Sono seriamente preoccupata”,
disse Willow guardando per l’ennesima volta l’orologio.
“Ma dove si sarà cacciata?”.

“Vedrai che avrà avuto dei problemi con Dawn..deve starle vicina in questo momento così difficile”, le disse Tara con fare rassicurante.

“Non vorrei si fosse imbattuta in chissà quale mostro assassino…”.

“Tranquilla Will! –intervenne Xander con naturalezza- se anche dovesse fronteggiare qualche nemico credo proprio che se la caverà a meraviglia!

Insomma…..lei è la cacciatrice!


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Ora erano occhi negli occhi.

Il vampiro e la cacciatrice.

Si fissarono per un lungo momento.

Poi Spike si chinò su di lei e le sfiorò le labbra con le sue.

Era fatta. Forse con un dolcissimo bacio le avrebbe dimostrato il suo amore.

Ma lei non la pensava così.

Con un destro Buffy allontanò Spike da sé.

“Ho capito, è questo l’unico modo per parlare con te!”,
le disse ironicamente prima di colpirla a sua volta.

Lottarono.

Lottarono senza sosta.

L’avevano già fatto altre, molte volte, ma ora era diverso.

Buffy sembrava quasi combattere contro se stessa, come per convincersi che veramente lui non contava niente per lei.

Con uno di quei potenti calci alla supereroe scaraventò Spike su uno dei cumuli di casse rotte agli angoli della stanza.

“Beh, spero che ora ti sia bast….”

Buffy non finì la frase.

Spike si irrigidì.

La cacciatrice aveva tralasciato un piccolo particolare:

quelle erano casse di legno.

Casse di legno rotte.

Uno spuntone di quelle maledettissime casse si era conficcato nel cuore del vampiro.

E ci fu un attimo.

Un attimo per guardare ancora negli occhi la sua cacciatrice.

Poi ci fu solo polvere.

Una nuvola di polvere che si sparse elegantemente sul pavimento.

L’aveva ucciso.

Era stata lei.

Senza che nemmeno se ne accorgesse due lacrime le rigarono il viso bruciandole la pelle quasi fossero state lingue di fuoco.

Le gambe le cedettero e le ginocchia colpirono il terreno con un tonfo sordo.

L’aveva ucciso.



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Notte tarda.
Tre flebili richiami del campanello svegliarono Giles.

Si rese conto di essersi addormentato sui libri mentre cercava ancora notizie su quella dea maledetta.

Ma chi poteva fargli visita a quell’ora della notte?

Giles impugnò un’arma e si diresse prudentemente ad aprire la porta.
Quasi non credette ai suoi stessi occhi.

Buffy.
Sconvolta, gli occhi fissi e pieni di lacrime.

“ma che diavolo è successo?”si tratta di Dawn?”ecco perché non sei venuta alla riunione..dovevo immaginarlo!”entra, svelta e raccontami tutto.

Buffy sedette sul divano, il suo osservatore accanto a lei.

“Ti prego buffy..devi dirmi cos'è successo altrimenti non posso aiutarti..”

“Signor Giles….io…è morto!e sono stata io..io…” continuava a ripetere con voce sempre più debole.

“Oh mio Dio..ma di chi parli?chi è morto?”

“Spike”.

”Hai ucciso Spike?io non capisco..credevo che avessi rinunciato ad eliminarlo visto il suo spontaneo slancio di bontà!perché hai cambiato idea?”

”Ecco…vede…lui mi aveva rapita e…”

”Rapita?oh Santo Cielo..voleva farti del male, ha cercato di...”

”Signor Giles basta con l’interrogatorio!non voleva farmi del male…aveva ricominciato con la storia della sua cotta per me e non riusciva proprio a capire che io non…cioè forse….”

“Cosa stai cercando di dire?”

Quell’uomo che le aveva praticamente fatto da padre cominciava a capire che qualcosa era cambiato. La Buffy di una volta avrebbe già cominciato ad inveire ed a lanciare insulti contro Spike.

“Lasciamo stare, non importa…insomma, volevo solo dargli una lezione…come sempre, qualche pugno ma niente di più..non volevo ucciderlo”

Il povero osservatore faceva quasi fatica a capire il discorso della cacciatrice, a distinguere le parole tra i singhiozzi che la scuotevano.

“Ora ti farò una domanda ma non sentirti obbligata a rispondere…se veramente volevi mandarlo al diavolo una volta per tutte..per quale motivo sei qui, a quest’ora, seduta sul divano di casa mia a piangere disperata?”

Senza nemmeno osservare la sua reazione Giles si alzò dal divano per preparare un the, lasciando la cacciatrice sola a fare i conti con se stessa.


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“Pronto?”

“Willow, sono io, Buffy. Devo chiederti un grande favore..potresti saltare le lezioni di oggi, accompagnare Dawn a scuola e poi raggiungermi il prima possibile a casa di Giles?avverti anche Tara Xander e gli altri”

“Certo…ma c’è qualche probl..”

“No..a dopo tutte le spiegazioni..però fate in fretta”

Buffy riagganciò violentemente il ricevitore. La tristezza si era trasformata in tormento, rabbia. Non riusciva a darsi pace.

Sentì dei passi dietro di lei.

Si voltò in un secondo per vedere chi fosse.

E se.. Giles. Ma certo…e chi altri poteva essere.

“Ti senti un po’ meglio questa mattina?”le chiese dolcemente il suo osservatore con lo sguardo ancora assonnato.

“Si, grazie. Poco fa ho chiamato Willow. le ho chiesto di venire qui in fretta con il resto del gruppo. Spero non le dia fastidio..”

“Ma no, figurati!Solo non capisco come potranno esserti d’aiuto i tuoi amici…e poi perché così urgentemente?”

“Ecco..stanotte non ho chiuso occhio e pensavo..”certo che Will e Tara sono diventate ormai due potentissime streghe!…

“Si e allora…”una strana luce illuminò gli occhi di Giles. “Ho capito dove vuoi arrivare…ma credimi non sarà facile. Un incantesimo di resurrezione è molto complicato e pericoloso per chi lo compie..senza contare che Willow è ancora a terra per l’ultimo “esperimento”con Glory..io non so se..”

“Insomma la smetta!Non sia così razionale per una volta!che cosa vuole fare, incoraggiarmi?mi dia almeno una speranza!”

Speranza.

Ormai non le restava che quella.
Un flebile barlume di speranza. Solo una possibilità, di rivederlo ancora, di parlarci e forse anche di essere finalmente sincera.

Con lui quanto con se stessa.


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“Willow, finalmente siete arrivati”esclamò Buffy non appena vide i suoi amici sulla porta della casa.

“Siamo venuti il prima possibile, come mi avevi chiesto. Però ora ci devi almeno una spiegazione, non credi?Hai fatto prendere un colpo a tutti quanti e anche a Dawn. Le ho raccontato che la riunione è durata tutta la notte ma non so se l’ ha veramente bevuta..”

Il gruppo entrò in casa e Buffy ricominciò la storia per quella che sembrava l’ennesima volta. Le parve addirittura di parlare più velocemente del solito, come per non rivivere di nuovo quei..anzi…quel momento.

Le facce dei suoi amici erano incredule come mai in vita loro.

Nessuno osava dire una parola e spezzare quel confuso silenzio che si era creato da quando Buffy aveva smesso di parlare.

Fu Xander, come al solito, a rompere il ghiaccio.
“E allora?..hai ucciso Spike..lo ammetto, non è stato un gesto carino dopo che aveva mantenuto la sua promessa di non far del male alle persone anche senza chip..ma che te ne importa?è un vampiro in meno che hai tra i pied…”

Il fulmine che partì dagli occhi di Buffy gli fece più male della gomitata che subito dopo Willow gli assestò nello stomaco.

“Prima che qualcun altro ci allieti con le sue opinioni è meglio che io arrivi subito al punto: Willow, Tara, è di voi che ho bisogno!Ci deve essere un incantesimo che fa al caso nostro, vi pare?!”

“Vuoi farlo resuscitare? – Tara prese subito la parola – ecco..l’incantesimo c’è ma devi ammettere che questa è una situazione un po’ fuori del normale: intanto si tratta di resuscitare un non-morto..”

“E poi – continuò Willow – se tornasse senza chip?non ci hai pensato?se riportassimo in “vita” lo Spike dei vecchi tempi?tu meglio di me conosci i problemi che ci ha causato….”

“Ma perché ora vi fate tutti questi problemi?perché non volete aiutarmi?Anche l’incantesimo di teletrasporto che avete usato con Glory era molto difficile e pericoloso..Willow, tu hai anche rischiato di farti del male sul serio..però nessuno si è tirato indietro…o sbaglio?!Beh, sapete che vi dico?se non posso contare su di voi farò tutto da sola!un modo lo troverò…”

Buffy fece per dirigersi furiosa verso la porta.

“Aspetta – Willow era la sua migliore amica. Non poteva lasciarla andare così – Ti pare che rifiuteremmo di aiutarti?Faremo questo incantesimo..o almeno ci proveremo!Giusto ragazzi?”
Gli altri, ognuno a modo proprio annuirono dubbiosi.

“Tu però va a casa e cerca di calmarti un po’. Fatti un bel bagno e guarda un po’ di TV, insomma, rilassati e non pensare a niente. Ti chiameremo non appena scopriremo qualcosa. Tara andiamo al magic box.., lì troveremo ciò che ci occorre”

Willow prese dolcemente Buffy per un braccio e si allontanò un po’ dal gruppo.

“Che c’è..vuoi dirmi qualcosa?”

“Solo una piccola osservazione..ce ne hai messo di tempo a capirlo, eh?!”

“Ma cosa…”

“A buon intenditor poche parole!”Le gridò Willow uscendo in fretta dalla porta.


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“Non pensare a niente”..sembra facile!Pensò Buffy stesa sul morbido divano di casa sua.

Erano ormai ore che Non aveva notizie dal magic box.

Ed erano ore che fissava il telefono come se fosse la lama di una ghigliottina pronta a calarle sul collo.

All’improvviso l’apparecchio squillò.
Buffy respirò profondamente ed alzò il ricevitore.

“Will sei tu?”. Non aveva nemmeno pensato potesse essere qualcun altro.

“Si sono io….ecco..credo che abbiamo scoperto qualcosa..”

“Lo sapevo che di voi mi potevo fidare siete..”

“..ma non so se ti farà piacere”.

La voce le morì in gola:
”che vuoi dire?”

“Vedi Buffy, far resuscitare un vampiro non è una cosa semplice, c’è il rischio di riportare in vita William, non Spike. E’ questo il problema.”

Tutte quelle speranze caddero a pezzi.

“Ma sei proprio sicura..non c’è alcun modo per evitarlo e fare comunque l’incantesimo?”

“Un modo ci sarebbe in effetti: tentare. Se non ci proviamo non lo sapremo mai. Ma questo devi deciderlo tu..è una questione molto…delicata…”

“Io…io non me la sento di mollare così, credo che dovremmo fare almeno un tentativo. Se veramente tornasse William…beh..faremo un altro incantesimo e lo rimanderemo nella sua epoca…ora però ci devo provare!”

“Ehi guarda che gli incantesimi non si fanno con uno schiocco di dita..sono molto faticosi!”

“Certo..lo so..scusa..è che sono molto nervosa e…”

“Non dire nient’ altro, ti capisco. Allora direi di metterci subito al lavoro. Per cominciare ho bisogno di qualcosa di suo, lo richiede l’incantesimo. Tara ed io abbiamo pensato che per avere più possibilità di riportare qui Spike sarebbe meglio se tu trovassi qualcosa che sicuramente William non avrebbe mai usato..anche un semplice oggetto…non so..”

“Ho capito, è tutto chiaro. Corro a casa sua e poi arrivo al magic box. Farò in un attimo!”


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Buffy scese le scale con cautela.

Che strano tornare di nuovo in quella vecchia cripta.
Senza di lui.

“Devo trovare qualcosa che William non avrebbe mai usato..”.
Quelle parole le ronzavano in testa come una cantilena.

All’improvviso le venne un’idea: il bourbon.
Quella piccola fiaschetta di liquore che era ormai diventata una specie di compagna di viaggio per il vampiro.

William era un poeta e non si sarebbe mai sognato di sorseggiare alcolici durante la giornata…

Perfetto, aveva trovato ciò che cercava.

Mentre tornava in fretta verso le scale la cacciatrice passò davanti al manichino con indosso il suo golf di cachemire e una bella parrucca bionda e senza neanche accorgersene gli si avvicinò.

“Di sicuro nessuno aveva mai costruito un manichino a mia immagine e somiglianza!….”.
Pensò mentre con un po’ di malinconia accarezzava quei capelli di plastica.

Ma cosa stava facendo?Si stava perdendo nei ricordi quando c’era un incantesimo da fare e un vampiro da resuscitare.

“Detta così sembra quasi una barzelletta…”si disse mentre ormai già sfrecciava tra le lapidi del cimitero per raggiungere i suoi amici.

“Più o meno come tutta la mia vita, una barzelletta, uno scherzo del destino…”


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“Ecco qua l’oggetto che mi hai chiesto”.

Uno sguardo confuso si dipinse sul volto di Willow.

“Oh…insomma!E’ la prima cosa che ho trovato! E sicuramente William non l’avrebbe mai usato. Forza, facciamo l’incantesimo”.
Tara e Willow si disposero al centro del cerchio di candele che avevano preparato, ponendo tra di loro la bottiglietta del bourbon. La stanza era illuminata solo dalla fioca luce di quelle piccole fiammelle. Dopo un respiro profondo le due ragazze cominciarono a ripetere la formula:

“Ex orbe evolavit
Obscura nox te devoravit
Sed tempus pro te regredetur
E tenebris renasceris
Nihil ut antea erit”

( traduzione: “Sei scomparso dal mondo
L’oscura notte ti ha inghiottito
Ma il tempo tornerà indietro per te
Risorgerai dalle tenebre
Niente sarà come prima”)

E la ripeterono ancora, e ancora.
All’improvviso i capelli delle due giovani streghe iniziarono a muoversi nell’aria quasi fossero scompigliati da una leggera brezza di primavera.
Non appena smisero di parlare apparve davanti a loro quello che a prima vista poteva sembrare un vecchio orologio da taschino avvolto in una strana aura di luce verde.

Buffy si avvicinò e lo prese in mano per osservarlo più da vicino.

Non c’erano dubbi. Si trattava proprio di un piccolo orologio dorato con minuziose decorazioni in rosso.

“Will ma che avete combinato? Cosa c’entra questo orologio?Le lancette sono anche ferme!Dov’è Spike?”. Fece per aprire il retro dell’apparecchio.

“Ferma!Non toccarlo!L’orologio che vedi è il risultato dell’incantesimo. Le lancette sono ferme all’ora in cui tu hai ucciso Spike. Guarda quel piccolo pulsante sulla destra. Devi tornare nella cantina dove ti aveva legata. Quando lo spingerai il tempo tornerà indietro di un giorno e in teoria Spike dovrebbe tornare in…beh…vita. Sei sicura di voler rischiare?”

“Te l’ ho detto, ci devo almeno provare…”


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Ed eccola di nuovo lì.
Odiava quel posto con tutta se stessa.

Appena entrata individuò subito il buio angolo della stanza in cui solo il giorno prima stava lottando con tutte le sue forze contro il vampiro.

La mano quasi le doleva per quanto stringeva saldamente il piccolo orologio.

“Ci siamo…”
Con dita tremanti Buffy si decise a premere il pulsante.

Non successe nulla.

“Lo sapevo. Era un’impresa troppo difficile – le lacrime lentamente cominciarono a scorrerle di nuovo sul viso – che sto facendo ancora qui?devo andarmene subito…”.

La cacciatrice alzò i tacchi e si avvicinò all’uscita.

Si voltò ancora una volta.

“Beh, come si dice in questi casi? Add..”.

I suoi occhi lucidi si illuminarono improvvisamente.
La polvere, ciò che rimaneva del vampiro, iniziò a sollevarsi dal terreno, volteggiando in aria fino a formare piccoli vortici.

Spike.

Era tornato.

Il vampiro, con ancora il fiato corto per il loro combattimento, si fermò a guardarla.

”Ehi ma adesso che ti prende?Perché piangi?…”

Buffy lo zittì.
Ma stavolta non con un calcio.

Con un bacio.

Un bacio mozzafiato, dolce ma violento, romantico ma sconvolgente.

Si strinse sempre di più a lui quasi per constatare che era veramente lì, con lei, di nuovo.

Si separarono ma continuarono a fissarsi.

I loro sguardi parlavano più di miliardi di parole.

Ora era cambiato tutto.

Niente sarebbe più stato come prima.

L’aveva detto anche l’incantesimo.

Niente sarebbe più stato come prima.



FINE