WIE IM EIN TRAUM...?




Autore: Anneliz
Web: Without Passion We'd Be Truly Dead

Spoiler per: La 1° e la 2° Season di “Buffy the Vampire Slayer” fin dopo “Passion”.

Pairing: B/S, A/D, B/A implicato, S/D implicato, B/R, W/T accennato... fino alla fine a sorpresa!

Rating: Uhm, trovo un po’ difficile definire il genere di questa fanfic… diciamo, Romance, con un po’ di Angst!
 
Timeline: Post “Passion”.
 
Summary : Spesso i sogni si avvicinano alla realtà… Buffy e Spike si alleano per fermare Angelus. I loro sogni si avvereranno?
 
Disclaimer: I personaggi appartengono a Joss Whedon, David Greenwolt la WB, ME, la UPN e la Fox. L'autore scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
 
Note dell'autore: Durante il corso della fanfic, sarà riproposta una scena di "Fool For Love". Non è riportata fedelmente, quindi scusatemi se troverete una diversità nei dialoghi. ~ "Wie im ein Traum...?" è il tedesco per "Come in un sogno...?"
 
 
 
1. PROLOGO
 
Notte. Cimitero di Sunnydale.
Una ragazza dai capelli biondi e un uomo con il viso alquanto sfigurato stanno combattendo corpo a corpo. All’improvviso la ragazza estrae un bastone di legno e trafigge il cuore dell’individuo, il quale, in un attimo, si smaterializza in polvere.
-E’ tutto per stasera?- domanda, esausta.
Un uomo sulla cinquantina esce allora da dietro una tomba, pulendosi gli occhiali: -Sì, credo che per stasera il tuo compito…-
Senza lasciarlo finire, la bionda s’incammina dicendo: -Allora, ci vediamo domani a scuola!-.
 
“Per ogni generazione vi è una prescelta, che si erge a difesa dei deboli, e combatte i vampiri e le forze del male. Lei è la cacciatrice!”
Quante volte aveva letto una frase del genere sui vecchi libri del sig. Giles.
Tutto era iniziato come un bel sogno… e poi…
Una prescelta!
Prescelta a soffrire!
Prescelta a non avere una vita normale!
Prescelta a non avere un ragazzo normale!
No, correggiamo: prescelta a non avere NESSUN ragazzo!
Da quella maledetta sera, lei aveva iniziato ad odiare il suo compito.
Perché volevano obbligare proprio lei ad uccidere il suo grande amore, apparentemente perduto?
-Perché TU sei la prescelta!-
E da allora aveva anche cominciato a capire che, nonostante tutto quello che faceva, nessuno le era riconoscente, o debitore.
Dopo tutto, era lei che salvava il mondo dalle catastrofi!
Era lei che, in caso di necessità, doveva sacrificarsi!
Era lei che, pur di salvare persone per lo più sconosciute, non poteva avere una vita!
Un po’ di riconoscenza almeno le sarebbe bastata!
Sentendosi, come al solito, più che confusa, ma avendo una gran rabbia in corpo, si recò al bar di Willy.
Dieci a uno che vi avrebbe incontrato dei vampiri da distruggere.
E infatti…
Ormai, però, le forze demoniache di Sunnydale conoscevano la sua identità, per cui, dopo averla vista, scapparono tutti di gran carriera.
-Ehi, tu! E’ la prima e l’ultima volta che metti piede qui dentro! Mi farai fuggire tutta la clientela!-, Willy, il proprietario del bar, quell’inetto, quel poco di buono, aveva anche da ridire.
La cacciatrice non diede peso alle sue parole, ma la sua attenzione fu attirata dall’unica presenza nella sala: Spike!
Il vampiro, ancora costretto sulla sedia a rotelle a causa di quell’organo fatale, aveva un bicchiere di Bourbon in mano, e lo rimirava, come incantato.
La ragazza gli si avvicinò con fare minaccioso, e insieme prudente.
-Ehi, Spike! Brutta serata? Com’è che non sei in compagnia?-, lo derise.
Spike continuò a fissare ossessivamente l’oggetto nella sua mano, e senza neanche guardarla, rispose: -Che c’è, cacciatrice? Cerchi grane? Sai bene qual è il motivo per cui io sono qui da solo come te, mentre c’è qualcun altro che se la sta spassando!-
La ragazza si irrigidì.
Non voleva che gli dicesse ciò che lei da qualche tempo in cuor suo temeva.
-Perché non rispondi? Non sei curiosa di sentire la mia favola?-, ora il vampiro aveva poggiato il bicchiere sul tavolino.
Buffy si era seduta di fronte a lui, sempre continuando a non proferir parola.
-Dato che chi tace, acconsente… c’erano una volta una cacciatrice un po’ idiota, e uno stupido vampiro con l’anima, che non sapendo cosa fare, pensarono bene di innamorarsi, e di andare a letto insieme…-
-Spike!- sibilò lei, sbattendo il pugno sul tavolo.
-Che c’è, tesoro? La conosci già questa storia? Non importa, continuerò… e siccome ormai il vampiro in questione, che non ha più la sua preziosa animuccia, si è stancato della cacciatrice, preferisce andare a letto con le donne degli altri…-
-Cosa stai dicendo? Sei solo ubriaco fradicio!-
-Come, Buffy, davvero vuoi farmi credere che non lo sapevi? Suvvia, non ti credevo così ingenua! Come credi che passino il loro tempo Angelus e Drusilla? Ah già, ho toccato un tasto dolente!- la guardò compiaciuto, sentendo, dopo tanto tempo, di avere ancora il potere di annientare le sue vittime anche solo con le parole.
L’aveva sempre affascinato molto colpire lì dove sapeva di far più male.
La ragazza, il suo sguardo che fissava con odio gli occhi del vampiro, non aveva emesso una parola, né Spike si aspettava che lo facesse.
Era questo il bello!
Ma Spike maggiormente si divertiva, quanto maggiormente le sue vittime cercavano di ribellarsi.
Tentò di provocarla.
-Ah, cacciatrice, cacciatrice… sai, ti preferivo prima! Eri più cattiva, più combattiva, più… diversa! Ora non sei altro che un burattino nelle mani di un burattinaio!-
Ancora nessuna risposta.
Il vampiro si irritò.
-Ehi, bellezza, guarda che l’anima l’ha persa il tuo ex ragazzo, mica tu… maledizione, mi stai ascoltando?-.
Evidentemente no, perché Buffy si era alzata e si stava incamminando verso l’uscita.
-Ehi, ragazzina, non puoi andartene mentre sto parlando-, iniziò a muoversi il più velocemente possibile con la sedia a rotelle, -maledizione! Non conosci neanche l’educazione…-.
Il vampiro cadde.
Rovinò letteralmente a terra, mentre la sedia era stata catapultata poco più avanti.
Impietosita, la cacciatrice era ritornata sui suoi passi, aveva raccolto la sedia e l’aveva porsa al vampiro, che rabbiosamente gliel’aveva strappata di mano.
-Dovrei esserti anche riconoscente, ora? E’ tutta colpa tua se mi trovo in questa situazione! E’ tutta colpa tua se Drusilla ora preferisce quel traditore a me! E’ tutta colpa tua se ora sono diventato una specie di zimbello tra i vampiri!-
La ragazza lo depose lentamente sulla sedia, lasciando che scaricasse tutto l’odio represso.
Anche lei provava le stesse sensazioni, e sapeva di avere un disperato bisogno di sfogarsi.
Spingendo la carrozzella, Buffy lo portò fuori.
-Vuoi che ti riporti a casa?-.
Quell’atteggiamento di sufficienza e di pietà che aveva nei suoi confronti, innervosì ancor di più, se possibile, il vampiro.
-Credi che abbia bisogno di te?-, e senza aggiungere altro, o senza dar modo a Buffy di replicare, se ne andò, e scomparve nella notte.
La ragazza guardò la sua ombra allontanarsi sempre più, accertandosi che non gli accadesse niente, come una madre premurosa fa col suo bambino.
Poi anche lei si avviò verso casa, maledicendosi mentalmente per lo strano comportamento avuto poco prima.
 
Entrò dalla finestra della sua camera, come al solito.
Non voleva che la madre, svegliandosi, la vedesse ancora alzata a quell’ora.
Appoggiò la borsa pesante sul pavimento.
Quando rialzò lo sguardo, vide davanti a sé Angelus.
-A-Angelus!-, emise un lieve sussurro.
-Sì, Buff! Felice di vedermi?-
Il suo tono era sempre canzonatorio nei suoi riguardi.
La cacciatrice ripensò alle parole di Spike.
Le salì lentamente alla gola un senso di nausea.
Avrebbe voluto vomitare.
Ma cercò di trattenersi.
Non sopportava di avere davanti a sé quel vampiro, che continuava a trattarla così… male.
“Rivoglio il mio Angel!” pensò disperatamente.
Ma anche quest’ultima speranza sembrava essere svanita nel nulla, circondata da altre mille speranze cadute miseramente.
Cercando di sembrare decisa, esclamò: -Voglio che tu te ne vada, Angelus! Subito! ORA!-
-Non alzare la voce con me, signorina!-
-Altrimenti cosa farai? Mi farai diventare pazza e poi mi ucciderai come hai fatto con Drusilla?-
-Buffy! Che sta succedendo? Con chi stai parlando?- Joyce, dalla sua camera, aveva momentaneamente interrotto il discorso.
-Niente, mamma, è solo un insetto, un insetto molto fastidioso, e tu sai quanto io odi gli insetti!- rispose guardando il vampiro negli occhi, con sguardo adirato.
-Ah, va bene, buonanotte!-, concluse Joyce.
-Ok, Buff, diciamo che per stasera voglio essere magnanimo! Ma non lo sarò domani! Io ti vedo! So dove sei! Percepisco il tuo odore! Ti troverò ovunque tu sia! A domani sera!-, e uscì elegantemente della finestra, che la cacciatrice prontamente richiuse.
Poi si buttò sul letto, sfinita da quella lunga notte, chiuse gli occhi, e poi li riaprì, come per svegliarsi da un brutto sogno.
Purtroppo, l’incubo in cui stava vivendo non era frutto della sua immaginazione.
Era la realtà, la vita, la SUA vita!
E per quanto fosse orribile, avrebbe dovuto cominciare a combattere di nuovo.
Si abbandonò alle lacrime.
“E’ l’ultima volta”, pensò, “l’ultima volta che piango per te. L’ultima!”.
E spese le sue ultime energie piangendo lacrime amare.
Infine, esausta, e con gli occhi ancora arrossati, si addormentò sopra le coperte.
 
-Spike!-, urlò Angelus, appena entrato nel palazzo malandato che era diventato la sua dimora, e del sanguinario e Drusilla.
-SPIKE!-
Il vampiro biondo arrivò spingendosi a fatica, chiaramente infastidito.
-Cosa vuoi, principino? Non ti è stata ancora servita la cena su un piatto d’argento?-.
-Mhm, questa è un’idea cui non avevo ancora pensato! Grazie, Spikey, sei sempre molto utile, ma torniamo a noi… Voci indiscrete mi hanno avvisato che hai avuto una breve conversazione con la cacciatrice, stasera…-
Spike lo guardò con tono di sfida: -Vedo che le tue “voci” sono sempre molto ben informate!-
Angelus lo afferrò per il colletto della camicia, lo sollevò in aria di pochi centimetri, e la sua faccia si tramutò in quella del mostro.
-Senti, amico, non so cosa tu le abbia detto, ma ti consiglio di stare molto attento a quel che fai! Se non stai in guardia, farai una brutta fine! Non voglio, e quando dico che non voglio, significa che tu NON lo farai, che tu ti intrometta più tra me e Buff! Ci siamo chiariti?- e lo lasciò ricadere.
-Che c’è, principino, stasera la tua bella ti ha mandato al diavolo? Forse, non le avrà fatto molto piacere sapere che, mentre lei si dispera, tu non passi certo il tuo tempo giocando a carte!-, e anche Spike mostrò il suo volto trasfigurato di vampiro.
Il volto di Angelus ritornò normale.
-Questa è una questione tra me e lei! La prossima volta che ti intrometterai, non avrai neanche la forza per parlare. Parlare? Ma cosa sto dicendo? Tu riusciresti a far parlare un mucchietto di cenere? Ah ah ah ah!-, e andò via.
Quando ebbe salito le scale, Spike lo sentì urlare: -Dru, amore! Sbaglio o non abbiamo finito il nostro discorso ieri?-
Il vampiro impallidì per la rabbia.
Appoggiò con forza le mani sulla sedia, e, con uno sforzo sovrumano, riuscì ad alzarsi, sgomento.
Non riusciva a crederci!
Si era finalmente alzato in piedi!
E, cosa ironica di tutta la faccenda, ne era stata proprio Angelus la causa.
La rabbia era stata tale e tanta che la forza gli si era come moltiplicata.
Tornò a sedersi.
Non avrebbe raccontato a nessuno dei suoi progressi.
Avrebbe aspettato il momento opportuno, e a quel punto si sarebbe vendicato a dovere con chi l’aveva umiliato…
 
 
 
~ * ~ * ~ 
 
 
 
2. RIVELAZIONI
 
 
“E’ stata una settimana troppo calma!” pensò la cacciatrice esattamente sette giorni dopo quella sera, uscendo per andare a caccia.
“Ci sarà di sicuro sotto qualcosa!”.
Non era ancora arrivata al cimitero che già incontrò un vampiro.
Ma quello sembrava venire in pace.
-Ehm, ti chiedo, cle-clemenza! Spi-Spike ha detto di voler parlare con te, ora, subito-
-Ah, sì, eh? E non sai quale potrebbe essere il motivo? E’ una trappola?-
-Io, io non lo so. Angelus e Drusilla sono partiti ieri sera per chissà dove!-.
-E’ così, dunque?- esclamò infuriata. –Portami da Spike… verrò con te!-
La condusse al vecchio palazzo.
Indicò l’entrata e disse: -E’, è lì dentro!- e cercò di darsela alla fuga, ma Buffy fu più veloce e lo impalettò.
Poi, cautamente, entrò, stringendo ancora il paletto.
L’enorme ingresso era al buio.
Non riusciva a vedere niente.
Ad un tratto però… un rumore… un lieve fruscio…
Si girò giusto in tempo per schivare il colpo di Spike.
-Vedo che sei sempre in forma, eh cacciatrice?-
La ragazza lo guardò incredula reggersi sulle proprie gambe senza alcun sforzo.
-E così… sei guarito…-
-Già, non ricordavo quanto fosse stupendo poter camminare con le proprie gambe…- saltando si allontanò.
Buffy prese la posizione di attacco.
-Perché mi hai fatto chiamare? E’ una trappola?-
-No, tesoro, non è una trappola! Se lo fosse stata, non pensi che almeno avrebbero dovuto partecipare anche i nostri cari amici Angelus e Dru?- sul suo volto si disegnò un’espressione di disprezzo.
-So di non sbagliarmi se dico che questa storia che sono andati via ti ha dato non poco fastidio!-, lo guardò sogghignando.
-Ehi, pupa, non credere di darmela a bere… So benissimo che questa storia non va giù neanche a te, credimi, lo so fin troppo bene… è per questo che sei qui stasera!-
-Prima di tutto, Spike, non provo più niente per Angel, o almeno, non per Angelus. Il mio vero amore è scomparso, ed ora il mio unico desiderio è vedere marcire quel bastardo all’inferno!-
-Oh, Buffy, mi è sempre piaciuto questo tuo lato deciso di te… come dire, ti rende più affascinante…- aveva parlato con un tono di voce molto, troppo sensuale.
-Cosa vuoi in cambio di Angelus? Perché vuoi fare uno scambio, non è vero?-, mantenendosi calma.
-Beh, in effetti… mi hai letto nel pensiero… io ti darò Angelus, tu ne potrai fare quello che vuoi… ma in cambio voglio la libertà… per me e per Drusilla… voglio allontanarmi da questa maledetta città il più in fretta possibile…- ringhiò
-Drusilla? Ma come, ormai non è succube solo di Angelus?-
-Quella ragazza è facilmente influenzabile… e poi tra me e lei c’è un rapporto speciale… un legame che non si spezzerà solo per un ritorno di fiamma…-
-Oh, che belle parole! Davvero commoventi! Mi stanno toccando il cuore!-
-Cos’è quella che sento, cacciatrice? Invidia? Gelosia? Per un sentimento che tu non potrai mai avere? No, diamola una speranza: diciamo che in un futuro molto, mooolto, lontano, forse incontrerai qualcuno…-
Buffy si scagliò addosso al vampiro.
I due iniziarono una battaglia senza esclusione di colpi.
Erano pari.
L’una era più forte.
L’altro più veloce.
Si equiparavano.
Dopo aver combattuto a lungo, si separarono, l’uno di fronte all’altro, ansimanti.
-A quanto pare non riusciamo a uscirne… e poi mi servi viva… direi di firmare un contratto di “non-aggressione”, almeno per il momento! Quando tutto questo sarà finito, saremo nemici come prima…-
-Certo! Più di prima…-
Detto questo la ragazza raccolse la sua roba ed uscì dall’edificio.
Tornando verso casa, meditava.
“In fondo non ho veramente bisogno di lui! Potrei cavarmela benissimo da sola!”.
Ma c’era qualcosa, in quella richiesta d’aiuto malcelata, che l’aveva come obbligata moralmente a collaborare.
“Speriamo almeno che ne verrà fuori qualcosa di buono, da questa storia…”.
 
-Allora, perché mi hai fatto chiamare?-
-Ehi, tesoro, non scaldarti! Cosa pensi che risolveremo senza mettere a punto un piano? Niente, appunto!-
-A proposito, sai qualcosa di quei due?-
-Purtroppo… tornano domani sera… e Angelus ci ha tenuto molto a specificare che si sono mooolto divertiti!-
-Sbaglio, o sento come al solito una punta di gelosia nella tua voce?-
-Mi conosci bene, tesoro!- le sorrise.
“Strano un sorriso sul viso di Spike.
Lo fa sembrare… un angelo.
Sì, proprio un angelo.
Vestito di nero!
Un metà angelo e metà diavolo.
Bell’accostamento!”
La cacciatrice tornò a concentrarsi sulle parole del vampiro.
-Dunque, giusto per essere buoni, potremmo dar loro il tempo di riambientarsi al clima di Sunnydayle…-
-Quindi, diciamo… la settimana prossima?-
-Stavo pensando proprio a quello! E…-
-Che ne dici qualcosa del tipo, voi tre, da soli, in casa, tu all’improvviso ti alzi e chiedi a Dru di festeggiare i bei tempi, e magari a quel punto entro io e faccio fuori Angelus?-
-Dico che mi hai tolto le parole di bocca, cacciatrice! E mentre tu elimini il tuo ex…-
-Tu e quella pazzoide, per mia grande gioia, leverete le tende, e andrete il più lontano possibile da Sunnydayle!-
-Beh, direi che è un piano formidabile! Mi sembra il momento adatto per festeggiare!-
Il sanguinario prese due bicchieri e una fiaschetta dal contenuto misterioso.
Versò il liquido rossastro, porse uno dei bicchieri a Buffy.
-Che cos’è?-
-Oh, la cacciatrice che non teme niente e nessuno, non avrà paura di un po’ di vino?-
-Sicuro che sia solo vino?- scrutò con attenzione la bevanda.
-Certo! Forza, bevi!-
E ingollò il bicchiere tutto d’un sorso.
La cacciatrice lo imitò.
Non pensava che fosse così forte.
Stordita, si appoggiò al tavolino.
Le girava la testa.
Il vampiro notò divertito la sua reazione.
-Che c’è, Buffy? Era troppo forte?- e le aveva appoggiato una mano sulla spalla.
La ragazza sentì come un brivido di freddo scenderle lungo la schiena.
Istintivamente, cominciò a colpirlo.
E William iniziò a difendersi.
Sembrava essere ancora una volta uno scontro alla pari…
Ma stavolta Buffy era ubriaca.
Dopo i primi colpi andati a segno, non riusciva più a rimanere in piedi.
La testa le girava sempre di più.
Barcollando, si appoggiò con le spalle alla fredda parete.
Il vampiro, in posizione di difesa, aspettava la prossima mossa della sua avversaria.
Ma, semplicemente, la vide crollare sul pavimento svenuta.
“Maledizione, ci mancava solo questo!” pensò.
 
Aprì gli occhi lentamente, ancora incosciente, e inconsapevole di dove si trovasse.
Era un’ampia stanza, ben arredata, e con una grande finestra, interamente ricoperta da pesanti tendaggi.
Cercò di mettersi seduta, ancora disorientata.
Ma i sintomi della sbornia non erano ancora cessati, e non ebbe la forza di muoversi.
-Non cercare di alzarti! Sei ancora troppo debole!-
Buffy volse la testa, e vide Spike, in piedi sulla porta, che la fissava con sguardo ironico.
 -Finalmente ci siamo svegliate!-
Avvicinò una sedia al letto e vi si sedette.
-Ma come, non è carino interrompere un combattimento a metà!- stava sogghignando.
Poi d’un tratto incrociò gli occhi di lei, e il suo sguardo si fece improvvisamente più serio.
-Non dovresti raccontarmi bugie, cacciatrice! Non ti si addice!- aveva ancora un’espressione severa.
-Sai, hai delirato, nel sonno!-
-Ah, ah sì? E cos’ho detto?-
-Ti farà ridere… non facevi che ripetere… Angel, Angel, dove sei, Angel…-scimmiottò la voce della ragazza.
Buffy arrossì e abbassò gli occhi.
Avrebbe voluto sprofondare.
-E così l’avevi dimenticato, giusto?- cercò di guardarla negli occhi.
-L’avevi dimenticato? Buffy guardami!- le urlò.
Costretta, la ragazza lo guardò negli occhi.
Quando si arrabbiava i suoi occhi azzurri diventavano trasparenti, vitrei, come l’acqua, e come l’acqua erode la roccia, così il suo sguardo era penetrante.
Cercò di non distogliere gli occhi.
-Io, io non ti devo nessuna spiegazione!-
-Invece sì! Devi spiegarmi come ti è venuto in mente di prenderti gioco di me! Ah… ora ho capito… scommetto che intendevi cercare qualche stupido sortilegio per fargli riavere l’anima, non è così?-
Un fievole sussurro, la voce della cacciatrice, rotta dai singhiozzi: -Non, non ci avevo ancora pensato!-
-E cosa avresti fatto?-
-Io, non lo so… avrei trovato una… soluzione, io… non so… se ce la farei!-
Spike alzò gli occhi al cielo e si lasciò andare sullo schienale della sedia.
-Fantastico! Quei due arrivano domani, e tu hai ancora le idee confuse!- si alzò furibondo, cominciando a camminare nervosamente nella stanza.
-Senti, dolcezza, non so se riesci a fartelo entrare in testa, ma io ho bisogno di Drusilla, e lei ha bisogno di me, anche se lei ancora non lo sa. Tu sai bene che nessuna magia ti riporterà più il tuo Angel… fattelo dire, sei proprio patetica…-
La ragazza, in un certo senso, si risvegliò dal torpore in cui era caduta.
-Come osi chiamarmi patetica? Sbaglio, o quello che vuoi è riavere Drusilla, e lo stai facendo in qualsiasi modo, anche alleandoti con me? Non ti sembra una cosa patetica, la tua?-
-Buffy, apri gli occhi: io devo solo riprendere qualcosa che è già mio! Tu rincorri qualcosa che non esiste più! Devi toglierti Angel dalla testa!… Anzi no, continua così, continua a sognare per sempre… almeno nel mondo dei sogni non ci sono sofferenze!-
-Sei solo un idiota!- urlò la ragazza, e in preda alla rabbia, corse via e uscì dall’edificio.
 
“Perché finisce sempre così, con lei?” pensò il sanguinario, rimasto solo.
“E soprattutto, perché ho reagito in quel modo? Dopotutto, l’importante è che lei mi aiuti a riprendermi Dru…”
Sul suo viso un’espressione di sgomento.
“… o c’è qualcos’altro sotto?”.
 
Con gli occhi ancora umidi, Buffy aveva corso fino al cimitero senza mai fermarsi, incurante degli sguardi meravigliati dei passanti.
Le parole di Spike le bruciavano più del fuoco.
E il modo in cui le aveva pronunciate… poteva sentire ancora, nelle sue orecchie, la sua voce dal timbro basso, ora piuttosto alterata, urlare…
Senza forze, si riposò su una lapide.
Meccanicamente, lesse le parole sulla tomba.
Non faceva mai caso ai nomi della gente.
Ma in quel momento… l’aveva fatto, e basta…
Come se fosse lava ardente, la ragazza si alzò di scatto.
Si era seduta proprio sulla tomba di un ragazzo che aveva ucciso circa nove mesi prima.
Le ritornò in mente tutto: la sua rinascita  sotto le sembianze di un mostro per merito del fratello, una specie di Frankestein, e il desiderio di poter avere accanto a sé qualcuno, che non lo disprezzasse.
E poi l’incendio… sì, il fuoco aveva avvolto entrambi, lui e quella specie di donna assemblata con pezzi di ragazze morte… erano scomparsi insieme, come bruciati dalla passione…
E ricordò che quella notte, Angel le aveva confessato di essere stato geloso di quel ballo con Xander, ed erano ritornati a casa mano nella mano…
Quanto sembravano essere lontani, quei tempi…
Tutto era cambiato…
Angel, ma non solo lui…
Anche lei, Buffy, era cambiata…
Altrimenti, come avrebbe potuto spiegarsi quella collaborazione con Spike?
Prima era forte, poteva contare sulle persone cui voleva bene…
Ma ora non si fidava più di nessuno…
Era diventata debole, e aveva il fortissimo bisogno di appoggiarsi a qualcuno…
…qualcuno che stava soffrendo come lei… qualcuno come Spike…
Ma gli eventi erano precipitati…
Aveva dovuto erigere un muro di difesa, per evitare che altri percepissero il suo dolore…
E Spike l’aveva capito…
Spike era sempre stato molto intuitivo…
Soprattutto, Spike era stato sempre in grado di capirla, di intuire cosa frullava nella sua testa…
E anche il suo rimprovero… le era sembrato… come un atto di gelosia…
Forse anche per questo si era sentita più confusa…
Rimase ancora un po’ in quel luogo ormai così familiare, poi prese la strada di casa.
 
Appena entrata, notò la luce accesa in cucina, e delle voci.
“Non mi dire che la mamma ha portato qualche altro uomo in casa?” pensò.
Stava per varcare la soglia della stanza, quando sentì una voce e si bloccò.
“Non… non può essere qui!”
Entrò con passo malsicuro.
Quando vide l’ospite di sua madre i suoi peggiori timori divennero realtà.
-Spike?! Che… che ci fai qui?-
“Ha ancora gli occhi rossi” pensò il vampiro appena la vide.
-Sbaglio, o mi avevi detto di aspettarti a casa?- rispose e le fece l’occhiolino, indicando subito dopo Joyce.
-Sì, sì… certo! Sono proprio sbadata!- si sedette, restando ancora in guardia.
-Buffy, Spike mi stava dicendo della vostra ricerca! Penso che sia interessante tutto il lavoro che state facendo sui cimiteri di Sunnydale, ma… devo ammettere che non ne capisco niente! Quindi, se dovete studiare, io vi lascio, devo uscire… Arrivederci Spike! Ah, se questi biscotti ti piacciono tanto, ne trovi un altro pacco in quella credenza! Fate i bravi, mi raccomando! Buffy, starò qui per ora di cena!-, disse Joyce.
-Va bene… ciao mamma!-
SBAM!
Joyce era andata via.
Ora la cacciatrice e il sanguinario erano rimasti soli.
-Ora puoi spiegarmi perché sei qui? Mi piacerebbe sentire la vera motivazione, naturalmente!-
-Non avresti del sangue in casa? Ho un po’ di fame!-
-Ehi, sbrigati a rispondere, altrimenti fuori di qui!-
William la guardò negli occhi a lungo.
-Perché credi sia venuto qui?-
-Per umiliarmi ancora di più di come hai già fatto?-
-No tesoro, anche se l’idea mi ha solleticato parecchio!- Fece una pausa, prese un biscotto e lo mise in bocca.
-Allora?- la ragazza cominciava ad innervosirsi.
-Beh, diciamo che sarebbe stupido litigare per così poco, non ti pare? E poi, non mi importa che fine farà Angelus, l’importante è che lasci andare me e Drusilla!-
-Sono d’accordo! Sarò felice solo quando ve ne sarete andati! Solo quando questa storia finirà!-
-Quindi chiudiamo le ostilità di nuovo?-
Il vampiro le tese la mano.
-Per il momento!- e gli strinse la mano.
Fu attraversata quasi da una scarica elettrica, ma non seppe spiegarselo.
-Certo, solo per il momento!- fu la risposta di Spike, il quale sembrava aver provato anche lui le stesse sensazioni della ragazza, e sembrava quantomeno confuso.
Si tennero per mano più del dovuto, e quando si separarono, calò un silenzio imbarazzante.
-Sarà meglio che torni a casa!- e il vampiro stava voltandosi per andarsene, quando Buffy lo afferrò per la manica e lo guardò spaesata.
-Ehm… dobbiamo, mettere a punto… il nostro piano… ci, rivediamo… domani sera?-
-Mhm… sì, va bene… solito posto, solita cripta, solito orario… a domani!-
 
 
 
~ * ~ * ~ 
 
 
 
3. QUANDO I SOGNI DIVENNERO REALTA’
 
 
-Spike! Spi-key! Spikey dove sei?-
“Una voce lo chiamava… Drusilla? Drusilla sei tu?”
-Spike! Finalmente ti ho trovato! Avevo bisogno di vederti… e di parlarti…-
“Eri andata via… come mai sei tornata… vuoi, parlarmi?”
-Sì, Spikey! Tu sei un bambino cattivo! Tu non mi ami più! E io sono arrabbiata con te!- il suo volto si trasformò in quello da vampiro.
“No, Drusilla… cosa stai dicendo? Io… amo sempre e solo te!…”
-Spikey, Spikey… non devi raccontarmi bugie… io so la verità… io so che sta succedendo… io so che sta cambiando… perché, Spikey? Perché?-
“N-no, Drusilla… cosa stai dicendo… non sta, cambiando… niente… non sta succedendo… niente… devi credermi…”
-Non posso, Spikey, non posso… è troppo tardi… e domani… o dopodomani… o il giorno dopo… stai in guardia… io… mi vendicherò…-
“Drusilla! Cosa stai dicendo? Ti prego, aspettami…”
Si svegliò sudato e ansimante, con una sensazione di malessere crescente.
“Non può essere!” pensò “E’ solo un sogno… Non può essere…”
E cercò di riaddormentarsi, ma invano…
 
Nello stesso momento…
-Spiffy! Spiffy! So che mi senti! Rispondi!-
“A-Angel?” la ragazza lo guardò atterrito: aveva dei chiodi nelle orecchie, ai polsi e alle caviglie.
-No, Buf… dì, ti sembro Angel? Quella nullità non vale nemmeno la metà di me! Tu sai CHI sono! Ed è colpa tua se sono ridotto così…-
“Ti prego, Angelus… vattene via… vai via dai miei sogni…”
-Oh no, Spiffy! Non è ancora il momento! E poi volevo chiarire con te alcuni punti sulla nostra relazione!-
“Tu… essere orribile… come ti permetti di parlare così del mio Angel… e di poter pensare ad una relazione tra noi due…”
-Buf, Buf… lo sai, mi stai deludendo! Avevi detto che mi avresti amato per l’eternità… e invece…-
“Io non ti amerò mai, Angelus! Io amerò solo Angel per sempre!”
-Stupida! Come fai a non capire che Angel e Angelus sono la stessa persona, che convivono ogni giorno nella stessa persona? Io ti amo allo stesso modo di Angel… Comunque non è questo il problema… Mi avevi detto che mi avresti amato per sempre, ricordi?-
“Certo, io amerò Angel per sempre!”
-Stai mentendo… stai solo mentendo… e sai, lui lo capisce meglio di me, quando menti… è così facile leggere la menzogna sul tuo volto… mi stai deludendo, Buf…-
“Cosa… cosa stai dicendo… io… non so cosa tu stia farneticando…”
-Buf… ti perseguiterò… mi amerai, un giorno… di nuovo… ma fino ad allora, ti perseguiterò… e tu sai che ne sono capace… tu sei MIA!… e lo sarai per sempre… ti perseguiterò… ti perseguiterò… ti perseguiterò…-
Buffy si svegliò di soprassalto, piangendo.
Quelle parole, le parole di Angelus, e il suo aspetto così terrificante…
“-Stai mentendo… lui lo capisce meglio di me, quando menti… mi amerai, un giorno… di nuovo… ti perseguiterò… ti perseguiterò…-”
“Cosa vorrà dire questo sogno? Perché… mi ha detto quelle cose…” pensò, e riprese a piangere, singhiozzando sommessamente per non svegliare la madre.
 
Buffy arrivò a scuola con dieci minuti d’anticipo.
Entrò come una furia in biblioteca, e senza neanche salutare, si sedette presso il tavolo.
-Uhm, buongiorno, Buffy!… Siamo mattiniere, oggi?-
-Ah, sì… buongiorno, sig. Giles… No, è che stanotte non ho dormito bene… sono un po’ intrattabile stamattina…-
-Buongiorno a tutti!- esclamò Xander appena entrato, e subito si andò a sedere accanto alla cacciatrice.
-Ciao Xander! Come mai così di buon umore?-
-Ho una notizia flash: pare che oggi dovrebbe venire nella nostra classe un noto studioso, un… come lo hanno chiamato… beh, sì, insomma, costui sa spiegare il significato dei sogni…-
-Mhm, interessante… è davvero una notizia fantastica! Grazie, Xander, ci vediamo in classe!- e detto questo, la ragazza si alzò e si diresse velocemente verso la sua classe.
Dopo aver atteso qualche minuto, vide entrare dalla porta un uomo, più o meno sulla quarantina, di bell’aspetto e lo sguardo intelligente: le sembrava una persona di cui ci si poteva fidare.
-Buongiorno!- gli disse alzandosi. –Scusi se la disturbo, ma volevo chiederle… le sarebbe possibile ascoltarmi?-
-Mi piacerebbe molto… ti andrebbe di passare a scuola stasera… verso le otto?-
-Certo! A stasera!-
 
Buffy entrò, puntuale alle otto, nella sua classe.
L’uomo era seduto sulla scrivania.
-Ben arrivata! Accomodati! Come hai detto di chiamarti?-
-Buffy, Buffy Summers!-
-Perfetto! Io sono Freddi Sumung (N.d.A. scusate il nome, ho provato ad anagrammare le lettere del nome Sigmund Freud), e mi raccomando, dammi del tu!-
-Va bene, Freddi. Dunque, stanotte ho fatto un sogno molto, molto strano… ehm, è anche, un tantino personale…-
-Allora, Buffy, se vuoi che ti aiuti, devi raccontarmelo nei minimi dettagli!-
-Mhm… ok! Dunque, c’era… c’era un ragazzo, cioè, o meglio… Freddi, tu credi nell’esistenza dei vampiri?-
-Uhm… un argomento piuttosto delicato… ti riferisci a croci, aglio, paletti…-
-Sì, insomma, quella roba lì!-
-Beh, nonostante sia uno scienziato, devo ammettere che… sì, credo nell’esistenza di mostri e vampiri. Ma che attinenza ha con il tuo sogno?-
-Beh, vedi, io… sono una cacciatrice di vampiri, una… diciamo… prescelta, che deve sconfiggere demoni e vampiri. Ora, il ragazzo in questione del mio sogno è appunto un vampiro!-
-Cacciatrice… un vampiro… interessante… continua!-
-Beh, non è un vampiro qualunque… di norma i vampiri non hanno un’anima, ma lui… circa un secolo fa, fu maledetto dagli zingari, riottenendo la sua anima… era, diventato… buono, dolce, e gentile… e io… me ne sono innamorata…-
-Una… cacciatrice innamorata di un vampiro…-
-Beh, solo che qualche mese fa, Angel (si chiama così) ha, beh, perso la sua anima…-
-In che modo?-
-Ehm…- la ragazza era arrossita.
-Naturalmente, se non vuoi dirmelo, non credo sia rilevante…-
-E invece lo è! Perché… è stata colpa mia… la maledizione… diceva che avrebbe perso l’anima quando avrebbe raggiunto un attimo di vera felicità… e… sono stata io a dargli questo… attimo di felicità…-
-Capisco… continua…-
-Avendo perso l’anima, Angel si è trasformato in Angelus, il suo alter-ego… cattivo, e spietato, crudele… ed è, per così dire, tornato dalla parte dei cattivi, dalla parte dei vampiri, la sua specie…-
-… E…-
-Dalla parte dei cattivi si intende… Drusilla, una ragazza che Angel, quand’era senza anima, aveva primo reso pazza, e poi vampirizzata… e Spike… siccome lui è innamorato di Drusilla, ma si sente spodestato da Angelus, io e lui ci siamo… beh… alleati… solo momentaneamente, ben inteso… in modo che lui riavrà Drusilla, e io potrò finalmente uccidere, Angelus…-
-Un’alleanza con un vampiro… sempre più affascinante… parlami un po’ del tuo rapporto con questo vampiro, Spike…-
-Sicuramente, il nostro NON può definirsi un rapporto… arrivò a Sunnydale quasi un anno fa con la sua amante pazza, Drusilla… fu, come dire… odio a prima vista, tra di noi! E poi un giorno ci ritrovammo davvero a combattere per due cose di vitale importanza: lui, voleva guarire la malattia di Drusilla, ma per farlo aveva bisogno di uccidere Angel… io, non potevo permettere che ciò accadesse… quella fu una notte orribile… salvai Angel, ma Spike era riuscito ugualmente a guarire Drusilla… prima che i due scappassero, gli feci cadere addosso un organo da chiesa… da allora Spike è paralizzato sulla sedia a rotelle…-
-Brutta fine, davvero brutta fine…-
-Non impietosirti per così poco! Purtroppo i vampiri rimarginano presto le loro ferite… ed ora Spike è più arzillo e veloce di prima…-
-Da come ne parli… hai già avuto un altro scontro con lui?-
-Beh, sì… è stato allora che mi ha proposto l’alleanza…-
-Fammi capire bene: pensi di essere in grado di sconfiggere Angelus?-
-Certo… mi ci vorrà molto… coraggio, ma penso di farcela…-
-E allora perché hai accettato di aiutare Spike?-.
Freddi aveva assunto un’espressione incuriosita.
-Sai, anch’io mi sono posta molte volte questa domanda: perché? Forse… pietà, o… solidarietà… non ne ho idea…-
-E che aspetto ha, questo rag… vampiro?-
(Col riso sulle labbra) -E’ un tipo che non passa inosservato: capelli biondo ossigenati… sempre vestito di nero… pelle… e anfibi…-
-E… pensi di poterne essere attratta fisicamente?-
-Cosa… cosa stai insinuando?… non mi sognerei… MAI… Spike… oh Dio, cosa mi sta dicendo…-
-Su, Buffy, calmati era solo una domanda innocente… alla quale non hai risposto!- le fece l’occhiolino.
-Alla quale risponderò subito: NO, NO, NO, e ancora ASSOLUTAMENTE NO! E’ sufficiente come risposta?-
-C-Certo… non c’era bisogno di urlare…-
-Dovevamo parlare del mio sogno, non della mia vita… privata…-
-Sì, hai ragione… mi stavi dicendo che hai sognato Angel stanotte…-
-No, non Angel, Angelus… ed aveva… dei chiodi nelle orecchie, ai polsi e alle caviglie…-
-Ah, Angelus… chiodi… e cosa ti ha detto?-
-Ora che mi ci fa pensare… i chiodi potrebbero avere un’attinenza con… lasciamo perdere… Beh, se vuole una sintesi della nostra conversazione… o almeno da quel che credo di aver capito… ha detto che io non lo amo più…-
-Suppongo sia normale che tu non ami Angelus…-
-Sì, è così! Ma lui non si riferiva ad Angelus: ha detto, senza mezzi termini, che dovevo svegliarmi, e capire che Angel e Angelus non sono altro che la stessa persona… ha detto, che Angel capisce meglio di lui quando mento… che Angel ha capito che non lo amo più… e ha detto che mi perseguiterà…-
-Questa suona tanto come una minaccia!-
-Sei davvero molto perspicace, Freddi, non c’è che dire!-
Buffy e Freddi si girarono simultaneamente verso la porta.
-A-Angelus…-
-Spiffy! E’ da molto che non ci vediamo… lo sai mi sei mancata!-
Il vampiro entrò in un lampo nella stanza, prendendo lo scienziato sotto tiro, e Buffy fu circondata da una decina di vampiri.
-Non ho sentito tutto il discorso… ma dalle ultime frasi… a quanto pare mi hai sognato, Buf! E’ sempre un piacere venire a giocare coi tuoi sogni…-
-Lascialo… lascialo andare…-
-Buf, Buf… non ti conviene darmi ordini, nella tua posizione… potrei benissimo farti uccidere dai miei amici… anche se non sarebbe molto divertente…-
-Che cosa vuoi da lui?-
-Ho sentito dire che è un eccellente interpretatore di sogni … diciamo che ne avrei bisogno per Drusilla… a proposito, ti porto i suoi saluti… non ti dispiace se te lo rubo, diciamo… per sempre?- sul suo viso un ghigno sadico.
Il vampiro stava prendendo la porta, quando la cacciatrice sentì urlare Freddi: -La chiave del tuo sogno… ripensa al vostro discorso, Buffy… perché avrebbe dovuto dire quelle cose?… ripensaci… ripensaci…- fino a che la sua voce non fu lontana e Buffy, a quel punto non potè far altro che aspettare.
Solo qualche minuto dopo, infatti, irruppero nella stanza i suoi amici, insieme ai quali riuscì ad uccidere tutti i vampiri.
Alla fine, Xander domandò, ancora trafelato: -Cosa… cosa volevano da te? Ti… stavamo cercando… e siamo venuti qui… per caso…-
La ragazza pronunciò una sola parola, sul suo volto una smorfia di dolore, frustrazione, stanchezza, tristezza: -Angelus…- e poi uscì velocemente fuori dalla stanza.
 
Correre.
Sì, correre.
Correre ancora.
Correre per sempre.
Le bastava correre per calmarsi.
Sentire la sferzata del vento sul viso la riportava alla realtà, e insieme la tranquillizzava.
E poi… correre al cimitero significava uccidere vampiri…
E nonostante lo odiasse, si rendeva conto ogni giorno di più che ne aveva bisogno.
Sfogarsi con quei mostri, idealizzarli come i propri demoni personali…
“Prendere due piccioni con una fava” si diceva.
Peccato che i suoi demoni personali, come i vampiri, sembravano non finire mai, mai, mai…
 
 
 
~ * ~ * ~ 
 
 
 
4. LA SITUAZIONE SI COMPLICA
 
 
Spike la stava aspettando alla cripta da un po’ di tempo.
Era chiaramente molto teso e nervoso, e camminava in cerchio fumando una sigaretta.
Stanco di aspettarla, si era deciso ad andare via.
Varcò la soglia della cripta… e la vide.
Stava combattendo con un vampiro (“E quando mai!” pensò).
Ma era… sì, sembrava… diversa.
Sembrava più disperata del solito, ma non per questo meno combattiva o efficiente.
Solo, più disperata.
“Meglio”, pensò dentro di sé, e un ghigno si disegnò sul suo viso. “Sarà più facile del solito maltrattarla”.
Se ne stava in disparte, ad osservare il combattimento.
In effetti, si aspettava che finisse presto.
Quello, era un vampiro giovane e inesperto.
“Sei proprio sfortunato, amico!” pensò. “Da poco sei risorto, e tra poco morirai!”.
Ma mentre se ne stava così, immerso nei suoi pensieri, fumando, e con un sorriso sprezzante sulle labbra, si accorse che… qualcosa non quadrava.
Improvvisamente, il vampiro l’aveva atterrata sotto di sé.
La cacciatrice se ne stava impotente, con la schiena al terreno, le mani bloccate dal mostro sopra di lei.
E sembrava non cercare nemmeno di opporre resistenza.
Stava per essere morsa e se ne rimaneva immobile, apatica…
Il sanguinario si mosse e in un lampo polverizzò il vampiro con un paletto trovato a terra.
Buffy era ancora distesa a terra, gli occhi sgranati per la sorpresa, e insieme, colmi di… gratitudine.
Ma… forse si sbagliava!
Le tese una mano, che la ragazza, risvegliatasi dal suo stato comatoso, prontamente allontanò, alzandosi in piedi sulle gambe ancora tremanti.
Il biondo la guardò con un’espressione severa, i suoi occhi penetranti che la rimproveravano in silenzio.
Non aveva il solito riso di scherno.
La cacciatrice si sentì intimidita da quel comportamento.
-Su-Suppongo che ti debba ri-ringraziare per…-
-Oh no, cacciatrice, non ce n’è bisogno! Sai com’è, solidarietà tra nemici!- la guardò sorridendo.
Buffy non potè far a meno di pensare che non era un sorriso cattivo, poi rispose, confusa: -Nemici mortali, vero?-
-Certo!- rispose il vampiro, ancora sorridendo.
Poi assunse nuovamente un’espressione seria.
-Cosa diavolo ti è successo, prima? Lo so io, e anche tu lo sai benissimo, che avresti potuto farlo fuori in un attimo…-
-Cosa… cosa vuoi, Spike? Ora ti interessi anche della mia salute?-
Il vampiro la guardò enigmatico, poi sul suo viso comparve un riso di scherno, e di compassione.
-Ora ho capito… hai litigato con Angelus, dolcezza? Lascia troppi cuori spezzati sul suo cammino! Dovrei utilizzare anch’io la sua tattica… prendi e molla… prendi e molla… prendi e molla… e dimmi, tesoro, com’è, detto da una che l’ha sperimentato sulla sua pelle?-.
Non ebbe risposta, perché Buffy lo colpì in pieno viso.
Iniziarono a combattere.
Dopo breve, però, Spike riuscì ad atterrarla nuovamente.
-Cacciatrice, cacciatrice… oggi non è proprio giornata, eh?-.
Si scansò, poi le tese nuovamente la mano.
-Forza, alzati… ho capito che hai propria voglia di morire, oggi… peccato che per il momento mi servi viva…-
La ragazza stavolta afferrò la mano del vampiro, che la fece alzare dandole una spinta molto forte, portando il viso di lei ad un soffio dal proprio.
Restarono alcuni secondi a fissarsi in silenzio, ancora mano nella mano e vicinissimi, respirando affannosamente, e guardandosi negli occhi, a lungo, come ipnotizzati.
Poi il sanguinario abbassò lo sguardo dagli occhi di Buffy alla sua bocca.
Si avvicinò pericolosamente sempre di più…
Le loro labbra ora si sfioravano quasi…
Stavano per baciarsi, quando la ragazza, ripresa la cognizione della realtà, lo scansò bruscamente, facendolo cadere a terra.
Balbettando, la voce un po’ alterata, disse: -Cosa… cosa diamine hai cercato di fare?-
Spike, ritornato in piedi, le andò vicino e con prepotenza le prese il mento tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Niente che tu non voglia, tesoro!- e stavolta la baciò davvero.
Non c’era più, però, la magia dell’attimo prima.
Ora a Buffy sembrò solo una costrizione, un atto… forzato.
“Non che prima fosse… meglio?” pensò con orrore.
Cercò di ribellarsi con tutte le sue forze, e alla fine riuscì ad allontanarlo.
Ora si guardavano con odio, ansimanti, entrambi in guardia e pronti a colpire.
Però la ragazza, semplicemente, voltò le spalle, e cominciò ad allontanarsi.
Spike la raggiunse e le prese un braccio.
-Lasciami immediatamente! Non intendo rimanere qui un secondo di più!- sibilò lei, fredda, e arrabbiata, con gli occhi offuscati dalle lacrime.
Sentendola singhiozzare, il vampiro allentò la presa.
La cacciatrice si divincolò subito, e cominciò di nuovo ad allontanarsi.
Lui le urlò: -Dovevamo… preparare un piano, ricordi?-.
Buffy si fermò di colpo, e continuando a dargli le spalle, rispose: -Ah, sì… beh, non importa, ne… parleremo… domani! Sii puntuale… e stai all’erta… Angelus e Drusilla sono tornati! Non… vorrei che ti facessero fuori… proprio ora… che siamo vicini al nostro… progetto! Ci vediamo…- e andò via.
Spike si girò nella direzione opposta e cominciò a incedere con lunghe falcate poco decise, pensando e ripensando nella sua mente a ciò che era accaduto poco prima.
“Che diavolo mi è venuto in mente? Io… baciare la… cacciatrice?… ma era lì, così apparentemente… indifesa, e… mah, starò impazzendo… non vorrei che Angelus fosse contagioso!” e mentre pensava questo, gli tornò in mente un’altra preoccupazione. “Angelus! Diamine, se mi avesse visto baciare Buffy… oh, all’inferno! Le mie scelte non possono dipendere da Angelus… scelta? Io ho… scelto di baciarla? Oh mio Dio” e continuò a camminare alzando di tanto in tanto gli occhi al cielo.
 
Spike se ne stava seduto sulla sua sedia a rotelle, ancora pensieroso a causa dello scontro avvenuto con la cacciatrice qualche ora prima.
Non si accorse, perciò, di Drusilla che, silenziosamente, era entrata nella sua camera.
La notò solo quando lei gli coprì gli occhi con le mani, esclamando: -Indovina, indovinello! Chi sono, Spikey?-.
Il vampiro strinse le mani della donna, e la fece sedere sulle sue ginocchia.
La vampira lo baciò, ma lui, ancora tormentato dal bacio avuto con Buffy, la scansò dolcemente.
-Ehm… quando siete tornati?-.
-Mhm…- fece lei sospettosa, -Da poco… qualche ora… abbiamo disfatto le valigie, e ho pensato di venire a salutare il mio adorato Spikey!-
-E… com’è stato il viaggio? Vi siete divertiti?-
-Non puoi immaginare quanto!- esclamò Angelus, appena entrato nella stanza.
Dietro di lui c’era Freddi Sumung.
-E come vedi, Spike, ti abbiamo portato un regalino! Saluta Spike, Freddi!-
Lo scienziato squadrò a lungo il biondo, come per fargli una radiografia.
Angelus continuò: -Lo sai, lo abbiamo trovato in dolce compagnia: era con Spiffy!-
-B-Buffy? La cacciatrice?- domandò Spike, a disagio.
-Sì, Spike. Quante Buffy hai conosciuto in questo breve periodo di tempo?-
Il sanguinario fece un sorrisetto ironico, poi esclamò: -Lasciatelo a me per un po’, e vi farò vedere che riuscirò a farlo cantare, qualsiasi cosa lui sappia!-
Angelus e Drusilla acconsentirono e abbandonarono la stanza.
Immediatamente, Spike si alzò dalla sedia a rotelle, facendo piccoli passi per sgranchirsi un po’ le gambe, poi si avvicinò a Freddi.
-Dunque tu saresti un… interpretatore di sogni… molto interessante… e se non sbaglio fino a poco fa eri con Buffy… ah, ora capisco, era arrabbiata perché Angelus ti ha rapito… già, ora tutto torna…-
-Buffy non mi ha detto molto di te, Spike, ma mi è bastato vederti, per capire come sei fatto… e soprattutto per capire che Angelus non è molto simpatico neanche a te!- disse lo scienziato.
-Già, siamo in molti a detestarlo!- commentò acido, continuando: -La cacciatrice ti avrebbe parlato di me, quindi…-
-Beh, sì, mi ha detto che ha molti problemi da risolvere, e nella sua lista tu vieni al secondo posto…-
-Al secondo posto dopo Angelus, immagino!-, esclamò, evidentemente irritato da questo fatto.
-Esatto! Anzi, facciamo una cosa… perché non mi parli un po’ del tuo rapporto con lei, visto che ci siamo?-
-Cosa… non crederà, Freddi, di poter controllare questa conversazione. IO l’ho fatta restare perché IO ho bisogno di farle alcune domande…-
-A che proposito?-
-Buffy…-
-Visto che il vostro è un chiodo fisso? Con la scusa che siete nemici mortali, mascherate i vostri reali sentimenti, che oppressi nel vostro subconscio, non possono far altro che trasformarsi in vero odio…-
-Non ho bisogno di uno psicologo! E’ molto interessante quello che dice… i nostri sentimenti “reali” li ha chiamati… a cosa si riferisce?-
-Su, non fare lo gnorri, Spike… si capisce benissimo dalle vostre reazioni che tra voi vi è molta attrazione sessuale, e forse anche qualcos’altro…-
-Ma, signor scienziato dei miei stivali, noi combattiamo l’uno contro l’altro, i nostri corpi sono costretti a toccarsi in continuazione… cosa crede, che non si crei dell’attrazione sessuale? O sta insinuando dell’altro…?-
-Bene, almeno c’è ancora qualcuno a questo mondo che ammette le sue debolezze! E poi, quando dicevo che Angelus non ti è simpatico, mi riferivo anche al fatto che tu ne sei geloso… per Buffy! Non sopporti che ora tutte le sue energie siano concentrate su di lui…-
-A quanto pare, lei non le ha spiegato bene la sua storia… prima Buffy e Angel stavano INSIEME! E’ normale che dedicasse a lui le sue attenzioni…-
-Sì, certo, ma non mi sto riferendo a quello! Nonostante Angel, prima eri tu che aveva sempre nei suoi pensieri, perché, seppur come nemico, lei doveva pensare a fermarti… quindi, in un certo senso, aveva paura di te…-
-Chi non l’avrebbe?-
-…E a te dà fastidio che ora la sua principale preoccupazione sia Angelus!-
-Non è affatto vero! E’ un’enorme str…-
-Suvvia, lo so che è difficile ammetterlo, ma è così! Però, in un modo o nell’altro, stai riuscendo ugualmente a confonderla col tuo comportamento… tu stesso non sei preparato a tutto quello che sta succedendo… ti ho visto prima, quando l’hai nominata, eri profondamente imbarazzato e a disagio, cosa che non accade ad Angelus quando parla di lei… Ebbene?-
Ormai, il vampiro pensò fosse giunto il momento di aprirsi alle confessioni.
-Freddi, deve promettermi che non ne parlerà né con Angelus, né con Drusilla… circa qualche ora fa abbiamo avuto un altro diverbio… in questo periodo è molto debole, eccessivamente troppo debole…  stava per farsi ammazzare da un vampiro qualsiasi, un novellino… e io l’ho salvata…-
-L’hai salvata… bene, molto bene…-
-No, lei non capisce… non va affatto bene… le cacciatrici si uccidono, non si salvano… ad ogni modo, abbiamo iniziato a picchiarci… ormai lo facciamo anche per i motivi più futili…-
-Scusa, Spike, ma come hai detto tu stesso, sei un vampiro, e lei è la cacciatrice… dovrebbe essere normale per voi combattere ogni giorno fino alla morte…-
-Immagino che lei sia a conoscenza del nostro piccolo accordo, no? Beh, abbiamo stipulato una specie di… trattato di “non aggressione”, e io sarei pronto a rispettarlo per…-
-Per Drusilla? E’ questo che stavi dicendo? Io penso che, in questo momento, il tuo unico scopo è quello di poter stare accanto a Buffy, e ti sfido a contraddirmi…-
-Io… lasciamo perdere… le stavo dicendo… dopo aver combattuto, stavamo per baciarci, ma lei mi ha allontanato… non so cosa mi sia preso, ma la desideravo con tutte le mie forze… a quel punto l’ho bloccata e l’ho baciata…-
-E lei come ha reagito?-
-Mhm… non ha reagito molto bene… lei mi odia, esattamente come io odio lei, per cui è andata via… ho cercato di fermarla, ma stava piangendo… e, non me la sono sentita di farle ancora del male…-
-Mm, dici che lei ti odia esattamente come tu odi lei… non sarà invece che lei ti ami come tu ami lei?-
-Senta, non dica idiozie… io sono innamorato di Drusilla… e lei lo è ancora di Angel…-
-E questo ti fa rabbia, vero? Il fatto che lei ami qualcosa che non esiste più, invece che te, ti fa ribollire il sangue nelle vene…-
-Noi vampiri non abbiamo sangue e vene, o almeno non nel vero senso della parola…-
-Ok, tempo scaduto!- urlò Angelus, che entrò sbattendo la porta.
Poi si fermò ad osservare Spike.
-A quanto pare c’è qualcuno che si è ripreso qui… mi dispiace portartelo via, ma Drusilla ha bisogno di lui… sai, forse abbiamo la chiave per distruggere per sempre la cacciatrice… senza la possibilità che ne risorga un’altra…-
-Cosa…?-
-Sì, lo so, sarà dura lasciare Buf, ma… che ci vuoi fare, è la vita… a dopo!- e uscì portandosi dietro lo scienziato.
 
5. ANIMI GENTILI, SPIRITI SOGNANTI
 
 
Un altro sogno… e come se non bastasse sembrava sempre così reale…
“Dove… dove mi trovo? Che posto è questo?”
Una grande sala da ballo, una sala… ottocentesca…
E poi tante donne… tutte vestite allo stesso modo… vestite per ballare…
Una festa… sì, vestite a festa…
E molti uomini… tutti in smoking… vestiti a festa…
“Un ricevimento!”
Era come se Buffy non avesse consistenza, come fosse un fiore delicato trasportato dal vento…
Poi, una stanza… più, discreta, intima… una camera da letto…
E… un ragazzo e una ragazza…
Una dama… una fanciulla distinta, riccamente abbigliata e piena di gioielli…
Ma con uno sguardo freddo e un’espressione annoiata…
L’uomo… un giovane, un ragazzo… più modesto…
Però elegante nella sua modestia…
Affascinante… con occhi azzurri molto belli e profondi…
Occhi luminosi… occhi innamorati…
Buffy non vede la stessa luminosità negli occhi della ragazza.
-C-Cecily, qu-quella poesia era per te! Sono, sono rimasto abbagliato dalla tua rifulgente bellezza, e ogni volta che poso il mio umile sguardo su di te, sento il mio cuore battere oltre modo, sento… un suono di campane e un coro di angeli… ma sei tu l’angelo più bello, sei tu la stella che illumina il mio cammino lastricato di affanni e dispiaceri, tu con la tua meravigliosa…-
-Ehm, sì, William… le sue poesie sono sempre molto… sorprendenti…-
“Un poeta! Che animo sensibile! Ma lei non sembra aver apprezzato…”
-Allora, C-Cecily, accetterai il mio amore? T-tu ricambi il m-mio amore?-
“Che ragazzo impacciato, ma così dolce… eppure mi ricorda tanto qualcuno…”
-No, William non mi chieda cose del genere… lei sa molto bene che NON sono interessata a tipi del suo genere… così bislacchi, e di povera famiglia… (“Che ragazza odiosa! Non merita una dichiarazione del genere!”)… lei per me è solo un essere inferiore!-
Detto questo, la ragazza si alzò e tornò con noncuranza nella stanza da ballo, lasciando il ragazzo col cuore a pezzi e lo sguardo perso nel vuoto nella camera.
Ancora come trasportata dal medesimo vento, Buffy si ritrovò all’improvviso a camminare nel freddo accanto al ragazzo, fuori dalla casa.
“Sta piangendo… sono lacrime disperate le sue… mi piacerebbe tanto poter consolarlo…”
Un vicolo buio.
Si era fermato di botto, lasciandosi cadere sulle gambe tremanti, tenendosi le ginocchia con le braccia, col capo reclinato.
Il ragazzo cominciò a singhiozzare più forte, e a parlare convulsamente: -Ce-Cecily! La m-mia Cecily… non mi vuole… mi disprezza… non posso continuare a vivere così…-
Come per magia, il corpo di Buffy prese consistenza.
La cacciatrice si sedette accanto a lui, e gli scostò dolcemente dal viso una ciocca di capelli color nocciola caduta sul viso.
Come fulminato, il ragazzo alzò il viso, ancora rosso e bagnato.
E Buffy non riuscì a trattenere un sospiro, guardandolo negli occhi: -Spike…-
-Ci conosciamo, signora? Non mi sembra di averla mai vista!-
Ancora sconvolta per la rivelazione, la ragazza annuì soltanto.
“Non posso crederci! Questo ragazzo… Spike, è… sono totalmente diversi l’uno dall’altro…”
-Ad ogni modo… il mio nome non è Spike… William, io sono… William…-
-“William il Sanguinario”!- esclamò lei.
-Bene! Evidentemente lei conosce già la nomea che mi sono fatto tra i gentiluomini di Londra… eppure le mie poesie non sono tanto terrificanti… le leggevo ogni sera a mia madre… finchè… finchè…- e scoppiò a piangere nuovamente.
Ripresasi, Buffy lo abbracciò, meravigliandosi di tanto slancio d’affetto, e William ricambiò l’abbraccio, continuando a piangere come un bambino.
Quando, infine, si fu sfogato, la cacciatrice lo lasciò, continuando a tenere un braccio attorno alle sue spalle.
-Che, che vergogna… piangere di fronte ad una così bella signora del suo stampo… mi, mi dispiace tanto… devo, devo averle rovinato tutto il vestito…- disse frustrato.
-Non preoccuparti, William… io sono Buffy… e mi piacerebbe che tu mi dessi del tu…-
-Oh, come vuole, vuoi, Buffy…- sospirò ancora, poi –Non l’ho mai vista qui a Londra… di dov’è?-
-Beh, diciamo che non sono di queste parti… vengo da un posto molto lontano, ma, lasciamo perdere… dimmi, piuttosto, perché piangevi?-
-Perché… la donna che amo… l’unica luce dei miei occhi ormai spenti… mi ha detto che, non conto niente per lei, mi ha, definito… un essere inferiore…-
-E tu credi che abbia ragione? Tu pensi di essere un essere inferiore?-
-Io… sì, la mia Cecily ha ragione… lei ha sempre ragione… è una nobildonna, lei… sono un essere inferiore… non sono neanche riuscito a salvare mia madre…-
-Cosa, cosa è successo a tua madre?-
-Era, andata a lavoro come ogni giorno, nonostante l’età, per il… mio sostentamento… e, quando è tornata… era brutta, cattiva, aveva… un viso sfigurato, ha cercato di… mordermi…-
-Mo-morderti?-
-Sì, ma io sono scappato… ha una malattia grave, capisci? E io sono scappato…-
-No, William, se ho capito bene… non è malata… tu, non avresti potuto fare niente per salvarla, era… già troppo tardi e… lo è anche ora…-
-Vuoi dire che lei è… morta? Molti, in città, hanno ipotizzato che lei… che fosse stata abbracciata da una creatura della notte, ma io… non ho voluto dar credito a quelle storie…-
-Creature della notte… abbraccio… ti riferisci ai vampiri…-
-Cosa dice? V-vampiri… non bisogna nominarli, potrebbero sentirti…-
-Non preoccuparti, William, con me sei al sicuro…-
E mentre diceva queste parole, furono assaliti da una vampira.
-Aiuto! Mio Dio! Un mostro!- urlò il ragazzo in preda al terrore.
Buffy, d’istinto, tirò un calcio, e la demonessa finì alcuni metri più indietro.
Per quel breve momento, la vampira riprese il suo aspetto umano.
-Drusilla!- esclamò Buffy, la voce strozzata, non sapeva se dallo sgomento o dall’ira.
“E così… è qui per vampirizzare William… cioè Spike… non posso crederci…”
Mossa dalla rabbia, la cacciatrice, preso un paletto trovato a terra, la ridusse in polvere in pochi secondi.
-Era qui… per te!- disse Buffy a William. –Però, ora è tutto finito… è tutto finito…-
Il ragazzo annuì, ancora tremante, e le si avvicinò.
Poi prese le mani di lei tra le sue.
-Buffy, non so, proprio come ringraziarti… mi hai, salvato la vita… io, non so chi tu sia ma… ti sarò riconoscente per sempre…-
-Per l’eternità?- domandò la ragazza, ironica, pensando a quanto fossero diversi lo Spike umano del passato, William, e lo Spike del futuro.
-Certo…- e fece un gesto che forse non avrebbe dovuto fare.
La baciò.
Istintivamente, Buffy lo scansò.
Non perché quel bacio non le fosse piaciuto, ma… era così uguale a Spike, le stesse labbra, lo stesso sapore… solo, più dolce e timoroso.
William abbassò lo sguardo.
-Scu-scusami! Non so… cosa mi abbia preso… mi, dispiace tanto… spero che tu non sia arrabbiata con me…-
-No, William, non lo sono… non sono arrabbiata con te… ti va di fare una passeggiata, e parlare… almeno fino all’alba…-
-Perché fino all’alba?- domandò incuriosito
E la ragazza, con un sorriso enigmatico rispose: -Perché… oh beh, lasciamo perdere…-
E avevano camminato molto, e avevano parlato molto, sempre restando mano nella mano, fino a che il sogno era durato…
 
Buffy e Spike si svegliarono nello stesso attimo, entrambi sgomenti, esclamando: -OH MIO DIO!-
 
 
 
~ * ~ * ~
 
 
 
6. PUO’ UN SOGNO…
 
 
Mentre si avviava con passo malfermo verso la scuola, Buffy ripensava al sogno della notte precedente.
Era stato così reale… eppure così fantastico!
Non ricordava quasi più niente di quello che era successo dopo il bacio.
Solo, che lei e William avevano continuato a camminare mano nella mano fino al risveglio.
Quel bacio… l’aveva veramente sconvolta!
Si era sentita invadere da un mare di emozioni!
Ma quello che di più l’aveva meravigliata, era che quelle sensazioni non erano rivolte verso William, quel ragazzo così gentile e sensibile, bensì… verso Spike!
Al vampiro, al mostro contro cui combatteva ogni giorno!
Ancora non voleva, non POTEVA ammettere tutto ciò!
Non era riuscita più ad addormentarsi, perciò era stata ben felice di andare a scuola.
“Questo è proprio il colmo” pensava, “Io che sono felice di andare a scuola… il mondo sta proprio cambiando!”
Entrò anche quel giorno in anticipo in biblioteca, e andando a sedersi al suo solito posto, disse uno sbrigativo: -Buongiorno!-
Il sig. Giles, con un’espressione alquanto apprensiva, si aggiustò gli occhiali sul naso, poi le chiese: -Ciao, B-Buffy! Mhm, c’è qualcosa che non va in questi giorni? Non è da te arrivare in anticipo a scuola, per ben due giorni consecutivi, poi!-
-Ma, sig. Giles, non le va bene niente! Non fa che predicare dalla mattina alla sera che dovrei essere più ligia al dovere e più puntuale, e poi si lamenta se faccio quello che dice! Insomma, si decida!-
-N-Non è questo il punto…-
DRIN DRIN DRIN
-La campanella! Ora va’ in classe, ne riparleremo più tardi!-
 
A ricreazione la cacciatrice uscì dalla sua aula, sfinita dal compito di chimica.
Come al solito, non aveva studiato!
Se non ci fosse stata la cara vecchia Willow… un’insufficienza non gliel’avrebbe tolta nessuno!
Nonostante fossero passate molte ore, la ragazza era ancora scossa dal sogno.
Sentendo il desiderio di stare da sola, andò a rifugiarsi in un angolino all’ombra del cortile, lontana da sguardi indiscreti.
Nell’aria spirava una leggera brezza primaverile, e si era stesa sull’erba, ancora un po’ umida di rugiada.
Chiuse gli occhi.
Le ripassarono nella mente tutte le immagini di quello strano sogno, come in un film…
All’improvviso sentì un rumore.
Disturbata da quella che le sembrava la violazione della sua tranquillità, si girò.
La sua meraviglia crebbe ancor di più quando vide che, a pochi centimetri dal suo viso, vi era… Spike!
Il vampiro, che aveva ancora la sua coperta addosso, le sfiorò la mano.
Imbarazzata, la ragazza si allontanò di qualche metro.
-Che, che ci fai qui?- domandò, insicura.
-Io… volevo parlarti di… una persona, che a quanto pare anche tu conosci: Freddi Sumung!-
-Oh Dio, è vero! L’avevo scordato! Ieri è stato rapito da Angelus…-
-Già, e il tuo ex ha pensato di portarlo a casa come souvenir!-
-Sta, sta bene?-
-Sì… non credo gli faranno del male… hanno bisogno di lui per interpretare i sogni di Drusilla… sai, stanno cercando un modo per eliminarti…-
-Oh, ma che novità! Vampiri che vogliono uccidermi!- rispose lei sarcastica.
-Non dovresti sottovalutarli! Sembra che stiano cercando un modo per eliminarti, senza che sia attivata un’altra slayer!-
-Ma… è impossibile!-
-A quanto pare non per loro! E con l’aiuto di quello scienziato da strapazzo ci riusciranno… credo che lui sappia più di quanto non voglia farci credere…-
-Hai, parlato con lui?-
-Già, e secondo me non gli è ben chiaro il concetto di cacciatrice e vampiro, che sono diametralmente opposti… secondo lui, tra me e te ci sarebbe qualcosa… qualcosa più dell’odio…-
-Sì, lo aveva detto anche a me! E’ ridicolo! Cioè… stiamo parlando di me e di te… cosa potrebbe esserci tra di noi, se non odio…?- aveva fatto una domanda, ma non era sicura di voler sapere la risposta.
-Mah, valli a capire questi esperti…-
Rimasero in silenzio.
Buffy si era ristesa nell’erba, con gli occhi chiusi, mentre Spike era rimasto seduto affianco a lei.
Dopo un po’ la ragazza, con un sorriso ironico in viso, chiese: -Sei venuto fin qui, rischiando di finire in un portacenere, solo per parlarmi di Drusilla?-
La cacciatrice aveva ancora quel sorriso ironico, quando aprì gli occhi.
Il sorriso, però, scomparve, e al suo posto vi era un’espressione di incredulità.
Il vampiro, a pochi centimetri da lei, le prese le mani e la fece sedere.
Continuando a tenere con lei le mani incrociate, domandò: -Hai fatto anche tu quello strano sogno stanotte, vero?-
La ragazza non rispose, ma abbassò lo sguardo.
Allora il sanguinario le prese il mento tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi.
Stavolta, quel gesto non era stato duro, ma molto dolce.
Buffy sentiva il sangue scorrere più velocemente nelle vene, il cuore che le batteva all’impazzata…
Come ipnotizzata dai suoi occhi azzurri, e da quell’espressione così seria che avevano assunto, non riusciva a smettere di guardarlo.
I loro visi si avvicinavano pericolosamente…
-Dimmi che hai fatto anche tu il mio stesso sogno…-
-Sì… è così…- silenzio. –Eri… molto diverso…-
-Già… ero solo un patetico ragazzino…-
-Non è vero… eri, dolce… Quella Cecily non ti meritava…-
-Davvero…?-
-O almeno non meritava William…-
-Che, che cosa sta succedendo, Buffy?-
-Forse… quel sogno doveva aprirti gli occhi… forse, stai tornando ad essere William…-
Stavano per baciarsi, quando sentirono urlare: -Buffy! Spike!-
Il vampiro esclamò: -Maledizione!- prese la sua coperta e scappò via.
La cacciatrice si voltò immediatamente verso Willow.
La rossa la raggiunse e, parlando senza fiato, disse: -Tu… Spike… eravamo in ansia… non ti trovavamo da nessuna parte…-
-Scusa, Will! Non volevo farti preoccupare! Ero… venuta qui a riposarmi, quando Spike mi ha raggiunto…-, cercò di scusarsi, sentendosi in colpa.
-Per Dio, Buffy, sembrava… da lontano sembrava… che ti stesse per baciare…-
-Oh, Will! Cosa ti salta in testa! Era Spike, cosa dici?… Mi sa che è meglio se torniamo in classe…andiamo!- e strattonò gentilmente la sua amica, per distrarla da un argomento dal quale, sapeva, non sarebbe riuscita a districarsi senza rivelare la verità.
 
-Spikey! Dove sei stato?-
Il sanguinario, con un’espressione colpevole in viso, si girò verso Drusilla.
Era appena rientrato dopo che era stato da Buffy.
Non capiva il perché, ma aveva sentito l’imminente bisogno di parlare con lei, di vederla, di toccarla…
Al pensiero che, se non fosse stato per Willow, si sarebbero baciati, non sapeva se doverla ringraziare, o il contrario.
Cercò una scusa da dire alla vampira: -Io… ehm… ero andato da Willy! Volevo vedere che aria tirava stamattina!…-
-E’ la verità, Spikey? Lo sai che non mi piacciono le bugie…-
-Cosa vai a pensare, mia amata! Certo che è la verità! Cos’altro potrebbe essere?-
-Mhm… in una delle mie visioni, ti ho visto… eri con la cacciatrice… stavate complottando contro di noi…-
-Mi dispiace dirtelo, micina mia, ma stavolta le tue visioni non sono azzeccate: io e la cacciatrice! E’ ridicolo! Semmai Angelus con lei… sai bene che potrebbe farlo…-
-Molto strano, ad ogni modo… le mie visioni non sbagliano quasi mai… a proposito, lo scienziato ha parlato… diciamo che all’inizio non è stato facile, ma Angelus conosce i metodi di tortura più atroci che esistano- (sorriso d’estasi) –E lo sai qual è la cosa più buffa, Spikey? Che avevamo la chiave del mio sogno da tantissimo tempo, e non ce n’eravamo neanche accorti! Il modo per uccidere definitivamente la cacciatrice è… uccidere la cacciatrice nella stessa maniera in cui lei uccide noi… con un paletto… poi bisogna recitare una formula, e… il gioco è fatto!-
La vampira sorrideva compiaciuta, sul suo viso, però, vi era un sorriso diabolico, che mai Spike aveva visto.
-La odi tanto, vero?-
-Ti riferisci alla cacciatrice? E’ normale per noi vampiri odiare la cacciatrice!-
-No, Dru, no! Tu la odi come si può odiare una rivale in amore… ti dà fastidio che lei sia riuscita a far perdere l’anima ad Angel, non è così?-
La donna ora aveva assunto un’espressione addolorata, ma non aveva risposto.
-Perché non rispondi? E’ la verità, allora? Tu sei gelosa di lei?- esclamò il biondo, adirato, e le strinse i polsi.
-Mhm… s-sì, è vero… io, sono gelosa di lei… perché… lei mi ha portato via Angelus…-
Spike perse la pazienza, la liberò e poi andò via.
Mentre saliva frettolosamente le scale, la vampira lo guardò.
Mormorò a bassa voce: -E anche se tu non vuoi ammetterlo, so benissimo che mi sta portando via anche te…-
 
 
 
~ * ~ * ~ 
 
 
 
7. …TRASFORMARSI IN REALTA’?
 
 
-Non avevamo stabilito di comune accordo che per un po’ di tempo non ci saremmo più rivisti?-
-Sai benissimo che io non ho mai detto niente del genere…-
-Ah… davvero?-
-Già… davvero!-
-Comunque… ho del lavoro da svolgere… non ho bisogno che tu mi stia tra i piedi…-
Il vampiro la bloccò per un braccio.
-Senti, bellezza, io NON ti sto tra i piedi! Se sono qui stasera è per salvarti la vita… cavolo, sei la mia complice! Se tu muori, il nostro piano salta!-
-Uff!- la ragazza si fermò.
Aveva progettato, per quella sera, di uccidere velocemente i soliti vampiri, e poi tornarsene a casa sua, SENZA incontrare Spike!
Evidentemente, quella non era giornata!
Altrimenti non si spiegava che lo avesse incontrato appena uscita da casa.
-Ok, facciamo così- propose la ragazza –io devo uccidere i miei soliti due o tre vampiri. Se non vuoi assistere, c’incontriamo qui tra un’ora. Oppure… vieni con me!-
I due continuarono a camminare con passo svelto.
-E si può sapere perché non avremmo dovuto rivederci?-
La ragazza aumentò il passo.
-Ehi! Sto parlando con te! E’ buona educazione rispondere, quando qualcuno ti domanda qualcosa!-
La ragazza riprese a camminare a fianco all’altro.
Prese un bel respiro, e poi disse: -Per quello che è successo stamattina!-
-Stamattina? Guarda, bellezza, che stamattina non è successo proprio niente…-
-Beh, stava per succedere, comunque…-
-E con questo…?-
-Non voglio che accada più, e siccome il problema sei tu, l’unico modo è evitarti, giusto?-
-Complimenti! Non avrei mai pensato che la Cacciatrice fosse il tipo che aggira i problemi invece di affrontarli!-
-Mm… senti, dimmi quello che vuoi, e poi vattene! Che cosa hanno in mente di fare stavolta i nostri ex?-
-Primo, non prendo ordini da te… secondo, Drusilla non è la mia ex… ufficialmente stiamo ancora insieme…-
-Avete proprio un bel rapporto, non c’è che dire…-
-…e terzo… hanno trovato il modo per ucciderti!-
-Cosa? E, e quando?-
-Penso ieri… Dru me lo ha detto stamattina… raro momento in cui il tuo ex non era tra i piedi…-
-Bene! Qual è il loro piano?-
-Loro… ehm, non ne conosco tutti i minimi particolari…-
-Perfetto! Come pensi di risolvere questo problema?-
Il vampiro la prese per le spalle.
-Senti, ragazzina, se non era per me, non avresti neanche saputo che vogliono ucciderti…-
Smise di parlare, e i due i ritrovarono ancora occhi negli occhi, ancora apparentemente troppo vicini.
Buffy non voleva che si ripetesse la scena della mattina, eppure… non voleva liberarsi da quella stretta così ferma, e così dolce…
Con un enorme sforzo di volontà, lo strattonò.
Si guardarono un’ultima volta, entrambi imbarazzati, poi la ragazza prese ad allontanarsi, con passi indecisi.
Spike continuò a camminare dietro di lei, osservandola.
-Non ho ancora capito il significato del sogno di stanotte… e tu?-
Nessuna risposta.
-Non farti influenzare dai sogni… il più delle volte sono frutto della fantasia… non significa niente il fatto che abbiamo sognato la stessa cosa…-
Ancora nessun cenno di risposta da parte della ragazza.
-Davvero, non significa niente…-
La Cacciatrice si fermò di colpo.
Anche il vampiro si bloccò.
-Smettila di seguirmi!- sibilò lei, fredda.
-Mi dispiace, bellezza, non è possibile!- rispose lui, sarcastico.
Buffy si voltò verso di lui.
Sembrava avesse gli occhi lucidi.
-Ti prego- quella di lei era una preghiera –Smettila. Di. Seguirmi-
La ragazza si rigirò e ricominciò a camminare.
Sentendo che il vampiro non accennava a muoversi, ora, tirò un sospirò di sollievo.
 
Quella stessa sera, Buffy stava tornando a casa dalla ronda.
Nella sua mente, era presente insistentemente l’immagine di Spike.
Non riusciva a levarselo dalla testa.
Pensava a lui continuamente, senza riuscire a darsi una ragione precisa.
Non si aspettava che la situazione prendesse quelle pieghe.
Si sentiva molto confusa, e ancora, se non di più, sola.
Era appena entrata nel giardino della sua casa, quando sentì un fruscio nell’aria.
Troppo in ritardo, però, per poterlo schivare.
-Ahi!- urlò, dopo esser stata colpita da un dardo.
Probabilmente, la freccia era avvelenata.
Il veleno si espanse in fretta in tutto il corpo.
La vista di lei si annebbiò.
Sentì rumore di colluttazione, vicino a lei.
I suoni le provenivano molto ovattati.
Vide qualcosa svanire e tramutarsi in polvere.
Poi, si sentì afferrare.
Braccia forti e sicure.
E fredde, molto fredde.
Sembravano quelle di…
-Angel…-sospirò.
-Mi dispiace, tesoro, ma dovrai accontentarti di me!-
La portò dentro.
Giusto in tempo, perché altri vampiri li stavano raggiungendo.
-Ora sei al sicuro!-
Il ragazzo la fece stendere sul divano.
-Spike!- mormorò, febbricizzante. –Stavo pensando proprio a te, prima…-
-Non c’è tua madre?- domandò lui, visibilmente preoccupato.
-Mia… madre? Nooooo! E’… è a San Francisco… abbiamo la casa tutta per noi…-
-Dove posso trovare delle bende? E qualcosa per medicarti!-
-Uh! Forse… nel bagno!-
Dopo qualche minuto, il vampiro ritornò con una scatola di medicinali.
-Vediamo cosa possiamo fare per te! Dunque… stato di ubriachezza… febbre…-
Le diede un bicchiere.
-Forza, bevi! Non ti farà male… o almeno credo!-
La ragazza inghiottì, poi tornò a sdraiarsi.
-Spike, ho dolori… sento delle punture in tutto il corpo…-
-Lo so, bellezza, mi dispiace… la prossima volta imparerai a starmi a sentire! Quando ti dicevo che erano pericolosi, non ti raccontavo una balla…-
-Spike, mi fa… male la schiena…-
Il sanguinario la fece girare.
Con un gesto fulmineo, le estrasse il piccolo dardo ancora conficcato.
-Dovrò medicarti!- sentenziò, -Mi raccomando, non ti muovere…-
Le disinfettò con delicatezza tutta la ferita.
Non le faceva male.
Le sue piuttosto sembravano carezze.
-Due anni fa…- cominciò lei insicura.
-Che cosa due anni fa?-
-Beh… due anni fa, Angel si era ferito ad una spalla, per… proteggermi… e io lo medicai proprio come stai facendo tu con me…-
Il vampiro emise un lungo sospiro.
La fece rigirare, poi le disse, in tono stranamente calmo, un calmo che rendeva nervosi: -Devi smetterla di pensare ad Angel! Ormai non esiste più!-
La Cacciatrice, ormai rinsavita, girò lo sguardo.
Non aveva voglia di sentire un’altra predica a riguardo.
Un’altra predica del tipo “-Non rivedrai più Angel, mettitelo bene in testa!-” e ancora “-Quello contro cui combatti non è Angel, è Angelus, e tu devi ucciderlo!-”.
Ne aveva sentite già fin troppe.
Era come se tutti se la prendessero con lei per quello che faceva Angelus.
“In fondo, è colpa mia!” pensò. “Se quella sera avessi tenuto a freno i miei istinti…”.
-Già- rispose, stanca, -come al solito… avete sempre ragione voi…dovrei, togliermelo dalla testa… ci sto provando, non è facile come sembra ma… ci sto provando…-
-Io… credo che ci riuscirai… dovrai dimenticarlo… non puoi continuare a vivere e a soffrire nel suo ricordo…-
-Ad ogni modo… non è escluso che io ci sia già quasi riuscita…-
-Davvero? E con quali mezzi riuscirai a convincermi che ciò che dici è vero… senza offesa ma… non hai ancora trovato uno straccio di ragazzo, da allora, e… non penso che tu sia una ragazza che passa inosservata…-
Buffy arrossì.
-Mhm… era un complimento…?-
Spike parve rifletterci su.
-Sì, credo di sì… beh, più o meno… ma ora non montarti la testa…- le sorrise.
La ragazza ricambiò il sorriso.
Poi gli si rivolse, apprensiva: -Non ci avevo pensato… ora Angelus verrà a sapere che mi hai aiutato… non credo che la prenderà molto bene…-
Il vampiro, che fino ad allora era rimasto in piedi, si sedette all’altra estremità del divano.
-Già, credo anch’io che quando saprà di me e te… cioè, del fatto che ci siamo alleati, non sarà molto felice, ma… non c’è alcun problema… Sunnydayle è strapiena di cripte… ne cercherò una adatta ai miei bisogni…-
-Perché non resti a casa mia? Mia madre è fuori per tutta la settimana, e qui saresti al sicuro…-
Buffy aveva detto quelle parole d’impulso, senza pensare.
Era scattato qualcosa dentro di lei, e non in quel momento.
Quella strana molla era scattata già da molto tempo, chissà quanto…
-Stai scherzando?- rispose lui, a metà tra il sarcastico, il confuso e il meravigliato.
-Certo che no! E se poi, una volta uscito da qui, ti…-
-Va bene, va bene…- annuì Spike poco convinto notando l’espressione preoccupata della ragazza
 -Se ne sei proprio sicura… rimango qui!-
Il vampiro notò sul suo viso un piccolo sorriso di soddisfazione.
-Forza, sarà meglio andare a nanna… ci vediamo domattina, ok?-
-Buonanotte, Spike!-
La ragazza si avvicinò a lui.
-Promettimi che non te ne andrai!-
-Buonanotte, tesoro…- le sfiorò dolcemente le labbra, poi si distese, chiudendo gli occhi.
Buffy, incredula per quello strano gesto, non replicò, ma salì nella sua camera.
Poi frettolosamente, ridiscese le scale.
Spike si sollevò appena.
-Che c…-
Non finì la frase.
Buffy lo stava baciando, anche piuttosto appassionatamente!
Si separarono, poi lei gli augurò buonanotte e salì le scale.
Mentre cercava di addormentarsi, il vampiro continuava a toccarsi ossessivamente le labbra.
Il ricordo di quel bacio lo riempiva di gioia e felicità!
Quello strano giorno gli aveva riservato così tante sorprese che di certo non si aspettava…
 
-E così… Spike l’ha salvata e l’ha portata in casa…-
-Sì, padrone Angelus…-
-Sei sicuro che fosse proprio lui?-
-Beh, signore, non credo esistano molti vampiri con i capelli come i suoi!- disse, con un sorrisetto di scherno in viso.
-DRUSILLA!- urlò rabbiosamente Angelus.
La vampira entrò nella stanza.
-Tu… tu lo sapevi… le tue visioni allora erano giuste…- il vampiro era pieno di ira.
-Il mio Spikey… è stata tutta colpa della Cacciatrice… lo ha stregato…- la donna iniziò a piangere.
Angelus le si avvicinò e la abbracciò.
-Non preoccuparti, shh… non preoccuparti… la Cacciatrice e quel traditore la pagheranno… giuro che entro la prossima notte l’avranno pagata…-
 
 
 
~ * ~ * ~ 
 
 
 
8. IL MOMENTO DI SCEGLIERE
 
 
Buffy si era risvegliata la mattina dopo di soprassalto, con una grande ansia.
Aveva il timore di non ritrovare più Spike giù in salotto quando fosse scesa.
In silenzio, si lavò e si vestì, e scese per fare colazione.
Entrò, con molta circospezione, in salotto.
Era più che sicura che avrebbe trovato il divano vuoto.
Girò intorno, e… si rincuorò.
Il vampiro era ancora lì!
Stava dormendo placidamente.
Come un angelo!
Già, ancora una volta le veniva da pensare a quanto Spike somigliasse ad un angelo.
Lineamenti decisi, ma così belli…
Si risvegliò dai suoi pensieri quando lo vide agitarsi nel sonno.
Allora si alzò e gli prese una coperta.
Poi, cercando di non svegliarlo, gliela poggiò delicatamente sul corpo.
In cucina, bevve velocemente una tazza di caffè, e poi uscì, assicurandosi di chiudere bene la porta.
 
Spike si alzò dal divano poco dopo l’uscita della ragazza.
Infatti, non stava dormendo, né c’era riuscito tutta la notte, a causa di pensieri molesti che lo perseguitavano.
Pensava ad Angelus, all’ira che provava nei suoi confronti…
Pensava a Drusilla, il suo sire, la donna che aveva amato per oltre un secolo… aveva?
Pensava a Buffy, la cacciatrice, quella strana ragazza che uccideva la sua specie, con la quale si era alleato per sconfiggere un nemico comune…
Ma la domanda più importante era: qual era questo nemico?
Angelus? Oppure l’amore che Buffy provava ancora per Angel?
Non riusciva a capirlo!
E non riusciva a spiegarsi perché gli interessasse tanto saperlo.
In fondo, Buffy era una Cacciatrice, certo, non come la altre che aveva affrontato… era, diversa… ma restava comunque una Cacciatrice!
E nonostante lei quella notte gli avesse dato ospitalità in casa sua, lui non doveva dimenticare che erano nemici mortali!
Come se poi dimenticarlo fosse possibile!
Ogni volta che la toccava, che la sfiorava, nella sua mente suonava un campanello d’allarme.
Eppure, si sentiva attratto da quella creatura che non apparteneva né alla luce né al buio.
E aveva notato (poteva anche sbagliarsi!) che anche la ragazza provava… qualcosa per lui, non sapeva cosa!
“Tra voi c’è più che attrazione fisica, tra voi c’è qualcosa di più dell’odio…”
Erano state queste le parole pronunciate da Freddi Sumung.
E quelle parole lo avevano allarmato, perché si era accorto che, in un certo senso, lo scienziato aveva notato qualcosa che già c’era, ma che entrambi non volevano ammettere!
“Non sarà che lei ama te quanto tu ami lei…?”
Amore!
Non poteva essere amore!
Buffy provava Amore nei confronti di Angel!
E lui stesso, Spike, provava Amore nei confronti di Drusilla!
Quello che sentiva verso la Cacciatrice era diverso… era qualcosa di indefinibile, e proprio per questo lo gettava nel più totale panico!
Aprì la credenza nella cucina, e prese i biscotti che gli piacevano tanto!
“Sembra che siano stati lasciati qui per me!” si trovò a pensare mentre addentava un biscotto.
Tornò a sdraiarsi sul divano.
Cercò di pensare soltanto al momento in cui sarebbe potuto partire con Drusilla, lontano da Angelus, dalla Cacciatrice, da Sunnydayle…
Eppure quel momento non gli sembrava la fine di tutti i suoi problemi
Solo, una fuga dai suoi doveri, e sentiva che in qualche modo avrebbe scontato anche questo…
 
-Buongiorno a tutti! Buongiorno, sig. Giles! Come va?- esclamò radiosa Buffy, entrando nella biblioteca.
-Bene, B-Buffy, ma… come mai così di buon umore stamani?-, disse Giles
-Oh, niente…-
-Come niente?- si intromise Willow. –Non ti vedo così felice da quando c’era Angel…-
-Cosa… no, vi sbagliate… è come al solito, sul serio…-
-Buffy, a proposito di Angel… ho una, cosa da dirti…-
-Che c’è? Cosa ha fatto, stavolta?-
-Veramente… lui, niente! Volevo dirti che… ho trovato una cosa… Jenny Calendar… lei, non è morta invano… era riuscita a ricreare la maledizione degli zingari per ridare l’anima a Angel, ma era andata persa… fino a questa mattina… l’abbiamo ritrovata, Buffy… potremo far tornare Angel…- le tremava la voce, sembrava che la rossa fosse veramente commossa.
La Cacciatrice iniziò a piangere.
Non sapeva, però, se di gioia o di dolore.
Avrebbe potuto riabbracciare Angel, certo, ma allora perché ogni volta che ci pensava le veniva come un senso di rimorso nei confronti di Spike?
-Buffy! Che c’è, non sei contenta?-
-Ecco, io… non lo so… ho cercato di dimenticarlo… e poi venite a dirmi che adesso tornerà… mi sembra tutto così strano…-
Willow si alzò, la prese per mano e la portò a camminare fuori.
-Lo sai, a me puoi dirlo: qual è il problema, Buffy?-
-Il, il problema…?- singhiozzò lei.
-Sì, Buffy, qual è il problema? Non sarai mica… innamorata di un altro ragazzo?- domandò l’amica preoccupata.
-Sì, Will… temo proprio di sì…-
-E allora… devi essere felice! Urrà! Felicità! Sei riuscita ad innamorarti di una persona normale che non è un vampiro…-
Vedendo che alle sue parole, Buffy aveva iniziato a piangere più forte, le sussurrò: -Ehm… non è così?-
L’abbracciò, lasciando che sfogasse tutte le sue lacrime.
 
Spike sentì la porta d’entrata sbattere.
“E’ tornata!” pensò, e subito sul suo viso comparve un piccolo, luminoso sorriso.
Le dava di spalle, non la vedeva frontalmente.
-Cacciatrice! Pensavo che mi avresti lasciato da solo l’intera giornata!-
La ragazza non rispose.
Era entrata cercando di non farsi sentire dal vampiro, ma i suoi sforzi erano stati inutili.
Ad ogni modo, non aveva voglia di parlare con lui, non dopo quello che aveva detto con Willow.
Le parole dell’amica le rimbombavano ancora nella mente.
Non riusciva a dimenticare la sua espressione seria, quando le aveva detto: -Ho, capito… stai parlando di Spike, vero? Avevo notato, che era cambiato qualcosa tra voi… l’altro giorno… stava per baciarti, non è così?-
La Cacciatrice aveva annuito, impotente di mentire di fronte alla propria migliore amica.
Le guance bagnate le bruciavano come mille coltelli ghiacciati.
E la sua riposta, poi, quella davvero l’aveva fatta stare male: -Non puoi… continuare così! Io… penso che tu debba dimenticarli… entrambi… o almeno… Buffy, Spike non ha un’anima! E’ spietato! E’ solo uno spietato assassino! Forse… per lui tu non sei che un altro giocattolo!… Quando si sarà stancato, ti butterà via!… e Angel… sai bene che non puoi avere un futuro con lui… non potrete stare insieme per sempre… con il pericolo che torni Angelus… deve essere una tua scelta…- si era girata, cominciando ad incamminarsi da sola –e penso che adesso sia giunto il momento per te di fare la scelta che ritieni più giusta! Io credo in te, Buffy! Comunque… chiamami!-
Ripensandoci adesso, a mente fredda, la Cacciatrice non poteva che concordare con le parole dell’amica: avrebbe dovuto scegliere, scegliere bene, perché la sua scelta avrebbe coinvolto le vite di molte persone ancora!
Spike le si rivolse ancora: -Cacciatrice! Puoi degnarti di venire qui?-
La ragazza continuò a restare in silenzio, ferma sulla porta.
Allora il vampiro si girò e la guardò.
Notò i suoi occhi rossi, e la sua espressione del viso poco più che disperata.
-Buffy?… -
Si alzò in piedi, le andò vicino, le prese le mani, e con molta delicatezza la fece accomodare sul divano.
Continuando a tenerle le mani, dolcemente, le sussurrò: -Buffy? Cos’è successo? Sembri sconvolta!…-
La ragazza aveva il cuore in tumulto.
Era convinta che quel ragazzo così dolce non potesse usarla solo per vendetta nei confronti della sua ex.
Non voleva credere alle parole della sua amica.
Non poteva, e non voleva.
Sfinita, si abbandonò tra le sue braccia.
Com’era bello, stare tra le braccia di Spike!
Era così rassicurante, eppure così amorevole!
Il vampiro le accarezzava i capelli, come fosse una bambina di cui prendersi cura.
“Cosa devo fare… sento che mi sto innamorando di te…” pensò.
Quando Spike, per l’ennesima volta, le domandò cosa fosse successo, finalmente Buffy si fece coraggio.
-Oggi… Willow mi ha detto che… hanno trovato un codice, per… ridare l’anima ai vampiri…-
Si fermò.
Non sapeva cosa sarebbe accaduto se avesse continuato a parlare.
Il tocco di Spike non era diventato meno dolce, anzi, ancora più protettivo!
-Will… ha preferito chiedere il mio permesso per poter fare l’incantesimo… e io… non so cosa fare…-
-Devi eseguire l’incantesimo!-
Buffy alzò il viso e si sciolse dall’abbraccio.
Guardò il sanguinario negli occhi: aveva assunto un’espressione così gelida e distaccata…
-Cosa?…- domandò, confusa.
-Tu lo ami, perché non dovresti… farlo tornare…?-
Il ragazzo si alzò in piedi, e camminò fino alla finestra, dandole le spalle.
-Segui il tuo cuore, Cacciatrice! E io… so che il tuo cuore vuole Angel!-
La ragazza era rimasta interdetta.
Non si sarebbe aspettata da lui un simile comportamento.
Certo, non credeva che l’avrebbe presa bene, ma…
Sentiva che le lacrime fremevano per scendere nuovamente copiose.
-Quindi… secondo te, dovrei ridargli l’anima…?- singhiozzò, -Tu vuoi… questo?-
-Tesoro, sarà la cosa migliore per tutti…-
-Certo! La cosa migliore per te! Angel ritornerà dalla nostra parte, e quando Drusilla si accorgerà di non avere più il suo amante, ti richiamerà all’ordine!… dopotutto, è solo questo il motivo della nostra alleanza, giusto? E’ solo questo il motivo per cui mi hai salvato la vita, e io l’ho salvata a te? E’ solo questo il motivo per cui ci siamo baciati…-
Non resse più tutta quella situazione.
Si alzò, e in pochi secondi fu alla porta.
La aprì.
Gettò un ultimo sguardo verso Spike, che ora la stava guardando.
Poi iniziò a correre senza una meta precisa.
No, sapeva dove andare… era l’unico posto adesso dove aveva senso andare…
Così, forse, si sarebbe risolto tutto…
 
 
 
 
CAPITOLO 9: EQUILIBRI INFRANTI... RICOSTRUITI
 
 
Spike aveva dovuto fare un enorme sforzo di volontà.
Vederla piangere così disperatamente, e non poter far nulla per consolarla…
Ma in quel momento, doveva cavarsela da sola!
Avrebbe dovuto scegliere autonomamente ciò che sarebbe stato più giusto fare.
E non aveva avuto il coraggio di dirle, di dirle che…
Che si sbagliava!
Che se avesse potuto, sarebbe rimasto con lei!
Per Drusilla… se ne sarebbe fatto una ragione…
Ma Buffy… lei era così speciale, così allegra, sorridente, e soprattutto… viva!
Emanava vitalità da ogni cosa che faceva!
Mai avrebbe desiderato farla soffrire.
Ma ormai, anche quei sottili equilibri che reggevano quella complicata situazione si erano spezzati!
“Questo è il momento della scelta! E, bellezza, la scelta migliore che potresti fare è Angel… sono, convinto… che siate davvero fatti per stare insieme! E non perché è scritto nel destino, o assurdità del genere, ma perché… avete bisogno l’uno dell’altra… dimenticami, dolcezza, dimenticami…-
 
Qualcuno stava bussando insistentemente alla porta.
-Un attimo! Sto arrivando!-
Willow si avviò verso la porta.
Non si aspettava visite.
-Buffy! Su entra…- notò le sue lacrime –Cos’è successo?-
-Niente, Will… niente, lascia perdere… ho deciso… voglio che tu ridia l’anima ad Angel…-
-Ma… cosa ti ha fatto cambiare idea?-
-Ti prego Will… non preoccuparti…-
-E’ stato Spike, vero? Quel bastardo… cosa ha fatto…-
-Non importa! Spike… non ha fatto niente… non mi ama, e non gliene possiamo fare una colpa… se preferisce stare con Drusilla…- tirò un lungo sospiro, -…spero che si ricongiungerà a lei presto!-
-Come vuoi… allora, stasera avverrà il rituale… potrai anche non assistere… anzi, forse è meglio se terrai d’occhio Angel… potrebbe essere alquanto intontito, una volta tornato nel suo corpo…-
-Sei sicura che farà effetto?-
-Uhm… al 99%! C’è sempre una probabilità che non funzioni ma… la Calendar sapeva il fatto suo, nella magia…-
-Capisco… allora, penso che ci rivedremo domani… e ah, Will, ti voglio bene!- detto questo, stampò un bacio fugace sulla guancia dell’amica, e uscì.
 
Era uscito a cercarla.
Nonostante i suoi buoni propositi di dimenticarla, non aveva resistito.
Spike sentiva di…
Non aveva il coraggio di pronunciare una parola così bella, e così pericolosa.
…amarla?
Era andato direttamente al cimitero.
Era sempre lì, non poteva sbagliarsi.
Appunto!
Vide un’ombra camminare tra le lapidi.
Riconobbe la sua andatura, ed emise un sospiro di sollievo.
Immediatamente, però, pensò “Non bisogna mai cantar vittoria troppo presto!”
Una decina di vampiri avevano circondato la ragazza.
“Li seguirò! Mi porteranno da Angelus!”
 
 
 
10. TUTTO COME PRIMA? 1 PT.
 
 
Un momento prima stava camminando nel cimitero, assorta nei suoi pensieri.
Più che altro, aveva sentito la presenza di Spike nelle vicinanze.
Non voleva parlargli, o almeno non ancora.
E un momento dopo… si era ritrovata accerchiata da una moltitudine di vampiri.
All’improvviso, sentì di essere stata colpita.
Poi, più nulla, il buio assoluto…
Si era risvegliata.
E si era trovata legata.
Mani e piedi legati con una corda molto stretta ad un palo.
Aveva ancora gli occhi chiusi.
Avvertiva la presenza di molti vampiri.
Soprattutto due le erano familiari: Angelus e Drusilla.
E infatti…
Aprì gli occhi, e si ritrovò il suo ex davanti.
-Ciao, Spiffy! Ti sei svegliata, finalmente! E’ da molto tempo che non ci vediamo, vero?-
La Cacciatrice fece una faccia disgustata.
-Non ho voglia di vedere un essere abominevole come te!-
-Spiffy, Spiffy…non cercare di ferirmi… lo sai, non ci riesci… essere abominevole… ah già, tu consideri esseri abominevoli tutti i vampiri, tranne il mio stupido alter-ego, naturalmente… non è così, Spiffy?-
Buffy non rispose.
Sentiva su di sé lo sguardo inquisitorio di Angelus trapassarla da parte a parte.
E nonostante lo considerasse meno che niente, non riusciva a mentirgli.
-Lo sai, Spiffy, mi sono venute delle voci… voci che affermano che tu e Spike… oh, non so bene cosa abbiate fatto insieme, e non voglio nemmeno immaginarlo… Avevi detto di amarmi, ricordi, Spiffy?-
La ragazza rivide la stessa scena del suo sogno.
-Io non ti amo, Angelus… io promisi di amare Angel per sempre…-
-Spiffy! Perché ti ostini a non capire che io e quel che tu chiami Angel siamo la stessa persona? E comunque sia, non è questo il problema… signorinella, non stai mantenendo fede alla tua promessa…-
-Cosa… cosa stai insinuando?-
-Lo sapevi, Buf, sapevi che mi sarei vendicato, se mi avessi tradito… con Spike, poi… no, Spiffy, davvero, non è nel tuo genere… mi hai molto deluso…-
-Cosa, stai dicendo…?- sembrava quasi che Buffy stesse per scoppiare in lacrime.
-Buf, tu devi amarmi, tu devi essere mia…-
-Io non sono tua, Angelus…-
-Allora non sarai di nessun altro… tesoro, tra poco lascerai questo stramaledetto mondo, ma ti assicuro, sarà, te lo assicuro, indolore…-
-NO! Voglio che soffra!-
Una figura esile e misteriosa era comparsa d’un tratto accanto a Angelus.
Drusilla!
-Voglio che soffra, per avermi portato via il mio Spikey…-
La cacciatrice, in preda all’ira, esclamò: -Se è per questo, non devi preoccuparti… il tuo Spike ha occhi solo per te… non ti ho portato via niente, io…-
Si bloccò.
Aveva avvertito un’altra presenza, nella stanza.
Quella presenza… emanava dolore, rancore, rimorso, nostalgia…
Tanti, troppi sentimenti contemporaneamente…
Ingoiò a fatica.
Spike NON poteva essere lì!
O forse sì, forse solo per riprendersi ciò che era già suo…
Questo aveva detto qualche giorno prima…
“…Io devo solo riprendere ciò che già è mio…”
Sì, sarà qui solo per questo!
-Salve, ragazzi! Da quando si fa una festa senza che io sia invitato?-
-Spikey!- esclamò gioiosamente Drusilla, poi, al pensiero del suo tradimento, il suo viso si rabbuiò nuovamente.
-Sì, colombella, sono proprio io…-
-Spike! Cosa ti avevo detto circa un mese fa a riguardo? Dovevi. Lasciare. In. Pace. La. Mia. Ragazza. Questo concetto non ti è ancora chiaro?-
-Angelus, Angelus… cosa credi che abbiamo fatto io e lei- indicò sprezzante la Cacciatrice- insieme? Avevo bisogno di divertirmi un po’, ecco tutto! Ho sempre desiderato vederla soffrire…-
-Volevi… solo divertirti, Spikey?-, domandò esitante Dru.
-Certo, micina mia! Nient’altro! Sai bene che sei l’unica vera donna che io abbia mai amato!-
-Bene! Così va meglio!- esclamò il vampiro bruno compiaciuto –Ora che siamo qui tutti riuniti, direi che siamo pronti per iniziare il rituale… chi vuole avere l’onore di ucciderla con questo?-
Il sanguinario si fece avanti.
-Pretendo di avere il diritto di precedenza su di lei! In fondo, sono stato il primo ad averla voluta morta…-
-Ok!- gli passò il pugnale d’argento.
 
 
 
~ * ~ * ~ 
 
 
 
11. TUTTO COME PRIMA? 2 PT.
 
 
Il vampiro biondo si avvicinò lentamente alla ragazza legata.
-Ciao tesoro! Non l’hai presa molto bene, quando ti ho scaricata?-
La ragazza abbassò gli occhi.
Sentiva che a breve avrebbe ripreso a piangere.
-Guardami, quanto ti parlo!-
Le alzò il viso di scatto.
E si ritrasse, come abbagliato da un raggio di sole.
Negli occhi di Buffy aveva visto qualcosa che non avrebbe dovuto provare, per lui.
Qualcosa di così rifulgente, e così pericoloso, che supera ogni barriera.
L’amore!
E tanta rabbia!
La rabbia, quella, sì, ce n’era molta…
Rabbia per averla illusa, per averle fatto credere in qualcosa che realmente non esisteva…
Ma non l’aveva mai illusa!
Forse, credeva anche lui in quel cambiamento, ma si era accorto di esser troppo debole, troppo vigliacco, per poter continuare…
Da quando era entrato in quella stanza, non aveva mai avuto la minima intenzione di ucciderla.
E ancora non l’aveva.
Avvicinò le labbra alle sue orecchie, e le sussurrò: -Vattene! Vattene di qui più presto che puoi!-
Aveva alzato il pugnale.
Angelus e Drusilla lo guardavano pieni di ammirazione.
Di scatto, Spike abbassò l’arma sulla ragazza… liberandola dalle strette corde.
-Cosa?- urlò il vampiro bruno, incredulo.
Liberatasi, la Cacciatrice corse immediatamente incontro ad Angelus, e cominciò a combattere con lui.
Nel frattempo, il sanguinario aveva raggiunto la vampira pazza.
-Forza, Dru! Usciamo di qui! Lasciamo che se la sbrighino da soli!-
Cercava di tirarla per un braccio.
-No! Non possiamo lasciarlo solo qui! Non possiamo lasciare Angelus qui!-
Gli diede una forte spinta.
Il vampiro biondo inciampò, facendo cadere una torcia infuocata su delle vecchie casse di legno.
Subito, tutto l’edificio cominciò a prender fuoco.
Drusilla non resse la vista; svenne all’istante.
Spike la prese tra le braccia.
 
Willow stava praticando il rituale, attorniata da Xander, Oz, Cordelia e Giles.
Davanti a lei, due sfere luminose.
Un ultimo fugace pensiero.
“Sarai tu a scegliere, amica mia”
Poi Will entrò in una specie di trance, e cominciò a cantilenare strane frasi in latino.
 
Il sanguinario stava per uscire, quando si fermò.
Depose a terra la vampira, e, a distanza di sicurezza, rimase a guardare lo scontro tra Buffy e Angelus.
Si avvicinò cautamente al fuoco.
Oltre, scorgeva chiaramente i due combattenti.
Erano sempre loro, la Cacciatrice e il vampiro.
Sempre in lotta tra Bene e Male.
Sempre alla pari, sempre spinti e soggiogati dalla passione.
Ma, l’uno più riflessivo, l’altra più istintiva.
Non riusciva a togliersi dalla testa che insieme fossero perfetti.
Una coppia perfetta.
Solo che adesso pensarlo gli dava un terribile dolore alla testa e al petto.
Ad un tratto… Angelus fu sopra di Buffy, pronto a morderla.
Spike conosceva quel momento.
Il momento nel quale la Cacciatrice brama la morte più di ogni cosa.
Ma NON poteva permettere che a morire, stavolta, fosse la SUA Cacciatrice.
Balzò agilmente dall’altro lato, superando le fiamme, e correndo senza fiato su Angelus.
Gli arrivò dietro, lo prese per le spalle e lo sollevò.
Ma in quell’istante…
Buffy guardò stralunata i due vampiri.
Era… successo qualcosa.
Improvvisamente, i loro occhi si erano come illuminati.
Come spinti da una forza misteriosa, i due demoni caddero all’indietro.
La ragazza si scostò leggermente e si alzò in piedi.
Angelus fu il primo a riprendere coscienza.
Sussurrò: -Buffy…-
La ragazza perse un battito
Quella che vedeva negli occhi di Angelus era… la dolcissima ma tristissima espressione di Angel.
-A-Angel?…- mormorò soltanto.
Poi gli andò incontro e lo abbracciò.
Aveva gli occhi colmi di lacrime per la commozione.
Ma quando lo strinse tra le sue braccia… non provò quello che si aspettava.
Pensava che se mai un giorno avrebbe potuto riavere Angel, sarebbe tornato tutto come prima, lo avrebbe amato nello stesso modo.
Eppure… adesso, che lo aveva di nuovo tra le sue braccia, sentiva di non provare più il sentimento di un tempo.
-Buffy…- sussurrò Spike.
La Cacciatrice si scansò di scatto.
Probabilmente, il sanguinario aveva assistito a tutta la scena.
Sentì improvvisamente una sorta di senso di colpa.
“Non ha senso! Lui… non mi ama!” pensava.
Lo guardò negli occhi… ma ciò che vide la meravigliò ancor di più.
Non era la solita espressione del vampiro.
Era… sperduta, indifesa, triste… sì, incredibilmente triste!
Lentamente, fece dei passi verso di lui.
-No!- esclamò il biondo, alzandosi in piedi.
Abbassò lo sguardo. –Va da lui! Io… mi dispiace, Buffy…-
Le si avvicinò e dolcemente la baciò.
Poi le voltò le spalle, superò la muraglia di fuoco e tornò da Drusilla.
La vampira nel frattempo aveva ripreso conoscenza e visto tutto.
Spike le mise un braccio intorno alle spalle.
Lanciò un ultimo, doloroso sguardo a Buffy, augurandogli in questo modo tutta la felicità che meritava.
Poi uscì.
 
Se ne era andato.
Andato per sempre.
Buffy sapeva bene cosa significava quello sguardo.
“Addio”
Non era riuscito a dirle quelle parole apertamente.
Sentiva un buco allargarsi sempre più nel petto, all’altezza del cuore.
Lacrime copiose le offuscavano la vista e le bruciavano le guance.
Capì che tutto il suo mondo, in quel breve periodo di tempo, si era retto solamente su di lui.
Tutte le sue certezze, i suoi doveri, la sua vita, avevano continuato a reggersi sulle spalle di una persona che certezze non ne aveva e non poteva darne.
Ed ora… il suo castello di carte era crollato al primo soffio di vento.
Non avrebbe dovuto fare affidamento su di lui.
Spike… non era neanche un suo amico.
Non si poteva definire, Spike.
Era stato… una meteora di passaggio.
Forse anche troppo di passaggio.
Ma ormai… era inutile ripensarci.
Era andato via, e non sarebbe più tornato.
Meglio mettersi il cuore in pace.
Si voltò verso Angel, le lacrime agli occhi.
Il vampiro, seduto sul gelido pavimento, la guardava come se non capisse il motivo del suo dolore, ma cercasse di lenirlo ugualmente.
La ragazza lo aiutò a rialzarsi.
Lentamente, sorreggendosi l’uno sull’altra, le due alquanto bizzarre figure si trascinarono fuori dall’edificio, di cui, a breve, non sarebbe rimasto che cenere.
E così facendo, si avviarono, indifesi, verso l’incerto futuro che li aspettava.
DAS ENDE?

LA FINE?


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