.:: Tutto il mio mondo per te... ::.Parte 10 13 In principio fu la notte… “In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.” La creazione – Genesi 1 13/a Ricerca Camminava per la strada con il fiato rotto dalla paura. Sapeva di aver fatto una stupidaggine, ad inoltrarsi da sola nella cittadina. Ma la sua sete di verità, le aveva fatto perdere il controllo. Voleva a tutti i costi trovare Samantha, guardarla negli occhi, e farle dire le cose come stavano veramente. Non riusciva a credere alle parole di quel verme, quel piccolo uomo talmente stupido, da essere la causa dei tanti guai avvenuti in passato. Soprattutto non riusciva nemmeno ad immaginare, che quella ragazza, così apparentemente dolce e sincera, aveva potuto impunemente, riempirla di bugie crudeli. Non era una ragazza speciale, era solo la chiave, ovvero un potere immenso, utile solo a qualcun altro. Tutto rimaneva lì in quiescenza, ad aspettare qualcuno in grado di dare la scossa vitale. Sapeva di non essere nulla, solo un oggetto inerte, nelle mani degli altri. E solo lei non l’aveva fatta sentire tale. L’aveva difesa, l’aveva fatta sentire importante, l’aveva capita. In pochi giorni aveva colmato la sua solitudine interiore. Doveva trovarla…. Ritornò in dietro sui suoi passi, non sapeva da dove cominciare, tutt’intorno c’era solo notte, e alle volte qualche passante. Si sentiva tremendamente sola, e con occhi vigili, tagliava il buio che la circondava. W: Non so da dove cominciare – disse preoccupata ondeggiando la massa di capelli rossi La macchina di Xander, correva veloce attraverso i vicoli di Sunnydale. Nessuna traccia di Down. X: Io non la capisco!!! – sbattè nervosamente una mano sul volante. I suoi occhi erano preoccupati, come poche altre volte la strega li aveva visti – Girare da sola di notte!!! Soprattutto con il The First in circolazione!!! G: Cerchiamo di mantenere la calma – lo colpì lievemente con la mano su una spalla, cercando di riportarlo ad uno stato meno alterato. Il suo sguardo fissava spaventato la strada, divorata dalle ruote dell’auto in corsa, di quel passo avrebbero potuto davvero farsi del male. X: Si manteniamo la calma – diede un grosso respiro, ma non fece che aumentare la velocità del veicolo, facendo di contro sterzo, una manovra per immettersi su una via principale. Quasi non investì un passante. W: Xaaaaaand!!! – si sorresse al poggia mano per evitare di caracollargli a dosso – Morti non le serviremo a nulla!!!! Il ragazzo incrociò i suoi occhi spaventati, poi quelli di Giles dallo specchietto e rallentò istintivamente la marcia. X: Scusate – abbassò un po’ il viso, senza distogliere lo sguardo dalla strada – ho solo un gran brutto presentimento. G: Credo lo stesso di tutti Alex – il suo sguardo era cupo Tutti e tre stavano pensando la stessa cosa, ma nessuno lo disse. Proseguirono le ricerche in preda a bruttissimi presagi. Tabata giaceva a pochi passi da loro, il piccolo corpo avvolto su sé stesso, ad ascoltare il dialogo delle due persone sedute, su di una panchina di fronte a lei. Stavano parlando a voce bassa, ma il suo udito di gatta, afferrava anche il più piccolo respiro di quei due esseri, così tanto diversi… ma così tanto simili in quello che al mondo era più importante… le loro anime immortali. Buffy osservava la bestia feroce, che con le sembianze del vampiro biondo, attraversava a grandi falcate il sotterraneo della cripta. Lo vedeva ringhiare divertito di fronte ai suoi occhi spaventati, e cercò in ogni modo di riprendere il controllo di sé stessa. Quelli che trascorsero furono momenti interminabili… Per la prima volta si sentiva preda di fronte ad un cacciatore famelico e senza scrupoli. Il respiro si era fatto affannoso e le graffiava la gola, ormai arsa dall’assenza di salivazione… Il corpo, ogni singolo angolo di quel corpo paralizzato le doleva pulsando insistentemente… Le tempie, battevano forte, sotto la pressione di quella mano invisibile che la teneva inchiodata alla poltrona. Tutto era silenzio… Solo il vento e il ringhio sordo e famelico di quell’essere aleggiavano tetri nell’antro scuro. Sola… Come nella tomba… Chiuse gli occhi. La risata sardonica vicinissima al suo viso la riportò con violenza lì. Era balzato fino a lei, con un movimento felino. Silenzioso e assassino come una tigre, ora digrignava i suoi denti ad una distanza di pochi centimetri dai suoi occhi. La cacciatrice si scosse cercò di divincolarsi, provocandosi un dolore lacerante, che la fece gemere. TF: Sei patetica cacciatrice – la guardò beffardo, perforandole l’iride con il gelo dei suoi occhi, fino a penetrare nella sua testa. Il freddo l’avvolse e ricominciò a tremare… Sono sola…. TF: Centinaia di anni fa… - ricominciò la sua danza di morte al centro della stanza, il suo andirivieni sinuoso e terrificante. – fu creata la stirpe delle cacciatrici, una stirpe più buia e maledetta di migliaia di altre stirpi dannate. – la guardava fisso con il suo fare beffardo e calcolatore… era nelle sue mani impotente, e lui godeva del suo essere padrone della situazione… i suoi occhi sfavillavano trionfanti – Avete attraversato i secoli sicure di voi stesse, ridendo beffarde, delle mie legioni infernali… - rise di nuovo, e la stanza tremò – Non sapevate che io ero lì, a godere della vostra sicurezza e della vostra spavalderia… piccole puttane sfrontate con la convinzione di avere il tutto il mondo chiuso nelle mani – un nuovo balzo veloce lo riportò ad un passo da lei. Le afferrò la faccia con le unghie di quella mano che mille volte l’aveva accarezzata, quella mano rapita all’uomo che le era stato vicino, da un demone maledetto che ora la stava ferendo con gli artigli taglienti. Un rantolo di dolore le graffiò la gola, prima di uscire. Lui la schernì di nuovo con un’occhiata sardonica e si allontanò trionfante. TF: Sono io che ho permesso tutto questo!!! Aspettavo il momento giusto per colpire… - ringhiò e le sue zanne affilate tagliarono l’aria con una rotazione del capo – Il momento giusto per ferire, lacerare una stirpe che mi si è ribellata… Una stirpe nata dall’oscurità che io ho magistralmente donato… - inclinò la testa. La copia, vinta dalla follia, del suo Spike. Lacrime calde cominciarono a rigargli il volto martoriato dalle unghie infette del demone, fino a bruciargli la carne, nel punto in cui lambivano la ferita. TF: Tu sei la mia creazione migliore Buffy – disse compiaciuto, i suoi occhi brillavano come tizzoni ardenti nella notte. – il rifiuto dell’anima, il rifiuto alla vita, il rifiuto all’amore. Violentemente scosse la testa, le fece male il collo, ma non si fermò. Una forza inumana le fece vincere quella innaturale che la teneva immobile, e riuscì a parlare. B: Tu sei pazzo!!! Io non ho rinnegato la mia anima, la mia vita… - la sua voce cadde e sussurrò – io amo… Rise con una violenza che la scosse fin dentro le membra, lo vide voltarsi con un saltello macabro, e poi ritornare a guardarla con un altro. Non era più Spike, quella che ora lo stava guardando era Sam, i suoi occhietti vispi, la sua bocca carnosa, i lunghissimi riccioli neri che le incorniciavano il viso marmoreo. Bella e dannata… B: Lo sapevo che tu c’entravi qualcosa troia!!!! – cercò di alzarsi inutilmente – non ti permetterò di fare i tuoi porci comodi cagna bastarda!!! La vide danzare in maniera innaturale. Uno sguardo spiritato negli occhi, che le tolse il respiro dai polmoni. Stava danzando con una leggiadria spiritica, quasi volteggiasse ad un palmo da terra. TF: Cosa ami Buffy??? – la guardò compiaciuta, il sarcasmo acuto nei suoi occhi, le lacerava la carne. Sentiva tanti piccoli aghi conficcarsi nei suoi nervi tesi. Lottò per non impazzire. TF: Tu non ami Buffy…Tu non sai nemmeno cosa significhi amare piccola stupida - le si avvicinò di qualche passo – L’amore ti scoppia dentro e lacera Buffy – si chinò a guardarla, come un maniaco avrebbe guardato la sua vittima. – Tu sei solo carne morta… Non sei mai uscita dalla tomba Buffy… Sei uno zombi che cavalca le strade della vita… nulla più – non riusciva a trovare le parole per risponderle, quello che le stava dicendo, era terrificante. Era la sacrosanta verità. Voltò lo sguardo per non incontrare più i suoi occhi terribili, ma quando riaprì le palpebre, lei le era di nuovo davanti. Il suo respiro di morte, le gelava il viso… Gemette in preda alla disperazione. TF: Sei il gioco idiota di una strega annoiata – il sangue le si stava gelando nelle vene, stava vivendo il suo incubo peggiore – Sei dannata Buffy… e stai facendo marcire, tutti quelli che ti circondano… - cercò di non ascoltarla ma le sue parole continuavano a riecheggiarle nelle ossa - Hai dimenticato tutti, pensando solo a te. Deridendo quell’idiota di vampiro che ha riacquistato l’anima pur di averti, allontanando tua sorella, dimenticandoti dei tuoi amici e deridendo il tuo compito… – rabbrividì, lei non sapeva che Spike avesse di nuovo l’anima… non sapeva nulla di lui… - Brava!!! – era entrata dentro di lei ed aveva ascoltato i suoi pensieri – Ma è diversa da come la metti… - scandì l’ultima frase molto lentamente – a te non interessa nulla di lui, come di tutto il resto del mondo Fu scossa da una convulsione rabbiosa, il sangue le affluì alla testa facendole vedere nero, e ruppe il sigillo di energia che la legava alla poltrona. La ragazza dai capelli neri la guardò divertita avanzare verso di lei B: Non è vero!!!! – ringhiò famelica e cieca, avanzando verso la figura che gli si parava davanti. Lei aveva amato con tutta sé stessa, lei aveva sofferto per amore… Lei amava ancora… Sam alzò la mano e la riscagliò da dove era venuta. Lo sguardo disperato della cacciatrice fece scoppiare in lei un altro attacco di ilarità. Si mise a sedere per terra, di fronte a quel corpo inerme, che nuovamente rimaneva immobile sulla poltrona alla fine del sotterraneo. TF: Te l’ho detto cacciatrice, sono io che ti permetto di fare certe cose… Lo ho sempre fatto – il suo ghigno la gelò e non potè far a meno di ricominciare a piangere. Si era diretta al Bronze, sperava di trovarla lì, anche se sapeva bene che quello sarebbe stato il posto più inadeguato per cercarla. Non era di certo il luogo, dove si potevano rimettere le cose a posto. Non aveva capito quella frase, ma le era sembrata molto sicura di sé, in quel momento. Probabilmente era andata a cercare Spike e Buffy… Ripensò alla storia sul bambino, a sua madre, e si convinse che lì non avrebbe trovato nulla. Si voltò e prese la strada verso il cimitero. Si chiuse nelle spalle abbracciandosi, Quella notte era davvero troppo fredda per quel periodo. Entrando in un vicolo, non si accorse delle due figure e del gatto erano uscite dal locale. Proseguì, con passi brevi e veloci, nella direzione decisa, e maledì sé stessa per essersi cacciata di nuovo in una situazione del genere. Era sola, le strade deserte, e ogni tanto qualche rumore la faceva trasalire. Si sentiva braccata da qualcosa o qualcuno. Cominciò a correre forte, voltandosi in dietro continuamente. Era da poco arrivato a Sunnydale. Si era affacciato alla finestra di casa Summers, e non aveva visto Buffy. Solo Anya, alle prese con una ragazzino biondo. Pareva stessero discutendo animatamente. Non se ne curò. Doveva trovare la cacciatrice, e doveva farlo il prima possibile. L’aria della notte era tersa. Ma una sensazione apocalittica lo fece raggelare. A: Presto!!! – lasciò la macchina parcheggiata nel vialetto e corse via, sparendo nel buio. X: Dio!! Ma dove diavolo si è cacciata!!! – il suo sguardo era terrorizzato, piccole gocce di sudore gli imperlavano la fronte - L’abbiamo cercata ovunque!!! Giles era in preda ad un malumore devastante, se fosse rimasto in quell’auto per altri dieci minuti sarebbe esploso. G: Ferma la macchina e cerchiamola a piedi I ragazzi lo guardarono turbati. Delle occhiaie scurissime, gli spiccavano prepotenti da sotto gli occhiali. Anche l’osservatore stava crollando. W: Non sappiamo dove cercare… - giocò nervosamente con una ciocca dei capelli – Al Bronze non la hanno vista, da Willy non c’è, non so proprio cosa fare… X: Una cosa ci sarebbe – il suo sguardo complice la tagliò a metà… non poteva essere proprio lui a chiederle questo… - Tu puoi Will Giles capì e diede uno scossone al ragazzo G: Non possiamo rischiare Alex!!! Cosa ti viene in mente!!! Finse di non averlo sentito X: Ci sarò io con te… - le posò una mano calda sulla sua gelata – Sei l’unica che puo’ farlo Tremava… Il cuore le batteva fortissimo nel petto. Lo sentiva chiaramente palpitare nelle tempie. Non era pronta ad affrontare una simile cosa W: Non ce la faccio Alex - lo sguardo basso e pieno di lacrime. Poco tempo prima sarebbe stato facile… Ma i ricordi, di notte, ancora la ferivano e tormentavano. Giles alle loro spalle stava diventando irrequieto. Non avevano mai visto l’osservatore in quello stato. La sensazione di morte, stava logorando tutti. X: Will solo tu puoi farlo… Non ti abbandonerò, lo giuro – i suoi occhi erano sinceri, si fidava di lei. Annuì. Alzò la mano lievemente ed avvertì una sensazione inebriante, che quasi non ricordava più. Giles l’afferrò riportandola con i piedi per terra e facendo svanire il fluido magico dal suo corpo. G: Non lo fare – i due uomini si guardarono per un istante, lottando contro la paura di quello che stava per succedere. Le lasciò la mano dopo poco – Mi raccomando Will – le sorrise paterno da sotto quel viso provato dagli eventi – Ci fidiamo di te Sollevò nuovamente la mano, e una sfera di luce apparve di fronte ai loro occhi. Scesero dalla macchina e si incamminarono, l’uno accanto all’altro, verso il cimitero. Erano su di una panchina nel parco. La notte era fresca, e il vampiro le aveva nuovamente prestato il suo spolverino. Avevano trascorso un bel po’ di tempo senza parlare, tutti e due con lo sguardo rivolto alle stelle lontane. Era una notte strana quella, l’aria era tersa, ma intrisa di un odore dolciastro. Un odore che ricordava vagamente quello delle foglie cadute a seguito un acquazzone. Si sentiva strana, aveva detto che avrebbe risistemato le cose, ma ora, accanto a lui, non riusciva a trovare le frasi da dire. Era tutto profondamente confuso, ogni attimo che trascorreva, la nebbia si faceva più fitta nella sua mente… Solo la sensazione che le attanagliava lo stomaco guizzava vivida. Spike: Cosa volevi dirmi??? – la guardò bloccandole il fiato in gola. Troppo bello da guardare tutto in una volta. Così bello da fare mal agli occhi. Avvolto da un’aurea luminosa, che pareva accecarla. S: Io… - tacque – non lo so William – lui sorrise accarezzandole una mano – Non volevo voltarti le spalle prima – ripiegò la testa in avanti, facendo cadere delle lunghe ciocche di capelli sul viso. Lui le spostò delicatamente donandole un brivido intenso. Tutto fu chiaro finalmente. – Tu sei luce – la guardò senza capire – Buffy purtroppo oramai è il buio profondo della dannazione – Cercò di non incrociare lo sguardo sconcertato del vampiro – Non è mai uscita da quella tomba… mai. – una lacrima nacque dai suoi occhi ed andò a morire sulle sue labbra. Oramai era tutto chiaro, poteva sentirlo camminare nella notte, nella ricerca disperata della sua cacciatrice. Spike: Non capisco… Cosa stai cercando di dirmi… - il sopracciglio sollevato tramava nervoso, e lei si sforzò di far finta di non notarlo. S: Sto cercando di dirti, che tu sei luce, ma non sei la luce che donerà pace alla cacciatrice William… - Lo stava facendo soffrire di nuovo Si era alzato e camminava davanti a lei confuso. Avrebbe voluto stringerlo forte, dargli sicurezza come la notte precedente, ma rimase ferma lì a guardarlo rapita. Bello rilucente e dannato. Troppo bello per essere vivo… Troppo luminoso per essere morto… Guardò la gatta bianca, che si era alzata ed era avanzata verso di loro. Capì, che il momento era giunto. Si alzò e gli voltò le spalle cercando di non piangere. Probabilmente quella sarebbe stata l’ultima notte… l’ultima notte per tutti, ma ci avrebbero provato fino in fondo. Sotto lo sguardo del vampiro, cominciò il suo cammino verso il cimitero… Lui la seguì in silenzio, come stregato. Correva senza fiato nei vicoli scuri, fermandosi ogni tanto sotto qualche lampione. Qualcosa la stava seguendo, avvertiva il suo respiro nell’aria. Sicuramente qualche vampiro affamato. D: Ma perché mi metto sempre nei pasticci!!! – piagnucolò Ricominciò a correre verso il punto prefissato, quando sentì ringhiare alle sue spalle. Si voltò senza fiato e gridò forte, più forte che potè. Quattro vampiri erano dietro di lei, con le fauci spalancate. Quei ghigni sui loro volti, la fecero rabbrividire, belve affamate, di fronte ad una preda senza scampo. Ricominciò a correre forte, raggruppò tutte le energie che il suo piccolo corpo riusciva a sprigionare, e fuggì. Li sentiva a pochi passi, sentiva le loro grida dietri di lei, quando si trovò di fronte la cancellata nera del cimitero. Entrò senza pensare, puntando inesorabile, all’unico posto in cui poteva, forse, essere al sicuro. La cripta di Spike. Dopo poco cadde rovinosamente nella terra, ferendosi le mani ed un ginocchio. Non si fermò corse, corse con quanto fiato aveva in corpo, ma poco dopo le furono addosso. Ancora più numerosi, trionfanti e famelici, accecati dall’odore del sangue fresco che le colava dalle ferite. Era la fine, lo sapeva bene, ed era tutta colpa sua… Ripensò a tutte le cose successe, le vide passare veloci davanti agli occhi, come un film mai girato. – Come al solito del resto – cadde al suolo stremata, e scoppiò in lacrime, aspettando l’assalto finale. A: Down!!!! – riconobbe subito la sua voce, il suo amico di sempre, il confidente insostituibile, era apparso dal nulla. Si era scagliato contro i vampiri, assetato di vendetta, e ora lo vedeva combattere come una furia, senza risparmiarsi. Erano in molti, e si stavano per gettare verso di lei, quando una mano l’afferrò e risollevò da terra. D: Giles!!! – i suoi occhi erano lucidi di lacrime, ma forze, quella non sarebbe stata la sua ultima notte – Xander, Willow!!!!! – erano tutti lì, come in ogni momento della sua vita. La sua famiglia, il suo scoglio sicuro. Il cuore le scoppiava in petto dalla gioia, e la forza si riaffacciò più grande che mai. La rabbia, la repulsione, la paura accumulate, le donarono nuovo vigore e sicurezza. Si gettò come una belva sui suoi sicari. Lottavano come un esercito indomito, Willow di nuovo padrona delle sue arti magiche, scaraventava via chiunque le apparisse davanti agli occhi. Xander, senza sosta, lottava come un gladiatore, nell’arena dei leoni. Distruggeva inesorabile, qualunque cosa gli passasse di fronte. Giles, pareva ringiovanito di vent’anni, tanto era agile e assetato di vendetta. Lottarono fino alla fine come belve feroci. TF: Sono arrivati… Li senti vero??? – la ragazza volteggiava per la stanza in una macabra danza. I suoi occhi vitrei facevano rabbrividire – Tutto come io ho deciso… B: Maledetta puttana tu non farai del male a nessuno – piangeva – ti ho accolto in casa mia come un’amica, invece eri una serpe in seno… - faceva fatica a parlare, ma continuò – viscida e subdola. Giuro che me la pagherai!!! La udì ridere, ma questa volta nei suoi occhi non cambiò nulla. La rabbia aveva offuscato tutte le sue sensazioni, stava solo cercando il momento giusto per riprendere in mano la situazione. Aveva distrutto demoni vampiri, sventato apocalissi… TF: Solo perché te l’ho permesso io piccola stupida – il suo sguardo era imperscrutabile. Un predatore pronto a balzare sulle sue vittime in un qualsiasi istante. A: Pretendo di sapere tutto piccolo idiota – Anya avanzava verso di lui rabbiosa, le sue pupille erano fessure sottili circondate da un’iride fluorescente. – Altrimenti ti faccio a pezzi lo giuro… Ho fatto molto peggio nella mia vita passata… And: Ho detto tutto quello che so!!!! – Il suo sguardo terrorizzato la inebriava, era troppo tempo che non provava quella sensazione nelle vene. Da quando aveva rinnegato la sua parte malvagia, quella parte di lei, che a volte le mancava disperatamente. A: Io non credo – era a pochi centimetri da lui, e si stava preparando a colpirlo con tutta la violenza che le stava crescendo dentro. And: Tutto quello che ricordo!!!! – piangeva disperatamente. Era solo con quella donna, quell’ex demone, e leggeva nei suoi occhi tutta la cattiveria del mondo. A: Ti consiglio di sforzarti a ricordare – la sua voce era un sibilo maligno – O non credo che vedrai il nuovo giorno… And: Ti prego!!! Ti prego!!! – aveva indietreggiato di qualche passo facendola sorridere compiaciuta, quella era la parte migliore del suo vecchio lavoro di demone della vendetta, il terrore palpitante negli occhi delle sue vittime. And: Non lo so!!! Non ricordo!!! – lo afferrò con entrambe le mani alla testa. I suoi occhi divennero neri davanti a quelli terrorizzati di lui. Rivisse la scena, ogni particolare. Lo vide trasformarsi in Buffy… S: Lascia stare il corpo di Buffy bastardo!!! Non vali nemmeno il tacco di suoi stivali di moda!!! – la vide ridere divertita… Quella ragazza cominciava a piacerle davvero. Così sicura di sé, sprezzante del pericolo… Continuò ad osservare. TF: Ma tu odi Buffy Sam… Lei ha ciò che tu avresti sempre voluto avere… L’amore del bel vampiro biondo La vide rabbrividire per terra… Attese… La vide sorridere di nuovo… S: Non è vero!!! Io adoro la mia eroina… anche quando fa la stronza e se lui la ama sicuramente lo merita!!! Era forte… Forte come poche persone al mondo Finì di osservare la scena, poi si staccò dal ragazzo soddisfatta… Ora sapeva tutto… Lui la guardava pietrificato… Era indietreggiato ancora… A: Hai detto solo quello che ti faceva comodo ragazzino… - si scrocchiò le dita con una faccetta divertita… - Vediamo se lo so fare ancora… And: Oddio no ti prego!!! Hanno detto che sei un ex demone!!! – giunse le mani per implorarla A: Questo rimarrà il nostro piccolo segreto – sorrise divertita mentre pronunciava una formula magica. Lo guardò trasformarsi, aveva chiesto che diventasse un topo grigio, ma inorridita scoprì, di averlo trasformato in uno di quei maledettissimi, paffuti coniglietti bianchi. Corse fuori gridando, mentre scoteva le mani sopra la testa. Non era più il demone di una volta… Le era rimasto molto poco… Corse senza fiato a cercare gli altri…. W: Angel tu cosa ci fai qui??? – le chiese con sguardo interrogativo la strega, distruggendo l’ultimo vampiro rimasto A: Ho avuto una premonizione… - lo sguardo turbato – Buffy è in pericolo Incrociarono tutti, vorticosamente gli sguardi. E corsero verso la cripta di Spike, come se sapessero tutto… Aprirono rumorosamente la porta. Un mugolio al piano di sotto li fece trasalire. D: Buffy!!!! – si getto sulla botola senza nemmeno pensare, ma la mano di Giles la fermò. L’osservatore aprì lentamente il cardine, e scese la scala ripida che sprofondava nella terra buia. Gli altri lo seguirono. B: No!!! – una mano le tappò la bocca, mentre una ad una le candele tornavano ad accendersi. D: No!!! Non ci posso credere!!! – aveva incrociato gli occhi freddi di Sam, che sorrideva da dietro la poltrona dove sedeva immobile Buffy. Con una mano tappava la bocca di sua sorella. Scoppiò in lacrime disperata, e si accasciò in ginocchio a terra. Era stata la solita stupida… W: Oddio Sam... no... – era sconvolta, li aveva presi tutti in giro, mentre ora se la rideva divertita. Giles e Xander tacevano nella completa confusione mentale… L’apocalisse era di nuovo alle porte. Gli occhi del vampiro incrociarono quelli sgranati di Buffy, ed un brivido lo percorse lungo tutto il corpo… Erano gli stessi occhi che aveva visto bruciare…. Fece un passo avanti e ringhiò verso la figura alle spalle della cacciatrice. TF: No – il suo dito sinuosamente ondeggiò in senso di diniego – adoro le belle rimpatriate Angelus… Mi sei mancato lo sai??? Non capiva, non conosceva quella donna, ma aveva un aspetto così familiare… Si lanciò senza pensare, ed un grido uscì dalla gola della ragazza bionda inchiodata alla poltrona, quando lo vide scaraventare via da un gesto della mano del demone… TF: Abbiamo tutto il tempo… Manca ancora qualcuno, ma sta arrivando… - il suo sorriso folle era radioso… Quello di una sposa davanti all’altare. X: Come tutte le donne pensate solo a fare sesso… - la rabbia come al solito lo aveva fatto sragionare. Mancava solo Spike, e sapeva che poteva parlare solo di lui… - Ce ne siamo accorti che ti piace!!! - Un colpo sordo allo stomaco lo piegò in due, e lo fece cadere a terra. Willow corse a sorreggerlo, e con odio incrociò i suoi occhi con quelli della ragazza mora dall’altro lato della stanza. Il demone aveva solo mosso un dito, e ora la guardava trionfante. TF: Ho detto che ci siamo quasi tutti… Potete aspettare un po’ vero??? – ricominciò a canticchiare, mentre paziente aspettava l’aprirsi della botola… Fu di nuovo buio…
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