.:: Tutto il mio mondo per te... ::.

Parte 26

28 La nuova vita...

Ancora stordita e profondamente imbarazzata, la strega osservava il lento movimento della cacciatrice, mentre cercava in qualche modo di rimettere in ordine la casa semi distrutta. Con gli occhi bassi, ancora tra le braccia del suo vampiro, la guardava raccogliere i resti di quello che era rimasta dopo il combattimento insensato avvenuto pochi minuti prima. Addolorata, come ogni volta l’aveva vista dopo la distruzione del suo piccolo nido, forse rassegnata, ma sicuramente tristissima. Cercò di alzarsi per aiutarla, ma le forse le vennero meno facendola ricadere pesantemente sul corpo del suo compagno.

B: Non preoccuparti – un lieve sospiro ad accentuare la sua frustrazione – l’ho visto tante volte – la vide sorridere amaramente da sotto le ciocche calate sul viso – sistemerò anche questa.

Angel la seguiva come un’ombra fedele, cercando in qualche modo di aiutarla nei suoi gesti meccanici e privi di energia.  Dietro di loro anche James, il suo James, catapultato per errore, in una dimensione a lui familiare, ma troppo pericolosa per la sua vera natura. Lo osservò attentamente, mai come ora la differenza con il vampiro era chiara. I capelli scomposti, cominciavano ad avere un accenno di ricrescita, e il suo viso stanco e rigato, non rispecchiava assolutamente la forza vitale di Spike. Era stato quello ad averla sempre tenuta lontana da lui, la sua completa normalità... Avvertì il calore dello sguardo di suo fratello sulla poltrona di lato, ma non si voltò. Da quando era riaffiorata alla luce, William non le aveva permesso contatti con Giulian e forse gliene era anche stata grata. Avvertiva un rancore profondo nei suoi pensieri... Non riusciva a controllare le sue facoltà con lui, come se proprio il mago non glielo permettesse... Come se fosse proprio lui a volere che lei avvertisse tutta quella valanga di suppliche miste a frasi crudeli, che gli si articolavano nella mente sotto il suo sguardo vitreo. Sapeva che non avrebbe mai capito, sapeva anche che aveva ragione in quasi tutto... Dopotutto si era trasformata in un vampiro e nonostante avesse ripreso la sua anima continuava a rimanere tale... Ma non riusciva a mandare giù le sue parole crudeli verso Spike... Quelle no, non riusciva a tollerarle e non lo avrebbe mai fatto.

Con uno scatto si rimise in piedi, venendo sorretta immediatamente dal suo inseparabile compagno... Quello scoglio sicuro, quell’anima stupenda che l’aveva tenuta allacciata a quel mondo con i suoi continui richiami... Perché se lei era tornata, era stato proprio per merito suo... Per la sua continua vicinanza, per il suo amore così forte che era riuscito a superare lo spazio di quella dimensione, raggiungendola fino in quel limbo in cui era caduta, e tenendola legata a qualcosa, se pur un qualcosa che allora era sembrato sconosciuto e privo di senso.

S: Lasciami... - con un dolcissimo sorriso rassicurò Spike che contraccambiò un po’ perplesso – Posso farcela... - con passi incerti raggiunse il centro della stanza chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dagli sguardi stupiti degli altri. Buio, di nuovo quel buio che l’aveva terrorizzata fino a qualche minuto prima, ma che in questo momento era un buio confortevole fatto solo di luce magica e concentrazione. Articolò il collo per lasciarsi andare, quando avvertì dei rumori dietro di lei. Lo fermò... Lo fermò prima che qualcun altro lo facesse...

Un calore flebile cominciò a pervaderla, fino a diventare sempre più intenso, fino a farle brillare il corpo di luce propria. Sorrise allungando la mano con il palmo alzato verso il buio di fronte a lei... Nulla più intorno, se non il bisogno di rendere le cose un po’ più facili per tutti. Un brusio di voci lontane, e la sua pronta a rimproverarla come sempre... Non l’ascoltò... Roteando delicatamente il corpo per la stanza cominciò a rilasciare quella caldissima energia, che ora pareva infuocarle la pelle...

Angel: Non ci posso credere

J: Non le farà male vero???

G: Si sta distruggendo lentamente

Spike: Tu non permetterti nemmeno di nominarla!!!

Solo silenzio e una pace inaspettata... Forse un giusto riposo finalmente venuto a ristorarle le membra ormai fin troppo stanche.

S: Ci siamo lo sai??? – un sussurro leggero nel buio della sua stanza

Spike: Lo so... Lo sento anche io...

S: Ce la faremo... Tutti insieme...

Spike: Se solo ti avessi perso.. Io...

S: Qualunque cosa accada... Tu devi rimanere ancorato alla vita... C’è bisogno di te... - si voltò finalmente a guardarlo in quegli occhi, di un blu intenso, da ricordarle il mare all’alba... Quell’alba che ormai non avrebbe mai più rivisto... – Giurami che non gli permetterai di piegarti...

Spike: Lo giuro – un lieve sussurro prima di un lungo bacio appassionato – Mi spiace per quello che ti ho fatto... Non ho saputo rinunciare a te...

S: C’ero quando mi hai dato una speranza... Ero ancora lì... Perdonami ma ti amo... Mi hai sussurrato poche parole, ma le ho avvertite come un richiamo per tutto il tempo...

Spike: Perdonami...

S: Ti amo... - avvertì il lieve fruscio della sua mano farsi strada sotto le lenzuola finissime... Osservò il lento movimento della piega avanzare verso il suo corpo. Forse se avesse potuto trattenere il respiro lo avrebbe fatto. Quella era come la prima volta per lui, come se la persona davanti pronta a diventare sua, nello spasmo della passione, fosse una persona mai vista. Voltò lo sguardo... Di fronte ai suoi occhi innaturali si sentì piccolo e sperduto... Quella era Sam, lo sapeva bene, ma nulla sarebbe più stato come prima. La vide avvicinarsi piano, come una predatrice affamata, la stessa passione di ogni notte, ma qualcosa di profondamente diverso anche nel più piccolo gesto. Quella lieve linea sottile, che conduceva la sua anima dall’altra parte, quella dannazione che rendeva le loro notti diverse e un po’ perverse, ora non era solo in lui... C’era quel buio che cominciava a dilagarsi nelle pupille dilatate, che lentamente si stavano chiudendo in fessure finissime e feline. Immobile, aspettò di avvertire il contatto della sua mano... La situazione era completamente spiazzante, ma aveva quel non so che di erotico, da riuscire a trasportarlo ai lontani tempi della sua perduta gloria... Si ritrasse istintivamente... Mai avrebbe creduto di poter avvertire quel gelo così chiaramente. La pelle della ragazza era più fredda di quanto avesse potuto immaginare... Anche il suo gelo innaturale riusciva ad avvertire quel freddo pungente che si sprigionava dalle sue mani. La vide inclinare la testa e socchiudere gli occhi in una domanda silenziosa... Occhi di un giallo oro, da riuscire ad incantare persino Dio... Bella come forse mai l’aveva vista. Le labbra turgide di sangue, nonostante la morte e il fatto che non si fosse ancora nutrita... Il pallore sul suo viso le conferiva qualcosa di ancor più innaturale, rendendo quella pelle nivea, molto simile ad un drappo di seta candida e vellutata.

S: Cosa c’è che non va??? – una voce talmente delicata da riuscire a far ribollire il sangue nelle sue vene – Ricordati che sono sempre io... Solo... - un lieve sorriso sensuale a curvare le labbra carnose – Posso darti molto di più adesso...

Scosse la testa ancora stordito... Come ipnotizzato dai suoi occhi fluorescenti, non reagì quando la vide sollevarsi e salire sul suo corpo... Sobbalzò di nuovo al contatto della sua pelle... Il calore era sparito... Nulla di quegli abbracci pieni di vita... Un po’ tristemente le passò una mano sulla gota rosea...

S: Dimmi cosa c’è che non va... - sospirò avvicinandosi lentamente al suo viso

Spike: S... Sei fredda – sorrise imbarazzato facendo increspare nuovamente le labbra della ragazza sulle sue gambe... - E’ come se fosse la prima volta... Qualcosa è cambiato...

S: Molte cose sono cambiate... - lentamente cominciò a sondare il suo torace marmoreo, facendo suo il gelo del suo corpo e ogni minuscola cellula della sua pelle. Chiuse gli occhi, lo fece anche lui spinto dal bisogno di staccare il mondo circostante...

Avvertì il lento movimento delle sue cosce snelle sulle gambe muscolose ancora avvolte dai jeans... La sinuosità dei suoi gesti, lo fece rabbrividire... Un lento sospiro gli accarezzò la fronte, scendendo piano fino all’orecchio. Il buio intorno, solo il suo viso dietro le palpebre chiuse... Le cose stavano cambiando, ma una cosa non sarebbe mai cambiata... Loro.

Cominciò ad esplorare il suo corpo, con la mano fremente  le sfiorò la schiena fino ad arrivare al flessuoso collo satinato... Nulla era cambiato... Oltrepassò la linea delle spalle, scendendo giù fino ad afferrare con avidità il piccolo capezzolo inturgidito sotto la sottile stoffa della camicia... La sentì gemere di piacere, prima di ricadere sul suo viso e cominciarlo a baciare tra i riccioli che gli solleticavano il collo. Avvertì la sua lingua passere sul lobo dell’orecchio, con quella umida bramosia di una donna assetata di piacere. Cominciò a giocare con il seno fra le sue mani, la sentì farsi più vicina, più forte nello stringere le mani sul suo corpo... La sentì cominciare a perdere il controllo... Con un rapido movimento ancora nel buio delle palpebre chiuse, la portò con ferocia sotto di se. Irrigidita e consenziente lo fece fare, infilando le lunghe unghie nella pelle della schiena e avvolgendo con ancora più energia, le gambe attorno al suo bacino.  Piccoli spasmi di piacere cominciarono a percorrere il corpo di entrambi, mano a mano che le carezze aumentavano di intensità... Quando i due corpi furono stretti in un unico abbraccio senza luce, finalmente aprirono gli occhi, lasciandosi andare ad uno sguardo pieno di desiderio... Occhi imploranti di piacere, occhi che chiedevano null’altro che diventare un’unica cosa nel forte desiderio di possedersi finalmente, dopo troppo tempo.

Lo strinse incollando la sua femminilità a lui, e quando avvertì il saldo legame che li teneva legati  fino nel più profondo gemette di piacere... Un piacere profondo e mai provato fin ora, qualcosa di diverso, profondamente irrazionale, distaccato dal mondo e dalla logica dell’essere comune. Mentre William sopra di lei cominciava a farle bruciare il viso e a farle gonfiare le labbra con baci sempre più appassionati, lo afferrò per le reni, premendo con vigore sulle natiche perfette e incastrandolo al suo ventre. Lo vide chiudere gli occhi e lasciarsi andare ancora di più... La bocca socchiusa, in un gemito sommesso, pronta per essere esplorata dalle sue labbra ardenti e vellutate. Un dolcissimo sapore mai avvertito forse prima... I sensi arguiti fecero si che tutto fosse sotto una luce nuova... Ogni cosa amplificata rende il nuovo incontro come se davvero fosse la prima volta per entrambi... Si guardarono... Le pupille ridotte ad una sottile linea nera nelle iridi di un giallo felino luminescente. Due vampiri che si amano, di un amore profondo e senza limiti. Si sentì trascinare contro la spalliera del letto, e con un sorriso accattivante acconsentì ad ogni suo desiderio.

*Posso darti molto di più...* Dio quanto poteva essere vera quella frase. Molto di più di quanto mai una donna possa dare ad un vampiro. La sua stessa forza e passionalità, la sua stessa dannazione fusa con la cecità del trasporto erotico. Una scarica di erotismo intrinseca, propria solo dei vampiri e di tutti quegli esseri privi di regole e falsi perbenismi. Con uno strattone veloce, fece poggiare la schiena della strega contro il muro portandole entrambe le mani sopra le testa... Uno sguardo di vittoria, ricambiato da un altro di sottomissione. Un sire con la sua Childe... Un sire unito alla sua childe da un sentimento profondo e senza limiti. Rimanendo con le mani alzate, come legate sulla sua testa, permise a William di strapparle i vestiti di dosso. Sorrise maliarda. Sorrise il suo padrone, mentre con smania di potere cominciò a sondarle il corpo nudo con dei baci sempre più intimi. Scendendo dalla piccola clavicola intagliata nella pelle candida, si diresse verso il seno ansante di piacere. Uno sguardo complice prima di prendere tra le labbra il piccolo capezzolo irto della ragazza... La sentì gemere e sorridendo estasiato all’immediato inturgidimento della protuberanza rosea, cominciò a solleticarlo con la punta della lingua, avida del suo sapore dolcissimo, fino a chiuderlo tra le labbra per succhiarlo.  Il corpo di Sam si inarcò in un ennesimo gemito di piacere, un lieve sussurro in quel buio ormai diventato complice di quel momento di gloria per entrambi. Piano, piano ricominciò a scendere con le labbra sempre più avide del sapore della sua pelle.  Le mani di lei accompagnarono la lenta discesa della sua testa, con un lenta pressione, che spinse l’amante al suo sesso ansioso. Il vampiro ne aspirò l’essenza inebriandosi e con padronanza estrema aprì il piccolo segreto dell’amante, cominciando a giocare con il piccolo fiore roseo e gonfio di piacere. Un lentissimo e sinuoso gioco con la lingua, fino ad incollarvi le labbra per attingere alla sua linfa vitale. Il volto della ragazza trasfigurò con un roco gemito più forte, che le inarcò la schiena scoprendo la violenza del suo piacere a colui che ne era la causa. Il vampiro si staccò da lei, solo dopo aver assaporato il dolcissimo gusto racchiuso tra le sue gambe vellutate, ritornando a fissarla negli occhi ormai mutati in quelli della vampira. Osservò il volto damoniaco con un sorriso soddisfatto, tornando a dedicarsi alla sua bocca. Samantha assaporò le sue labbra salatissime affondando la lingua in una danza sincronizzata con quella di lui, fino a sollevarsi dal suo stato di inebriata immobilità e facendolo sdraiare sotto di lei. Lo spogliò con meticolosa lentezza, assaporando ogni più piccolo drappo di pelle alla penombra del riflesso lunare. Delicata come una fata dei boschi, liberò le gambe scolpite dai jeans attillati, fin quando il suo corpo nudo e consenziente non fu a giacere sul letto davanti ai suoi occhi. Qualcosa di stupendo e indecifrabile... Qualcosa di così bello da non aver paragoni con nulla al mondo. Lo osservò in silenzio, come un tigre pronta a sbranare una preda succulenta. Lo vide sorridere con gli occhi semichiusi in cenno di attesa...

Con un lento movimento delle mani, cominciò ad accarezzare tutti i suoi centri erogeni, fermandosi ogni qualvolta avvertiva che la passione stava per trascinarlo via, lontano.

Il vampiro avvertì nel tocco gelido, una sensazione di bruciante fiamma, chiudendo gli occhi per non perdere nemmeno un solo istante di tutto quel gioco, così erotico da non poter essere paragonato a nulla di mai provato.

Le dita capaci della ragazza, solleticavano i punti più nascosti del suo corpo, spingendolo ogni volta sempre più verso l’estasi, per poi fermarsi nel momento cruciale. Un gioco diabolico e inebriante, di cui probabilmente non sarebbe mai stata padrona, se la sua purezza non fosse stata violata.

Ogni inibizione, ogni più piccola timidezza, cancellata sotto il tocco gelido della dannazione. La stessa donna, la stessa innamorata, ma non la stessa amante... Padrona del mondo, padrona del proprio uomo...

La ragazza avvertì il tocco del vampiro sul suo seno, le sue dita affusolate solleticarle il piccolo roseo fiore di piacere ormai inturgidito. Sorridendo chiuse gli occhi concedendosi ancora un attimo di estasi, prima di concederla definitivamente a lui. Tutto quel gioco infinito contribuiva a infondere un’infinita ebbrezza sensuale ad entrambi, persi nell’estasi più profonda dell’attesa.

Finalmente la ragazza si dedicò al suo sesso ansioso e fremente, accarezzandolo con mani sapienti e magicamente calde. Sentì i muscoli del suo corpo statuario irrigidirsi sotto di se, sorridendo divertita dalla nuova trasfigurazione. Non più un uomo e una donna... Ora solo due vampiri assetati di piacere, di pienezza, di estasi profonda. Cominciando un lieve movimento sincronizzato osservò i suoi occhi farsi più serrati, man mano che la sua mano diveniva più perspicace e svelta. Lo vide inarcarsi ad ogni movimento e sentì la sua voce calda, gemere di piacere sotto il tocco delle sue dita affusolate. Giocò con lui, come un gatto con il topo, fin quando non vide i suoi occhi sgranarsi in una furia cieca di passione. Ridendo nell’estasi del piacere si lasciò strattonare sul muro dietro di lui, lo lasciò sistemarle le mani sulla fredda parete, rimanendo immobile ed ansante ad aspettare. Di nuovo le sue labbra su di lei, calde, gonfie e dannate di bramosia... Sentì il lento movimento della lingua salirle su per la schiena, fino ad arrivare al suo collo. I canini appuntiti sulla pelle le donarono un brivido febbrile che la fece gemere di nuovo, la profondità di un abisso da violare, la vastità di un infinito tutto da scoprire...

Spike: Tu sei mia – solo un lento annuire rotto da un respiro affannoso profondamente innaturale. Forse l’unica parte rimasta di quell’umanità ormai perduta, forse una semplice abitudine alla quale stava inconsciamente lasciandosi andare.

Lo sentì spalancarle le gambe e passare la mano sulle cosce affusolate... Di nuovo il brivido e uno spasmo di piacere... Aggrappandosi con le unghie al freddo cemento, finalmente lo sentì entrare con forza in lei, con tutta la sua maestria di un padrone... Sire... Il suo sire...

Gemendo si lasciò ricadere sulle sue mani protese sul gelido muro davanti a lei. Nulla di freddo in loro, solo un fuoco più rovente della lava di un vulcano, nella risacca del loro movimento comune. Chiuse gli occhi avvertendo un’energia pervaderla come un uragano in corsa, si lasciò andare ai suoi canini nella pelle, lo lasciò cibarsi di lei, della sua nuova dannazione, della sua sessualità, della sua anima ormai stretta in un abbraccio con il buio più profondo.

In un estasi sempre più accecante accelerò il ballo sensuale, dividendo con lui ogni spasmo, ogni più piccola contrazione muscolare. Si concesse alla sua furia, alla sua demoniaca danza di piacere. Fu strattonata ancora e portata sotto di lui...

Spike: Io sono tuo... - un comando... forse una richiesta... Allargando le gambe lo fece di nuovo entrare in lei, con dolcissima forza, con passione animale... Annuì al suo collo proteso verso di lei... Lo fece suo... Non più due persone.... Non più due anime semplicemente unite nel sentimento... Due vampiri uniti in un amore eterno, suggellato da un patto di sangue. Con i canini affondati nel suo collo, si cibò di William... Il primo sangue della sua vita... La prima volta... L’inizio della nuova vita. Sgranò gli occhi ancora immersa nel dolcissimo sapore della sua linfa così inebriante, lasciandosi andare insieme a lui all’ultima spinta.

Lo strinse infilando le unghie nella sua schiena e solcandolo per lasciare un marchio del nuovo legame. Uniti, incollati l’uno all’altro si fusero in uno spasmo violento. Stretti, insieme si lasciarono andare all’ultimo gemito. Un lento ribollire nelle vene sempre più forte e pungente, una sensazione mai provata di completezza e pace... Si guardarono per un attimo prima di venire insieme... Per sempre insieme...

Nell’orgasmo si sentirono sollevare, cominciando a fluttuare a qualche metro dal suolo... Lontani dal mondo, lontani da tutto ciò che non era importante, si concessero la loro prima magica avventura davvero insieme.

S: Questo sarà per sempre... - solo un dolcissimo sorriso di assenso...

B: Sei stata bravissima!!!! – battè le mani correndo in contro al giovane viso della figlia – Ci sei riuscita!!!!

Sophie: E’ andato tutto bene??? – la cacciatrice ondeggiò la mano come per dire che non proprio tutto era stato perfetto. Con un cenno della testa le indicò i due corpi adagiati sul divano, sprofondati in un sonno profondo e ristoratore.

D: Spike??? E chi è quell’altro???

Angel: Non è Spike tesoro – rise – E’ solo l’attore che gli ha dato il volto nell’altra dimensione

La ragazza sgranò gli occhi osservando attentamente la straordinaria somiglianza con il vampiro. Si avvicinò lentamente, senza far rumore, rimanendo imbambolata sul viso perfetto dell’uomo.

Sophie: E che ci fa qui??? – osservò attentamente i genitori che, completamente allo scuro della cosa, si limitarono a scuotere la testa.

D: Si ma l’altro??? Che gli è successo??? – chiese con un filo di voce osservando le numerose ferite sul corpo rilasciato nel sonno.

B: L’altro è il presunto fratello di Samantha... Se mi azzardo a dire che è un pazzo criminale, ho comunque detto poco e niente... - storse la bocca contrariata -  E’ venuto per riportarla a casa dice... Ma non credo proprio che ce la farà – sorrise cinicamente

Sophie: Dovrà passare sul mio cadavere questo è certo – sibilò, avanzando minacciosa verso le due persone, ma la mano del padre la fermò per tempo.

Angel: Non preoccuparti – sorrise accarezzandole i capelli biondissimi – Ora andate a dormire... Ci penseremo domani....

Avvertì la sua presenza e si sollevò di scatto dal cuscino. Lo vide... Il viso ancora tumefatto dalla lotta della notte precedente, e gli occhi di quel verde così intenso da ferirla anche nella penombra delle tende chiuse sul mattino. Un po’ intimorita si ritrasse, coprendo di scatto la nudità con le lenzuola e facendo destare di soprassalto, anche il vampiro che giaceva al suo fianco. Questi ringhiò istintivamente lanciandosi sul ragazzo, ma fu completamente immobilizzato da un lieve cenno della mano di Giulian. Una roteazione veloce del polso di Sam, bloccò in un istante la sua magia, facendolo vacillare pericolosamente. Di nuovo lo scatto del vampiro, ma di nuovo il veloce movimento che lo fece ricadere all’indietro. Silenzio, un silenzio innaturale fatto solo di sguardi intimoriti, sconvolti e crudeli.

S: Cosa ci fai qui... - sussurrò con un filo di voce e cercando di ricomporsi, in direzione del giovane di rimpetto

G: Sono venuto per riportarti a casa... - sfinito poggiava con il palmo della mano sulla spalliera ai piedi della coppia

Spike: Stai lontano da lei!!! – un ruggito seguito da un gesto delicato di una mano di donna pronta a muoversi all’occorrenza.

G: Questo non è il suo posto!!! – gli occhi inondati di lacrime – Non è al sicuro qui!!!

S: Oh!!! – sorrise rivestendosi con uno schiocco di dita – Questo è il mio posto!!! E ora molto più di prima!!! – arricciò il naso in una smorfia divertita – Come vedi abbiamo anche risolto il famoso problema dell’immortalità – rise scendendo a terra con grazia felina

G: Non dire idiozie!!! Faremo qualcosa anche per questo!!!

S: Ma io non voglio fare qualcosa – alzò le spalle scostante – Mi va benissimo così... - Non un filo di tristezza negli occhi, solo una nuova luce fatta di conoscenza e risolutezza. – Sai già che ho tutte le risposte da darti no???

G: Io non ti permetterò di farlo!!! – ringhiò avanzando in maniera incerta verso di lei, ma un rumore sordo alle sue spalle lo fece voltare. Di nuovo lui, quel nemico che gliel’aveva strappata, pronto a divorarla con la furia cieca della sua dannazione

S: Will – la sua voce pacata lo fece rabbrividire, soprattutto quando vide la corsa dell’altro arrestarsi di colpo – Ha sempre fatto così – sorrise inclinando la testa – Poi gli passa tranquillo.

Il mago avvertì una specie di risata alle sua spalle, e sentì il cuore spezzarglisi nel petto. Non più sua sorella, solo il guscio familiare, contenente un’anima dannata profondamente legata al mostro che lo sovrastava alle spalle. Una cosa sola... Due esseri fatti di buio, che si completavano a vicenda... Osservò l’aurea purpurea della ragazza eretta di fronte a lui e con un gemito sommesso cercò di toccarla...  Fu lei a raggiungere la sua mano per prima, annuendo in direzione dell’altro rimasto un po’ in disparte. Il mago si ritrasse al contatto gelido con la sua pelle, ma lei lo afferrò ancora più energicamente trascinandolo a sé.

S: Sono sempre io... - lo vide scuotere la testa e con mano ferma gli afferrò il viso costringendolo a guardarla negli occhi – Rimango io, nonostante tu non lo voglia accettare... - Con una roteazione del polso libero, fece apparire un paletto di legno porgendoglielo in segno di sfida. La corsa disperata del vampiro si arrestò con un impercettibile colpo di ciglia.

Spike: Non lo fare ti prego!!! – una supplica strozzata dall’immobilità indotta.

Si scostò dal fratello con sguardo fiero... Un sorriso dolcissimo verso gli occhi più blu mai visti e uno scatto veloce che rilasciò tra le mani del mago l’arma acuminata.

S: Se pensi che non sia io fallo...

Spike: Non ti azzardare a farlo!!! – un gemito sommesso che lo fece voltare solo un attimo, prima di tornare a fissare il viso della sorella. Un viso candido, meraviglioso, incorniciato da boccoli corvini delicatamente modellati. Sollevò il paletto quel po’ da raggiungere il suo petto... Immobile davanti a lui, lo stesso sorriso con il quale aveva ballato la sera in un hotel ormai troppo lontano... Quello stesso sguardo dolce, che lo aveva stregato da quando si erano conosciuti. Strinse l’arma caricando il colpo alle sue spalle... Sam non si mosse, non mutò l’espressione affettuosa che gli si era stampata sul viso.

Spike: Ti prego fermalo... - un lamento doloroso dietro di lui... Non volle ascoltare – E’ lei... Non commettere un errore così terribile... - lacrime forse in quegli occhi centenari.... Chiuse gli occhi caricando ancora di più...

G: Mia sorella è morta quattrocento anni fa... - strinse gli occhi in cerca di una propria convinzione

S: Hai ragione Mister Master – sorrise arricciando il naso – Allora finiamola una volta per tutte, con queste false parentele...

Il vampiro chiuse gli occhi quando avvertì il sibilo del colpo partire. Ringhiando di dolore si liberò dalla morsa della magia, lanciandosi verso la sua compagna. Si bloccò di colpo...

J: Non credo sia il caso di ricominciare vero??? – con fare serio teneva saldamente il polso dell’amico – se a te non va più di vederla sono problemi tuoi... La strada per tornare a casa la sai... Ma non ti azzardare a toccarla...

S: Non l’avrebbe mai fatto... - dolcemente estrasse dalle mani del giovane il pezzo di legno appuntito – Sa perfettamente che sono io...  - il paletto svanì allo stesso modo in cui era apparso.

J: Spike??? – lo osservò titubante – Hai fatto una cura ormonale??? O anche io ho quel bendiddio tra le gambe??? – l’altro alzò il sopracciglio sconvolto e cercò gattonando qualcosa da mettersi in dosso. – Giuro che io non ho tanta grazia!!! – cercò di giustificarsi agli occhi divertiti della strega – Beh sei capitata bene che ti devo dire – ridacchiò lasciando la presa sul braccio del ragazzo ancora con la testa china.

G: Si... Nelle mani di un mostro...

S: Ok... Io e te è davvero il caso che facciamo due chiacchiere – con un veloce scatto lo afferrò di colpo, lasciandolo inebetito, e sotto gli occhi stralunati degli altri svanirono nel nulla.

B: Cosa succede??? – ancora assonnata si precipitò giù per le scale, a seguire i passi concitati di qualcun altro.

Angel: Ma lo sapete che ora è??? – tacque immediatamente alla vista dell’amico sconvolto. Correndo in largo e in lungo per la casa, cercava disperatamente qualcosa.

D: Cosa sono queste grida???

Sophie: Si è svegliato???

J: Chi altro manca da svegliarsi???

D: Il The First!!!

J: Chi???? Ma non era stato sconfitto??? – si passò terrorizzato una mano tra i capelli ancora semi arruffati – Quello stronzo se la vedrà con me!!!!

B: Il The First??? – chiese con un sorriso scettico

J: Ma sei pazza??? Ma per carità!!!! Il mago da strapazzo che ha deciso di farmi fare questa gitarella di piacere!!!! Lo disintegro!!!!

Sophie: Ah!!! – sbadigliò lasciandosi cadere sul divano – mi sembrava strano...

Spike: Non riesco a trovarla da nessuna parte!!! – gli occhi fuori dalle orbite e il corpo in continuo movimento per la casa... Molto simile ad una tigre in gabbia pronta a divorare qualsiasi cosa.

Angel: Ma di chi stai parlando???

Spike: Sam!!! Quel pazzo voleva ucciderla e lei è scomparsa con lui – si passò una mano davanti al viso cercando di calmarsi almeno il necessario per cercare di riflettere.

D: Voleva ucciderla??? – chiese con enfasi ai presenti – Ma non avete detto che è suo fratello???

J: Si ma pare avesse deciso non fosse degna di stare al mondo – sospirò seguendo il continuo piroettare della sagoma del suo alter ego.

Spike: Io lo ammazzo!!! – si scagliò sulla porta, ma quando l’apri la luce del sole lo ustionò rispedendolo dentro. – Bloody Hell!!! – ringhiò tenendosi il braccio ferito – Anche il sole!!!

B: Non possono essere andati lontano di giorno... Dubito che Sam sia immune ai raggi solari – osservò Angel immerso nei suoi pensieri, in cerca di un aiuto

Angel: Ne dubito anche io – sospirò

J: Con questo state cercando di dire che si è tramutata in un mucchietto di cenere???

Spike: Non lo dire nemmeno per scherzo!!! – gridò rimettendosi in piedi e additandolo con violenza

J: E allora??? – chiese indietreggiando un po’ alla vista del viso trasformato dell’altro

Spike: Allora andiamo a cercarla!!!

D: Si, così dovremo usare la scopa e la paletta per te – scosse la testa preoccupata

J: Dalle mie parti i vampiri con i Rayban fanno miracoli

Tutti: Hum??? – l’attore arrossì di colpo scoppiando in una specie di risatina isterica

J: La tua solita coperta stile Linus???

Sophie: Andremo noi – si alzò prendendo la strada delle scale

J: Ragazzi comunque non credo ci sia da preoccuparsi... quello è pur sempre suo fratello no???

D: Sbaglio o voleva ammazzarla???

Spike: Impalettarla please... Non ho parole... - scosse la testa frustrato

J: Si ok... Ma sono spariti perché lei lo ha voluto – si morse la lingua quando vide lo sguardo crudele di Spike

B: E’ stata lei??? – chiese titubante i due annuirono in silenzio

Angel: Allora non credo ci sia da temere

Sophie: Non dimentichiamoci che Super Sam se la sa cavare – rise osservando il volto contrariato del vampiro biondo – Non fare il possessivo – ancora la sua risata argentina per la casa

Spike: Non faccio il possessivo... Non mi fido di lui... - ridusse le pupille a due fessure finissime

J: Adora sua sorella... - tentò di giustificarlo

B: Tanto da cercare di distruggere il mondo per farla fuori – gli sguardi interrogativi delle adolescenti la obbligarono a dare una spiegazione – ieri ha fatto il diavolo a quattro... Ha mezzo distrutto la casa, solo perché aveva deciso che le nuove compagnie non erano da frequentare – rise

D: Distrutto la casa??? Non mi sembra...

Angel: A quello ci ha pensato Sam... O meglio super Sam – ridacchiò adocchiando la faccia complice di sua figlia.

Spike: Scusate... - infastidito alzò la mano per attirare l’attenzione e riprendere parola – Stiamo perdendo di vista il vero problema!!! Dove è finita la mia Sam!!!

J: Io dico a fare una passeggiata chiarificatrice con il fratello...

B: Saranno andati a prendere un po’ di sole! – rise osservando il vampiro gettarsi a sedere sul divano in preda ad uno sconforto terribile

Spike: Ok... Io sto qui... Ma se le succede qualche cosa... Mi strappo questo coso dalla testa e vi ammazzo tutti!!!!

G: Dove siamo?? – con uno scatto istintivo si staccò dal freddo contatto della mano della sorella – Dove mi hai portato!!! – gridò cercando di guardarsi intorno...

S: In un posto – sorrise mettendosi a sedere nel buio sotto i suoi piedi – certo non potevi aspettarti una passeggiata al mare no??? – rise – Magari fra qualche ora

G: Cos’è l’inferno??? – la ragazza sbuffò snervata adagiandosi sui gomiti

S: Dio come sei esagerato Giul – scosse la testa – E’ soltanto un posto tranquillo...

G: V... Vuoi uccidermi??? – una strattonata lo trasportò a terra rovinosamente

S: Sei terribile!!!! Avrei voglia di ucciderti solo per non sentire la marea di cazzate che sei pronto a dire continuamente!!! – gridò gesticolando forsennata – Non dimenticare, che quello con le manie distruttive sei tu!!! - allontanò una ciocca dal viso – Mettiti seduto e finiscila. - Il ragazzo cercò di rialzarsi, ma la mano della sorella lo trascinò di nuovo giù, senza toccarlo. – Sto per perdere la pazienza...

G: Sei diventata un mostro!!!! – Sam sorrise sfoderando il viso della caccia

S: Per questo??? Sarà che per me ha sempre avuto quel non so che di sexy da farmi impazzire – rise adagiandosi ancora di più sui gomiti piegati.

Il mago guardò sotto di sé  *come essere seduti nel vuoto *

S: Perspicace fratellino – si passò una mano fra i capelli ammiccando alla sua faccia sconvolta – Non puoi credere di entrare nella mia anima e pensare senza essere sentito – rise

G: Nella tua anima????

S: Ho, si!!! – sorrise voltandosi a guardare intorno – Questo è quello che rimane quando si muore – alzò le spalle in maniera scostante

G: Il vuoto... - abbassò lo sguardo cercando di non piangere di nuovo

S: Non il vuoto... solo poche cose però – con un gesto della mano indicò in lontananza – rimangono quelle cose a cui si è legati... E nel mio caso forse qualcosa di più – rise guardando il ragazzo scattare all’indietro alla vista di un demone deforme proprio al suo fianco.

G: L’inferno!!!! – con una mano si coprì il volto per non guardare l’orribile ghigno del mostro

S: Noooo – sbuffò – ti ho detto che non è l’inferno – scosse la testa spazientita – è la mia anima!!!

G: La tua anima è abitata da demoni e mostri??? E non sarebbe l’inferno questo???

S: Se ci fossero solo loro si – sorrise chiamando a se la creatura carponi accanto all’uomo. Con gli occhi fuori dalle orbite, Giulian, assistette al cammino disarticolato, e al docilissimo acciambellarsi vicino a lei...

G: Un gatto... - pensò

S: Non un gatto Giul!!! – rise – non vorrai paragonare la mia gattina a questo bestione!!! – ancora più sconvolto infilò le iridi verdissime in quelle fluorescenti di lei. – Oh su non fare così – sorrise accarezzando il dorso della bestia al suo fianco – Ti ho portato qui per farti vedere...

G: Ho visto abbastanza!!! – cercò di alzarsi, ma di nuovo fu fermato da qualcosa di invisibile. Osservò le orecchie del demone sollevarsi accorte e puntare minacciosamente in sua direzione. Le vide riabbassarsi solo dopo due carezze della sorella... Non la sorella... qualcosa di diverso... profondamente diverso...

S: Si lo ammetto.... – sospirò continuando a guardarlo senza mai distogliere lo sguardo – Sono un bel po’ diversa da quella che hai visto l’ultima volta a Los Angelus – sorrise – Ma ti assicuro che sono sempre io...

G: Non sei tu... Fammi uscire di qui – un lieve ringhio gli arrivò alle orecchie. Non ne capì la provenienza effettiva... Magari il demone, o magari proprio il marmoreo viso concentrato di sua sorella... Non sua sorella... solo un altro essere dannato...

S: Anche nella dannazione può rimanere qualcosa – l’aveva ascoltato di nuovo... Non più padrone dei suoi pensieri, non più padrone di sé stesso in quella dimensione buia e silenziosa. – Ti ho portato qui per capire... Meglio per farti capire come stanno veramente le cose – lui non riuscì a parlare, pietrificato dai suoi occhi imperscrutabili.

Ci fu una folata di vento, un vento freddo e sferzante che scomparve allo stesso modo in cui era venuto... Nel nulla di quell’infinito impalpabile.

S: La morte crea un buio profondo, nel quale un anima vaga sola... La morte dei dannati... crea un buio nel quale l’anima precipita inesorabilmente fino alla fine dei tempi... Ma non la mia morte... La mia morte non ha nulla a che vedere con le morti comuni... Sono morta, ma sono rinata semplicemente più forte...

G: Tu sei morta – la vide sorridere e scuotere la testa

S: Sono morta anche quattrocento anni fa – osservò la sua mano carezzare il corpo livido dell’essere apparentemente sopito – Ma mi fu data un’altra possibilità...

G: Eri pura... Una ninfa fatta di luce...

S: E ora non lo sono più – roteò gli occhi sfinita – OK!!! Dio come sembri davvero un prete alle volte!!! Comunque il problema non è questo...

G: Non è un problema??? – gridò additandola

S: Ho detto che non è questo!!! – fece gli occhi in bianco sempre più frustrata – Dio come riesci a farti detestare Giul!!! – il mago abbassò di nuovo lo sguardo – Il problema è solo farti capire che aurea luminosa o no io sono qui... E qui dentro avrai le risposte che cerchi...

G:  Belle risposte – sorrise amaramente accennando al demone sdraiato di fianco a lei – Se sono queste puoi anche rispedirmi in dietro – la vide ridere... La sua risata argentina... Forse lei... No, non lei... solo la sua copia maledetta...

S: Io... – un sorriso prima di indicare qualcosa lontano.

Strinse le palpebre cercando nel buio... Nulla, solo il nulla più profondo di un nero infinito... Osservò la faccia serena della ragazza e continuò a seguire il suo dito indicante il profondo di quell’abisso... Nulla... Sgranò gli occhi quando avvertì una risata leggera provenire da lontano... Una voce di adolescente... Scosse la testa e intensificò ancora la sua attenzione sulla profondità... Finalmente qualcosa...

Vide correre verso di lui un immagine sconosciuta... La vide ingrandirsi e avvicinarsi vertiginosamente... Due donne... Due donne sedute davanti ad una specchiera... Lei!!! Una era sua sorella!!! L’altra una ragazza molto giovane, intenta a farsi sistemare i capelli... Le vide abbracciarsi e parlare dolcemente... Vide una lacrima sul viso delicato dell’altra e la sua Sam... Quella Sam persa da qualche parte nel buio della dannazione, pronta a lambire la corsa di quella piccola gemma nata da quegli occhi tristi... Le vide abbracciarsi e svanire nel nulla... Si ritrovò in un bagno... Due persone l’una tra le braccia dell’altro... Due persone legate in un abbraccio caldo e sincero... Lacrime... tante lacrime a colmare un vuoto incolmabile... Non due persone... Lei e il demone che gliela aveva strappata impunemente... Scosse la testa di fronte alla sofferenza che scaturiva da quelle due anime... Troppa sofferenza... Un legame stretto e inscindibile.

Di colpo in un antro scuro... Lui sotto una luce accecante, lei causa di quella luce purificatrice... Di nuovo il balzo... Ora solo buio...

La risata di uomo...  Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille... Il suo strafottente accento californiano... Lo vide... James... La tirava per un braccio tra la gente... Felici, come quella volta li aveva visti insieme... Felici e sorridenti, come avrebbe voluto vederli per sempre... Aveva sperato mille volte in loro due... In una coppia per la vita e invece...

S: Invece ero destinata ad altro... - sorrise benevola, senza voltarsi

Lo vide nella grotta, pronto a tutto per lei, pronto anche a morire se necessario, solo per poterla avere di nuovo al suo fianco. 

Una spiaggia... Quella notte di luna in cui aveva scelto di vivere la sua vita... Di non pensare a nulla se non alla cosa più importante al mondo...

G: Un mostro...

S: Non un mostro... - sospirò asciugando una lacrima appena sorta dai suoi occhi luminosi – Il mio compagno... Il mio amore... Ora il mio adorato sire... - rabbrividì a quell’appellativo... Un legame di sangue così stretto e maledetto che avrebbe rinnegato per la vita – Sbagli a farlo... - sorrise – E’ l’unica cosa che mi da ancora forza per combattere e luce per proseguire il mio cammino...

Vide un terribile mostro straziarle il collo, gridò con quanto fiato aveva in gola cercando di difenderla... Immobile si vide lottare contro qualcosa di impalpabile, che affamato e bestiale strappava via prosciugandola, la giovane vita di sua sorella... La vide cadere... vittima del buio e della dannazione più profonda... Avvertì l’arrivo di quel buio infinito...

Poi di nuovo lui... i suoi occhi azzurri, pieni di lacrime disperate... Di colpo una ragazza bionda in preda alla rabbia e il nuovo bagliore di speranza... La vide diventare sua...

Precipitò gelandosi in quel buio fatto di paura e di solitudine, fin quando non avvertì il dolce tepore di un’aurea familiare...

G: Arial!!! – la vide annuire, persa nei ricordi incancellabili della sua vita

Vide la bestia abbassare la testa sotto le loro mani... La caduta e la luce della luna...

Di nuovo nulla... Solo una dolce melodia ricca di ricordi... Voltandosi assaporò il bellissimo spettacolo dei suoi occhi chiusi a ricordare...

Loro... Quando si erano ritrovati... I loro battibecchi, le loro scorribande in moto, con i capelli abbandonati nel vento... Il cuore impazzito nel petto quando l’aveva vista volare via, e il dolcissimo sapore di vittoria, quando era riuscito a portarla con sé... Loro... Quella stanza silenziosa e quelle note dolcissime... Sacrifice... Quella canzone sarebbe stata per sempre incancellabile nella sua vita... L’aveva ricondotta a lui, stretta tra le sue braccia, cullata nel suo amore profondo. Chiuse gli occhi per guardare nei suoi ricordi... La stessa scena, la stessa intensità... Le stesse lacrime nostalgiche... Nel buio delle palpebre chiuse la strinse a sé... Quando aprì gli occhi, trovò il suo viso adagiato sul suo petto, come quella sera ad ascoltare il battito del suo cuore. Lo stesso sorriso, gli stessi occhi chiusi ad ascoltare quelle note dolcissime... Lo stesso ballo...

Si voltò ancora imbambolato e li vide tutti lì... Con gli occhi sgranati ad osservare quella coppia che ballava su di una musica solo per loro...

J: Ci siamo persi qualcosa??? – si passò titubante una mano nei capelli cercando di capire

Spike strabuzzando gli occhi si era sollevato avvicinandosi cautamente alle due figure apparse dal nulla, mentre le due ragazze più giovani ridacchiavano divertite.

B: Ok, se volevate farvi un balletto in santa pace potevate anche dirlo no??? – sbuffò storcendo il naso contrariata

G: Non è proprio così, ma credo sia servito – sorrise stringendo il corpo della ragazza ancora tra le sue braccia.

G: Non credo che per me sarà facile abituarmi a questa nuova situazione – seduto fuori casa, si scaldava sotto i raggi solari, ormai diventati purpurei

J: Mi pareva aveste fatto pace però... - Un po’ contrariato si voltò a guardarlo, mutando la sua espressione beata in contrita disapprovazione

G: Non si tratta di fare pace Jim... - abbassò lo sguardo sospirando e cominciando a giocare con le proprie dita nervose – Ci sono cose che non sai e che vanno molto al di là del nostro rapporto fratello sorella... - di nuovo il suo sospiro amareggiato

J: Beh... - sorrise – non lo siete nemmeno... - l’altro divenne immediatamente serio. Quando lo vide voltarsi con estrema lentezza, il suo sguardo cupo e preoccupato lo colpì nello stomaco come un pugno ben assestato – Cosa non so???

G: Secondo i canoni della tua gente, noi non siamo fratelli... Ma per me e anche per lei, siamo molto di più...

J: Giulian... I tuoi occhi mi spaventano... Cosa non so di così importante??? – Lo vide voltarsi e guardare in un punto indecifrabile di fronte a loro. Come se in quel momento dietro quelle palpebre sollevate, stesse passando qualcosa di così importante e terribile, da non poter essere raccontato.

Di nuovo il volto serio e imperscrutabile del direttore della multinazionale che aveva conosciuto l’estate prima in quell’aeroporto... Di nuovo il suo fiero cipiglio professionale.

G: Ci sono cose che non possono essere dette... Ci sono cose che andrebbero solo evitate...

J: Giul... Ormai è successo l’inevitabile... Probabilmente dovresti.. – fu interrotto dal suo brusco scuotere la testa. Tacque rassegnandosi ancora alla sua risolutezza.

G: No... Almeno ancora non è il momento.

Lo osservò andare via, nel suo modo ancora molto incerto... Le ferite ancora aperte nel suo corpo dovevano dolergli ancora tantissimo. Sorrise e si dedicò nuovamente al sole... Prima o poi tutto sarebbe stato chiaro per ognuno di loro...

Angel: Mi chiedo cosa dovrà ancora accadere – la cacciatrice sorrise con già la risposta pronta da dare – Ok, - rise – Lo so!!! Solo vorrei cercare di capire quanto sarà dura... - Il sospiro della compagna lo costrinse a tacere

B: Non lo so... Sicuramente non saremo soli...

D:  Stavo pensando a Sam... - la bionda alzò gli occhi dal suo libro di matematica, con uno sguardo pieno di gratitudine per aver permesso un attimo di distrazione da tutto quello strazio di numeri irrisolvibili. – Chissà come ci si sente a dover far capire a tutti che non si è un mostro... Che tutto ciò che siamo diventati non è pericoloso...

Sophie: Quando si hanno dei parenti sempre pronti a giudicarti è difficile davvero – alzò il sopracciglio con un cenno allusivo verso colei che ogni volta era stata pronta a giudicarla

D: Ora tu che centri!!! – sbraitò sentendosi presa in causa – Io sto parlando di Sam, e tu devi sempre e comunque metterti in mezzo – sbuffò contrariata

Sophie: Beh.. – ridacchiò – sei tu quella che è sempre pronta a giudicare il prossimo, non io... Io la capisco perfettamente... Tu non credo possa considerato il tuo atteggiamento da santarellina

D: Sei una bestia... - si alzò dalla sua scrivania andando verso la finestra – Conosco Sam da molto più tempo di te, e sicuramente le voglio bene, anche molto più di te!!!!

Sophie: A parte che non credo tu le voglia bene più di me... Il fatto di tenere a lei, non implica fiducia no??? – l’altra si voltò di scatto con sguardo furente

D: Io mi fido di lei... - ringhiò

Sophie: Allora si vede che sono io la sola a non meritare fiducia – alzò le spalle arricciando il naso

D: Tu sei una ragazzina cosa centra!!! Sei l’apoteosi dell’egocentrismo!!! Che centri tu in tutto questo!!! – gridò

Sophie: Centra che ogni qual volta hai la battutina pronta per darmi contro!!! – alzò a sua volta il tono della voce

D: Non vorrai non ammettere che sei uno sfacelo no??? – avanzò brandendo una penna a sfera

Sophie: Non dimenticarti che la canzoncina gitana l’ho cantata io!!!

D: Si con l’aiuto dei miei super poteri di chiave – rise soddisfatta del suo operato

Sophie: Cos’è ora ti vuoi prendere anche il merito di questo??? Hai dei seri complessi ragazza mia – rise portandosi una mano allo stomaco

D: Vorresti dire che io non centro??? – un gridolino stridulo che fece storcere la bocca dell’altra scoprendone i canini affilati – Da sola avresti fatto scoppiare il mondo!!!

Sophie: Ancora con questa storia??? – ringhiò sgranando gli occhi – Al massimo avrei fatto saltare in aria te – sorrise – liberando il mondo dalla tua presenza infausta

D: Dio!!!! Io ti ammazzo!!!! – si lanciò sull’altra tirandole un cuscino diritto sul naso. Questa gridò a sua volta tirandosi in piedi e lanciandosi contro il corpo dell’altra ragazza. La baruffa si trascinò sul letto, con un capitombolo terribile e un misto di grida isteriche.

S: Ok... - entrò tappandosi le orecchie con entrambe le mani – Ho deciso che da domani cercherò una cripta tutta mia...

G: Ciao... - adagiato sullo stipite della porta osservava il vampiro seduto davanti alla tv. Questi si voltò senza troppa convinzione, abbozzando un cenno di ricambio con il capo biondissimo. – Tra un po’ potrete uscire... - Nessuna risposta, solo un altro lievissimo cenno. L’astio sopito in quel corpo morto, nei suoi confronti, era talmente palpabile da riuscire a spiazzarlo – Volevo fare due chiacchiere con te – Vide il sopracciglio alzarsi vertiginosamente e la sua risata divertita lo sferzò come uno schiaffo sul viso.

Spike: Io e te fare due chiacchiere??? – di nuovo la risata di scherno... Vincendo la repulsione e il disagio si avvicinò di qualche passo – Non ti uccido grazie a Sam... Evita di farmi cambiare idea... - sibilò tornando a guardare lo schermo di fronte a lui...

Giulian sorrise... Una soap di cui ricordava vagamente qualche personaggio.

G: Non potresti comunque no??? – sghignazzò avvicinandosi ancora zoppicante – Il famoso chip credo crei dei probl... - il lampo d’odio negli occhi di quel blu così profondo e lo scatto che ne seguì lo lasciarono immobile fra le sue mani. Di nuovo quel volto trasfigurato... Di nuovo quel vampiro tanto odiato. Storcendo la bocca in segno di disgusto voltò lo sguardo istintivamente dall’altro lato.

Spike: Cos’è – rise maligno – Non ti piace??? Ti disgusto??? Vuoi impalettare anche me??? – il cenno di diniego dell’altro fece alleggerire la presa delle mani di Spike sul suo collo – Sai... Posso dimenticare il dolore... - un sibilo leggero in un leggerissimo respiro sul viso ancora tumefatto – Posso distruggerti se voglio...

G: Non lo faresti mai... - di nuovo la stretta fortissima sulla pelle del collo

Spike: Cosa te ne da la certezza??? – un ringhio sommesso a contatto con il viso... La sensazione di gelo delle zanne acuminate a sfiorargli la pelle dello zigomo contratto...

G: La ami... - Con la coda dell’occhio assaporò di nuovo il bagliore rifulgente in quegli occhi centenari... Lo vide lottare contro sé stesso, lo vide decidere in un istante se seguire il suo istinto o il suo cuore... Da prima le sue mani divennero più asserraglianti intorno al suo collo teso, poi, lentamente avvertì il primo accenno di cedimento... Fu strattonato e in un attimo si ritrovò a terra dolorante, mentre il vampiro con il suo incedere felino riprendeva posto sul divano.

Il Magic Box nella penombra, risultava troppo silenzioso per entrambi. Il ragazzo appena riemerso dalla stanza dedicata alla sua Willow ancora addormentata, osservò il viso assorto in un libro, della sua compagna. Silenziosamente si avvicinò alle sue spalle, immerso nella dolcissima espressione che riusciva a scorgere nel profilo in vista. Sorrise... La sua Anya... Quella ragazza che aveva fatto soffrire molto più di quanto avrebbe mai potuto fare un demone... Quella ragazza con quei sentimenti così forti, da riuscire a farlo sempre sentire in debito... La sua compagna... Quella che da prima aveva rinnegato di fronte ad un altare, ma che in seguito aveva rivalutato nonostante il susseguirsi di eventi terribili... Quella ragazza che non aveva mai smesso di amarlo... Lei... L’unica in grado di farlo sentire davvero importante, in quel mondo fatto di grandi campioni e di gente con poteri fantastici. Solo grazie a lei, aveva acquistato quel briciolo di fiducia in sé stesso... Quel briciolo di autostima che ora riusciva a farlo camminare a testa alta tra la squadra di eroi che si era mano a mano andata formando... La sua Anya... La sua fonte di gioia infinita... Quella donna in grado di fargli toccare il cielo con un semplice sorriso... Un sorriso sincero... Non di scherno, non di compassione... Un sorriso... Sempre lo stesso... Dettato da quell’amore profondo che aveva continuato a crescere con il tempo.

Osservò il dolcissimo ondulare dei suoi capelli sotto la spinta dal respiro delicato nel petto... Tese una mano per sfiorarla, ma si fermò quando avvertì lo scampanellio della porta... Di nuovo quel semplice sorriso... Non per lui, ma per un cliente sconosciuto... Un sorriso gioviale e tenerissimo che gli diede gioia... La sua compagna... La persona migliore del mondo.

B: Ammetto che guardarti mette un po’ in soggezione – sorrise arricciando il naso, in direzione dell’alter ego di Spike – Alle volte ancora faccio fatica a mandare giù la cosa... - il ragazzo sorrise passandosi una mano tra i capelli timidamente

Angel: Effettivamente pensare che da qualche parte, c’è qualcuno che come te calca i miei panni – roteò gli occhi – mi fa un po’ incazzare

James con una domanda silenziosa negli occhi si mise a sedere... Anche per lui la cosa aveva del paradossale, soprattutto considerando che da qualche parte in quella casa, c’era qualcuno che a guardarlo, dava l’idea di guardarsi in uno specchio...

Angel: Mi fa incazzare, perché non riesco proprio ad accettare che io... O meglio – sospirò cercando di farsi capire – L’altro io... Ha una vita normale e gioca con le mie disgrazie e le mie sofferenze...

B: Grazie eh!!! – si voltò di scatto poggiando le mani sui fianchi con un’espressione imbronciata

J: Non credo alludesse a te – rise pensando a David e alla sua mogliettina

Angel: Appunto... Non parlavo di te – sorrise dolcemente accarezzandole i capelli – parlavo del prima... Di tutto quello che ho... Abbiamo dovuto passare... Ci sei anche tu di là... Non te ne dimenticare – la ragazza annuì mettendosi a sedere al tavolo della cucina.

J: Sapete... Non è facile nemmeno per me... Ho vissuto al vostro fianco per una vita... Sei anni... - sospirò – sei lunghissimi anni che mi hanno visto fare il vampiro ogni santissimo giorno – sorrise osservando i visi attenti degli altri due – I vostri alter ego... Beh, per me sono degli amici carissimi – si passò nuovamente la mano nei capelli soffermandosi su una ciocca in prossimità dell’orecchio. – Ma lo siete anche voi... Ogni giorno avevo una Buffy da amare e una Sarah da far ridere con le mie cazzate – alzò le spalle – Un Angel da odiare e un David con cui dividere dei bei momenti di complicità... - Si sedettero entrambi ad ascoltare rapiti, le storie di un mondo così diverso dalla loro realtà. – Ho diviso con loro la mia vita... Le mie giornate – rise – i miei pranzi al sacco!!!! E quando tutto è finito ho avuto un colpo al cuore...

B: Finito??? In che senso??? – molto preoccupata si sporse per osservare meglio il viso rattristato dell’altro

J: Si... Tu... - sorrise toccandosi di nuovo i capelli – O meglio Sarah... Ha deciso di smettere di fare Buffy...

Angel: Cosa??? Non sarà pericoloso anche per noi vero??? – Buffy scambiò un velocissimo sguardo con il vampiro e aspettò fremente una risposta dell’altro.

J: Non so che dirvi...  Qui le cose vanno in maniera diversa... Da noi è già finito tutto... Il The First è stato battuto e soprattutto voi non state insieme, quindi Sophie non esiste... Samantha non fa assolutamente parte del cast – ridacchiò - e – indugiò un attimo prima di proseguire – Anya e Spike sono morti...

Buffy sgranò gli occhi stringendo fra le mani il tavolino di legno. Spike e Anya morti... Un incubo al quale non avrebbe mai voluto nemmeno pensare.

B: No ti prego spiegati!!! Come morti!!! Morti come!!!

J: Buffy calmati – sorrise un po’ intimorito dallo sguardo glaciale della cacciatrice – Non so perché ma i due mondi si sono scollegati... Angel aveva una sua serie personale – sorrise – Eri a Los Angeles...

Angel: Hum??? – ondeggiò la testa cercando di mettere insieme qualche cosa da dire

B: Lui era a Los Angeles!!! Ma qui non è morto nessuno!!!

J: Qui è morto Giles... - la cacciatrice abbassò istintivamente lo sguardo ripensando alla tragica fine del suo adorato osservatore – Da noi invece no...

B: Non ho nessuna intenzione di vederli morire – sibilò cercando appoggio dal vampiro

Angel: Tranquilla tesoro... Faremo il possibile per...

B: Il possibile??? Non il possibile!!! – si alzò di scatto in piedi voltandogli le spalle – Qui non morirà nessuno...

J: Questo non te lo so dire... So solo che non andrà sicuramente come da me...

G: Per favore... - cercò di rimettersi in piedi – Parla con me... - il vampiro non si mosse dal suo stato di calma apparente. Gli occhi immersi nello schermo a fingere che quell’uomo non fosse nella stanza con lui – Ho bisogno di capire – Si voltò strizzando gli occhi...

Spike: Capire??? Cosa devi capire??? – osservò il corpo ferito rimettersi in piedi e provò un leggero senso di colpa nei riguardi della sua compagna. Istintivamente si fece di lato facendo spazio sul divano...

G: Perché proprio lei... - Spike scosse la testa cercando di afferrare il senso della frase, ma senza risultati – Perchè hai scelto proprio lei...

Spike: Cominci sul serio a darmi sui nervi – il sorriso appena accennato dell’altro alleggerì la tensione. Quando lo vide sedersi e rilassare i muscoli tesi sui cuscini del divano, istintivamente controllò che stesse bene – Sam... Per colpa tua sto diventando un idiota – Schernì sé stesso mentalmente.

G: Pensavo non riuscissi a sopportarmi già da prima – ridacchiò. Il vampiro si voltò di scatto per non farsi scoprire divertito. Dopotutto quel ragazzo non era male...

Spike: Dimmi cosa vuoi da me e sbrigati ad andartene... Sia chiaro che lo faccio per Lei!!! – il tono autorevole coprì alla perfezione il cambiamento di umore repentino.

G: Lo stiamo facendo entrambi per lei... Voglio sapere, perché tra mille donne hai scelto proprio lei... - William rise beffardo... Mille donne... Mai viste mille donne a Sunnyhell!!! Soprattutto, mai nessuna paragonabile nemmeno lontanamente alla sua Sam...

Spike: Perché quello ha passato il convento??? – lo sguardo offeso dell’altro, fece immediatamente trasparire quanto fosse fuori luogo ai suoi occhi, una battuta del genere su sua sorella.

G: So che è stupenda... So quanto possa essere dolce... Ma perché hai deciso di condannarla riportandola qui??? – Quella voce così seria, quel tono così tranquillo... Quella frase così vera che dal primo giorno in cui l’aveva vista rischiare la vita, rimbombava nelle sue orecchie... Quella domanda... Perché lo hai fatto... Che da quando aveva visto quel mostro strapparle la vita, era diventata un tormento nelle sue orecchie... - Non ti sto condannando – sospirò osservando i suoi occhi velati di tristezza – Voglio solo cercare di capire...

Spike: Perché l’amavo??? – di nuovo quella punta di saccenza nella voce... Un muro di freddezza per auto difendersi.

G: E amare una persona significa trascinarla all’inferno??? – osservò il vampiro prendersi la testa fra le mani – Non voglio ferirti... Tu non uccidi me perché la ami... Io non voglio ferire te perché la amo... Ma permettimi almeno di capire, di pormi delle domande... - Nessuna risposta, solo il suo viso celato dalle mani sulle tempie – Avevate avuto poco tempo per conoscervi... Poco tempo per amarvi... Poche parole ti hanno convinto a fare quello che hai fatto??? – un lieve sussulto nel corpo del vampiro fece incontrare i loro occhi – Si... So tutto quello che hai fatto per poterla avere di nuovo qui – Di nuovo la scomparsa del viso tra le mani... Un lento brivido scosse leggermente il corpo centenario – Per favore... Aiutami a non odiarti e ad accettarti come l’uomo che mia sorella ama più di se stessa... - un tremito nella voce – Aiutami a capire.

Ci fu un lungo attimo di silenzio, in cui il respiro accelerato di Giulian la fece da padrone, cancellando completamente anche il rumore della tv ancora accesa. Aspettò in silenzio... Vide il vampiro passarsi le mani sugli occhi, forse ad asciugare le prime lacrime affiorate, e seguì il lento movimento che lo fece alzare e camminare di spalle verso la finestra sul tramonto... Lo vide tenersi ancora lontano dalla poca luce, e soffrì per lui... Soffrì per quella sorella tanto amata, che non avrebbe più potuto scaldarsi sotto i raggi di quel sole oramai diventato letale. Lo vide guardare fuori... Perso forse in pensieri in articolabili, alla disperata ricerca di qualcosa da dire. Lo vide voltarsi e adagiarsi al muro accanto la finestra... Gli occhi bassi e lucidi, lo sguardo perso su di un pavimento per lui inesistente.

Spike: Giuro non avrei voluto che questo accadesse – il mago strizzò gli occhi cercando di far suo il suo dolore – L’ho voluta qui... Perché è stata l’unica a darmi quel calore che per centinaia di anni ho cercato... A darmi quell’energia per vivere, che quando è tornata alla sua vita è nuovamente venuta meno – Giulian sospirò cercando di rilassarsi ancora – Sono stato egoista... Ma su quella spiaggia con il cuore in pezzi, ho capito che le avrei lasciato una scelta...

G: E’ stata lei a scegliere te... - sorrise – Questo lo so... - il vampiro lo osservò qualche istante prima di ricominciare.

Spike: Mi ha capito... Forse non puoi capire... La solitudine è un baratro freddo in cui cadi e vaghi senza una meta precisa – Giulian chiuse gli occhi riassaporando i suoi quattrocento anni di cammino solitario. Annuì – Ti porta a non credere più in nulla, a non sperare più in qualcosa di bello per te... - sospirò arginando una nuova lacrima – Vai avanti per una strada senza speranze né ideali... Cammini... Vivi... Ma senza vivere davvero... Se poi la vita di un vampiro può essere chiamata vita... – sorrisero all’unisono – Ti ritrovi a cercare continuamente un po’ di calore... Un po’ di affetto che nessuno mai sarà disposto a darti... Un po’ di quella comprensione che mai e poi mai ti daranno... Nel mio caso... Cerchi anche quel perdono impossibile, che vorresti fare tuo per non soffrire disperatamente tutti i giorni della tua vita...

G: E’ difficile perdonare... Soprattutto qualcuno che arreca sofferenze e terribili disgrazie, ad un mondo che ormai non è più suo...

Spike: Non fai che avvalorare la mia tesi – si sorrisero nuovamente – Poi arriva un giorno nel quale una mano si tende verso di te... Un giorno in cui due occhi ti guardano senza risentimento, senza paura e disprezzo... Un giorno in cui senti battere un cuore all’unisono con il ricordo del tuo ormai morto da troppo tempo. Avverti quel dolce suono in quel petto delicato, scandire lo stesso ritmo che hai del ricordo del tuo... Arriva il giorno in cui qualcuno tocca la tua anima, lenendo quel dolore infinito con il semplicissimo e dolce sapore dell’affetto profondo...

G: Lei ti ha sempre amato...

Spike: Questo l’ho capito solo dopo... - sospirò – Quando guardandomi intorno e paragonando quello che mi ha dato, all’affetto delle altre persone che mi circondavano, ho visto il baratro che li distingueva... L’ho capito solo quando stavo cadendo di nuovo... Quando il buio si era fatto più scuro e il freddo più pungente... - Giulian assaporò la veridicità di quelle parole cominciando ad avvertire un inaspettato senso di pace interiore – Quando nei mie sogni c’era sempre la stessa voce che sussurrava... Io mi fido di te... Io credo in te...

G: E così hai deciso di riportarla qui... - sospirò chiudendo le palpebre

Spike: No... - l’altro le riaprì immergendo nuovamente gli occhi in quelli così sinceri del vampiro – Lì ho deciso di riabbracciarla... Ammetto di aver sperato che lei tornasse da me... Ma per me la cosa importante era poterla stringere di nuovo... Ringraziarla e dirle ti amo la prima e forse ultima volta – Giulian osservò attentamente quegli occhi profondi e vi lesse dentro una nuova rivelazione – Se non fosse tornata, l’avrei lasciata andare... E io felice di aver avuto un’altra possibilità.... Mi sarei lasciato andare... - Giulian avvertì il cuore accelerare... Quelle parole erano la cosa più vera ma sentita... Quell’essere dannato amava sua sorella più di ogni altra cosa al mondo. Osservò ancora la sua aurea purpurea, e avvertì la luminosità della sua anima...

G: Sam è in grave pericolo qui – il vampiro ridusse le pupille concentrandosi sulle parole nefaste dell’altro – C’è qualcosa di troppo grande per lei... - William si accostò all’uomo cercando di capire – E’ per questo che volevo portarla via – abbassò lo sguardo stringendo la mano sul ginocchio flesso – Non per farle del male... Non per fare del male a te – sospirò – Voglio solo che sia al sicuro...

Spike: Ti prego spiegami... Io...

G: Tu non hai colpa... Ha ragione lei... Ha seguito la sua vita... ha fatto le sue scelte... Ora dobbiamo solo cercare di esserle vicini fino in fondo – immerse i suoi occhi in quelli del biondo, sprofondando nel suo terrore e facendolo suo – Spike... William... Io mi fido di te... Non tradirmi...

Alzarono gli occhi verso le scale seguendo le grida di una nuova litigata tra adolescenti.

Angel: Stanno di nuovo litigando – sbuffò alzandosi mestamente – Sam da sola non può farcela... La distruggeranno – sorrise

B: Ma non possiamo chiederle di trasportarle dall’altro capo del mondo??? – sbuffò a sua volta seguendo il compagno.

J: Mi chiedo chi avrebbe potuto fare la parte di vostra figlia – aggrottò la fronte – Mah...

S: Ho la netta sensazione che voi non riuscirete mai ad andare d’accordo – teneva a bada con entrambe le mani le due ragazzine furenti

D: Io giorno che imparerà a rispettare la gente più grande di lei forse diventerà un essere umano – sibilò cercando di scagliarsi di nuovo sull’altra che si dimenava rabbiosa con le zanne scoperte.

Sophie: Io non sono un essere umano!!!! – ringhiò – E fa si che Samantha mi lasci e te lo dimostro immediatamente!!!

S: Io vi spedisco al polo sud!!!! – gridò cercando di sovrastare le grida isteriche delle due – Mi spiegate dove sono finiti gli altri??? Perché voi due toccate proprio a me??? – piagnucolò sfinita sorreggendole per la cintola

D: Io ti odio!!! Ti detesto!!!

Sophie: Io se mi libero ti sbrano – sbattè freneticamente le zanne – Scappa demente!!!!

S: Aiuto!!!! Non c’è nessuno??? Ma dove cazzo sono finiti tutti???? – osservò la porta sperando ancora in un provvidenziale aiuto da parte di qualche altro adulto.

D: Non minacciarmi cretina!!!! Ti faccio rimangiare tutto sai?!?

Sophie: Fa si che non riesca mai a liberarmi dalle sue mani... - ringhiò

S: Qualcuno le uccida!!!!!

Angel: Ci penso io!!! – entrò di corsa nella stanza con il viso della caccia – Ora sono stufo di tutte queste grida isteriche – Sam sospirò ringraziando il cielo con lo sguardo

B: Si può sapere che diavolo avete da urlare??? – Afferrò la sorella nel mentre che Angel si appropriava dell’altra antagonista

S: Che Dio si ringraziato – sospirò raggiungendo James – Io voglio scappare di qui – piagnucolò – Giulian dice che la mia anima è l’inferno... Allora questo cos’è??? – Buffy le sorrise strattonando un’ancora inviperita Down

B: Comincia a darti una calmata ragazzina!!! – la lanciò sul letto, quando vide il corpo di sua figlia scagliarsi nella stessa traiettoria.

Spike: Cos’è... La terza guerra mondiale??? – raggiunse Sam insieme a Giulian – Finiscono due e ne iniziano altri due – sorrise allusivo in direzione dei due fratelli.

J: Questa è davvero la bocca dell’inferno... Giulian... Sai che me la paghi vero???

S: A proposito... Ma quando lo rimandi a casa questo poveraccio???

Le ragazze sul letto intimorite dagli sguardi dei genitori si strinsero in alleanza comune, rannicchiandosi sempre più in dietro sul cuscino.

Angel: Forse è il caso che vi stringiate la mano... - Ringhiò sommessamente fra i denti

B: Sam??? O Giulian va bene lo stesso... Non potete fare qualche magia e disintegrarle seduta stante??? – osservò disgustata le due adolescenti ora completamente ammutolite.

Spike: Non sarebbe una cattiva idea... Sam??? Giul???

G: Oddio, si potrebbe fare... - risero insieme sotto lo sguardo attento di Sam

S:  E’ successo qualcosa che non so??? – Sorrise al settimo cielo

G:  E chi lo sa – il vampiro diede una pacca sulla spalla al ragazzo e Sam saltò al collo di entrambi, stringendoli felice come mai avrebbe creduto di poter essere.

S: Grazie!!!

Spike: Per te questo e altro...

Angel: Voi due sta sera a letto senza cena... Fosse l’ultima cosa che faccio...

J: Bene... Anche da queste parti punizioni esemplari... - ridacchiò

S: Giulian... Puoi rimandarlo a casa??? Qui non è al sicuro...

J: Quando parli di me, parla ad alta voce signorina vampiressa – alzò il sopracciglio indignato

G: Ok... - Annuì

S: Altrimenti lo posso fare io...

J: Parlate di me come se non ci fossi!!!

Angel: Dio ora cominciano loro... - riprese il suo viso e alzò gli occhi al cielo

G: Tu sai come riportarlo nella nostra dimensione??? – la ragazza ridacchiò annuendo – Avevi detto di non poterlo fare!!!!

D: Giusto!!!

Angel/B: Zitta tu!!!! – Down si strinse nelle spalle indietreggiando ancora

S: Ok... Posso ma non ne avevo voglia – sorrise divertita

J: Qualcuno mi rimanda a casa??? – alzò le braccia al cielo in segno di supplica – Poi vi vengo a trovare per le feste comandate giuro!!!

S: Io vorrei sapere come hai fatto tu a venire di qua – alzò le spalle – non rischiavi di incendiarti??? Non era una sofferenza atroce e impossibile??? – lo osservò scettica

G: Hemm... Lasciamo stare ok??? Rimandiamo lui a casa... - sorrise impacciato

S: Permettimi di dirti che VOGLIO SAPERLO!!! – assunse il volto della caccia

Spike: Certo che con te non si vince mai eh!!! – indietreggiò di fronte ai suoi occhi seri – Ok... Giul la lascio a te... Dopotutto è tua sorella - ridacchiò

B: Oddio fate scoppiare il mondo vi prego!!!! – si sedette sul letto accanto alle ragazze

G: Non mi pare il momento ora...

S: Vuoi un caffè??? – aggrottò le sopracciglia

Spike/J: Diglielo e facciamola finita!!!

B: Dio mio ammazzatemi vi prego... - Angel rise divertito trascinando con sé anche le adolescenti

S: Sto aspettando... - avanzò di un passo verso il fratello retrocesso

G: Hai presente il Gran Consiglio???

J: Il gran che???

Spike: Sta zitto o non la finiamo più – lo strattonò all’indietro e rise per lo sguardo offeso di James

S: Cosa è successo al Gran Consiglio???

G: Non c’è più un Gran Consiglio... - La vampira strabuzzò gli occhi preoccupata

B: Bene... E’ saltato in aria anche quello??? – Angel rise di nuovo gettandosi sul letto accanto alla figlia... Troppo anche per il vampiro compito e serioso... - Cosa c’è da ridere??? – scoppiò a ridere anche lei senza riuscire a trattenersi.

G: Hemm... Mi serviva energia...

S: Giualian??? Cosa hai fatto a Vincent??? – Gli occhi sempre più fuori dalle orbite tra le risate isteriche degli altri.

G: Nulla!!!! – indietreggiò ancora

S: Giulian cosa hai fatto a Vincent... - avanzò imperterrita stringendolo contro il muro

Spike: Posso almeno sapere chi è Vincent??? – chiese timidamente

S: Non ora!!! Giulian!!!!

G: Niente!!!! Ho solo preso i poteri del gran consiglio... - Sam vacillò scotendo la testa e riprendendo il suo viso di donna...

S: Hai risucchiato l’energia di Vincent???

D: Cosa sei Dark Willow con i pantaloni??? – di nuovo la risata per la stanza alla quale questa volta partecipò a pieni polmoni anche James

G: Dovevo venire qui!!!!

S: Bastava chiedere a me, no??? – allargò le braccia disperata

G: Se tu avessi detto che sapevi tornare, lo avrei fatto – storse la bocca in segno di rimprovero

Spike: Touchè... - ridacchiò ancora allontanandosi di scatto dalla gomitata istintiva della ragazza

S: Sei una sanguisuga!!!! – gridò ancora con gli occhi fuori dalle orbite

Angel: Ok... Ora posso anche morire – rise tenendosi lo stomaco – Un vampiro che da della sanguisuga ad un’altra persona!!!! – Di nuovo la risata generale... Questa volta a voce comune... Una grande famiglia riunita.

Spike: Ok... Ora l’importante è rimandare a casa il cantante famoso... – la nota di scherno fece imbronciare James

J: Faccio anche quello per vivere... cosa c’è di male??? – incrociò le braccia in attesa di una risposta

Spike: Nulla, nulla... – alzò le mani in segno di resa

Sophie: Sono davvero in punizione??? – osservò titubante il padre dopo una veloce occhiata alla zia ancora attaccata al suo braccio

B: Voi non scappate... Sta volta no, no, no... - con le mani sui fianchi assunse un’espressione autoritaria

D: Ma io ho fame!!!

G: Quando torneremo di là... Cercherò di porre rimedio – la sorella annuì sorridendo - Ora pensiamo a James

J: Grazie... - sospirò rassicurato.

La strega fece per muoversi, quando un capogiro la colpì come un turbine. Fu sorretta immediatamente dalla mano ferma di William mentre gli altri, rimasti storditi dalla scena scattarono aspettando di sentirle dire qualcosa.  Silenzio... Solo il lento battito delle palpebre, sotto la cascata di capelli scomposti.

G: Sam??? – cercò di sfiorarle la fronte ma la scossa veloce della sua testa lo fece impietrire... Avvertì qualcosa di strano a sgranò gli occhi a sua volta.

J: Posso sapere cosa sta succedendo??? – chiese profondamente preoccupato – Vi conosco abbastanza bene, da sapere che quegli occhi non sono nulla di buono!!!

Spike: Sam!!! – La scosse cercando di farsi guardare.

Tutti ammutoliti a guardare il viso niveo della donna ancora riverso verso il basso.

G: Oddio... Non ora!!! – si guardarono un istante... L’ultimo istante prima di vederla svanire nel nulla... Un’ultima parola in un sussurro terrorizzato... Anya!!!!

X: Piccola... Hai bisogno di una mano??? – la sua voce affettuosa fece rigirare la ragazza con il suo solito sorriso dolcissimo

Anya: No tesoro tranquillo... Ho quasi finito.. – si baciarono dolcemente stringendosi l’una tra le braccia dell’altro.

X: sai che ti amo vero???

Anya: Certo che lo so... - sorrise appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo. Chiuse gli occhi, ma li riaprì di scatto, lanciando un grido di terrore.

Xander pietrificato dallo spavento, si voltò tempestivamente e indietreggiò crollando a terra. Di fronte a loro il viso gelido della morte...

W: Oh che carini – rise inclinando in maniera innaturale la testa – E’ un vero peccato interrompere momenti così teneri...

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