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Parte 11

13/b Purificazione delle anime

Mentre avanzavano in silenzio nella notte, una strana sensazione si impadronì di lei. Un lungo brivido cominciò a percorrerle la schiena, salendo su, fino alla radice dei capelli, precipitando fino alla punta delle dita delle mani. Si sentiva stordita… Paragonabile ad un post sbornia, ma molto piacevole. Sentì un senso di potenza nascere in lei, quasi come quando anni prima aveva deciso di dare un tiro di coca. Una sensazione mista tra stordimento e forza innaturale. Fu presa da uno stranissimo, ma soprattutto incontrollabile buon umore…

Cominciò, senza ragionare, a saltellare per le strade buie, sotto gli occhi attoniti di Spike.

Spike: Sam??? – la sua voce era lieve come brezza di primavera nelle sue orecchie, melodiosa ed energizzante.

S: Dimmi!!! – con un saltello enfatico, si voltò a guardarlo rapita. Sorrideva estasiata davanti a quel viso d’angelo, non più padrona delle sue sensazioni, e dei suoi sentimenti.

Spike: Stai bene Scricciolo??? – il suo sguardo la percorse in lungo e in largo. Quegli occhi avrebbero potuto ucciderla, come avrebbero potuto darle la vita eterna…

S: Sto da Dio William!!! – la osservava attento – ho la netta sensazione che sta sera ci divertiremo – un brivido le percorse nuovamente il corpo… cominciò a danzare sotto gli occhi azzurri, che non perdevano un solo passo di quell’esile corpo che, in preda ad una strana euforia, lo precedeva di qualche passo.

Spike: Dove stiamo andando Sam? – la sua voce era roca… avvinto da una strana sensazione apocalittica, riconobbe la strada che stavano percorrendo.

S: A casa tua no?? – gli sorrise enfatica, come una bimba che cammina verso il parco giochi.

Tacque… Era tutto troppo strano, accelerò il passo, quando si trovò di fronte l’enorme cancello. Le luci del cimitero per la prima volta, gli provocarono un incerto senso di nausea. Un luogo di morte e desolazione… Un luogo dove la anime dovrebbero riposare. Troppo silenzio quella notte… Troppa poca illuminazione, l’assenza della cacciatrice. Una mano afferrò la sua ridestandolo dai suoi pensieri offuscati. Una mano gelida… fredda come quella di un trapassato… Fredda come la sua.

S: Andiamo – i suoi occhi erano vitrei… Di un grigio innaturale, paragonabile, al cielo di quella notte… La seguì in silenzio, fin quando non si trovò di fronte la porta della sua cripta.

Troppo silenzio…

S: Non mi inviti ad entrare? – la sua voce era melodiosa, nonostante il viso spiritato. Qualcosa si stava impadronendo di lei, e fu preso dall’irrefrenabile voglia di schiaffeggiarla per riportala lì accanto a lui. Non lo fece… Aprì la porta ed entrò.

Tutto come al solito… La vide incamminarsi a passi sicuri verso la botola. Si irrigidì… Quella strana ragazza sapeva troppe cose di lui… Proseguì in silenzio e si chinò ad aprire. Solo buio e silenzio. Scosse la testa osservando gli occhi della ragazza… Probabilmente quello che stava cercando era solo una dolce compagnia, in una notte buia e tranquilla.

Scese le scale lentamente porgendole la mano. Il tempo di scendere qualche gradino, infilandosi nel buio, che la botola si chiuse alle loro spalle, in un tonfo sordo. Sentì la sua mano stringerlo forte, ed il suo respiro farsi affannoso. Poi da sopra la sua testa, un sibilo ed ringhio forte e nitido. Tabata era rimasta fuori…

Scese ancora…

TF: Ben venuto ragazzo mio – strizzò gli occhi per fendere il buio che avviluppava il sotterraneo, e intravide delle ombre scure che si agitavano. Spinse velocemente Sam all’indietro e corse ad accendere qualche candela. Le fiamme delle candele si accesero una ad una da sole.

Spike: Sam??? – di fronte aveva la sua compagna con un ghigno satanico, che avviluppava tra le braccia il corpo inerme di Buffy. Si voltò leggermente alle sue spalle. Era anche lì, nell’angolo riparato, che con un cenno della mano gli intimava di tacere divertita.

Si costrinse a rimanere calmo.

Spike: Cos’è avete organizzato una festicciola in mio onore??? – voltò lo sguardo e vide uno ad uno tutti i componenti della scooby. Gli occhi sgranati dal terrore, raggomitolati in un angolo in penombra. All’altro lato della stanza, vide una figura che lo scosse… Angelus…

“S: Sto cercando di dirti, che tu sei luce, ma non sei la luce che donerà pace alla cacciatrice William…” Quelle parole forse ora avevano un senso. Con la coda dell’occhio cercò lo sguardo della vera Sam. Rimaneva nascosta, in disparte, con il suo sorrisetto divertito.

Spike: Angelus!!! Amico!!! – finse quanto potè – Anche tu a festeggiare? – sorrise con la sua solita aria strafottente – Ma cosa si festeggia???

X: Finiscila di dire cazzate riccioli d’oro!!! Guarda dove siamo finiti per una scopata!!! – la sua voce fu rotta da un gemito. La Sam alle spalle di Buffy aveva chiuso la mano e la stava rigirando lentamente. Si voltò a guardare il ragazzo che aveva parlato, ora si stava rotolando tra dolori atroci ed urla.

Spike: Sammy… vedo che almeno tu lo hai messo a tacere finalmente – sghignazzò fingendosi divertito

Lo sguardo di Buffy lo incenerì.

G: Centri anche tu in questa storia??? – rabbioso aveva diretto un’accusa al vampiro che avanzava verso i riccioli neri del The First.

Spike: Se la festa è stata organizzata per me sicuramente… - non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Continuò a fingere – Che regalo mi hai portato scricciolo???

La vera Sam alle sue spalle rabbrividì. Aveva chiamato qualcun altro con il suo nomignolo… Tacque, ma il suo sguardo mutò da ilare in rabbioso…

TF: La cacciatrice tesoro… - con un gesto della mano la sollevò dalla sedia scoprendole il collo – Hai fame???

W: Che tu sia maledetta Sam… - i suoi occhi erano diventati scuri e pieni d’odio

Un pianto sommesso riportò la ragazza nascosta nell’ombra alla lucidità.

D: Perché Sammy??? Io credevo in te!!!

Scattò uscendo dall’ombra.

S: Ma davvero l’avete scambiata per me?!? – rise forte facendo spaventare tutti – Ma non vedete quanto è grassa??? - Scese le scale che la dividevano dal sotterraneo,  con un sorriso divertito sulle labbra. Barcollò un po’, e tutti cedettero fosse ubriaca.

Rimasero senza fiato a guardare le due sosia che si fronteggiavano. Down non riusciva più a capire cosa stesse succedendo. Due gocce di acqua speculari, si stavano osservando divertite… Il sangue si era gelato nei loro corpi, di fronte a quello scenario assurdo.

G: Lei ieri è morta vero… - sussurrò cercando di far capire anche agli altri, ma lo sguardo della Sam/TheFirst lo fece di nuovo tacere.

TF: Hooo… - battè le mani facendo cadere il corpo di Buffy a terra, e avanzando lentamente verso di lei – Ci siamo tutti davvero allora!!! – il ghigno sadico sul viso pallido, parve non turbare la ragazza che la fronteggiava.

S: Cosa ci facciamo tutti qui??? – voltò un secondo lo sguardo verso la botola. Si udiva un lieve scavare alle sue spalle. Tabata stava cercando di entrare. – Hai organizzato una festicciola??? E’ il compleanno di qualcuno?

TF: Diciamo che è il mio compleanno allora… - si avvicinò ancora – Ora mi devi dare il tuo regalo bambina…

Spike, era corso a sorreggere la cacciatrice, sotto gli occhi attenti di Angelus, che rimaneva inchiodato a terra. Lo sguardo di Sam seguì la scena attentamente, cercando di non farsi vedere.

Uno schiocco di dita allontanò Spike da Buffy, spedendo  la cacciatrice a poca distanza dal vampiro a terra. Era stata la vera Sam a farlo… La testa bionda si chinò lievemente ad annuire. Ora aveva capito davvero tutto quello che la ragazza aveva cercato di dirgli. Sam osservò compiaciuta, Buffy tra le braccia di Angel.

S: E cosa vorresti da me??? – rise divertita mentre osservava lo sguardo turbato del The First. La sua magia lo aveva spiazzato. – Un mazzo di rose?? Un braccialino d’oro??? – rise ancora scotendo la massa di boccoli neri

TF: Non giocare bambina… - il suo viso era diventato minaccioso e scuro. Aveva allungato una mano affusolata verso il suo cuore, cominciando a stringere lentamente le dita fino a farle diventare un artiglio. Lo vide sorridere.

S: Sembra di guardare la mia parte malvagia in uno specchio – pensò mentre la forza devastante del demone la tirava a sé

Una potenza inaudita, bloccò il contatto magnetico che l’aveva avviluppata.

W: Parliamone… - il suo sorriso era radioso, mentre osservava il The First volare attraverso la stanza fino a scontrarsi sul muro all’estremità opposta. I suoi occhi erano di un nero profondo come la notte, i suoi capelli ricadevano corvini sulle spalle. Sam rabbrividì. Non sapeva davvero a quel punto, quale delle due figure, fosse la più pericolosa.

Un ringhio sordo attraversò l’antro scotendolo, mentre la figura alla fine della stanza si rialzava. Occhi fiammeggianti e furiosi, scandagliavano lo spazio tra quelle quattro mura scure, passando su tutte le persone raccolte al loro interno. La risata di Willow, riempì il silenzio, coprendo anche i singhiozzi disperati di Down.

X: Will ti prego!!! – uno scossone lo fece tacere. In quel momento la forza distruttiva, aveva pervaso il corpo della strega, facendola sragionare. Un vento fortissimo le sollevò i capelli neri come la pece, facendola apparire ancora più minacciosa.

Anya correva nella notte, alla ricerca dei suoi amici. La figura di quel coniglio paffutello, continuava a farla rabbrividire. Accelerò il passo verso il cimitero, quando sentì la forza devastante di qualcosa di sovrannaturale.

Spike, era corso a confortare Down. Erano piccoli topi, in una gabbia di leoni. Stava per succedere l’inevitabile, e tutti lo sapevano. Incrociò lo sguardo della vera Samantha, e capì che nessuno di loro sapeva cosa fare. Chiuse tra le braccia la testolina della ragazza, e cominciò a pregare dall’interno del suo cuore. Un ultimo sguardo alla coppia che si stringeva tremante dall’altro capo della stanza, e poi il buio dei capelli di Down.

Angel, teneva stretta tra le braccia la cacciatrice, sentiva che quello era davvero il suo posto. Le mani di lei lo accarezzavano delicate, mentre copiose lacrime le rigavano il volto.

Sam rimaneva immobile, poco dietro la strega, nell’infinita angoscia di chi non sa cosa fare. Nell’infinita certezza, che lì dentro nessuno sarebbe stato al sicuro… Ma nemmeno fuori…

Avanzò di un passo e un bagliore le attraversò gli occhi. Nessuno parve accorgersene.

TF: Strega… Cosa stai cercando di fare? – la sua voce era un ringhio sommesso

W: Sto solo riprendendo in mano la situazione – rise forte facendo gridare Down. Sam si voltò di scatto a guardarla.

TF: Anche tu strega, sei parte del mio potere – i suoi occhi la tagliavano come lame, ma senza dare emozioni sul viso di Willow – Sei parte di me – il suo viso era compiaciuto

W: Credo che tu ti stia sopravvalutando Sam

S: Willow… - le tremava la voce – quello è il The First… non sono io

Parve non ascoltarla

TF: Ho un lavoro da fare piccolo insulso verme – con un cenno della mano cercò di spostare la figura che lo divideva da colei che aveva appena parlato – Potrai essermi utile dopo…

Willow, cominciò a cantilenare una nenia magica. Parole ancestrali, che parevano materializzarsi nell’aria, come spettri oscuri. La stanza si fece satura di energia, molto velocemente.

G: Willow!!!! – gridò – Ti prego fermati!!! – fu scaraventato di nuovo sul muro da una forza oscura. Un fiotto di sangue uscì dalla sua bocca, come acqua che zampilla da una sorgente.

Il grido di Buffy la fece voltare. Il suo sguardo assente scrutò nell’ombra le due anime che si stringevano. Rise, pagana creatura assetata di vendetta. Tornò a cantilenare.

L’aria era diventata satura di anime dannate. Volteggiavano tra di loro, con i loro visi straziati dalla condanna eterna. Sfioravano i loro corpi, con la loro essenza gelida facendoli rabbrividire al contatto. Il portale apocalittico si stava aprendo nuovamente all’interno del cimitero di Sunnydale.

S: Fuoco!!!! – non era più padrona di sé stessa, aveva cominciato una danza armoniosa dietro le donne che si fronteggiavano. Una fiammata incenerì un nugolo di anime che la stava per oltrepassare.

I ragazzi osservarono terrorizzati la scena assurda, che gli si parava davanti agli occhi. La ragazza stava danzando sinuosa come una fiamma, al centro della stanza.

Il The First apparve turbato da questa nuova situazione, mentre Willow, parve non curarsene affatto, troppo presa nel suo rituale.

S: Acqua!!! – un vortice di acqua cristallina, apparve sotto i suoi piedi. Zampillava come energia viva sotto i suoi movimenti flessuosi – Vento!!!! – le anime cominciarono a volteggiare nell’aria sospinte dalla brezza calda, che lei aveva sollevato. Spike rimase interdetto a guardarla. Fata dei boschi, al centro dell’inferno, stava richiamando le essenze della terra. Il The First aveva indietreggiato un po’, ringhiando forte. Willow, guardava la scena divertita, aumentando il suono della sua voce.

S: Terra!!! – ampie voragini divaricarono il pavimento del sotterraneo, facendo fuoriuscire lingue di fuoco. L’acqua del vortice fluiva dentro alle nicchie che la terra aveva creato, spegnendo le fiamme ardenti che cercavano di invadere la stanza.

Un campo di energia aveva racchiuso le tre figure al centro di una sfera di luce, lasciando all’interno la magia che stavano sprigionando.

Si aprì di scatto la botola. La testa di Anya, apparve trafelata all’entrata dell’antro, mentre una saetta bianca, si sprofondava nelle viscere della terra, per raggiungere la sua compagna.

A: Non è Samantha la pericolosa!!! – quando riuscì a vedere la scena gridò – Ah ok!!! Troppo tardi!!!  - Willow si voltò a guardarla e la gelò all’istante con un sorriso. – Oh mio Dio!!!

Con furia i ragazzi cominciarono ad alzarsi e a correre verso l’uscita.

Sam osservava la scena, da un angolo recondito del suo inconscio. Non era lei a guidare il suo corpo, ma una forza luminosa, troppo potente e incontrastabile. Fu scagliata via, da un gesto simultaneo dei due demoni. Rimase in un angolo sfinita a guardare. Erano tutti sulle scale, per cercare una via di fuga, quando Spike Angel e Buffy, furono scagliati in dietro. Down e Xander caddero rovinosamente, mentre Giles veniva incenerito sotto i loro occhi. Atterriti, guardavano il tizzone ardere, sotto le grida disperate dell’uomo. La botola si era richiusa lasciando Anya di fuori ad urlare di orrore. Ci furono grida disperate, per alcuni minuti, poi piombò nuovamente un silenzio, fatto di flebili singhiozzi. L’odore acre invadeva la stanza, come una nuvola di morte. L’osservatore era morto sotto i loro occhi, senza che potessero fare nulla per salvarlo.

D’un tratto una luce si insinuò lievemente nella stanza, avanzando verso le due essenze maligne. Vi fu un ringhio sommesso per qualche istante, poi la terra si scosse nuovamente. Tabata, stava avanzando verso di loro, come una leonessa nella giungla. Padrona di sé, attraversava la stanza in un aurea luminosa, sprezzante e selvaggia.

Il The First ringhiò nuovamente, ma il suo ruggito, lentamente si trasformò in un rantolo sordo, accasciandosi a terra. Sicura di sé, la gatta avanzava indomita, sinuosa e leggera come uno spirito luminoso, sotto gli occhi di tutti. Willow la osservò senza battere ciglio, mentre Sam cercava di risollevarsi con l’aiuto di Down e Spike.

Vi fu un istante lungo come una vita, in cui il The First cercò di lottare contro la forza che lo stava dilaniando. Poi crollò a terra e cominciò a decomporsi lentamente. Lo videro giacere esanime. Willow sorrideva compiaciuta, quando di scatto il demone sollevò la testa, fissandola negli occhi. Una nuvola di fumo nero denso cominciò ad uscire da lui, ed ad insinuarsi nelle narici della strega. Buffy gridò cercando di gettarsi su di lei, ma fu scagliata via. Angel ruggì violentemente, mentre insieme a Spike, cercava di opporsi alla forza che li allontanava dalla strega. Down gemette. Poco dopo tutto il fumo era penetrato all’interno della loro amica di sempre…

Li scaraventò via con una violenza impossibile da contrastare. Nei suoi occhi il male ancestrale più vecchio dell’universo…

Sam avanzò di un passo.

S: Willow!!! Combatti!!! – una mano le afferrò la sottile caviglia. Abbassò lo sguardo ed incontrò gli occhi spaventati del vampiro dai capelli biondi. Gli sorrise. Fo un istante interminabile. Si parlarono, si capirono finalmente. Lo sfiorò con un dolcissimo pensiero, lo accarezzò, con il suo affetto. I loro occhi si riempirono di lacrime. Lo vide osservare la cacciatrice, poi Angel… Lo vide annuire debolmente… Aveva capito… Riusciva ad ascoltare i suoi pensieri, ed a fargli sentire i suoi. Lo sentì lasciare la presa, e avanzò.

Combattè contro il potere che la respingeva, lottò con tutte le forze, contro la devastante energia nera, che la ragazza di fronte a lei, sprigionava senza fatica.

S: Will…. Per favore… Ricordati di Tara – un lampo d’odio attraverso gli occhi neri della strega di fronte a lei, e si sentì scaraventare lontano.

W: Hai qualcosa per me ragazzina… - il suo ghigno era un misto di furia e divertimento – E’ ora che tu me lo dia.

Sam sorrise, quando incrociò gli occhi azzurri di Tabata. Stabilì un contatto, mentre una mano delicata, afferrava la sua. Fu scaraventata nuovamente via dal suo corpo. Di nuovo non fu padrona dei suoi gesti. Si sollevò e seguendo il braccio della mano che teneva la sua, incrociò gli occhi di Down. La chiave aveva aperto il portale per far definitivamente arrivare la capostipite.

Erano spaventati, e la guardavano increduli. Si voltò verso Spike, e vide lo stesso sguardo di incredulità… Lo vide negli occhi di tutti.

Lasciò andare la mano di Down, e avanzò fino a raggiungere il centro della stanza. Si sentì sollevare da terra, e cadde con la testa all’indietro in preda ad un trance profondo.

Una sensazione di pace infinita cominciò ad invaderle le vene. Fasci di luce fuoriuscirono dai suoi occhi dalla sua bocca, e dalle dita delle mani e dei piedi. Illuminò a giorno l’antro buio, e cominciò a girare su sé stessa. Buffy con una mano sugli occhi cercava di guardare quello che stava succedendo, ma inutilmente. La luce stava dilaniando l’oscurità, ferendole gli occhi.

Spike avanzò terrorizzato verso la ragazza al centro della stanza, ma la vide avvicinare le braccia al petto. Nelle mani raccolte, vide apparire una luce ancora più accecante. Ora era lì, al centro della stanza, completamente fuori controllo. Socchiuse gli occhi per osservare meglio. Tra le mani stava apparendo qualche cosa, una croce…

X: La croce mistica di Auron!!! – gridò quando capì

TF: Ecco il mio regalo – la sua voce però era titubante. La forza sprigionata era davvero molto forte, ma soprattutto era il corpo della ragazza ad avere la più alta concentrazione di energia.

La videro lasciare la presa, mentre la croce cominciava a roteare vorticosamente tra le sue esili mani.

La videro mutare. I lunghi boccoli neri, le ricaddero come una cascata d’oro sulle spalle, fino quasi a toccare il pavimento, gli occhi chiusi si aprirono di scatto, facendo apparire un iride azzurra come il cielo terso, in primavera.

Angel:  E’ lei!!! – l’aveva riconosciuta. La donna che lo aveva ricondotto a casa. Guardò Buffy un istante e capì. Quello era davvero il suo posto. La cinse forte e continuò a guardare la scena.

Tutti tacevano interdetti. Spike osservava la ragazza che lo aveva fatto sentire amato come se non l’avesse mai vista prima. Una nuova sensazione gli sbocciò nel petto e corse verso di lei.

Un fascio di luce lo bloccò. La croce scattò verso di lui, ad un velocità spaventosa. Cadde a terra e rimase lì, con la croce sospesa, in equilibrio precario sulla sua testa. Down gridò disperata, quando la vide cadere sul vampiro inerme. Chiusero gli occhi. Ci fu un lungo istante di buio, ma quando ripresero a guardare, l’amuleto fluttuava a pochi millimetri dal viso del vampiro biondo. Il suo respiro era rotto da brividi, sapeva che se quell’amuleto lo avesse toccato sarebbe stata la fine. Poi un lampo, e una sensazione di fuoco liquido nelle vene lo colpì come una scarica. La fine…

Dopo poco la croce tornò a volteggiare nell’aria. Rimase lì, sospesa, per un po’. Uno scatto violento e ricadde con la forza di mille uomini sul corpo di Angel trafiggendolo. Le grida della cacciatrice riempirono l’aria come lame roventi. Lo udirono gridare. Il fuoco lo avviluppò. Lo videro ardere sotto i loro occhi. Udirono mille grida uscire dal suo corpo, che si contorceva tra le fiamme.

Buffy si scaraventò furente sulla ragazza al centro della stanza.

B: Maledetta!!!! – lacrime calde le torturavano gli occhi – Lascialo stare!!!

La ragazza si voltò a guardarla con occhi vitrei, e con un lieve gesto della mano la spinse accanto al vampiro che bruciava. Le fiamme si spensero poco dopo. Inorridita voltò lo sguardo verso Angel, e quello che vide le riempì l’anima. Era incolume, solo un po’ stordito e spaventato.

B: Oddio!!! – gli si gettò sul cuore spento – Sei qui con me!!! – un bacio lo ricondusse tra di loro definitivamente.

A: C… Cosa è successo??? – i suoi occhi strabuzzati cercarono una risposta che non arrivò.

La loro attenzione fu attirata da un grido di Down. La ragazzina stava osservando una sagoma gigantesca al centro della stanza. Una nube nera con le sembianze di un lupo, aleggiava nell’aria sopra le loro teste.

Auron: Arial… - il The First indietreggiò terrorizzato al suono di quel nome – Perché mi hai ridestato???

Udirono Sam parlare in celtico.

Auron: Una sola cosa… - il silenzio

Tutti attesero che avvenisse qualche cosa. Silenzio per minuti interminabili. Poi Spike aprì gli occhi, e guidato da un’altra mente, fece la sua richiesta.

Spike: Distruggi il male, tutto ciò che di impuro cammina sulle strade della terra. – la sua voce era calma e rilassata

Auron:  Non posso distruggere qualcosa che è parte della terra. Con lei svanirebbe il mondo stesso

Vi fu silenzio. Il The First ringhiò furente, strappando un grido alle ragazze.

Spike: Allora fin quando non arriverà – rivolse i suoi occhi blu alle due persone che si stringevano in un angolo della stanza – Addormenta il male… sopiscilo fin quando non sarà il momento di purificarlo.

Il The First indietreggiò terrorizzato. Mosse una mano violentemente per cercare di allontanare quella gente da lui. Ma la strega… quella che era stata la sua salvezza pochi minuti prima, ora lo stava contrastando da dentro.

Auron: Dormirà per un anno e una settimana… - con questo svanì nel nulla.

La croce con violenza si scagliò sul corpo di Willow, facendola crollare a terra esanime, sotto gli occhi sbalorditi di tutti.

Il vampiro dai capelli biondi si diresse verso la ragazza che rimaneva sospesa al centro della stanza. L’amuleto era rientrato nel suo corpo, svanendo con un’ombra all’interno del suo cuore.

Spike: Scricciolo… - attese qualche istante. Poi la vide adagiarsi, lievemente a terra e ritornare sé stessa. La sorresse dolcemente e l’aiutò ad uscire dalla sua cripta. La botola si era riaperta.

Xander si diresse in lacrime a raccogliere il corpo senza vita dell’amica, che con la sua cascata di capelli rossi, giaceva esanime a terra.

S: Sta dormendo – la sua voce era roca

Nessuno rispose. Uscirono tutti all’aria aperta.

B: Come mai sei qui??? – la sua voce tremava ancora. Aveva davvero creduto di perderlo.

Angel: Quella ragazza mi ha chiamato – indicò la sagoma di Sam seduta su di una lapide – Mi ha fatto capire tante cose…

Si strinsero forte, a suggellare il loro amore… Sarebbero rimasti insieme questa volta… nonostante tutto e tutti…

B: Grazie Sam – il suo pensiero accarezzò le orecchie della ragazza sfinita, che le restituì un lieve sorriso.

X: Dormirà per un anno… credo – i suoi occhi gonfi, osservavano il viso della sua migliore amica – Non sono stato in grado di aiutarla…

A: Ce la faremo quando sarà il momento vedrai – lo strinse a sé, come da tempo avrebbe voluto fare.

D: La riporteremo qui…

Tutti tacquero, e in un istante il dolore per le perdite, insanguinò i loro cuori. L’osservatore giaceva sul pavimento del sotterraneo carbonizzato, e la loro migliore amica, giaceva addormentata, in un luogo di non ritorno… Piansero lacrime interminabili, alla ricerca di un po’ di pace interiore.

Sulla lapide Sam, guardava le stelle. Sfinita e afflitta, ascoltava i loro pensieri. Non era riuscita a fare di più per loro. Il cuore la straziava. Pianse lacrime amare come fiele, cercando un perché.

Una mano fredda le accarezzò il viso, e senza aprire gli occhi seppe che era lì, accanto a lei.

Spike: Che ne dici di tingerti i capelli??? Magari di biondo… - le sue parole la fecero sorridere. - Sempre il solito… - Aprì gli occhi e si perse in quelli blu di lui. Troppo belli per essere dannati…

S: Perché?? – chiese titubante asciugandosi una lacrima.

Lui le prese una ciocca tra i capelli, e gliela fece osservare. Le era rimasta una ciocca bionda a ricordo di quella sera. Una ciocca di color del grano, luminosa e morbida come seta.

Spike: Mi hai purificato vero??? – il suo sorriso la invase come calore solare – Perché??

S: Perché tu sei luce, e nessuno ha diritto più di te a non essere dannato – gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime calde. – Tu e Angel siete liberi dalle vostre maledizioni… Vampiri puri nell’anima immortale.

Si guardarono per un lungo istante. Un miagolio la strappò da quello sguardo di pace infinita

S: Piccola – le sorrise dolcemente prendendola tra le braccia – Sei stata grande piccola mia

Spike accarezzò il pelo morbido, e strinse a sé la ragazza che seduta lo stava osservando.

Fu un istante stupendo, un istante che sarebbe valso tutta una vita. Un abbraccio che da tempo avrebbero voluto darsi, carico di una luce nuova… Di nuovi sentimenti…

Poi una forza la strattonò via, e si sentì sollevare. Sopra la sua testa un vortice di luce la risucchiava avido e impassibile.

Spike: Saaaaaaam!!! – corse ad afferrarle una mano, e cercò di trattenerla. Gli occhi pieni di lacrime, in un gesto disperato.

Tutti accorsero attorno a loro. Down gridava forte il nome dell’amica, e cercava di speratamene di trattenerla. Tutti fecero il possibile, per non farla andare via. Cercarono di fermare la ragazza, ma lentamente fu strappata alle mani delle persone che amava. Spike corse a raccogliare una rosa da una tomba, e la gettò verso di lei, che fra le lacrime malediva il cielo.

L’afferrò e la strinse al cuore ferendosi una mano.

Spike: Ti prego non dimenticarti di me!!!! – Gridò mentre cercava di seguirla

Lo osservò sciogliersi in lacrime e singhiozzi, mentre quella luce la riconduceva al suo mondo

S: Non potrei mai – le sue parole erano rotte dai singhiozzi – Io ti amo William…

Il vortice la inghiottì, e l’ultima cosa che vide furono gli occhi disperati dell’uomo che amava.

Atterrò lievemente davanti al portone di casa. Rimase lì, ad occhi chiusi, sperando di morire. Un miagolio triste la costrinse ad aprire gli occhi. Calde lacrime le rigavano il volto, mentre osservava il portone maledetto che la invitava ad entrare. Strinse i pugni e un dolore fitto la investì. Abbassò lo sguardo. La sua rosa era lì, bianca e delicata come l’ala di una colomba, a dirle che non aveva sognato. Scosse la testa disperata. Sapeva che non l’avrebbe mai più rivisto…

Indicò la porta e questa si aprì. I suoi poteri erano rimasti…

S: Riaprirò il portale, lo giuro!!! – corse su per le scale in lacrime. Non lo avrebbe mai dimenticato… Non avrebbe mai potuto farlo.

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