.:: Tutto il mio mondo per te... ::.

Parte 6

9 Sussurri

G: Quindi ti avrebbe trascinata qui lui… - disse mentre si lucidava gli occhiali con un lembo della camicia – per far cosa però non si sa – soffiò il fiato sugli occhiali ancora un po’ sporchi – questa cosa non mi piace affatto. - Disse cupo

B: Dice che siamo attori famosi??? – rise

L’uomo la guardò perplesso, poi le sorrise rimettendosi gli occhiali

G: No Buffy credo che le cose siano concatenate, ma che le dimensioni siano parallele… - disse guardando Sam – Il fatto che tu sappia tutto quello che è accaduto fin ora, ma che ora le cose non vanno come dovevano andare da te, non fa che avvalorare la mia tesi… - si schiarì la voce – credo che da voi la situazione si evolva a seconda di quello che accade qui… - capì che nessuno capiva una parola di quello che stava cercando di dire e sorrise nuovamente – cercherò di spiegarmi meglio… Il tuo arrivo qui, ha cambiato le cose…

S: Guardi che il casino doveva accadere dopo… - cercò di dire la ragazza

G: Samantha…Tu parli di potenziali Slayer che qui non esistono – provò a spiegarle – Nella nostra dimensione, non sono una cosa nemmeno ipotizzabile fin quando la cacciatrice è in vita… - si alzò cominciando a camminare intorno – la mia teoria è che da voi ci sia una proiezione delle nostre vite… anche se un po’ distorta… vedi la stupidaggine delle mille Slayer - alzò gli occhi al cielo – per me una mossa pubblicitaria per dare una scossa alla situazione…

B: Come se già non ci fosse abbastanza movimento!!! – Fece gli occhi in bianco

G: Holliwood… - scosse la testa e sospirando ricominciò –  Probabilmente era un depistaggio per attirare l’attenzione…

S: Le puntate sono state già girate!!! – cercò di dire frustrata

G: Allora vedrai che quando tornerai a casa, nel telefilm ci sarai anche tu e sarai una diva di Holliwood a tua volta – rise – Il The First, per qualche motivo ha cambiato la trama portandoti qui

W: Magari non gli piaceva - ridacchiò la strega

G: Puo’ darsi… - il suo fare serio nel rispondere fece ridere tutti e lui rimase per un po’ a guardarli stupito – Comunque farò delle ricerche in proposito… specialmente vorrei soffermarmi sulle cose inerenti a quello che hai letto nel tuo breve viaggio di ritorno a casa…. Questo amuleto mi ricorda qualcosa… mmmm - si diresse alla sua valigetta e ne tirò fuori un libretto molto vecchio.

Sam preferì non parlare più della teoria di Giles, sperava fosse come lui diceva, ma sinceramente le sembrava tutta una stronzata allucinante… Per lei era più facile pensare che quella era tutta una realtà a sé, ma poi non si sarebbe spiegata il fatto di sapere tutto fino all’ultima puntata vista… quella trasmessa durante il suo arrivo.

S: Ma quando sono arrivata era già tutto diverso da quello che doveva essere… - pensò – Dio che casino!!! – si mise il braccio sugli occhi e si adagiò sulla spalliera del divano sconfitta.

I ragazzi erano tutti riuniti in salotto. Willow continuava a battere freneticamente sui tasti del suo computer alla ricerca di qualche cosa di utile, mentre Giles, all’interno del grande libro degli osservatori, cercava notizie sull’amuleto di cui parlava Sam.

Down si era addormentata sulla spalla di Xander, che lentamente la stava seguendo. Andrew era stato chiuso in cucina da Alex con la scusa che non riusciva a sopportare i suoi continui lamenti. Spike, seduto sulla scala si teneva in disparte seguendo attentamente la situazione. I suoi occhi vigili osservavano le gambe di Buffy che nervosamente, la facevano camminare avanti e dietro, mentre Sam, a sua volta, seguiva il movimenti di quegli occhi blu, mentre accarezzava la testa di Tabata. Si sentiva profondamente gelosa, ma era pienamente cosciente dell’amore che legava il vampiro alla cacciatrice. Si obbligò a non ascoltare più quello che Spike diceva nella sua testa, ma nel silenzio, alle volte quelle parole così chiare la facevano trasalire. Chiese di poter andare a fare una doccia per allontanarsi da lui, e dai suoi pensieri pieni d’amore e desiderio per Buffy e si diresse al piano di sopra.

Spike si spostò per farla passare, e cercò di incrociare il suo sguardo. Lei lo evitò, aveva gli occhi lucidi e non voleva che se ne accorgesse. Lui le sorrise dolcemente, ma lei non rispose. Non lo guardò nemmeno, si limitò a zoppicare adagio fino al piano di sopra.

Spike: Cosa hai piccola??? – chiese mentalmente aspettando una risposta. Sam finse di non sentire e si chiuse in camera.

Si gettò sul letto stanca… Tutto le pareva così assurdo e insensato, che sperò ancora una volta di sognare. Il personaggio del suo telefilm preferito, quello che l’aveva mandata in cura dallo psicanalista perché se ne era innamorata, e non riusciva più a fare l’amore con nessuno, era al piano di sotto a sognare di fare l’amore con la cacciatrice. Non ce la fece a resistere e si portò una mano davanti agli occhi per piangere un po’. Ora che poteva toccarlo, lui era con la testa da un’altra parte… si girò nel letto e mise la faccia sul cuscino. Cosa poteva aspettarsi??? Sapeva dell’amore profondo che legava il vampiro a Buffy… Spike era pazzo di lei… Sbagliato o no che fosse la situazione era stata quella da sempre. Come avrebbe voluto che Angel non fosse mai andato via. Pensò tristemente, a tutte quelle volte che aveva sperato che la bionda gli desse una possibilità e si dimenticasse del moraccione… Avrebbe voluto tanto poter vedere Spike, felice accanto alla donna che amava… Ora invece avrebbe solo voluto che la dimenticasse.

S: Dio come è insensata la vita!!! – frignò rimettendosi a sedere

Tabata le si accostò al viso e le asciugò una lacrima, con una leccatina che la fece sorridere. Questa era la sua nuova realtà, quella che aveva sempre sognato… e volente o nolente così stavano le cose, lo sapeva da molto prima della sua avventura ai confini della realtà. Spike amava Buffy, e deglutendo per non piangere di nuovo… Buffy amava Spike… a modo suo ma lo amava da morire… Molto a modo suo… stronza!!!!

S: Fattene una ragione cretina – si tirò in piedi e cominciò a spogliarsi – qui non credo ci sia uno psicologo disponibile… - sorrise – Specialmente di questi tempi!!!!

Aprì la porta ed andò in bagno.

B: Io non capisco cosa possa entrarci quella ragazza… - disse guardando Giles – A meno che lei non sia una specie di chiave come mia sorella, non vedo cosa possa farci il The First – si mise a sedere davanti all’osservatore

Giles scosse la testa per farle capire che non aveva la più pallida idea del motivo del suo teletrasporto lì, ma si limitò a continuare a leggere senza darle nessun’altra risposta.

Willow non stava digitando più e la guardava. Il silenzio che li avvolgeva era spettrale e Spike, per romperlo, fece qualche colpo di tosse. La cacciatrice si voltò a guardarlo e le balzò di nuovo alla mente che Sam aveva rotto l’incantesimo. Lui era di nuovo libero di vagare per casa sua… Si raggelò al ricordo di quella maledetta notte nel suo bagno…

B: Will – guardando l’amica dritta negli occhi – se puoi domani rimetti le cose a posto…

Willow capì immediatamente di cosa stesse parlando e silenziosamente annuì, passando lo sguardo da Spike a Buffy un paio di volte. Non voleva usare la magia, e più di tutto non era sicura che quella fosse la cosa che la sua migliore amica voleva davvero… Non sapeva quanto fosse giusto tutto questo, ma ci avrebbe provato. Giles tacque fingendosi assorto nella lettura.

Spike si alzò dalla scala e si diresse verso la porta chiudendosi nelle spalle.

Spike: Tolgo il disturbo… - disse amaramente

B: Bravo!!! – lo fulminò con lo sguardo – Torna in quella tua pseudo casa e dimenticati di quest’indirizzo per favore!!! – il tono sprezzante della sua voce lo colpì come una freccia diretta al cuore. Avrebbe voluto risponderle sarcastico come al solito, ma non ce la fece… Cominciava ad odiare quell’anima che così tanto ardentemente aveva desiderato riacquistare. Lo stava rendendo un’idiota… Si sentiva solo ed avrebbe voluto avere Sam con lui in quel momento… In quel mondo così stupido era l’unica che riusciva a capirlo veramente, anche se il suo modo era così invasivo alle volte…. Aprì la porta, e senza nemmeno salutare si infilò nella notte. Il vento lo colpì al viso con una sferzata gelida, ma non lo sentì. All’interno della sua anima, il gelo era molto più forte di quanto non potesse essere fuori. Si alzò il bavero dello spolverino che Sam gli aveva restituito, e si incamminò. La luna era alta nel cielo, bella e luminosa, tanto quasi da accecare.

Buffy rimase ferma a guardare… avrebbe voluto correre da lui e fermarlo. Qualche cosa le si era rotto dentro quando lo aveva visto andare via così, senza nemmeno ribattere. Era diverso dallo Spike che, quel giorno nel bagno aveva cercato di stuprarla. William il sanguinario era sparito da quegli occhi azzurri come il cielo, se ne era accorta, ma non riusciva a convincersene. Il suo Spike la aveva lasciata sola di nuovo…

B: No Buffy lo hai mandato via tu… - voleva piangere

X: Capelli d’oro se ne è andato??? – disse Xander uscendo dallo stato di torpore

G: Ringraziando il cielo si – non alzò nemmeno lo sguardo dal volume che stava esaminando

B: Si… - si diede vigore e tornò la Buffy di sempre – e domani Will rimetterà le cose a posto.  – Li odiò per un istante per i loro toni contro il vampiro… nessuno avrebbe mai capito… era lei ad essere sbagliata…

L’acqua le scorreva calda sulla pelle nuda… i muscoli lentamente le si stavano rilassando, e le ferite, se pur ancora visibili, si stavano rimarginando molto bene. L’incantesimo che Will le aveva detto di aver fatto stava dando i suoi frutti. Era veramente una strega molto brava e potente.

Mentre si sciacquava via di dosso tutto il sapone cercava una logica in tutto quello che stava accadendo, non riusciva a rassegnarsi al fatto che non c’era una spiegazione a tutto quel casino assurdo…

Si passò una mano sul collo e sollevò i capelli. Rimase ferma lì a godersi il dolce tepore dell’acqua che le accarezzava il corpo delicatamente.

Spike: Wow – la vide irrigidirsi dietro al vetro e si maledì per non essere riuscito a trattenersi dal pensare. Ma quel corpicino nudo dietro al vetro gli aveva risvegliato i sensi… Aveva nuovamente pensato…

Sam chiuse l’acqua senza voltarsi, con il rumore della doccia non era sicura di aver veramente sentito qualche cosa. Si voltò lentamente e lo sentì fare apprezzamenti sulle sue curve. Non potè far a meno di ridere. Quando lo vide però la timidezza fece la sua parte e quasi non caracollò nel box doccia per afferrare l’accappatoio.

S: Spike!!! – disse con il viso purpureo – m… ma non ti hanno insegnato a bussare???

Scoprì che i vampiri riuscivano ad arrossire e quel colorito sul suo viso pallido, lo rendeva quasi umano. Era semplicemente stupendo…

Spike: Scusami… - sta volta abbassò lo sguardo – volevo parlarti e… - non ce l’ho fatta a non entrare… Dio che bocconcino ragazzi!!! – sgranò gli occhi aveva nuovamente pensato – cazz…

Sam rise… le sue guance rosse erano talmente deliziose che il vampiro non potè far a meno di notarle.

S: Cosa volevi chiedermi?? – cercò titubante di sviare il discorso e non fargli notare troppo che quella situazione le piaceva… - Se fossi stata io in questo bagno quel giorno… altro che stupro!!! – gli occhi le si illuminarono e lui parve accorgersene guardandola interrogativo. Lei tacque e arrossì di nuovo.

Spike: Nulla volevo conoscerti un po’… - mentì – visto che tu sai tutto di noi, volevo sapere anche io qualche cosa di tevolevo sapere se sai della mia anima, che cosa pensi di me, che cosa pensi di questo uomo dannato che vaga sulla terra da centinaia di anni, seminando dolore e carneficine… - abbassò lo sguardo perché sapeva che lo aveva sentito. In quell’istante la odiò per questo. Lei abbassò lo sguardo… - scusami non volevo pensare quello che ho pensato… - cercò di giustificarsi – solo… è difficile parlare con una persona alla quale non puoi nascondere nulla di te…

S: Lo so – si sedette sul water cercando di coprirsi – nemmeno per me è facile ascoltare ogni tuo pensiero

Spike: Non coprirti sei così bella… - impallidì e si nascose il viso tra le mani – Ma cazzo!!!! – disse rimproverando sé stesso, per aver fatto quell’osservazione…

Lei allungò una mano verso la sua e lo sfiorò lievemente. Lui trasalì a quel tocco leggero, così dolce e caldo.

S: Fingiamo che non abbia sentito nulla ok?? – gli ammiccò facendolo sorridere. Si sentiva bene accanto a lei, qualunque fosse stato il motivo non se ne curò.

S: A cosa vuoi che risponda??? – gli chiese dolcemente – alla bugia iniziale o a quello che vuoi sapere veramente???

Spike non rispose ma lei capì e cominciò a cercare le parole giuste per parlare a quel cuore distrutto dai sensi di colpa. Il dolore che quel magnifico ragazzo provava, le ronzava nella testa come fosse il suo… Conosceva i suoi incubi… forse più di quanto li conoscesse lui stesso.

S: William… - lo sguardo di lui si inumidì, erano secoli che nessuno lo chiamava con quel nome con la dolcezza che lei stava dimostrando… - Io ho seguito tutta la tua vita, da sei anni a questa parte… Dei secoli passati so solo quello che tu hai raccontato, o quello che tu hai ricordato. Io ho seguito il vampiro di Sunnydale, quello che con la sua compagna infernale ha causato dolore e morte nella cittadina… - abbassò lo sguardo quando capì che lui stava soffrendo, non ce la faceva a sopportare i suoi occhi tristi. Non ce l’aveva mai fatta. Così cercò in qualche modo di alleggerire il suo dolore proseguendo – Ma ho seguito anche il tuo cammino per la redenzione, il tuo cammino faticoso verso la luce… - si strofinò nervosamente le mani e lui si trattenne dal prenderle tra le sue.

Lo guardò rapita dai suoi occhi azzurri… sarebbe morta per quegli occhi… lo sapeva bene.

S: Ti ho visto soffrire per la morte di Joyce… - tacque un istante - Ti ho visto proteggere Down… ti ho visto piangere sulla lapide di Buffy – si raggomitolò nell’accappatoio che si aprì un po’. Lui non pensò nulla, era troppo intento ad ascoltarla, per poter pensare a qualsiasi cosa futile. Il cuore quasi le scoppiò nel petto e in quel momento, lo amò con tutta sé stessa.

S: Ho pianto insieme a te, ho riso insieme a te! – alzò gli occhi come per guardare il cielo… vedeva tutto di quella vita di celluloide che aveva amato visceralmente… - Ti ho visto cantare… rest in peace la so a memoria – rise scuotendo i lunghi boccoli neri ancora bagnati – ti ho visto fare l’amore… - arrossì lievemente quando vide lo sguardo un po’ contrariato di lui – eh si… versione integrale eheheheh… - muri spaccati compresi – si sforzò per non ridere nuovamente… Quella scena l’aveva fatta ridere per una settimana…

Gli occhi di lui la guardavano aspettando le sue parole… sentiva che ne aveva bisogno come del sangue per sopravvivere…

S: Ti ho visto camminare per le strade buie, a fare da angelo custode alla cacciatrice – lo vide raggomitolarsi scivolando sul muro, fino a sedersi davanti a lei e fu presa dalla voglia di abbracciarlo… Si trattenne a stento… - Ho visto quello che hai fatto in questo bagno… - tacque quando vide l’espressione dei suoi occhi mutare in disperazione – Ma ti ho anche visto capire i tuoi errori ed andare fino in Africa – abbassò lo sguardo nuovamente mentre lui la osservava rapito – a lottare con tutto tè stesso per ritrovare quello che potrebbe darle ciò che merita. – cercò di non scoppiare a piangere forte e proseguì - Ho visto un uomo soffrire, e sottolineo uomo perché per me è quello che sei… Ti ho visto precipitare all’inferno e risalire con tutta la forza che quest’amore ti dava… - una lacrima le rigò il volto ma lui non la vide… aveva nascosto la testa tra le ginocchia. Non sapeva se stava piangendo… non avvertiva i suoi pensieri in quel momento… Lo guardò rimanere lì in silenzio a capo chino, ad ascoltarla. – Ti ho visto soffrire per un amore immenso non corrisposto… Ho visto i tuoi tormenti… Il dolore profondo di William - il corpo di lui ebbe un fremito e quando alzò il viso, i suoi occhi stavano piangendo.

S: Questo è quello che so di te  – disse piano mentre tirava su con il naso – Quello che penso di te invece è che sei … - tacque un po’… voleva trovare le parole giuste per dirgli che era tutto per lei… ma capì che non centrava nulla in tutto quel discorso… Non le era stato chiesto… Sospirò… - Sei un grande uomo, un uomo capace di grandi sentimenti e di farne provare… il tuo personaggio ha stregato tutto il mio mondo… forse anche molto di più di quello di Angelus… Tu sei il vero angelo caduto… Saresti capace di sacrificare te stesso per quello che ami e in cui credi… - Gli occhi del vampiro erano pieni di lacrime e mentre silenziosamente singhiozzava la ringraziava con tutto il cuore per le sue perole. – Tu hai distrutto famiglie, villaggi, per il potere malvagio che hai abbracciato. Ma sempre tu, hai preferito essere continuamente scacciato e denigrato da tutto e tutti, pur di non rinunciare alla tua parte di luce. – chiuse gli occhi per non guardare i suoi… il suo dolore la stava distruggendo… la sua solitudine… - Sei un grande uomo… Sei il buio che lotta contro sé stesso accendendo una fiammella e alimentandola… Sei un incendio luminoso William… Sei quello che ognuno di noi dovrebbe essere… Sei più uomo di mille uomini… Sei…  - l’unico uomo che potrei mai  amare, in tutti i mondi esistenti - tacque

Spike: Fa male Sam… - piangeva come mai ricordava di aver pianto nella sua vita centenaria – la sento bruciare… il dolore per quello che ho fatto… questo amore senza senso che mi uccide… Vorrei tanto poterla fare finita… E’ troppo dura anche per me… - si mise la testa fra le mani e cominciò a tremare tra i singhiozzi. Non sapeva perché si stava aprendo con quella sconosciuta, ma forse proprio il fatto che lei già sapesse, lo spinse ad essere finalmente sé stesso.

Gli si avvicinò a carponi… lentamente avvicinò la mano al suo viso e dolcemente gli sollevò il mento per far si che lui incontrasse i suoi occhi…

S: Nulla è insensato… Sbagliato o no che sia… ti ha aiutato a ritrovare te stesso… - si sedette accanto a lui ed ebbe un fremito quando vide la sua testa bionda posarsi sul suo cuore.  – Non piangere più… hai fatto quello che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di fare… Hai lottato contro quello che sei… - lo sentiva stringerla ed il suo tocco freddo la faceva rabbrividire, ma mai al mondo vi avrebbe rinunciato. – Presto tutti capiranno… Come ho capito io… - Il cuore le stava scoppiando nel petto e sapeva che lui lo stava ascoltando… Sapeva che se avesse potuto leggerle anche lui i pensieri… tutto gli sarebbe stato più chiaro.

Rimasero lì… l’uno tra le braccia dell’altra a colmare quel vuoto che per anni li aveva fatti soffrire… Furono istanti che colmarono una vita di dolore… Due solitudini che si fondevano per ricominciare a sperare. Occhi negli occhi, mani nelle mani, anima nell’anima. Due solitudini colmate in un abbraccio….

Tabata scese al piano di sotto, nel buio. I suoi occhi azzurri osservarono per un po’ la scooby che discuteva animatamente, poi si illuminarono. Lentamente vi fu il silenzio. La casa dormiva placidamente, mentre al piano di sopra, una donna ed un uomo, scoprivano che per una magica ragione del destino qualche cosa stava cambiando.

‘Nulla di è più magico dell’amore… Anche quando è irrazionale e pazzo… quell’amore che fa soffrire e che molti non comprendono… quell’amore schernito dal mondo ma che brilla di luce propria e inonda di colori l’anima. Quell’amore fatto di passione incondizionata e profonda… Ogni dimensione si distingue dalle altre per lievi particolari, ma in ogni luogo l’amore vero viene riconosciuto…’

Tabata risalì le scale e tornò ad acciambellarsi sul letto…

Tacquero sotto la luce della luna che illuminava i loro volti. Si fusero nel calore di quell’abbraccio che sarebbe rimasto inciso a fuoco nei loro ricordi. Si guardarono ed accarezzarono per ore fin quando, l’alba non bussò alle porte di quella dolcissima notte. Uno sguardo pieno di luce nuova, fu l’ultima cosa che vide prima che di vederlo uscire dalla finestra, per ritornare al suo mondo.

Rimase lì ancora un po’, ad accarezzare il posto dove, fino a pochi attimi prima era seduto il suo William, Poi si alzò per farsi baciare dalle prime luci dell’alba e sorrise al sole che stava nascendo.

Si diresse nella stanza di Willow e si raggomitolò accanto a Tabata.

S: So che tutto questo non vuol dire nulla amica mia – disse mentre accarezzava il pelo candido della gatta – ma almeno so di aver alleviato la sua solitudine… - sospirò – ama lei e questo non cambierà… posso solo cercare di aiutarlo con il mio affetto…

Mentì a sé stessa mentre si addormentava… Il suo cuore batteva forte, per quell’angelo nero che quella notte aveva sfiorato il suo cuore…

Mentre la casa dormiva la gatta aprì di scatto gli occhi. Si mise a sedere sul letto e con occhi seri guardò in direzione di un punto preciso della stanza. Avanzò minacciosa verso una sagoma nera che sorrideva malignamente compiaciuta… I suoi occhi azzurri si illuminarono nuovamente e la sagoma svanì nel nulla, come era apparsa… Si voltò per controllare che la sua padrona non si fosse svegliata e lentamente, senza farsi sentire si riacciambellò accanto a lei… Vegliò le ultime ore di sonno di Sam, come una leonessa avrebbe vegliato i suoi cuccioli… Per ora era al sicuro…

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