.:: Tutto il mio mondo per te... ::.Parte 25 27 Risalire dall’abisso *Come sarà quando si sveglierà???* Solo un sussurro nella mente. Una voce di donna, forse conosciuta... Qualcuno di importante, ma chi??? Cercò di aprire gli occhi, ma le palpebre apparvero pesanti come macigni. Il freddo... Uno strano freddo troppo fuori luogo in una cittadina californiana... California??? In un silenzio fatto di pensieri sconclusionati, si chiese per quale motivo fosse arrivata fin lì. Tutto il passato cancellato come con un colpo di spugna... Il nulla più oscuro dietro le spalle... Lo stesso buio pesto di fronte ai suoi occhi... Battè le palpebre per cercare di guardare, nulla... Nulla ovunque... Una dimensione buia e profonda. Mettendosi a sedere, cercò di trovare uno spiraglio di luce. Niente se non quella desertica e terribile distesa di nero. Di nuovo cercò di guardare... Come se i suoi occhi non fossero più in grado di vedere nulla, continuò a cercare senza trovare... Silenzio. Un silenzio innaturale, nel quale un turbinio di sensazioni frenetiche, le inondavano la testa di grida e sussurri sommessi. Provò a muoversi a carponi per raggiungere qualcosa, ma non trovò altro che buio oltre il buio. Un’oscurità melmosa, nella quale i suoi movimenti apparvero rallentati e pesantissimi. Il panico... Un ronzio sommesso e nulla più nel baratro nel quale era piombata... Tremante si raccolse nelle gambe cominciando a gridare di terrore... Nessuno, se non l’eco della sua voce pronta a canzonarla... La solitudine... Racchiusa in sé stessa, in un posto privo di vita... Forse la sua anima... Ma l’anima di chi??? *Cerca di tornare scricciolo* Di nuovo una voce... Ora una voce di uomo... Ma non ne lo spazio circostante, un lieve sussurro nelle tempie... Con un gemito febbrile racchiuse il viso nelle mani. Freddo... Freddo come il granito delle montagne... Chiuse gli occhi gridando di nuovo, cercando qualcosa o qualcuno in quella vastità impalpabile. Tutt’intorno solo il lento scandire del tempo anch’esso privo di spessore. Spike: Ho bisogno di te – cercò di cullarla per allentare la tensione spasmodica del corpo inerme – Di quella che sei!!! Ti prego perdonami, ma non sono stato in grado di rinunciare a te – posando la testa sulla fronte candida avvertì il gelo della morte sulla sua pelle. Non più quel calore pronto a scaldarlo ogni notte, non più quel battito leggero sul quale aveva cullato il suo sonno. Solo un involucro morto e privo di voce. La rinascita stava avvenendo, trasportando il piccolo fiore lontano, e riportando al mondo qualcosa di diverso. Chiudendo gli occhi ripensò al dolcissimo ricordo di quei baci colmi di purezza. Quei baci che per colpa del male, ma soprattutto sua, ora sarebbero svaniti come un bellissimo sogno notturno. Uno di quei sogni che ancora gli permetteva di stringere tra le braccia una donna sorridente, fatta di raggi solari e dolcissimi sentimenti. Gemette di dolore... Un dolore così intenso da essere palpabile sotto la pelle. Lei non ci sarebbe più stata, e soprattutto al suo posto sarebbe tornato qualcun altro... Qualcuno avrebbe fatto muovere le sue mani, fatto ridere le sue labbra così rosee anche nel sonno di morte. Qualcuno di talmente diverso da essere molto simile a quel Buffy robot che un tempo aveva fatto creare, per lenire la sua tetra solitudine. Aveva sperato di tenerla con se, ma ora, a mente fredda, sapeva perfettamente di aver sbagliato anche solo a pensarlo. La strinse ancora cercando di scaldare il leggerissimo corpo, con il gelo della sua pelle morta da più di un secolo... Nulla... Solo il terribile silenzio di due labbra mute e rilasciate. Sophie: Sta tornando – la sua voce lo fece sussultare – Perché piangi??? – timidamente si asciugò le lacrime, cercando di nascondere qualcosa di incelabile. Il suo dolore era talmente radicato tra le mura di quella stanza in penombra, da riuscire a sentirne persino l’odore. Scosse la testa... Spike: Non sarà più lei... - tacque osservando il riflesso sulle iridi dorate della ragazza – E questo lo sappiamo tutti... Avremmo dovuto lasciarla andare... Sophie: Sai perfettamente che non sarebbe andata... Le hai dato una speranza, e questo basta Spike: Non basta!!! – ruggì provocando un sussulto nel corpo esanime ancora tra le sue braccia – Non basta per me, e non basterebbe per lei... - si voltò per non guardare il volto della ragazza alle sue parole – Avremmo fatto meglio a darle la pace Sophie: Non ti azzardare nemmeno a dirlo!!! – gridò lanciandosi con uno scatto felino verso di lui – L’ho già sentito da quell’idiota di Xander!!! Nemmeno il cinismo di mia madre è riuscito a sproloquiare tanto!!! Se ti sei già dimenticato di lei ok!!! Ma non ti permetto di dirlo davanti a me!!! Dimenticarsi di lei??? Frastornato dalle grida, posò di nuovo gli occhi sul viso spento, che continuava a giacere fra le sue braccia. Ma come poteva anche solo pensare che si fosse dimenticato di lei??? Un accenno di rabbia cominciò a bruciargli nello stomaco. Lentamente lo sentì crescere fino a diventare un fuoco di dimensioni enormi. Senza controllo e assumendo il viso della caccia incenerì con lo sguardo la sagoma ormai indistinta, attraverso la cecità della furia che lo aveva avvolto. Spike: Dimenticarmi di lei??? – ringhiò posando il corpo sulle lenzuola e saltando giù dal letto – Forse tu ti sei dimenticata che sono io, la causa di tutto questo!!! Il mio amore sconsiderato!!! Il fatto di averla voluta qui proprio nel momento peggiore – a meno di un metro da lei, la sovrastava sfoderando i canini affilato e famelici. Lei sorrise... Sophie: Dio quanto mi piaci quando ti arrabbi – rise osservando il viso allibito del vampiro, e il ripetitivo vibrare della cicatrice sul sopracciglio alzato – Quella rimane Sam nonostante tutto ricordatelo, come tu sei rimasto William e mio padre Liam – scosse la testa ripensando alla personalità precedente del padre... Ringraziando il cielo, se l’era persa per strada... – no ok, ma faremo di tutto per far si che accada. - Spike sorrise, scotendo la testa e ritornando sui suoi passi. Spike: Si non ti preoccupare – alzò una mano per salutarla e possibilmente liquidarla il prima possibile – Avremo cura di lei... Dopotutto ora staremo insieme per sempre no??? Sophie: Ottima filosofia... Ha ragione a dire che sei il migliore – osservò il viso candido dietro il vampiro di spalle – Si fida di te... E anche io... – chiudendo la porta dietro di sé lo lasciò solo con la sua compagna. Di nuovo il colpo sordo nello stomaco, pronto a ricordargli come stavano veramente le cose... Mentire era stato facile, con lei... Con Sophie... Per farla stare meglio e magari evitarle altre lacrime... Per farle credere, almeno in parte, che ogni cosa sarebbe ritornata al suo posto... Proprio come avrebbe fatto la sua Sam... Si rimise accanto al suo corpo rilassato, e si concesse ancora un bacio a quelle labbra che continuavano a non ricambiare il suo amore... Era lei quella con sempre le parole giuste da dire e proprio da lei forse aveva imparato qualcosa di importante sul mondo esterno.... Aveva imparato ad interessarsene, a comunicare con le persone intorno a lui... Era stata sempre Samantha ad aver allontanato il vampiro e ad aver fatto riaffiorare l’uomo sopito... Ora qualcuno sarebbe stato capace di farle la stessa cosa??? Lui no di sicuro... Abbassò lo sguardo rimanendole accanto ancora immobile, gli occhi concentrati su ogni piccolo particolare. Osservò la ferita... Si stava lentamente rimarginando. Lo squarcio aperto nel collo... Nemmeno la grazia di due piccoli fori. Per il suo piccolo scricciolo, era stata una vera e propria violazione... Una tortura inferta alla sua giovane pelle delicata... Con le tempie martoriate dall’angoscia, le si sdraiò di nuovo accanto stringendola di nuovo a sé e intrecciando le dita nelle sottilissime ciocche corvine. Una cosa non era sfumata con quella morte... Il profumo della sua pelle, dei suoi capelli, ancora così dolce e inebriante da continuare ad avere lo stesso effetto vitale su di lui... Dopotutto lì da qualche parte, c’era ancora una Samantha da cullare... Osservò i suoi occhi ancora chiusi e si lasciò andare ad un sonno profondo poggiando la testa bionda, sul suo soffice seno. Il silenzio innaturale continuava a propagarsi tutt’intorno, in quell’infinità soffocante, che pareva avvolgerla e divorarla mano a mano che il tempo trascorreva inesorabile. Tempo... Una cognizione astratta dell’infinito. Pareva passata una vita, forse addirittura cento vite vissute nel buio più profondo e nel silenzio più terribile mai udito. Solo il ritmico rumore del suo respiro accelerato a riecheggiarle nelle tempie. Come se rimbombasse da dentro una scatola in cui era stata chiusa. Sola con un terrore cupo e talmente sottile da spingere alla follia. Gli occhi sgranati nella loro cecità incurabile, nascosti nelle mani gelide di una ragazza senza identità... Panico... La claustrofobica sensazione di costrizione, la melma di quell’oscurità senza fondo sulla pelle. La sensazione di soffocamento... La morte... Morire, lasciare qualcuno di indispensabile, qualcuno che sottilmente le scorreva sotto pelle e chiamava senza sosta dal primo momento in cui si era ridestata in quel luogo privo di luce. Qualcuno che pareva attirarla da qualche parte, ma dove??? Soprattutto... chi... Bussò ferocemente alla porta, senza però avere nessuna risposta. Maledì il cielo anche per quello. Ogni volta che c’era qualcosa da fare, ogni volta che la fretta gli divorava le suole delle scarpe, qualcosa lo bloccava inesorabilmente. Ringhiò facendo sbattere la porta sullo stipite con un gesto della mano. Non avrebbe aspettato altro tempo inutile e sinceramente il fatto di essere un mago non lo spaventava più... Quantomeno in quel momento non era affatto importante che qualcuno lo scoprisse. C’era qualcosa da fare, qualcuno di troppo caro da tirare fuori dai guai... Come un forsennato si gettò in casa attraversando il salotto e gettandosi su per la scala. Guardò dentro le prime due stanze, ma non vi trovò nulla e come un pazzo si scagliò con una spallata sull’ultima porta chiusa. D'altronde non era mai salito al piano di sopra. Conosceva bene il salotto, nel quale avevano condiviso bei momenti, ma non si era mai fermato a dormire con loro. Ogni volta li aveva lasciati soli nella speranza che succedesse qualcosa... Un qualcosa mai successo purtroppo e il susseguirsi degli eventi era stato dato anche da questo. Le due persone su letto si svegliarono di soprassalto, coprendosi al volo i corpi completamente nudi. Non si curò della donna, mai vista e sicuramente di nessuna importanza... Senza pensare si lanciò sul ragazzo che ancora completamente sconvolto dall’entrata ad effetto, lo guardava con gli occhi fuori dalle orbite. G: Dobbiamo andare!!! Muoviti!!! – lo tirò giù dal letto completamente nudo. Il ragazzo si ritrasse. Ragazza: Posso sapere cosa sta succedendo??? – con un lieve cenno del capo il mago si curò personalmente di rispedire al mittente il pacchetto. Con un battito di ciglia la videro sparire entrambi nel nulla. J: Oddio... La hai incenerita??? Capisco che potesse non essere di tuo gusto, ma questo mi pare davvero eccessivo!!! – mordendosi il labbro osservava sconcertato il punto nel quale ora non rimaneva che la piega del corpo scomparso. G: Ma che incenerita!!! L’ho solo rispedita a casa!!! Ce l’avrà una casa no??? J: Penso di si... Boh... Io l’ho raccattata ad una serata – ridacchiò stropicciandosi un occhio – Comunque non sarebbe stata una gran perdita – sbadigliò – se te la fai ti ci diverti, ma c’è da sperare che non apra bocca!!! – sfinito e ancora insonnolito si rigettò sul letto nascondendo il viso nel cuscino. G: Alzati!!! – lo strattonò – Dobbiamo andare!!! J: Giul!!! Ho fatto l’alba sta notte!!! Poi non ricordo nessun appuntamento – si voltò di nuovo – Parla con la mia manager... Con una torsione della mano lo rimise in piedi guardandolo con sguardo serio. G: Samantha ha bisogno di noi – osservò il sopracciglio alzarsi vertiginosamente sulla sua fronte J: Sam??? Ora dove è finita??? Non sarà mica sul set di X-files!!! G: La finisci di fare lo scemo??? Poi vestiti, non è che i tuoi fronzoli mi provochino eccitamento Jim – rise – Muoviti o ti uccido!!! Scattando velocemente verso l’armadio il ragazzo ne trasse un paio di pantaloni mimetici e una maglia verde dell’esercito. G: Posso sapere cosa stai facendo??? – lo guardò divertito J: Mi sto vestendo!!! – rispose trafelato senza nemmeno guardarlo G: E ti vesti da Rambo??? – ridacchiò J: Seguo il tuo stile da film... Ti sei guardato allo specchio??? Sembri Neo di Matrix dopo una guerra nucleare!!! Dove vai con quel cappotto??? – storse la bocca leggermente disgustato – Quant’è che non ti dai una lavata ragazzo mio?? – si avvicinò comprensivo – Non so cosa sia successo, ma di là c’è un bagno se v... G: Non c’è tempo!!! – lo afferrò con forza strattonandolo a sé J: Oddio sei diventato gay??? Ma tutti con me ce l’avete??? – cercò di staccarsi terrorizzato G: Finiscila idiota!!! J: Oddio non mi baciare!!!!! Ti prego!!! – un colpo dietro la nuca lo fece svenire G: Da un lato capisco perché abbia preferito lui a te – lo osservò scotendo la testa – Si parte, e speriamo bene di non dover difendere anche te. Una nuvola di luce avvolse i due corpi cominciando a farli roteare. Il viaggio sarebbe stato lungo ed estenuante, ma questa volta non ci sarebbero stati errori. B: Avrà anche questo un significato... – sospirò cercando di convincersi che qualunque cosa successa avesse un senso. X: O magari sarà semplicemente un altro guaio in più – sbuffò passandosi una mano sul viso stanchissimo. Anya: Io non credo che la nostra Sam possa essere un guaio – osservò i presenti cercando di scorgere qualche assenso nei loro occhi – Poi ormai è la Childe di Spike... La controllerà lui no??? Angel: Non è molto facile Anya... Comunque sarà un demone e per di più affamato Anya: La solita tazza di sangue di maiale bollente??? – lui scosse la testa in maniera seria Angel: La fame che ti assale la prima volta, è una fame di potere... Quella che il demone brama nel momento che riesce a venir fuori dall’inferno... D: Quella... Si chiama S A M A N T H A!!! Ok??? Le diamo almeno qualche beneficio del dubbio??? O continuiamo a spararle a dosso già da prima che si svegli??? B: Down – sospirò gettando la testa sul cuscino del divano – Credo che ti stia dimenticando che la nostra S A M A N T H A ora ha la sveglia puntata sul tramonto, e un bel visetto incagnito pronto a sfoderare dentoni... D: Anche il tuo gentilissimo compagno sai??? – ridacchiò osservando il viso di Angel – Cercheremo lo stesso incantesimo che fece Willow... Anzi!!! Non capisco cosa ci fate ancora qui!!! – indicò frenetica l’ex demone e il suo compagno Anya: Io non credo di esserne in grado – alzò le braccia in segno di resa X: Appunto... E non guardare me!!!! Le streghe sono tutte e due a fare le belle addormentate... Il bello è che entrambe si sveglieranno di pessimo umore!!! Sophie: Se volete posso sempre provaci io... - disse entrando di soppiatto nella stanza Angel: Tu??? – soffocò una risata coprendosi il viso con la mano. Al suo fiano la cacciatrice e Xander fecero la stessa cosa. Sophie: Non vedo cosa ci sia da ridere – roteò gli occhi infastidita dalla scena – Qualche cavolo potrò anche farlo no??? Dicono che salverò il mondo – rise di sé stessa e di quella stupidaggine alla quale non era mai riuscita a credere nemmeno lei... D: Beh... Ma potrebbe provare no??? – disse timidamente cercando una via di uscita da tutti quei visi divertiti... - Facciamo qualcosaaaaaaa Angel: Ok!!! Andate al negozio e cercate... Possibilmente evitate di distruggere il mondo ok??? La vampira infuriata lanciò un cuscino afferrato dalla poltrona di Down, proprio sul viso del padre. Sophie: Se distruggerò il mondo prometto che mi metto in castigo una settimana... X: Si e noi tutti al creatore con timbro di sola andata Anya: Non la fate tanto lunga!!! Muovi cicciotello!!! – scrollò le spalle noncurante della faccia offesa del fidanzato – Abbiamo da fare e il tramonto si avvicina... Poi non vorrei essere qui nel momento che le venisse fame – sussurrò in direzione del ragazzo che si limitò ad annuire e a raggiungere la porta con enormi falcate. D: Ehi... - tirò un lembo della maglietta della nipote – Non farai davvero scoppiare il mondo vero??? – aggrottò le sopracciglia preoccupata. Sophie: speriamo di no... – con passo veloce si diresse alla macchina e salì – Se faccio scoppiare il mondo si vede che qualcuno ha sbagliato le sue previsioni – l’ultimo pensiero prima della sgommata sull’asfalto. J: Dio che mal di testa – rigirandosi sull’erba cercò di rimettersi in piedi – Ma che cazzo è successo??? – Si voltò lentamente e massaggiandosi il collo, osservò la figura eretta di spalle davanti a lui. Storcendo il naso cercò di ricordare cosa fosse accaduto... Lo schianto, la ragazza scomparsa e di seguito Giulian e la sua faccia da folle. Indietreggiò annaspando nel terreno fresco cominciando a guardarsi intorno in maniera frenetica. Un bosco... Alberi alti e di largo fusto... Un posto stranamente familiare, ma nel quale non sapeva come fosse arrivato... G: Ben alzato Jim... - senza voltarsi lo aveva salutato con un filo di voce... Come se fosse concentrato su qualcosa di importante. J: P.. Posso sapere dove ci troviamo??? – con gli occhi sgranati cercò di darsi una risposta da solo, senza però riuscirci. – Soprattutto... Cosa ci faccio io in mezzo ad un bosco??? Non siamo qui per fare giochetti strani vero??? – Un lieve senso di angoscia cominciò ad insinuarglisi nelle vene. G: Mi devi dare una mano a farla ragionare... - ancora di spalle – Ci siamo riusciti insieme una volta, e ora lo faremo ancora, a costo di legarla e imbavagliarla J: Oddio... Giulian??? Non sarò mica finito sulla bocca dell’inferno, vero??? – gli occhi sempre più fuori dalle orbite, specialmente dopo il lento movimento di assenso della testa dell’altro. – Oddio!!!!!!! Che ci facciamo sulla bocca dell’inferno!!!! Dicevo di averlo già visto questo posto!!! Che ore sono??? Ci sono vampiri??? – scattò in piedi raggiungendo l’altro con un balzo e posando la sua schiena su quella di lui. – Hai mai pensato che questa cosa potrebbe non piacerle??? Giuro che se avessi un fratello rompi ciglioni come te, lo farei a pezzi. G: Dio... Non riesco a trovarla!!!! Sembra sia svanita nel nulla... Fai silenzio due minuti!!! – con una sederata lo allontanò di un bel po’ J: No!!! Sarò la tua ombra!!! Almeno avresti potuto chiedermelo no??? G: Se non taci ti chiudo la bocca con un’altra botta!!! – sibilò ad occhi chiusi cercando di riprendere il controllo delle facoltà sensoriali. J: Ok... Ma giuro su Dio che appena la troviamo te le faccio dare di santa ragione... Quando ci vedrà le verrà un colpo secco... G: Non mi interessa, lei torna a casa con me J: O mai sei un... - lo sguardo contrariato lo fece desistere e allontanare un po’. Per quanto fosse agitato il sole ancora era alto nel cielo e per il momento avrebbe potuto stare tranquillo. Di sottecchi guardò il viso stanco dell’altro – Non credo che lui te lo lascerà fare... - Solo un pensiero dedicato a qualcuno probabilmente ancora addormentato. Finalmente dei passi... leggeri e svelti verso di lei... Passi provenienti da qualunque posto intorno al suo corpo raggomitolato. L’eco pronto a disperderne il suono... Cercando di scorgere qualcosa si sollevò mettendosi a carponi e tendendo il viso verso quell’ignoto oscuro che ancora la sommergeva senza via di salvezza. Nulla... solo il lento e ritmico ticchettare di quei passi angoscianti... Qualcosa le diceva che non c’era sicuramente da risollevarsi per l’inaspettata presenza... Forse quello era l’inferno... Era stata trasportata nel baratro più profondo e ci sarebbe rimasta per chissà ancora quanto tempo. Sembrava già passata tutta l’eternità... E nulla era cambiato... Ora solo quei passi lenti e determinati sempre più forti... Sempre più vicini... Asciugò una goccia di sudore gelido sulla pelle... Un rivolo freddo che l’aveva fatta rabbrividire e richiudere in sé stessa... Tese l’orecchio ancora verso l’ignoto... Solo quei passi incessanti proveniente da ogni dove. SV: Tu stavi aspettando me... - la voce stridula la paralizzò ulteriormente, stringendole lo stomaco in una morsa drammaticamente dolorosa – E io sono arrivata per farti compagnia... - Una risata agghiacciante che rimbombò nella tenebra come una minaccia di morte... La morte!!! Forse lei era venuta a raccoglierla... A trascinarla via da quel limbo oscuro... Tutto meglio di quella folle situazione... SV: Sai... Ho camminato tanto... ma a guardarti n’è valsa la pena – di colpo un’ombra a pochi passi... Un volto delineato a malapena nel buio, proprio all’altezza del suo viso... Cominciò a gridare disperata, cercando di allontanarsi ma senza risultato... Come se fosse solo l’atro essere a muoversi e lei rimanesse immobile ad aspettare la fine inesorabile... Un volto terribile, si delineò di colpo nello spazio di fronte a lei. Con le fauci spalancate, un’entità deforme si avvicinò al suo viso infilando i suoi occhi vitrei in quelli di lei. Di nuovo il grido, seguito dallo squittio divertito dell’altra. Panico al tocco della sua mano di morte, disperazione quando avvertì il suo fiato sul collo... Forse la fine... SV: Non la fine... Questo è solo l’inizio!!! – di nuovo la risata poi l’oscurità più profonda e la sensazione di sprofondare in quel buio liquido che l’aveva finita di inghiottire. Ora solo il vero silenzio... Qualcosa di mistico e terribile, profondo e maledetto... Precipitò nel vuoto... Il rantolo sotto di lui lo fece svegliare di soprassalto. Voltandosi velocemente, vide i suoi occhi muoversi, impazziti sotto le palpebre sottili. Un ghigno sul viso... Qualcosa alla quale aveva già mille volte assistito... Qualcosa che aveva sperato di non dover vedere mai più, soprattutto non su di lei. Si scostò dal letto cercando di non scoppiare in lacrime... Il momento era venuto... Osservò il rosso bagliore filtrare da sotto le tende chiuse... Il tramonto per gli uomini... L’alba per le anime dannate. G: la sento!!! No... E’ qualcosa di diverso... M... Ma è lei – si voltò incredulo a guardare il ragazzo che ancora spaventato osservava il lento imbrunire del cielo. – Oh mio Dio... - gli occhi fuori dalle orbite ad accentuare la sua aria terrorizzata e scomposta. Nulla di quel viso rispecchiava il ragazzo serio e compito di Los Angeles... Solo una tetra follia in uno sguardo spiritato. L’altro indietreggiò di qualche passo cercando di capire cosa stesse succedendo... - L’hanno presa... - tremava disperatamente con le mani rilasciate lungo i fianchi. J: Non ci sto capendo nulla Giul... - con un gesto impacciato si passò una mano fra i capelli cercando di capire – Chi o cosa hanno preso... G: Sam!!!! La sua aurea è completamente livida!!! – l’altro ancora più confuso storse il viso in una maschera di terrore J: Io non capisco!!! Aurea, Sunnydale!!! Cosa sta succedendo!!! – trafelato l’altro lo afferrò per un braccio sprigionando dalla mano libera una luce – Ok... Ho recitato l’apocalisse e Dio me la sta facendo pagare!!! – mugolò in preda alla disperazione G: Non c’è tempo!!! – la sfera luminosa si scagliò in avanti nel fitto della boscaglia e il mago vi si getto dietro come una furia. Legato dalla sua stretta ferrea James seguì i suoi passi ancora completamente sbalordito. B: Pensi che ci faranno saltare in aria??? – Sorrise alzando la testa dal suo torace scolpito. Il vampiro sotto di lei sorrise accarezzandole una guancia... Angel: Ogni tanto dalle un po’ di fiducia B: Mi sembra che l’idea del big bang è stata la tua no??? – finse un broncio infantile Angel: Vero... Ma quella è sempre nostra figlia... Se ha ripreso un po’ da entrambi, avrà la tua stessa facoltà nel districarsi in queste cose – cercò di rassicurarla B: Speriamo non le abbia tramandato invece la propensione a mettersi nei guai – rise – anche quella è una prerogativa preponderante nella mia vita Angel: Oddio speriamo di no!!! – la gomitata nello stomaco lo fece ridere di nuovo S: Ho detto che ho fame!!!! – da sopra alle scale cominciarono ad arrivare delle urla isteriche. Tabata sgranò gli occhi sulla sua poltrona, gettandosi di corsa verso le grida. Spike: Ho detto che ora ti preparo una tazza di sangue caldo – un ringhio ancora più forte B: Ci siamo... - sbuffò sollevandosi dal comodo corpo di Angel Angel: Speriamo che si sbrighino – tremendamente spossato dalle grida si tirò in piedi raggiungendola sotto le scale. S: Ma da quando i vampiri bevono dalle tazze? Io, caro il mio sire, ho bisogno di sgranchirmi le gambe... Il sole è tramontato e pretendo di andare a fare un giro. Spike: Uno non ti muovi di qui, due non chiamarmi sire o ti impaletto!!! S: Ok come vuoi che ti chiami??? Riccioli d’oro??? – le grida avanzavano e crescevano man mano che la ragazza riusciva a divincolarsi da Spike. Spike: IO HO UN NOME!!!! S: Spike lo so!!! Dio questo è da ricovero – sbuffò sganciandosi ancora dalle sue braccia Spike: Hei signorina!!! Comincia a ragionare o davvero ti disintegro!!! S: Bene!!! Sono finita nelle mani di Robocop!!! C’è un altro vampiro decente da queste parti??? – Anegl assunse il volto della caccia per andare in soccorso all’amico. B: Cosa vuoi fare??? Angel: Prendere le parti del gran sire – sorrise divertito – di solito con i Childe funziona!!! S: Hooo!!! Mi avete preparato la cena allora!!! – saltellò di gioia per gli ultimi scalini – che bello la cacciatrice!!! Anche un gattino??? Cos’è il dolce??? La gatta si dileguò immediatamente rintanandosi furtiva sotto il divano. Probabilmente in quel momento non ci sarebbe stato bisogno di lei. Spike: Vi prego fatela tacere – si passò le mani sul volto in un gesto di frustrazione S: Tu chi sei??? – indicò l’altro accanto alla ragazza bionda Angel: Il tuo gran sire!!! – il tono serio e la voce imperiosa fece ridere Buffy come un pazza – che ridi!!! – sibilò B: Non sei credibile ahahahahah Spike: Sono nella merda... La cacciatrice se la ride e ho creato una specie di Drusilla con i boccoli... Angel ti prego aiutami!!! – la bionda cercò di ricomporsi a fatica S: Ok... basta che si mangia – battè le mani trasformandosi Spike: Vi prego ditemi che io non divento così!!!! Ora fu l’altro a scoppiare in una fragorosa risata. Se quello doveva essere davvero l’inizio della fine, era l’inizio della fine di una commedia di serie b. B: Hei ragazzina stammi lontana sai! – balzò all’indietro per evitare l’attacco dell’altra – Vi pergo fermatela!!! Non ho voglia... - con un pugno la rigettò all’indietro – Ok... - scosse la testa scagliandosi a mani nude contro Sam – Come non detto... Cominciarono a lottare come due furie sul pavimento del salotto. La neo vampira sferrava attacchi potentissimi riuscendo più volte a mettere in difficoltà l’altra. L’una sull’altra senza pensare a nulla se non alla lotta, gridavano e si offendevano come due forsennate. Spike: Questa cosa potrebbe anche essere piacevole – rise Angel: E’ dai tempi di Darla che non vedo un combattimento così eccitante – con le braccia conserte osservavano divertiti la scena B: Ma siete impazziti!!!! Io capisco che lei che non ci sta con la testa!!! Ma levatemela da dosso!!! Scocciati si guardarono un istante indecisi sul da farsi, ma fu quando Sam ritrovò la forza della sua magia, che si preoccuparono davvero. Con un gesto della mano aveva scagliato un lampo di energia su Buffy incollandola al soffitto. S: Figo!!!! Si si si... Ora si mangia!!! Con un rapido gesto il vampiro biondo le si gettò sopra afferrandola per le spalle. La ragazza si divincolò un attimo, solo fin quando un pugno ben assestato la fece crollare a terra. S: Hai!!! Ma mi hai fatto male!!! Spike: Ti farò di peggio lo giuro... Dio vi prego non la sopporto!!! Angel scoppiò a ridere di nuovo riscotendo solo uno sguardo indignato dai parte dei presenti, una dei quali ancora incollata al soffitto della stanza. Di colpo un lampo lo fece volare sulle scale. La porta si aprì distruggendosi in mille pezzi, che furono scagliati sui presenti ancora a terra. Spike coprì con il suo corpo quello della compagna per evitare che questa si ferisse. Silenzio... solo dei passi concitati alle loro spalle. Sam si tolse a fatica il corpo del suo sire da sopra, controllando inconsciamente che stesse bene. Si guardarono sorridendo divertiti. Il primo sorriso dal suo ritorno... Fu come una conquista... G: Dov’è mia sorella??? – ringhiò guardandosi intorno B: Bene... E’ arrivato anche Padre Ralph – sospirò – Qualcuno si degnerà di farmi scendere da qui??? – roteando gli occhi infastidita, la vampira schioccò le dita e la fece cadere al suolo – Auch!!! Samantha... Questa me la paghi lo giuro!!! S: Finiscila di piagnucolare!!! G: Samantha??? – con gli occhi sgranati osservò il viso deforme sotto i riccioli familiari – Dimmi che non sei tu!!! J: No che non è lei!!! – Gli altri lo osservarono facendo fuoriuscire i globi oculari dalle orbite – Quello è un vampiro!!! E io voglio ritornare a Los Angles!!! Spike??? Oddio... S: Hai un gemello che fa il marines e io non lo so??? – chiese titubante al corpo sdraiato dietro di lei Spike: Ma davvero non ricordi nulla??? – disse preoccupato S: No... Cosa dovrei ricordare??? D: Possibile che non riusciamo a trovare nulla??? – gridò stizzita gettando un grande volume sul tavolo. Gli occhi indirizzati ad una piccola finestra sopra la sua testa, che si affacciava su un preoccupante cielo imbrunito. – Willow avrà pure conservato da qualche parte la formula no!!! Non ci credo che non c’è!!! – Alzandosi di scatto si gettò su una pila di libri già letta, ripassandola completamente in rassegna. Sophie: Cerca di darti una calmata!!! – sbuffò ancora completamente immersa in un tomo dalle dimensioni mostruose – Ho già il mio mal di testa a torturarmi, ci mancano solo le tue grida isteriche – con un lento movimento posò una ciocca ribelle dietro l’orecchio. D: Non so se te ne sei accorta!!! – un grido stridulo pronto a ferire le orecchie di chiunque – Il sole è quasi tramontato e la situazione si sta riscaldando.... X: Si di caldo ce n’è da creparne – si passò una mano sulla fronte asciugandosi delle gocce di sudore. L’occhiataccia della ragazza lo fece arrossire – Ho capito cosa intendevi!!! Sophie: Non ho mai letto così tanto in vita mia – sbuffò sfinita D: Considerando che è già tanto che sai leggere... - sorrise cinicamente Sophie: Hei!!! Finiscila di fare la saccente o ti rovescio il tavolo e la colonna di libri a dosso ok??? D: Sbrigati e zitta Sophie: E tu che fai nel frattempo??? Ti guardi intorno??? – sibilò scattando in piedi e raggiungendo l’altra a brutto muso D: Io sto ricontrollando quello che hai guardato tu!!! Casinista come sei, sicuramente hai tralasciato qualcosa di importante – sbraitò gesticolando freneticamente Sophie: Io ti uccido... - avanzò ancora di qualche passo sommergendo l’altra con la sua ombra... Di gran lunga molto più bassa di lei – Non mi ero accorta di quanto fossi minutina Down D: Spilungona!!! Io sono tua zia e porta rispetto!!! X: Oddio ricominciano... - sgranando gli occhi indietreggiò per trovare una via di fuga Sophie: Si vede che i monaci ti avranno fatta prendendo i geni dei pigmei che vuoi da me??? D: Ti ho detto di portare rispetto??? – l’altra scoppiò a ridere dandole una spintarella Sophie: Ok grande puffo!!! D: Dio quanto sai essere stronza... Ti detesto lo sai??? Sophie: Mai quanto me zietta – sorrise sprezzante X: Anya!!! Aiuto!!! – cercò di richiamare la fidanzata nel retro D: Se solo non ti avessi quasi vista uscire fuori, crederei che ti abbiano scambiata nella culla Sophie: Considerando che sono la fotocopia di mio padre in tutto e per tutto – sorrise facendo affiorare i denti lucenti – non credo ci sia nemmeno da sperarlo – rise di nuovo voltando le spalle all’altra. D: Allora devi essere indemoniata!!! – gridò – Hai ripreso solo quella di parte!!! Dei miei geni non hai nulla!!! – si voltò incrociando le braccia sul petto. L’altra alzò le spalle scostante Sophie: Meglio, almeno posso fare la bestia fino in fondo e avere sempre una scusante X: Scusate??? – alzò una mano riemergendo dal bancone – Avremmo qualcosa di importante da fare... - timidamente cercò di riportare la situazione a livelli ottimali. D: Ecco appunto!!! Tra un po’ sentiremo le grida di mia sorella arrivare fino al cielo!!! X: Ok... Lasciamo perdere... Sophie: Tra un po’???? Hai visto l’ora??? L’avranno già legata e imbavagliata – rise D: Chi??? – sgranò gli occhi terrorizzata – Buffy??? Sophie: Tu sei un’idiota... - si voltò storcendo la bocca e osservando il rossore sul viso di Down – Samantha!!! L’avranno massacrata di botte e l’avranno rimessa a dormire – sorrise X: Oddio come sei truce!!! – storse la bocca disgustato – Magari un sonnifero no??? Sophie: Scusate ma ci credo poco... Il grido di vittoria di Anya li fece sussultare, riportandoli alla realtà e riconducendoli sulla strada del vero e proprio problema della giornata. Anya: L’ho trovata!!! Era nel diario di Willow!!!! – gli altri la guardarono in segno di rimprovero. X: Tu hai frugato nel diario Di Will??? Anya: Senti, – sbuffò contrariata – Se non l’avessi fatto non saremmo a questo punto adesso, quindi evita di rompere cicciotello!!! X: La finisci con questa storia??? – sgranò gli occhi infuriato per l’ennesima offesa alla su prominente pancetta Anya: Ma io ti amo lo stesso sai??? – ridacchiò tendendo il foglio alla vampira – Poi non è colpa mia se hai deciso di mettere su pancetta amore – gli strizzò un occhio e si dedicò alla ragazza – Ora... Guardami bene... Non ho nessuna intenzione di saltare in aria – l’altra roteò gli occhi frustrata afferrando con forza il foglio scritto a mano – No fermati – trattenne il manoscritto – Dico sul serio... Potremmo fare peggio ok??? – l’altra annuì con fare serio Sophie: Prometto che starò attenta... X: Ma facciamo sul serio??? Diamo questa responsabilità a lei??? – fu incenerito da un’occhiataccia della bionda e scosse la testa – Ok!!! Io intanto mi rifugio sotto il bancone eh!!! G: Tu non ti ricordi di me???? – ringhiò avanzando furioso verso le due persone ancora a terra – Come fai a non ricordarti di me!!!! J: Giul... Ho la netta sensazione che sia successo qualcosa di grave – balbettò indietreggiando G: Di grave??? – con fare da pazzo si voltò a guardarlo – Se questo è grave si vede che tu non hai davvero capito un cazzo!!!! J: Pensi non sia grave??? – Aggrottò le sopracciglia non riuscendo a capire G: Oddio!!!! Ma come ho fatto a decidere di portarti con me – l’altro assunse un’espressione offesa – Questo è tremendo!!! E’ un incubo!!! Sei stato tu vero??? – additò freneticamente il biondo dietro le spalle della sorella Il ragazzo alzò le mani per discolparsi, ma inutilmente vista la faccia di assenso di Sam Spike: Amore... Non sono stato io!!! S: Ma tu sei il mio adorato sire – ridacchiò baciandolo Spike: Potresti assumere di nuovo una forma normale??? – chiese titubante scostandosi dal viso deforme. La ragazza roteò gli occhi sospirando spazientita, e con un colpo della testa tornò ad essere quella che era sempre stata. J: Oddio!!!! – Di nuovo un passo indietro per guadagnare l’uscita – Allora è davvero lei!!! S: Ma io lo conosco??? Ma se nemmeno sapevo che avessi un gemello!!! – si voltò indispettita verso il proprio sire Spike: Samantha!!! Quello è James!!! Ma cosa ricordi di prima??? – la ragazza strinse le labbra cominciando a guardare il soffitto. Un rapido sguardo al viso paonazzo dell’uomo con il lungo cappotto nero, poi lentamente la mano vicino al viso. Sotto gli sguardi allibiti dei presenti cominciò a contare sulla punta delle dita... S: Te... la cacciatrice... Quello non l’ho mai visto, ma ora so chi è... - indicò lo stravolto Angel che ancora sedeva sulle scale – Poi... mmmm... Vagamente una ragazzina pestifera mora e una vampira bionda.... Credo nessun altro – alzò le spalle sorridendo candidamente J: Cos’è l’avete lobotomizzata??? E’ una deficiente!!! – indietreggiò quando la ragazza cercò di gettarglisi sopra offesa. La mano di Spike la rimise a sedere di colpo. Spike: Calmati tigre!!! S: Cosa sei??? Indira Gandi??? – dietro di lei una risata argentina invase la stanza B: Vi prego ditemi che non ha preso lo stesso demone di Harmony!!!! – rise senza controllo rotolandosi a terra – Una già è abbastanza!!!! Spike: Speriamo di no!!! – sgranando gli occhi si coprì il viso allontanando anche solo l’idea, scoppiando a ridere però, non appena avvertì anche la fragorosa risata di Angel. G: Anime dannate!!!! Lei adesso verrà con me!!! E guai – ringhiò minaccioso – a chi si mette sui miei passi!!! J: Tu la vuoi riportare a casa così??? – alzò il sopracciglio in maniera scettica – cosa facciamo la mettiamo in una bara e la scorazziamo di notte con la museruola??? G: James – un sibilo rasente alla follia – Ti prego di tacere o giuro su dio che oggi disintegro anche te... La situazione è critica e non ho bisogno di altre idiozie... - parlando lentamente si avvicinò alla sorella. – Tu DEVI ricordarti di me... Non posso credere che tu abbia cancellato tutto... - con le lacrime agli occhi le si chinò accanto S: Credo di dovermi tenere alla larga dai preti sai??? Croci acqua santa.. – di nuovo la risata per la stanza – Che c’è da ridere – li guardò offesa G: Che c’è da ridere!!!! Tu me la pagherai bastardo !!! – Caricando energia su di una mano prese la mira su Spike – Mi hai strappato mia sorella e ora giuro su quello che ho di più caro al mondo che sarà la tua fine. Di colpo la faccia del demone prese posto sul viso etereo del vampiro, che ringhiando si scagliò sul mago come una furia. Fu il chip a fermarlo, lasciandolo a gridare a terra per le fitte violente alla testa. Un rantolo terribile che pervase la stanza facendo sorridere l’altro. J: Maledetto chip – sibilò ricordandosi del piccolo pezzo di ferro nella testa del vampiro – possibile che non siate riusciti a toglierlo??? – ringhiò infuriato. Uno sguardo d’intesa con il vampiro ancora a contorcersi dai dolori e una lunga corsa verso di lui. – Non può nemmeno difendersi. Quella mano mettitela nel culo!!! G: Ma da che parte stai?? – gli occhi fuori dalle orbite per l’inaspettato ammutinamento J: Non credo assolutamente che possa essere stato lui a farle questo ok??? Lo conosco abbastanza bene da sapere chi è e come la pensa!!! G: Quello è un demone!!!! Un essere dannato!!! Non il personaggio di una fiction di serie b!!!! J: Una fiction di serie b???? Ma come ti permetti??? G: Jim... - sibilò tremendamente fuori controllo – non credo sia questo il problema ora!!! B: Appunto!!!! Cerchiamo di darci tutti una calmata??? G: No!!!!! – gridò rivolgendosi alla ragazza finalmente rimessasi in piedi e scagliandole a dosso una parte di energia – Io la riporto con me!!! Quella è mia sorella!!! Spike: Tu non la porti da nessuna parte ok??? – di nuovo una scarica di energia, ma ancora più forte, che lo scaraventò contro lo stipite della porta. S: Non ti azzardare a toccarlo!!! – gridò afferrandolo per il collo e trasformandosi di nuovo – Io non ti conosco, non so chi sei ma soprattutto non ho voglia di stare ad ascoltarti – Sfoderando le zanne si preparò ad affondarle nel giovane collo dell’altro. Il ragazzo chiuse gli occhi lasciandosi andare allo sconforto... Tutto era andato... Ogni cosa... Spike: Samantha!!! – un ruggito per richiamarla all’ordine, un secondo prima di fare una sciocchezza terribile – Fermati!!! – la ragazza sgranò gli occhi intimorita dal comando – Lascialo andare... - sibilò cercando di rimettersi in piedi a fatica – Non hai la più pallida idea di cosa tu stia facendo... J: Oddio ti ringrazio – ancora scosso da tremiti osservò il lento ritrarsi della mano dal collo dell’amico. – Grazie Spike... Di nuovo l’energia potentissima, di nuovo la botta sul muro, di nuovo il gemito del vampiro. B: Adesso basta!!!! Sei ripetitivo!!! – si scagliò su di lui seguita dal compagno sulle scale. Furono allontanati da un semplice gesto della mano. J: Ti ha salvato la vita!!! G: Me l’ha distrutta – sibilò osservando il viso ancora orribilmente trasfigurato della sorella – Mi ha strappato l’unica cosa in cui credevo... - calde lacrime cominciarono a solcargli il viso. Davanti a lui la vampira inclinò la testa cercando di capire... - Ti prego... - avanzò a carponi per raggiungerla nel punto in cui ora si era ritirata – Dimmi che non ti sei dimenticata di me... S: Io non so chi tu sia – un gemito roco uscì dalla gola del ragazzo, facendolo crollare con il viso sulle mani. T: Ha perso l’anima – lentamente fuoriuscì dal suo nascondiglio avanzando verso di loro – Mi spiace Giulian... Samantha non c’è più... G: Tu!!! – indicò il gatto osservandola con furia omicida – Sei stata chiamata solo per starle vicino!!! E non sei riuscita a fare nulla!!! – il felino indietreggiò intimorito e abbassando le orecchie B: Scusate – chiese sottovoce – Sta parlando con un gatto??? – Gli altri la guardarono interrogativi e alzando le braccia – Ok... Non chiedo più – roteò gli occhi fingendo ancora che tuuutto fosse normale. T: Ha scelto la sua strada – tremante cercò di giustificare la ragazza – E’ caduta è vero... Ma è quello che ha voluto lei... G: Lei non ha diritto di volere – ringhiò ancora più fra i denti serrati J: E questo lo decidi tu vero??? – rise sarcastico – Il grande fratello che decide tutto della sua vita – scosse la testa per prendersi gioco di lui. G: Tu!!! Stai zitto!!! – caricò di nuovo la mano quando fu scagliato dall’altra parte della stanza S: Ora sono stufa dei tuoi giochetti da baraccone!!! – gridò ergendosi in piedi in tutto il suo splendore. Non più il demone, solo una bellissima donna fuori di sé dalla rabbia. La osservò con le lacrime agli occhi. Finalmente un sorriso sul viso stanco e disperato... G: Hai ancora la tua magia!!! – si passò una mano sul viso scoppiando a ridere e lasciando gli altri ancora più sconvolti – Allora dentro a quel corpo freddo, da qualche parte ci sei. – Con uno scatto felino si rimise in piedi – Bene bellezza – abbassò lo sguardo diventando cupo – Ti tirerò fuori mia sorella, al costo di distruggere il mondo... J: Ok... Siamo nella merda... Sophie: Non capisco una parola... - storse il naso osservando le parole incise a penna sul foglio ingiallito dal tempo – Siete sicuri sia la formula giusta??? D: Tu recitala e basta!!!! – gridò alzando le braccia al cielo frustrata Sophie: Certo!!! Poi scoppia il mondo e ve la prendete con me!!! – Xander con sguardo titubante guardò il viso stanco della fidanzata, emettendo una domanda silenziosa fatta solo di sguardi supplichevoli. L’ex demone si passò una mano sul viso, asciugando delle gocce di sudore. Anya: E’ quella... E’ una litania zingara per richiamare le anime... D: E se non tornasse la sua??? Sophie: Giusto!!! Come ringraziando il cielo non è successo a mio padre – fece un sospiro di sollievo sgranando gli occhi, al ricordo dei racconti fattele dalla madre, sulla vita sregolata di Liam da giovane. Anya: Non so cosa dirvi... Dobbiamo sperare che la sua anima non sia già perduta nella pozza delle anime... E’ passato poco tempo... - abbassò gli occhi in uno scongiuro mentale – Non lo so... Si guardarono tutti qualche istante per decidere... D: Qualunque cosa è meglio di questa – sospirò – Poi un po’ di fortuna potremmo avercela anche noi no??? – sorrise in direzione della vampira. Questa annuì ricambiando con un sorriso appena accennato. Roteando il collo alleggerì la tensione dei muscoli ormai infinitamente contratti. Si passò le mani sugli occhi e cominciò a leggere. Sophie: Hotai... Acatos... Sumar sinora adonrai... - una flebile luce cominciò a pervaderla – Desa... Salur... Sumar sinora adonrai... – molto più forte – Dio ma sono brava!!! – battè le mani estasiata facendo scomparire di colpo il bagliore X: O Signore salvaci!!! – si mise le mani sugli occhi implorante D: Lo vedi che sei cretina!!! - Gridò lanciandosi su di lei – Fai le cose per... - al contatto delle due ragazze la luce ricominciò a pulsare nel corpo della vampira che cadde completamente in trance... La testa rilasciata all’indietro e le pupille bianche a guardare nella cecità più completa, il soffitto sopra di loro. Down cercò di scostarsi quando un imperioso comando di Anya la fece fermare di colpo. Anya: Non muoverti da lì!!!! – gridò con tutto il fiato che aveva in corpo – La stai aiutando!!! Sophie: Hotai... Acatos... Sumar sinora adonrai... - una voce roca e priva di emozioni - Desa... Salur... Sumar sinora adonrai... Hotai... Acatos... Sumar sinora adonrai... Desa... Salur... Sumar sinora adonrai... B: E’ necessario dentro casa mia???? – gridò allontanandosi dal vortice che stava sollevando ogni cosa al suo passaggio. Il frastuono insopportabile invadeva la stanza come un uragano devastante. Spike: Sam!!! – gridò cercando di farsi sentire – Fermati!!! Il terreno vibrante sotto i loro piedi li costrinse ad uscire, per non rischiare di soccombere alla forza e ai continui attacchi con i quali i due maghi si contrastavano senza sosta. B: Non credo che l’assicurazione pagherà anche questa volta!!! – gridò per farsi sentire J: Mi spiace Buff... Ma credo che sia poco probabile che la smettano – ancora a squarciagola per far giungere le proprie parole agli altri. Un lampo di luce li accecò fuoriuscendo dalle finestre ormai esplose. Furono scagliati indietro sulla strada come fuscelli leggerissimi. Angel: Noi avevamo paura del The First – si risollevò cercando di rimettere in piedi anche la cacciatrice – Se non si fermano alla svelta, ci sarà davvero da aver paura. – con un cenno della testa indicò agli altri un vortice scuro al di sopra della casa. Un vortice minaccioso, che invadeva il cielo espandendosi sempre di più... J: Spike!!! Tu forse puoi... - Una nuova esplosione di luce dall’interno della casa li fece accucciare di nuovo. Spike: No che non posso!!! Io controllo il vampiro, non la furia di una sorella incazzata!!! G: Ridammi mia sorella!!!! – gridò scatenando una scarica di elettricità statica tra le mani – Lasciala stare!!! – con un colpo violento scaraventò tutta l’energia sul corpo di fronte a lui. Questo fu scagliato all’indietro. S: Cosa stai cercando di fare??? – rise risollevandosi un po’ stordita – Esorcizzarmi??? – rise in maniera ancora più acuta... - Ribadisco un concetto fondamentale – si ripulì le mani sui jeans attillati – io, non sono tua sorella – una forte energia lo rispedì sul muro. Il gemito la fece sorridere divertita. G: Questa potenza non è tua – la fissò incredulo – Questa è magia nera Sam S: Cosa pensavi usassi??? Fragoline di bosco e dolci lillà??? – rise avanzando. Di nuovo il tuono fortissimo e volò fuori dalla finestra. B: Ok... Forse le mura resteranno intatte... Spike: Dio se le fa del male, mi strappo questo schifo dalla testa a mani nude!!! – gridò lanciandosi sul corpo immobile J: Fermati!!! – lo bloccò non ritraendosi nemmeno di fronte al suo viso trasfigurato – Si muove sta tranquillo... - sorrise a mezza bocca accennando al corpo rimessosi in piedi. Angel: Se la cava bene la ragazza però – sorrise B: Si e speriamo che qualcuno faccia qualcosa – sospirò alludendo alle persone assenti – o dopo ci sarà davvero da scappare... G: Cos’è hai mollato??? – uscì scavalcando con un salto la finestra dalla quale aveva scagliato fuori la vampira. Appena messi i piedi per terra però, fu scagliato di nuovo indietro, sbattendo con la spina dorsale sul davanzale di marmo. J: Vai bambina!!!! – lo sguardo crudele di Giulian, lo fece ritirare dietro la schiena di Spike. G: Sono stanco di questi giochetti... - chiuse gli occhi. Impassibile l’altra aspettò il nuovo attacco. *Hotai... Acatos... Sumar sinora adonrai...* Vacillò impercettibilmente passandosi una mano sul viso. *Desa... Salur... Sumar sinora adonrai...* Sgranò gli occhi voltandosi a guardare intorno. Persa... Completamente stordita, rimase immobile a cercare nel vuoto circostante... *Hotai... Acatos... Sumar sinora adonrai...* Di nuovo lo sbandamento... Ancora più forte... *Desa... Salur... Sumar sinora adonrai...* Cadde a terra tremante con gli occhi sgranati dall’orrore. Poi la luce accecante e di nuovo il buio più profondo. Spike: Nooooooooo!!!! Bastardo!!!!! – si scagliò come una belva inferocita sul mago in stato catatonico. Gli occhi infossati in uno sguardo disperato, a guardare il corpo esanime poco distante da lui. Troppo tardi per fermare la furia del colpo micidiale... Senza difendersi fu trascinato a terra sotto il peso del demone impazzito dal dolore. Fu colpito, ripetutamente, senza provare nulla. Sempre colpa sua... Della sua stupida iperprotettività. Alle spalle di quella tortura fatta solo di grida disperate di un vampiro inferocito e martoriato dal dolore alla testa, i tre compagni raggiunsero il corpo ormai privo di vita della ragazza. La caduta si arrestò di colpo, provocandole una nausea terribile allo stomaco. Sgranò gli occhi e cominciò ad urlare di nuovo... Ancora il viso demoniaco davanti ai suoi occhi, ancora le fauci spalancate... Si ritrasse a fatica cercando di allontanare il mostro da sé... Lo osservò... Non più la stessa ferocia nel suo sguardo spiritato, non più la stessa fame e bramosia... Terrore, fu quello che lesse nelle pupille dilatate. Incredula, osservò la carcassa voltarsi freneticamente nel buio ancora più profondo. *Desa... Salur... Sumar sinora adonrai...* Un sussurro nell’infinito e il grido disperato della figura davanti a lei. Si tappò le orecchie con forza, terrorizzata dalla scena. Chiuse gli occhi... *Hotai... Acatos... Sumar sinora adonrai...* Il sussurro all’interno della sua testa... Una litania continua e cantilenata come una nenia. Si rannicchiò in sé stessa cominciando a tremare sotto gli spasmi del terrore. Il panico... Di nuovo quella sensazione di infinita solitudine. A: Samantha... - con uno scatto si allontanò tenendo ancora gli occhi serrati sotto le palpebre chiuse. – Non ti lasceremo sola – il tocco di una mano calda nel gelido di quell’infinito sconfinato. Una strana sensazione di pace... Lentamente sentì i muscoli rilassarsi dallo spasmo... S: Non le farai del male... perché noi non abbiamo paura di te... - Un’altra voce... molto simile alla prima... Rassicurante e dolcissima. Aprì gli occhi e le trovò lì, due donne, a sovrastarla di spalle con le mani unite a contrastare il demone che ringhiava inferocito. - Chi ... Chi siete... - sussurrò ancora stordita. Le vide avanzare verso il mostro, mano nella mano, strette in una fratellanza indissolubile. A: Tu sei parte di noi... ma noi siamo più forti – aveva parlato con tono imperioso avanzando a passi sicuri con l’altra al fianco. Due colonne di forza senza volto e senza identità... S: Chinerai la testa... Sarai parte di quest’anima smarrita... - la vide allungare una mano verso le fauci del demone che indietreggiava terrorizzato. *Desa... Salur... Sumar sinora adonrai...* un latrato terribile invase il cielo nero di quella dimensione priva di luce. Solo le figure davanti a lei... Il nulla totale tutt’intorno... *Hotai... Acatos... Sumar sinora adonrai...* ancora la litania, ora cantata a coro comune dai due spiriti di fronte a lei, da quello scudo etereo che si avvicinava senza timore al demone ormai riverso a terra. Le vide inginocchiarsi al suo fianco... Inorridita osservò la mora accarezzare il viso deforme e macilento dell’essere ormai completamente domato... Finalmente potè vedere i volti sorridenti in uno stato di trance le riconobbe... Fu scagliata indietro, le vide svanire in una luce accecante, tutte e tre... Anime pure e demone... Unite in un unico abbraccio infinito... La luce... Poi di nuovo il buio. La vampira scattò in avanti staccandosi dalla presa di Down, con un respiro liberatorio che rimbombò per la stanza facendoli sussultare. Erano stati dieci minuti di silenzio profondo, un silenzio dettato dall’angoscia e dalla concentrazione. La ragazza mora si ritrasse con un salto, osservando accuratamente il viso della nipote riverso in avanti e coperto completamente dalle lunghe ciocche di capelli scomposti. Aspettarono, in religioso silenzio, nell’attesa di una risposta da parte dell’altra. Deglutì a fatica ricadendo indietro sull’asse orizzontale della sedia sotto di lei. Il respiro affaticato fece avvicinare gli altri di qualche passo. Fu l’uomo a rompere il silenzio. X: Tutto bene piccola??? – un sorriso... Solo un lieve sorriso e il lento movimento della testa come regalo inaspettato. Anya: E’ lei??? – disse coprendosi la bocca con le mani. Di nuovo il cenno di assenso... D: Sei stata stupenda tesoro!!! – le crollò tremante a fianco accarezzandole il viso pallidissimo – Sono davvero fiera di te. – Una lacrima di gioia rigò il viso dell’altra ancora completamente stordita... Forse non avrebbe salvato il mondo... Ma una battaglia era riuscita a vincerla. Spike: Come hai potuto farle questo!!! – ringhiava mentre soffocato dall’orrore continuava a colpire il corpo inerme – Dici di amarla??? Tu non sai nemmeno cosa voglia dire amare qualcuno!!! G: Io... Morirei per lei... - un colpo ancora più forte che gli fece sanguinare ulteriormente il naso Spike: Tu l’hai uccisa!!! J: Spike!!! – non si voltò a guardare, nulla di importante al mondo se non la distruzione di quel maledetto essere che gliel’aveva strappata senza pudore... Solo con se stesso e con il suo folle desiderio di vendetta, non curante del mondo e delle continua fitte che gli massacravano il cranio. Spike: L’hai uccisa capisci??? TU L’HAI UCCISA!!!! – con un gesto scomposto allontanò la mano dalla sua spalla continuando ad infierire sul ragazzo con lo sguardo perso nel cielo tornato stellato. Angel: Spike qualcuno ha bisogno di te – lo strattonò con forza trascinandolo via Spike: Noooo!!! Non ho interesse per nessuno se non per lei!!! Lasciami!!! Lo voglio distruggere!!! J: Spike, non so come... ma è qui... Si voltò di scatto a guardare verso la persona che aveva parlato, socchiudendo gli occhi per cercare di capire. La vide... Sdraiata fra le sue braccia, ricominciava a venire al mondo da un baratro oscuro. Si lanciò su di lei. Nulla era importante... Solo riaverla con sé... Per sempre, in ogni istante della sua vita. Non era importante il calore del suo corpo ormai perduto, il suo atteggiamento infantile e dispettoso. Solo poterla stringere di nuovo fra le braccia e magari fingere che nulla fosse successo. Si gettò su di lei in lacrime stringendola e baciandola disperatamente, riemergendo da quella follia che lo aveva avvolto fino a pochi istanti prima. G: Samantha... - sfinito e sanguinante cercò di risollevarsi per poterla guardare – Oddio... Spike: Stai lontano da lei!!! – ringhiò in direzione del mago in lacrime S: Amore... Quello è mio fratello – sorrise e ricambiando il bacio appassionato del suo William. J: Lo riconosci??? Oh mio Dio!!! Giulian!!! – gridò correndo verso il ragazzo in lacrime di gioia – Ci sei riuscito!!!! B: Non lui... Ma una stupenda vampira dagli occhi color dell’oro. – Una madre e un padre orgogliosi che si strinsero in un abbraccio infinito. -o- [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] [16] [17] [18] [19] [20] [21] [22] [23] [24] [25] [26] [27] [Fanfiction] [Home]
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