.:: Tutto il mio mondo per te... ::.

Parte 24

26 Sull’orlo del precipizio

Aprì gli occhi ancora avvolta nel buio. Silenzio, la casa riposava nel sonno più profondo. Si voltò per guardare il suo viso... Non c’era nessuno accanto a lei.

T: E’ andato via – la vide apparire con un balzo sul letto. Non seppe perché, ma non chiese... Ancora stordita fece scendere le gambe intorpidite e rimanendo con la testa china sporta dal letto, chiuse gli occhi per ascoltare la calma e il profondo ronzio del silenzio. Quando riaprì gli occhi la vide davanti ai suoi piedi nudi. Di nuovo, eterea come uno spirito animale, la osservava attraverso due smeraldi grandissimi, trapassandole la carne fino ad arrivare all’interno della sua anima pura. Allungò una mano per accarezzarla, ma questa si ritrasse istintivamente dal suo tocco familiare, prendendo la strada della porta socchiusa. La vide fermarsi sul ciglio del corridoio e guardarla invitante. Aspettò... Aspettò di capire bene cosa stesse succedendo... Le sue percezioni, i suoi sensi apparvero ovattati e limitati. Si tirò in piedi e passandosi una mano fra i boccoli scomposti, seguì il piccolo essere che le faceva strada a pochi passi. Scese le scale, avvolta ancora nel buio più profondo, tutt’intorno il nulla della solitudine... Per la prima volta si sentì di nuovo sola, come se tutti fossero andati via lasciandola indietro... Forse si erano dimenticati di lei... Non lui... Si voltò a cercare qualcosa nelle stanze deserte, solo il nulla. Osservando il gatto uscire dalla porta, si strinse nelle braccia per coprirsi dal vento freddo che penetrava dalla porta d’ingresso socchiusa.  Osservò ancora il bagliore dei suoi occhi e, ipnotizzata dall’energia che riuscivano a sprigionare, ricominciò il suo cammino verso le strade deserte.

Come due fantasmi invisibili, superarono diverse persone che parvero non vederle... Osservò i loro volti sorridenti, come si osserverebbe il sorriso di un attore in un film in bianco e nero... Nessun colore... Nessuna dimensionalità... Solo l’ossessione di poter guardare e non toccare... Proseguì senza dare fiato ai suoi pensieri confusi ed offuscati. Forse nessun pensiero, forse mille pensieri inarticolabili, solo il ronzio della notte circostante, e l’ovattato rumore scandito dei suoi piedi nudi sull’asfalto. Stretta nelle spalle, si strinse ancora di più per ripararsi dal gelo della notte... Un gelo profondo e tagliente che pareva fuoriuscire direttamente da lei. Il resto... Solo muto silenzio...

Entrò dal cancello senza battere ciglio, forse conscia di non poter far nulla per evitare quel tragitto. Trainata senza speranza di opporsi, varcò la soglia angusta poco dopo le piccole e sinuose zampette della sua compagna di percorso. Il suo faro nella notte. Osservò distrattamente il cielo... Nel centro, tra i sinistri monumenti di morte, la luna splendeva come una solitaria regina, dando luce al suo cammino e indicandole la strada. Tutto intorno solo il lieve sussurro del vento, il grido solitario di qualche civetta e il ronzio del silenzio. Lo stesso ronzio che le ossessionava le tempie dal suo risveglio. Quel ronzio che la faceva sentire sola e dimenticata, lontana mille anni dalla luce di un sole caldo e confortante.

Osservò la gatta salire su di una lapide ed accomodarsi diritta e immobile come una statua. Osservò i suoi occhi chiusi e come se qualcuno le avesse spiegato, capì. Ancora senza parlare, senza fare rumore, si sedette sulla lastra di marmo ai piedi del piccolo monumento e aspettò. Chiudendo gli occhi si lasciò andare in stato catatonico ad una dolce melodia nella mente, tutt’intorno, solo il lento scandire del tempo innaturale di quella dimensione senza luce.

B: Voglio una spiegazione su quello – con gli occhi verdissimi ridotti a minuscole fessure glaciali, indicava due piccole incisioni nel collo della ragazza seduta sul letto. Le braccia incrociate in un gesto di potere e il corpo irrigidito dalla rabbia furiosa che aveva cominciato a pervaderla. – Ho fatto una domanda Spike... - sibilò lasciandolo ancora più interdetto – Esigo una risposta immediatamente!!! – le sue grida lo fecero sobbalzare distogliendolo dall’ipnotica ferita sulla pelle nivea e sottile.

Spike: Io non... - il braccio della cacciatrice lo afferrò facendolo crollare poco distante dai due piccoli fori. Il lieve respiro alzava il petto bianchissimo della strega, rendendo la situazione ancora più innaturale. Sentì un calore terribile invadergli il corpo e boccheggiando cercò di rispondere ancora, ma senza risultati.

B: Pensavo tu fossi cambiato!!!! Pensavo che lei fosse importante per te!!!! – lo strattonò ancora facendolo voltare verso i suoi occhi accecati dalla furia – Non so nemmeno perché te l’abbia permesso!!! Tutto questo tempo a credere in un mal di gola e invece!!!

Spike: Buffy io... - distogliendo lo sguardo dai suoi occhi tornò a sfiorare il viso pallido di Samantha. I capelli si diradavano sul cuscino in lunghe ciocche corvine, come sinuosi serpenti neri come la pece. – io non...

B: Smettila di balbettare!!!! – gridò senza riuscire a placare la potenza della sua voce – Sei solo un mostro!!! Come hai potuto farle questo!!!! – inveì accecata dalla rabbia e strattonandolo lontano dal corpo inerme. – Stalle lontano!!!! Fuori da casa mia!!!

Angel: Buffy... io credo...

B: Tu credi??? Tu non devi credere!!! Tu devi tacere!!!! – additò il vampiro ancora a terra e con un gesto feroce del braccio gli indicò la porta – Non voglio bestie in casa mia!!! Vattene!!!

Sconvolto e senza parole immerse i suoi occhi in quelli glaciali della cacciatrice, perdendosi in quelle profondità sconfinate e sentendosi piccolo come un verme.

Spike: Io voglio stare con lei... - sussurrò scosso dai tremiti

B: Tu non hai diritti!!! Hai mai pensato che i suoi continui capogiri potessero essere dovuti a quello??? Hai mai pensato di violarla con la tua dannazione ogni volta che affondavi le tue luride zanne in quel collo delicato??? No!!! Troppo attratto dal sapore del sangue, vero vampiro??? Perché solo questo sei – ringhiò con un filo di voce – Un maledettissimo vampiro – una luce terribile le sfavillò negli occhi, quando si gettò su di lui impugnando il paletto contenuto nella cintura dei pantaloni

Angel: Buffy!!! – gridò lanciandosi sopra di lei

Spike: Io la amo!!! – disse cercando di allontanarla con un timido gesto della mano. Nella sua furia, la probabile fine che lo avrebbe strappato dalle sue braccia e da quel calore che era riuscita ad infondergli in così poco tempo. – Io la amo... - sussurrò prima di chiudere gli occhi e probabilmente distruggersi per sempre.

B: Tu non sai amare.. – sorrise macabramente – Spike... - disse il suo nome, con il pieno potere del disprezzo facendolo morire ancora una volta, come se mai fosse morto nella sua vita. – nemmeno un’anima ti è servita per imparare – aprì gli occhi e la vide incastrata tra le braccia forti del suo sire – Esci da casa mia – ringhiò facendolo rabbrividire sotto l’influsso del fiotto d’odio riversato dalle sue parole – Esci da casa mia!!!!!

Si alzò di scatto rimanendo con la schiena incollata al muro. Come una tigre in gabbia osservò velocemente la stanza, soffermandosi per qualche istante sul viso tanto amato, ancora profondamente addormentato, nonostante le grida furiose che avevano fatto vibrare la casa. Fece un passo verso di lei, ma uno scatto della cacciatrice ancora imprigionata dall’altro vampiro lo bloccò di colpo. La guardò implorante, cercando un po’ di umanità in quello sguardo animale pieno di furia omicida. Nulla, solo il gelo dell’ennesima incomprensione. Solo il gelo provato in tutta la sua vita e lei non c’era per riscaldarlo. Immobile nel suo stato di catalessi, giaceva eterea e senza pensieri. La guardò di nuovo prima di fuggire, prima di ritornare alla sua solitudine piena di ombra. Prima di allontanarsi ancora una volta dall’unico bagliore, che lo aveva sottratto dalla sua dannazione infinita. Oltrepassando le ragazze abbracciate in silenzio nel corridoio, diede spazio alle prime lacrime disperate. Cadde per le scale, rialzandosi senza badare al dolore, perché troppo flebile da poter essere sentito attraverso quello così devastante della sua anima. Erano stati una cosa sola, si erano fusi nelle anime allontanando la diversità con un sorriso. Erano stati un unico essere infervorato dai sentimenti di entrambi. Una forza possente e incontrastabile, che però ora si era piegata sotto la violenza di un forzato addio. Forse non si sarebbe più svegliata. L’aveva cullata per giorni, stringendola al cuore come avrebbe fatto qualunque uomo davvero innamorato, tenendola al sicuro e lontana da qualunque altra fonte di dolore. Poi era arrivata lei, la cacciatrice, a scoprire il loro piccolo dolcissimo segreto. Un segreto tanto deprorevole per altri, ma tanto pieno di passione per loro. Una cosa che avevano diviso nell’intimità, come la fusione estrema delle loro anime fino nel più profondo degli abissi della diversità. Era stata la fusione della luce con la notte, la fusione del bene, con un male che cerca di purificarsi... La fusione della dannazione con la purezza di un anima priva di preconcetti.  Correndo nella notte fredda come mai l’aveva sentita, gridò contro la luna che silenziosa baciava le sue lacrime scoprendole al mondo. Si scagliò contro un gruppetto di passanti incuriositi dalle grida, terrorizzandoli e disperdendoli, mentre il dolore furioso alla testa lo faceva crollare di nuovo al suolo. Forse non si sarebbe più svegliata, e la sua solitudine avrebbe ricominciato a pulsargli nelle vene distruggendolo come acido bollente. Chiamò il suo nome, rimanendo con il viso nella terra umida. Nulla, solo il silenzio.... Solo l’infinita solitudine di William l’antico sanguinario.

Sophie: Perché lo ha fatto??? – chiese piano con la testa chiusa fra le mani – lui la ama...

D: Non lo so... - socchiuse gli occhi cercando di allontanare le lacrime

Sophie: Ho visto i suoi occhi... Stava piangendo – un brivido le percorse il corpo, facendole aumentare ancora di più la pressione delle dita affusolate sulle tempie – Perché...

D: Vorrei che lei si svegliasse – sospirò asciugando la prima di altre lacrime irrefrenabili – Solo lei ha le risposte da darci...

Sophie: E se facesse qualche pazzia??? – i suoi occhi iridescenti si accesero come luci nella penombra della stanza, in uno sguardo terrorizzato – Se lo perdessimo!!!

D: Non preoccuparti – si alzò per raggiungerla e la cinse con entrambe le braccia – Quello è William The Bloody... - sorrise – non è più il crudele sanguinario, ma rimane comunque un grande guerriero.

Si strinsero dando sfogo alle lacrime per alleggerire il senso di vuoto propagatosi per la casa silenziosa. Angel ascoltò in silenzio la conversazione, rimanendo celato dall’ombra del muro. Gli occhi chini e pieni di tristezza ad osservare qualcuno nella stanza di fronte... Buffy, la sua cacciatrice, affondava il viso nelle lenzuola bianchissime su cui giaceva l’altra ragazza. Il corpo esile scosso da sussulti, scopriva la sua completa fragilità...

Un comandante senza le sue truppe... Un comandante solo, nell’infinita paura di soccombere sotto l’avanzata inesorabile del male ancestrale.

Nel silenzio del cimitero, solo il sussurro del vento e il canto incessante di una civetta appollaiata su qualche ramo nell’ombra. Nulla se non la solitudine di morte che riusciva a gelarle le ossa fino dentro il midollo. Ancora avvolta dal sottile stato di trance, osservò un attimo il muso rilassato del felino alle sue spalle. Gli occhi chiusi, i tratti rilasciati, il respiro lento e regolare sotto il pelo candido baciato dai timidi raggi lunari. Tornò alla sua magica melodia, cantilenandola per rompere un po’ il ronzio incessante che le infastidiva le tempie. Silenzio... Tetro silenzio di un cimitero ormai sconsacrato dal troppo sangue. Da lontano il lento ribollire della bocca dell’inferno. Tacque... Non si era mai soffermata sul sinistro gorgoglio della terra. Pareva di sentire le anime chiamare sommessamente da sotto i suoi piedi. Osservò un ciuffo d’erba poco distante imbambolata come un pupazzo di cera, nel suo cinereo pallore accentuato dalla luna. Solitudine... Desolazione di un mondo senza luce. Alzò lo sguardo in maniera scostante verso il cielo e si soffermò sul plumbeo infinito che si stagliava di fronte ai suoi occhi semichiusi. Sarebbe risorto il sole??? Scosse le spalle noncurante. Probabilmente non sarebbe interessato a nessuno, perché nessuno era rimasto per bearsi dello splendore dell’alba.

Con il viso nel freddo della terra pianse tutte le lacrime del mondo, rimanendo alla fine senza forza. Tutto quello in cui aveva finalmente creduto, ogni bagliore di speranza si era dissolto davanti al viso splendido della ragazza priva di vita. Ricordò il lento movimento dei suoi seni vellutati sotto il candido tessuto della camicetta. Fu così che fu strappato dal suo corpo. Come in un turbine fu scagliato lontano, indietro nel tempo, verso un’era ormai dimenticata, verso qualcosa di cancellato completamente per poter ricominciare almeno in parte.

La vide... Bella ed eterea, avanzare sorridente verso di lui... Lui... Un bravo ragazzo alle prime armi, solo nella sua disperata di rivalsa verso il mondo. Si trovò ad indietreggiare di qualche passo, scosso dal suo tocco gelido ma profondamente sensuale. I suoi occhi... Quegli occhi in cui vide rispecchiato tutto il mondo, quegli occhi che lo stregarono donandogli una nuova speranza... L’ultima cosa che vide... Quegli occhi pronti a donargli la morte a mezzo di due zanne affilate rilucenti come diamanti. L’ultima cosa... Il viso di colei che con la sua crudele frivolezza gli aveva permesso di rinascere... Cecily... Non una donna, solamente un bell’involucro senza anima.

Chiuse gli occhi sentendosi allontanare ancora una volta dalla realtà. Li aprì in un baratro freddo e profondo, così familiare da riuscire a ricreare la stessa fedele sensazione terrificante di morte... In un modo assurdo e privo di senso stava rivivendo la sua vita...

Sentì la nuova forza pervaderlo come fosse la prima volta e nel disperato bisogno di uscire, fracassò l’involucro di legno soffocante, cominciando a scavare tra la terra, che ancora fresca e smossa, cominciava a piovergli sul viso, empiendogli la bocca. Rivisse gli istanti di terrore, che lo videro non capire cosa fosse successo... Quello sprazzo di lucida follia, che lo costrinse alla vita e all’aria aperta. Lo stesso battito nelle tempie, la furia, poi la sua mano sicura... I suoi occhi sinceramente felici per lui... Gli stessi occhi che l’avevano trascinato all’inferno per rinascere... Ma l’inferno sarebbe stato lontano dai suoi pensieri durante il navigare le strade di quella vita senza tempo. La rivide... Come mai fosse uscita dalla sua vita. Leggiadra e venerea nel suo abito candido, che le incorniciava il sottile vitino di vespa. Lei... Il suo sire... La sua amica, la sua compagna per la vita... O per la non vita...

*Io mi fido di te... * Anche lei si era fidata di lui, abbandonandosi alle sue carezze invadenti, alla sua lussuria d’amante dannato. La sua donna, il suo forte inespugnabile contro il mondo esterno, contro quel mondo fatto di bei vestiti e di donne improfumate. Lei... Drusilla, l’unica al mondo ad averlo capito fino in fondo...

*Io amo anche questo di te... * Si, lo aveva amato per quello che era stato dal primo giorno. Sorreggendolo e idolatrandolo come solo una donna innamorata... Ecco cos’era stata... Il primo amore maturo della sua vita... Un amore inespugnabile da dividere in tutto e per tutto, lontano da quel placido benessere sfavillante, delle nottate agli albori del ventesimo secolo.

*Non dubitare mai del mio amore...* Era stato con lei che aveva camminato finalmente a testa alta... Con lei aveva imparato a fidarsi di nuovo di qualcuno... L’aveva protetta, amata, come mai nessun’ altra...

Una strattonata improvvisa lo portò di nuovo in quel Luna Park... Le luci lo accecarono come la prima volta in cui l’aveva visto...

*Io mi fido di te...* L’aveva tradita... E ora lei aveva cominciato a camminare da sola, conscia del suo destino già scritto. Nei suoi occhi profondi la tristezza dell’addio infinito, nei suoi occhi una conoscenza a lui celata... Qualcosa di grande che forse anche lei non aveva davvero compreso fino in fondo... Qualcosa che lo vedeva percorrere strade buie, nel silenzio della sua solitudine, perso in un’ossessione sviscerata che lo aveva completamente annientato. La debolezza davanti a due occhi chiari, che però non avevano mai saputo guardarlo allo stesso modo. La sua dipartita... La sua rovina...

Ancora sdraiato nella terra, ringhiò guardando il cielo senza vederlo veramente, perso nello sguardo privo di passione di una donna che lo aveva solo usato, rinnegandolo fino all’ultimo momento. Solitudine... Solo questo... Solitudine infinita di una vampiro condannato a vagare senza essere né un demone né un uomo...

*Non ti lascerò più da solo * Finalmente la luna nel buio... Camminando su strade desolate, seguì il chiarore e una dolce melodia nata dal nulla... Ondeggiando sinuosamente nei suoi passi felini, attraversò la fitta vegetazione fino ad arrivare al centro di un bosco intricato. Nel centro una sagoma dai lunghi capelli biondi cullava qualcosa.  Si avvicinò lentamente, non riuscendo a trattenere le gambe... Trainato... Spinto da qualcosa di potente e familiare. La raggiunse...

Il sorriso sul suo viso fu talmente familiare da risvegliare ricordi sopiti nel dolore folle che lo aveva strappato dalla realtà... Rapito si inginocchiò al suo fianco...

S: Io mi fido di te... Hai promesso ricordi??? – il vampiro strizzò gli occhi cercando di ricordare una promessa fatta a qualcuno di importante – Sei un guerriero e come tale devi camminare a testa alta – il palpito incessante cominciò a pervadere il suo petto ormai spento da più di un secolo – Hai promesso... - finalmente si voltò a guardarlo... Fu così che si trovò di nuovo tra le sue braccia, a stringerla e a cibarsi della sua purezza...

*Non mi hai fatto del male...* Cibarsi di lei...  Dell’unica creatura parte della luce e di quel mondo che lo aveva da sempre additato e scacciato come un appestato, che non aveva visto in lui un mostro, ma un compagno per la vita. Usarla per sentirsi ancora vivo e potente... Affondare i suoi canini affilati e famelici nelle sue carni delicate... Come aveva potuto farlo!!!

*Mi hai amata fino in fondo...* Fino dal profondo di quel baratro dal quale non era mai riuscito a risalire davvero. Succhiando via da lei la purezza della sua anima candida e infervorandosene come un diavolo assetato di gloria.

*L’ho voluto, e tu me l’hai dato...* Si... Gli aveva dato il suo amore oscuro... Quell’amore così maledettamente sbagliato, da non riuscire ad essere nemmeno una volta privo di peccato...

Il suo volto cinereo nelle lenzuola bianche... I suoi sorrisi, i suoi occhi innamorati...

*L’ho voluto, e tu me l’hai dato... Non mi hai fatto del male... Mi hai amata fino in fondo... Io mi fido di te... Io mi fido di te... *

Anya: Si è svegliata??? – ancora trafelata dalla corsa dal negozio, si era gettata per le scale come una furia – Cos’è questa storia di Spike???

D: Non lo so... io comunque non giudicherei ancora... - lo sguardo crudele della sorella le bloccò le frasi successive in gola. Nonostante sapesse bene di avere ragione, quegli occhi riuscirono come sempre a renderla una stupida ragazzina.

B: Non si è svegliata - sibilò seguendo l’altra verso il piano superiore – oramai sono quattro giorni che non da segni di miglioramento...

X: Pensi sia per quello... - osservò il cupo viso della cacciatrice e proseguì – dovevamo aspettarcelo... Doveva aspettarselo!!! Io avevo provato a dirglielo la prima volta, ma lei... - il viso funereo avvolto nella penombra lo fece tacere. Un brivido gli percorse la schiena facendolo pensare alla sua adorata Willow... Due corpi sopiti in lotta per la vita...

Anya: Dio... Le deve aver tolto tante energie – passandole una mano sul viso smunto osservò il frenetico muoversi dei globi oculari sotto le palpebre – Sta sognando!!! E’ da qualche parte in questo momento!!!

D: Sono giorni che fa così... la osservo ogni sera... Aspetto che ritorni da noi, ma credo che lei stia lottando per tornare da qualcun altro... - sorresse il gelido furore degli occhi di sua sorella finalmente padrona di sé.

B: Basta Down!!! Non voglio più sentir parlare di questa storia!!!

D: Non sei tu a decidere Buffy!!! E’ lei!!! Ha bisogno di lui come Spike di lei!!! La stai condannando te ne rendi conto???

X: Lui... - si voltò con aria seria  verso la ragazza ancora tesa nello sforzo di reagire – Spike... E’ un vampiro – sibilò sommessamente per evitare di essere udito da qualcun altro poco distante – Un’animale... Ha anche cercato di violentare tua sorella una volta non dimenticartene... - la cacciatrice annuì fredda come il ghiaccio polare, cercando di controllare la cascata di crudeltà gratuita che stava per rigettare.

D: Ti diverti a ripeterlo vero??? – sibilò incenerendo il ragazzo

Sophie: Mi fa piacere – rise sarcastica entrando finalmente dalla porta dove era rimasta in silenzio e lasciando i presenti completamente inebetiti – Sono felice di sapere che NOI vampiri SIAMO considerati soltanto degli animali – sorrise scoprendo i denti acuminati in direzione di Xander – Queste bestie però, stanno lottando al vostro fianco come lo ha fatto Spike, William, scusami Sam... – con un cenno del capo salutò il giovane corpo adagiato sulle lenzuola candide - per molti anni. Queste bestie – ringhiò in direzione della madre – sono quelle che dite di amare, o quantomeno, DOVRESTE amare date le circostanze – sorpassando la cacciatrice senza degnarla di uno sguardo si diresse alla finestra schiusa sulla tenebra – Una di queste bestie, ora sta stupidamente cacciando al posto della prescelta, solo perché nella sua indole animale, ha deciso di amarla e di proteggerla – con la schiena adagiata sul davanzale si volse verso il gruppetto di persone in silenzio – Sapete – sorrise soddisfatta delle facce paonazze – Sono fiera di far parte di questo stuolo di bestie... Così dannatamente animali, da essere disposte a sacrificarsi per il bene degli altri... - tendendo l’orecchio alla notte tacque qualche secondo intimando agli altri di fare altrettanto

X: E’ diverso Sophie – la ragazza sollevò il dito portandolo vicino alla bocca e continuò concentrata ad ascoltare il silenzio della notte.

Sophie: Lo sentite questo ronzio??? – nessuna risposta... - Umani!!! - Sorrise divertita – Dentro questo lugubre sottilissimo alito di vento, ci sono i pensieri di mio padre, il dolore di Spike e il cammino di Sam per tornare da lui – sconvolti osservarono il suo viso annuire – Bestie... - rise dando una gomitata alla giovane zia.

Con il viso coperto dai capelli lunghissimi, aspettò di sentire i suoi passi fermarsi accanto a lei. Sorrise nascondendosi sotto il gioco di una ciocca sulle labbra, proprio quando avvertì il lieve rumore del suo corpo familiare sedersi accanto a lei. Sospirò... Non gli avrebbe dato il tempo di dire nulla di insensato e arrogante...

S: Io con te non parlo – si scostò in un gesto infantile voltandosi di lato – Mi hai lasciata sola!!! – una bambina di fronte a qualcuno che si è dimenticato di lei...

G: Sei tu che hai deciso di andartene Sam...  - gli occhi bassi e gonfi di tristezza

S: Come sei arrivato fin qui???

G: Sono giorni che ti cerco... Da quando sei andata via... Ho racchiuso il mio spirito in una sfera mistica e ho cominciato a vagare per lo spazio ed il tempo – la vide sorridere

S: Sei più bravo di quello che credessi fratellino...

G: Per difenderti farei questo e altro... - il gesto veloce della sua mano lo fece desistere dal proseguire.

S: Lo senti il brusio sinistro che si avverte da sotto il terreno??? – nel profilo potè scorgere i suoi occhi illuminarsi. Annuì – E’ il grande esercito che affila le lame delle proprie armi – battè le mani felice della nuova conquista

G: Sai che non dovresti udirlo vero??? – sospirò – Tu non dovresti avere queste capacità...

S: Lo so... Ma sono utili per capire...

G: Si, utili per capire quanto sia grande il pericolo che incombe su di te...

S: Il pericolo non mi fa paura – sorrise ancora con lo sguardo perso nel buio – Non sono sola...

G: Ti sei persa in un bacio di dannazione piccola – provò a sfiorarla ma lei si ritrasse istintivamente alzandosi in piedi – Stai lasciandoti andare al buio...

S: Se il buio è nel dolce sapore dei suoi baci – sorrise guardandolo finalmente negli occhi – Beh allora anelo la notte e mi inebrio di tenebra

G: Stai perdendo la tua anima!!! Soccomberai di nuovo!!! – la vide ridere e si irrigidì davanti alla sua fermezza. Una freddissima risata sprezzante, priva di ritegno.

S: Giul... - allargò le braccia come per far suo tutto l’universo – Sai che non puoi fare nulla vero??? – lo osservò – ho aspettato tutto questo tempo qui, solo per sentire idiozie??? – arricciò il naso ritornando in parte la ragazza di Los Angeles – Mi sei mancato...

G: Mi sei mancata anche tu... E mi manchi ancora... Torna ad essere te stessa... Riapri il varco e riabbracciami ti prego!!!!

S: Giulian!!! – alzò il tono della voce per essere più incisiva – Ho solo preso una decisione che non condividi!!! – rilasciando sfinita le braccia lungo i fianchi mise il broncio voltandogli le spalle

G: Samantha – sibilò trai denti cercando di non perdere nuovamente il controllo – Hai preso una decisione avventata, uno sbaglio che ti sta costando più caro di quello che tu possa immaginare!!!

S: E questo chi lo decide??? – con un balzo si portò vicino al suo viso afferrandogli le spalle tra le mani con forza – Tu??? La piccola comunità di mezzi stregoni??? La cacciatrice??? – socchiudendo le iridi tra le ciglia, infranse di nuovo la notte con la sua risata sarcastica – Se è uno sbaglio, lo decideremo solo io e lui – sotto un impeto irrefrenabile la strattonò afferrandola per il collo e portando a sé i due fori ancora orribilmente incisi nella carne.

G: Questo è stato divertente??? – osservò gli occhi verdissimi sorridere e la furia lo rese cieco – Hai dato l’anima al diavolo e te la ridi come una ragazzina idiota!!!

S: Puoi dire stronza sai??? Non mi offendo mica!!! – rise cadendo a terra sotto la spinta delle sue mani irruente – E’ per questo che mi tieni qui??? Perché l’ho capito che sei tu a trattenermi... – si risollevò ancora sorridendo – Mi chiudi nell’oblio ovattato di questa dimensione di sogno, solo per evitarmi dei bellissimi giochetti erotici???

G: Tu sei pazza!!! Hai già dato segni di cedimento!!! L’ho sentito... Ti ho vista!!! – gli occhi sgranati dal terrore di averla persa davvero.

S: So cavarmela da sola – facendo spallucce si voltò per ritornare sui suoi passi – E qualunque sarà il mio destino... Sta sicuro che non sarai tu a scriverlo ragazzo – con un cenno della mano salutò senza voltarsi

G: Fermati!!! – il lento scandire delle gambe la trascinò via

S: Evita di fare questi giochetti – ridacchiò – vanno bene per un po’, poi sai come sono fatta – di nuovo lo stringersi scostante nelle spalle – Mi stanco presto delle visitine, specialmente quando non sono disinteressate.

Spike: Perché tutto questo??? – in ginocchio con i pugni conficcati nella terra fredda rimaneva in lacrime ad aspettare – Solo per farmi capire quanto io la ami??? – ruggì verso il cielo nero di quella notte ormai volta al giorno – Morirei per lei!!!

* Proteggila o ti impaletto lo giuro!!!* rise... Probabilmente ora avrebbe volentieri concesso il suo petto a quella figurina di Hollywood... Magari avrebbe lenito con la distruzione del suo corpo, quel dolore incessante che lo divorava da dentro, lasciandolo senza fiato... Da quando aveva fiato??? Rise ancora gettandosi con il viso solcato dalle lacrime, sulle mani sporche di fango. Battendo violentemente il pugno fece defluire un po’ di rabbia, per poter continuare a vivere. Probabilmente non si sarebbe più svegliata, ma almeno avrebbe atteso fino all’ultimo. Risollevandosi barcollando si diresse verso il cimitero. Accanto a lui qualcuno stava ripercorrendo la strada a ritroso.

B: Sophie... La cosa è un po’ diversa – seduti sul divano cercavano di rimettere le cose a posto – Tu sei mia figlia... Angel non avrebbe mai fatto una cosa del genere... – fu interrotta

Sophie: Puoi saperlo??? – la guardò scettica – Saresti mai stata disposta ad accettare tutta quella passione??? – scosse la testa di fronte al viso sconvolto della madre – No... - sorrise – Tu sei la cacciatrice no??? E i vampiri li combatti!!! – voltandosi verso la zia poco distante – Prima o poi deciderà di fare piazza pulita e mi ritroverò con un paletto nel petto mentre faccio colazione!!! – risero insieme

X: Stai parlando di tua madre!!! – ringhiò prendendo le parti della sua migliore amica

Sophie: Appunto – sfoderò i canini – Evita di immischiarti Xand

B: Non è vero!! – tra tremiti di orrore per le parole di sua figlia cercò un appiglio per ritornare a galla – Mai e poi mai farei quello che dici!!! Mai potrei farvi del male!!!

D: E Spike???

S: Cos’è successo la mio biondino??? – avanzando fiera, entrò nel cerchio delle persone riunite in salotto – Beh??? Cosa sono quelle facce???

Senza fiato osservarono la camminata sicura della ragazza uscita dal coma. Bellissima e radiosa, come se nulla fosse mai capitato, si ergeva davanti ai loro occhi con le mani sui fianchi e il viso sorridente. Nulla, nemmeno la più piccola ombra di spossatezza sul viso... Rifulgente come una stella del cielo, brillava piena di vita completamente incolume.

D/ Sophie: Sam!!! - Le si gettarono tra le braccia stringendola con il cuore impazzito dalla gioia. Sorrise al dolcissimo contatto delle guance vellutate sul suo viso. Due ragazze tanto diverse, ma così simili nel suo cuore.

X: Com’è possibile??? – Cercò una spiegazione dal viso della fidanzata ma quello che trovò furono solo lacrime di gioia.

D: Cosa è successo???

Sophie: Dove sei stata!!!

S: Un secondo!!! – rise divertita – Manca qualcuno all’appello – si guardò intorno storcendo il naso in una smorfia contrariata – E’ andato a fare il solito giro serale??? – Fu allora che incontrò gli occhi vitrei della cacciatrice. Presa alla sprovvista dallo sguardo cupo, si staccò dalle ragazze avanzando verso di lei – E’ successo qualcosa???

B: Dimmelo tu – imperscrutabile come un monolito. La stessa forza e fermezza.

Aggrottando le sopraciglia cercò di capire. Fu un minuto interminabile, nel quale solo lo scandire leggero della lancetta della pendola si fece sentire. Osservò le ragazze, i loro occhi chini in cerca di fuga. Anya... Quella che di solito, con nemmeno due semplici parole riusciva a mettere a nudo chiunque. Nulla... Fu Xander che con un timido gesto della mano, mimò goffamente qualcosa sul collo...Da principio continuò a non capire, socchiudendo le palpebre per concentrarsi ancora di più sui gesti del ragazzo, fin quando spinta dal bisogno di mimare le sue stesse mosse, si rese conto di non avere più il suo foulard intorno al collo. Un brivido leggero le percorse la schiena sentendosi scoperta. Vide la cacciatrice annuire e inclinare la testa in segno di attesa.

S: Non c’è nulla da spiegare – distolse lo sguardo – Né a te, né a chi ha creduto di tenermi lontana da lui con il mezzuccio del sogno ristoratore – ringhiò

B: Hai fatto una stupidaggine!!! – gridò scattando in piedi – Ti rendi conto che hai rischiato di morire??? – la strega cominciò a ridere divertita

S: Sei sicura??? – alzò il sopracciglio cominciando a giocare con una ciocca di capelli – Cacciatrice, non hai la più pallida idea di quanto tu sia lontana dalla verità – rise ancora asciugandosi una lacrima dall’occhio – Ero solo stata avvicinata da un bel ragazzo sulla trentina!!! – le giovani dietro di lei si guardarono cercando di capire insieme – Sai... Ho un fratello un po’ amante dei mezzi drastici...

D: Ma non eri figlia unica???

Anya: Giusto!!! Poi che ci hai fatto quattro giorni con il bel ragazzo sulla trentina??? – incuriosita si sporse per ascoltare meglio.

S: Quattro giorni???? – scosse la testa prevedendo tempi duri per il mago da strapazzo - Si Down, prima di ritornare a casa... Dopo ne sono successe di tutti i colori – scosse la testa – Purtroppo cara Buffy, il mio Giulian...

Anya: E finalmente rispondiamo alla domanda Ma chi è Giulian??? Non potevi farlo prima??? – Down cadde sul divano rimanendo aggrappata ad un lembo del top scollatissimo della nipote.

S: Dicevo – scosse la testa cercando di riprendere il discorso – Il mio Giulian, è molto simile a te... Iperprotettivo, rompi palle, ma soprattutto attaccato a tradizioni e sani principi perbenistici del... diciassettesimo secolo ad occhio e croce...

X: Sam... Finiscila di scherzare... Hai subito qualcosa in tutti i vostri giochetti notturni

S: Veramente anche diurni – rise ancora

B: Basta!!! Non ho nessuna intenzione di servirti al primo male su di un piatto d’argento, per via delle perversioni di quel vampiro – Sam tese i muscoli sotto l’influsso di quelle parole piene di disprezzo – Tu rimarrai qui...

S: In tutto questo... Alla fine dov’è William??? – aspettò che qualcuno parlasse. Di nuovo il ticchettio incessante dell’orologio che scandiva i secondi. – Forse parlo di nuovo male l’inglese – sorrise cinicamente – Ho chiesto dov’è Spike!!!

Sophie: L’ha cacciato via... La bestia è stata scacciata dalla condottiera della luce – il tono sarcastico di quelle parole conficcò una lama acuminata nel corpo della cacciatrice. Ma nulla a confronto dell’infinito furore degli occhi della strega. Fu sollevata da terra come un fuscello e strattonata di fronte al suo viso impassibile.

S: Giuro su Dio cacciatrice, che se gli hai fatto del male, se gli è successo qualcosa, ti ritroverai a cacciare scarafaggi in una piccionaia [NdA Grazie Freecube* :P]

Aveva sentito da lontano delle vere e proprie grida furiose. Una guerra in atto, una guerra per la vita, che stava costringendo qualcuno a superare sé stesso. Correndo come il vento seguì i rantoli e i ruggiti attraverso le lapidi, fino ad arrivare quasi alle porte del cimitero. Li vide... Tanti, troppi per chiunque, ma forse non per colui che li stava distruggendo con furia omicida. Lesse nella profondità di quel viso ancora solcato dalle lacrime, il profondo dolore che spinge un uomo alla follia del suicidio. Solo contro una decina di carcasse deformi, stava aspettando la morte, combattendola fino in fondo. Il suo Childe... Il più grande guerriero mai visto. Il ragazzo che per cambiare aveva affrontato l’inferno per ritrovare sé stesso. Osservò i suoi movimenti sicuri, i suoi colpi precisi alla meta. Con lo sguardo pieno di ammirazione, rimase in disparte ad aspettare... Ci sarebbe stato, in qualunque momento, per salvare forse l’unico vero amico che l’avesse mai capito fino in fondo.

B: Io sto cercando di proteggerti!!! – fu scagliata sul divano dal quale si era da poco alzata

S: Ma perché cercate tutti di proteggermi!!!! – ruggì voltandosi di scatto per non guardare l’apprensione negli occhi della bionda – Non riuscite nemmeno ad immaginare di quanto potere sia in possesso!!!

B: Anche Willow aveva del potere – abbassò lo sguardo – E guardala ora...

S: Sai... - si mosse verso la porta – C’è una cosa che mi distingue da lei... Io ho qualcuno per cui lottare... Ho qualcosa che mi tiene legata qui...

Sophie: Io vengo con te – a passi sicuri raggiunse la mora sulla porta

B: Tu non vai da nessuna parte!!!

Sophie: Io mi fido di lei – sorrise mostrando ancora una volta la sua diversità – Tu??? – Come due ombre si dileguarono nella notte, lasciando gli altri a guardare attoniti.

Anya: Anche io mi fido di lei – si alzò guardando Xander – Come mi fido di Spike – alzò le spalle impugnando alla svelta la giacca – Chi mi segue???

La prima ad alzarsi fu Down, pronta a tutto per tenere unita una squadra ormai sgretolatasi drasticamente. Dopo di lei la cacciatrice e un frustratissimo Xander.

Angel: Credo che ora tu abbia – sferrò un calcio ad un vampiro – Davvero bisogno di me

Spike: Angel!!! – il rantolo strozzato arrivò da sotto quattro carcasse macilente

Angel: Ma come ti viene in mente di affrontare questi cosi a mani nude??? Cosa mi sei diventato  Rambo??? – rise assalendo il primo dei vampiri sopra l’altro.

Spike: Diciamo – con un pugno fece rompere il collo di un aggressore riducendolo in polvere finissima – Che ho da sfogare un bel po’ di frustrazioni – ringhiò sollevando da terra uno sventurato essere.

Angel: Pensavo avessi optato per un suicidio, ma la cosa mi va bene lo stesso

Come due furie continuarono a distruggere senza sosta vampiri, che però ad ogni caduto, diventavano sempre più numerosi.

Spike: La bocca dell’inferno sta vomitando demoni senza sosta – infilzò con entrambe le mani il costato putrescente di uno dei tanti mostri – Blodyhell!!! E sta anche vomitando roba avariata!!!!

L’altro rise incenerendo con poco sforzo due nemici con una roteazione del busto.

Angel: Non finiscono Spike, diventano sempre di più...

Spike: Tu lotta e basta, per una volta dimenticati di Angel – lo squadrò alzando il sopracciglio sotto il viso della caccia – Il mio sire mi manca – sorrise – fallo uscire fuori!!!! – fu scaraventato a terra dalla carica di altri due esseri macilenti.

S: Dove credi possano essere??? – con passo veloce attraversava la città scrutando in ogni vicolo

Sophie: Sento una forte energia provenire dal cimitero – socchiuse gli occhi concentrandosi sull’entità del potere sprigionato da quella direzione

S: La sento anche io... - arrestò i suoi passi avvertendone altri poco dietro. Si guardarono di scatto, tutte e due finalmente consce della situazione. Inorridite ricominciarono a correre senza fiato. Il cuore accelerato in un’unica certezza... Li stavano perdendo.

D: Perché hanno ricominciato a correre???

X: Sembrano inseguite dal demonio!!!! – ad occhi sgranati prese fiato e si lanciò all’inseguimento anche lui.

Anya: Oddio, ditemi che non ci sarà da sporcarsi anche sta sera!!!

B: Zitti!!! Raccogliete le energie!!!

Come piccole saette di luce si gettarono a capofitto verso la lugubre oscurità del familiare cimitero.

Troppi, forse un centinaio di corpi in movimento sulla terra umida del cimitero in penombra. Tante anime dannate, contro solo due piccoli bagliori nella notte. La stanchezza cominciava a farsi sentire, e con lei le prime avvisaglie di cedimento.

Spike: Tirati su!!! – con una strattonata afferrò il braccio del suo sire rimettendolo in piedi – Non è la fine del mondo!!! Siamo solo all’inizio!!!

Angel: Abbiamo bisogno di aiuto Spike – ringhiò stringendosi spalla a spalla con lui. Le schiene l’una contro l’altra in segno di unione fraterna. Quell’unione indissolubile dettata da un antico patto di sangue.

Spike: Abbiamo fatto tanto insieme – sorrise tendendo i nervi pronto per balzare – Lo faremo anche oggi – Dietro di lui, la stessa determinazione... La conoscenza del male fin nel più profondo della sua voragine infernale.

Angel: Siamo risaliti dall’inferno... - con un grido si lanciò di nuovo all’attacco – Lo faremo anche oggi!!!!! – un ruggito furente che fece scattare anche l’altro corpo teso. L’unica certezza in entrambi i cuori ormai morti. Qualcuno da cui dover tornare.

Il cancello si aprì davanti ai loro passi, proprio quando le gambe cedettero definitivamente. La vampira si affrettò a risollevare la strega, cercando di sorreggerla, nonostante i continui cedimenti. Non era vero che tutto era a posto. I suoi occhi sprofondavano in incavi scurissimi, uscendo fuori dalle orbite in vitrei globi sgranati. Tenendola per la vita la trascinò fino al punto in cui finalmente li videro. Il terrore... Una valanga di vampiri li assaliva da tutti i lati, e loro, come guerrieri d’altri tempi, si battevano senza sosta e paura.

Sophie: Papaaaaaaaaaà!!! – gridò facendo scuotere il vampiro poco distante

Angel: Sophie!!! Vai immediatamente a casa!!! – si gettò verso di lei, ma fu nuovamente assalito e sommerso. Poco distante anche l’altro ebbe la stessa fine. Sotto una valanga di corpi deformi, videro svanire anche il corpo martoriato di Spike.

Terrore, panico, nemmeno la più piccola ombra di fiato nei polmoni. Stavano soccombendo nel tentativo di salvarle. Come sempre....

Fu il grido disperato della cacciatrice a riportarle alla realtà. Videro la sua corsa disperata verso quella scena straziante e riconobbero in lei il vecchio capo sopito. La grande donna piena di forza di volontà, pronta a sacrificarsi per gli altri. Con una lunghissima spada fra le mani, cominciò a tirare fendenti e a far piovere teste sull’asfalto. Accecata dal furore, si scagliava contro la marea informe che avanzava  inesorabile.

Furono aggrediti. In pochi secondi si ritrovarono tutti stretti in un corpo a corpo stenuante, che ogni minuto li vedeva ad un passo dalla fine. Tutti senza fuggire, tutti insieme come una sola armata di luce. Sam osservò la rabbia sul viso di Sophie. Qualcosa in lei si stava svegliando, qualcosa di potente e mistico. Sorrise...

X: Cos’è questo!!! – gridò mentre cercava di liberarsi dall’assalto di due demoni

S: L’inizio della fine – scaraventando via con un gesto della mano due assalitori, si concentrò per arrivare alle menti dei compagni – Portateli in salvo. Copriteli con i vostri corpi...

Gli altri si voltarono a guardarla e in un ultimo sprazzo di lucida furia, si liberarono da quelli con cui stavano combattendo. Lanciandosi in una corsa disperata contro il tempo, osservarono i suoi capelli tramutarsi in raggi di sole, e il suo viso diventare luminoso fino a pervadere tutto il suo corpo. Nel momento in cui furono sopra ai due compagni che si dibattevano per sopravvivere, affondarono qualunque cosa in loro possesso, nel costato degli aggressori, lasciandoli defluire in sottile cenere bianchissima. Un ultimo sguardo a quegli occhi blu, finalmente riapparsi da sotto l’ammasso informe, poi la luce e l’amuleto.

Fu allora che sentì il dolore accecante della lacerazione sul collo. Venne attaccata, e inerme nella sua magia, concesse il suo sangue ad una creatura dannata. * L’inizio della fine * Gridando disperatamente scagliò la luce nella notte, che cominciò a girare lentamente come un faro sul mare plumbeo, incenerendo uno ad uno tutti i vampiri che li circondavano.

L’essere avvinghiato al suo collo, non lasciò la presa attingendo alla sua linfa vitale, fin quando la luce, non investì anche lui. Esangue si concesse l’ultimo sguardo per accertarsi che entrambi i vampiri con l’anima stessero bene, poi si accasciò al suolo.

D: Nooooooo!!! – gridò risollevandosi non appena l’amuleto fu sparito nuovamente – Samantha!!! – dietro di lei la corsa sfrenata dell’altra ragazza nella completa disperazione. Si lanciarono su di lei, cercando di risollevarle la testa, cercando di ridestarla da quel sonno mortale, che l’aveva trascinata via.

Sophie: Svegliati Sam!!! Hai detto che hai qualcuno per cui lottare, FALLO!!! – nulla solo il silenzioso respiro che conduceva all’oblio delle tenebre – Sta morendo!!! – gridò chiudendo il viso nella piccole mani dalle unghie laccate.

Spike: Sam... - solo un lieve sussurro disperato. Era ritornata per riandarsene, e sta volta nel modo più terribile del mondo. Sta volta sarebbe ritornata, ma non sarebbe stata più lei...

Anya: Vi prego fate qualcosa – scossa ancora dai fremiti della paura avanzò lentamente verso il corpo disteso tra le braccia di Down – Non permettetele di tramutarsi in un mostro!!!

Sophie: Lei non sarà mai un mostro – ringhiò riemergendo dal rifugio delle sue dita affusolate – Spike!!!! Rimetti le cose a posto!!!! – scagliandosi su di lui lo strattonò fino a lei. – Tu lo puoi fare!!!

Ancora con gli occhi rivolti sul viso candido della strega, scosse la testa cercando di allontanare anche solo l’idea di quella richiesta sconsiderata. Di nuovo il terribile pulsare della solitudine nelle vene. Solo, si, ma non avrebbe permesso a quel viso delicato di trasformarsi in quello di un mostro. Si voltò dall’altro lato per non guardare il respiro rallentarsi ancora.

Sophie: Lo devi fare!!! – sibilò voltandolo di nuovo verso quello spettacolo – Non ti permetterò di lasciarla andare!!! – con ira si voltò verso le altre persone dietro di lei. – Non sarà una raminga, questo è certo!!! – si morse un polso facendo defluire una copiosa quantità di sangue.

Angel: Non sappiamo che effetto le faresti tu!!! – l’afferrò per un braccio cercando di trattenerla

Sophie: Qualunque sia l’effetto, meglio che una fine sconsacrata – osservò ancora lo sguardo vitreo di William e oltremodo inferocita si gettò sul corpo di Samantha. – Se vampira dovrai essere, almeno avrai qualcuno da seguire.

Fu la cacciatrice a fermarla. Il suo sguardo dolce la lasciò completamente spiazzata. Si fece risollevare, continuando a scuotere la testa, fin quando non vide qualcosa di talmente bello da farla piangere di gioia. La testa di Spike si era riversa sul volto della strega, sussurrandole qualcosa nell’orecchio, poi gli aveva concesso il suo polso, per farla cibare di sé.

Ad occhi chiusi e scosso dai tremiti, aveva creato la sua Childe.. Quella compagna che nell’oscurità della dannazione, sarebbe stata la sua compagna per l’eternità...

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