.:: Tutto il mio mondo per te... ::.

Parte 23

25 La nuova squadra

La settimana era trascorsa piuttosto in fretta, legandoli ogni giorno di più, stringendoli ogni giorno l’uno all’altra come due calamite attratte da una forza invisibile. Erano rimasti a casa Summers, per far contenti i padroni di casa e un’insistentissima Down, assolutamente non disposta a veder andare via i suoi migliori amici. Così, anche se un po’ a malincuore, avevano regalato la cripta a Clem e alla sua stravagante compagna. Quando sarebbe venuto il momento, si sarebbero sicuramente concessi una casa normale, in cui vivere ogni giorno il loro amore e creare quel nido che come ogni coppia sognavano di creare un giorno. Ora bisognava rimanere uniti...

Lo aveva obbligato a riprendere le vecchie sane abitudini da vampiro, anche discutendo animatamente più volte. Sapeva che il problema più grande per lui, era soltanto dato dal fatto di non voler perdere del tempo prezioso per stare con lei, ma la cosa necessaria era averlo in forze per il risveglio della strega... Se solo avesse visto il suo corpo soccombere nella lotta sarebbe impazzita... Non avrebbe mai permesso a nessuno di fargli del male e memore del detto aiutati che Dio ti aiuta, alle volte si era spinta a narcotizzarlo con la magia per obbligarlo a dormire. Ogni sera lo aveva svegliato con un bacio cominciando la vita come se il giorno non fosse mai trascorso, rinunciando al sonno, al riposo e alla sua vita così detta normale, solo per lui.

Nel frattempo si era dedicata al Magic Box per tenersi impegnata nelle ore diurne, con tutti i vari aggeggi del locale. Stare con Anya alla fine era addirittura diventato piacevole, tanto da spingere la ragazza ad intraprendere anche dei discorsi più complessi con lei. Si erano ritrovate a chiacchierare mille volte come due vere amiche, riuscendo così a cancellare l’avversione spontanea della strega verso l’ex demone della vendetta.

Dopo l’ora di pranzo, la prima a raggiungerle era sempre stata Down... Stare con loro la rendeva felice, e il suo viso radioso rendeva felice anche Sam. Poi seguiva l’arrivo di una sempre più ingombrante Buffy accompagnata dal fedele Xander. Tutto era ricominciato per il giusto verso, con una cacciatrice super impegnata nei corsi preparto, e un Angel sconvolto che si scopriva a girare per casa quasi isterico a provare la respirazione autogena in maniera forsennata. 

Le ronde notturne erano diventate una noia mortale, nessun vampiro da distruggere e nessun demone in giro. Tutto stramaledettamente noioso, ma talmente perfetto da permettere lunghe ore romantiche a guardare la luna insieme.

Il giorno al negozio, la notte al cimitero, tenendo lontana la fatica, dimenticando l’umanità che la legava ancora a tutti i bisogni naturali dell’essere umano.

Spike: Ti vedo stanca – la osservò accarezzandole con la punta delle dita, una ciocca riversa sul suo spolverino nero. Il viso pallido della ragazza non conservava più nulla del bel colorito dorato del giorno in cui si erano ritrovati. – Sei pallida da morire tesoro...

Sospirando lievemente sollevò la testa bruna dal comodo incavo del collo del compagno.

S: No cucciolo – lui scosse la testa ancora non abituato ad essere vezzeggiato in quel modo – Poi tu a pallore mi batti comunque – rise portando una mano dietro il collo per alleggerire la tensione dei muscoli affaticati.

Spike: Si ma devi riposare piccola – le sfiorò il viso facendola girare verso di lui – hai delle occhiaie terribili

S: Praticamente mi stai dicendo che sono un mostro!!! – incrociò le braccia fingendosi offesa – Ok da sta sera mi riapproprio della cripta!!! Vado a cacciare Clem – fece per alzarsi quando la sua mano vigorosa la trascinò sulle sue gambe

Spike: Sei un mostro di bellezza – sorrise baciandole la gota rinfrescata dal venticello della sera – ma continuo a pensare.. – Un fruscio alle loro spalle lo bloccò. Lentamente si voltarono a guardare nel buio per cercare di capire cosa avesse provocato quel suono nel cimitero deserto, completamente avvolto nel silenzio.

Spike: Cos.. – la mano della ragazza gli tappò la bocca impedendogli di proseguire. Vide i suoi occhi verdissimi tagliare lo spazio dietro di loro e illuminarsi di luce innaturale. Di nuovo il fruscio. Si sollevarono per ascoltare ed essere padroni della situazione. I nervi tesi, i sensi completamente mirati alla notte che li circondava, nel concentrato tentativo di individuare qualcosa.

S: Finalmente si balla – il ragazzo la guardò di sottecchi cercando di capire – Fa un sorriso al cuginetto amore – sorrise – Abbiamo visite inaspettate

Spike: Un vampiro??? – la ragazza annuì pregustando già l’uscita ad effetto – e tu come lo sai???

S: Posso dire sesto senso??? – William la sovrastò con le mani sui fianchi e il viso scettico sotto il sopracciglio sollevato – Ok Ok!!! Ho sentito i suoi pensieri!!! – rise – Ragazzo!!!! Se hai fame ho intenzione di darti la polpettina!!!! – gridò verso il buio davanti ai suoi occhi

Il vampiro al suo fianco si voltò di scatto per assistere all’apparizione dell’altro, ma questi non uscì dal suo nascondiglio.

S: Ok – sbuffò – vuole giocare a nascondino – afferrando il paletto che da giorni risiedeva inutilizzato nella cintura dei pantaloni, avanzò verso un punto preciso

Spike: Ferma!!! – la strattonò per un braccio facendola girare – Non ci sono vampiri da un pezzo – sussurrò intimorito dalla strana situazione

S: Beh... Ora ce n’è uno – si divincolò riprendendo a passo sicuro il tragitto già prefissato

Spike: Ne sei proprio sicura??? – gli occhi azzurri continuavano a cercare tra le lapidi la figura del demone, senza scorgere nulla di parzialmente vivo.

S: Non sussurrare tesoro – sorrise come una tigre pronta a balzare sulla preda – L’effetto sorpresa non serve... La festa gliela facciamo lo stesso.

Qualcosa nello sguardo della ragazza insinuò in lui una sensazione di disagio. Era da tempo ormai che non leggeva nei suoi occhi tutta quella forza innaturale e osservandola bene, notò uno strano bagliore nella sua ciocca bionda.

Spike: Sam, per favore – avanzò fino ad arrivare nel punto in cui il suo corpo teso prima dell’attacco si era fermato per raccogliere tutte le energie – Sei sfinita... Ci penso io – cercò di scostarla ma la sentì pesante come un macigno

S: Na na – sicura e sprezzante lo osservò con un sorriso diabolico sul viso – Non sono la cacciatrice ma ho voglia di sgranchirmi le gambe – roteò la testa emettendo un lugubre scricchiolio nelle ossa sottili del collo – Ogni tanto c’è bisogno di un po’ di movimento... - Un bagliore di vittoria nei suoi occhi lo fece voltare di scatto.

Un vampiro a carponi, uscì da dietro una lapide con le fauci aperte. Con un ringhio sommesso invase il suo campo visivo lasciandolo interdetto per il suo aspetto assurdo. Ampi solchi putrescenti si aprivano nella pelle del viso, lasciando scoperte le ossa sottostanti, che nel pallido bacio lunare brillavano come strati di avorio bianchissimo. I lembi di carne macilenti e imbruniti dalla decomposizione avanzata, ricadevano in orribili ammassi tumefatti sul viso. La cosa più sconcertante, i suoi occhi... Completamente vitrei e lattiginosi, invasi da una follia irrazionale simile a quella di una cane rabbioso all’ultimo stadio della malattia. Un sospiro al suo fianco lo fece voltare con ancora gli occhi sgranati.

S: Non ci sono più i vampiri di una volta – alzò gli occhi al cielo lasciandolo interdetto per la tanta naturalità di fronte a quella scena inverosimile – La mamma non ti ha mai detto che le cattive compagnie vanno evitate???

Un lieve rantolo sommesso avvisò l’avvicinarsi della creatura. Si voltò di nuovo a guardare esterrefatto l’essere devastato dai vermi, che avanzava, ancora raggomitolato in sé stesso, verso di loro. Deglutì a fatica guardando le mani. Le dita consumate dimostravano la lotta disperata per uscire dal terreno, provò pena. Mai aveva visto una cosa così raccapricciante. Posò una mano sul braccio rilassato della compagna e per la prima volta la sentì distante.

Spike: Cos’è quella cosa – le parole uscirono in un roco sussurro sommesso

S: Un vampiro – la sua voce usciva da una dimensione ovattata che pareva averlo avvolto senza possibilità di uscita. – Un vampiro un po’ schifoso e lurido, ma pur sempre un vampiro – non si era nemmeno voltata a guardarlo troppo presa a sorridere al corpo devastato che continuava ad avvicinarsi lentamente.

Spike: Non ho mai visto una cosa del genere Sam – rabbrividì incontrando ancora quegli occhi infervorati dalla follia. Così vitrei e acquosi da rendere ancora meno visibile la natura semi umana di quello che a sentir dire era un suo simile. – Non può essere un vampiro...

S: William – finalmente strinse la sua mano dandogli appoggio – Le cose stanno cambiando – divenne tremendamente seria e cominciò a sfidare la bestia ormai arrivata a pochi metri – Il The First si avvicina e le sue legioni avanzano – una luce cominciò a pervaderle l’esile corpo teso sotto lo spasmo della bramosia di lotta. Spike si allontanò incredulo cercando di parlare ma riuscendo solo ad emettere un lieve balbettio. Quella cosa era un suo simile... Le cose stavano cambiando... Quella cosa era simile a lui... E il The First si stava avvicinando...

In un istante si tramutò nel sanguinario e si gettò sulla carcassa ambulante che ora distava solo pochi passi.

Spike: Tu non sei me!!!!! – gridò in un ruggito disperato afferrando l’esile collo macilento dell’essere crollato sotto il suo peso – Tu non sei un vampiro!! – Lo strattonò con rabbia fino ad infilare le dita nella carne putrescente.

S: Spike??? – lo osservò turbata cercando di guadagnare in pochi istanti lo spazio che li divideva – Cenere alla cenere!!! – Un colpo secco e solo cenere sul terreno... Niente di più che per un altro vampiro.

Il corpo di Spike rimaneva chino sul terreno in preda a spasmi nervosi. Gli occhi sgranati in un istante di disperazione a cercare una spiegazione a quella visione assurda.

Spike: Lui non è un vampiro – un sussurro tra i brividi di terrore

S: Si che lo è – si chinò accanto a lui, sedendosi proprio sopra il mucchio di cenere appena depositato – Ma non è un vampiro come gli altri... E’ qualcos’altro... - Gli occhi cristallini del ragazzo la bucarono fino nell’anima – Queste sono le prima follie del primo male Will... Si sta svegliando lentamente...

Spike: Non c’era nulla dentro a quegli occhi capisci??? – lei annuì cercando di consolarlo con una carezza – Un vampiro è un guerriero – scosse la testa cercando di allontanare il ricordo di quello sguardo privo di ragione – Quella cosa... Non era niente!!!

S: Bravo!!! E’ proprio quello che voglio che tu veda in lui – sorrise – Proprio un bel niente. Ha già giocato con te – la osservò incredulo – promettimi che qualunque cosa succeda, non glielo farai rifare – annuì gettandosi sul suo seno in un abbraccio disperato – Le cose cambiano – alzò gli occhi verso le stelle beandosi del loro splendore – Noi siamo qui per farle funzionare...

Rimasero abbracciati per un po’, quando il rombo di un’auto in corsa li risvegliò da quello stato di grazia. Lo stridore dei freni e delle ruote sull’asfalto li fecero sollevare e correre verso la cancellata del cimitero.

La macchina percorse a gran velocità le strade semi deserte della cittadina, divorando l’asfalto sotto il frenetico stridio delle ruote in corsa. Il ragazzo al volante non proferiva parola, intento a non perdere il controllo del veicolo, lanciato come una freccia verso la meta anelata. Rimanendo in silenzio la ragazza seduta sul sedile di dietro, osservò il paesaggio pacifico che scorreva fuori dal finestrino. Proprio come aveva detto... Il The First si stava per svegliare, e tutto stava per tornare a galla sotto la sua follia demoniaca. Osservò il viso ancora provato del vampiro in silenzio accanto a lei, ce l’avrebbe fatta a resistere questa volta??? Solo meno di un anno prima era stato magistralmente guidato dalle mani del burattinaio oscuro, uscendone a stento e non senza sofferenze e strascichi ancora pesantissimi. Sperò con tutta sé stessa che le cose fossero davvero cambiate dalla stesura del copione... Che nulla fosse rimasto nemmeno lontanamente simile a quello che aveva dovuto guardare attraverso un monitor negli ultimi mesi. Non ce l’avrebbe fatta a perderlo... Sorrise in un lieve pensiero che le lenì la preoccupazione... Lei non l’avrebbe permesso... Non avrebbe mai permesso che lui si sacrificasse per nessuno... Avrebbe fatto il possibile per impedirlo, anche finendo schiacciata dall’incombenza devastante di quel male così terribile.

Non avevano parlato dell’accaduto, tenendolo nella mente come il più geloso dei segreti. Una cosa da dividere insieme, almeno fin quando anche quella situazione non si fosse risolta.

Scesero dalla macchina dopo pochissimi minuti. Il tragitto se pur non molto breve, era stato divorato dalla frenesia del piede di Xander sull’acceleratore e finalmente erano arrivati al capolinea.

Cominciarono a correre. Le gambe spinte da una forza innaturale fendevano l’aria come lame taglienti, i due si ritrovarono già sulle scale quando udirono il gridolino affaticato di Anya.

Anya: A che piano??? – si guardarono dubbiosi, nemmeno loro sapevano veramente dove andare

S: Non lo so!!! – Ripresero a correre. Mano nella mano si sorressero lungo la scalinata, tirandosi a vicenda e spronandosi nel proseguire senza esitazioni.

X: L’avete trovato??? – il grido proveniva da due pianerottoli sotto di loro

Anya: Hanno ragione quando dicono che sei ingrassato!!! Al quinto piano ti verrà un infarto!!! – il battibecco fece sorridere la coppia ancora in corsa nella disperata ricerca. Ancora due piani... Nulla... Sam si fermò e giunse le mani facendo arrestare anche la corsa di Spike.

S: Sbrigatevi a salire!!! – li esortò rimanendo con gli occhi chiusi – Di questo passo arriveremo per il suo diciottesimo compleanno!!! – Con un gesto della mano tirò a sé una corda invisibile facendo caracollare poco dopo i due ragazzi al suo fianco.

Anya: Era proprio necessario??? – la guardò offesa mentre cercava di risollevarsi con l’aiuto della sua mano

X: Certo che sei delicata come un elefante!!! – si ripulì distrattamente la giacca dalla polvere del pavimento.

Spike: Dio quante storie!!! Vi ha evitato un infarto sicuro!!!

S: Ci muoviamo??? – li osservò giungendo di nuovo le mani – datevi la mano e toccatemi

X: Io la mano a riccioli d’oro non gliela do – storse il naso disgustato

S: Ok – con una rapida occhiata si fece capire da Spike che, felicissimo di poter fare un torto al paffuto rompiscatole, afferrò la mano di Anya e con l’altra si appoggiò alla spalla della compagna – Xander – sorrise – ottavo piano – sbattendo le palpebre fece sparire sé stessa e gli altri, lasciandolo completamente inebetito a guardare il vuoto.

Riapparvero sul pianerottolo, come se non si fossero mai nemmeno spostati. Davanti ai loro occhi la scritta cercata. Entrando trafelati attraversarono ancora in corsa il corridoio poco illuminato fino a passare di fronte ad una sala gremita di gente. La sorpassarono senza notarne il contenuto.

D: Sam!!!! – il grido la fece arrestare di colpo fino ad essere travolta dagli altri due

S:  Ouch! Ma siete impazziti??

Spike: No scricciolo!!! Impara ad accendere gli stop!! – rise sorreggendola a stento

La testolina mora della ragazza apparve dalla porta pochi istanti dopo.

D: Siamo qui! – li chiamò con la mano

Anya: Allora??? – fu scansata prepotentemente dagli altri due che ritornarono velocemente sui loro passi, infilandosi nella porta da dove era affiorata Down – Grazie eh!!! – imbronciata seguì le loro orme

S: A che punto siamo??? Dove sta??? – trafelata e con il fiato rotto dalla sforzo riuscì a malapena a parlare – Pronto??? Rispondete???

D: Ancora non si sa nulla... Stiamo aspettando anche noi – il suo visetto spaurito osservava una porta con la luce rossa accesa, proprio accanto alla sedia dove era seduto Angel.

Il vampiro si martoriava le mani con i denti, e con faccia cinerea osservava un punto non ben distinto del muro di fronte. Se qualcuno avesse saputo chi davvero era quel papà agitato, probabilmente se la sarebbe fatta sotto dalle risate.

Spike: Su paparino – sorrise divertito – Non morire dall’agitazione

A: Uhm? – nulla più, solo un breve mugugno e di nuovo la perdita di realtà.

Spike: Da quanto è in questo stato catatonico??? – Down si portò una mano alla bocca per non farsi vedere ridere. – No perché ho paura sia davvero preoccupante sta volta – ridacchiò

D: Praticamente da quando siamo partiti da casa – si voltò di scatto per non far vedere l’abbozzo di una risata ingestibile – Non so nemmeno come abbia fatto a guidare!!!

S: Lasciatelo stare!!! Spike il giorno che diventerai padre tu, gli darò il permesso di farti a pezzi – lo rimproverò di rimando.

Spike: C’è questo rischio??? – alzò il sopracciglio aggrottando la fronte perplesso

Anya: Beh se lo ha fatto lui, non vedo perché tu non possa!!! – finalmente si mise a sedere stendendo le gambe. Sam preferì non proseguire il discorso, troppo a disagio e soprattutto senza risposte da dare.

S: Ma non doveva entrare??? – osservò il lento movimento del viso del vampiro in stato di trance che scosse la testa paonazzo – Ok... Lasciamo stare... Vampiri... Dovrebbero essere esseri senza paura, truculenti, sanguinari – i visi contrariati dei due la fecero desistere – Ok la faccio finita!!! - Si mise a sedere vicino alla ragazzina prendendo la sua mano fredda tra le sue – Sta tranquilla... Andrà tutto bene.

Di colpo si aprì la porta della sala parto. Un dottore trafelato si gettò nel corridoio senza degnarli di uno sguardo. Lo osservarono senza parlare, ma con il fiato sospeso in uno spasmo preoccupato. Sul volto dell’uomo la mascherina lasciava trasparire delle iridi dilatate segno di chi è veramente di corsa per qualcosa di importante. Angel si alzò di scatto quando sentì la voce del medico chiamare a gran volume un’infermiera. Più che di corsa sembrava inseguito dal demonio.

Dottore: Infermiera!!!! Corra!!!! Abbiamo un problema!!! – Il cuore dei presenti si fermò di colpo, lasciando uscire dei gemiti sommessi dalle bocche dischiuse.

Spike trattenne per un braccio l’agitatissimo Angel già pronto a balzare nel corridoio. Dalla porta finalmente apparve il volto sfinito di Xander

X: Grazie eh!!! – additò la ragazza seduta in completa immobilità – Questa me la pagh... Che succede??? – Fu investito dalla spinta del medico di ritorno.

A: Posso sapere cosa sta succedendo??? – Si alzarono tutti stringendosi intorno all’uomo in camice verde obbligando ad arrestare la sua corsa.

Dottore: fatemi passare! – cercò di scostarli

D: Come sta mia sorella???

Dottore: Ora non ho tempo lasciatemi passare!!! – gridò cercando di creare un varco fino alla porta

Spike: Vorremmo delle spiegazioni – ringhiò palesemente innervosito dal tono del medico

Dottore: La ragazza sta bene, la bambina.... Anche.... – la sua riluttanza a dire quella frase lasciò tutti sconvolti – Ora per favore lasciatemi passare. – Finalmente la strada davanti al suo cammino si liberò – infermiera... di corsa per favore – svanì dietro la porta chiudendola dietro di sé.

D: Oh mio dio... - cominciò a piangere piano – Dio ti prego aiutaci... - Sam la strinse a sé cercando di tranquillizzarla, ma con scarsi risultati viste le lacrime che cominciavano a scendere anche dai suoi occhi.

A: Se succede qualcosa faccio una strage – ringhiò

Spike: Tranquillo... Chip o no ti do una mano

X: Posso sapere cosa sta succedendo???

Anya: Non lo sappiamo... C’è qualche problema...

Silenzio. Solo il lento scandire della lancetta dei secondi sulle loro teste.

Spike: Su ragazzi quella è la cacciatrice, non una donnetta normale!!! – non servì né a lui, né a loro

Passarono ancora dei minuti... Nessuno riusciva a dire nulla. Stretti l’uno all’altro aspettavano qualsiasi tipo di notizia proveniente da dietro quella porta maledetta.

Di nuovo lo scatto... Di nuovo la corsa forsennata del medico e della ragazza fedele come un’ombra. Nulla per loro. Attesero frementi il ritorno, camminando avanti e dietro nella sala d’aspetto. Di nuovo il camice verde, di nuovo di fretta. Niente da dire.

Angel scattò in piedi inseguendo l’uomo che stava per rientrare.

A: Se le succede qualcosa ti succhio fino all’ultimo brandello di midollo!!! – dietro di lui Spike... Lo stesso sguardo, la stessa faccia deforme sotto l’influsso della trasformazione. Sam si gettò su di loro tirandoli a terra e coprendogli i visi trasfigurati, giusto in tempo per far si che il medico non li vedesse. Trattenendoli chini sotto l’influsso di una forza magica che si era indotta, sorrise verso il viso sconvolto del dottore.

S: Abbia pazienza – strattonò le due teste che cercavano di liberarsi – Siamo tutti stanchi e soprattutto preoccupati – con un cenno del capo il medico indicò la strampalata situazione che li vedeva riversi a testa bassa proprio dietro il sedere della ragazza – No!!! – ridacchiò cercando di essere il più normale possibile – Uno ha un bruscolo nell’occhio e l’altro lo sta aiutando... - Dio li uccido!!!!

La stupidaggine palese, alleggerì di poco la tensione facendo ridacchiare i presenti mentre dietro di lei i vampiri si dimenavano ancora, cercando inutilmente di liberarsi. Il dottore scosse le spalle rientrando nella stanza.

Dottore: Tra cinque minuti potrete entrare... A salute stanno bene tutte e due – indugiò un po’ prima di chiudere la porta.

I presenti nella stanza cercarono di afferrare il senso di quelle parole rimanendo in silenzio.

Spike: Sam??? Dobbiamo rimanere così per molto??? – la ragazza si voltò di scatto sollevandogli le teste senza mollare la presa e portandole a pochi centimetri dal suo viso furente

S: Cosa volevate fare??? – sibilò sottovoce – Farvi ricoverare al reparto malattie infettive come nuovo caso di rabbia??? – I due abbassarono lo sguardo sentendosi tremendamente stupidi. Una risatina da dietro li fece a dir poco arrossire – Io non ci sarei stata poi a pararvi il culo per spiegare l’assenza di battito cardiaco!!! – con irruenza lasciò la presa. Li osservò massaggiarsi il collo soddisfatta del suo operato

A: Amico... Stai attento, ti sei messo con un mostro!!! – fece scricchiolare il collo aggrottando le sopracciglia – Credo che nemmeno Buffy sarebbe riuscita a fare tanto...

Spike: Alle volte mi spaventi scricciolo... - disse squadrandola di traverso

S: Ringraziate Dio che non abbia deciso di incenerirvi... Non siete vampiri – sbuffò – Siete dei ragazzini cocciuti!!!

I cinque minuti passarono lentissimi e lasciandoli ancora in un baratro infinito di attesa. Finalmente la luce rossa si spense facendo uscire il medico ancora sconvolto.

Dottore: Ora potete entrare – sospirò togliendosi la mascherina – Stanno tutte e due bene... - qualcosa nel suo sguardo non li convinse del tutto. Il neo papà cercò di dare la mano al medico che la rifiutò con timore... Sam scosse la testa ed entrò.

Il letto ospedaliero faceva risaltare ancor più il verde degli occhi della cacciatrice, che un po’ accigliata osservava attentamente una culla in ferro poco distante.

D: Sorellina!!! – corse ad abbracciarla seguita da un euforico Angel – Stai bene?? – La ragazza annuì senza distogliere lo sguardo dal lettino sotto la finestra.

A: Buffy??? Tesoro??? – la ragazza sospirò guardandolo negli occhi

B: Guarda... - tacque un attimo – Assomiglia completamente a te – sbuffò

Un po’ titubante, il ragazzo si mise una mano nei capelli e cominciò a camminare verso il lettino. Tutti, con il fiato sospeso seguirono i suoi spostamenti guardando attentamente il delicato movimento della mano che scoprì il viso della bambina, irrigidendosi per il suo sobbalzo successivo. Il vampiro si voltò di scatto osservando il viso imbronciato della ragazza bionda ancora nel letto.

A: I... Io... - Spinto da irrefrenabile curiosità l’altro vampiro si gettò sul lettino e scoppiò a ridere come un pazzo lasciando gli altri ancora più a bocca aperta.

Spike: Ma dai!!! E’ bellissima!!! – con una mano sullo stomaco invitò gli altri ad avvicinarsi

Quando furono vicini, non poterono fare a meno di emettere un gridolino sconvolto.

Spike: La cucciola dello zio Spike!!! – continuò a ridere senza intenzione di smettere e conquistandosi una gomitata doppia da Down e Sam.

S: Finiscila idiota!!! – ringhiò cercando di farlo tacere

Spike: Questa è proprio mia nipote!!! – la accarezzò con estrema delicatezza tramutando la sua risata in un dolcissimo sorriso. – Cacciatrice... Non avresti potuto fare di meglio .- Buffy scosse la testa cominciando a ridere divertita.

A: Non so cosa dire...

B: Potresti cominciare col dirmi che sono stata brava, poi col dirmi che mi ami e di seguito potresti baciarmi – sorrise allungando una mano verso l’uomo che amava

A: Non sei arrabbiata??? – si avvicinò abbozzando un sorriso un po’ titubante.

B: Se ho deciso di mettermi con un vampiro, non posso sconvolgermi se mia figlia ha dei lunghi canini appuntiti e due occhi fosforescenti no??? Almeno non ha la faccia arricciata!!! – lo tirò a sé – Se però chiederà sangue invece di latte allora si che faremo i conti ragazzone.

Si baciarono... Come una coppia di genitori felici, come una normalissima coppia che ha visto il sole nascere nel sorriso di un bimbo tanto aspettato.

Dall’altra parte della stanza Sam, strinse a sé il suo uomo e la piccola Down, osservando il dolce viso di quel frugoletto appena venuto al mondo. Sorrise nell’osservare i piccoli canini appuntiti che fuoriuscivano dalle rosee labbra vellutate.

D: Non è bellissima??? – i due annuirono

Anya: Spero che non ti morda durante l’allatt... Ahi!!! – si giro con il broncio verso Xander

X: Ma quando la finirai di sparare a salve??? – farfugliò ritornando ad osservare il fagottino placidamente addormentato. Incredibilmente appariva anche a lui talmente bella, da non riuscire a pensare quanto fosse diversa da qualunque altra bambina

Nel silenzio di quella stanza asettica, fu accolta al mondo la piccola Sophie.

B: Sono usciti vero??? – disse piano adagiando nella culla il corpo addormentato della neonata. Sam annuì. – Da domani credo sia il caso di ricominciare anche per me...

S: Credo che il tuo posto sia qui Buff... - osservò attentamente la piccola mano chiusa a pugno. Buffy scosse la testa.

B: No... C’è Down... Io ho un compito...

S: Ora ne hai uno più importante... Abbiamo due ottime Bodyguard ed in caso ci sono io... - sorrise ancora ipnotizzata dal microscopico corpicino rilassato. – mi diverto lo sai – con una smorfia enfatizzò l’ultima frase detta.

B: Il mio compito è tenerla al sicuro... - come una madre apprensiva, coprì la bambina e osservò il lento movimento del respiro nel suo petto – Almeno respira – Sam la osservò interrogativamente – Beh... è un vampiro no??? – scrollò le spalle. La strega annuì senza rispondere – Che cos’ha di lui???

Sam rimase in silenzio ad osservare il piccolo corpo. Oltre all’innaturale colore degli occhi, e ai piccoli canini retrattili, pareva al cento per cento una bambina normale.

S: Non lo so...

B: La mia vita è un vero inferno... - sospirò, mentre l’altra si voltava di scatto ad osservare contrariata il viso teso della cacciatrice – Non c’è nulla di normale in questa mia vita – lentamente si diresse verso la finestra ad osservare il cielo.

S: Io non credo che in questo momento dovresti dire queste cose... Sei diventata madre, tua figlia sta bene e l’uomo che ami morirebbe per te... Pensavo l’avessi fatta finita da tempo con l’autolesionismo... - Socchiudendo le palpebre aspettò una risposta che tardò ad arrivare.

La ragazza bionda rimase per un bel po’ in silenzio a guardare fuori, persa nei suoi pensieri infausti. Lentamente quando decise, si voltò incrociando le braccia al petto e osservando seria il viso dell’amica. La cacciatrice... Quella forse era una Buffy che avrebbe sperato di non dover vedere mai più... Il suo sguardo gelido, il suo volto indurito dalla marmorea espressione di falsa forza... Una cacciatrice creduta morta, pronta a risorgere in qualunque momento.

B: Una donna normale, avrebbe un figlio normale... Vivrebbe la sua nascita con il cuore impazzito dalla gioia – gli occhi negli occhi in una confessione dura e priva di sentimento – Io, invece, la cacciatrice... La prescelta... Vivo la nascita di mia figlia come una sentenza di morte... - la mora cercò di parlare ma un gesto veloce della sua mano la indusse al silenzio – Guardala!!! – Un grido soffocato nella paura di svegliarla – Dimmi come farà a fare quello che noi tutti ci aspettiamo da lei!!!!

Sam si voltò a guardare il piccolo viso addormentato... Quella era la prima domanda che si era posta, quando lo aveva guardato. Già nella culla di ferro, quella domanda si era introdotta nella sua testa, diventando a poco a poco, un grido incessante... Come... Scosse la testa... Ovviamente non aveva nessuna risposta logica e meno da dare...

B: Quando l’hanno vista i medici, hanno pensato ad un piccolo mostro lo sai??? – rise con la morte sul viso – La mia benedizione, è stata vista come uno scherzo di pessimo gusto del destino – Passandosi lievemente la mano sugli occhi asciugò le prime lacrime...

S: E’ tua figlia...

B: Oh... Lo so – sorrise amaramente guadagnando di nuovo la culla – Una figlia destinata a soccombere sotto il male, nelle prime settimane di vita – Sam scosse la testa cercando di allontanare da sé, quella sentenza nefasta.

S: Non è scritto così Buff!!!

B: Samantha – rise – non ho mai creduto alle favole... Hai mai pensato guardandola, che potrebbe decidere di finire dall’altra parte della barricata??? – Sam terrorizzata indietreggiò di qualche passo scotendo la testa – E tu sai chi sono io vero???

S: Smettila – un sibilo nervoso

B: Io sono la cacciatrice... - come se non si fosse mai fermata... Schiava delle sue paure... del suo terrore profondo... Schiava di quel male oscuro che già mille volte aveva rischiato di distruggerla – La prescelta che si erge sulle forze del male

S: Fai sciopero... - una risatine nervosa inutile e fuori luogo. Buffy scosse la testa completamente assorta nei suoi pensieri.

B: Per distruggerle... Dovrò distruggere mia figlia...

Fu come ricevere uno schiaffo fortissimo. Una pugnalata in peno petto. Distruggere sua figlia... Ma come poteva dire una cosa del genere con tutta quella calma e quella freddezza??? Si sforzò di capirla ma non ci riuscì, trovandosi di nuovo ad un passo dall’odiarla.

B: Come già una volta ho distrutto l’uomo che amo, e come ho rischiato di farlo con tutti gli altri...

Se dovessi scegliere tra il mondo e lei cosa credi che deciderei??? – Sam avanzò imperiosa in direzione di quello sguardo di ghiaccio. – Sceglierei il mondo... E alla fine... La mia fine...

S: Finiscila!!!!!! – si gettò su di lei scotendola con rabbia – Stai finendo di nuovo in quel baratro di solitudine che ti eri creata fino ad un anno fa...

B: Appunto... - abbassò lo sguardo senza cercare di difendersi dalla presa dell’altra – E’ già passato un anno... Quando ho saputo di essere rimasta incinta... Sono stata felice, ma... Ho anche ricominciato a morire dentro....

S: Quella è tua figlia, e giuro su Dio che se sento ancora qualche altra cazzata da questa bocca ti prendo a calci nel culo!!!

B: Dimmi cos’è allora – i suoi occhi verdissimi scagliati senza preavviso nei suoi, la fecero pietrificare – Nel mentre che lei sta venendo al mondo... Una nuova specie di vampiri torna a seminare il panico... Lei cos’è???

Sam rapita da quella domanda concentrò l’attenzione sul sorriso disegnato sul roseo fiore addormentato nel lettino bianco. Cos’è...

S: L’evoluzione della specie... - l’altra rise togliendosi da sotto la presa indebolita della strega

B: Sam!!! Sei monotona tesoro!!! Quello nel cimitero una regressione – si allontanò ancora ridacchiando macabramente – lei un’evoluzione!!!! Sei una maga o uno scienziato??? Alle volte mi ricordi troppo Willow.

La strega arrossì vistosamente sorridendo a mezza bocca.

S: A scuola sono sempre stata un mago delle scienze – si avvicinò alla culla

B: Una Willow mora... – lo osservò cercando forse delle similitudini – A te però i capelli neri stanno meglio... A lei... Hemmm... Diciamo che creano delle gravi

S/B: Controindicazioni!!! – risero insieme allontanando almeno per un po’ il gelo che si era propagato nella stanza

S: Cerca di stare tranquilla... Ora non sei sola...

B: Non lo ero neanche prima Sam... - sorrise amaramente

S: Si ma ora non le sei ancora di più... Ricordati, hai rischiato di distruggerti proprio nel momento in cui hai deciso di fare tutto da sola. – la ragazza annuì ancora un po’ scostante – Ok... Se non lo vuoi fare per te e per noi, fallo almeno per lei – indicò la culla senza lasciare andare i suoi occhi. La vide voltarsi verso la tendina tirata, e vide i suoi occhi riempirsi di lacrime. Forse era riuscita a capire... Quanto meno lo sperò... Non per il bene del mondo, ma veramente per quello della cacciatrice.

S: Come è andata??? – accarezzò il suo viso rigirandosi nel letto

Spike: Non si è visto nessuno – sospirò adagiandosi sul suo seno – Veramente strano...

S: E’ ancora presto tesoro... Abbiamo ancora del tempo per prepararci... Mancano più di due settimane...

Spike: Mah... Allora perché l’altra sera si???

S: Sarà stata un’avanscoperta... Non lo so...

Spike: Ancora mi vengono i brividi al solo pensarci... - si strinse a lei cercando di allontanare il pensiero ancora così vivo, di quell’essere dannato.

S: Allora non lo fare... - sorrise posando un bacio sulla sua fronte fresca – Me lo hai promesso ricordi??? – alzò gli occhi per incrociare quelli di lei, in un domanda silenziosa – Mi hai promesso che qualunque cosa accada, non lo farai giocare con te – Annuì un po’ perplesso – No William – si tirò a sedere assumendo un’espressione grave – Sto parlando sul serio... Voglio vederti sicuro delle tue risposte... - Gli occhi verdissimi immersi in quelli di lui

Spike: Sai qualcosa che io non so??? – lei scosse la testa

S: No... Ma c’è gente che ha veramente bisogno di noi – sospirò ripensando alla cacciatrice e alla sua bambina indifesa – Sta volta non sono ammessi errori ok??

Un capitano con il suo regimento... Un capitano innamorato delle sue truppe più che della sua stessa vita...

Spike: Ok!!! – con un veloce cenno del capo asserì dando vigore alla risposta precedente.

S: Io mi fido di te – sorrise nel sorriso più dolce mai fatto

Spike: Lo so – l’abbracciò stretta ascoltando il dolce battito del suo cuore – E anche io di te scricciolo.

Passò accanto alla porta socchiusa della camera di Buffy, cercando di avvertire anche il più piccolo vagito... Nulla... Tutti dormivano ancora avvolti in sogni meravigliosi... Quantomeno lo sperò. Come al solito si era svegliata prestissimo, e aveva deciso di andare a preparare la colazione per le amiche, si sarebbero svegliate da lì a poco per cominciare la giornata. Down era ancora accartocciata tra le lenzuola e nella penombra, il suo sorriso felice era stato rassicurante.  Scese le scale della casa ancora avvolta nel silenzio. I passi leggeri rimbombarono nel soggiorno poco illuminato fin quando non entrò in cucina. Aprì il frigorifero, ne trasse del latte, e si accinse a sbattere le uova per preparare delle frittelle. Oramai la vita americana l’aveva completamente deviata, e ogni mattina, a differenza di quello che avrebbe fatto la Samantha di un tempo, si ritrovava a far soffriggere il bacon e a portare a doratura perfetta delle frittatine di uovo latte e farina. Sorrise guardando la padella ormai calda e ascoltando il tintinnante sfrigolio dell’olio ormai bollente.

S: Ciao gattaccia – sorrise avvertendo la sua presenza in cucina – Se non fosse Down, potrei anche sentirmi trascurata lo sai??? – delicata come sempre la candida creatura si adagiò su una sedia e cominciò a fissarla.

T: Evito soltanto di essere invadente – gli occhi verdissimi, parevano illuminarle il viso come piccole lanterne luminose – Preferisco lasciarvi soli... Specialmente ora... – il suo sguardo si posò sul foulard al collo della ragazza che in maniera impacciata coprì il suo piccolo segreto con i capelli. – Sai che facendo così ti spingi dall’altra parte vero??? – seria e maestosa la scrutava senza battere ciglio – Stai esorcizzando la sua dannazione, ma stai indebolendo il tuo corpo e le tue difese... - Sam diresse la sua attenzione alla padella mettendo a cuocere l’ennesima frittella – Puoi fingere di non ascoltarmi... Ma come me lo senti... Si avvicina... E di questo passo non sarai in grado di contrastarlo

S: Potevi rimanere a letto con Down – disse sospirando piano – Sai come la penso...

T: Ti distruggerai...

S: Non m’importa... Tutto quello che conta è... - un vaso rotto in salotto... L’ultima volta che aveva udito qualcosa del genere in quella casa, Andrew era entrato per combinare qualche cosa. Lasciando andare la paletta si asciugò le mani sul canovaccio appoggiato di fianco al fornello e si diresse verso la porta. L’aprì molto lentamente, dopotutto qualcun altro avrebbe potuto essere mattiniero come lei. Prima di uscire guardò l’orologio... Le sei e trenta... No nessuna sveglia aveva già suonato...

La gatta rimase immobile sul suo piedistallo a seguire la scena, gli occhi socchiusi a guardare la penombra della porta intermittente, nella ricerca minuziosa di qualche particolare. Nulla, nemmeno lei, riusciva a vedere nulla, se non i vetri di un vaso caduto nel mezzo del salone.

S: Ok... Ho ancora sonno per potermi mettere a giocare a nascondino – tossì per alleggerire la tensione, ma una risatina di bambina la fece raggelare – Chi è??? – si voltò di scatto verso il divano ma non vide nulla. Indietreggiò di qualche passo inciampando sui suoi stessi piedi. Un demone, o magari qualche spirito... Di nuovo la risatina divertita...

S: Se cerchi guai li hai trovati – ringhiò radunando tutte le energie per sferrare un attacco magico a qualunque cosa fosse venuta per attaccarla – Esci fuori!!! – Solo una piccola corsa leggera alle sue spalle, poi di nuovo il nulla.

Avanzò con i nervi tesi e le mani lungo i fianchi come due armi micidiali.

S: Ma come cazzo è che quando mi sveglio ho sempre da fare??? – sbuffò cercando di capire in che punto fosse l’essere. -  Che ne dici di smetterla con questo giochino snervante??? Stai rischiando davvero grosso sai??? – un sibilo nervoso una vera e propria dichiarazione di guerra.

Entrando nella stanza, era rimasta ad annusare l’aria, cercando un qualsiasi sentore che le spiegasse cosa stesse accadendo. Nulla... Solo la risatina e qualche passetto veloce... Un nano??? Un folletto??? Avanzò fino a raggiungere un tavolino sul quale salì senza esitazioni. Osservò la ragazza concentratissima nel mezzo della sala e la luce sempre più forte che pareva fuoriuscirle dalle mani. Fu lì che finalmente la vide... Sgranando gli occhi osservò il visetto divertito di una bambina dai lunghissimi capelli biondi. Strizzando le pupille attraverso il bagliore dell’energia di Sam, osservò i suoi occhi di cristallo e i piccoli bagliori luminosi nel suo sorriso. Il cuore le si bloccò nel petto nel momento in cui vide la sua padrona voltarsi proprio nel punto in cui era celato il corpicino inerme.

S: Touchè – si preparò a scagliare una gran quantità di energia, proprio nel punto in cui aveva captato con certezza la presenza. Caricando sulla gamba destra come avrebbe fatto un lanciatore di Baseball caricò quanta più energia potè, fin quasi ad illuminare a giorno la stanza. Fu un attimo, un attimo che qualcuno avrebbe ricordato tutta la vita...

T: Nooooooooo!!!! – lanciandosi sulla ragazza pronta per arrecare l’offesa aspettata la fece crollare a terra, proprio nel momento in cui l’energia aveva lasciato la sua mano. La gatta ne fu investita e scaraventata contro un muro. Crollò a terra esanime.

S: Taaaaab!!! – ancora stordita si gettò sul corpicino rimanendo immobile davanti ai suoi occhi chiusi. Si girò di scatto quando avvertì il gelido tocco di una mano leggerissima. Impallidì...

Sophie – Tu chi sei??? Cosa hai fato al gattino??? – Non dovette nemmeno pensare per riconoscerla... La bellezza delicata del viso di Angel, il suo stesso taglio di occhi... Tutto incorniciato da dei bellissimi capelli color del grano...

S: Sophie??? – la bambina annuì lasciandola senza parole... Una bambina di all’incirca sei anni...

T: Hai rischiato di ucciderla – un lieve sussurro da dentro i suoi pensieri... Annuì – Cerca di ponderare meglio le situazioni, o rischierai di cadere Sam... - ancora con lo sguardo perso in quel sorriso infantile portò fra le braccia la gatta ancora semi incosciente

S: Come ti senti???

T: Devo ringraziare i miei poteri... - sospirò quando fu adagiata sul divano – Le avresti fatto davvero del male...

Se solo avesse scagliato quella bomba di energia, probabilmente qualcuno avrebbe davvero ricordato quel giorno, ma quel qualcuno sarebbe stata proprio lei.

S: Grazie Tab... - l’accarezzò tendendo la mano alla piccola ancora fissa su di loro

T: Sono qui per questo... - chiuse gli occhi e si addormentò

Rimase per un po’ a guardarla, fin quando non si rese conto che dormiva serenamente... Fin quando un sottile odore di bruciato, non le solleticò le narici.

Scattando come un fulmine verso la porta, afferrò la bambina fra le braccia e corse a spegnere il fornello. Tutto bruciato e il suono della prima sveglia. Osservò il viso radioso della bambina, rimanendo abbagliata dai suoi occhi fluorescenti... Dio quanto era bella...

S: Ok... Sta mattina latte e cornflaches – rise baciando la sua guancia giovane e vellutata – E soprattutto niente sonno per nessuno... Ti va di fare una sorpresa a mamma e papà??? – la bambina battè le mani estasiata cominciando a ridere – Ok... - la posò a terra porgendole una paletta e una pentola, per lei due coperchi di dimensioni spaventose – A lei la batteria signorina e a me i piatti

Il baccano che ne seguì trascinò tutti i presenti in casa al piano di sotto.

La prima a crollare giù per le scale, fu una spaventatissima Down, con gli occhi ancora gonfi per il sonno. Gettandosi in una lunga corsa senza ragionare, era praticamente ruzzolata giù per le scale nel suo pigiamino rosa con i cuoricini. Fu il provvidenziale aiuto della magia della strega, a risparmiarle qualche costola rotta.

S: E una – rise

Due minuti dopo avvertì il grido disperato di Buffy che scendeva a rotta di collo chiamando il nome della figlia. Dietro di lei altri passi concitati, e qualche ruggito furioso. Tutto secondo i piani, una bella sorpresa va fatta alla grande. Apparvero, la cacciatrice, inseguita da due vampiri inferociti pronti a distruggere qualunque cosa sul loro cammino. La bambina terrorizzata dall’arrivo di quei mostri si nascose dietro di lei. Con un gesto della mano arrestò la loro corsa e posando delicatamente il suo rudimentale strumento si accovacciò accanto al frugoletto tremante.

S: Allora tesoro – gli occhi verdi la osservarono impauriti – Quella seduta sul terzo gradino è tua zia Down... - vide i suoi occhi ispezionare il corpo adagiato scompostamente sulle scale e tornare a lei con un lento cenno di assenso – Il pazzo biondo con gli occhi spiritati, è tuo zio William – rise divertita vedendo le facce sconvolte degli altri – Mentre dulcis in fundo il belloccione moro è papà, mentre la bellissima donna con l’ascia in mano è la tua mamma... - Buffy nascose timidamente l’arma dietro la schiena - Una famiglia di svitati, ma pur sempre la tua famiglia!!!- rise coprendosi le labbra per non apparire troppo sguaiata

Spike: Scricciolo??? Che cosa stai dicendo???

S: Io sono la zia Sam piccola... Mancano un pio di persone poi praticamente hai conosciuto tutto il tuo albero genealogico

B: Sam??? – avanzò verso di lei – Mi stai dicendo che quella è mia figlia???

S: Pare di si... - annuì soddisfatta della sorpresa ad effetto

Angel: Sophie??? Ma stai scherzando??? – mutò i lineamenti riportandoli a quelli del padre apprensivo e premuroso. Sorridendo titubante si avvicinò alla bambina che ancora un po’ spaventata si rintanò con il viso nella matassa di capelli neri della strega.

S: Beh, considerando che io per un pelo non la uccidevo visti i suoi giochetti birboni – rise accarezzandole la morbida cascata di capelli doro – Un po’ di scena toccava anche a voi!!!

Spike: Ma davvero quella è la microscopica Sophie??? – i suoi occhi sgranati erano qualcosa di meraviglioso, non potè fare a meno di annuire entusiasta

Angel: Piccola??? – avanzò accucciandosi verso di lei – Certo magari avremmo potuto risparmiarle questo spavento...

B: Appunto... - lo sguardo grave della cacciatrice la fece sentire tremendamente in colpa

D: Ma com’è possibile che sia cresciuta così tanto??? – lo sguardo stralunato diretto a quei lineamenti infantili, che si stringevano al braccio della migliore amica. – Ha solo tre giorni!!!

Sam si sgranchì la voce con qualche colpo di tosse e tirandosi su la portò fra le braccia.

S: Credo sia dovuto alla sua parte vampirica... - si avvicinò alla cacciatrice e le porse la bambina fremente di stare tra le braccia della madre – Sarò monotona... - abbozzò un sorriso verso la ragazza bionda che ricambiò capendo immediatamente cosa stava per dire – ma questa è l’evoluzione della vostra specie...

Spike: Mi ricorda Dracula – sorrise – Lui non ha bisogno di trasformarsi...

B: Non paragonare mia figlia a quel mostro o ti impaletto!!! – si avvicinò ad Angel sorridendo per la faccetta imbronciata della figlioletta – Insomma... Ho una sorella di diciassette anni, che si e no ne avrà due e una figlia di tre giorni che dimostra all’incirca sei anni – sbuffò scocciata – Una vita normale no eh??? – Guardò il cielo fuori dalla finestra in senso di riprovero

Angel: Su dai non mordo!!! Sono papà!!! – cercando disperatamente di strappare un sorriso alla figlia e soprattutto di conquistare la sua fiducia.

Sophie: Mmmm Mamma!!!! – nascose il viso nelle ciocche profumate della cacciatrice facendo accigliare il neo padre, ancora sconvolto dalla rivelazione.

Spike: Ghiri ghiri bella dello zio AHI!!!! – ritrasse il dito portandolo alla bocca offeso – Mettetele una museruola!!! Io lo so che ci sbranerà a tutti!!!

S: Finiscila vampiro!!! – rise trascinando le altre donne – Andiamo a fare colazione??? – si diresse verso la cucina osservando per l’ultima volta l’occhietto semichiuso della sua gatta provvidenziale.

Angel: Dai tesoro vieni in braccio a tuo padre – gli occhi implorati seguivano mestamente il lento negarsi della bambina

B: Su piccola quello è il tuo papà... - Nulla solo le braccia della madre e quelle delle due zie. I due vampiri sconsolati, cercavano in tutti i modi di conquistare un po’ di fiducia ma senza risultati.

Spike: Scricciolo, questa però è colpa tua eh!!! – additò la compagna pentendosi poco dopo vista la sua faccia avvilita. - No scusa io...

S: No hai ragione... - sospirò cercando di convincere la bambina a dar retta ai richiami dei ragazzi – Solo che mi dimentico sempre di quanto siate violenti in questa casa... - ridacchiò ripensando alla tragicomica scena della cacciatrice con la scure in mano seguita dai diavoli dell’inferno – Ammettete che alle volte siete un po’, come dire...

D: Eccessivi!!!! – accorse in suo soccorso facendoli vergognare – E tutti eh!!! La prossima volta scarichiamo le bombe atomiche e distruggiamo il pianeta – scoppiò a ridere mandandosi quasi per traverso il cucchiaio di corflaches appena ingurgitato.

Angel: Ma era sparita – abbassò lo sguardo intimidito

B: Giusto... - cercò di giustificarsi ma con scarsissimi risultati – Dai piccola prova ad andare da tuo padre su... dai... - la posò per terra e la spronò a camminare verso di lui con una pacca dietro la schiena. La bambina titubante avanzò un po’ fin quando non incontrò le braccia del vampiro. Si fece accarezzare qualche istante, fin quando in uno scatto fulmineo non si lanciò ridendo verso la porta. Fu un tutt’uno aprirla e correre fuori. In un gesto disperato tutti i presenti si tuffarono verso l’uscita dimentichi dei rischi e gettandosi sotto il sole. Fu per l’ennesima volta il provvidenziale gesto della strega a salvare le cose. Con un gesto fulmineo della mano strattonò dentro i vampiro già fumanti, scaraventandoli sul tavolo, che si ruppe sotto il loro peso. Scosse la testa sfinita.

S: Eccessivi è il termine giusto. – osservò fuori... I biondissimi capelli della piccola brillavano nel sole come spighe di grano, sotto lo sguardo estasiato di una madre felicissima.

B: Il sole!!!!

D: Può stare al sole!!!!

Spike: Mmmm che bello – disse senza eccessiva enfasi cercando di rialzarsi dolorante.

Angel ancora incredulo guardava radioso il viso della sua piccola senza parlare.

S: La prossima volta che deciderete di suicidarvi, per cortesia ditemelo ed eviterò di distruggere casa – osservò i loro visi rapiti e decise di non proseguire... L’amore rende ciechi e ardimentosi... Tutto si cancella di fronte al pericolo imminente...

B: Ti rendi conto, che nemmeno in una settimana, ho una figlia che si mette minigonne rubandole dal mio armadio e tutta improfumata se ne va al Bronze dentro i miei stivali alla moda??? – sbraitò gesticolando forsennatamente

Anya: Beh... Lo sapevi anche tre giorni fa, quando la hai vista svegliarsi adolescente – rise porgendole una tazza di caffè fumante.

B: Si ma se continua di questo passo, tra meno di un mese avrò una figlia che è mia nonna!!! – Disse veramente preoccupata

S: Ah! Su quello puoi stare tranquilla... I valori vitali adesso sono fermi – portò la sua tazza alla bocca assaporando una bella boccata caffè solubile, continuando a rimpiangere il vecchio magnifico espresso italiano – Si è stabilizzata sull’età matura... - Togliendosi gli occhiali dal naso diresse la sua attenzione ai pasticcini sul tavolo.

B: A proposito... - la fissò seria e concentrata – Tu come stai??? – Sam deglutì a fatica cercando però di rimanere il più normale possibile – Spike mi ha detto dei tuoi continui giramenti di testa e mal di stomaco...

Anya: Non stai bene??? – avanzò verso di lei mostrandosi veramente preoccupata – Che hai???

S: Ma sto bene!!! Solo sono un po’ stanca!!! Poi ragazze, comincio a sentire gli influssi del primo male, nulla di più...

B: Appunto, la bestia sta per svegliarsi e forse è il caso che tu ti rimetta in forze... - scosse la testa – considerato poi, che mia figlia, la grande condottiera degli eserciti del bene, ha solo intenzione di andare in giro a provare vestiti e rossetti per i prossimi vent’anni... Tanto di questo passo lo potrà fare...

S: Dalle tempo – sorrise spegnendo il portatile davanti a lei – sa bene quali sono i rischi a cui andiamo incontro – assaporò il caffè allontanando l’idea di quella ragazzina piena di frivolezze – deve solo avere il tempo di mettere a fuoco la situazione

B: Si ma di questo passo ci farà ammazzare tutti...

Anya: Buffy... Non è detto che tutti siano in grado di prendersi le pr5oprie responsabilità... - cercò di farla calmare in qualche modo

B: Si ma lei lo deve fare!!! Come lo ho fatto io a mio tempo, e soprattutto come lo stiamo facendo tutti!!! – Ringhiò adirata verso la porta appena aperta da due giovani figure.

Sophie: Ok, si sta parlando di me – rise scotendo la sua lunga coda di cavallo – Cosa ti rode cacciatrice???

S: Buon giorno ragazze – Anya si limitò a salutarle con un cenno della testa, per non trovarsi in mezzo alla discussione imminente

B: Sono tua madre!!!! Non la cacciactrice – balbettò un po’ prima di recuperare il discorso – O meglio hemmm... Sono la cacciatrice, ma tu mi devi chiamare mamma...

La ragazza sorrise avvicinandosi e baciandola sulla guancia.

Sophie: Zia Sam!!! Le saltò al collo come avrebbe fatto una vera nipote con sua zia – Lo zio dorme???

S: Si – rise – da bravo vampiro, a meno che non lo vediamo apparire da quella porta sotto la solita copertuccia insieme a tuo padre!!! Ciao Briciola!!! – diresse l’attenzione a Down rimasta un po’ in disparte. Da quando la ragazza era entrata nella casa, l’altra si era praticamente rintanata in sé stessa, sentendosi messa da parte.

B: Come è andata a scuola??? – scosse la testa pensando già alle brutte notizie. Se quella ragazza era diventata bella come il padre, per il suo caratteraccio ribelle aveva completamente ripreso da lei. Sophie: L’incantesimo di Samantha ha funzionato alla perfezione, per il mondo è tutto normale – rise divertita e gettandosi sulla sedia più vicina

B: Non alludevo a questo – sbuffò – l’interrogazione di storia???

Sophie: Possiamo cambiare discorso??? – Sam scoppiò a ridere osservando il viso frustrato della cacciatrice

S: Sai... Sembri tua madre – sorrise dolcemente – Cerca di allentare la presa...  - Buffy annuì ancora un bel po’ contrariata. – Downy... Il tuo compito di matematica??? – la ragazza scrollò le spalle abbozzando un timido sorriso

D: Diciamo bene – arricciò il naso – Un distinto ti piace??? – la strega la tirò tra le braccia stringendola forte

S: Dio se sono fiera di questa ragazza!!! – Battè le mani fingendo di non vedere il viso ombrato dell’altra adolescente.

S: Puoi ora??? – chiese sotto voce cercando di non spaventarlo

J: Hum??? – un pensiero con una voce familiare. Da principio non capì...

S: James... Sono Sam... Puoi parlare??? – Quello che seguì la lasciò senza fiato. Dalla sfera ancora offuscata per evitare di essere vista da qualcuno, uscì il suono di una frenata improvvisa, e lo stridore impazzito delle ruote sull’asfalto. – James??? Tesoro tutto a posto???

J: Samantha!!!! Vuoi farmi morire??? No perché hai trovato il modo adatto!!!! – rise parlando da solo nell’abitacolo dall’auto ferma sul ciglio della superstrada. – Dove sei???

S: Aspetta... - la sfera si schiarì facendo apparire il suo viso – Mi vedi??? – I suoi occhi stralunati la fecero ridere come una pazza

J: Tu sarai una strega, sarai anche a fare bisboccia a Sunnydale, ma io a queste apparizioni non mi ci abituerò mai... La prima volta nel pc, sta volta addirittura nello specchietto retrovisore!!! Siamo in un episodio di ai confini della realtà??? – lei scosse la testa

S: Volevo sapere come va da quelle parti – si passò una mano sugli occhi cercando di non ridere ancora – Più che altro volevo sapere mmm.... Non riesco a contattare Giulian... Non ci sono mai riuscita...

Il ragazzo si fece cupo di colpo, lasciando trasparire un lieve senso di agitazione sempre più acceso.

J: Sammy... Da quando mi sono fatto raccontare tutto non l’ho più visto né sentito – un brivido le percorse la schiena – So che è partito, ma non so per dove...

S: Partito... - ripetè quella parola senza nemmeno capirne il senso

J: Sembrava terrorizzato quando gli ho detto tutto... Sembrava avesse visto il diavolo in persona...

Suo fratello se ne era andato, e in qualunque posto ora si trovasse, non era raggiungibile in nessun modo. Dopotutto non lo era mai stato dal primo momento in cui aveva provato a contattarlo...

S: Mi manca...

J: Credo che manchi da impazzire anche a lui... Manchi anche a me...

S: Mi spiace Jimmy – abbassò lo sguardo sentendosi colpevole di tradimento verso due persone che le volevano così tanto bene

J: Non dire sciocchezze!!! – sorrise cercando di risollevarla – A me basta che tu stia bene!!! Non so perché lui l’abbia presa così, ma sappiamo com’è apprensivo no???

S: Si sentirà abbandonato...

J: Probabile... Ma è giusto che tu segua la tua strada piccola – i suoi occhi così nitidi rispecchiavano tutto l’affetto che aveva da sempre provato per lei – Come sta il nostro amichetto???

S: Bene – sorrise – ora credo... Anzi, spero stia dormendo – la sua attenzione fu attirata da una sussurro dietro le sue spalle. Si voltò e vide i visi delle ragazze dietro di lei – Jimmy... Ho qualcuno che ti vuole salutare e qualcuno da farti conoscere – voltò la sfera verso i visi paonazzi delle due adolescenti imbarazzate. – Una la conosci bene – rise – è la mia piccola adorata Down... Una... Beh... E’ la figlia di Buffy – quando incontrò di nuovo i suoi occhi increduli si lasciò andare ad una risata liberatrice

J: Ma quanto tempo è passato lì??? – si adagiò sullo schienale del sedile, per cercare di rimanere calmo – Ma non doveva partorire una settimanella fa???

S: Ha partorito una settimana e tre giorni fa – ridacchiò – Quella è Sophie... Diciamo che ha subito una crescita un po’... hemmm come dire

J: Ma che gli date da mangiare???

S: Se te lo dico muori – la risata delle tre donne lo lasciò ancora più interdetto

J: Ok, non lo voglio sapere!!!! Di solo alla cacciatrice che ha sfornato un bel bocconcino!!! - Dietro di lei, la ragazza bionda arrossì vistosamente voltandosi dall’altro lato. – Piccola sta volta sono io che devo andare... La sala di registrazione mi attende... sai... Finalmente farò un concerto a Milano e a Roma – sorrise

S: Ce l’hai fatta!!!! – battè le mani euforica

J: Vorrei solo che tu mi facessi di nuovo da cicerone nella tua città... Anche i ragazzi ne sarebbero stati entusiasti – sospirò – Diciamo che prima o poi lo farai ok???

La ragazza sentì un lieve blocco stringergli la gola. Si, avrebbe voluto poter essere lì con lui... Ma sicuramente non da sola... Annuì...

S: Promesso... Prima o poi lo farò... Fa contente le mie connazionali mi raccomando...

J: Promesso piccola – sorrise cominciando a salutarla – Non aspettare un’altra settimana prima di farti viva ok??? – lei annuì senza parlare

S: Jim!!! Se trovi Giulian... Digli che gli voglio bene!!! – Dall’altra parte il ragazzo annuì sorridendo. Poco dopo la sfera tornò ad essere di nerissimo granito.

Sophie: Zia??? Ma chi è??? O meglio... Non è Spike... Quindi???

D: Quindi chi è!!! Perché devi fare tutti questi giri di parole??? – sbuffò

S: E’ l’alter ego di William – disse riponendo la sfera nel suo alloggio – Quello che vive nella mia dimensione – gli occhi della ragazza si sgranarono fino a saltare fuori dalle orbite – Ah giusto – rise facendo l’occhietto all’altra – Io vengo da un’altra dimensione... Dove questo è solo un telefilm... O almeno fino ad un certo punto lo era

Sophie: Non ho capito...

D: Non preoccuparti Sammy – la trascinò via – ora gli faccio un disegnino

Samantha le vide andar via ringraziando mentalmente Down, di averle risparmiato l’ennesima spiegazione. Osservò ancora la sfera prima di rimettere a posto il coperchio... Giulian era partito... Non avrebbe potuto aiutarla.

Sophie: Io voglio andare al Bronze – sbuffò scocciata da sopra una lapide del cimitero

D: Dio come sei snervante Soph – incrociò le braccia rimproverandola – Hai sulle spalle il peso del mondo, e ancora ti metti a fare i capricci – l’altra incontrò i suoi occhi con fare scettico

Sophie: Questa è una vostra fissazione – allontanò una ciocca di capelli dal viso, con fare da prima donna – io sono solo una ragazza di diciotto anni che vuole andare a ballare...

B: Cercate di farla finita tutte e due – si passò una mano sul viso per imporsi di non schiaffeggiarle – siamo qui per fare pratica non per bisticciare come piccole oche

Poco distante Sam ascoltava il silenzio della notte, attratta da una strana energia mistica... Troppo silenzio tutt’intorno... Troppo anche per un cimitero...

Spike: Posso dire che la preferivo in fasce??? – le bisbigliò all’orecchio distraendola dalla sua concentrazione – Dio mio – sbuffò – la ucciderei a calci!!! – rise mentre le sue braccia le cingevano i fianchi con fare protettivo. Il vampiro portò la bocca proprio sull’orecchio della ragazza che si appoggiò teneramente alla sua testa – C’è qualcosa che non va??? – lei scosse la testa rassicurandolo

S: Per sta sera non sento nulla...

Buffy alle loro spalle giocava nervosamente con un paletto cercando di non ascoltare il battibecco delle due giovani. Troppo afflitta dall’idiozia della situazione raggiunse le due sagome stagliate nella notte.

B: Mi rifiuto di pensare che siano sangue del mio sangue – disse non appena fu arrivata abbastanza vicina da farsi sentire da Spike e Sam. Si voltò verso il compagno poco distante e attirò la sua attenzione lanciandogli un sasso – Ha ripreso da te!!! – gridò sorridendo in maniera sarcastica – Questa è l’anima di Liam che le aleggia nei geni!!!

Il vampiro finse di non sentire, anch’esso disturbato dal continuo bisticcio alle loro spalle.

S: E’ una bambina Buff... Cerca di capirla... - sorrise benevola

B: No, non la capisco, e scusatemi se lo ripeto, ma se quella è la persona alla quale ci dovremo affidare per salvare gli universi... - strinse i denti per evitare di impalettare le due ragazze che ora stavano litigando – Beh... Siamo veramente nella merda fino al collo!!!! - Spike rise noncurante dell’occhiataccia degli altri adulti. – Mi aspetto di vederla da un momento all’altro laccarsi le unghie sulla lapide di George Miller – ringhiò voltandosi ad osservare il continuo gesticolare della sua così detta figlia.

Spike: Beh briciola non centra sta volta – indicò la ragazza con le mani sui fianchi che rimproverava la nipote – quindi, evita di parlare al plurale – Sam annuì osservando lo sguardo serio della piccola Down

Angel: Effettivamente si sta rivelando molto più matura del previsto... - sospirò con un magro sorriso. – Beh... sta crescendo...

S: E’ da un pezzo che è cresciuta... Solo che eravate troppo impegnati a proteggerla per accorgervene – ridacchiò ritornando a prestare attenzione al buio circostante.

Sophie: E’ inutile che fai tanto la saccente Down!!! – gridò saltando in piedi – questo non è il massimo di serata divertente!!!

D: Ma quando comincerai a ragionare con la logica degli anni che indossi??? – sibilò prendendola per un braccio – sai che hai qualcosa da fare... Non ti piace??? Beh, a noi non interessa, fallo e basta!!!

Sophie: Ma chi sei tu per darmi ordini??? – sfoderò le zanne facendo indietreggiare l’altra – Sei anche più piccola di me – ringhiò avanzando minacciosa – Cerca di rimanere al tuo posto.

Angel cominciò a fischiettare cercando di allontanare la voglia disperata di fuggire da tutte quelle grida isteriche e invidiò Spike, quando lo vide allontanarsi verso la cripta di Clem.

Spike: Scusate – alzò le mani in segno di resa – io vado a bermi una birra lontano dagli schiamazzi... Scricciolo che fai vieni con me??? – la osservò qualche istante in maniera supplichevole

S: No tesoro vai... Quando avranno terminato ci sarà bisogno anche del mio aiuto – si massaggiò sorridendo, una tempia martoriata dallo stridore delle grida

B: Angel... se vuoi vai – sospirò sgranando gli occhi disperata – Ci penso io a impalettarla e seppellirla sotto tre metri di terra...

Il vampiro la osservò di sottecchi. Sarebbe volentieri andato, se poi non avesse dovuto aver a che fare con un broncio di due metri da parte della cacciatrice... Scosse la testa sospirando sfinito. Osservò la testa bionda poco distante e cercò di allontanare per un attimo il pensiero che quella fosse davvero sua figlia.

Sophie: Mi hai stancata con i tuoi virtuosismi Down!!! Non fare la santarellina!!!

D: Non sono una santarellina!!! Sto solo cercando di farti capire come stanno le cose!!!

Sophie: E le cose starebbero che io devo fare quello che dite e stare zitta???

D: Ci stai facendo perdere solo una marea di tempo Sophie!!!!!

Sophie:: A te??? – rise sguaiatamente – E tu che centri??? Al massimo ai miei genitori e a Spike e Sam!!! Tu sei qui solo perché Anya e Xander dovevano andare a teatro!!!

D: Ma Dio!!! Buffyyy!!! Controlla questa belva!!!!

Sophie: Mamma!!! Ma come hai fatto a sopportarla in tutto questo tempo!!! Levamela da torno!!!

B: Ce la fate a farla finita si o no???

Angel: Ora basta siete due criminali!!!

D: Io??? Avete una figlia che abbaia come un cane rabbioso e sono io??? Voi siete fuori di testa!!!

B: Down!!! Basta!!!

Sophie: IO abbaio come un cane??? Ma come ti permetti ragazzina???

D: Ragazzina a me??? Ma se non hai nemmeno due settimane, cretina!!!

Angel: Ma la fate finita!!!!

*La nuova era sta cominciando*

Sophie: Cretina dillo a tua sorella stronza!!!

S: Cosa???

B: Sophie!!!!!! Modera i termini!!!

Angel: Ma cos’è il raduno dei dannati??? Siete pazze???

*Sento il profumo della morte*

Sophie: Ho il diritto di difendermi dagli insulti di questa scema no???

Uno scatto improvviso fece girare il corpo della strega tendendolo verso il buio.

D: No tu non hai diritti imbecille!!! Cresci prima che decida di farti fuori!!!

Angel: Dio ora le sbrano...

Sophie: Abbassa la cresta!!!! Io davvero ti succhio fino all’ultima goccia di sangue!!!

B: Che fai tu??? Se ti vedo assaggiare anche solo una goccia di quella roba ti impaletto fino all’osso!!!

*Abbiamo bisogno di sangue per incominciare il nostro cammino...*

D: Hai messo al mondo una bestia!!! Mettile la museruola – scattò allontanandosi

S: Down! Ferma!!! – avanzò ancora stordita

B: Tu non ti muovi da qui ragazzina!!!

Sophie: Lo vedi che sei una ragazzina!!! – rise tenendosi lo stomaco – Ragazzina, ragazzina!!!

D: Sono stufa di starvi a sentire!!! Pensate a lei e basta!!! – indietreggiò ancora quasi in lacrime

Angel: Down fai la brava su...

Sophie: fai la brava Downy – mugugnò schernendola

D: Basta!!! State lontani da me!!!!

B: Down Summers vieni subito qui!!!

S: Down per favore non muoverti... - cercò di farsi sentire ma le urla la sovrastarono ancora

*Sangue... Morte... Potere...*

Sophie: Ma vattene idiota!!! Vai a scrivere sul tuo diario quanto ti senti sola e abbandonata – rise ancora più forte ferendo nel più profondo l’altra ragazza

D: Hai letto il mio diario???? Sei una bastarda!!! Tu non sei della mia famiglia!!! – fuggì via

S: Dooown!!!!! Fermatiiiiii – un grido che sovrastò quelli degli altri ammutolendoli di colpo – E’ in pericolo!!!! Cercate Spike!!! Siamo circondati!!!

Si lanciò all’inseguimento della ragazza correndo senza più fiato nei polmoni. Riusciva a scorgerla tra le lapidi in lontananza, mentre alle spalle avvertiva i primi rumori dei vampiri tra le tombe.

La cacciatrice si voltò esterrefatta verso l’immagine della ragazza terrorizzata e in un fascio di luce scorse il primo viso straziato. Una figura avanzava verso il trio di persone in una posa innaturale, le gambe piegate in maniera animale, si tendevano in uno spasmo ad ogni movimento. Finalmente incontrò i suoi occhi e ne rimase raggelata. Per la prima volta capì cosa voleva dire davvero non avere un anima. Nulla di quell’essere ricordava vagamente qualcosa di umano. Negli occhi lattiginosi e spiritati il nulla più profondo della dannazione.

Angel: Non ho mai visto nulla del genere... - disse preparandosi per la lotta acquisendo il viso della caccia – E’ terribile!

B: Sam dice che è un anello evolutivo precedente al vostro – rabbrividì impugnando saldamente il paletto – Qualunque cosa sia è un vampiro... - il ragazzo annuì preparandosi a balzare – Sophie!! – la vide pochi passi dietro di loro completamente impietrita dal terrore – Impugna il paletto e difenditi!!!! – Non rispose rimanendo con gli occhi sgranati puntati in un punto preciso nel cimitero. La cacciatrice si voltò a guardare, urlando di terrore alla vista di quello che stava avanzando. Un gruppo di corpi deformi, si dirigeva proprio su sua figlia. Indietreggiò mettendolesi di fronte, come scudo inespugnabile.

Angel: Buffy – si guardarono un istante, come se quello dovesse essere davvero l’ultimo – Mi raccomando, sta attenta.

B: Angel!! Porta via Sophie!!! – il ragazzo scosse la testa rimettendosi in guardia.

Angel: Questo è il momento di rimanere uniti e lo faremo.

S: Spike!!!!!! – gridava come la prima volta in quel cimitero. Talmente forte da sentire il dolore all’interno della gola.  Strattonando per un braccio il corpo scosso dai singhiozzi di Down, correva senza fiato verso l’unico posto sicuro all’interno di quell’inferno. La vide apparire e con un gesto della mano scaraventò la ragazzina a pochi passi dalla porta – Corri!!!! – Fece spalancare la porta, proprio nel momento in cui due demoni le furono sopra – Ahhhhhh!!!

Con un calcio allontanò il primo, avvertendo lo scricchiolio della frattura del fragile osso sotto la spinta impetuosa del suo piede, mentre con entrambe le mani, cercava di allontanare disperatamente il secondo dal suo collo.

L’odore di marcio le massacrava lo stomaco, ormai già martoriato dalle continue nausee. Lottò disperatamente contro il bisogno di vomitare, focalizzando le sue energie sulla rabbia e la disperazione che l’avevano invasa. In un disperato corpo a corpo fu trascinata un po’ più distante nella macchia di alberi.

D: Spike!!! – entrò in lacrime ed urlando terrorizzata – Ti prego salvala!!! Oddio è colpa mia!!! – il vampiro scattò in piedi correndo subito ad afferrare la ragazza in procinto di svenire. Clem e la sua compagna assistettero alla scena con gli occhi fuori dalle orbite.

Spike:  Down!!! – gridò trasportandola sulla poltrona – Cosa sta succedendo???

D: Samantha Buffy gli altri – scossa dai singhiozzi faticò a proseguire – I vampiri... Spike!!! Salvali!!! – senza esitare il vampiro si gettò sulla porta tramutandosi nel suo peggior nemico.

Spike: Clem!!! Chiudetevi dentro!!! – uscì dalla porta chiudendola con forza dietro di se.

C: Down!!! Cosa sta succedendo?? – Nulla solo l’oblio infinito.

Sommersa da due corpi putrescenti, la cacciatrice lottava per la sua vita e per quella di sua figlia. Poco distante un padre nella disperata follia del terrore, dilaniava senza sosta corpi marcescenti di demoni completamente senza controllo.

Angel: Sophie!!! – osservò il giovane corpo rannicchiato in un angolo cercando di divincolarsi dalla stretta di due mostri.

Fu una provvidenziale mano a trarlo d’impaccio. Il viso del suo Cild apparve dal nulla come una benedizione.

Spike: Questo è il mio sire!!! – ringhiò sorridendo – Se proprio c’è qualcuno che lo deve far fuori quello sono io!!!! – con un gesto sicuro trapassò il fragile costato del vampiro riducendolo in cenere. – Tirati su – gli porse la mano aiutandolo a risollevarsi – Quanti sono???

Angel: Troppi... Buffy??? - Poco distante la cacciatrice sferrava colpi a raffica ad un gruppo ben assortito di carne macilenta. – Sophie!!! Sei un vampiro!!! – le ringhiò adirato – Alzati!!!

La ragazza lo osservò impietrita. Sul volto nessuna espressione, solo il gelido terrore.

Spike: Si vede che la nuova generazione ha troppo da pensare alla disco vecchio mio – con sguardo divertito osservò gli stivali alti della ragazza – Vai alla cripta di Clem – le indicò la strada tornando a dedicarsi ad un altro vampiro – Qui ci possiamo pensare da soli – con un calcio al volto tumefatto dell’aggressore riprese a lottare furiosamente.

Sophie: Io non mi muovo da qui – mugolò ma il padre infuriato la sollevò da terra trascinandola di qualche metro per un braccio

Angel: Finiscila di rispondere ragazzina!!! Sono stanco dei tuoi capricci – il viso demoniaco le vomitò in faccia rabbia e repulsione. La ragazza scoppiò in lacrime – Ha ragione tua madre!!! – sibilò a pochi centimetri dal suo viso – Se la profezia è vera siamo nella merda – con una strattonata la fece cadere a terra. Dietro di loro una madre in guerra per sopravvivere, guardava con delusione il viso della propria figlia.

I due vampiri lottavano senza sosta e respiro, contro la nuova specie di vampiri, dietro di loro una fortissima cacciatrice li inceneriva con rabbia senza timore e titubanze.

Sentì la terra premerle dietro la nuca, immobilizzata e senza aria, non riusciva nemmeno ad utilizzare la magia. Sola, con due demoni sul corpo, lottava disperatamente cercando una via di fuga. Annaspando in cerca di aria, sotto il gelido tocco di due mani putrescenti, osservò la corsa della giovane vampira verso il rifugio poco distante. Provò a chiamarla per chiedere aiuto, ma la mano strinse ancora di più. L’alito fetido le riscaldava il viso facendole ritorcere lo stomaco sotto spasmi violentissimi. Gemette sotto un fiotto di saliva sanguinolento, che le bagnò il viso al lato della bocca.

Sophie: Sam??? – osservò nel buio nella ricerca di qualcuno. – Samantha???

Di nuovo il gemito. Nella disperata ricerca di aria, aveva strappato via dal cranio dell’essere un brandello di pelle imputridita. Il contatto umido e melmoso, l’aveva fatta gemere d’orrore.

Sophie: Samantha!!! – si era gettata nella ricerca disperata della strega sentendosi quasi colpevole dell’accaduto. – Dio Sam!!! Dove sei!!!

Il suo grido arrivò diretto all’orecchio sensibile di Spike, che finalmente riuscì a divincolarsi dalla morsa di due demoni. Li distrusse elegantemente con due colpi ben assestati per lanciarsi immediatamente nella ricerca della propria donna.

Spike: Sam!!!! – gridò trasformando la sua voce in un ruggito furente. Se l’avesse persa non avrebbe mai potuto perdonarselo... - Piccola!!!! Dove sei!!!! – Corse... corse accecato dal terrore, senza curarsi delle ferite infertegli, senza curarsi delle anime di fronte al suo passaggio. Imperdonabile... Non aveva pensato a lei...

Avvertì la presenza di qualcuno, e con uno strattone allontanò il viso dilaniato del demone sopra di lei. La vide... Immobile con i suoi occhi luminosi, proprio a pochi passi da dove lei stavo lottando disperatamente per sopravvivere. Osservò il suo sguardo vitreo...

S: Sophie aiutami... - un sussurro nell’ultimo spiraglio d’aria... Nulla. Immobile ad occhi sgranati la guardava senza proferire parola. Fu allora che decise di chiudere la partita, quando vide morire l’ultima speranza nello sguardo vacuo di colei che avrebbe dovuto rappresentare la loro salvezza.

Con furia affondò le unghie nella carotide di uno degli esseri sopra di lei, immergendo le dita fino a toccare l’osso nella carne macilenta. Con sottile crudeltà, giocò con le piccole vertebre fin quando non decise di spezzarle. Uno schiocco secco e una cascata di cenere leggerissima sul viso.

S: Se è così che dovrà andare, allora voglio divertirmi – osservò sprezzante il giovane corpo ulteriormente ammutolito dai suoi occhi glaciali. Con una strana forza che le intorpidiva gli arti, si sollevò, portando davanti al suo viso quello deteriorato dell’altro vampiro rimasto. Lo osservò nei particolari, cercando di imprimerli bene nella memoria. I primi di una lunga serie... Sicuramente da incorniciare in un quadretto da mettere in bella mostra sul camino di casa. Sogghignò.

S: Come pensi sia meglio vampirella??? – sorrise scoprendo dei denti bianchissimi – lentamente o con un colpo veloce??? – la ragazza dietro di lei balbettò qualcosa di incomprensibile – Sophie, credo di aver sbagliato a credere che tu avresti potuto fare qualcosa di preoccupante – abbassò lo sguardo coprendo una smorfia divertita – Probabilmente tu sei la figlia del miracolo... Ma ho poco da aspettarmi da te – sospirò sollevandosi in piedi senza toccare terra.

Osservò gli occhi vitrei del vampiro nelle sue mani e inclinando macabramente la testa gli sistemò una ciocca lurida di capelli, acconciandola dietro l’orecchio semi distrutto nella decomposizione. Dei passi dietro di lei la fecero sorridere e voltare.

S: Ciao cucciolo – il vampiro biondo la osservò allibito senza riuscire a parlare – Pensi sia meglio una fine da eroe, tra spasmi e torture??? O magari una fine scialba, con un colpo diretto nello sterno, proprio sotto la terza costola??? – scosse la testa per l’intempestività del compagno – Ah amore... - scagliò il vampiro contro una trave appuntita che fuoriusciva dai muri antichi della cripta, riducendolo in finissima cenere bianca – Come vedi chi fa da sé fa per tre – si ripulì le mani sui jeans incrostati di terra.

Spike osservò tutto come un film a rallentatore. I suoi movimenti meccanici, la sua aria sicura e tremendamente eccitata... I suoi occhi... Spettrali e profondi come un lago isolato tra le montagne. Deglutendo a fatica osservò il corpo inerme fendere l’aria come un fuscello leggero, e fracassarsi contro il muro e finire in cenere. Tutto come un tetro film dell’orrore...

Spike: Sam... - balbettò cercando di avvicinarsi a quella donna che tanto amava, ma che in quel momento non sembrava essere lei – Piccola come ti senti??? – le sfiorò la mano e incontrò i suoi occhi terrorizzati. Non capì... La vide crollare a terra priva di sensi e cominciò a gridare.

La ragazza dietro di loro fuggì via entrando nella cripta al sicuro...

B: Cosa è successo??? – gli occhi infossati da due terribili ombre scure, osservavano il viso bianchissimo della strega distesa sul letto.

Spike: Non lo so – ancora incredulo le teneva la mano aspettando che si risvegliasse – Aveva qualcosa di innaturale – rabbrividì al solo ricordo di quegli occhi privi di fondo – Non era lei... Era... Era come...

Sophie: Posseduta!!! Ecco cos’era!!! – mugolò attirando l’attenzione su di sé

Spike: Non ti permetto... - Angel lo fermò dal proseguire con un rapido gesto della mano e si avvicinò con aria grave alla figlia. Lo schiaffo risuonò nella stanza silenziosa come un tuono nella notte. La cacciatrice chiuse gli occhi per non dover assistere a quella scena così giusta, ma così dolorosa per una madre.

Angel: Non pretendo che tu sia una donna – sibilò avvicinandosi ai suoi occhi in maniera minacciosa – Sei solo una bambina... Ma come tale... Impara a tacere!!!!! – gridò facendola sobbalzare e scoppiare in lacrime di nuovo

Buffy osservò i suoi amici, con una sola certezza... Il primo male avrebbe dovuto aver a che fare con una nuova squadra di eroi... Questa volta non avrebbe permesso a sé stessa di sconfiggerla.

Spike strinse tra le braccia il corpo privo di sensi della donna che amava, baciandole il viso candido e portandolo al petto uscì dalla porta senza parlare. Uscirono insieme, dietro di loro una giovane ragazza dai lungi capelli color del grano e il viso solcato dalle lacrime.

La prima notte era finita...

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