.:: Tutto il mio mondo per te... ::.Parte 20 23 Brezza sull’oceano Non era stato facile abituarsi dapprincipio, ma piano piano, soprattutto con la loro vicinanza costante, aveva messo a tacere i sensi di inadeguatezza. Giulian le aveva trovato una bellissima villetta sul mare, non molto grande ma straordinariamente deliziosa e gliel’aveva regalata nonostante il continuo rifiuto della ragazza. Era stato il suo regalo di benvenuto, il suo dono per avergli cambiato la vita... Aveva cominciato a lavorare solo dopo una settimana, nell’azienda del ragazzo, in una piccola succursale, per non stare troppo soffocantemente al suo fianco. Aveva cominciato come assistente del capo sezione, e aveva subito imparato ad apprezzare la giovialità di quell’uomo, così paterno e dolce, da riuscire a farla sentire a casa, anche fra le mura di quell’ufficio. James dal suo canto, non l’aveva mai lasciata sola, portandola con sé ovunque, completamente noncurante delle chiacchiere sulla loro presunta relazione, che si erano sparse a macchia d’olio. Così aveva ricominciato a vivere, con suo fratello e il suo migliore amico, uscendo spesso insieme, e godendosi la sfavillante vita di quel nuovo mondo che l’aveva accolta a braccia aperte. Era anche arrivato il compleanno di James, insieme al suo indispensabile Giulian, si era scervellata per trovargli un regalo adeguato, e sbalorditivo. Avevano organizzato una mega festa nel reame O’Neill e si erano preparati al grande evento chiamando tutte quelle persone che avrebbero fatto piacere all’amico. Si era occupata personalmente degli amici di James, della sua band, e del cast di Buffy e Angel... Oramai il primo senso di smarrimento era sparito, e quelle persone le erano diventate familiari, come se le avesse sempre conosciute. Alla fine aveva optato per comprargli una chitarra nuova, spendendo quasi tutti i suoi risparmi, nel negozio di musica più rinomato di Los Angeles. Per lui avrebbe fatto questo e altro, se riusciva finalmente a stare meglio, lo doveva in gran parte anche a quel ragazzo stupendo che l’aveva obbligata a cambiare. Alla fine però, la sorpresa più grande fu riservata a lei. Tutti i suoi amici, erano stati chiamati da Giulian, e portati nella città degli angeli in segreto. Forse il giorno più bello da ricordare, come l’abbraccio pieno di calore dei due ragazzi, che la strinsero in lacrime di felicità. Una grande famiglia, una nuova vita, degli amici fantastici... Se solo ci fosse stato anche lui.... Erano trascorse quasi due settimane dalla sua partenza per via di una Tournè in Europa. Si era dedicata all’affiliazione di una setta secondaria, spalla a spalla con quello che oramai considerava davvero molto più di un fratello. Si era dedicata alle novizie, e allo sfoltimento delle streghe presso le congreghe dislocate. Nonostante ora fosse veramente addentrata nel circolo, ancora non riusciva a prendere le cose sul serio come loro. Ancora sorrideva quando sentiva le subalterne chiamare Giulian Master.... Rideva senza nemmeno pensare e facendo scatenare molto spesso dei veri e propri attacchi di panico nelle persone che le erano di fronte. Oramai Giulian ci aveva rinunciato, ma ogni volta le riservava la sua occhiataccia più severa. Era così strano vederlo lì, alle volte riusciva a turbarla. Nelle loro scorribande notturne al fianco di James, riusciva completamente ad evadere da sé stesso, risultando talmente simile a lui da far paura. Riusciva a perdere quello snervante controllo di sé, che lo accompagnava lungo tutta la giornata e soprattutto lì dentro. Non riusciva a capirlo, probabilmente non ci sarebbe mai riuscita e nonostante fosse praticamente quasi a capo della congrega, nessuno riusciva a toglierle dalla testa che quella gente si prendesse troppo sul serio. Spesso rimbrottava il mister master, come lo chiamava lei, proprio sul suo essere troppo serio e compito. Sempre attento ad ogni minima cosa, sia nel lavoro comune, che il quello segreto. Sempre stirato e firmato come un manichino dei grandi magazzini. Si divertiva a chiamare gli affiliati le spie russe e molto spesso paragonava la sua vita a quella di James Bond... Soprattutto quando lo vedeva perdere la pazienza... Farlo imbestialire era diventato il suo hobby preferito, dopotutto era stato lui a dirle che anche quando erano stati fratelli per la prima volta, lei lo aveva sempre fatto impazzire. Era stato lui a cercarla durante quei quattrocento anni, e ora doveva pedalare sulla bicicletta che aveva voluto... Dio come lo adorava... Unico nel suo genere, così stupendo come amico, compagno, confidente, ma soprattutto come fratello ed angelo custode... C’era sempre per lei... La sera, James le aveva telefonato proprio mentre stava sbrigando le ultime cose nell’ufficio della presidenza. Senza pensare, aveva mollato tutti lasciando per l’ennesima volta senza parole il bel viso di Giulian. Gli aveva sorriso e gli aveva spedito il solito casto bacio pieno di moine, per poi fuggire via come un lampo senza dare spiegazioni. Il suo amico del cuore era tornato e l’aveva chiamata dicendole di essere molto stanco, ma di avere un bisogno disperato di vedere la sua migliore amica. Le fans lo avevano assediato tutti i giorni, e non era riuscito a chiudere occhio... Addirittura un gruppo di pazze scatenate, si era introdotto nell’albergo dove risiedeva la band, ed aveva creato il panico all’interno delle stanze. Non le aveva prese a schiaffi una per una, solo perché erano delle ragazzine, le aveva detto rabbioso. Gli aveva risposto, cercando di difenderle, che probabilmente qualche tempo prima di conoscerlo, avrebbe potuto esserci anche lei in quel gruppo di adoratrici schizzate. Lui candidamente le aveva risposto canticchiando una specie di ballata – Vaffanculo Sammy, se ti avessi conosciuta in un modo così paradossale ti avrei ammazzata a chitarrate in testa. – Avevano riso insieme per quasi due minuti, mentre lei gli aveva ricordato di trattare bene la chitarra, visto che era stata frutto del suo sudore giornaliero. Le aveva raccontato del party di ben venuto, delle grida furiose di quelle ragazzine impazzite... Lo conosceva abbastanza bene da sapere che il suo amico del cuore, amava le sue fans, ma odiava tutto quel casino infernale. Mille volte lo aveva paragonato al suo Spike per quello... - Divertirsi si, ma con stile!!! – Rise. Ora aveva bisogno di un po’ di tranquillità, e come al solito per quello, la sua compagna indiscutibile era diventata lei. Seratine in spiaggia a chiacchierare per ore, un buon film, patatine Pringles e succo d’ananas. Al massimo, una nuotata rilassante nella sua piscina nel rassicurante silenzio del suo giardino. Mille volte le loro fughe dalla confusione, erano state immortalate dai paparazzi, come fughe d’amore sui gossip nazionali. Loro ne avevano sempre riso di cuore, lasciando tutto così, senza mai dare spiegazioni, senza rilasciare interviste. Addirittura una volta, era stata seguita fino in ufficio ed assediata dai reporter alla ricerca di una svolta in tutta quella storia. Lei si era limitata a sorridere e a chiudergli la porta in faccia soddisfatta. Dopotutto quella pubblicità al suo JM faceva bene, mentre a lei non dava affatto fastidio. A parte gli sguardi pieni d’odio delle ragazzine per strada, ma ci si stava abituando piano... Non aveva da dare spiegazioni a nessuno, erano due single convinti, ne avevano parlato fin troppe volte. Chi li conosceva bene, sapeva che la loro era solo una grande, magica amicizia. Lui era il suo scoglio lì nella città degli angeli. Quello scoglio sicuro, con la faccia del vampiro che amava... Non era lui però... e questo Sam lo sapeva bene. Lo leggeva chiaramente in quegli occhi tanto simili a quelli di William, ma così profondamente diversi. Occhi di un giovane uomo stupendo, che nella vita ringraziando il cielo aveva avuto tutto... Molto distanti da quelli tristi di colui al quale, la vita stessa, aveva tolto ogni cosa... Un altro essere meraviglioso e magico... Troppo lontano da lì... Dio quanto le mancava ancora... Aveva riso come una pazza ascoltando i racconti di James, e si era obbligata nonostante fosse tardi, ad andarlo a consolare, lo aveva sentito piuttosto provato dal tour. Aveva affittato un dvd meraviglioso con Bruce Willis, uno che a dire la verità, avevano già visto mille volte... Ma sapeva che a lui sarebbe piaciuto come sempre. Il suo amico del cuore, non aveva misteri per lei... Sorrise compiaciuta. Aveva salutato Tabby, con il solito grattino che l’aveva lasciata a pancia in su estasiata, e si era incamminata verso spiaggia davanti casa. Come al solito si sarebbero incontrati lì. Qualche minuto a rimirare il mare, poi in macchina fino a Beverly Hills. Probabilmente quella notte avrebbe dormito da lui, come già un milione di volte aveva fatto. Gli ultimi mesi erano stati davvero speciali... Era già lì, con i suoi capelli biondo platino mezzo spettinati, i suoi jeans strappati, il suo spolverino di pelle nera... Lo guardò rapita. Quella sera, specialmente con il pallido riflesso lunare, l’avrebbe davvero scambiato per il suo Spike. Scosse la testa divertita e proseguì verso di lui. Il suo mondo era quello oramai. Era scesa all’inferno, ma bene o male ne era risalita decentemente. Lui le mancava da morire... Ma purtroppo questa era la realtà, la porta di quella dimensione le si era chiusa alle spalle, senza possibilità di repliche. S: JM!!! – gli saltò alle spalle facendolo spaventare – amore della mia vita!!! – lo baciò con forza sulla guancia, e gli strofinò le spalle. Era gelato. Effettivamente quella sera faceva freschino. Gli occhi azzurri del ragazzo la guardarono sconcertati, lei rise divertita di fronte a quell’espressione stralunata di spavento e si sedette accanto a lui, volgendo subito lo sguardo al mare. Quelli erano i momenti che amava di più della loro amicizia. Raccontarsi le cose successe, ridere, fare battute sarcastiche, parlare dei soliti scoop giornalistici sul suo conto. Si voltò a guardarlo con un sorriso smagliate. S: Beh??? Non mi dici nulla??? – gli diede uno spintone quasi a farlo cadere nella sabbia – Le ragazzine pestifere, le grida gli striscioni... Dai racconta, racconta!!!! – alcune volte aveva potuto seguirlo nei suoi viaggi, ma in quella occasione, non era riuscita a chiedere ancora ferie al suo capo... Beh non poteva certo biasimarsi... Era sempre stato un buon datore di lavoro, permissivo e delizioso, ma non si può pretendere la luna. Il ragazzo la guardava senza parlare, il suo viso era smunto, ma bellissimo come sempre, era davvero stanco e provato dal lungo viaggio. J: Che vuoi che ti dica – sbuffò – sono sfinito Quelle parole non la convinsero affatto, c’era qualcosa di diverso in lui... Un po’ quel suo sguardo strano la preoccupava... Era stato troppo evasivo per i suoi gusti... Anche se si conoscevano da relativamente poco, non riuscivano a tenersi nascosto nulla. S: James... E’ successo qualcosa??? – lo attraversò come una radiografia, mentre gli posava una mano sulla spalla. Poi notò qualcosa di assurdo. James teneva fra le mani una bottiglia di birra!!! – Birra???? J: Si ne vuoi un po’??? – le sorrise tranquillo inclinando la testa. I suoi occhi erano di un azzurro infinito quella sera. S: Aoh!!!! Ma da quando bevi??? – lo guardò sconcertata – Ma come mi hai detto che sono una viziosa, per un bicchiere di vino a cena, ed ora bevi addirittura birra??? A te sto viaggio ha dato alla testa ragazzì – afferrò la birra senza pensare e ne tirò giù una sorsata lunghissima – ahhhh!!! Finalmente posso berne un po’ senza sentirmi in colpa – sorrise compiaciuta Lui la osservava divertito, seguì, senza distogliere mai lo sguardo, il percorso che il liquido stava seguendo. Osservò le sue labbra, il movimento del pomo d’adamo al suo deglutire, i suoi occhi semichiusi. Si rifece cupo... J: Sam... - si voltò a guardarlo – ti devo parlare... Lo guardò divertita, aveva usato un tono tragicomico per dire quella frase, stava ritornando il suo James, probabilmente si era preoccupata per nulla. Impostò la voce da attrice di teatro e si portò una mano alla fronte come avrebbe fatto Rossella O’Hara S: Dimmi James!!! – rise quando incrociò gli occhi dell’amico. Anche lui era divertito dalla situazione... Si, si era preoccupata per niente. J: Io Ti amo!!!!! – si gettò in ginocchio davanti a lei, e le prese la mano tra le sue, cominciando a baciarla freneticamente. La ragazza rise forte S: Dio mio se ci vede qualcuno sta volta metteranno la notizia delle nostre nozze imminenti!!! – si portò l’altra mano agli occhi per asciugare una lacrima, che le era uscita dal troppo ridere. Abbassò gli occhi verso di lui e lo vide nuovamente serio. J: Sam... io sto dicendo davvero!!! – la sua voce la trafisse come una lama, in qual momento non stava recitando, era tutto vero. Ritrasse istintivamente la mano, sperando che ora lui cominciasse a ridere e il gioco avesse termine. Invece lui rimase lì a guardarla, gli occhi di quel blu profondo incollati a suoi, e così stramaledettamente sinceri. S: Finiscila con questo gioco fratellone – sorrise a mezza bocca cercando di riportare le cose ad un livello meno drammatico. Lei non lo amava, e oltretutto lui lo sapeva molto bene!!! J: Non è un gioco – si era rimesso a sedere, ma era rimasto davanti a lei e la trafiggeva con quegli occhi profondi – pensavo che anche tu provassi qualche cosa per me... Lo guardava senza fiato... Tutto stava crollando – ma come cazzo è che gli uomini non riescono a rimanere amici per più di sei mesi??? – la loro amicizia rischiava veramente di andare in frantumi, in quella situazione tutto sarebbe cambiato. S: Ne abbiamo parlato mille volte!!! – la sua voce cominciava ad essere inquieta come i suoi occhi, ma il ragazzo non parve desistere. J: Ma di cosa – la squadrò dalla testa ai piedi S: Sicuro di non aver bevuto troppo??? – cercò ancora di trovare una spiegazione logica a tutto quel casino assurdo – Ti sei drogato JM???? J: Finiscila!!! Di cosa abbiamo parlato mille volte Sam!!! – aveva alzato la voce. Non lo aveva mai visto così, era sincero, i suoi occhi glielo dicevano. Si sforzò di non incenerirlo con un gesto della mano... In quel momento lo stava odiando come mai avrebbe pensato di poter fare.. S: Io spero che tu stia scherzando Jim... - abbassò lo sguardo – comunque ti rinfresco la memoria, sia mai ti servisse per prendermi per il culo un’altra settimana... Tipo l’ultima volta... - alzò gli occhi al cielo sconsolata – Non ti amo, non ti posso amare, e per me sei come un fratello, il migliore che avessi mai potuto avere a parte chi sai tu... Ora evita di farmi ridire il perché, se no ti mollo qui sulla spiaggia - incrociò lo sguardo strano di lui e la mano cominciò a bruciarle, se fosse stato un’altra persona ora sarebbe stato ridotto alle sembianze di un calamaro gigante... aveva un’espressione mista tra strafottente e divertito... Tipico di quando faceva la parte di Spike, la sua stupenda faccia da schiaffi... J: Ripetimelo... non ricordo – una luce brillava nei suoi occhi... Qualche cosa di innaturale S: Dio ti trasformo in una lumacaaaaaa!!!! – si alzò di scatto in piedi e si morse un dito per non fare davvero la magia. Fu felice quando lo vide indietreggiare un po’. Lui non sapeva nulla dei suoi poteri, aveva sempre evitato di dirlo a tutti se non alle persone della congrega, ma forse quello era il momento di rivelarle tutto di lei??? Sghignazzò divertita. Non lo avrebbe mai trasformato in niente, al massimo gli avrebbe fatto venire... - una fistoletta perianale - sorrise. S: Ok lo ridico per alleggerirti la serata, sei stanco e due risate ti fanno bene – alzò gli occhi al cielo sconfitta, gli voleva troppo bene – Sono innamorata del vampiro che interpreti in ATS, la mia follia fa si che non voglia altri uomini all’infuori di lui, e che tra un po’ cominci a concedermi alle donne per carenze affettive... - aspettò le sue solite risate, ma quello che vide fu folle e la lasciò per qualche istante senza parole. Era saltato in piedi e stava facendo una danzetta stile du a di dibidon dibidu. Faceva roteare le mani con i pugni chiusi, come nel balletto di un giocatore di baseball dopo un home run... faceva capriole folli sulla sabbia gridando ed urlando come una scimmia!!!! – E’ impazzito!!!! – si portò le mani alla bocca in un gesto seriamente preoccupato. Si rimise a sedere e aspettò titubante che la danza della pioggia avesse fine. Si era sforzata per non correre su casa a chiamare un’ambulanza, sperando che la cosa fosse passeggera. Ma sta volta temeva veramente per la sanità mentale del divetto biondo, l’attacco di follia stava durando da un po’ troppo. Aspettò in silenzio, con lo sguardo stralunato fisso su quella scena da commedia di serie b e cercando in ogni modo di tenere i nervi saldi... Dopo qualche minuto lui cadde a sedere con il viso rivolto al mare. Non poteva guardarlo in faccia, ma da un lato ne era contenta. Il terrore di vedere gli occhi ancora spiritati, le attorcigliava lo stomaco. J: Sono un vampiro felice... - vide la sua testa inclinarsi di lato. S: James non sei un vampiro... - oramai era andato, probabilmente aveva fumato o preso qualche cosa di strano... non era abituato, era un salutista rompi palle, a parte le sue marlboro rosse. Bisognava cercare di capirlo a riportarlo sulla terra – Jimmy... Stai bene?? Si voltò saltando e si sdraiò di fronte a lei. Gli occhi felici di un bambino con il giocattolo desiderato tra le mani. Gli occhi azzurri più profondi ed espressivi del mondo... Le sopracciglia sollevate in uno sguardo luminoso e ricco di vita. J: Scusa ma avevo bisogno di conferme – le sorrise scoprendo i denti bianchissimi, che luccicavano sotto il chiarore lunare come perle pregiate. Finse di non aver sentito... - faccia da schiaffi!!!! Gli si avvicinò un po’ S: Jimmy... Se vuoi rimaniamo da me – lui le afferrò la mano strappandole un gridolino e la portò fra le sue braccia. All’inizio cercò di divincolarsi, poi sentì una voglia infinita di carezze e si lasciò andare stringendolo forte. L’orecchio sul suo petto, ferma, ad ascoltare il battere forte del suo cuore... S: Cuore!!!!! – si staccò velocemente da lui annaspando a parte dietro nella sabbia – Dove è il tuo cuore!!!!!! – indicò freneticamente il torace scolpito, del ragazzo sorridente che le stava di fronte. Spike: Scricciolo sono secoli che il mio cuore ha smesso di battere!!!! – rise trionfante - Ma ti assicuro che se potesse... Ora batterebbe fortissimo – il suo sguardo la accarezzava dolce e vellutato, le sfiorava il viso, i capelli, le mani. Lo sentiva delicato come una mano, sfiorare la sua pelle abbronzata e levigata. Il cuore pareva saltarle fuori dal petto. Nessuno oltre lui l’aveva mai chiamata scricciolo!!! Lo aveva toccato! Era lì davanti a lei. Si diede un pizzicotto fortissimo su un braccio... S: Ahi!!!! – Gli occhi le si illuminarono e si riempirono di mille cristalli variopinti, le sue lacrime nascenti, baciate dalla luna risplendevano come quarzi dai mille colori dell’arcobaleno. Era lì davanti a lei, in tutto il suo essere, in tutta la sua figura meravigliosa, con tutte le sue espressioni da cattivo bambino... Quelle espressioni così uniche che la avevano fatta innamorare... Non riusciva a crederci Spike: Scricciolo... Non mi abbracci??? – le tendeva le mani ansioso e fremente... Erano passati mesi interminabili dal loro ultimo abbraccio spezzato dal destino... Ora nessuno li avrebbe divisi. Si gettò su di lui tremante. Caddero nella sabbia, rotolando tra risa e lacrime di gioia, fino a fermarsi estasiati l’uno tra le braccia dell’altra. Spike: Scusami – ridacchiò S: Di cosa Will??? – si sollevò e portò i suoi occhi nuovamente davanti a quelli di lui. I lunghi boccoli neri le ricadevano sul viso e solleticavano la pelle del vampiro. Spike: Non hai sentito ciò che ho pensato??? – lo vide ringraziare il cielo, senza parlare. S: No... - gli sorrise con dolcezza – ho imparato a controllare molto bene i miei poteri... Ora lo faccio raramente – si spostò un po’ di lato con la testa e allontanò le ciocche di capelli dal naso del ragazzo. – Sarebbe stato difficile per me, stare in mezzo a migliaia di persone ogni giorno, e ascoltare tutti i loro pensieri... Alla fine ero talmente migliorata da ascoltare chiunque. Capisco anche Tabby – rise divertita mentre il vampiro starnutiva per il solletico provocato da un boccolo ribelle. Spike: Meglio così... - fece una smorfia risollevata S: Cosa hai pensato maniaco??? – gli diede un pugno nello stomaco che lo fece chiudere su sé stesso Spike: Ouf... Non cambi mai eh... - la abbracciò di nuovo stringendola ancora più forte a sé. Tacquero qualche minuto con gli sguardi felici, rivolti a quelle stelle che li osservavano da così lontano. S: Come mai sei qui??? – era radiosa, ed il suo sguardo era magnifico sotto le stelle, e lui non potè far a meno di stringerla di nuovo. W: Ho pensato che visto che la sua signoria illustrissima, non si degnava di tornare, sarebbe stato il caso di andare io da lei, su di un cavallo bianco – rise. La luce che sprigionava inondava la notte. Una magnifica creatura delle tenebre, ardente come un fuoco immenso. S: Ci ho provato Will – il suo sguardo era diventato nuovamente triste, il tempo trascorso le aveva tolto ogni speranza – mille volte... ma nonostante i miei poteri siano aumentati a dismisura, non sono mai riuscita a riaprire il portale... Mai – era così dolce così amareggiata che non potè fare a meno di immergere il viso niveo nei suoi capelli corvini. Un uccellino fremente tra le sua braccia vigorose. S: Come ci sei riuscito??? – Gli chiese senza muoversi, aspettando una risposta. Lo sentì rabbrividire sotto di lei, e ascoltò i suoi pensieri, sapendo che probabilmente non glielo avrebbe mai detto. Rivisse il suo viaggio, il suo ritorno alla caverna in Africa, la sua richiesta disperata a quel demone che già una volta lo aveva aiutato. La sua agonia durata molti mesi, le sofferenze, le torture infertegli nuovamente. Scoppiò a piangere. Spike: Sam... Perché lo hai fatto?? – aveva capito e tirandosi su l’aveva scossa arrabbiato. S: Perché sapevo che non me l’avresti detto... - le lacrime le rigavano il volto. Aveva fatto suo tutto quel dolore, quasi a volerlo dividere in parti uguali tra loro. – Perché ti sei nuovamente fatto del male!?! Perché hai voluto soffrire di nuovo!?! Le prese il viso fra le mani gelide ma a lei sembrò il tocco più caldo del mondo. Spike: Perché non avevo nulla da perdere – la sua voce era calda, dolce come miele – Dopo te, avevo perso tutto davvero. Si gettò tra le sue braccia. Lo strinse con la paura che qualcuno potesse nuovamente portarglielo via. Non lo avrebbe sopportato di nuovo. Si diedero finalmente quel bacio, che avrebbero voluto darsi tanto tempo prima. Si persero nel sapore di quel momento unico. Il primo di tanti baci futuri. Le labbra ardenti di lei, sul gelo di quelle di lui, a fondersi in un dolce tepore di desiderio reciproco. Rimasero abbracciati a guardare le stelle, quando finalmente la mente di Sam, tornò a James. Lo guardò fisso negli occhi cercando di indagare. S: William... Dove è finito James??? – lo guardava un po’ preoccupata, il suo amico non aveva mai fatto tardi ad un appuntamento, ed ora il ritardo era troppo palese. Lui la guardò inclinando la testa. La sua solita aria strafottente... Spike: Chi??? Il damerino biondo con la faccia da idiota??? – la faccia scettica di fronte a quella divertita di lei – Ci siamo incontrati quando sono arrivato... S: Vi siete incontrati?????? – Pregò Dio che non fosse vero. Già immaginava JM ridere come un pazzo davanti al vampiro, cercando le telecamere di Candid Camera. – Ora dove sta???? Spike: Non lo so... - troppo evasivo S: Dove sta Spike?????? Spike: Da quando in qua mi chiami Spike??? – le disse contrariato S: Da quando mi dici cazzate vampiro!!! – incrociò le braccia ed aspettò la verità su tutta quella storia – o vuoi che ti rilegga nel pensiero??? Spike: No perfavore!!! Mi sento violentato!!! – quegli occhi blu la facevano impazzire S: Ok... Non lo farò - rise, sapeva che non gli era mai piaciuto quel suo potere. Non lo avrebbe usato se non in caso di necessità... Ovvero se non le avesse detto che fine aveva fatto il suo migliore amico. – ma sto aspettando... Spike: Ok... - la squadrò – io non ho fatto nulla, lui è scappato via urlando come una damina dell’ottocento!!! S: James??? – scettica fino nel più profondo dell’anima su quelle parole. Conosceva i suoi polli, e sapeva che Jimmy avrebbe cercato Candid Camera ovunque... Essere vittima di uno di quei giochetti cretini era sempre stato il suo sogno nel cassetto... Sorrise maliziosa – permettimi di dire che non ti credo – tamburellava nervosamente le dita affusolate sul braccio. Spike: Okkei!!!!!! – si stava innervosendo di fronte al fare nazista della ragazza... ma sotto, sotto adorava quel suo lato così forte e sicuro di sé – L’ho incontrato e lui ha cominciato a ridere, mi ha addirittura toccato!!! Mi ha scompigliato i capelli!!! – lo guardava perplessa mentre lui proseguiva il racconto con una smorfia ridicola sul viso – gli ho chiesto cosa ci fosse da ridere e lui ha parlato di Candid Camera – non potè far a meno di ridere S: Lo conosco troppo bene!!!! – incrociò lo sguardo contrariato di lui e cercò di ritornare seria Spike: Vuoi sapere come è andata si o no??? – era offeso... più che altro sembrava geloso e la cosa le piaceva da morire. S: Si si... scusami... vai avanti Spike: Ha cominciato a correre avanti e dietro come un cretino alla ricerca di telecamere nascoste... Un idiota – scosse la testa sospirando mentre lo sguardo di lei tornava ad essere divertito – Poi è venuto di nuovo da me e mi ha detto non andare via che la mia amica si farà due sane risate con me... - aggrottò le sopracciglia – Ha detto... Sam se la farà sotto sta volta... Ho capito finalmente perchè ero capitato qui. Perchè tu signorina ti eri trovata un rimpiazzo... per quanto insulso e con la faccia da idiota... Scoppiò di nuovo a ridere... S: William!!! Ma siete la stessa persona!!!! Due gocce d’acqua speculari!!! – si teneva lo stomaco che le doleva dalle convulsioni delle risate. Non ce la faceva a smettere Spike: Ma non diciamo cazzate!!!! Non mi assomiglia nemmeno un po’!!!!! – era isterico S: Ahahahahaha Tu sei tutto scemo!!!! – si asciugò gli occhi e si costrinse a smettere di ridere per non dover chiamare un’ambulanza. – Ok... Ora dove sta – a stento riusciva a trattenersi Spike: Che ne so io!!! Mi sono limitato a fargli un sorriso – la sua faccia trasfigurò in quella del demone e sorridendo scoprì le zanne. Lei cadde a terra vinta dalle risate – Che c’è da ridere!!! Il ridicolo era lui che scappava come una donnicciola!!!! Quello non è nemmeno la millesima parte di una mia cellula ricciolona!!!! Stava morendo, immaginava la situazione, ma volle riviverla, e quando lesse dai ricordi di Spike quasi non svenne di fronte alla faccia terrorizzata di James S: Ahahahahahaha Povero Jimmy!!!!! Ma tu me lo vuoi far morire di crepacuore ahahahahahaha – Lui la guardava offeso, come poteva anche solo minimamente paragonarlo a quello lì. Quei riccioletti biondi che gli ricadevano sulla faccetta da idiota, il vestitino stirato della festa in dosso... L’essere più patetico che avesse mai visto!!! S: Spike ti prego smettila di pensare tutta questa marea di cazzate!!!! – la guardò offeso, stava nuovamente ascoltando i suoi pensieri Spike: Avevi detto che sapevi controllarti!!! – si allontanò stizzito, di qualche passo S: Si ma non quando me la sto facendo sotto dalle risate ahahahahaha – si sdraiò e respirando forte si obbligò a smettere, o sarebbe morta lì. - Ok... Ok... Basta... - rise ancora un po’ prima di fermarsi del tutto. Lo guardò dritto negli occhi e il suo sguardo si addolcì. Era bello come non mai, il suo angelo. Gli tese una mano e lo portò a sedere vicino a lei. S: Ora che farai??? – sperava con tutta sé stessa che non dicesse che se ne sarebbe andato a casa. Che era solo venuto a farle un saluto.. Spike: Ti porto a casa con me... - Lo guardò cercando di capire – Sono venuto per riportarti a casa, e sta volta per sempre... - lesse nei suoi occhi la paura di un rifiuto – io non posso rimanere qui Sam... Devo tornare – la sua voce era roca e il suo respiro accelerato Abbassò lo sguardo e si soffermò a riflettere un po’... Aveva una sua vita ora... non le faceva nemmeno tanto schifo... I suoi amici... James... Giulian!!! Quello che in poco tempo era diventato più di una famiglia per lei... Alzò gli occhi e li affondò in quelli di lui cercando delle risposte dentro di sé. Annuì... Qualunque fosse stata la sua vita attuale, mancava la cosa in cui più teneva e credeva... Oltretutto quella cosa... il suo vampiro dai capelli biondi, l’uomo che amava più di ogni altra cosa nell’universo, aveva di nuovo affrontato l’inferno... E questa volta per lei... Solo per riaverla accanto. Alzò gli occhi al cielo e vide una stella cadere all’orizzonte. La vide posarsi sul mare e continuare a brillare. Il portale si era riaperto.... Spike: Io devo andare scricciolo... - i suoi occhi erano lucidi – il mio tempo qui, è finito – le accarezzò delicatamente una guancia e si preparò ad andare. S: Hei... - lo afferrò forte per il polso e decise senza pensare – non vai da nessuna parte senza di me I loro sguardi si incrociarono e si fusero di nuovo in un bacio infinito. – avevi ragione Joyce, sono caduta all’inferno, ma non ne sono uscita per mano mia... - Grazie William – gli sussurrò dolcemente all’orecchio incominciando ad incamminarsi verso la riva. - Oddio Tabby!!! – si voltò per correre in dietro quando un delicato miagolio le accarezzo le orecchie Spike: Eccola la mia piccola principessa!!! – la prese affettuosamente tra le braccia e la gatta cominciò a fare le fusa estasiata S: Sei sempre la prima a sapere le cose vero pulce??? – i loro sguardi si incontrarono a suggellare quel magico patto che si erano fatte inconsapevolmente anni prima. Spike osservò il mare davanti a lui e la luce lontana perplesso Spike: Ci dobbiamo arrivare a nuoto???? – lei lo osservò un istante, divertita dal suo sguardo preoccupato.. S: Naaaaaaaaa – lo prese per la mano e camminarono sull’acqua allontanandosi dalla terra ferma. A metà strada una sirena in lontananza avvisava l’arrivo di una volante della polizia. Osservarono la scena incuriositi. Spike: E’ il tuo amico credo – la osservò alzando il sopracciglio S: Si – disse un po’ triste – credo che soffrirà della mia assenza – lui scosse la testa contrariato Spike: Certo!!! Ha perso una bella scopata!!! – disse gesticolando freneticamente nuovamente vinto da un attacco di gelosia irrazionale. S: Spike falla finita!!!! Mi vuole bene come ad una sorella!!! – lo strattonò forte offesa – Siamo sempre e solo stati amici!!! Spike: Si certo!!! – alzò gli occhi al cielo scettico. Lei lasciò di scatto la sua mano e lo vide finire in mare. Scoppiò a ridere, mentre lui annaspava arrabbiatissimo nell’acqua fredda. Con l’altra mano la ragazza, sorreggeva a mezz’aria Tabata, che osservava divertita la scena comodamente seduta nel vuoto. Spike: Sei una stronza!!! Lo riportò su, e schioccando le dita gli asciugò i vestiti... S: Falla finita Spike... - la sua era stata una dolce minaccia Spike: Ora mi richiami Spike?!? S: Tutte le volte che dirai qualche cazzata biondino.... – gli sorrise afferrandogli con vigore la mano Entrarono nel tunnel di luce e cominciarono a camminare l’uno accanto all’altra. Di nascosto Sam, con un lieve gesto della mano, spedì una lettera a James. Gli aveva raccontato la verità, tutta la verità su quello che era accaduto prima del loro incontro e su quella sera. Nonostante la cosa fosse assurda, sapeva che le avrebbe creduto, e sarebbe stato felice per lei. Sospirò, sapeva che gli sarebbe mancato... Si preoccupò anche di Priscilla e soprattutto di Giulian... Lui probabilmente non sarebbe mai riuscito a comprendere, si sarebbe sentito tradito e nuovamente abbandonato. Il suo ultimo pensiero prima di continuare fu per lui, e per tutto il calore che le aveva donato standole accanto. Affidò un bacio al vento facendolo volare con la magia fino a lui... Gli sarebbero mancati tutti, ma lui sarebbe stato una voragine incolmabile nel suo cuore. Abbassò gli occhi senza farsi notare, ma pochissimo dopo si voltò a guardare l’uomo che le camminava accanto. La sensazione di vuoto svanì nel nulla, come per incanto... Spike: Comunque secondo me ti si voleva scopare – la sua faccia scettica si voltò nuovamente a guardarla negli occhi verdi come uno smeraldo purissimo. Mai si era reso conto di quanto fossero brillanti e luminosi.... Con uno schiocco di dita il vampiro balzò in avanti massaggiandosi il sedere. Spike: Oddio cosa ho fatto!!!! – gesticolò guardando il cielo sopra di loro S: Finiscila vampiro!!! Non sai di cosa sono diventata capace... - gli sorrise come una faina... Pericolosa e sinuosa predatrice implacabile... La donna che amava e che finalmente stava riportando a casa con lui. Spike: Comunque strega, se ridici che gli assomiglio ti succhio fino all’ultima goccia di sangue, lo giuro!!! – le ringhiò in faccia, ma lei non si scompose nemmeno di fronte al viso del demone. S: Non gli assomigli Spike – lui sorrise finalmente compiaciuto – Siete identici – adesso era lei a ridere divertita. Spike: Si è per questo che ci flirtavi vero?? – i suoi occhi la scandagliarono cercando l’ennesima certezza. Quell’idea lo ossessionava fino a chiudergli lo stomaco. S: Gli voglio bene Will... Come ad un fratello... mi è stato vicino... mi è stato amico... Spike: E lo avresti trasformato in una lumaca – ridacchiò felice di aver sentito quelle parole che apparivano così sincere. S: Avrei trasformato te – il suo sorriso era dolcissimo e pareva accarezzargli la pelle nivea come una mano sottile di donna innamorata. Spike: Davvero??? – la vide scuotere la testa divertita S: Chi lo sa... - sospirò – Ho preferito un vampiro ad una vita normale!!! Pazza!!! I loro sguardi si incrociarono un istante, per chiudere quella promessa infinita... Un amore che sarebbe durato per tutta la vita... Al gesto lieve della mano di lei ricominciarono il loro cammino verso Sunnydale. Lo osservò camminare sicuro, nel suo modo tutto speciale e lo amò fino ad impazzire. Finalmente erano di nuovo insieme, e soprattutto lui l’amava. Il sogno di tutta una vita si era realizzato. Gli strinse la mano nella sua, intrecciando le dita. Lui la guardò infinitamente soddisfatto. Aveva fatto l’unica cosa sensata in centinaia di anni. Finalmente tutta la sua vita aveva davvero un senso. S: Come stanno gli altri William??? Spike: Lo sapremo tra poco, siamo quasi arrivati... E’ un po’ che manco anche io da Sunnydale... S: E’ nato??? Lui non rispose, limitandosi ad andare avanti, gli occhi azzurri persi nell’orizzonte di quel tunnel di luce.. Lei si voltò di scatto impallidendo visibilmente, mentre un tremito improvviso le ricordava la data del giorno, le era completamente passata di mente. L’anniversario della sua morte, ovvero anche quello dell’acquisto di tutti i suoi poteri, cadeva all’incirca dopo un mese. Mancavano poco più di trenta giorni allo scadere dell’anno solare. Scosse la testa divertita. S: Ok riccioli d’oro, mi hai riportato in paradiso... ma mi stai trascinando nella merda fino al collo. Lui rise senza guardarla, le strinse solo più forte la mano. Sapeva che ci sarebbe stato per difenderla, non aveva paura di niente avendolo accanto. Avanzarono fin quando non si trovarono di fronte alla casa di Buffy... Era da poco calato il sole. Tutto stava per ricominciare di nuovo, ma almeno finalmente riusciva a sentirsi davvero a casa e soprattutto completa fino in fondo.... -o- [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] [16] [17] [18] [19] [20] [21] [22] [23] [24] [25] [26] [27] [Fanfiction] [Home]
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