.:: Tutto il mio mondo per te... ::.

Parte 8

11 Notte e solo notte

Spike aveva raccontato a tutti tremante, la sua esperienza con il The First, o meglio la sua versione dei fatti avvenuti.  Buffy, tra gli sguardi stupiti di tutti, gli si era avvicinata ed aveva preso tra le sue, le mani del vampiro. Spike aveva finto di non dare importanze a quella cosa e si era limitato a continuare il suo racconto terribile. Sam era l’unica a sapere tutta la verità, le sue facoltà arrivavano molto oltre quelle dei compagni, riusciva a raggiungere William, fino all’interno del suo cuore, dove era celata la versione giusta di quel maledetto incontro. Lo guardava rapita, terrorizzata, completamente impietrita da quello che stava sentendo. Dopo la sua presunta morte di poche ore prima, le erano sopraggiunti dei nuovi poteri. Non solo la magia, che con tanta violenza, aveva sperimentato sulla cacciatrice, ora, oltre che riuscire a sentire i pensieri del vampiro, chiudendo gli occhi riusciva a rivivere anche le scene racchiuse nei suoi ricordi. Rimase lì seduta, le membra tremanti, ad ascoltarlo, mentre davanti a lei riviveva le scene terrificanti da lui vissute. Buffy crudele che lo tentava, Buffy che si tramutava in una sfera di energia interplanetria… Drusilla… Tabata…. Riusciva a vivere quelle scene come se al posto del vampiro ci fosse stata lei, ascoltava le parole crudeli del The First, e ne soffriva in prima persona. Quell’uomo dai capelli biondi, quello che più amava al mondo, qualunque il mondo fosse, non meritava tutto quel male. Osservava Buffy tenere le sue mani, e sentiva tanta solitudine dentro di sé. Nemmeno il fatto di sentire il vampiro pensare a lei ogni tanto, nemmeno i suoi sorrisi dolci riuscivano a strapparla da tutta quella tristezza infinita. Sapeva di non aver nessun diritto su di lui… era destinato alla cacciatrice, che amabilmente ora gli teneva le mani.

Voleva poter tornare a casa sua, nel suo mondo, dove tutto quell’amore strampalato poteva rimanere tale. Qui la fonte dei suoi battiti accelerati aveva una forma, una consistenza reale, che le faceva bruciare dentro la voglia di toccarlo. Si tenne lontana e cercò di evitare le sue domande mentali, limitandosi ad annuire o a sorridere. Teneva tra le braccia tremanti la sua gatta, che deliziosa come sempre, le donava calore e amicizia. Si sentiva davvero fuori posto in quel momento – voglio andare via di qui…

G: Sappiamo che il The First puo’ prendere le sembianze delle persone morte, ma che ha problemi con i gatti – disse passandosi una mano sulla fronte.

W: Credo che il motivo sia solo che Tabata è la gatta di una strega

Sam li guardava allibita, ma quando mai era stata una strega!!!

S: Tabata è con me da quattro anni – disse cercando di non scoppiare a ridere – e io prima di poche ore fa, non sapevo nemmeno cosa volesse dire far apparire una pallina da un bicchierino di carta

A: Alcune streghe naturali acquistano i loro poteri in momenti critici della loro vita – per una volta le sue parole le davano un aspetto intelligente

S: Dalle mie parti – cercò di rimanere ancora seria – la magia non esiste ragazzi

W: Tu questo non puoi saperlo… - la guardò seria – anche qui prima di tutto questo si pensava la stessa cosa

A: Poi si spiegherebbe la storia della gatta… praticamente il suo famiglio – Tabata mosse impercettibilmente i baffi e aguzzò le orecchie… Ci stavano arrivando in qualche modo.

Anya era soddisfatta della sua deduzione, le si poteva leggere in faccia come su un libro aperto

S: Un che???? – rise divertita pensando al gioco di ruolo del signore degli anelli…. Una volta aveva impersonificato una strega di terzo livello con una civetta come famiglio.

G: il famiglio è un animale che la strega sceglie come compagno

W: Veramente è più il famiglio che sceglie la strega

S: E tu che famiglio hai Will??? – rise alquanto divertita

W: io nessuno… - era un po’ contrariata dal modo di rispondere sarcastico, della ragazza – quella è una cosa da streghe naturali… io ho studiato e basta

X: Più andiamo avanti e meno ci capisco… - disse passandosi una mano sulla faccia – prima leggeva nella mente dei vampiri, ora è una strega naturale… Mahhhh

S: Mah lo dico io non te… - disse scocciata – Sono caduta nel mio telefilm preferito, ho fatto a botte con una dozzina di vampiri, leggo nel pensiero di quel poveraccio di Spike, e ora mi state dicendo che ho una gatta magica perché sono una strega??? – alzò gli occhi al cielo – io impazzisco davvero di questo passo…

Spike sorrideva divertito, avrebbe voluto darle man forte, ma capì che in quel momento non era il caso.

Spike: Questa anima mi ha fatto diventare anche educato Umpf – pensò strappando una nuova risatina divertita a Sam.

G: Vedrai che una soluzione la troviamo

S: Si come il fatto che quando ritornerò a casa probabilmente sarò una diva di Holliwood – sghignazzò – magari mi fidanzo con James Marsters – finse uno sguardo innamorato poi li incenerì con un altro scettico.

B: Chi è James Marsters??? – qualche cosa le diceva che si trattava dell’attore che in quella realtà impersonava Spike

S: Uno famoso… - la guardò sorridendo… qualche cosa le diceva che aveva afferrato il nesso – un figo di Holliwood…

Il discorso cadde lì. Ma Spike chiese ancora un paio di volte spiegazioni su questa persona, quasi ne fosse geloso. Lei evitò di rispondere.

G: Comunque ho fatto qualche ricerca su questa croce mistica di Auron - Il suo viso era molto provato dalla stanchezza e due occhiaie profonde spiccavano da sotto gli occhiali – è un amuleto creato centinaia di anni fa da una setta Wicca. La strega che capeggiava l’incantesiomo si chiamava Arial..

Sam rabbrividì… Quello era il modo in cui Joyce la aveva chiamata…

S: Joyce mi ha chiamato Arial… - tacque, quando sentì che gli altri la stavano fissando. Non voleva essere lì, in quel momento Flavio le sarebbe stato di grande aiuto per scaricarsi… Voleva il suo istruttore lì, subito…

G: Davvero??? - Disse stupito mentre riprendeva a sfogliare il libro davanti a lui – Qui dice che solo la sua reincarnazione potrà richiamare l’amuleto…

Ancora lei di mezzo, causa di dolore a detta del demone, fonte di luce e detta di Joyce.

Scosse la testa cercando di allontanare la molteplice valanga di pensieri razionali. In tutta quella storia di razionale non c’era nulla. Lei trasportata nel paese dei balocchi con poteri paranormali, lei morta nemmeno due ore prima per dieci lunghi minuti… Sgranò gli occhi e si alzò in piedi facendo rotolare Tabata giù dalle sue gambe snelle. Gli occhi della gatta la osservarono attenti mentre cominciava a fare avanti e dietro per la stanza.

S: Non ci sto capendo nulla!!! – camminava nervosa su e giù mentre gli altri la osservavano – E’ tutto illogico!!! Facevo la segretaria, e ora faccio la strega. Facevo a pugni in qualche garetta regionale, e ora faccio a botte con una massa di vampiri pazzoidi. E’ vero che non sono mai stata una stinco di santa, ma nemmeno ho mai fatto alleanze paranormali con demoni o cose del genere!!!! – si scostò una ciocca ribelle dal viso, mentre freneticamente gesticolava.

Down che fino a quel momento non aveva fatto nulla le accarezzò una mano. Si scambiarono uno sguardo ed un sorriso finto. Avrebbe tanto voluto poterle stare vicino in quel  momento, ma era solo una bambina di 16 anni… niente di più.

Il vampiro non curante delle mani di Buffy e della sua espressione offesa quando le lasciò, si diresse verso di lei.

S: E’ tutto totalmente illogico… - si mise le mani davanti agli occhi, aveva bisogno di piangere ancora, ma anche le lacrime erano finite.

Spike: Scricciolo… - le si avvicinò dolcemente sorridendole in quel suo modo unico – troveremo una soluzione – la prese fra le braccia

Sam lottò contro sé stessa per non abbracciarlo forte a sua volta, e perdersiin quei pettorali scolpiti dal tempo. Guardò Buffy negli occhi e vide la gelosia della ragazza nei suoi confronti, crescere a dismisura.

Lo allontanò da lei dandogli le spalle. Spike rimase lì senza parlare con mille domande nella testa, mille perché. Anche lei ora lo scacciava. L’unica che in centinaia di anni le era stata davvero vicina, ora gli stava voltando le spalle. Leggeva nei suoi occhi dolore profondo, ma quando cercò di afferrarle la mano, lei se ne andò via. Lasciandolo lì da solo con i suoi mille maledettissimi perché.

Spike: il solito poeta patetico innamorato dei sentimenti – pensò mentre abbassando lo sguardo si dirigeva verso la porta che dava sulla notte – ha ragione quel demone pazzo…

I ragazzi osservavano la scena, mentre una Buffy arsa dalla gelosia si muoveva verso il suo vampiro. Lo sentiva una sua proprietà, quello era sempre stato, e sarebbe rimasto tale.

S: Non lo dire nemmeno per scherzo!!!! – gli ringhiò voltandosi di scatto, non ce la fece a fingere ancora, specialmente con lui – Io so chi sei, so quello che provo per  te, quanto so a questo punto che è sbagliato… - lievemente abbassò la voce quando incontrò i suoi occhi azzurri – Non sono i tuoi sentimenti ad essere sbagliati William… - si voltò e salì al piano di sopra. La gatta la seguì in silenzio. – Buffy è ora che cominci a pensare non solo a te stessa – corse via, su per le scale.

Il vampiro e la cacciatrice si guardarono per un po’, poi lui aprì la porta e sinuoso come un gatto attraversò la notte fondendosi con l’oscurità. Quello era il suo mondo… Il mondo solitario degli angeli caduti…

Buffy si sentiva strana, qualche cosa dentro di lei la spingeva a cercare Spike, mentre una voce dentro la legava al pavimento di casa sua. Quello era il suo vampiro, nessuna glielo avrebbe portato via, nemmeno la streghetta riccia. Era l’ultima venuta in tutta quella storia, e sicuramente non si sarebbe presa l’unica parte bella, che spettava a lei solo. Aveva lottato per anni alla ricerca di qualche cosa di buono, e se anche Spike, non era totalmente, a lei andava bene ugualmente.

B: Io vado a caccia… - disse infilandosi la giacca – Ci vediamo domani.

Sbattè la porta lasciando tutti inebetiti a guardare.

G: Sta andando da lui – disse contrariato

A: Credo lo ami ancora

G: Tutto questo è assurdo!!! – disse chiudendo il libro pesantemente e alzandosi in piedi furiosamente – non è più la mia cacciatrice!!! Si sta trasformando in una ragazzina gelosa!!!

X: Non ci posso credere – disse mentre scoteva la testa confuso – non riuscirà mai ad avere una vita normale… Prima Angel… Ora riccioli d’oro…

S: Spike ha riacquistato l’anima – disse mentre scendeva le scale. Il suo sguardo li immobilizzò, era pieno di rancore – non permetto a nessuno di parlare ancora così di lui!!!! – gridò forte alzando un vento gelido all’interno della casa. Aveva ascoltato i pensieri di Buffy e la rabbia le aveva fatto nuovamente perdere il controllo.

W: E’… è vero… - annuì spaventata – ha riacquistato l’anima

La Scooby terrorizzata, osservava la ragazza sulle scale. I suoi occhi erano furiosi, sembrava posseduta da qualcosa…

S: Si chiama amore… - era riuscita a sentire i pensieri di Anya e Giles stava diventando potente – una cosa che tutti qui avete rinnegato!!! – si avvicinò di qualche passo. Ai suoi piedi Tabata, come un’ombra, avanzava accanto a lei. -  Anya e Xander… un matrimonio saltato per delle sciocchezze… tanto amore tramutato in rancore reciproco… - il suo sguardo li tagliò come una lama – Rupert Giles… talmente accecato dalla sua mania che tutto sia sbagliato da condizionare la vita di una ragazza rovinandogliela… - con un gesto della mano, senza toccarlo, gli sollevo il mento per farsi guardare. – Down anche tu mia piccola amica – stava piangendo di nuovo di fronte agli occhi spaventati della ragazzina – troppo preoccupata a capire tè stessa per capire gli altri… - poi si voltò lentamente  a guardare la porta – Buffy… troppo fredda e crudele per avere il tempo di scoltare le suppliche altrui.

W: Sam… - sollevò una mano per creare un campo di forza ma non ci riuscì, non c’era nulla da cui difendersi, la ragazza non voleva far loro del male.

S: Willow…. – la guardò sorridendo dolcemente – l’unica che ha sempre un pensiero per gli altri, forse proprio perché è l’unica che non ha dimenticato il significato della parola amore… -

Si diresse verso la porta e l’aprì.

S: Ho fatto un errore di valutazione… - disse uscendo –  vado a rimettere le cose a posto

La videro sparire nella notte, insieme al suo famiglio. Rimasero lì ammutoliti a piangere, e a riflettere sui propri errori, quelle parole avevano conficcato un pugnale nel loro cuore.

Aprì la porta della cripta lentamente, era da molto tempo che non entrava in quel posto. Un brivido le percorse la schiena quando chiuse la porta alle sue spalle.

B: Spike???

Sussurrò piano per evitare di spaventarlo… ma quando si guardò intorno, si rese conto che non c’era nessuno. Avanzò nel buio e inciampò in una bottiglia vuota. Cadde a terra e sbattè sul pavimento.

B: Sempre il solito casinista!!! – disse cercando di rialzarsi, le doleva la schiena.

Si diresse alla botola e l’aprì. Infilò la testa per guardare dentro, ma tutto quello che vide fu il letto vuoto di Spike, e una gran confusione. Pensò al racconto del vampiro e rabbrividì all’idea di lui da solo là dentro, a lottare contro i fantasmi del passato.

Sam come guidata da un richiamo, arrivò davanti al Bronze, sapeva che lui era lì. Lo sentiva…

Si diresse verso l’entrata scavalcando tutti ed entrò senza problemi, le bastò un sorriso per far si che l’omone davanti all’entrata si spostasse per farla passare. Nessuno fece caso alla gatta sotto di loro.

Puntò dritta verso un tavolo alla fine del locale. Tra tutta quella gente non riusciva a vedere nulla, ma sapeva che lui era lì… Una bottiglia di birra davanti e una bellissima ragazza accanto.

Si fermò un’istante e riguardò la scala sulla quale aveva combattuto la prima volta, sorrise, finalmente tutto aveva un senso… Stava per rimettere le cose al loro posto…

Buffy si distese sul letto di Spike, come tante volte aveva fatto nei tempi passati. Si raggomitolò nel letto e aspettò il ritorno del vampiro. Si appisolò poco dopo.

Xander era andato a recuperare l’ostaggio in cantina, in tutto quel disordine, si erano dimenticati di lui. Quando lo riportò su lo sbaragliò, e gli slegò le mani.

X: Ti pergo di tacere… - lo fulminò – non sono in vena di sentire lamenti

A: Va bene – annuì massaggiandosi i polsi

D: Se ti muovi da dove sei ti uccido con le mie mani – gli ringhiò la ragazza profondamente provata dagli ultimi avvenimenti

A: Posso solo fare una domanda???

Gli altri lo guardarono contrariati, ma accettarono di fargli fare l’ultima domanda per i prossimi cento anni…

A: Ho sentito gridare… - disse abbassando lo sguardo – Era di nuovo qui???

X: No ma sono successe delle cose

A: Posso saperle???

W: Hai sprecato la tua domanda Andrew – disse soddisfatta all’idea di poterlo ferire senza usare la magia – non hai diritto ad una seconda…

Xander le posò una mano sulla spalla e la condusse lontano da lui… sapeva che tutto quell’odio avrebbe potuto creare ulteriori problemi.

Tabata avanzò indisturbata tra la folla, Sam non potè far a meno di notare che la gente non si accorgeva della sua presenza. La vide intrufolarsi tra le persone che bloccavano il suo campo visivo. Lui era a pochi passi, ma ancora non riusciva a vederelo. Solo la sua anima la chiamava forte… Era stata la sua energia a farla arrivare fin lì. Attese un po’ immobile, tra i corpi danzanti degli avventori del Bronze.

Buffy si svegliò di soprassalto, quando avvertì un tocco gelido sul braccio. Aprì gli occhi e lo trovò lì davanti a lei. Il suo solito sorriso strafottente e i suoi occhi di quel blu così profondo. Si mise a sedere.

Spike: Cosa ci fai qui cacciatrice???

Non sapeva cosa rispondere, il suo caratteraccio stava di nuovo prendendo il sopravvento e non riuscì a dire quello che voleva davvero.

B: Sono venuta a controllare che, come al solito, non ti infilassi in qualche pasticcio – disse con il suo solito atteggiamento duro

Spike: O sei venuta qui, perché avevi bisogno di me??? – il suo sguardo era gelido – Perché ti mancano le nostre notti di fuoco???

Quelle parole, la fecero arrabbiare. Come poteva dare a quella COSA la soddisfazione che stava per dargli??? Mai!!! Non era cambiato affatto, era sempre lo stesso bastardo senza Dio!!!

B: Tu vaneggi Spike!!! – Gli gridò mentre si rimetteva in piedi – Volevo solo vedere se potevi darmi qualche informazione!!!

Spike: O magari volevi solo sapere se mi piace – le sorrise malefico – se mi riscalda – rise – se mi da tutte quelle cose che tu non sei capace di dare … cacciatrice!!!

B: Ti odio Spike!!! – provò a dargli un pugno, ma cadde rovinosamente attraverso il suo corpo.

Lui rideva forte, e il suono macabro di quella voce sprezzante, la trafisse come una lama. Era nelle mani del The First, e paralizzata a terra dal terrore, cominciò a tremare.

B: Cosa pensi di poter fare!!! – gridò con tutta sé stessa

Spike: Solo raccontarti una bella storia… - accostò il viso a quello di lei e si tramutò in vampiro – ma magari la conosci già e ti annoierai… - le parlava lentamente, con le fauci ad un palmo dalla sua faccia – ma mi starai ad ascoltare cacciatrice – rise ancora e la cripta si scosse – che tu lo voglia o no!!! – il suo sguardo divenne nero ed una forza terribile, la scaraventò su di una poltrona alla fine del sotterraneo, paralizzadola lì a sedere.

Tabata sinuosa, aveva attraversato le gambe frenetiche della gente, senza nemmeno farsi sfiorare. Aveva alzato lo sguardo verso la testa bionda di Spike, e dolcemente aveva miagolato. Nel rumore assordante del locale, quel lieve suono, non era stato percettibile, così si era decisa ed era balzata sulle sue gambe.

Spike: Bloody Hell! – aveva esclamato trasalendo a quel contatto. Per poco non rischiò di rovesciarsi tutto il contenuto della bottiglia sui jeans scuri

La ragazza davanti a lui da principio, si era spaventata, poi  aveva sorriso di fronte agli occhi azzurri e al pelo candido del gatto che era apparso dal nulla.

Ragazza: Dio che bel gatto!!! – battè le mani divertita – è il tuo???

Spike osservava stupito quell’apparizione, che ora comodamente sedeva sulle sue gambe, e posò una mano sopra la sua testa.

Spike: Gattina girandolona… - le sorrise amabilmente – non dovresti essere vicina alla tua padrona??? – si voltò. Qualche cosa gli diceva che Samantha era da qualche parte lì dentro.

Il batuffolo di peli si strofinò sulla sua mano, facendolo intenerire ulteriormente. Solo quelle due femmine gli avevano dimostrato affetto e calore. Tornò a voltarsi nella ricerca disperata dei boccoli neri di Sam.

La ragazza di fronte a lui si sporse per accarezzare il pelo candido, ma il felino si ritrasse istintivamente soffiando e ringhiando.

Spike rise forte.

Spike: E’ tipico delle femmine – guardò ammiccando la ragazza che delusa aveva ritratto la mano – difendete sempre il vostro territorio

Ragazza: Allora la gatta è tua – le chiese un po’ offesa

S: No è mia – si era fatta avanti tra la folla ed era arrivata fino a lui, fino a dove quella forza meravigliosa l’aveva guidata.

La voce proveniva da dietro le sue spalle. La solita voce melodica, che avrebbe riconosciuto tra gli schiamazzi di mille donne. Quella voce che aveva accarezzato le corde del suo essere fino a farle vibrare dolcemente. Si voltò a cercare i suoi occhi.

Spike: Sam… - non sapeva cosa dirle, ce l’aveva con lei per averlo scacciato, per non aver accettato il suo conforto

S: William… ti devo parlare – gettò uno sguardo veloce alla ragazza, che indignata si alzò dal tavolo e andò  via offesa.

La musica era altissima, si sentiva stordita da tutto quel frastuono, e vacillò un po’. Lui le prese la mano e incrociò le dita tra le sue. Il contatto unì i loro sguardi, li fuse, mentre mano nella mano uscivano dal locale.

Buffy sedeva pietrificata, senza la possibilità di muoversi. A stento riusciva a sollevare il torace per respirare. Un peso immenso la inchiodava lì, e la rendeva impotente. Non riusciva nemmeno a chiudere gli occhi, non poteva parlare, tremava lievemente osservando la fiera che, con il viso di Spike andava avanti e dietro di fronte a lei.

G: Non possiamo rimanere qui – disse alzandosi nervosamente

D: Non sappiamo dove sono, che cosa possiamo fare??? – le rispose anch’essa agitata

Un gridolino alle loro spalle li fece trasalire. Willow si era alzata di corsa e stava correndo verso di loro, con un foglio stampato tra le mani.

W: Ho trovato l’incantesimo!!! – il suo viso trionfante era radioso – Una mia amica mi ha dato una mano. – sventolava davanti ai loro occhi il foglio bianco – Ma solo una Wicca pura lo può fare…

A: Beh credo allora che lo possa fare solo Sam… - l’ex demone si voltò verso l’osservatore

G: Già… - stava di nuovo lucidando gli occhiali

X: Ma ci possiamo fidare??? – disse perplesso cercando il sostegno degli altri – specialmente dopo quello che è successo poco fa

W: Non aveva cattive intenzioni Xand.. – disse cercando di tranquillizzare tutti – ho provato a fare un’incantesimo di protezione, ma non ha funzionato perché non c’era nulla da cui difendersi…

D:  Ha solo detto ciò che pensava – la difese senza nemmeno pensarci su – Potete darle torto su una qualsiasi delle cose che ha detto??? – abbassò lo sguardo per non incontrare quello degli altri – io no… - tacque

Rimasero lì a pensare un po’ fin quando la voce di Andrew non li riportò lì.

And: Io ho udito la sua conversazione con il The First – nessuno lo interruppe questa volta. Il mistero su quello che era accaduto la sera prima, non era mai stato svelato. Sam era sempre stata evasiva. – Lui è diventato Spike poco dopo che Xander è svenuto – lo guardarono fisso – e lei gli ha detto di lasciare il suo corpo scaraventandosi contro di lui furiosa – strizzò gli occhi mentre cercava di ricordare i particolari. – Ha riso talmente forte da far tremare la casa… alcuni vetri sono scoppiati. – rabbrividì di fronte alle immagini di quei momenti orribili – Gli ha detto di non essere Buffy – lo guardarono tutti cercando di capire cosa stesse per dire – ha detto che lei conosceva bene i suoi occhi – abbassò lo sguardo – Poi lui è diventato la cacciatrice – nervosamente Giles rotolava una penna tra le mani, mentre gli altri si stringevano tra loro – La ragazza gli ha urlato di lasciare quel corpo ed è scoppiata a piangere – non ricordava bene l’accaduto e si rendeva conto che il suo racconto era molto confuso – scusatemi ma non ricordo bene – si vergognò dei suoi scarsi risultati come narratore.

X: Vai avanti non ti preoccupare – aveva abbracciato Anya inconsciamente, quasi volesse proteggerla

And: Ok – si schiarì la voce – lui è avanzato verso di lei e ha detto una cosa – tacque

D: Parla idiota!!! – stava impazzendo dalla rabbia, voleva sapere

Andrew la guardò turbato e la ragazza abbassò lo sguardo capendo di aver esagerato.

And: Le ha detto ghignando… - cercò di ricordare le parole esatte mentre gli altri lo fissavano impazienti – Tu odi Buffy… lei ha quello che tu non hai… credo parlasse dell’amore di Spike – li guardò titubante

Non credevano alle loro orecchie… Si guardarono spaesati per un po’, senza riuscire a parlare.

D: Non ti credo vermiciattolo schifoso – avanzò verso di lui rabbiosa

And: Down… - disse cercando di allontanarsi da lei – io… io ho sentito lei ridere e dire qualche cosa in proposito ai stivali alla moda della cacciatrice, e sul fatto che era una stronza, ma era t.. tutto confuso. Poco dopo è arrivata la luce e la gatta… lui è impazzito e lentamente si è decomposto… - era terrorizzato dagli sguardi degli altri – non so altro lo giuro!!!

D: Non ti credo!!!! – gridò mentre afferrava il ragazzo con tutta la forza che la rabbia aveva riversato nelle sue piccole braccia – Non darete retta a questo bastardo!?!

X: Però spiegherebbe gli atteggiamenti furiosi di Sam verso Buffy

Down li guardò allibita, non riusciva nemmeno ad immaginare quella ragazza una nemica. Si ritrasse e cercò nello sguardo di Willow un po’ di conforto.

W: Non lo so Down… - disse amareggiata – anche io alle volte ho notato nei suoi occhi dei segni di rancore verso tua sorella

La ragazzina barcollò, era sicura che ci fosse tutto un maledettissimo malinteso, quella era la ragazza che le aveva dimostrato più di tutti affetto. Si era aperta con lei, le aveva raccontato anche di non aver subito provato simpatia nei suoi confronti… Vacillò allontanandosi da loro.

D: Sapete come la penso??? – gli disse con occhi furiosi – Sono stanca di stare ad ascoltare tante cazzate!!! – gridò forte… più forte che potè, prima di correre fuori nella notte a cercare quella che era stata l’unica a capirla veramente.

Xander la seguì velocemente, ma la notte l’aveva già ingoiata.

X: Nerd!!! – lo incenerì con lo sguardo – giuro su dio che se hai mentito me la pagherai cara – corse fuori alla ricerca della ragazzina

W: Non ho mai sentito pericolo accanto a lei – disse mentre correva verso Alex

G: Magari ce l’ha solo con Buffy – disse trafelato mentre anche lui cominciava a correre

A: Lo sapremo presto se ha mentito… - guardò malignamente il ragazzo seduto in disparte – Io rimango qui con lui

Uscirono tutti e li lasciarono soli. Anya si scrocchiò le dita e si avvicinò ad Andrew.

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